1. Stiamo raccogliendo tutti un po' di argomenti pseudo-calcistici da calare durante le tre settimane di nulla, alla faccia dell'entertainment per famiglie, soprattutto per sfuggire alle classifiche sui campioni simbolo del 2008 ed alle previsioni sul 2009. Marcello, che anno sarà? Fabio, le tue pagelle alla serie A. Arrigo, chi gioca meglio? Fra questi argomenti ci sarà di sicuro l'imminente naturalizzazione di Amauri, grazie alla moglie-manager Cynthia, che permetterebbe a Lippi (sempre che non lo faccia Dunga) di convocarlo per l'Italia-Brasile del 10 febbraio a Londra. Vale lo stesso discorso strafatto per Camoranesi: la legalità è una cosa, l'identità un'altra. Amauri sarà un cittadino italiano e dal punto di vista del tesseramento anche un calciatore italiano, ma potendo scegliere preferirebbe giustamente tutta la vita giocare nel suo Brasile così come Camoranesi avrebbe preferito essere a suo tempo preso in considerazione dall'Argentina. Lippi è in mezzo al guado, perché a suo tempo Camoranesi italiano se lo era trovato già servito, Abete è di legno. Speriamo di non arrivare ai livelli dell'indecente nazionale azzurra di calcio a cinque del recente Mondiale: dodici su dodici nati in Brasile. Poi siamo, anzi sono, arrivati terzi disputando un torneo straordinario che non si può ridurre all'autogol di Foglia nelle semifinale con la Spagna, ma a chi importa?
2. Ai lettori più attenti di Tuttosport non sarà sfuggita la recente linea del giornale riguardo all'architrave della sua esistenza, cioé la Juventus (con tutto il rispetto per il Torino). Nostra sintesi brutale: Ranieri è uno che pensa troppo in piccolo, Cobolli si presenta bene ma quelli di Moggi erano bei tempi, i calciatori hanno offerte pazzesche da tutto il mondo (oggi il turno di Chiellini concupito da Wenger) però sono attaccati alla maglia, ma soprattutto Del Piero è una divinità come potrebbe esserlo Totti a Roma. Un culto della personalità martellante, nato ben prima della resurrezione atletica del giocatore, che a Torino non era stato riservato nemmeno a Michel Platini. Addirittura anche gli articoli su altri giocatori sono redatti in chiave Alex: 'Del Piero incorona Marchisio', 'Del Piero aspetta Buffon', eccetera. Ognuno ha le sue opinioni, soprattutto sul calcio, ma ci fa impazzire che l'oggetto del lavoro giornalistico sia non troppo indirettamente il datore di lavoro di chi scrive di lui: per esempio domani esce allegato alla Marrone 'Effetto Del Piero', dvd ufficiale (c'è scritto 'firmato Del Piero') del campione in cui Del Piero spiega i trucchi delle sue punizioni, commenta i gol più belli e le partite più importanti della Juve. Nessun moralismo, perché il giornalismo sportivo è un sottogenere dell'intrattenimento e perché in ambiti più pesanti (la finanza, per dirne uno), collaborazioni e marchette varie possono rovinare le famiglie più di quanto possa fare un modesto dvd. Nessun moralismo ma solo la sottolineatura che i media non finanziati direttamente dal prezzo di copertina sono per definizione non credibili.
3. A proposito di non credibilità, parliamo della mitica diffusione. Domenica a Inter-Chievo sembrava che ci fossero più Gazzette dello Sport che spettatori: la pubblicità, sempre meno, si vende anche in base a questi dati fasulli. Dove vogliamo arrivare? Alla solita conclusione: un quotidiano davvero indipendente dovrebbe costare 3 euro, ma forse non esistono abbastanza lettori a cui freghi di pagare il triplo per avere un quotidiano indipendente.
4. Guasti dell'oligopolio, stiamo parlando della Snai. L'episodio segnalato da Franco Rossi, cioé il rifiuto di accettare puntate superiori ai 50 euro sullo Sporting Lisbona vincitore della Champions League, non è purtroppo una novità anche in un calcio teoricamente pulito e significa fondamentalmente due cose. La prima: alla Snai non sanno allibrare, cioè cambiare le quote in funzione dei volumi: il fatto che relativamente pochi abbiano puntato su Chelsea, Inter, Barcellona, eccetera, significa che le quote non sono state considerate decenti dal mercato. La seconda: alla Snai possono permettersi questi comportamenti in un paese in cui lo scommettitore medio (quello che discetta di terreno pesante e che dice al vicino di vincere sempre) gioca ancora in agenzia ed usa il web solo per informarsi. Saranno spazzati via fra poco, per fortuna.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
(appuntamento a domani, verso le 14)
2. Ai lettori più attenti di Tuttosport non sarà sfuggita la recente linea del giornale riguardo all'architrave della sua esistenza, cioé la Juventus (con tutto il rispetto per il Torino). Nostra sintesi brutale: Ranieri è uno che pensa troppo in piccolo, Cobolli si presenta bene ma quelli di Moggi erano bei tempi, i calciatori hanno offerte pazzesche da tutto il mondo (oggi il turno di Chiellini concupito da Wenger) però sono attaccati alla maglia, ma soprattutto Del Piero è una divinità come potrebbe esserlo Totti a Roma. Un culto della personalità martellante, nato ben prima della resurrezione atletica del giocatore, che a Torino non era stato riservato nemmeno a Michel Platini. Addirittura anche gli articoli su altri giocatori sono redatti in chiave Alex: 'Del Piero incorona Marchisio', 'Del Piero aspetta Buffon', eccetera. Ognuno ha le sue opinioni, soprattutto sul calcio, ma ci fa impazzire che l'oggetto del lavoro giornalistico sia non troppo indirettamente il datore di lavoro di chi scrive di lui: per esempio domani esce allegato alla Marrone 'Effetto Del Piero', dvd ufficiale (c'è scritto 'firmato Del Piero') del campione in cui Del Piero spiega i trucchi delle sue punizioni, commenta i gol più belli e le partite più importanti della Juve. Nessun moralismo, perché il giornalismo sportivo è un sottogenere dell'intrattenimento e perché in ambiti più pesanti (la finanza, per dirne uno), collaborazioni e marchette varie possono rovinare le famiglie più di quanto possa fare un modesto dvd. Nessun moralismo ma solo la sottolineatura che i media non finanziati direttamente dal prezzo di copertina sono per definizione non credibili.
3. A proposito di non credibilità, parliamo della mitica diffusione. Domenica a Inter-Chievo sembrava che ci fossero più Gazzette dello Sport che spettatori: la pubblicità, sempre meno, si vende anche in base a questi dati fasulli. Dove vogliamo arrivare? Alla solita conclusione: un quotidiano davvero indipendente dovrebbe costare 3 euro, ma forse non esistono abbastanza lettori a cui freghi di pagare il triplo per avere un quotidiano indipendente.
