Chi rallenta deve poi perdere

di Stefano Olivari
La notizia pubblicata dal Giornale sul rapporto di polizia riguardante il finale dello scorso campionato interista ha generato varie discussioni nel mondo delle scommesse. Con un punto fermo: si possono taroccare le partite, nessuno è al di sopra dei sospetti, ma dal punto di vista matematico è assurdo che l’Inter abbia rallentato per ‘sostenere’ la quota scudetto. Esempio: adesso la vittoria nerazzurra si può trovare a 1,55, mettiamo che il distacco rimanga invariato a 4 giornate dalla fine. La quota diventerebbe circa 1,10: perché Mourinho dovrebbe rinunciare a Ibrahimovic per alzarla (e quindi giocarla), senza poi avere la certezza di vincere all’ultima giornata? Credibile sarebbe invece una conclusione con scudetto di una concorrente, in caso di giocate abnormi sull’Inter: un teoricissimo Mancini ‘condizionato’ non avrebbe fatto giocare nemmeno un minuto Ibra a Parma, né lo avrebbe sollecitato a scendere in campo nelle settimane precedenti litigando con il medico. Poi i singoli possono truccare ogni situazione per lucro personale, ma qui si stava parlando di ‘convenienza’ di squadra. Venendo a rallentamenti più concreti, dobbiamo registrare il mezzo disastro della scorsa settimana che ci ha portato a meno 48,4 euro. Proveremo a rifarci già oggi pomeriggio con l’Hoffenheim facile a 1,45 sul Cottbus e l’arrabbiato Napoli a 1,85 sull’Udinese. Domani terza scommessa da 10 euro sull’Atalanta, a 1,90 sul Catania. Ma per chi scommette lo scudetto è sempre lontano.
(pubblicato sul Giornale di oggi)

36 commenti:

Nonno ha detto...

cioè mi faccia capire, il suo giornale pubblica sta camionata di fango e poi per rimediare ci diamo dentro con tremila servizi (ieri dieci minuti di studiosport) per dire che no, ma dai, non ha proprio nessun nessun senso logico?
Ma evitare di pubblicare sciocchezze da subito era troppo difficile?
O instillare un dubbio sull'inter (si mira alto eh?) vale piú della credibilitàdi un giornale?

Ah no magari la credibilità non è mai esistita..

IL TEG ha detto...

stiamo parlando de "il Giornale" post-montanelli, il livello è Panorama, StudioAperto, tg4, non il NewYork Times...

Stefano Olivari ha detto...

Il fango viene dalle considerazioni cervellotiche del poliziotto sulle scelte tecniche nelle ultime partite, non certo da chi ha pubblicato il documento oltretutto contestualizzandolo. Fra l'altro il rapporto di polizia (non inventato, giova ricordare, ma nato su richiesta del pm Civardi) fu fatto proprio per scoprire l'origine della fuga di notizie sulle famose telefonate del 'sarto di Appiano'. Se poi vuole dire che un analogo caso riguardante il Milan non sarebbe stato evidenziato di sicuro dal Giornale, ma magari da Repubblica, le do ragione al cento per cento. Ma nessun giornalista va contro il suo editore, così come lei non attacca il suo datore di lavoro (o i suoi migliori clienti, in caso di lavoro autonomo): basta avere l'onestà di ammetterlo e di rendere chiara ai lettori la proprietà dei mezzi di informazione in modo che possano fare la tara ad ogni articolo-servizio.

clinter ha detto...

'basta avere l'onestà di ammetterlo e di rendere chiara ai lettori la proprietà dei mezzi di informazione in modo che possano fare la tara ad ogni articolo-servizio.' Affermazione che non si presta a contestazioni, ma la domanda è: chi si fa carico di questa inconbenza? E poi, anche ammesso che questo 'avviso' fosse messo in testa ad un quotidiano, come l'avvertenza 'Il fumo uccide' sulle sigarette, chi potrebbe mai controllare la cascate dei si dice che, di bocca in bocca, sfoltirebbe la notizia di ogni distinguo per lasciare in evidenza 'il fatto', vero o presunto? Io, per esempio, ho appreso la notizia ieri, a pranzo, da un cameriere juventino che me l'ha trasmessa in questi termini: 'Tre pagine di intercettazioni che non sono riusciti a cancellare. Mancini ha comprato le partite dell'anno scorso. Anche l'Inter in B'. Alla mia richiesta su quale giornale l'avesse letta, ha risposto 'Boh! Il Giorno , il Giornale'. All'edicola c'è voluto poco per individuare il quotidiano, visto che era il titolo di testa era :'Il Pm:"Inter,partite perse per favorire le scommesse". Acquistato il giornale, ho letto gli articoli, in effetti uno ridicolizza l'ipotesi dell'ivestigatore (e non del Pm), ma il problema qual'è? Quanti acuistano il quotidiano e non si fermano al titolo? Pochi. I molti altri restano convinti che il Pm abbia affermato che l'Inter alterava le partite. Ergo chi ha impaginato il giornale ha messo in atto un'operazione scorretta. Nella fattispecie il quotidiano in oggetto è il Giornale, ma avrebbe potuto essere un altro di opposte tendenza politiche o sportive, la sostanza non cambierebbe. La questione è di tipo deontologico, se dò il giusto significato a questa parola. Un fatto va trattato come un fatto, se è accertato, i commenti vanno chiaramente disgiunti da esso.

