Ci divertiamo in novantasei

Abbiamo parlato qualche post fa di Red Bull più Aulin, uno dei tanti doping empirici applicati sui campi di calcetto per scoppiati. Come per i professionisti, ha detto Davide Cassani ''Non si ammette di aver preso qualcosa nemmeno con se stessi''. Conoscevamo persone che nei mai abbastanza rimpianti anni Ottanta studiando sotto effetto del Plegine (anfetamine) riuscivano a poi a recitare i Sepolcri a memoria, salvo poi dimenticarli il giorno dopo. Tutto questo ci è venuto in mente leggendo i dati della commissione ministeriale di vigilanza antidoping che sono stati anticipati ad un convegno delle Acli (come si sa, noi siamo invece per i Templari): su 860 controlli doping effettuati nel 2008, il 3,9% di atleti dilettanti è positivo mentre tra gli atleti professionisti la percentuale è intorno all'1%. Ciclismo, body building e boxe gli sport più 'positivi' (quando si dice la sorpresa). Al di là del fatto che i professionisti siano solo seguiti da medici più aggiornati (ed il Carrozzieri di turno è più probabile che venga tradito dalla coca che dal doping vero) e che quindi la statistica sia poco credibile, rimane il fatto che 4 dilettanti dopati su 100 siano in fondo pochi. Vuole dire che di quei 100 ce ne sono 96 che si divertono o che comunque non sono fanatici, ci sembra una bella notizia. Come ci disse una volta a cena Roberto Scarnecchia, all'epoca docente in un corso motivazionale (!!!), bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno.

10 commenti:

Simone ha detto...

Direttore,grazie per l'assist.
La notizia è passata quasi in silenzio,sommersa da quintali di gossip più o meno sportivo..
E' arrivato il decreto del governo spagnolo in materia antidoping ed è,in piena tradizione iberica,un capolavoro di deregulation.
Inarrivabile zenith è la proibizione dei controlli notturni:non saranno ammessi ispettori antidoping dalle 23 alle 8 di mattina.
Praticamente,l'ennesimo segnale di liberalizzazione assoluta dei farmaci nello sport spagnolo.
Non contenti delle truppe di sportivi professionisti che già ci risiedono,potrebbero ospitare(nei prossimi anni)legioni di campioni d'ogni latitudine e specialità.
Naturalmente tutti alla ricerca del clima favorevole per gli allenamenti(..)e della celeberrima movida...
Abbiamo finalmente trovato l'Eldorado della preparazione atletica,le isole Cayman del muscolo ipertrofico:ci aspetta un futuro luminoso di vittorie straordinarie e primati epocali.
Vamos Espana!

jeremy ha detto...

Simone, un altro campione "nature" oggi ha frantumato il record dei 100 stile scendendo sotto i 47 secondi. Viva lo sport!

Simone ha detto...

@Jeremy:stamane,sfogliando i quotidiani distrattamente,notavo la totale assenza di critica nel riportare la notizia.
Sarà mica che il comune di Roma organizza i mondiali di piscina al cloro?
E che Barelli,pure candidato alla presidenza Coni,ha "qualche" aggancio in politica?

jeremy ha detto...

Simone, concordo al 100%. Ricordi cosa dissero a Pechino quegli stessi giornali che oggi riportano la notizia del record?

Simone ha detto...

@Jeremy:ricordo bene.
D'altronde la promotion è sacra:con tutto quello che stanno sperperando per costruire gli impianti...

Dane ha detto...

Direttore, quella statistica è una sesquipedal minchiata (si può dire sesquipedale?!...).
Io potrei farti nomi e cognomi di decine di quaranta-cinquanta-sessantenni amatori (dunque non professionisti) che ingurgitano più integratori (legali e non) che piatti di pasta, che si fanno i loro bei cicli di epo e che alla loro età fanno gran fondo da 130 chilometri e 2000 metri di dislivello a 35-40 all'ora di media.