4. Guasti dell'oligopolio, stiamo parlando della Snai. L'episodio segnalato da Franco Rossi, cioé il rifiuto di accettare puntate superiori ai 50 euro sullo Sporting Lisbona vincitore della Champions League, non è purtroppo una novità anche in un calcio teoricamente pulito e significa fondamentalmente due cose. La prima: alla Snai non sanno allibrare, cioè cambiare le quote in funzione dei volumi: il fatto che relativamente pochi abbiano puntato su Chelsea, Inter, Barcellona, eccetera, significa che le quote non sono state considerate decenti dal mercato. La seconda: alla Snai possono permettersi questi comportamenti in un paese in cui lo scommettitore medio (quello che discetta di terreno pesante e che dice al vicino di vincere sempre) gioca ancora in agenzia ed usa il web solo per informarsi. Saranno spazzati via fra poco, per fortuna.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
(appuntamento a domani, verso le 14)
77 commenti:
la snai l'ho già mollata da un pezzo. "scommettendo" ha quote molto migliori sia di calcio che di basket.e durante i tornei di tennis puoi giocare tutti gli incontri maschili e (quasi tutti)femminili.
a occhio mi sembra che il brasile abbia più bisogno di noi di un centravanti puro...vediamo come va a finire..
Direttore, una cosa sul prezzo di un quotidiano: non sara che i costi delle testate piu importanti sono un po altini? Se per mantenere un baraccone lanciano le copie dagli aerei, assieme ad ottocento inserti al giorno, il problema non sono il prezzo o le inserzioni. Il problema è il baraccone, che sia indipendente o marchettistico. Io non conosco l'entità degli stipendi o le parcelle dei giornalisti dei maggiori quotidiani nazionali, ma non credo che si attestino vicino al IV livello del CCNL pulizie. Magari quello degli stagisti che scrivono i pezzi firmati da altri, si.
sulla diffusione della gazzetta (e degli altri quotidiani).
da almeno due anni in veneto - per almeno 11 mesi (ci sono solo alcune settimane di riposo) - corriere della sera e gazzetta vengono venduti in panino ad un euro*. per essere una promozione, mi pare un po' prolungata...
se poi uno pensa che ciò avverrà sicuramente anche altrove e alle copie omaggio negli aereoporti, nei treni (non solo eurostar: la mia compagna trova il corriere gratis anche sui regionali) e negli alberghi, il dato finale sui lettori reali è davvero misero.
(* che poi, per non smentirci di essere in italia, nove edicolanti su dieci della zona continuano a vendere imperterriti i due quotidiani separati o, ancora peggio, a chiedere i due euro a quei coraggiosi - ché a comprare la rosea ci vuol davvero stomaco - che chiedono corriere e gazzetta)
((per chiudere l'idilliaco quadro: la stampa viene venduta per tutta dicembre a 20 centesimi... il mio edicolante di fiducia si rifiuta e dice di averle esaurite, per indirizzare i clienti sui quotidiani a prezzo pieno))
(((sulla figura dell'edicolante di fiducia si potrebbe scrivere un libro)))
Andrea, magari il dato sui lettori reali (in un bar con una Gazza a disposizione hai dato la dose quotidiana ad un centinaio di persone con un euro e forse nemmeno)è confortante. Saranno le vendite ad essere sconfortanti. In Calabria i panini si fanno con Gazzetta del Sud e Stampa/Giornale /Messaggero.
Sui giornali, non solo sportivi, la riflessione andrebbe fatta da tempo.
La loro qualità sta peggiorando a livelli assurdi, anche perché l'idea rimane sempre la stessa qualche buona firma, cioè qualcuno che appare in tv e per il resto giornalisti che allungano pezzi dell'ansa.
Se il rapporto fra pezzi decenti e pezzi illegibili in un quotidiano è di 1 a 100 è ovvio, che letto un trafiletto, magari su internet il resto del giornale lo si può usare solo per incartare il pesce.
Il perché accade è facile dirlo: non esistono editori puri in Italia, ma solo industriali che usano la carta stampata per proteggere il core business (edilizia, auto, ecc, ecc).
Su Amauri e naturalizzazioni io spero proprio che Dunga ci tolga dall'impiccio e se non è proprio 'cutu'(scemo)credo che lo convocherà. Sui quotidiani a 3 euro sottoscrivo pienamente anche se non posso che associarmi anche (da profano) alle osservazioni di Jeremy. Domenica sera all'Olimpico insieme alla pioggia a dirotto l'immancabile Rosea gratuita usata al posto del mitico cuscinetto da stadio!
Anche da un punto di vista degli introiti pubblicitari (oltre che per quanto riguarda i dati fake sulla diffusione) la stampa cartacea se la sta passando male...i principali editori non lo dicono apertamente ma i numeri sono da brivido. Si parla di cali in doppia cifra per la raccolta nazionale ancora peggio per i settimanali.
Non sta a me individuare le cause (anche se una mezza idea ce l'avrei). Certo è che personalmnte se voglio leggere news veritiere non compro la Gazzetta (a tal proposito condivido quanto dice Jakala sugli editori puri come del resto se voglio sapere cosa succede realmente in casa Inter il sito ufficiale non me lo filo proprio...la logica è la stessa dell'editore non puro e cioè confezionare verità di comodo o isabbiare anche l'evidenza. Probabilmente leggo piu' volentiri indiscreto e i vari blog/forum che conosco bene).
Stefano, io non credo che le agenzie di scommessa scompariranno, anzi, ultimamente c'è stato un proliferare di 'corner', gestiti da varie società, per diffondere capillarmente le scommesse ippiche e sportive. Lo scommettitore 'web' fa parte di una cerchia ristretta, le cui caratteristiche sono rappresentate da un mix alto di livello culturale generico e informatico, e agiungerei anche economico, chi scommette è più appagato dal contante che da un accredito su una SNAI-card. La considerazione mi appare un pò snobistica. Chi rischia invece di scomparire è la carta stampata, visto che il lettore medio non approfondisce tutti gli articoli, ma dà una 'scorsa' al giornale. Per questa esigenza bastano e avanzano i siti ufficiali dei vari quotidiani.
