La nostra rassegna stampa

Su calcio, basket, tennis, atletica, ciclismo ed in generale sullo sport cerchiamo di leggere il possibile, l'improbabile e spesso anche l'impossibile. Ma siamo una persona sola (ecco l'assurdo del plurale maiestatis), oltretutto con le sue fissazioni. In questo documento, con il meccanismo dei muri, inseriremo articoli di varie fonte a nostro giudizio interessanti. Tutto ovviamente commentabile: però fuori dall'articolo, in modo da non confondere il pensiero dell'autore con il nostro. Il contributo di tutti voi/noi è graditissimo, rispettando quello spirito di Indiscreto che non siamo mai in grado di spiegare (che non esista?). Poche regole. La prima: argomenti e temi che siano interessanti anche fuori dai confini del paesello. La seconda: evitare i pezzi banali, il sogno sarebbe di creare una rassegna stampa solo di cose interessanti. La terza: citare sempre la fonte, anche il lavoro di un piccolo blogger (anzi, soprattutto il suo) va rispettato. La quarta: cancelleremo i contributi che a nostro giudizio non rispettino le prime tre regole.

27 commenti:

Stefano Olivari ha detto...

MR. MURRAY E IL SUO TOCCO, DI GIANNI CLERICI (REPUBBLICA DEL 13 GENNAIO)
Andy Murray ha battuto anche nel secondo testa a testa dell'anno Roger Federer. e un mio amico svizzero, che aveva compiuto la trasferta a Doha sulla via degli Open d'Australia, che iniziano il diciannove di questo mese, mi ha detto tristemente: «II peggio, per noi, è che Federer non ha giocato male, non è parso in ritardo preparazione: insomma è stato il vero Federer». K Murray?, ho chiesto allora. «Murray gli deve aver preso le misure. Avevi ragione tu, a scrivere che allo U.S. Open si era fermato senza benzina in semifinale. Quello è stato un match a handicap». Mentre termino le valige per Melbourne, son qui io stesso a domandarmi quanto siano fondati i toni trionfalistici dei mie colleghi inglesi, che definivano scozzese Andy nei giorni in cui perdeva. Fatto è che Murray si discosta dai clichés dei grandi giardinieri britannici, da Perry su fino a Henman, soprattutto per una buona ragione. Voterebbe, lui, in favore della Unione Europea, avendo capito per tempo che l'erba di Wimbledon rimane un, pur meraviglioso, fossile vivente, lì avendo così deciso che il centro tennistico del mondo occidentale fosse Barcellona e, nel cuore di quella città, l'Accademia dei miei amici Sanchez. No, non e certo un fenomeno del serve and volley, Murray. Moderatamente arrotino, giunge disinvolto a rete, ma soprattutto per impartire – Tommasidixit – benedizioni dopo schemi preparatori di notevole geometria. Non certo attaccabile nei suoi turni di servizio, è spesso in grado di afferrare il pallino specie dall'angolo sinistro, usando il suo miglior colpo, un rovescio lungolinea bimane che giunge a ricordare Wilander. E, se dello svedese non possiede forse le capacità di maratoneta, che lo rendevano imbattibile oltre le quattro ore, non ha di certo meno tocco, capace com'è di smorzate assassine: un colpo spesso decisivo, per avversari respinti sui teloni pubblicitari di fondo. Si possono dunque capire i bookmaker, che dopo le due vittorie consecutive di Murray lo offrono quale favorito negli Open d'Australia. Ha infatti battuto nella serissima esibizione di Abu Dabi sia Nadal che Federer e, a Dona, Federer e Roddick. Attenderei un momento nell'essere altrettanto sicuro, come ho appena detto all'Independent in una lunga intervista. Rafa Nadal è in ritardo di preparazione per le tendiniti che ne hanno danneggiato il finale di stagione, e non vorrei che un paio di medici che ben conosco non fossero troppo pessimisti riguardo al futuro. C'è poi in arrivo l'altro giovanotto che aspira al Number One, Novak Djokovic, e quel pugile risanato di Tsoiiga che, giusto l'anno passato, del serbo fu avversario nella finale di Melbourne Si comincia bene, amici aficionado.

