La più vecchia è morta

di Stefano Olivari
Nel silenzio mediatico, anche da parte del sito ufficiale della lega (!), si è spenta la più antica delle leghe professionistiche di basket fra quelle in attività. Non la NBA, che al di là di alcune situazioni finanziarie difficili (ultima quella di Sacramento) gode di una salute migliore rispetto all'economia americana, ma la CBA nata nel 1946 con il nome di Eastern Pennsylvania Basketball League. CBA che poche settimane fa ha annunciato, dalla sera alla mattina, che il campionato iniziato da due mesi era da considerarsi interrotto e che il titolo sarebbe stato assegnato da una finale fra le due prime in classifica al momento dell'annuncio: Albany Patroons e Lawton-Fort Sill Cavalry. Un campionato, va detto, partito sotto i peggiori auspici: delle cinque (!) squadre previste se ne erano presentate al via solo quattro (buca dei Pittsburgh Xplosion), generando la grottesca idea di rimpolpare la stagione regolare con sfide incrociate ai team di un'altra lega minore, la ABA (nessuna parentela con quella 1967-1976, ma una notevole vitalità). Probabile che questo stop rappresenti la fine di una lega che nella sua storia ha resistito a mille crisi (a fine anni Novanta fu anche comprata in blocco da investitori capitanati da Isiah Thomas) e consentito un'attività professionistica a tanti discreti giocatori che poi sarebbero andati a fare i comprimari nella NBA o i protagonisti in Europa, ma anche a qualche stella capitata lì quasi per caso: il Warrior Stephen Jackson, il virtussino Earl Boykins, il Raptor ex trascinatore del Maccabi Tel Aviv Anthony Parker. Il più grande di tutti i frequentatori della CBA, rapportati alla storia del gioco, è stato senz'altro Paul Arizin, ma la sua vicenda fu particolare: non volendo seguire i Warriors, migrati da Philadelphia a San Francisco nel 1962, pur di rimanere nella sua città natale andò a giocare ai Camden Bullets. Ma soprattutto la CBA è stata una palestra per grandi allenatori: Phil Jackson (proprio con gli Albany Patroons, stracitati nel suo Sacred Hoops), George Karl, Flip Saunders, i Musselman padre e figlio. Ora è il momento della chiusura, ma le campane a morto erano suonate già nel 2002, quando la NBA si creò la sua lega di sviluppo, la NBDL, togliendo alla CBA ed alle sue pari grado gran parte della loro ragione d'essere. Per la cronaca il titolo 2009 è andato ai Cavalry, vittoriosi in GaraTre ad Albany dopo un tempo supplementare.
stefano@indiscreto.it

34 commenti:

jeremy ha detto...

Mi pare che anche un grande come John Starks provenisse dalla CBA.

dag_nasty ha detto...

Anche Anthony Mason

Francesco Casati ha detto...

La CBA ci ha regalato momenti trash degni dei B movie anni '80. Ma dall'espansione dell'NBA a 30 squadre era priva di ogni valenza cestistica. Dispiace perchè il talento poteva essere distrubuito meglio. RIP CBA.

Simone ha detto...

Gli aneddoti sulla Cba son infiniti:vorrei ricordare che riuscirono a piazzare una franchigia ad Anchorage,obbligando le squadre a trasferte(in bus!)a dir poco problematiche.Segnalando alcuni scambi di giocatori alla pari...durante l'intervallo(!), la lega che ospitò supertalenti ingestibili (Billy Ray Bates,Popeye Daniels,etc)ebbe il suo massimo fulgore a inizio anni novanta. Infatti "regalò" diversi giocatori all'Nba:il primo allenatore a schierare un quintetto integrale di ex Cba fu Don Nelson,il solito scienziato pazzo. In quei cinque,ai Warriors,c'era Mario Elie, appena agli inizi di una bellissima carriera Nba.

jeremy ha detto...

Come in bus???? Fino in Alaska???? Ma durante le soste bucavano per cercare petrolio e oro, senno non esiste spiegazione ad un supplizio simile....

Simone ha detto...

@Jeremy:semileggendarie erano le trasferte dei Northern Nights... Partivano dall'Alaska e,dopo tre dì di viaggio,cominciavano un tour di 16 partite in un mese. Soste in motel,trasferimenti notturni in pullmann. Con quel regime di vita ti svegliavi:anche il miraggio di un contratto con un team sudamericano diventava appetibile...