IL TEG ha detto...

Caro Direttore, mi rendo conto che l'articolo in questione non è suo, e che lei giustamente difende il suo editore. Però, secondo il suo ragionamento, lei è il primo a delegittimare il suo giornale.
Volendo malintenzionatamente interpretare quello che ha scritto, si potrebbe leggerla così: "noi siamo pagati da Berlusconi, non possiamo scrivere niente che vada contro i suoi interessi (e non sono pochi) e tentiamo di aggrapparci a qualunque str...ata pur di screditare Prodi, la Magistratura, l'Inter o chiunque capiti. Se ci va bene siamo dei bravi giornalisti, se abbiamo riportato delle cazzate (perchè non vere, o inutili) siamo bravi comunque ed è un cretino la nostra fonte. Se Berlusconi o qualunque tentacolo del suo impero fa qualche porcata non saremo certo noi a scriverlo, capiteci, ci penseranno quelli della Repubblica, che non fanno altro".
Tuttavia mi pare di aver capito che il Giornale si autoconsidera su un uguale ed opposto piano di autorevolezza, rispetto alla Repubblica, che lei ha citato, nonostante mi risulti che questa non si faccia problemi a parlare dei numerosi casini in cui lo schieramento a cui dovrebbe appartenere si viene continuamente a trovare.
Tornando sulla questione calcistica, senza dubbio la Repubblica parlerebbe di un eventuale scandalo che coinvolgesse il Milan, nella fantascientifica ipotesi che questo venga allo scoperto, ma allo stesso modo parla degli scandali di Juve, Inter e di tutte le altre squadre.

spike ha detto...

Stefano, scrivi che il fango viene dalle considerazioni del poliziotto.E il titolo,allora? e qual è l'interesse pubblico di una barzelletta del genere?

pietro ha detto...

Stefano, io ti apprezzo, non sai quanto, ma non puoi pretendere che noi si faccia finta di nulla.

Il virgolettato sbattuto in prima pagina fa riferimento a un PM: "Inter, partite perse per favorire le scommesse".

Un linguaggio del genere, prettamente giornalistico, è solitamente adottato per le inchieste e qui di inchieste, come ha confermato la Procura, non ce ne sono.

Per cui il Giornale è stato altamente scorretto nel voler far credere che ci fosse un PM che indagava sull'Inter e un giro di scommesse.

1) Senza specificare in prima pagina che si trattava di un rapporto della P.G., che è cosa ben diversa

2) Senza specificare, in un paese come il nostro che ha avuto un clamoroso caso di calcio-scommesse, che si sta parlando delle scommesse legali

3) La notizia all'interno con l'articolo che smentisce lo scoop in prima pagina è utilizzata per denigrare lo stesso magistrato al quale si attribuisce la credibilità della fonte.

Questo si chiama GIOCO DELLE TRE CARTE.

E funziona così: Io trovo 500 euro falsi, li uso, mi compro un giubbotto dal negoziante, una volta scoperto dico che li ho trovati, ma nel frattempo pretendo di dare del coglione al negoziante...

Insomma, manteniamo la serietà.

Stefano Olivari ha detto...