Stefano Olivari ha detto...

QUINTAVALLE: 'IO JUDOKA SEXY IN CERCA DI SPONSOR', DI RICCARDO SIGNORI (Fonte: il Giornale di oggi)
Milano - Vita da medaglia d’oro: impegnativa, con qualche delusione. Mentre la Vezzali balla con le stelle, gli altri sono tornati a ribalte più abituali. Al tirar delle somme, pochi hanno fatto economicamente bingo. Hanno guadagnato in notorietà. La fama era già arrivata con le medaglie. Giulia Quintavalle è rimasta la top girl delle nostre ragazze d’oro di Pechino. La judoka dal sorriso che stende ha provato il bello della diretta sul palcoscenico di Miss Italia, inscenando uno strip davanti a Carlo Conti: ma sotto il kimono, c’era l’abito da sera. «È stata una delle cose più divertenti. Lui toscano, io toscana, mi ha messo a mio agio. È importante che sotto il kimono ci sia la nostra femminilità. Meglio mostrarla». Giulia Quintavalle ha 25 anni di bellezza fresca. Parla, raccontando questi mesi. «Impegnativi, non ero abituata». Ma è il passato. Un po’ come Pechino. Ora c’è il futuro: europei (Tblisi) e mondiali (Rotterdam) tra aprile e agosto.
Ma di questi mesi cosa resterà: il lato sexy?
«Il lato sexy c’è in ogni donna. Si tratti di fisico o di modo di vestire. Io ci tengo, mi piace essere alla moda, poi sta a ciascuno giudicare: sensualità, dolcezza e tutto il resto».
Il suo post olimpiade è in attivo o in rosso?
«Tanti impegni in Tv, interviste, notorietà che nello judo è difficile toccare. A volte ero stanca, avrei preferito rimanere a casa. Poi mi sono detta: ho vinto, è giusto che vada».
Alcuni di voi si sono lamentati, dal punto di vista economico...
«Anch’io, speravo meglio. Soprattutto di trovare sponsor. Sarà per la crisi. Mi dicono così. Ma credo sia colpa del nostro sport: poco conosciuto».
Ma lei farebbe un reality?
«No, sono timida. Mi vergogno. Mi imbarazzo. Mi piace la Tv, ma non cose lunghe».
Dunque pochi soldi in tasca?
«Guardi, quelli della medaglia sono in banca, poi mi costruirò una casa. Pochi soldi? Molti di noi sono fortunati ad appartenere ai gruppi sportivi, ci retribuiscono. Io gareggio per le Fiamme gialle e sto benissimo».
In alcuni sport c’è perfino differenza nelle diarie fra maschi e femmine....
«Da noi nessuna differenza di premi, una diaria vale 20 euro. Ma in Italia c’è gente che vive con 1200 euro... È difficile andare avanti. C’è chi sta peggio di noi».
E voi come state?
«Io mi ritengo fortunata e sono contenta del mio stipendio. Se serve, mi arrangio. Certo, se il riferimento sono i calciatori c’è un abisso. Però un ragazzo che fa sport può andare avanti con quello che ci danno i gruppi».
La molla è vincere?
«Conta essere sereni e felici. Mi alleno e mi diverto. E farò questo sport finchè corpo e mente mi diranno che ce la faccio. Lavoro sodo per il risultato. Mi serve per non aver rimorsi e ripetermi sempre: ho dato tutto».
Se dovesse autodefinirsi?
«Sono una ragazza fortunata. Mi guardo intorno e dico: sto bene, ho salute, faccio una cosa che mi piace».
Prossimi programmi?
«Vincere altre medaglie: europei, mondiali fino alla prossima Olimpiade. Voglio riprovarci. Sono ancora giovane».

Stefano Olivari ha detto...

