1. Da una ventina d'anni, cioè da quando anche in Italia è nata la figura del giornalista-personaggio, diamo tristemente per scontato che le telecronache riguardanti i club italiani siano faziose-tifose. Stupidamente faziose, diremmo: perchè, per fare due esempi, sono molti di più gli anti-interisti o gli anti-juventini rispetto agli interisti o agli juventini (il grigio e affascinante equilibrio di un Giuseppe Albertini non lo prendiamo nemmeno in considerazione). Però con la Nazionale non riusciamo ad abituarci al clima di unanimismo tifoso che avvolge ogni frase, ogni commento, ogni collegamento. La Nazionale non coinvolge solo tifosi, ma milioni di persone che seguono il calcio solo saltuariamente e che non meritano di essere militarizzate. Il Brasile-Italia dell'Emirates non ha fatto eccezione: partita inutilissima, a parte che per i due milioni di euro che le squadre si sono spartiti, decisa come sempre da episodi (il gol annullato a Grosso) ma giocata molto meglio dal Brasile a livello di atteggiamento (raramente, anche nell'era Dunga, si era visto un pressing simile) e di ispirazione dei singoli.
2. Però, secondo il bordocampista Paris, Dunga 'protesta con atteggiamento animalesco' (mezzo secondo dopo queste parole inquadratura sul c.t. brasiliano, in piedi con faccia arrabbiata ma non più dello Spalletti medio). E secondo il commentatore Bagni, quello che incitava Ferrara a fare male a Moeller nella finale di Champions 1997 (il famoso esempio per i giovani), i brasiliani facendo melina si meritavano le entrate fallose degli azzurri. E secondo tutti nessun azzurro a livello basso (mettiamo Cannavaro, Pirlo, Gilardino, Di Natale), ma solo un fenomeno (Zambrotta, omaggiato in stile 'generoso Graziani') e 'compagni che sbagliano' con la scusante di pensare al campionato (mentre Maicon e Ronaldinho la domenica vanno al parco). Per non dire della povertà del contorno: lo strombazzato 'derby del mondo' è stato analizzato in due secondi dal solito Lippi senza contraddittorio (''Abbiamo perso? Vedremo fra un anno e mezzo. L'atteggiamento? Forse timore reverenziale''), dalle risposte svogliate di uno dei peggiori in campo (Pepe) e da pochi altri. Va anche detto che Sky e Mediaset (probabilmente anche La7, visto il ridicolo da estasi mistica toccato con il contorno al Sei Nazioni) come caricamento dei toni avrebbero fatto peggio, quindi alla fine teniamoci RaiUno.
3. Un fenomeno curioso è che in occasione delle partite della Nazionale ci siano talebani del tifo di club che preferiscono seguire il dibattito sulla loro squadra nei canali locali (arriverà o no a Torino il padre di Diego?) piuttosto che guardare Italia-Brasile: con tutti i limiti delle amichevoli, pur sempre i campioni del mondo contro la squadra più seguita nel mondo. Così gli esperti di flussi Auditel spiegano i risultati buoni ma non buonissimi degli azzurri: ieri mediamente la partita è stata seguita da 9.816.000 spettatori, con il 32,79% di share. In termini di share, solo 5 punti meglio del recente Juve-Napoli di Coppa Italia (e solo uno meglio del Grande Fratello nella serata del grande sciacallaggio giornalistico su Eluana, rifiutato dagli italiani). In termini di composizione del pubblico come al solito risultati molto diversi dal calcio di club: con più donne, più spettatori occasionali, una distribuzione geografica più equilibrata. Fossimo uno sponsor preferiremmo un quadratino nei backdrop azzurri che in quelli dei soliti noti, ma il modo in cui vengono distribuiti i budget pubblicitari è tristemente noto.
4. Il 'Dove sono adesso' del giorno è dedicato ad Hans Dieter Mirnegg (richiesta cult di Felix), discreto difensore austriaco nel Como 1981-82 (allenatori Pippo Marchioro e Gianni Seghedoni: in quella stagione fra l'altro esordì in A un giovanissimo Stefano Borgonovo), ed anche nella nazionale (senza Mondiali, però) dell'era Pezzey-Prohaska-Krankl. Nessuna evoluzione strana, dopo il ritiro è diventato allenatore: il top in questa seconda carriera l'ha raggiunto al Lask Linz e al Red Bull Salisburgo (come vice) di quattro anni fa.