Simone ha detto...

Errata Corrige: Northern Knights!?

Stefano Olivari ha detto...

Fra gli ex CBA di culto segnalo anche Vincent Askew, spesso al di là del bene e del codice penale...e il panchinaro dei Lakers dello showtime Larry Spriggs...e il supertiratore Voshon Lenard...per i più anziani: Sidney Lowe, playmaker della North Carolina State di Jim Valvano che sconfisse a sorpresissima la Georgetown del Pat Ewing sophomore nella finale NCAA 1983...e che adesso allena proprio la squadra dell'alma mater, dopo parecchi anni NBA...

zoleddu ha detto...

anche roy tarpley fu spedito a ripulirsi nella cba..grandissimo talento..peccato che nella nba non ci tornò più

IL TEG ha detto...

Francesco Casati, per caso tu eri all'incontro con Federico Buffa in quel locale a Roma, il giorno prima di Boston-Toronto, e indossavi la canotta di Ron Artest dei Kings?

Simone ha detto...

Zoleddu,ti ringrazio per l'assist!
L'enigmatico Roy,cyberodman con 20 punti a partita,nell'Nba ci rientrò per un quarto d'ora,penso fosse il 1995.
Prima,naturalmente,dell'ennesima squalifica...
Storiella sul fenomenale fuoriditesta:Torino 1993,il sottoscritto fa la naja e,in divisa,passeggia per Via Roma. In Piazza Castello,dieci minuti prima, prologo della finale di Coppa Coppe;il branco dei tifosi dell'Aris mena un gruppo sparuto di supporter dell'Efes Pilsen..
Davanti a Foot Locker m'imbatto in un perticone color ebano:è il nostro eroe!
Provo a parlargli della partita, lui s'interessa del mio cappello d'alpino. "Nice hat,maaan!". Per farla breve,son le 11 del mattino ed è già ubriaco.. Biascica le parole e porta a spasso una bottiglia di birra!
Per la cronaca:la partita sarà un atroce manifesto dell'antibasket europeo(50-48 per i greci),sugli spalti si sfiorerà la tragedia ed Mvp l'ex uomo franchigia(!) dei Mavs ...
Poi,un bel dì,parleremo dell'incredibile draft del 1986: un'accolita di fuoriclasse dannati...

jeremy ha detto...

Simone tu sei un fenomeno vero, un'enciclopedia del basket e del ciclismo. Complimenti. Sull'antibasket anni novanta, credo che nessuno abbia mai toccato i livelli del Limoges campione d'Europa in quell'anno. Malikovic o Tanjevic allenatore?

Simone ha detto...

Grazie Jeremy! Sono un giornalista "frustrato". E mi piace il tuo nick: in fin dei conti,ho lasciato da parte le mie ambizioni da sportivo quando ho conosciuto il rock'n'roll...P.S. Il primo che citi è l'autore di orrori cestistici inenarrabili.

jeremy ha detto...

Perche il secondo era un fine cultore dello showtime....:-)) ero dubbioso visto che il livello di fognatura mi è sempre sembrato molto simile....Ps il mio nick è la mia vita: non potrei usarne un altro se non il mio stesso nome. Sono fiero di entrambi.

Straw61 ha detto...

wow ! Billy Ray Bates...me lo ricordo nelle estati fine anni 70 di Baker League a Philadelphia dove era un idolo assoluto...dunker pazzesco ed attaccante assolutamente immarcabile, un altro dei "could have been"...tanto per capirci a 24 anni, 6 partite di playoffs con i Blazers in due stagioni, a 26.7 ppg col 54% dal campo...poi droga e altri casini lo hanno congedato definitivamente dall'NBA e da una carriera che poteva essere veramente di alto profilo.

Simone ha detto...

@Straw 61:non so se ha finito di scontare la detenzione per un tentativo di rapina a un benzinaio...
Atleticamente era della stessa categoria del Doc e di David Thompson. Irreale.
Il giocatore che più s'avvicina a lui,nell'Nba contemporanea,è Dwayne Wade.
Forse...

Stefano Olivari ha detto...

Parafrasando un pessimo Sciascia anni Settanta, la nostra linea è 'Ne' con Maljkovic ne' con il Rookie Challenge'...

mascalzonepadano ha detto...