Il parallelo Giornale-Repubblica ci sta, soprattutto in materia di cronaca giudiziaria dove la scelta del fatto da estrapolare da una tonnellata di carte è molto soggettiva al di là di fatti clamorosi (e la discussione delle scelte tecniche di Mancini non rientra fra questi: roba da, come ha scritto Cristiano Gatti, Gazzetta letta sl bancone dei gelati). Per il resto dobbiamo fare i soliti discorsi, soliti almeno per noi, sull'editoria italiana che è tenuta in vita non dai lettori ma da contributi pubblici, interessi personali degli editori in campi più lucrosi dell'editoria, e pubblicità assegnata in base all'iscrizione a determinati club (per non dire logge o partiti). La scelta di un fatto è già di per se stessa un'opinione, quindi il famoso slogan montanelliano rimane purtroppo solo uno slogan. Al singolo giornalista io chiedo (quindi mi chiedo) prima di tutto di non scrivere falsità in malafede: sarebbe già molto, davvero. Le verità che giovano a qualcuno sono invece un discorso più ampio e spesso anche da tifosi, non necessariamente di una squadra. Mi risulta facile essere libero e credibile (non significa bravo, ma almeno che le immancabili cazzate non le scrivo sotto dettatura) su Indiscreto: non ci sono costi (se non il tempo e la fatica), non ci sono guadagni, non c'è nessun impegno preso. Vale anche verso i lettori: se dovessi vendervi qualcosa, a parte libri che peraltro non ho ancora scritto, cadrei nelle stesse logiche dei giornali 'veri'.

Tani ha detto...

Ragazzi, stiamo parlando del paese dove, all'epoca del Tangentopoli, tonellate di nomi sono stati sbattuti in prima pagina dei giornali (Corsera e Reppublica in primis), in pasto ad un'opinione pubblica robespierrina, solo perché ricevevano un avviso di garanzia, senza verificare il motivo, per poi dimenticarsi totalmente quando le stesse persone uscivano pulite dalle inchieste. Ma intanto il danno era fato. Un "eroe" del "giornalismo" partigiano come Santoro, ha sempre usato la TV pubblica per fare inchieste in sostegno della sua visione politica delle cose e del mondo e mai a 360 gradi, mo si pretende "originalità" e "onesta intelletuale" solo dal "Il Giornale"?

IL TEG ha detto...

Nessuno se l'aspetta nè tantomeno la pretende l'onestà intellettuale dal Giornale. E' come l'Osservatore Romano: propone la spiegazione divina, fornita dall'altissimo, alle vicende umane.

jeremy ha detto...

Teg, è pazzesco che tra i quotidiani schierati (tutti tranne il mio....) diano fastidio e non abbiano onestà intellettuale solo quelli di una parte e quelli di estrazione cattolica....

Ivan.fab ha detto...

Stefano non si può semplicemente dire "Ok abbiamo calcato la mano col titolo in prima pagina per mere questioni di copie vendute ma all'interno il servizio aveva un altro tono". Stop e chiusa li. Obiettivamente arrampicarsi sugli specchi è piuttosto triste.

IL TEG ha detto...

@Jeremy: esiste una differenza tra giornale schierato, ma indipendente, e giornale di partito (e se il partito coincide con la persona si perdono pure le sfumature). Non sono di sinistra se alludevi questo.

jeremy ha detto...

Teg, se c'è differenza è meglio il quotidiano di parte: almeno sai cosa leggi. Chi si spaccia indipendente (si autofinanziano?) pero parteggia in maniera netta per una parte (Libero, Repubblica per esempio) ti prendi per il culo due volte. Quindi ben vengano il manifesto, Liberazione e il Giornale.

mario ha detto...

Pochi hanno colto un fatto singolare.

Come mai il Pm che si sta occupando di una fuga di notizie dalla Procura di Milano, chiede proprio quel tipo di consulenza specifica alla P.G.?

Ad una prima lettura le due cose non avrebbero nessuna attinenza...

IL TEG ha detto...

secondo me è sempre meglio un atteggiamento critico rispetto alle agiografie. poi si sa che berlusconi e chi lo segue non la pensano esattamente così, visti quanti Emilio Fede ci sono in giro.

Stefano Olivari ha detto...

In preda all'esaltazione per il tre a due segnato da Bent che mi vale qualche giorno di indipendenza da sponsor e affini, risintetizzo la mia posizione riguardo alla parte giornalistica della discussione. a) La notizia del rapporto di polizia era vera, particolare non secondario. b) Il titolo di prima pagina era furbo e secondo me indifendibile (alla fine nella testa della gente rimane quello, chi mai legge davvero gli articoli?), l'inquadramento della vicenda all'interno del Giornale invece corretto. c) Con il Milan al posto dell'Inter il Giornale non avrebbe dato questa rilevanza alla cosa, anzi non ne avrebbe parlato proprio. d) Non esiste un solo quotidiano, in Italia, che abbia come suoi padroni (visto che siamo in vena di montanellismi) i lettori. Chi pensa che la Stampa, Repubblica o il Corsera siano 'liberi' a 360 gradi sta sbagliando.

jeremy ha detto...

Hai usato Berlusconi come esempio, immagino.....