5. Fino a stamattina non sapevamo spiegare bene il nostro amore per gli anni Ottanta, anche perchè gli anni dell'infanzia felice (più i sogni di gloria, Panatta e Jura) sono stati per noi i Settanta. Poi un amico ci ha mandato il video dello spot della Sakura di cui gli avevamo parlato mille volte, ed abbiamo capito: quegli anni erano un misto di lucida follia, di ottimismo generale e di sicurezze create dal lavoro delle generazioni precedenti. Tutto questo e molto di più nel leggendario commercial di 'Orologio Italia', senza dubbio il più brutto orologio mai creato nella storia. Con testimonial un Franco Baresi ventitreenne, al quale un copy sotto Lsd fa dire, mentre passeggia abbracciando una ragazza in una specie di canneto, una frase sublimemente trash riferita a questo gioiello della tecnologia: ''E' anche da passeggio''. E' anche da passeggio!!! Secondo alcuni intellettuali dell'epoca c'era un doppio senso, riferito alla ragazza, ma noi pubblico di Rai Uno (abbiamo seguito anche ogni fotogramma di 'Raccontami', con un Massimo Ghini a livelli strepitosi) siamo sempre per il primo livello di lettura. Da ricordare anche l'inizio dello spot, con bambini tipo merendina Ferrero, ed il finale con degli pseudo-amici con maglietta azzurra e chitarra. Inutile dire che la Sakura (azienda milanese, a dispetto del nome: sede in via Mauro Macchi) qualche anno dopo è fallita, non prima di aver messo sul mercato modelli di superculto: su tutti il Sakura Fuego, con accendino incorporato, una cosa che avrebbe spaventato Muzio Scevola.
stefano@indiscreto.it
(appuntamento a domani, verso mezzogiorno)
3. Un fenomeno curioso è che in occasione delle partite della Nazionale ci siano talebani del tifo di club che preferiscono seguire il dibattito sulla loro squadra nei canali locali (arriverà o no a Torino il padre di Diego?) piuttosto che guardare Italia-Brasile: con tutti i limiti delle amichevoli, pur sempre i campioni del mondo contro la squadra più seguita nel mondo. Così gli esperti di flussi Auditel spiegano i risultati buoni ma non buonissimi degli azzurri: ieri mediamente la partita è stata seguita da 9.816.000 spettatori, con il 32,79% di share. In termini di share, solo 5 punti meglio del recente Juve-Napoli di Coppa Italia (e solo uno meglio del Grande Fratello nella serata del grande sciacallaggio giornalistico su Eluana, rifiutato dagli italiani). In termini di composizione del pubblico come al solito risultati molto diversi dal calcio di club: con più donne, più spettatori occasionali, una distribuzione geografica più equilibrata. Fossimo uno sponsor preferiremmo un quadratino nei backdrop azzurri che in quelli dei soliti noti, ma il modo in cui vengono distribuiti i budget pubblicitari è tristemente noto.
4. Il 'Dove sono adesso' del giorno è dedicato ad Hans Dieter Mirnegg (richiesta cult di Felix), discreto difensore austriaco nel Como 1981-82 (allenatori Pippo Marchioro e Gianni Seghedoni: in quella stagione fra l'altro esordì in A un giovanissimo Stefano Borgonovo), ed anche nella nazionale (senza Mondiali, però) dell'era Pezzey-Prohaska-Krankl. Nessuna evoluzione strana, dopo il ritiro è diventato allenatore: il top in questa seconda carriera l'ha raggiunto al Lask Linz e al Red Bull Salisburgo (come vice) di quattro anni fa.
