di Stefano Olivari
Dopo buona parte degli juventini, adesso cerchiamo di inimicarci gli interisti: siamo liberi anche dal marketing, il libro che dobbiamo vendere (a quattro gatti fanatici come noi, peraltro) riguarda la Mobilquattro-Xerox e Chuck Jura. Però a cinque giorni di distanza non possiamo non dire cosa ci è risultato insopportabile delle reazioni al caso Balotelli-cori dell'Olimpico: il fatto che l'unico insulto che faccia scattare pistolotti moraleggianti e sanzioni sia quello legato al colore della pelle. Una sorta di sottile, ma neppure tanto, razzismo insito nell'antirazzismo: come se il colore della pelle fosse l'unica caratteristica del genere umano degna di nota. Come se urlare cose tremende a familiari di un giocatore o al giocatore stesso prendendo spunto da fatti della sua vita (dall'omosessualità presunta alla morte di un figlio, passando per le corna della moglie), fosse una porcheria di livello inferiore rispetto alla sottolineatura del colore della pelle. Non giochiamo ai piccoli lord: senza bisogno dei manuali di Lina Sotis (un mistero il fatto che scriva sul Corsera, quasi al pari di quello di Alberoni: da leggenda l'ultimo pezzo in cui dice che le ragazze si innamorano mentre i ragazzi pensano solo al sesso) o di Donna Letizia la linea di demarcazione potrebbe essere semplicemente non accettare in uno stadio quello che non accetteremmo per la strada. Chi girerebbe la faccia dall'altra parte, in strada o in ufficio, sentendosi dare del figlio di puttana? Conclusione: sanzioniamo, pur nell'inutilità delle partite a porte chiuse (meglio a porte aperte, con incasso devoluto ad iniziative culturali), i cori e gli striscioni razzisti ma anche tutti quegli altri che vadano al di là della volgarità media accettabile. Fra quarti uomini, televisioni ed ispettori della Figc non sfuggirebbe niente, e in pochi mesi lo stadio tornerebbe non un posto per educande (non lo è mai stato, mai lo sarà), ma almeno un ambiente vivibile. Senza fare le anime belle, basta ricordarsi di quando Collina fermò un Sampdoria-Torino facendo togliere lo striscione 'Casarin pagliaccio'. Si può fare. Poi è più facile l'editoriale anti-razzista contro ignoti rispetto ai provvedimenti concreti contro noi stessi. Un po' come sventolare le bandiere per la pace ed accettare che in Italia si producano le mine anti-uomo (sapete, l'occupazione, l'economia, eccetera...).
57 commenti:
io continuo a vedere una certa differenza tra il "figlio di puttana" e il "negro di merda", ché di solito a chi una mamma allegra non si negano diritti degli altri esseri umani, mentre agli inferiori come negri e zingari sì. Comunque non vedo l'ora che 'sta pantomima finisca, per quest'anno abbiamo avuto abbastanza pistolotti moralisti e abbastanza autogiustificazioni di razzisti che si nascondono dietro la presuta antipatia di quello o quell'altro.
Grande Direttore,
Stefano uber alles.
Anche il discorso sull'utilità della sanzione nelcaso specifico.
D'altra parte, sulle regole violate in Italia è ancora gioca perso. Salta fuori sempre un poverino di troppo, oppure, era satira, o stava scherzando.
In linea di principio ti quoto totalmente ma, l'accusa di razzismo, è più democratica delle altre citate da te.
Su Lina Sotis poi, non sfondi neanche la classica porta aperta, non c'è proprio la porta.
Se c'è la volontà si può, certo che si può, alla grande. D'altra parte, gli ultras hanno fermato il derby di Roma per una notizia non vera. Direi che esiste debolezza nel polso.
Italo
Italo
boh, io vedo solo insulti, mirati, ma solo insulti.. scusate, ma di razzista non c'è nulla..
un vero razzista non insulterebbe balotelli per poi inneggiare a sissoko.. allo stadio la gente insulta gli avversari e cerca di farlo i maniera mirata per infastidirli il più possibile.. ovvio che a materazzi o nedved non urli nero di merda.. sarà un malcostume odioso quanto si vuole, ma di ideologico per me non c'è nulla.. se uno è razzista lo è anche prima di andare allo stadio ad urlare contro gli avversari e se non lo è non lo diventa perchè se l'è presa con il balotelli di turno, che in quel momento di esaltazione collettiva è il nemico da colpire..