Baraccone giornali: i grandi quotidiani hanno costi fissi enormi, il lordo di giornalisti sconosciuti e a volte incapaci è spesso impressionante, ma al di là degli sprechi (la Gazzetta ha 160 redattori, potrebbe offrire lo stesso prodotto con la metà) ci sono dimensioni sotto cui non si può scendere se si vuole offrire almeno in teoria un giornale completo. Il modello blog è il massimo per l'indipendenza, è competitivo come numero di lettori, ma come ricavi non funziona. Prezzi quotidiani: illuminanti gli esempi fatti, i dati sulla diffusione sono una truffa legalizzata alla quale in troppi hanno la convenienza a credere. Editori puri: esistono ancora, ma purtroppo non nell'informazione che conta. Che viene non a caso prodotta quasi sempre in perdita, con guadagni da arraffare altrove...Calo pubblicitario: per stampa e televisioni nazionali insider parlando di un 2008 da meno 20%, ponderando gli sconti (altro barbatrucco su cui torneremo). Agenzie: ogni volta che entro in un punto Snai o di altra azienda (mi succede di rado, più che altro per antropologia) trovo un'età media molto elevata. Nel presente vivono (mi riferisco ai punti Snai), ma non credo che l'azienda abbia grandi prospettive...
Due argomenti dello Svegliarino in uno: letto sulla gazzetta on-line che Dunga è sul piede di partenza...temo che per Amauri in azzurro (o in celeste, fate vobis...) ci siano poche speranze. Anche se va detto che le logiche di convocazione nella selecao sono molto legate ai grandi nomi e agli sponsor e Amauri in patria "tira" ovviamente poco: mi sa che dobbiamo attaccarci a questo per ora...poi ci attaccheremo a qualcos'altro. ;-)
Magari boiate come la Christmas cup sarebbe meglio evitarle. Magari l'oroscopo idiota lasciamolo a Vanity Fair, magari gli editoriali lasciamoli scrivere a chi ha qualcosa da dire piuttosto che Ilaria D'Amico, e il poco ripetitivo Arrighe Sacchi. Capitolo a parte il Giro: Armstrong ha uno spazio fisso giornaliero (idem la Pellegrini) e ce lo dobbiamo ciucciare ancora per mesi sei...
Tuttosport con l'affair Ranieri per me ha perso quel 1% di credibilità che gli davo ancora.
"Abete è di legno", ROTFL! Comunque io spero ancora in Dunga (o Scolari) che in estremis convochi Amauri e ci risolva il problema.
@dag_nasty: "temo"???
sì i dati sulla diffusione son una buffonata,ma anche quelli di vendita son falsati d'un 40-50%.
è il segreto di pulcinella ma al "sistema" mediatico-pubblicitario per ora va bene cosi dato che dà da mangiare a tutte le parti in gioco.
AF
x Hytok: certo confermo il "temo", perchè io Amauri in nazionale me lo porterei tutta la vita, visto che lo considero un centravanti completo come raramente ne ho visti.
Il discorso dell'identità nazionale non lo accetto, specie in Italia: io che sono novarese di nascita posso identificarmi in un Amauri in nazionale quanto mi identifico in un Di Natale. I gap culturali sono simili. E lo dico senza dare giudizi manichei, è un dato di fatto.
Giusto, abbasso i terroni!.....
Non ne faccio un discorso di peggio o meglio: io mi sento vicino culturalmente a un brasiliano quanto lo sono ad un napoletano. Non è un insulto verso nessuno, mi pare.
Semplicemente non vedo questa granitica identità nazionale italiana se penso alle varie regioni, tutto lì.
Dag, delle due l'una: o non sai quello che dici o nessuno meglio di te può parlare di gap culturali...
Puoi spiegarti meglio, per cortesia?
Bellini era un terrone e Donizetti un polentone. Non avevano nemmeno la stessa nazionalità, visto che i rispettivi passaporti erano timbrati da due regie cancellerie diverse.
Eppure tra i rispettivi lavori artistici ci sono sicuramente più attinenze che con i lavori di Antonio Carlos Jobin o João Gilberto.
Quindi se dici che senti verso Di Natale la stessa distanza che senti verso Amauri o stai parlando a casaccio o ti mancano determinate basi culturali attraverso le quali formarti un pensiero in merito.
Credo che nemmeno un ateniese avrebbe mai detto di sentire la medesima distanza nei confronti di uno spartano quanto di un persiano. E sto parlando della massima chiusura mentale in fatto di civiltà storica (che non a caso portò al crollo della cultura greca...).
Poi, certo, dopo che qualche cazzaro è andato sul Po a riempire un paio di ampolle si può dire tutto...
Mi ero ripromesso di non risponderti più perchè è evidente che ti scrivi su questo blog solo per provocare e fare rissa verbale. Ora terrò davvero fede al mio proposito originale perchè delle liti di condominio da te create penso che non freghi niente a nessuno (cosa di cui peraltro mi scuso), passo e chiudo.
Dag, non ho capito perchè ti scaldi tanto. Sulla scarsa unità nazionale italiana siamo d'accordo (i motivi sono tanti e sarebbe lungo e OT spiegarlo qua), e posso anche accettare che tu venga a citare una tua sensazione personale che, in quanto personale, è legittima.
Ma non puoi far passare come una lapide incontestabile il fatto che un novarese sia culturalmente distante da un napoletano quanto da un paulista o da un carioca.
Ti ho fatto un esempio, se vuoi te ne faccio altri mille.
Che a te una medaglia dei fratelli Abbagnale emozionasse quanto quella di Giba ci può stare perchè è una sensazione soggettiva, ma se non sai che sia Fabrizio De Andrè che Gigi D'Alessio compongono canzoni sul giro di Do mentre Jobin o Jorge Ben utilizzano lo schema AABA della musica afroamericana non dovresti emettere sentenze parlando di cultura. Gli esempi son tantissimi: c'è più vicinanza tra la pittura del polentone Caravaggio e quella del terrone Minniti che rispetto a quella di Jan Van Eyck, idem Guttuso e De Chirico rispetto a Frida Kahlo, etc...
Solo questione di cautela, tutto qua. A meno che tu non voglia convincermi che per te pizza e fejioada siano ugualmente distanti dalla tua dieta abituale...
@dag_nasty: mi mancava solo di incontrare il leghista razzista secessionista. Mi s'è guastata la giornata. :-(
Dag_nasty, non mischierei le due cose. Sull'unità nazionale senza raccontarci balle sappiamo tutti che in italia non c'è il senso della nazione. Il campanilismo è ancora molto radicato, per fortuna aggiungo io. Nello sport, e soprattutto nel calcio, si ritrova come d'incanto l'identità comune. Ma fermiamoci ai confini, per favore. Prova a guardarla dall'altra parte del vetro: hai mai visto Camoranesi cantare l'inno nazionale? Credi che si senta almeno un poco Italiano? Io penso proprio di no.
Hytok, una cortesia: piantiamola di mettere sempre assieme i termini "leghista-razzista-secessionista".
dag, dai ammettilo che il vasino era un po piu in la e non sei riuscito a beccarlo. Cosi la finiamo qua.