5. Fino a stamattina non sapevamo spiegare bene il nostro amore per gli anni Ottanta, anche perchè gli anni dell'infanzia felice (più i sogni di gloria, Panatta e Jura) sono stati per noi i Settanta. Poi un amico ci ha mandato il video dello spot della Sakura di cui gli avevamo parlato mille volte, ed abbiamo capito: quegli anni erano un misto di lucida follia, di ottimismo generale e di sicurezze create dal lavoro delle generazioni precedenti. Tutto questo e molto di più nel leggendario commercial di 'Orologio Italia', senza dubbio il più brutto orologio mai creato nella storia. Con testimonial un Franco Baresi ventitreenne, al quale un copy sotto Lsd fa dire, mentre passeggia abbracciando una ragazza in una specie di canneto, una frase sublimemente trash riferita a questo gioiello della tecnologia: ''E' anche da passeggio''. E' anche da passeggio!!! Secondo alcuni intellettuali dell'epoca c'era un doppio senso, riferito alla ragazza, ma noi pubblico di Rai Uno (abbiamo seguito anche ogni fotogramma di 'Raccontami', con un Massimo Ghini a livelli strepitosi) siamo sempre per il primo livello di lettura. Da ricordare anche l'inizio dello spot, con bambini tipo merendina Ferrero, ed il finale con degli pseudo-amici con maglietta azzurra e chitarra. Inutile dire che la Sakura (azienda milanese, a dispetto del nome: sede in via Mauro Macchi) qualche anno dopo è fallita, non prima di aver messo sul mercato modelli di superculto: su tutti il Sakura Fuego, con accendino incorporato, una cosa che avrebbe spaventato Muzio Scevola.
stefano@indiscreto.it
(appuntamento a domani, verso mezzogiorno)
25 commenti:
la figura del bordocampista andrebbe abolita. tra paris e varriale non so chi sia più ridicolo. almeno il simpatico marcello non ha superato il record di basile e clemente di risultati utili in nazionale. piccole soddisfazioni
Direttore, eviterò di farti i complimenti per lo strepitoso punto 5. (un copy sotto lsd....!), non vorrei essere anch'io troppo celebrativo come i telecronisti citati, uno dei motivi per cui la nazionale mi sta sulle palle. d'altra parte è così per quasi tutti gli sport (vogliamo parlare della formula 1 dove i piloti non ferrari, passati, presenti o futuri, sono tutti dei coglioni?); a me spiace per il rugby perchè non solo il contorno ma anche le telecronache sono effettivamente celebrative in maniera insopportabile (tra l'altro se fossero più tecniche e tecnicamente critiche aiuterebbero la comprensione del gioco e quindi la possibilità di appassionarsi, impossibile se non capisci regole e tattiche) P.S. passatemi una battutaccia: da quel poco che si vede non so se la ragazza è da passeggio ma certo sembra da corsa...
spot meraviglioso coi bambini all'inizio e gli hippy cannaioli alla fine (perchè?!?) e Baresi che fa sembrare l'eloquio medio di Pirlo sovra-eccitato... Secondo me se la tipa avesse avuto un reggiseno c'avrebbe guadagnato... ma hey... è anche da passeggio! (l'allusione è decisamente voluta, in quegli anni si potevano fare).
Discorso Dunga-falli: senza scendere sui livelli di Paris, Dunga ha esagerato. Innanzitutto col vestito: sembrava uno spaccalegna del Montana. In secondo luogo lamentandosi di normalissimi falli, che fanno parte del calcio. Giusta dunque la reazione di Zambrotta: Dunga coi calciatori avversari non ci deve proprio parlare, punto.
E poi se ne stia zitto, che quando giocava entrava in campo solo per spaccar gambe.
Ciò detto Italia scarsissima, ma basta vedere chi mandiamo in campo e si capisce tutto.
Io non sono d'accordo con il direttore sul punto 1.
Bagni era un mediano e da quando esiste il calcio il mediano non è solo il nobile scudiero alla Oriali cantato da Ligabue, ma uno che a comando distribuisce calcioni negli stinchi.
Non piacerà, non sarà politically correct, ma il calcio è questo: uno sport dove il fallo anche accennato di reazione è sanzionato più gravemente dell'entrataccia assassina da dietro.
Se siamo campioni del mondo molto lo dobbiamo a Materazzi che fa saltare la brocca a Zidane, non dimentichiamocelo.
Ogni sport ha le sue regole non scritte, non si possono mutuare dallo sport glamour del momento (il rugby) perché così ci piace.
La partita di ieri, seppure un'amichevole, era la massima espressione possibile di questo sport e non spetta a chi era in campo educare sulla cultura sportiva.
L'importante è che al fischio finale non si vedano scene da far west e si abbia il coraggio di fare i complimenti a chi è stato più bravo, e bene o male è andata così.