Dane ha detto...

Ecco, con l'ultimo post del Direttore, spero che la sete dei robespierriani sia soddisfatta e che l'orgasmo abbia appagato tutte le erezioni scatenate dall'argomento.
Ovviamente immagino che tutti i roberspierriani del Muro saprebbero fare altrettanto nei confronti del proprio datore di lavoro, dei propri clienti o della propria mamma.....

IL TEG ha detto...

esiste il tasto ignora?

jeremy ha detto...

Ho cercato ma non c'è,sorry.

spike ha detto...

Tanto per rinfocolare la polemica. Avete letto il titolo di prima pagina del giornale di ieri? Vi sembra normale?

jeffbuckley ha detto...

"In poche parole la stagione 2007/2008 in casa interista è stata vissuta così: 1)Moratti,Tronchetti Provera, Oriali ed un'altra manciata di personaggi compravano le partite 2)Mancini, Materazzi e Zanetti le vendevano. Ennesima conferma alla voce di varie correnti all'interno della società e di una profonda spaccatura all'interno dello spogliatoio." Copiata da "Interisti.org" ma è troppo bella...

Dane ha detto...

Teg: sì, me lo hai fatto consumare...

Spike: ma quando polemizzate con un titolo di giornale non potete citarlo?! Non è che uno può aver letto ogni volantino stampato in una tipografia italiana...

Jeff: io infatti credo che la prova della bufala stia porprio nelle accuse a Mancini: io credo infatti che Mancini piuttosto si sarebbe venduto l'anima al Diavolo pur di vincere con 400 punti di distacco, altro che tener vivo il campionato...

p.s.: poi, per carità, si son viste partite vendute o comprate anche solo da pochi protagonisti (in teoria basterebbe un portiere...): del Milan dell'80 i colpevoli in fondo erano lo 3...

Massimo ha detto...

come ha scritto il Direttore, il titolo del Giornale era furbo (nel senso peggiore del termine), ma il fatto riportato concreto.
fatto salvo che non c'è un'inchiesta nè degli indagati dalla procura, perchè la giustizia sportiva non chiede gli atti?

spike ha detto...

dane hai ragione. il titolo recita + o - così: "i romeni stuprano ancora e noi li lasciamo liberi". Solo a me sembra delirante?

Dane ha detto...

"E dal prossimo numero, il primo fascicolo del Mein Kampf in regalo. Chiedi in edicola il pratico raccoglitore!..."

jeremy ha detto...

Spike, facciamo che li mettiamo dentro senza passare dal via. Esempio: atterra il volo Carpatair, invece del bus per il trasporto all'aerostazione, gli mettiamo una bella camionetta della PP che li traduce al piu vicino penitenziario. Ma qua abbiamo un luminare che ci puo fare entrare nei meandri del pregiudizio a prescindere: appena ti svegli (lo hai visto il Superbowl???)Tani vogliamo un tuo parere su questo titolo.

Pierfrancesco ha detto...

i miei 2234 sudatissimi eurozzi (su una giocata di sei euro) sono andati malauguratamente a schiantarsi contro i pali della porta di Sereni... su SEDICI partite, solo Inter-Toro ho mancato!!!
Oggi lutto. :-(

IL TEG ha detto...

Così io ti avrei fatto consumare il tasto ignora? Sono stato più bravo di quanto pensassi allora...
Perchè sai, essendo stato da poco alfabetizzato, cerco di prendere a piccole dosi quei concentrati di cultura, saggezza e vivacità intellettuale che gentilmenti concedi. Di conseguenza non mi avvicino neppure al muro del calcio, posto dove sei solito spiegare ai mortali la verità delle cose, spiegando che sei una specie di Madre Teresa di Calcutta dal giudizio imparziale, che mandi le biciclette in africa, che purifichi il mondo dal gretto interismo, ecc ecc, il milione di post che hai seminato in giro parla da solo.

Quindi IO ti avrei fatto consumare il tasto ignora, quando non c'è stronzata su cui tu non abbia applicato uno dei tuoi perfetti teoremi?
E per una volta che c'è un articolo dove tu non abbia spiegato la corretta interpretazione, arrivi e metti quella simpatica chiusura: "Ecco, con l'ultimo post del Direttore, spero che la sete dei robespierriani sia soddisfatta e che l'orgasmo abbia appagato tutte le erezioni scatenate dall'argomento."

mario ha detto...

«Con riferimento alle ricerche e quanto richiesto dall'Autorità giudiziaria in indirizzo, riguardanti lo svolgimento del campionato di calcio nazionale di serie A, in particolare la seconda parte , sono state prese in considerazione solo le prime due posizioni di classifica, in particolare l'andamento delle prime due squadre F.C. Internazionale e la A.S. Roma».