@Angius63: non vedo perchè. Se hai votato Lega e adesso hai i sensi di colpa, fai ammenda e non rivotarli. Che la Lega sia una masnada di razzisti secessionisti, è una cosa evidente.
Hytok, lungi da me difendere la Lega, ma l'elettore leghista non si riduce ad un rozzo razzista con la clava magnapolentaecassouela. La Lega ha cavalcato un'insofferenza diffusa nella medio-bassa borghesia settentrionale, formata soprattutto da piccoli e medi imprenditori. Non credo che comunque l'elettore medio della Lega sia contento di come si stia comportando al governo. Con l'urlo razzista vai a grattare la parte piu gretta e bassa. Senno Forza Nuova avrebbe una percentuale di elettorato simile .
Dane,
punto, gioco, set, partita.
Hai spiegato, senza fronzoli, perché certi discorsi sono, semplicemnte, sbagliati, senza appello.
Ottimo l'esempio sulle sequenze musicali...
Che poi sta cazzata della "diversità culturale" e della "inconciliabilità" fra nord e sud è tutta da dimostrare.
Fatevi un giro per l'Europa e vedete dove stanno le regioni veramente "inconciliabili", và...
@Hytok: ad essere onesti, Dag ha specificato che il suo non era "un discorso di meglio o peggio". Ha solo detto un inesattezza dettata molto probabilmente da superficialità.
Magari non è razzista ma solo un po' chiuso...
@Igor.vassaz: e pensare che il tennis è lo sport a me più distante!... :-D
@Jeremy: hai ragione, l'elettorato leghista è fatto anche e soprattutto da furbastri che hanno seguito la demagogia di chi gli avrebbe promesso di non pagar più tasse a Roma ladrona: sicuramente sognavano coi soldi ripsarmiati di mettere in regola le migliaia di cinesi che nascondono negli scantinati.
E per questi motivi sono andati alle urne a votare "rozzi razzisti con la clava magnapolentaecassouela".....
@Nick: hai centrato il punto: piemontese e napoletano son due dialetti, italiano e portoghese (ma vale anche per spagnolo e basco) sono due lingue diverse. A me pare così semplice...
Infatti Dane, gli esempi non mancano: Spagna, Irlanda e Germania sono solo i più "tranquilli", per non parlare di ex Cecoslovaccia e Jugoslavia...altro che Emiliani e Siciliani...
Io ci vado mensilmente in un posto dove ci sono differenze culturali incociliabili (parlano due lingue agli antipodi, mangiano in maniera diversa e non lo mandano a dire che si odiano vicendevolmente)....
Ecco, dimenticavo il top! :D
Dane, ripeto: non la farei cosi semplicistica, non si spiegherebbero certi risultati senno. Saro ottimista e con una visione della società civica meno marcia della vostra.
@Jeremy, è ovvio che la cosa non è così semplicistica ma questo non è il mio blog e non posso occupare una pagina per raccontare al mondo come stanno le cose.
La tua tesi difensiva, in ogni caso, è un po' deboluccia... ;-)
@Nick: Atene e Sparta in salsa nordica!... :-D
Ripeto anche questo concetto: per me la Lega potrebbe chiudere domani in quanto reputo i partiti che hanno visione prettamente locale inutili, se non a fare gli amministratori locali (scusate la ridondanza). Certo pero che non si dividono in biechi sfruttatori e in buzzurri razzisti. Dane, fai i post fiume per il calcio e non li fai per la politica??
@Jeremy: non ho capito cosa c'entra la politica visto che parlavamo di Calderoli e Vercingetorige, in ogni caso sarei OT: non dimentichiamo che il discorso era "cosa cazzo c'entra Amauri col calcio italiano" e la mia deriva (e di Dag) era solo funzionale alla discussione messa sul tavolo dal Direttore... ;-)
@Hytok, io non ho nessun senso di colpa e, giusto per informazione ho la tessera elettorale quasi immacolata, nel senso che voto solo alle amministrative ed in più non mi piace neanche la cassouela.
Poi ci sono le diversità, senza parlare di meglio o peggio, e non c'è nulla di razzista in questo.
@Dane, è più grave nascondere i cinesi nello scantinato e pagarli in nero o pretendere il pagamento del parcheggio nello spiazzo davanti ad una spiaggia pubblica con la compiacenza di vigili, pulotti e quant'altro?
@Angius: penalmente (in un paese poco serio come il nostro) la seconda perchè è una vera e propria associazione a delinquere, moralmente la prima perchè nel caso del parcheggio sono derubati solo i villeggianti mentre nel secondo sono derubati tutti i cittadini che regolamente pagano le tasse e che magari vanno in montagna.
Al di là dell'ennesima dimostrazione che la cultura italica è identica da Aprica a Lampedusa, mi sfugge cosa sposterebbe la tua lavagna dei buoni e dei cattivi: era meglio Jack lo Squartatore o il Mostro di Milwaukee?!
@Dane, qui ti volevo. Li metto sullo stesso piano. Ma tu mi hai citato, partendo dalla Lega, i cinesi in cantina ed io ho voluto ribadire che l'illegalità è sempre e dovunque esecrabile. Comunque, se sei/siete d'accordo, chiuderei qui la parentesi politica . Magari potremmo proporre a Stefano di creare "Il Muro della politica". Per favore direttore, rispondi un no secco! :)
Angius, le lavagne dei buoni e dei cattivi non mi interessano: ho citato i cinesi per spiegare a Jeremy da dove arrivino certi voti. Quindi non è a me che devi dire che "tutta l'Italia è paese" ma a Er Canotta (ammesso che abbia ancora la spina attaccata...) e a tutti quelli che dividono gli italiani in bifolchi e mafiosi: io preferisco non appartenere a nessuna delle due categorie...
Dane ha esposto in maniera (forse per me troppo moderata) quello che intendevo, preferisco non addentrarmi oltre nel flame politico, c'è da dire che, però, leggendo certe frasi, mi sembra che non abbiate mai sentito parlarte un leghista. :-(
Dane è un comunistaaaa!! Dane è un comunistaaaa!!!:-D
Hytok forse faccio queste considerazioni perche conosco qualche leghista che non è per nulla razzista. Semplicemente crede nelle panzane sul federalismo e sul vento del Nord che distruggerà Roma ladrona. Ma dell'identità padana non gliene frega nulla. Poi certo i manifesti con l'Indiano alterego del Leghista messo nelle riserve dall'invasore straniero non li abbiamo fatti io e te sicuramente.
Test di antirazzismo: quanti dei muraioli accetterebbero un invito a cena in una roulotte di nomadi?
Clinter, sei un furbacchione. Mi sembra una domanda di Santoro.