ANCHE IL COGNATO DI ROONEY COINVOLTO NELLA RISSA CON GERRARD -Anche il fratello minore di Coleen McLoughlin, moglie di Wayne Rooney, è rimasto coinvolto nella rissa di fine anno che ha portato all'arresto di Steve Gerrard. Secondo il Mirror martedì il giovane Anthony è stato ascoltato dagli inquirenti senza però ricevere alcuna incriminazione ufficiale. Gerrard, assieme a John Doran (29 anni) e Ian Gerard Smith (19), dovrà comparire il prossimo 23 gennaio davanti ai magistrati per rispondere alle accuse di rissa e aggressione ai danni di Marcus McGee (34). Tra i presenti al Lounge Inn di Southport la sera dell'aggressione ci sarebbe dunque anche il cognato di Rooney, nonostante il padre Tony si è affrettato a scagionarlo: «Non ha fatto nulla di male». Mentre il portavoce del centravanti del Manchester United ha declinato ogni commento, la polizia ha confermato il «fermo di un 19/e in connessione all'incidente scoppiato al Lounge Inn lo scorso 29 dicembre». (Fonte: Ansa)

Stefano Olivari ha detto...

CICLISMO NORMALIZZATO, di Pier Augusto Stagi (Fonte: Tuttobiciweb.it)

FORSE. All’UCI il lavoro non manca per dar corpo ai regolamenti e al nuovo calendario. In questa ottica, il gruppo di lavoro «classement mondial» si è già riunito più volte. Composto da Patrick Lefevere, John Lelangue, Jean-François Pescheux, Richard Chassot, Cédric Vasseur, Roland Hofer, Sean Kelly e Rocco Cattaneo, ha il compito di proporre delle regole per stilare classifiche mondiali che nel 2010 daranno alle migliori squadre del mondo la certezza di partecipazione alle grandi corse del calendario.
La classifica mondiale terrà conto dei risultati di tutti i team e di tutti i corridori che parteciperanno alle prove del calendario mondiale, composto dalle prove “storiche” e da quelle dell’UCI “Pro Tour”. Molte proposte sono state discusse in seno al gruppo di lavoro, che ha già sviluppato simulazioni informatiche con lo scopo di stabilire un sistema di classifiche per atleti, squadre e nazioni.
Per quanto riguarda le regole di partecipazione, è stato stabilito in primo luogo che le migliori 17 o 18 squadre della classifica mondiale (Pro Team o Professional), di 8 o 9 corridori, avranno il diritto di partecipare a tutte le prove del calendario mondiale. Va detto inoltre che in conformità a quanto è stato deciso in occasione dei Mondiali di Varese, solo le formazioni che aderiranno al passaporto biologico avranno il diritto di partecipare alle prove del calendario mondiale e quindi di conquistare punti per la classifica mondiale. Insomma, si sta andando a piccoli passi verso la normalizzazione del ciclismo. Forse.

Stefano Olivari ha detto...

TOMBA PICCHIATO DA UN TURISTA RUSSO (Fonte: Corriere.it)

MILANO - Alberto Tomba è stato picchiato nel posteggio di un hotel a Pragelato (Torino) da un turista russo. È lo stesso ex campione di sci a raccontarlo al Quotidiano Nazionale. «Sabato mattina ero appena uscito dall'hotel. Mi sono diretto verso la mia automobile e contavo di fare subito ritorno in Emilia. Nella zona del parcheggio dell'hotel la superficie era ghiacciata e un signore non riusciva a spostare la sua vettura. Io mi sono limitato a dirgli di sbrigarsi, ma non avevo fatto i conti con il carattere di questo individuo».

UN PUGNO - Prosegue La Bomba: «L'uomo si è avvicinato alla mia macchina e ha cominciato a prenderla a calci. Allora sono sceso dall'auto per dirgliene quattro, ma non ho fatto in tempo ad aprire bocca: il russo mi ha sparato un diretto in pieno volto, e mi sono ritrovato a terra in mezzo alla neve. Ho temuto che potesse avere anche intenzioni peggiori, così sono tornato al volante della mia macchina e me ne sono andato imprecando».

