Chissà come arbitrava

Non abbiamo niente da aggiungere al tema dei giornalisti-tifosi (lo riteniamo l'unico giornalismo finanziariamente possibile oggi, non solo nello sport: ragazzi, bisogna schierarsi, se no riceverete solo complimenti), ma qualcosa a quello della vivibilità degli stadi sì. Invece di parlare delle vituperate curve, andiamo in tribuna stampa. Nella cosiddetta tribuna della cosiddetta stampa. Segnalato dall'amico Paolo, il video della diretta di Sette Gold da Marassi per Genoa-Juve di due settimane fa. Il giornalista bianconero (Claudio Zuliani) recita la sua parte in commedia in maniera pacata, se la rapportiamo al comportamento della maggioranza dei 'colleghi'. Maggioranza ben rappresentata dai due personaggi dietro di lui, che fanno rimpiangere i peggiori ultras: amici genovesi li hanno identificati come Pinuccio Brenzini (cantore di Preziosi, con questo sarebbe già detto tutto) e Lino Marmorato, fra l'altro ex arbitro: qualcuno ci aveva detto che la conoscenza del regolamento aiuta a giudicare in maniera equilibrata. Brenzini e Marmorato avevano comunque un microfono in mano, segno che stavano lavorando per qualcuno: la cosa preoccupante in fondo è questa.

19 commenti:

Poli ha detto...

Grazie per la segnalazione Direttore, fondamentalmente siamo un popolo di maleducati poco da dire...

jeremy ha detto...

Poi dici perche aborro le trasmissioni alla QSVS.... Anche il "ci vediamo fuori" di Zuliani non è male, ma mi sembra d'obbligo in una situazione del genere.

Ataru ha detto...

I commenti del video sono tutti (o quasi) contro Zuliani del tenore "tu a casa mia non ti devi permettere di esultare".

Se poi gli stadi sono quello che sono e il tifoso medio preferisce guardare le partite in tv non ci si deve sorprendere ed a lungo andare anche le tv avvertiranno un bel calo.

jeremy ha detto...

Beh Ataru questo video va a collocarsi nel filone del "Cambiasso vs Cassano" ovvero questa è casa mia e tu non devi fiatare.

Felix ha detto...

Scene penose viste e riviste da anni e anni di frequantazioni. Tra l'altro episodi di "violenza verbale" che al limite sfocia in scaramucce di poco conto che si verificano generalmente in zone "nobili" di qualsiasi stadio italiano. Cio' non toglie che siano penose

Paolo S ha detto...

Stefano,
l'ennesimo specchio dei tempi... però è veramente una tendenza solo italiana quella di rivolgersi ad un pubblico (sportivo) di invasati. Ovvio, in questo contesto, tra squallore e fanatismo, che sia utile la triste figura del "giornalista schierato", assolutamente in grado di coltivare l'utenza di esaltati. Scelta editoriale che però, anziche ampliare il mercato, finisce per ghettizzarlo. D'accordo che oggi la tendenza è rivolgersi alle nicchie ma un giornalismo, non dico di tipo anglosassone (dunque competente, tendenzialmente obiettivo, brillante quanto auto-ironico) ma almeno più gradevole e equilibrato non credi possa aiutare il movimento? A forza di assecondare tifosi beceri (strizzando l'occhio ai dirigenti) il risultato è che l'Italia è l'unico paese dove il calcio perde pubblico/seguito ogni anno...
ciao!

Paolo S ha detto...

Beh, i giornalisti avranno pure le loro lacune ma se è questo è quello che arriva dai vertici delle società, d'altronde cosa possiamo aspettarci di peggio?
"Milan-Inter: polemica a distanza
tra Berlusconi e Moratti; Il Cavaliere: «Senza il gol di mano di Adriano nel derby saremmo a -1». Moratti: «Alla fine conterò i loro rigori»

Stefano Olivari ha detto...

Invito a leggere i commenti al video, come ha già detto Ataru. Sono molto peggio del video stesso...Chi pensa che il giornalismo sportivo abbia una funziona educativa storcerà il naso, io personalmente penso che sia intrattenimento e quindi il pubblico (parlo della maggioranza, o comunque di numeri importanti) pagante alla fine abbia quello che chiede.

jeffbuckley ha detto...

direttore, cionfermo che su vari altri siti il livell0o degli interventi è da rissa verbale con insulti e vaffa vari.. Pur con le comprensibili e giuste contrapposizioni, Indiscreto da questo punto di vista è un oasi di educazione e tolleranza

jeremy ha detto...