Volevo un vs commento sullo slam dunk contest (x chi ha avuto lo stomaco di vedere almeno in parte il w.e.: che tristezza, al liceo mi mettevo gli stecchini negli occhi per riuscire a vederlo). Rudy è stato nettamente il migliore, le sue 2 erano innovative e con un coefficente di difficoltà pazzesco. Ma naturalmente un europeo bianco non può vincere la loro gara, i gangster a bordocampo hanno scelto senza esitazioni. O no?

Stefano Olivari ha detto...

Il Saturday l'ho retto meglio del pattume (ideologicamente parlando, perché poi in campo c'erano fenomeni) del giorno prima e della partita senza storia di quello dopo. Stragiusto premiare Robinson, anche per il marketing (il piccolo crea identificazione), e bravo Howard nel mettersi a disposizione in quella che è stata secondo me la schiacciata simbolo del torneo. Però in finale doveva andarci Fernandez, per la creatività e nonostante le mani fredde dell'assistente Gasol, al posto del centro dei Magic. Più che razzismo (nella giuria c'erano anche Dan Majerle e Tom Chambers), che comunque esiste (parliamo anche di quello dei neri contro i bianchi), direi sceneggiatura già scritta con finale fra il supernano e Superman. Fra le schiacciate di Howard si è parlato molto di quella con il canestro a 3,50 (o giù di lì), ma ho trovato spaventosa quella con la palla lanciata sullo spigolo del tabellone e ripresa al volo.

zoleddu ha detto...

@simone
ottima la chicca su tarpley.
andando a rivedere il draft 86 invece mi sono quasi commosso. un mix di talento purissimo ma anche tragedie e veri e propri casi umani.Len Bias a parte quell'anno è stato scelto il miglior straniero visto dalle mie parti (sassari) Anthony Frederick, deceduto nel 2003 a soli 38 anni.
senza contare Walter Berry, Ron Rowan, Ken Barlow, Volkov,Sabonis e pure Drazen Petrovic e..tarpley appunto. mi sa che a livello di classe pura questo draft si mette in tasca i tanto celebrati 84 e 96 come niente..ma per restere in tema CBA voglio citare William Bedford.centro agilissimo gran realizzatore e stoppatore, una specie di Olajuwon. visto a detroit e san antonio sta scontando una pena di 10 anni per spaccio di erba!

zoleddu ha detto...

si lo so al posto di Rowan avrei potuto inserire Daugherty, Mark Price, Chuck Person, Ron Harper...ma Rowan mi faceva impazzire con quella faccia da ragioniere irlandese..

dag_nasty ha detto...

grande Ron Rowan, uno dei miei preferiti in assoluto in quelle dirette del secondo tempo su Rai Due... lì mi innamorai del basket che cominciai in seguito anche a praticare. Senza Rai Due e il suo secondo tempo quindi non sarei quel tiratore sopraffino che sono ora (ma mi ritroverei con un dente incisivo in più!)

zoleddu ha detto...

su bedford la fonte è wikipedia...

Simone ha detto...

@Zoleddu: Quel draft fu la fine delle illusioni sul sistema Ncaa.
La tragedia di Bias ne fu l'emblema.
A livello lunghi fu,potenzialmente, il migliore di sempre.
Oltre ai già citati c'erano Walter Berry,Chris Washburn(altro tossico..),un certo Dennis Rodman.
Però vorrei sottolineare un altro caso estremo,uno dei tre che affondarono una franchigia.
Oltre a Bias e Tarpley,sua maestà John Sam Williams,fulgida speranza dei Bullets.
Cinque ruoli,fisico super,mani e visione di gioco da campionissimo.
L'anno che era diventato il perno di Washington si ruppe il ginocchio.Tornò,un anno dopo,ed era Hot Plate:un fuoriclasse imprigionato in un lottatore di sumo...
Ha finito la carriera in Spagna,il peso sempre vergognoso,la classe assolutamente cristallina.
Mai visto un lungo passare la palla così:a Valladolid s'innamorarono di quel figlio di South Central.
Un artista della gonfia, chissà che carriera Nba avrebbe fatto senza quell'infortunio...

zoleddu ha detto...

@simone
hot rod williams certo che era un grandissimo!ricordo gli aricoli di buffa su asb..sulla incredibile vicenda di bias è uscito un documentario l'estate scorsa (in concorso anche al sundance) molto ben fatto..naturalmente ancora non tradotto in italiano..la cosa più vicina a jordan mai vista a parer mio.non c'è kobe o wade che tenga..un vero peccato per il basket

Simone ha detto...