Ataru's corner
Il fallo di gioco, anche l'entrata assassina da frustrazione, è una cosa, mentre l'esaltazione dell'intimidazione è un'altra. Bagni parlava da una comoda postazione, non da dentro la battaglia. A maglie invertite avrebbe detto cose diverse, ma probabilmente è un problema mio che per la Nazionale non vorrei vedere il cialtronismo a cui ormai ci siamo abituati con i club. Poi dopo Capello è il migliore fra i commentatori coinvolti dalla Rai negli ultimi anni: è informato, guarda le partite non solo di Inter-Milan-Juve, resiste ai discorsi tardelliani del tipo 'ai miei tempi'.
Su Bagni commentatore la penso come il Direttore. Molto informato sui giocatori, si espone esprimendo giudizi. Qualche volta per voler strafare va oltre le righe, ma era così anche da giocatore.
alla mezz'ora del primo tempo ero letteralmente terrorizzato dall'idea che la nobiltà della Maglia Azzurra venisse infangata da un cappotto alla portoghese (la squadra del "miglior giocatore del mondo" Cristiano Ronaldo ha recentemente intascato un 2-6 dai brasiliani). Amichevole per amichevole, trovo assolutamente sconcertante come siano entrati in campo i nostri, senza testa e senza piedi (mai vista l'Italia sbagliare tutti quegli appoggi). Speriamo che la nostra Nazionale fosse solo troppo brutta per essere vera, sia pure al cospetto dei Pentacampioni (ma andrebbe anche rispettato il fatto che lo scudetto oro-argento con l'effigie della Coppa 'è sul nostro, di petto).
La successiva ora di gioco (diciamo dopo il tiro di Elano, lasciato liberissimo, uscito di un nulla) ha per fortuna riproposto un'Italia presente a se stessa, che forse avrebbe anche meritato il gol.
In ogni caso, meglio in forma alla Confederation's e al Mondiale che adesso.
Ma speriamo che sia chiaro che questo Pepe e questo Legrottaglie i mondiali devono vederseli in TV, e che Giuseppe Rossi non può non partire titolare (mi verrebbe da chiedere cosa aspettino le nostre squadre a riportarlo in Italia, poi mi rendo conto di quanto costerebbe adesso...).
LO stato dei nostri commentatori e giornalisti vari è pietoso. Civoli si arrabatta come può, ma trovo indecoroso che debba fare acrobazie, incensando "la grande prodezza di Robinho", senza rimarcare che Zambrotta si è bevuto due finte in area e che soprattutto Pirlo ha perso un pallone inconcepibile ("bravo Andrea a cercare di difenderlo col corpo, ma guarda Robinho che classe nel contrasto"... ma sono palloni da perdere quelli? Sono palloni da portare fuori dall'area palla al piede???).
Bagni è informatissimo su tutto, è veramente un esperto di calcio nel senso pieno della parola, ma non sa commentare. Non capisco, ad esempio, perché debba piazzarci una "risata simulata" ad ogni frase.
Prima del gol di Elano, però, onestamente, noi meglio di loro. Con gol regolare. Poi rimpallo botta di culo che apre l'autostrada a Elano. Dopo di che si può dire tutto, al solito. Io dico che GiuseppeRossi dovrebbe ogni tanto alzare la testa.
Concordo in peino con Pierfrancesco e la sua analisi tecnica. Pirlo ha perso un pallone vermante da pirla, e il suo modo di giocare compassato è irritante...ma non si puo' dire altrimenti gli strali di mediaset colpiscono anche Civoli. Giuseppe Rossi oltre ad essere tecnicamente due spanne sopra Gilardino e Cassapanca2 Toni (Cassapanca1 è Adriano) ha pure le palle per tentare la giocata rischiosa, infatti è uno dei pochi giocatori italiani che si ompone all'estero ad alto livello. Personale valutazione su Grosso; a me non è mai piaciuto anche quando giocava all'Inter devo ammettere pero' che in nazionale fa la sua figura dignitosa
@Direttore: 1) con Donadoni però tutto quell'unanimismo tifoso non l'ho visto...
2) Non dimentichiamo che il Bagni giocatore aveva l'ombrello al pubblico come cavallo di battaglia...
3) Mi sempre se c'è qualche azienda che controlla i frutti dei propri investimenti pubblicitari...