Bravo Dane hai fatto esempi azzeccatissimi, ma tornando al discorso su Amauri credo che non si dovrebbe proprio permettere di naturalizzare i giocatori, al massimo al compimento dei 18 anni chi ha doppio passaporto dovrebbe optare per una delle nazionalità e stop. Chi acquisisce un passaporto dopo i 18 anni si tiene la nazionalità di nascita. L'affinità c'entra ben poco, almeno nelle nazionali risparmiamoci le sceneggiate tipo Cristiano Ronaldo!
Ah dimenticavo, il test antirazzismo non lo passo, ma prometto di studiare.
Mi sono beccato del razzista (da Hytok) senza insultare nessuno...e io l'avrei fatta fuori dal vaso. Io non mi sento nè meglio nè peggio di un napoletano (o di un siciliano, di un calabrese...). Mi sento semplicemente distante come mentalità. O tutti nel mondo devono avere per forza la stessa mentalità, altrimenti siamo tutti razzisti? No, spiegatemelo così almeno so di che morte devo morire.
A me sembra ci sia la caccia alle streghe al razzista e appena uno parla di mentalità differenti (non migliori o peggiori) è bollato come razzista.
Dag_nasty, perfetto non avrei saputo esptrimere meglio il mio pensiero. Riguardo alla domanda di "Clinter Marzullo" io sinceramente non ci andrei, avrei paura e lo dico in tutta onestà. Allora sono razzista? Vabbè..
beh Angius mi consola, almeno non mi sento più come il mostro di Giussano...;-)
Sul test antirazzismo: se mi ispirano fiducia ci andrei, non lo so, dipende da tanti fattori (magari se c'è una bella figliuola al desco perchè no?)... parola di un razzistone la cui sorella ha sposato un senegalese... con cui perlatro vado daccordissimo (pur rendendomi conto di avere una mentalità differente su vari aspetti della vita.)
Bene, faccio outing e dichiaro 'solennemente' che io non ci andrei. Ergo, d'istinto sono razzista, come tanti. Penso che l'importante sia non partire dai propri istinti per teorizzare superiorità razziali o culturali.
Cosa che, sia chiaro, Dag non si minimamente sognato di fare.
Chissenefrega, direte, ma siccome si parlava di razzismo, ho detto la mia.
Scusate...ma perchè, a cena a casa di una famiglia italiana di gente che non conoscete affatto ci andreste?
Io no...
@Clinter: certo: milanista, comunista e papista! Mi manca l'epatite e ce le ho tutte...
@Nick: hai centrato il punto: io in una roulotte zingara ho mangiato, bevuto e suonato. Perchè sapevo con chi ero, mentre non andrei mai a casa di Calderoli o di un passante incontrato per le strade di Scampia...
@Dag: ma che cazzo intendi per "diversa mentalità"?!...a parte che si parlava di nazionalità e cultura, ma poi tu ci sei mai stato in Brasile?! Davvero pensi che i napoletani vivano in maniera tanto diversa da te come i brasiliani?!
E' ovvio che nelle piccole cose avrai delle differenze di abitudine con napoletani o trentini, ma nel 90% degli aspetti della vita sei uguale: fai tre pasti al giorno anche tu come i napoletani o mangi solo la sera come i turchi?! La prima colazione la fai dolce con cafè, latte, thè, biscotti, brioches, etc o la fai salata con pesce alla griglia come i giamaicani?! La grappa la bevi alla fine del pasto come ovunque in Italia o la bevi come aperitivo come nei paesi slavi?! La musica che ascolti tu vede le percussioni come sezione ritmica che scandiscono il tempo o usa le percussioni come abbellimento melodico?! Le vecchiette del tuo paese vanno in chiesa per la messa e poi pregano quando vogliono dove vogliono oppure vanno in chiesa solo per le ricorrenze e per il resto pregano davanti all'altarino con lumini costruito nel corridoio di casa?! Quando dici "la mia famiglia" intendi tu, i tuoi genitori, i tuoi fratelli e al massimo i tuoi nonni o intendi tutto un parentado di 80 persone fino ai cugini di terzo grado?!
Davvero, guarda che stai dicendo cose senza senso e molto probabilmente senza saperle: ti consiglierei di farti un giro per l'Italia e poi un salto in sudamerica, nord-europa e medio-oriente per capire cosa significa "affinità culturale".
Io mangio alle 20, chi abita fuori città almneno un'ora prima: devo dire che vivono in una maniera "distante" da me?!
Io vivrei di notte e faccio fatica ad organizzare la mia vita con gli orari che vorrei io, e indovina perchè?! Perchè in qualsiasi città di questo paese gli orari di scuole, uffici, locali e negozi sono gli stessi: ad Istanbul potevo andare al Supermercato alle 3 di notte, in Croazia alle 2 andavo al ristorante, in Spagna all'una chiamavo a casa di amici, qua stasera mi sono accorto alle 20 che non avevo comprato il giornale e me lo son preso in quel posto (non era tanto per il giornale quanto per il Magazine...).
La mentalità la puoi avere diversa anche dal tuo sindaco, dal sagrestano o dal tuo vicino di pianerottolo, ma il background culturale (escludendo casi estremi come gli sciatori del "zono contento ti ezzere arrifato uno!")è in gran parte lo stesso da Bolzano a Milazzo.
Se poi tu non te ne sei accorto è un altro paio di maniche, ma allora ti consiglierei di non sbilanciarti per non far ste figuracce. Ma lo dico senza offesa...
Dane, non voglio rispondere per Dag, ma credo di capire cosa intenda per diversa mentalità. Se poi sto sbagliando ti avrò comunque detto cosa intendo io. Quest'ultima estate sono stato in vacanza al sud, in affitto. Bè, eravamo in casa in 6 ma sembrava che fossimo in 50. tutta la via sapeva i fatti nostri perchè lì c'è la famosa "mentalità" di condividere tutto con tutto il paese, e se non sapevano i cazzi tuoi te li chiedevano, senza alcun problema e l'inizio della frase era sempre: "noi qui tutti vogliamo sapere...", mi è rimasta impressa. C'erano problemi di approvvigionamento dell'acqua, cosa piuttosto frequente nelle zone costiere d'estate, dato l'aumento dei residenti. Noi avevamo contattato una persona con la cisterna per rifornirci il serbatoio d'emergenza dato che l'acquedotto non dava abbastanza pressione, il "padrone di casa" non ne ha voluto sapere perchè non era un suo "amico". Una mia vicina di casa, meridionale, mentre commentavamo la notizia di una piccola truffa (roba da poco, uno che usava la corrente della strada per casa sua), ha elogiato il responsabile definendolo uno "sveglio".
Poco tempo fa in un paesino vicino a me due cacciatori hanno fermato due malviventi che avevano forzato un posto di blocco sparandogli alle gomme, da qualche altra parte abbiamo visto interi quartieri fare muro contro le forze dell'ordine che stavano eseguendo un arresto, perche il delinquente in fondo "mantiene" il quartiere.