Io mi ricorderò sempre della lite fra mihajlovic e viera.
Si insultarono pesantemente con insulti razzistici, ma alla fine fu sinisa ad essere squalificato per più giornate.
La conclusione che ho tratto da quel episodio è chedare "negro di merda" è più insultante di "zingaro di merda" almeno per l'UEFA.
In linea di massima il ragionamento di eltopo è plausibile. Gli episodi di razzismo vero sono quelli citati da Igor sul Rozenthal all'Udinese e di Ferrier al Verona, dove le merde ultras rifiutarono i giocatori per motivi razziali, per esempio. Resta il fatto che la gente, anche nell'insulto, si capisce a che livello di civiltà è arrivata.
Jakala quella fu abbastanza sgradevole come cosa. Come dice Tani, c'è sempre qualcuno piu a sud di te....
Sì, anche la differente posizione in classifica fra negro e zingaro meriterebbe un'analisi. Però ognuno è più sensibile a certe discriminazioni, anche a seconda delle idee politiche, piuttosto che ad altre: continuo a pensare l'obbiettivo di uno stadio debba essere quello di diventare come una media strada italiana. Piena di persone magari ignoranti, ma che più o meno si autocontrollano.
Giusto Stefano! Durante un Milan-Roma di qualche anno fa il portiere Cervone (uno con la fama di antipatico, certo) si rivolse minaccioso a qualche tizio dietro la porta. A caldo pensai "ma guarda questo!", riflettendo poi mi sono chiesto con che diritto uno dovrebbe star lì a prendere insulti gratuiti da uno sconosciuto.
PS al primo urlo di quell'armadio di Cervone, i tizi in questione si sono allontanati dalla rete di recinzione alla velocità della luce... :)
Qui oramai si vede il razzismo da tutte le parti. Se quelle persone incontrassero Balotelli per strada si fermerebbero a chiedere il "cinque alto". Si insulta solamente l'avversario cercando di fargli saltare i nervi. Ma per 4 urla allo stadio io non perderei sinceramente tempo a fare analisi psico-sociologiche...
Oh fermo restando che uno stadio che grida quelle cose per novanta minuti va chiuso e bonificato. Ma con la gente dentro. Poi dicono fascisti...
Siamo in un campo minato, secondo me, e mi sento di concordare con Jeremy.
Vero è che la dinamica spicciola delle offese a Balo sia quella del colpire un punto debole (allo stesso modo applicato contro Gattuso, Materazzi e altri; tutto dipende da cosa sappia della "vittima" chi offende), ma non si può notare come il caso di sabato sera rappresenti necessariamente un punto di svolta non ignorabile.
Difficile sostenere statisticamente che 20.000 persone urlanti quelle idiozie fossero tutte razziste, ma che certo ciarpame sia utilizzato, anche solo strumentalmente, come arma d'offesa dovrebbe far riflettere anziché derubricare tutto a "stavano 'soltanto' offendendo".
I "peccati" di Balo sono, non in ordine ragionato, essere forte, essere strafottente (e maleducato) oltre il dovuto, essere negro (suo questo termine di per sé non offensivo... sia chiaro!) ed essere italiano.
Credo che la chiave sia "non esistono negri italiani", ritornello che interpreta assai bene il clima di razzismo, paura, chiusura che si respira nel nostro paese da qualche anno.
Un paese in metastasi culturale, da qualunque parte lo si guardi (non è un problema di destra o sinistra).
Certo, un'affermazione del genere, in qualsiasi altra nazione europea (immaginatevi, sulla scorta dell'ottimo Cordoncini, un ipotetico "non ci sono negri olandesi"... o francesi, inglesi, portoghesi...) farebbe ridere.
In Italia, invece, interpreta un sentimento radicato in molti e, francamente, non vedo all'orizzonte strumenti utili per combatterlo.
