Alcune reazioni agli articoli sulle parole che Mourinho avrebbe detto nello spogliatoio nel post-Bergamo sono illuminanti riguardo al meccanismo mentale che ormai si è impadronito di noi. In sintesi: tu dici o scrivi queste cose perchè sei 'amico di'. Laura Alari rivela un retroscena sull'Inter? Ovvio, è amica di Mancini. Carlo Pizzigoni fa un'osservazione di segno opposto? Ovvio, ha scritto un libro su Mourinho. Quello che faticosamente stiamo cercando di dire è che la buona fede c'è o non c'è, ma in nessun caso può essere certificata. Per la semplice ragione che il lavoro giornalistico, anche uscendo dal discorso marchette, è basato su un rapporto di scambio: 'Io ti passo delle informazioni per i tuoi lettori, ma come minimo tu non mi attacchi', nella migliore delle ipotesi. Poi la maggioranza dei cosiddetti cronisti fa copia & incolla con l'Ansa, oppure stenografa le dichiarazioni televisive (imbarazzanti le scene davanti ai televisori della sala stampa, un vero spot contro l'acquisto dei giornali), aggiunge un aggettivo alle veline degli uffici stampa: tutta gente che vive tranquilla, senza rischiare niente, che poi magari ti prende in giro perchè la grande società gli ha concesso un'intervista esclusiva su appuntamento e sul nulla. Caso personale, con nomi e cognomi. Molti anni fa abbiamo creato e gestito i contenuti del sito di Gigi Buffon, con interviste esclusive, foto, notizie, eccetera (le solite cose, niente di geniale), poi lui e la Puma si sono affidati ad altri e la storia è finita lì. Adesso noi pensiamo che Buffon sia il miglior portiere del mondo, sia tecnicamente che per la sicurezza che trasmette ai compagni di reparto: lo diciamo perchè grazie a lui abbiamo per anni guadagnato tanti soldi? Mettiamo invece che noi si preferisca Iker Casillas: campione dello stesso rango, la scelta può essere discussa ma non stiamo parlando di pianeti diversi. Diremmo così per livore, dopo aver perso un contratto importante? Conclusione: anche nel giornalismo l'onestà non può essere certificata (in questo senso illuminante lo scazzo Santoro-Annunziata di settimana sorsa), mentre con la disonestà esistono criteri più oggettivi.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
Stefano Olivari
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11 commenti:
Sono anni che in Italia imperversano trame occulte, complotti, servizi segreti deviati. Un'intera generazione è stata cresciuta con l'ossessione di un qualche grande vecchio o grande manovratore che manipola tutto e tutti. Anche il giornalismo sportivo non poteva non entrare in questa logica. Triste, ma è così.
Kalz, secondo me si è sempre fatto di tutta l'erba un fascio ma in fondo di complotti e trame occulte ce ne sono stati davvero. Siamo la nazione del sospetto, del "pensar male non si sbaglia": ovvio che se accusi 1000 persone qualcuno colpevole di qualcosa lo trovi.
Se volessi commentare i commenti, ricorderei a quella bella mente reazionaria di kalz episodi come le stragi di P.za Fontana o P.za Della Loggia o di Bologna o dell'Italicus o delle B.R., anche se sarebbe inutile, ma poichè il commento deve attenere all'articolo di Stefano, mi pare di poter dire che si parla di onestà o di deontologia del giornalista. Dovrebbe essere regola prima di un giornalista, a me pare, di esporre i fatti come sono accaduti, ciò fatto è logico che li commenti informando il commento in conseguenza dei propri convincimenti generali. Ora io non so di chi sia amica la Alari, ne so come ha riportato il fatto accaduto negli spogliatoi interisti, ma dovrebbe esser chiaro persino ai Kalz e ai Campatelli del sito che un conto è dire 'vi han detto che...' altro è dire 'affermo che...'. Ora è inutile farsi seghe mentali se non si sa cosa sia stato effettivamente detto e come sia stato riportato dalla Alari. Siccome, nella mia ignoranza, dall'articolo sovrastante, nè da uno precedente, non sono riuscito a capirlo, chiederei al buon Direttore di illuminarmi, se crede.
Per esser chiari la Alari ha deformato i fatti piegandoli ai suoi convincimenti o dai fatti ha tratto ulteriore raffoerzamento a questi convincimenti? Gracias.
Clinter, la Alari ha premesso di aver notizia da terzi dello sfogo del Mou, convinta comunque della versione "affermo che". Certo se gia hai un convincimento preciso dello spiacialone, una notizia del genere è un carico da 11.
Un signore con gli occhiali e i baffetti (probalbilmente una mente reazionaria anche lui ma molto più intelligente di me) aveva già capito tutto molto prima che clinter nascesse.
Occhiali e baffetti?? Trotsky???
NO, JEREMY! Groucho Marx!!!
Scusate l'ignoranza ma che c'entra Groucho Marx? E a pensarci bene che c'entra pure Trotsky? Spiega gareth, please...
per carità stefano avrai pure ragione ma possiamo constatare che il blog della signora alari contiene il 100% dei post su mancini che lo difendono e il 100% dei post su mourinho che lo attaccano?
rimane poi sempre il discorso del peso nullo della società inter, laddove gli "spifferi" degli altri spogliatoi si sanno ma non si pubblicano, quelli dello spogliatoio nerazzurro sono di dominio pubblico
Niente jeremy, ti stavo reggendo il gioco su occhiali e baffetti...
(specifico meglio il mio commento di ieri: a parità di situazione, con mancini la alari dava la colpa alla società inter, oggi la dà a mourinho)
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