IN OSPEDALE - Tomba, vedendo il viso gonfiarsi, si è fatto visitare al policlinico di Modena, dove però i medici hanno escluso lesioni ossee. «Ma ancora adesso, a qualche giorno di distanza, ho una faccia da pugile suonato. È stato un episodio davvero sconcertante», ha detto il campione. «Per quanto mi riguarda, la cosa non finisce qui: nei prossimi giorni i miei avvocati depositeranno una querela nei confronti del mio aggressore. Ho voluto essere io a narrare questa spiacevole vicenda perché, purtroppo, spesso il mio nome viene sfruttato ingiustamente per forme negative di pubblicità. Invece, in tutta questa storia, io sono solo quello che ha preso un cazzotto in faccia da un russo troppo manesco».

spike ha detto...

Marcello Lippi torna sulla questione legata al possibile ritorno di Francesco Totti in Nazionale: ''La disponibilita' di Francesco a tornare in nazionale e' sicuramente una dimostrazione di serieta' - ha detto il ct azzurro -, pero' decido io. E' sicuramente una dimostrazione di grande serieta' e professionalita' ma ogni decisione spetta a me. Quando decise di lasciare la Nazionale, per motivi suoi, tutti rispettarono questa sua scelta, compreso il sottoscritto. Quella fu una sua decisione, tutto il resto lo decido io". (Agr)
Fonte:Corriere.it

spike ha detto...

stefano si possono proporre articoli da giornali stranieri?
non sarebbe meglio mettere il link all'articolo piuttosto che riportarlo interamente?

Stefano Olivari ha detto...

Sì agli articoli di giornali stranieri, ma non andrei oltre all'inglese, al francese ed allo spagnolo, dove anche anche una conoscenza delle lingue alla 'noiovulevansavuar' consente di cogliere il senso. L'ipotesi link si scontra con il fatto che nei commenti non si riescono a mettere link attivi...tu conosci il modo di farli? Se esistesse, sarebbe una notevole semplificazione...

spike ha detto...

Purtroppo non so come fare per il link diretto.

Da www.guardian.co.uk la vicenda Kakà vista dall'altro lato.

Why would Kaka want to swap the San Siro for Eastlands?

When Kaka won the Champions League with AC Milan in 2007, he stripped off his shirt to reveal a vest bearing the slogan "I belong to Jesus", an even more glaring case of third-party ownership than the already tiresome Carlos Tevez saga raging at the time.

He is a sweet boy, Kaka, perfectly happy in what he considers to be the home of football and European sophistication in Milan, and I think we can all agree that something rather fine will have been lost should he ever have to celebrate Manchester City avoiding relegation by running around Eastlands in a T-shirt declaring: "I belong to Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan".

It still might not happen. The sort of money City have been quoted as offering Milan would bring anyone to the table over any player, but leading Italian clubs have a little more style than to allow their iconic players to be treated as pieces of meat, and it could well be left to the player himself to make the final decision. All the money in the world could persuade Kaka to leave Milan, in other words, but could it persuade him to join Manchester City?

According to his representatives, wages alone would not turn Kaka's head, not even a reported £13m per year. The status of the club is just as important, and Kaka would never do a Robinho – the player's spokesman, Diogo Kotscho, actually used those words – and join an uncompetitive team simply to earn more.

The problem for City is that even with Wayne Bridge in the bag, they still look a pretty uncompetitive team. The league table says so. The FA Cup result against Nottingham Forest says so. Heck, even Mark Hughes says so. The City manager reckons it will take several transfer windows and at least a couple of years before his club and Sheikh Mansour's money reach their manifest destiny, which is tantamount to saying City are nowhere at the moment and possibly need to start the whole thing again from scratch, perhaps retaining Robinho and Stephen Ireland to build a new side around.

Why should Kaka, at 26, sign up for that? It sounds like City might be ready to fly around the time he is approaching his 30s and looking for one last pay day from Everton or Bolton Wanderers. Even Hughes is not pretending the next year or two will be pretty, and the current manager cannot guarantee he will be around to supervise the transformation. Keep your eye on Manchester City v Wigan Athletic this weekend, in fact. Lose that – and City's record against Wigan is far from convincing – and the feasibility of the whole revolution under Hughes would come under the closest scrutiny.

