L'orrore, l'orrore...difficile commentare meglio del colonnello Kurtz la sfilata di potenti, ex potenti, giornalisti in pseudo-carriera e personaggi di rappresentanza che hanno trasformato il funerale di Candido Cannavò in una grottesca esibizione di se stessi. Di quello che secondo noi Cannavò ha rappresentato per il giornalismo abbiamo già scritto, magari dando un dispiacere a chi usa le stesse logiche (grandi club, grandi uomini, grande Ferrari, imprese epiche al Giro), ma l'uomo è ovviamente un'altra cosa. Parliamo con cognizione di causa, dal momento che conosciamo molti 'anonimi' che a quei funerali hanno partecipato senza l'ossessione del farsi vedere e solo per essere vicini ad una persona che hanno apprezzato. Se per Abete, Petrucci, Letizia Moratti e pochi altri esserci poteva essere un dovere istituzionale, troppi altri (si possono tranquillamente vedere nelle foto) hanno fatto solo una macabra passerella: atleti in uniforme, direttori ridotti alla semiclandestinità, star televisive, dirigenti editoriali, professionisti del cordoglio, altra gente con la coscienza o la presunzione di essere importante. Con la pennellata trash della webcam alla Grande Fratello che dava in diretta su http://www.gazzetta.it/ l'arrivo di famosi e non famosi nella camera ardente. Uno spettacolo tremendo, in alcuni casi una sfilata ridicola. Però adesso tutti sanno chi c'era e chi non c'era.
stefano@indiscreto.it
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3 commenti:
Ben scritto. A me son venute in mente le parole di un Gianni Brera ispirato...
"Il...destino degli italiani è che i loro drammi più acuti degradano quasi sempre nel grottesco,primo indubitabile sintomo di una leggerezza che è anche e soprattutto stupidità."
E nessuno meglio di Brera può saperlo...
@Dane:C è stato di peggio nel giornalismo italiano. E soprattutto d'infinitamente più pericoloso.
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