Delocalizzare: è la parola (poco) magica usata da industriali che vogliono risparmiare sulla manodopera. Da qualche anno è in atto la delocalizzazione anche delle scommesse, verso l’immancabile Cina. Dove il gioco è fuorilegge dal 1949, anno della presa del potere di Mao: tutte le cifre si riferiscono quindi ad un contesto di illegalità. Nel solo 2008, stando alle stime poliziesche riprese dal quotidiano China Daily, nel paese ci sono state scommesse sportive per circa 114 miliardi di euro. Il tutto tenendo fuori le lotterie (la prima legale risale al 1987) ed altri giochi. Sembra un movimento clamoroso, paragonato ai circa 10 miliardi italiani (metà legali e metà no), ma non lo è in rapporto alle popolazioni. L’aspetto preoccupante è che meno di un decimo del gioco derivi da appassionati locali. Tutto il resto è riversamento da parte di operatori europei, più o meno legati alla criminalità organizzata, e giocate dirette di scommettitori di grossa taglia. In parole povere significa che ogni anno 100 miliardi di euro scommessi in Cina possono influire sul calcio europeo, che muove la quasi totalità dei volumi. E molto di più viene puntato tramite Hong Kong (politicamente Cina, ma con leggi speciali), Singapore, Thailandia: in Cina esiste una quantificazione solo perché le scommesse sono illegali. Platini ha ragione di preoccuparsi, visto che la somma dei fatturati 2008 delle 20 società più ricche d’Europa non arriva ai 4 miliardi di euro. I margini per fare proposte interessanti anche ai fuoriclasse ci sono tutti.
(pubblicato sul Giornale di ieri)
3 commenti:
Sinceramente ho trovato molto strano il fatto che nessuno, neanche in inghilterra, si sia mai posto il problema di un conflitto d'interessi, per non parlare di moralità, sulle società di scommesse sportive che sponsorizzano società calcistiche.... ma solo a me viene da pensar male?
Sicuramente non è il massimo della trasparenza vedere, per esempio, sulle maglie di Milan e Genoa (le prime due che mi vengono in mente) due noti bookmakers.
Ma i bookmaker, a parte pochi casi (e in quei casi comunque hanno facoltà di sospendere il gioco) non hanno alcun interesse nel taroccare le partite. E' anzi vero l'esatto contrario, vale anche per quelli clandestini. Il problema del calcio sono gli scommettitori di grande taglia...
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