Ti ho fatto alcuni esempi di portata diversa proprio per non entrare solo nel campo dell'illegalità, ma per restare nella ormai celeberrima "mentalità". Con tutto questo non c'entra proprio niente se a Bergamo ceni alle 19 ed a Catania alle 21,30.
grazie angius, ma in effetti non intendo rispondere a Dane, cerca semplicemente la rissa verbale (come nel 90% dei suoi post), livello al quale non voglio abbassarmi.
@Angius, tu (e Dag) confondi la piccola abitudine col retroterra culturale. Ma ti rendi conto di cosa stiamo parlando o ci diamo alle chiacchiere da parrucchiere?! Io tiro in ballo Donizetti e Caravaggio e tu mi parli delle beghe da cortile?! E questo dà il passaporto secondo te?! Ma in che cazzo di lingua state scrivendo su sto forum?! In portoghese?! In guaranì?!...
Mia madre ha una casa in campagna in provincia di Biella, precisamente a Cossato (paese natale di Ezio Greggio e paese di formazione calcistica di Gilardino).
Non ho mai sopportato quei posti perchè se mia madre si fermava a chiacchierare con un vicino era una "rubamariti", quando io e i miei amici facevamo qualcosa in paese per divertirci in 5 minuti lo sapeva tutto il paese (e la "colpa" ovviamente era "del milanese"...) e quando d'estate veniva a mancare l'acqua i residenti davano la colpa "ai milanesi che vengono qua a rubarci l'acqua" (cazzo, ma se la pago come tutti?!...), e l'omertà di cui parli ti assicuro che era presente anche nella Milano dei Vallanzasca e dei Nanùn, quindi di che cazzo stiamo parlando?!...
Dinho viene da una regione del sud del Brasile, vicino all'Argentina e infatti chiamata Gaùcho, perchè fatta di grandi prati sfruttati per gli allevamenti bovini. Ma Dinho è inequivocabilmente brasiliano, per come gioca, per come parla, per la musica che ascolta e non si sognerebbe mai di dire che si sente egualmente distante da un paulista rispetto ad un platense! Hai visto il balletto di domenica di Amauri?! E quello di Dinho nel derby?! Quali affinità ci vedi con le esultanze di Anastasi e Tardelli?!...
Qui non si parlava dell'abitudine a far l'aperitivo con Martini o con lo Spritz, qui si parlava di identità culturale e nazionale. E dire che l'identità culturale di un novarese è diversa da quella di un napoletano come è diversa da quella di un carioca è semplicemente una puttanata di proporzioni apocalittiche. Punto!
@Dag: ma quale rissa verbale?! Ho fatto un discorso culturale portandoti 200 esempi e paralleli, prova a metterne in discussione solamente uno se ne sei in grado: dai, abbassati al mio livello, se ne sei in grado!...
La pensi diversamente?! Bene, la tua tesi l'hai espressa, adesso dimostramela.
Poi se vuoi fare la zitella isterica falla, ci ignoreremo a vicenda. Ma se lanci il sasso non puoi nasconder la mano perchè non fai un buon servizio al forum. E nasconder le proprie lacune culturali dietro un piccato (ed ipocrita) "tu cerchi la rissa" è un po' vigliacco: scendi in campo e dimostra cosa cazzo volevi dire, perchè non l'abbiamo ancora capito!... Convincici che Amauri è italiano quanto Cannavaro e Calderoli e avrai vinto tu!...
@Jeremy: cos'è che dicevi dei leghisti che non son tutti "rozzo razzista con la clava magnapolentaecassouela"?!...
Dane che te devo di? Resto ottimista e fiducioso che il grosso ragioni per "interessi" positivi legati al federalismo e non legati ad una presunta diversa identità, incociliabile con il resto della nazione.
Assolutamente d'accordo con Dane...le "differenze culturali" fra nord e sud sono una "puttanata di dimensioni apocalittiche" (cit.)
Il problema del "farsi i fatti degli altri" non riguarda nord e sud ma, semmai, paesini e città.
A Cossato tutti sanno tutto di tutti, a Palermo ognuno si fa i cazi suoi.
E, detto per inciso, io tutta questa differenza fra non pagare le tasse e attaccarsi alla corrente dei lampioni non la vedo.
Truffatori entrambi o "svegli" entrambi, senza distinguo.
@Nick: Vedrai che adesso arriva il fenomeno che ti dice che "eh, ma eprchè ormai la mentalità mafiosa del sud ha infettato anche il nord!..."
Tutta colpa dell'immigrazione...
@Jeremy: un elettorato non è mai un corpo solido ed adamantino. L'elettorato leghista è composto per il 40% da evasori furbi, per il 40% da bifolchi razzisti e per il restante 20% da gente che usa la Lega come voto di protesta. Poi c'è una parte che crede veramente nel federalismo per vari motivi, ma che a seconda dei casi va inserito in uno di quei tre gironi danteschi.
Insomma, meglio a cena con lo zingaro.....
@Dane, cito le tue parole:Dag: ma che cazzo intendi per "diversa mentalità"?! ed io ho cercato di spiegarti la mia opinione che coincide abbastanza con quella di Dag. Tu hai chiesto quello ed a quello ho risposto, chiaro? Forse non sono al tuo livello ma non ho tirato in ballo identità nazionale o culturale ed inoltre più su ho chiesto "hai mai visto Camoranesi cantare l'inno nazionale? Credi che si senta almeno un poco Italiano?" Quindi la mia idea sulla possibilità di Amauri in azzurro è contraria,mi sembra piuttosto chiaro. Poi in ultimo, ma veramente ultimo perchè mi sono rotto il cazzo di chi sa tutto ed ha un bell'aggettivo per tutti gli altri dimmi in quale gruppo di leghisti sono (o ero, visto che non voto più) così anche per oggi, ed è ancora mattina, avrò imparato qualcosa di nuovo.
@Angius: non hai tirato in ballo identità culturali o nazionali ma quello era il tema dell'articolo del Direttore. E prendere beghe da comari come esempio della distanza culturale tra Novara e Napoli è una stupidata e te ne ho dato prova e te ne do un'altra: mi ero dimenticato di dirti, che in quel paesino piemontese di cui parlavo, c'era un muratore da cui andavano tutti a farsi fare i lavori. La regola è che se tu andavi da un altro muratore, quello per poter lavorare doveva pagare una percentuale al muratore "padrone di casa".
Questo giusto per perder tempo a rispondere alla "diversa mentalità" insinuata da te e Dag, poi se vuoi insisto ripetendoti che non è questo che fa un identità culturale che porta a cantare l'inno o a dirsi italiano: a Novara o a Napoli si scrive in italiano, la radice musicale è identica, quella pittorica pure, la stessa cucina non vede grosse differenze.