Qui non si fa riferimento a un'indagine su una fuga di notizie, ma a un'inchiesta sullo svolgimento del campionato. E dunque? Il campionato scorso è stato o no sotto indagine?

Dane ha detto...

Teg, tutto quel papiro per dire che, al contrario del sottoscritto, fai parte di quei guardoni che avrebbero voluto vedere il Direttore scrivere in home-page "Berlusconi mafioso" per soddisfare la propria perversione?!...bastavano poche righe...

Tani ha detto...

Jerry: grazie della considerazione, ma non è un merito avere provato sulla pelle certe situazioni. Per rispondere alla tua domanda: trovo delirante e stupido l'uso della nazionalità dei delinquenti sui titoli dei giornali. Da quasi sei anni qui, non ho mai visto, dico mai, un titolo di un giornale che, riportando un fato di cronaca nera, dà risalto alla nazionalità di chi è coinvolto. Poi quando si sviluppa la storia, ovvio che va raccontata fino in fondo. Se uno è un bastardo va chiamato con il suo nome. Ma che diferenzza c'è, tra uno stupratore italiano e uno straniero? La stessa che c'è tra un lavoratore italiano e uno straniero. Il passaporto! Perché succede in Italia? Intanto è un paese impreparato allo straniero in casa. Non credo gli italiani siano razzisti. Ma hanno "paura" dello straniero, quello si. Molta colpa è dei crimini efferati che certi stranieri hanno commesso in Italia, a cominciare da "certi miei albanesi". Questi bastardi, figli di puttana, approfittando della facilità con cui si può entrare in Italia e la quasi inesistenza di leggi dure, sono entrati in massa e in certi territori la fanno da padroni. Detto questo pero, mica ci vuole tanta intelligenza a capire, che quando te fai titoli come quelli dell'"Il Giornale", la sciura che vede solo TG 4, ci mette due minuti ad equiparare romeno=marochino=albanese=criminale. E io non riesco ad incolparla, onestamente. Tocca ad un ospite rispettare le regole del posto che lo ospita, e non vice versa. Nello stesso tempo pero, in un paese che si considera civile, un politico che si ritiene intellettualmente onesto, o un giornalista che si considera professionale, non devono essere protagonisti di una politica vigliacca del terrore dallo straniero. Ma forse i giornalisti del Giornale non conoscono la storia del loro paese e di come si sono sentiti gli italiani d'America quando "la sciura" with a british accent, appena sentiva un uomo parlare come Don Vito, lo accomunava con i Luciano, i Genovese, i Gambino, i Lombardo, o i Gotti. P.S. il record dell ignoranza e della stupidita, comunque, lo detengono coloro (e credimi ci sono tantissimi anche nella civilizzata Bergamo dove ho vissuto sette anni) che usano "extracomunitario" come unità di misura e separazione degli stranieri buoni (svizzeri, americani, australiani, canadesi) da quelli cattivi (albanesi, africani, romeni...ops i romeni mo dovrebbero far parte dei fratelli europei...). Io che ho due passaporti, se vengo in Italia, secondo te sono extracomunitario o canadese? @Pierfranceso: spero,almeno che non tifi Inter :)))

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

Tani, con gli italiani chiamati Dago's (da Dagger, pugnale, a sua volta derivante dal latino Daga: quando si dice chiudere il cerchio...) negli States hai centrato il punto.
Il problema però nasce dalla fama che un popolo si crea quando emigra, vale per gli italiani come per albanesi e romeni e quella non è colpa certo del paese ospitante.
Di certo determinati argomenti vanno analizzati (in Romania la percentuali di crimini è infinitamente più bassa che in Italia: perchè lì con la giustizia non si scherza, per quello i delinquenti vengono in Italia...) e dare ai crimini stranieri un significato "genetico-razziale" credo sia un crimine ideologico.
La generazione dei nostri nonni è sempre stata piuttosto diffidente nei confronti degli stranieri (figuriamoci poi se di pelle scura..), adesso a furia di averli come vicini di casa un po' le cose stanno cambiando. StudioAperto permettendo....

p.s.: su, ce lo dica che ha accettato di lavorare al Giornale solo per boicottarlo dall'interno. ;-)
Sennò i Roberspierre del Muro non ci dormono la notte.....

jeremy ha detto...

Tani, per il concetto del volemo de magna, vogliamo storie di vita vissuta dai protagonisti. Grazie del tuo intevento, amico mio.