La maggior parte dei tifosi pensa che tutto sia iniziato una sera di gennaio del 2005. Quella sera si giocava ancora nel vecchio Highbury, partita di campionato fra l’Arsenal e il Manchester United. Nel tunnel che portava i giocatori in campo Patrick Vieira, bandiera dei Gunners, cominciò a provocare Gary Neville e per tutta risposta ebbe un duro rimbrotto dal capitano e lottatore dello United, un certo Roy Keane. Dicevamo dunque che molti fanno risalire a questo episodio la rivalità recente fra i giocatori delle due squadre, che tra l’altro saranno anche protagoniste in una delle semifinali della Champions League. La verità è che però l’odio iniziò molti anni prima, un odio vero che porterà Keane a dire pubblicamente che sia lui che i suoi compagni “odiavano” l’Arsenal e Vieira a dichiarare nella sua autobiografia che il Man U è la squadra che in carriera gli ha dato le maggiori sensazioni, quindi è la squadra che odia di più pur essendo allo stesso tempo contento ogni volta che la incontra. Le prime scintille scoppiarono addirittura nel 1987, nel primo anno in panchina Red Devils per Sir Alex Ferguson. David O’Leary, allora centrocampista dei Gunners, venne scalciato per tutta la partita da Norman Whiteside, mentre David Rocastle, altra figura importante dell’epoca per l’Arsenal, venne provocato dagli avversari per tutto il match tanto da reagire ed essere espulso. Negli spogliatoi scoppiò una rissa fra giocatori, la prima di una lunga serie. L’anno seguente Brian McClair sbagliò un rigore in un match di FA Cup ad Highbury e il difensore Nigel Winterburn lo seguì poi fino a centrocampo per deriderlo e cercare di avere una reazione da parte dell’attaccante del Manchester United. Il 20 ottobre del 1990 la saga proseguì con gli stessi protagonisti in campo. Questa volta fu McClair ad entrare in maniera assassina su Winterburn e quella fu la miccia che fece esplodere gli animi degli altri giocatori in campo. Scoppiò infatti una rissa che coinvolse in pratica tutti e che non fu facile sedare. La rivalità e gli scontri proseguirono per tutti gli anni ’90, con il Manchester United che diventava sempre più vincente e l’Arsenal che alternava annate buone ad altre disastrose. Nel 1997 arrivò dal Giappone Arsene Wenger andandosi a sedere sulla panchina dei Gunners e dal quel momento non si sarebbe più parlato del “Boring Boring Arsenal”- il coro irridente che gli avversari rivolgevano ai Gunners per il loro gioco tradizionalmente noioso - ma di una squadra brillante, spumeggiante, capace di dare spettacolo facendo giocare dei giovani. La rivalità Manchester United-Arsenal da quel momento divenne anche, se non quasi esclusivamente, quella fra i loro allenatori, Alex Ferguson vs Arsene Wenger. Si arriverà così al 2004 e al famoso caso del “Pizzagate” o “la battaglia del buffet”, quando al termine di un match particolarmente combattuto, negli spogliatoi volò un pezzo di pizza (o una ciotola di zuppa: il tipo di cibo lanciato non è ancora stato chiarito) contro Sir Alex e pare che a lanciarlo fosse stato proprio un iracondo Wenger. Questo nel famoso terzo tempo del calcio inglese, quando gli allenatori di solito si ritrovano per sorseggiare un bicchiere di vino (celebre la bottiglia regalata da Mourinho a Ferguson qualche anno fa) e commentare quanto accaduto con più rilassatezza. In campo vi era stato anche un inseguimento a Ruud Van Nistelrooy da parte dei difensori dell’Arsenal dopo che l’attaccante olandese si era conquistato un rigore a tempo scaduto e con l’inganno, ma l’aveva tirato contro la traversa. Patrick Vieira riversa il suo odio anti United soprattutto contro l’olandese oggi in forza al Real Madrid. Dice nella sua biografia: ”Di lui non mi piace nulla, è un falso e un ladro. Tutti pensano sia un bravo ragazzo ma è un figlio di buona donna”. Ora si capisce meglio anche perché le pizze volavano. Ora, per la prima volta nella storia, Arsenal e Manchester United si affronteranno in Europa, per conquistare la finale Champions di Roma. Non ci sono più caratteri forti come Roy Keane, Peter Schmeichel e McClair da una parte o Nigel Winterburn, Ian Wright e Patrick Vieira dall’altra, ma siamo sicuri che anche stavolta le scintille non mancheranno.