Williams era The Rock, pensa che arrivò a pesare 150 chili...
Len Bias? Uno Xavier McDaniel con i piedi da guardia.Devastante.
Penso che i Celtics nel 1987 avrebbero potuto fare il back to back:di sicuro avrebbe completato la frontline con la sua spaventosa fisicità. Avrebbe rimandato di un lustro il declino della gang green. Come s'intitola il docu?

chad palomino ha detto...

draft 1986: se non sbaglio bias, tarpley, washburn. tutti nello stesso draft, tutti con un talento smisurato, e purtroppo tutti con un punto e virgola al posto del cervello...

Calvin ha detto...

Stefano la schiacciata a 3.50 (ma a occhio direi piu' 3.40...) era pazzesca ma Howard l'ha eseguita troppo facilmente. Cmq il copione della gara era scritto, con Howard che alla fine segnalava alla gente di votare Robinson. Non sono d'accordo su Fernandez, ha provato delle cose pazzesche ma quando non connetti ai primi tentativi sei sempre penalizzato (a meno che non ti chiami Jordan coff coff). cmq l'ASG ha bisogno di una riforma seria perche' e' semplicemente inguardabile, ci sono voluti uno Shaq in formato disneyland e un CP mio season MVP personale per vedere qualcosa di interessante, altrimenti solo sbadigli. Se ero Stoudamire sull'ultima schiacciata di LBJ dopo essermi scansato andavo per la stoppata, secondo me veniva giu' il palazzetto.

zoleddu ha detto...

Len Bias The Legend you know, the Story you didn't. casini legati alla produzione stanno ostacolando la distribuzione anche negli usa.chissà quando lo si potrà vedere. cmq chi l'ha visto quest'estate a salt lake city ne ha parlato molto bene. io ogni tanto provo sul mulo... ma finora niente.oggi lo potrebbe ricordare fisicamente e anche nella tecnica un pò rudy gay...che ne pensi?

Simone ha detto...

Grazie per il titolo.Le braccia e la coordinazione di un Gay sono accostabili a quelle del povero Bias;Len era più interno,meno swingman. Certo che con quel talento avrebbe riscritto i ruoli di 3 e 4...chissà.
L'All Star Game è un'esibizione; l'unico metodo per incattivirlo è il "partitone":americani da una parte e stranieri dall'altra.Negli eighties fa era meno "festa" e più sfida:senza ricordare che,milioni d'anni fa,Auerbach si fece espellere per proteste contro i grigi!?

zoleddu ha detto...

@simone
d'accordo sulla sfida USA-stranieri ma nash e duncan dove li mettiamo?
per la gara delle schiacciate mi son sempre chiesto come mai stern non "chieda" a kobe, lebron, wade e company (ci metto anche rudy gay)di alternarsi garantendo una partecipazione all'anno per ognuno..anche tutti insieme perchè no?
ti ricordi di mario boni che dopo la squalifica fece un anno anche lui nella CBA? fu l'unico italiano?
@stefano
ho letto che sta giocando ancora oggi in C1 con sconocchini..bisognerebbe fare un "dove stanno adesso" anche per il basket..

Simone ha detto...

Per me sono entrambi americani, la scuola è quel che conta. L'anno prossimo allo Slam Dunk Contest ci sarà LeBron,on verra...
Meglio di Carter nel 2000 non vedremo nessuno per un bel pò di tempo: dovremo aspettare una cybergenerazione..
Si,Boni l'unico a giocare in Cba: il menu della lega dei disperati, per un europeo,era poco appetibile...

Vi ha detto...

io invece darei loro possibilita' di scegliere, sono sicuro che Duncan giocherebbe con gli US (ha pure giocato in nazionale in fondo) e Nash con i non. Certo che i non US attuali non sarebbero male, quintetto Nash Ginobili Turkoglu Nowitzki Yao lo vedrei bene, poi di riserva avresti Parker, Gordon, Rudi, Scola, Gasol, Okur, Bargnani...

jeremy ha detto...

Zoleddu, hugo lo incontro sempre in zona ticinese a Milano. Persona squisita e alla mano, di fronte a me estasiato tifoso della Viola si è illuminato. Sono contento che sia tornato a giocare.