Io non ho mai detto di sapere tutto (magari sembra solo perchè parlo di ciò che so, se no sto zitto: mi avete mai sentito parlar di tennis?!...) e non ti ho accusato di nulla, ma parlare di distanze culturali perchè a Milano si mangia il panettone e a Cremona il torrone lo posso accetare solo da un ottuso che non è mai uscito il paesello...
p.s.: il primo che cita il villaggio vacanze a Sharm-El-Sheik, si sciroppa le pulizie di Natale...
Ma chi cazzo ha parlato di distanze culturali? E insisti anche! Mentalità e identità culturale sono sinonimi? Si? Allora non ho capito un cazzo della vita, scusate vado ad iscrivermi ad una scuola serale, poi magari torno quando avrò stretto l'angolo da "ottuso" ad "acuto".
@Angius: DAG!!!... è stato Dag, scrivendo: "Il discorso dell'identità nazionale non lo accetto, specie in Italia: io che sono novarese di nascita posso identificarmi in un Amauri in nazionale quanto mi identifico in un Di Natale. I gap culturali sono simili."
Quindi la prossima volta che ti inserisci in un discorso, magari prendendo le parti dell'uno o dell'altro o cercando di analizzare cosa intedesse dire l'uno o l'altro, leggi bene cosa è stato scritto prima di te!
In ogni caso, identità nazionale e culturale o semplice mentalità non cambia (e te l'ho dimostrato): Di Natale e Gattuso sono italiani come il muratore di Biella o il parcheggiatore abusivo di Ponza, Amauri è brasiliano come il percussionista del Divina o il viados di via Novara, punto. Di Natale, Perrotta, Cassano e Gattuso hanno studiato sugli stessi libri tuoi, miei, di Dag e di Maldini e Beppe Bergomi, come cazzo si fa a paragonarli al cognato senegalese?!...
Non sarà una festa del patrono o l'ora in cui si fa l'aperitivo a stabilire un'identità nazionale o una data cultura, così come non sarà una sfumatura sui comportamenti a segnare un solco di mentalità! State facendo di un mucchietto di sabbia una montagna, ma come cazzo state?!...
In più si parlava di nazionali, che dovrebbero esser l'espressione di un dato movimento calcistico: Di Natale e Cassano giocano all'italiana esattamente come Marco Simone o Beppe Signori, Amauri alla brasiliana (e non è questione di catenaccio o di futebol balado...).
p.s.: mi raccomando l'elmo con le corna, che la sera fa freddo e le scuole italiane son fatiscenti...
Infatti mi sono inserito (per dire la MIA, o non posso?) quando è apparsa la parola mentalità che per me continua ad avere un significato diverso da identità culturale o nazionale. Ma, davvero, basta perchè come dici tu "State facendo di un mucchietto di sabbia una montagna". Su questo sono d'accordo, magari avresto potuto scrivere "STIAMO".
P.S.: Grazie per il consiglio, ne ho uno uguale a Viki il vichingo.
@Angius: 1) Puoi benissimo dire la tua, ma l'incipit del tuo post era "non voglio rispondere per Dag, ma credo di capire cosa intenda per diversa mentalità. Se poi sto sbagliando ti avrò comunque detto cosa intendo io"
Hai ragione: stai sbagliando...
2) Sì, è vero: la colpa è soprattutto mia, che sto qua a parlar di cultura italiana scomodando Caravaggio e Donizetti a chi mi parla dell'idraulico del paese...
p.s.: ottimo cartone animato, ma mi dai il destro per sfatare un'altra leggenda infondata: i vichinghi non hanno mai avuto elmi con le corna, che appartengono invece ai celti e che l'ignoranza delle popolazioni mediterranee ha poi attribuito a tutte le popolazioni nordiche...
@Dane: " Se sto sbagliando" era riferito all'aver capito o meno cosa intendesse dire Dag.
Sei sicuro di non essere un politico? Sei molto bravo a giocare con le parole, a fare interventi del tipo so tutto io, (vedi "lezione sugli elmi con le corna") ed a dare degli ignoranti agli altri. Per favore non rispondermi "quando ti avrei dato dell'ignorante", basta leggere il punto 2) del tuo ultimo post.
@Angius: 1) ""Se sto sbagliando" era riferito all'aver capito o meno cosa intendesse dire Dag."
Mi riferivo a quello anch'io: Dag parlava di "identità nazionale", tu mi hai tirato fuori beghe da Don Camillo&Peppone (che cambiano da Novara a Napoli, ma anche da Roma a Ostia: vogliamo darci "un'identità" tornando alle città stato come nell'antica Grecia?!...).
2) Non è questione di ignoranza, ma di capire di cosa si parla: l'identità nazionale e culturale di un paese è dato da storia, letteratura, arte, usi e costumi comuni formatisi nel corso dei secoli. Dante Alighieri e Giuseppe Verdi compongono il bagaglio culturale dei novaresi come dei napoletani, e per questi motivi si è deciso un secolo e mezzo fa di unificare una certa "mera espressione geografica".
Poi certo, per l'essere abituati ad esser sempre divisi, a dover servire un padrone o quell'altro e conseguentemente essendo costretti a pensare principalmente a sè stessi e a portare a casa la pagnotta, gli italiani conservano una mentalità individualista e faticano ad essere patrioti.
Ma per quanto ogni ramo vada verso la propria direzione, è sempre lo stesso tronco a cui porta clorofilla per la fotosintesi.
Se questo a te e Dag non piace ce ne faremo una ragione, se invece la cosa vi è semplicemente oscura vi consiglio di uscire dal paesello per capire cosa signfica conservare radici comuni pur nella propria diversità...
Pur non abbassandomi all'insulto volgare come stai facendo da diversi post, vorrei puntualizzare alcune cose: la cultura non è solo l'arte o la letteratura e o altre nobilissime cose riguardo alle quali io sono un grandissimo ignorante (lo ammetto tranquillamente).
In senso antropologico cultura significa anche: "Sistemi di norme e di credenze esplicite, elaborati in modi più o meno formalizzati." oppure "costumi e abitudini acquisite da esseri umani per il semplice fatto di vivere in determinate comunità, comprese quindi le azioni ordinarie della vita quotidiana."
Ma sicuramente l'avrà scritto qualche ignorante che non conosce Donizzetti e Caravaggio (tra l'altro vantarsi in quel modo..."io sono erudito e voi no!" mi sembra una caduta di stile macroscopica, ma vabbè...
In ogni caso si capiva benissimo cosa intendessi, l'hanno capito tutti tranne tu.