(in esclusiva per Indiscreto)
8 commenti:
Bel copia incolla dall'Observer di domenica... diciamo un pezzo ispirato: http://www.guardian.co.uk/football/2009/apr/26/arsenal-manchester-united-champions-league
si vero pezzo letto sull'Obsever, come ho fatto altre volte con altri pezzi.
Tu vivi a Londra e hai la possibilità come me di leggere i giornali inglesi, scusa se magari a volte mi va di condividere dei pezzi che ho letto e mi sono piaciuti.....
Non penso che sia un problema condividere - pero' sarebbe giusto mettere la fonte, sopratutto se prendi cosi tanto da un singolo articolo.
di solito quando ho preso spunti da Observer, Guardian, Times, When Saturday Comes, Guerin Sportivo li ho sempre segnalati.
Questa volta non l'ho fatto, probabilmente sbagliando come dici tu.
Mi scuso pubblicamente se la cosa ha urtato qualcuno, vero anche che non sono informazioni riservate o cose che mettono in dubbio la credibilità di qualcuno.
Comunque etimologicamente hai ragione, il tuo appunto non fa una grinza
speriamo che sia una partita migliore (non che ci voglia molto per la verità) di quella odierna..personalmente mi farebbe piacere un buon risultato dei gunners..
Non per fare i precisini: David O'Leary era un difensore centrale.
@ Luca. Non e’ questione di “urtare” qualcuno – e’ piu’ una questione che si collega al giornalismo (e quindi il blogging) di oggi. I fatti sono publici e di tutti (apparte investigative journalism, che pero’ e’ sempre piu’ raro)., quindi tutti possiamo prendere i fatti e creare una storia. Non c’e’ bisogno di essere alla conferenza stampa di Keane o di Wenger per creare un pezzo di giornalismo. Pero’ una volta creata, la storia e’ sacra: non penso che tu dovresti prendere la storia di Amy Lawrence e riciclarla – dovresti creare le tue di storie (dai fatti publici). Con tutti i blog e i giornai su internet che ci sono adesso, e’ diventato importantissimo che salvaguardiamo quelli che fanno storie e opinione. Sopratutto quando i giornali e periodici stanno diventando sempre piu’ viewspapers e la concorenza puo’ far oscurare quelli che sono capaci di creare storie (e qundi appasionarci all’argomento) da quelli che sono opinion aggregators. Con simpatia, Luca, per carita’, questo e' un outing che non mi piace. Amy Lawrence scrive molto bene di cose interessanti (per me) ed e’ un bene diffonderle ad altri che potrebero trovarli interanti – e “traducendo” il pezzo hai fatto una cosa posititva per la comunita’ di Indiscreto. Pero’ il diritto d’autore e’ sacranto e tutti quelli che in un modo o nell’altro ci vive dei media deve difendere.
beh, passando dalla carta stampata alla tv, stasera nella penisola italica il pubblico ha potuto apprezzare due versioni di calcio: quello inglese e quello italiano.
Su un canale è andata in onda una fantastica partita di calcio giocato tra Man U e Arsenal (ritmo, sportività, classe, emozioni, adrenalina). Nella stessa fascia oraria su un altro canale è andata in onda una fantastica partita (truccata?) di calcio parlato (rigori, polemiche, mercato, rancore e vittimismo) con protagonisti Moggi, Corno e Crudeli.
Lo specchio delle due culture.
E forse dei gusti del pubblico.
ciao!
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