4) Hey, non dimentichiamo Schachner in quell'era!...
5) I motivi per cui Lei ama tanto gli anni 80 sono gli stessi che me li fanno odiare: quell'ottimismo idiota mi fanno giudicare gli anni 80 come il decennio più stupido del secolo scorso...
p.s.: e vorrei parlare col regista dello spot, che ha diviso il trattamento in 3 parti incoerenti...
@Jeff: forse volevi dire "la" telecronaca. Fortunatamente non c'è solo Cecinelli...
@Dag: più che da hippy il finale dello spot è da riunione di C.L. (a partire dalle magliette colorate su pantalone beige, per finire con lo stile musicale...), comuqnue nei meravigliosi anni 80 del Direttore con quel look Dunga (che ha protestato perchè Zambrotta ha fatto un fallo pari a quello di Iaquinta di domenica e che da giocatore faceva sia il lavoro di Pirlo che quello di Gattuso...) sarebbe stato un "Gallo di Dio"...
@Ataru: forse volevi dire "la massima espressione DEL CALCIO DEL DECENNIO PASSATO"...
@Marcopress: Rossi ha alzato la testa ed a servito Toni davanti al portiere. Le altre volte l'ha abbassata subito perchè il panorama era sconfortante...
@Felix: a me Grosso piace fin dai tempi di Perugia e nell'ultima stagione a Palermo compose la miglior coppia di terzini col leccese Cassetti. Poi la Gea decise per la doppia zeta, fino all'autogol contro gli States...
Ha servito Toni perché dal fondo non riusciva proprio a tirare. Comunque d'accordo: meglio di tutti gli altri.
Ha servito Toni perchè ha alzato la testa e lo ha visto, le altre volte alzava la testa e vedeva il compagno più vicino sulla soglia dello spogliatoio!... :-D
Purtroppo è passata un po' sotto silenzio la vera genialata del direttore (anch'io lo colta solo in un secondo momento) e cioè la fusione dei due temi (amichevole+Sakura) che ha generato la perfetta descrizione dell'atteggiamento dell'Italia all'Emirates e cioè una vera "nazionale da passeggio", con tanto di immagine di Baresi che riassume anche visivamente la "grinta" mostrata ieri da alcuni giocatori azzurri.
Giù il cappello al direttò!
@ Dane
All'Inter non mi ha entusiasmato, forse perchè gravava (e grava ancora) la maledizione del laterale sinistro che ad altissimi livelli non vediamo dai tempi di Brehme (con la parentresi di R. Carlos...ma quella è un'altra storia misteriosa mai chiarita). Lo stesso Bambino Santon momentaneamente sostituto (fuori ruolo) di Cabelinho Maxwell deve imporsi ad alto livello. Cmq tornando a Grosso probabilmente in nazionale è destinato rendere bene (come rese bene a Germania06 e all'ultimo europeo)
Adesso che Ezio Mauro lascia la direzione di Repubblica e Mieli quella del Corriere avrò molto mercato...il titolo del millennio rimane quello del Guerino su Arkan che faceva le formazioni dell'Obilic: 'Commissario cetnico'...
DANE su repubblica.it c'è un sondaggio sulla squadra straniera preferita. Per il River c'è un solo voto, è il tuo?
una cosa (dei telecronisti) che non sopporto poi è accanirsi e protestare contro quello che loro chiamano "giochetti brasiliani", ma che altro non è che possesso palla (cioè quello che fanno meglio) unito alla tecnica individuale che ognuno dei verde-oro possiede. da lucio a robinho. che addirittura rende giustificabili entrate come quelle di zambrotta. sarebbe come lamentarsi delle stop volley di mcenroe o dei ripetuti cross-over di iverson...mah io non capisco..sarà che il mio giocatore preferito è (è stato) Chris Waddle. uno che gli avversari li prendeva letteralmente per il culo con finte e doppi passi (alle volte facendo anche un po di circo per la verità) ma regalando sempre spettacolo a ogni partita. ma c'è chi preferisce la grinta di gattuso o il dinamismo di pepe...