Non credo di essere l'unico in Italia a pensare che viaggiando dalle Alpi fino in Sicilia si trovino mentalità differenti: credo sia normale, considerando la storia che l'Italia ha avuto.
Io poi solitamente mi sforzo di comprendere quelle che a me appaiono (magari sbagliando pure) mentalità o culture -in senso antropoligico- differenti. Non mi permetto di disprezzarle, cerco semplicemente di capire il perchè o il percome io percepisco la tal cosa in un modo e magari in un'altra regione questa percezione (ovvio si generalizza) è un po' diversa.
Ti posso parlare di percezioni sulla significato di famiglia, di stato, di norme civiche, di ospitalità, di approccio verso il prossimo, di tipologie di aggregazione, di manifestazione della propria emotività...ecc. tutte cose che io chiamo "aspetti culurali" (ma possiamo anche metterci daccordo su un altro termine se lo reputi improprio) e che, mi sembra, offrano un ventaglio abbastanza ampio nella penisola italiaca o che perlomeno non siano identiche ovunque.
D'altra parte il fatto di essere andato a vivere e lavorare all'estero mi ha fatto riflettere non poco su questi aspetti socio-culturali e immodestamente posso dire di aver sviluppato una certa capacità di analisi, vivendo in un luogo che è sorprendentemente uno strano crocevia di etnie, religioni e nazionalità diverse.
Il mio accettare di buon grado Amauri in nazionale andrebbe letto anche come un'apertura verso una popolazione comunque latina (quella brasiliana) che non vedo ad anni luce di distanza (sempre in senso socio-antropologico) da quella mediterranea. Numerosi infatti sono i calciatori sudamericani che dicono di trovarsi praticamente a casa nelle città del sud (fatta la tara sulla ruffianeria, ovvio), mentre nelle fredde città del nordo il discorso cambia.
Ecco questo è ciò che penso, credo di averti dato parecchio materiale per proseguire la sequenza di insulti verso di me (o altri uenti), cosa che non mancherai di fare, ne sono certo.
Credo, senza peccare di presunzione, di farmi carico del sentire comune con l'affermazione che postero di seguito: Che do ball, ragazzi!!!
@dag: "In senso antropologico cultura significa anche: "Sistemi di norme e di credenze esplicite, elaborati in modi più o meno formalizzati." oppure "costumi e abitudini acquisite da esseri umani per il semplice fatto di vivere in determinate comunità, comprese quindi le azioni ordinarie della vita quotidiana."
Ho parlato di usi&costumi prima di te, appunto: Novara e Napoli sono rami dello stesso tronco, il Brasile è un albero a parte. Poi magari i due alberi appartengono alla stessa foresta di conifere (quella latina) ma restano sempre due alberi diversi.
Dove sta l'insulto?!...
"rozzi ignoranti leghisti ottusi...fai solo figuracce, non sai quello dici, dici cose senza senso ecc. ecc." solo quelle che ricordo. E tutta una serie di affermazioni sarcastiche che avevano come unico scopo quello di offendere (elmo con le corna, mangiacazzöla, ecc.).
Sì lo so, tu dirai "ma erano solo battute". Però non credo che si possa sempre usare l'offesa come strumento comunicativo per poi dire "sono solo battute!".
Perlomeno questa è l'idea (sbalgliata probabilmente) che ho di educazione e di rispetto.
"Fai solo figuracce" non è un offesa ma semmai una premura, per il resto se cancelli secoli di idioma, letteratura, usi&costumi, abitudini, arte e tradizioni abbinando Scampia a Fuertaleza solo perchè in tutti e due i posti i bambini girano con la pistola, ti qualifichi da solo.
Il boscaiolo dell'Alaska è certamente diverso dal coltivatore di cotone del Missisippi, esattamente come il portuale di Marsiglia è diverso dall'intagliatore di legno bretone, eppure riconoscono l'identità nazionale comune. Nessuno stato appena un po' esteso può essere perfettamente omogeneo, ma di certo ha una radice comune che è diverso dai paesi oltrefrontiera.
La pensi diversamente?! Va bene, allora ritiro tutto, ho detto un sacco di cazzate.
Tenetevi Amauri e Camoranesi, che sicuramente hanno deciso di sposare la maglia azzurra per il richiamo irresistibile del Dolce Stil Novo...
vabbè allora chiudamoli qui (in regime di semi-pace)... però Dane ammetterai che discutere con te è tutt'altro che facile, perchè dai l'impressione di non fare il minimo sforzo per comprendere le posizioni altrui (attenzione: non di condividerle, ci mancherebbe). Per carità, mica sei tenuto a farlo, però il clima di queste discussioni ne trarrebbe giovamento a mio avviso.
Dag, ho fatto il massimo sforzo possibile per comprender le tue ragioni! L'esempio dei calciatori sudamericani che si trovano bene al sud è infatti centrata e la condivido, ma a parte il fatto che parte (parte...) della cultura sudamericana è di origine italiana (si guardi la cucina argentina o del sud del Brasile), mi è venuto in mente il caso Maradona: che adorava Napoli anche perchè alle 4 del mattino poteva scender per strada a mangiarsi un chorizo. Cosa impensabile a Torino o Milano fino a 15 anni fa.
Ma al di là di questo, la nazionalità è un'affresco "grande" che non può esser discusso prendendo come prova sfumature di colore "piccole".
E visto il tuo background da globetrotter, anch'io mi chiedo come tu possa soffermarti sulle singole pennellate senza esaminare lo stile generale dell'intero affresco.
Vabbè pazienza, per te Amauri "è uno di noi", per me no. Prosit...
Non per contraddire compare Jeremy, ma a me questa tenzone dialettica è piaciuta, nei contenuti e nella forma. Essendo un mezzosangue calabro-emiliano nato a Milano, che vive a cavallo fra Sardegna e Lombardia, vorrei dire brevemente la mia. Sintetizzerei dicendo che un sottoinsieme di culture regionali, contaminandosi, contribuiscono ad un insieme culturale più ampio, che però ha senso solo se considerato da un'ottica esterna.
Certo è che, se parli la stessa lingua, vedi la stessa televisione, hai gli stessi problemi socio-politici, partecipi allo stesso campionato, una qualche sorta di identità nazionale viene a concretizzarsi, pur restando in essere profonde differenze fra pedemontani e mediterranei. Ciò detto, per me, Amauri è brasiliano e Camoranesi argentino, che giochino nella nazionale italiana è un artificio, non scandaloso, ma un artificio.
Clinter, perfetto: più efficace e risolutivo di Ronaldo e Van Basten messi assieme!..."SOTTOinsieme di culture regionali" è più che eloquente, io avevo lasciato intendere un "insieme di SOTTOculture regionali" ma spostando l'ordine dei fattori... ;-)
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