As it probably should. For while it is easy to make headlines by travelling the world throwing money at famous international players, it is much more difficult to do what is ultimately more rewarding and cultivate your own. It was sad to read earlier in the week that City might be prepared to let Michael Johnson go, perhaps as a makeweight in a deal to sign Scott Parker. Injury has restricted Johnson's appearances under Hughes, but last season under Sven-Goran Eriksson the 20-year-old was the future. The new Colin Bell, no less. Perhaps he was never going to rival Kaka for glamour, being born in Urmston and not Brasilia, but Johnson was tipped for great things, and he belongs to Manchester. Like Ryan Giggs, Paul Scholes and Gary Neville. Unlike that trio, he may have to look elsewhere to further his career.

spike ha detto...

Prova:

Razzismo in salsa parigina

jeremy ha detto...

E' su Gazzetta.it ma è meglio una fonte autoctona: .Sindaco tifoso

Ataru ha detto...

Domanda:
ma si possono inserire anche i post scritti sui propri blog, anche se letti da 30-40 persone al giorno?
A chi avanza il dubbio che sia solo una mossa per far crescere i numeri del proprio contatore dico subito che ha ragione, in fin dei conti si scrive per essere letti o sbaglio?

tasaril ha detto...

Proposta:
Ma non sarebbe il caso di evidenziare di più questa pagina, possibilmente mettendola anche a sinistra dove ci sono gli ultimi post, i vari muri e le diverse rubriche?

jeremy ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stefano Olivari ha detto...

D'accordo con il suggerimento di spostarci nella spalla sinistra del sito, un po' meno con quello di mettere i pensieri del proprio blog anche se ovviamente siamo liberi di farlo. Per quelli basta fare copia e incolla e metterli sui muri, in modo che si possa rispondere...

spike ha detto...

Classifica IFFHS migliori portieri di sempre

jeremy ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
spike ha detto...

'azz sti francesi!

P.s.: la classifica era Buffon Schmeikel (o come si scrive),Casillas che scalza Khan

jeremy ha detto...

Alltime???? Strano che non abbiano messo Barthez a sto punto.

spike ha detto...

la fonte è la "mitica"IFFHS che dovrebbe esser tedesca. La cosa bella è che tre dei primi quattro sono contemporanei, il secondo è degli anni 90. Zamora, Jascin chi sono questi sconosciuti?

jeremy ha detto...

Spike forse perche fanno questi monitoraggi solo da 20 anni. E sicuramente con parametri molto quantitativi. Queste classifiche fatte come se il passato non esistesse mi fanno ricordare l'affermazione di Rivaldo che dichiaro che si sarebbe mangiato tutti i brasiliani del 70 visto che correvano la metà. Che genio!

gareth ha detto...

Chilavert davanti a Zenga? Van der Sar meglio di Cech e Proud'homme? Taffarel nei primi 10 e Gillet no? Per cortesia, ma di cosa stiamo parlando?

dag_nasty ha detto...

qualche tempo fa si rese pubblica la natura di questo istituto di storia e statistica del calcio...che in realtà è un tizio tedesco (con degli aiutanti) che stila classifiche con criteri tutti suoi. Il problema è che in mancanza d'altro, la stampa di tutta Europa cominciò a basarsi sui dati di questo "scienziato pazzo", senza preoccuparsi che avesse una qualche patente di autorevolezza. E così il pastrocchio continua a perpetuarsi...

jeremy ha detto...

Gareth, Gillet meglio di Jimmy Fontana?

gareth ha detto...

Jimmy chi? Dai Jeremy, hai sempre voglia di scherzare tu!

jeremy ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
dag_nasty ha detto...

mi sa che stiamo facendo una cazzata, qui non bisognerebbe commentare, ma solo postare articoli o link. Almeno credo.