Il Price è giusto

di Stefano Olivari
Dal punto di vista fisico Connecticut sarebbe una squadra NBA, nemmeno delle peggiori: un suo allenamento è probabilmente più intenso dei primi tre quarti delle partite degli Wizards o dei Clippers. Se Hasheem Thabeet e Jeff Adrien arrivano nel finale di partita senza problemi di falli nessuna squadra NCAA può pensare di prendere un tiro comodo, né tantomeno un rimbalzo, contro i lunghi di Calhoun. UConn può vincere partite sia dal ritmo controllato, grazie anche ai break aperti da A.J. Price, che a guardia abbassata. Ma può essere battuta solo in quelle del primo tipo, specie da quando in febbraio ha dovuto fare a meno di Jerome Dyson: nei minuti da vincere o morire l'unico tiratore da tre punti affidabile rimane Price. Nella prima delle semifinali di Detroit se la vedrà con la Michigan State di Tom Izzo, reduce dalle due tiratissime battaglie con Kansas e la Louisville di Pitino. Le modalità di vendita dei biglietti dovrebbero rendere bar le considerazioni sul fattore campo (East Lansing è a soli 150 chilometri da Detroit), mentre più concreta è la natura tattica degli Spartans: difensiva, con grande pressione messa sugli esterni avversari e un'ossessione per i rimbalzi lunghi o sporchi. Quando gli avversari segnano meno di 70 punti, il loro record stagionale è di 26 vittorie e zero sconfitte. Da tenere d'occhio la guardia senior Travis Walton, defensive player dell'anno nella Big Ten, ma soprattutto a nostro becero avviso (in televisione si nota soprattutto chi segna) la guardia sophomore Kalin Lucas, che nella Big Ten è stato il miglior giocatore in assoluto. Equilibrio in panchina: sia Calhoun che Izzo hanno già vinto il torneo (il primo nel 1999, con una squadra media più Rip Hamilton, e nel 2004, con lo squadrone di Ben Gordon, Villanueva e Okafor, il secondo nel 2000 con Jason Richardson, Morris Peterson, Charlie Bell, più il 'romano' Andre Hutson), non hanno scimmie da togliersi dalla spalla, raramente abbandonano la loro filosofia. Previsione: Connecticut è più forte sommando i singoli, ma nella partita che probabilmente verrà fuori gli Spartans hanno qualche arma in più.

1 commento:

IL TEG ha detto...

Vedendo quanto fatto da Michigan, un po di rimpianto rimane per il secondo turno di Hackett e compagni, a cui sono mancati del tutto la presenza a rimbalzo e Taj Gibson...non dico che avrebbero superato Louisville, ma Kansas secondo me sì.