Purtroppo, come spesso avviene, quello che era un aspetto legato al professionismo ha finito (visti i grandi guadagni che certa gente ci tira fuori) a diffondersi tra i dilettanti, poi tra gli amatori.

Ed anche sul semplice agonismo e "professionismo amatoriale" avrei molto da dire: tanto per fare un esempio, una persona che usciva spesso in bici con il mio gruppo è morta l'anno scorso in gara (una GF) perchè, rimasto indietro, ha cominciato a tirare come un pazzo e non si è fermato ad un rosso in un incorcio non presidiato. Poco più di quarant'anni, due figli. Tutto per arrivare un paio di minuti prima ed un paio di posizioni più avanti.

Tornando al doping, ai pro ed agli amatori, una bella parte di responsabilità ce l'hanno anche gli organizzatori di eventi amatoriali importanti: mi chiedo perchè in alcune corse amatoriali continuino ad essere invitati ex pro squalificati per doping, che continuano a vincere queste garette ed a fare soldi con gli sponsor (vogliamo parlare anche di loro?).....

Simone ha detto...

@Dane:voci insistenti,che forse hai già sentito,raccontano del forzato addio alle armi di un celeberrimo forzato delle Gran Fondo.
Professionista orientale d'altissimo livello,costretto alle marchette amatoriali per squalifiche varie,le ha dominate scherzando.
Il prezzo di tanta gloria è però esigente:un podio al Tour vale il rischio della dialisi?

Dane ha detto...

Rumsas?! Sta bene , grazie!... ;-)

Stefano Olivari ha detto...

Dilettanti siamo anche noi, Dane, non solo il quarantenne idiota che si dopa per vincere un prosciutto. Negli ambienti che ho frequentato e che frequento a livello 'scoppiati' da torneino (calcio-basket-tennis) la percentuale dei dopati è dell'1%. Se poi contiamo la Red Bull la percentuale si alza. Poi negli sport di prestazione i discorsi sono altri, ma se unisci il tossico da garette ai praticanti veri la percentiale non è molto distante da quella dell'indagine.

Dane ha detto...

Direttore, se ci mettiamo anche le partitelle amichevoli del giovedì sera tipo "ufficio acquisti" contro "reparto logistica" allora ha ragione lei, ma nel suo pezzo ho letto "su 860 controlli doping effettuati nel 2008, il 3,9% di atleti dilettanti è positivo".
Ora, dal momento che reputo difficile che la commissione vigilanza effettui controlli antidoping su me ed i miei amici (io quantomeno non me ne sono mai accorto...), che ci sfidiamo al campo del dopolavoro ferroviario di p.za Tirana, immagino che i controlli sui dilettanti di cui si parlava riguardasse competizioni tipo quelle da me citate.
E lì son sicuro che la percentuale di dopati è ben più alta di quella dichiarata dalle statistiche (se ne parlava l'altro giorno su un'altro forum, dove narravamo di come alle gran fondo amatoriali se ne vadano di tutti i colori...). Anche perchè i pusher del cretino che si droga per vincere la Granfondo Vivalafiga sono spesso gli stessi di quel centrocampista che "nel mio ruolo la forma fisica è importante e comunque so come non farmi beccare" (basta conoscere le persone giuste e farsi dare i numeri di telefono giusti).
L'avanguardia scientifica ormai riguarda anche i dilettanti e non solo Ivan Drago, poi certo mettendoci dentro Scapoli&Ammogliati e Esordienti&Primicalci la percentuale si abbassa.
Insomma, come diceva il dottor Ferrari "è doping solo quello che viene tracciato" quindi le statistiche sono bugiarde perchè le maglie del retino sono larghe.
In conclusione: 4 dilettanti su 100 vengono smascherati dai controlli, ma ciò non significa che gli atleti disonesti siano solo 4 su 100. Tutto qua... ;-)