Zoleddu, io rispetto la tua opinione, ma ti pregherei di spiegarmi cosa c'entra Gattuso con Pepe. Gattuso è un giocatore che fa la differenza come pochi, non tanto per la grinta quanto per la personalità da fuoriclasse, che riesce a trasformare la più bolsa delle squadre in un team vincente: sono sicuro che il rendimento del Milan senza Gattuso (in termini di punti conquistati, non del fantomatico "gioco") sia inferiore a quello del Milan senza Kakà, anche senza scomodarmi a leggere le statistiche, e lo stesso vale per la Nazionale.
@Dag: non è passato sotto silenzio nulla, è che non possiamo leccare il Direttore ogni qualvolta (non) parla di politica... ;-)
@Felix: destinato non lo so, avrà 34 anni ai mondiali... :-D
@Spike: ti sembro così nazionalpopolare da partecipare ai sondaggi?!... :-D
Comunque no, non sono io, ma credo di sapere di chi si tratta (scriveva sul Nestiforum). Altri non me ne vengono in mente...
@Zoleddu: tranquillo, se la melina l'avesse fatta l'Italia avrebbero parlato di "capacità di controllare la partita"...
@Gareth: credo che Zoleddu intendesse dire che, pur ammirando Gattuso, un amante di calcio dovrebbe esaltarsi più per i piedi buoni che per i polmoni grossi...
Caro Stefano, ho una domanda: ma Lazzaro, non avendo risposto alla convocazione in nazionale, puo' giocare il derby??? Il suo caso mi pare diverso da quelli di Totti o di Materazzi pre Catania, dal momento che loro furono rispediti a casa dal medico della nazionale. Inoltre la partita, pur essendo un'amichevole, e' comunque inserita nel calendario ufficiale della Fifa. Non ho trovato risposte a questa domanda, o dormo io o dormono i giornalai sportivi... Grazie per l'eventuale risposta.
Allo stato attuale sembra pretattica, ma se il Brasile ha deciso di fidarsi sulla parola Kakà non ha infranto alcun regolamento. Lo schema del 'miracoloso recupero' è in ogni caso uno dei preferiti della casa...
Premetto che i falli di frustrazione a mio parere sono una cosa triste che ti umilia più del tunnel o del doppio passo subìto. E quindi è sempre meglio evitarli.
Fatta questa premessa trovo che quei giochetti idioti che fanno spesso i brasiliani sono totalmente fini a se stessi e io non li considero in alcun modo "spettacolo calcistico". Certo, mi potrete dire che servono a provocare l'avversario e forse ad ottenere provvedimenti disciplinari, ok. Ma di certo non è spettacolo.
Lo spettacolo (secondo me) è quando la tecnica e l'estro sono al servizio della giocata UTILE, leggasi passaggio smarcante, salto dell'uomo o gol. Il resto è fuffa per gli spettatori dell'Emirates che fanno "ooohhhh" (Che meraviglia, che meraviglia....)
concordo. come il "no look", assolutamente inutile, visto che il difensore guarda il pallone o i piedi, non la faccia.
Come siete noiosi, Capello e Sacchi vi hanno rovinato!
Lo spettacolo può anche esser la giocata fine a se stessa. Tra l'altro quello scambio di tacco tra Dinho e un'altro sulla fascia sinistra non è per niente fine a se stesso: perchè con quella giocata da Chris Waddle (suola destra-tacco sinistro) Dinho ha tirato scemi tre italiani che altrimenti avrebbero facilmente intuito il trinagolo. Poi che non si vinca la partita grazie a questo (è più forte di voi, non riuscite a togliere lo sguardo dal tabellone...) siam d'accordo.
Non sono d'accordo sul no-look: anche se il no-look nasce più come esibizione della propria bravura ("son così bravo che non devo nemmeno guardare dove mando il pallone"), come finta vale eccome. Non è vero che i difensori guardano solo piede e palla, tant'è che anche la famosa finta di Weah veniva fatta spostando busto e testa da una parte e poi piede e palla dall'altra.
Che poi certi abusi (ma parliamo di abusi...) siano stucchevoli ok, ma voi vi meritate Lobanowsky e Mondonico.....
p.s.: guardate l'azione del gol di Elano con quella palla che fa in verticale avanti e indietro prima di entrare in area. Solo in uno scambio Pirlo-Cassano con l'Under 21 (credo in una partita contro l'Inghilterra, se non sbaglio...) ho visto una nazionale azzurra fare una roba del genere negli ultimi 10-20 anni...
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