Diretto, istruttivi. Un po' come i commenti sulla Gazzetta, anche se questi sono molto piu virulenti.

Italo Muti ha detto...

Che pena,

veramente. I commenti si equivalgono con i comportamenti dei pseudo-giornalisti.
C'è n'è uno che dice "grande Lino Marmorato". Ritorno ad una mia idea di base: forchettate nelle gengive e coltellate nelle lonze.
Non vedo margini di recupero e, l'umanità, migliorerebbe sicuramente.
Italo

dag_nasty ha detto...

perchè la gazzetta ha il filtro mentre su YouTube puoi scrivere ciò che vuoi. Cosa che mi ha sempre sorpreso per certi versi, visto che YT appartiene a grande fratello Google.

Felix ha detto...

A proposito dei commenti su Youtube ecc ecc ... chi di voi si ricorda l'iniziativa di radio popolare (o forse radio radicale) di una ventina d'anni fa o forse piu' chiamata mi sembra "microfono aperto" dove si poteva chiamare in redazione e lasciare un proprio messaggio qualsiasi esso fosse. Il 99% erano insulti di romani verso i milanesi di veronesi verso napoletani battutacce inennarrabili di carattere sessuale ecc ecc. Ecco mi sembra che sia cambiato il mezzo ma non la tendenza al libero sfogo garantito dall'anonimato.

Stefano Olivari ha detto...

Protetti dalla sentenza che solleva dalle responsabilità l'editore che permette i commenti previa iscrizione, i grandi giornali hanno pensato di fare volume in questa maniera. Però guarda caso sui temi caldi non si può intervenire. Scannarsi su Totti e Ibra invece si può...cosa vorrà dire?

Ivan.fab ha detto...

Cosa ci sarebbe di nuovo? Ieri stavo guardando un video di Ligabue, mi son messo a leggere i commenti e... allucinante. Pura guerra d'odio fra i fans di Ligabue e quelli di Vasco.

Unknown ha detto...

“Si è riusciti a far credere all’uomo
che se vive è solo per grazia dei potenti.
Pensi dunque a bere il caffè e a dar la caccia alle farfalle.
Chi ama la res publica avrà la mano mozzata.”
Czeslaw Milosz

jeffbuckley ha detto...

chi ha la mia età si ricorderà di quando su ciao2001, giornale musicale degli anni 70 (si chiamava così..? boh...) c'erano le querelle sul milgior gruppo, miglior chitarrista, batterista etc.., chi era per gli stones, chi per gli yes, clapton vs. david gilmour etc... niente di nuovo sotto il sole. panem et circenses.

Carlo Calabrò ha detto...

Roba da matti. Qui tutti, compreso lo Zuliani (che è stato provocato, d'accordo) hanno davvero dato il peggio. Su Marmorato preferisco non pronunciarmi: posso solo dire che, avendo frequentato fino a pochi mesi fa l'ambiente giornalistico genovese, lui è uno di quei personaggi che mi fanno venire la tentazione, qualche volta, di stracciare la tessera di pubblicista (che comunque ho ancora). Non solo per il fatto di essere un ultras travestito da operatore della comunicazione, ma per la scarsa conoscenza (diciamo così) di alcuni principi basilari dell'essere giornalista, in primis l'uso di un italiano decente e corretto. Ma mi fermo qui. Penso solo che,nel (brutto) giornalismo di oggi, la figura del giornalista tifoso ci possa anche stare, anzi se vogliamo è un atto di onestà nei confronti del pubblico, perché in larga maggioranza tifosi e faziosi (nel calcio, nello sport in genere e in politica) gli uomini della stampa lo sono sempre stati, salvo nascondersi dietro un ipocrita paravento di neutralità. Certo, poi c'è modo e modo di farlo: sembrerà assurdo, parlando di tifo, eppure lo si può fare anche in maniera civile, magari con calore ma senza scendere nel volgare e senza incitare alla violenza il gregge in gradinata. Qui a Genova, se da una parte ci sono Brenzini e Marmorato (che comunque godono di scarso seguito lavorando per una tv minore) ci sono altre persone che si chiamano Porcella e Michieli, e chi è mio concittadino capirà: giornalisti sportivi schierati più o meno apertamente, molto passionali nel raccontare le partite delle loro squadre, ma mai autenticamente sopra le righe.

Unknown ha detto...
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