Poi, certo, le discriminazioni sono tutte da criticare: ma non è possibile, di fronte a un esempio, riferirsi costantemente e genericamente agli altri, dicendo "ma allora anche...".
Un saluto,
ig.
errata corrige
(USO questo termine perché di per sé non offensivo... sia chiaro!)
non vi sono dubbi ... siamo profondamente ipocriti e abbiamo paura di far la figura del razzista quindi se uno da del pelato di m a quello o del nano del c a quell'altr sono cose comuni ...
se invece cominciamo con gli insulti razzisti allora le cose peggiorano ...
il mondo politically correct mi fa quasi più schifo del maleducato ma è un cane che si morde la coda in maniera ignomignosa
Igor, l'Italia deve maturare e molto da questo punto di vista. Come ho detto altrove dovremmo iniziare a capire che, per diritto naturale, Balotelli ha tutto il diritto di essere italiano in quanto nato in Italia e questa cosa dovrebbe avere una quadro normativo ben chiaro. Devi sbattere in faccia a questa gente che Balotelli è italiano quanto te, senza se e senza ma. Non possiamo pensare di vivere in un paese dove centinaia di migliaia di figli di stranieri nati in Italia si debbano sentire al massimo degli italiani acquisiti e non italiani e basta.
Senza contare che basta sentirlo parlare... ;-D
sulla questione balotelli/razzismo in genere ho già detto come la penso e quoto l'ultima mail di eltopo. In generale trovo un po’ utopistico sia pensare che negli stadi la gente possa essere migliore che fuori dagli stessi sia pretendere di renderli territori dove vige una fantomatica tolleranza zero. Trent’anni fa giocavo in serie D e già allora in trasferta erano insulti e, in un paio di casi, sassate. Quando sono passato ai tornei amatoriali (CSI) con certe squadre e in certi campi dovevi quasi sperare di non vincere. Oggi certe cose attivano una certa grancassa mediatica ma, al solito, solo se riguardano tre squadre. Sui campi delle serie minori succedono cose ben più gravi dei cori razzisti o pseudo tali ma non se parla mai. Comprensibile magari, ma certo non giusto. Secondo me l’unica soluzione per iniziare una inversione di tendenza sarebbe praticare la tolleranza zero sul campo. Gli arbitri dovrebbero sanzionare ogni tipo di fallo e i giocatori non dovrebbero non dico protestare ma nemmeno muovere un dito dopo che l’arbitro ha fischiato. Cominciamo a rendere corrette le partite, gli spettatori si adegueranno. giocatori che impazziscono per una rimessa laterale o un falletto a centrocampo o che circondano l’arbitro (per non parlare dei segnalinee) urlandogli insulti e mettendogli le mani addosso dovrebbero essere espulsi (certo, la roma finirebbe tutte le partite in sei…). Giocatori che sfiorati con un dito stramazzano moribondi dovrebbero stare fuori dal campo 5 minuti. Sugli spalti non ci sono persone, c’è la massa (perché di questo si tratta, purtroppo basta un numero limitato di persone aggregate, anche fuori dagli stadi, perché smettano di essere appunto persone e si trasformino in massa) e la massa reagisce a stimoli psicologici, come gli stormi di uccelli quando cambiamo traiettoria.
Igor, ti rendi conto quanta gente si incazza a sentirlo parlare? Pensa a quanti cialtroni suoi conterranei (che ne so di Chiari o Orzinuovi, per fare due esempi puramente casuali)ribolle il sangue? Che soddisfazione.
ieri un filosofo da augias ha detto che la media delle parolacce in televisione è di 1 ogni otto minuti..di questo passo, diceva, ci si sta avvicinando alla media della realtà..la media di parolaccie allo stadio sarà il traguardo ultimo..
seramente Direttore, ne ho sentite dal provvedimento disciplinare speciale alla partita sospesa per 10 minuti(?) gli striscion rimossi ecc..non cambiera granchè perchè i modi di esprimersi son quelli anche fuori dallo stadio..c'è poco da fare. a me personalmente piacerebbe sentire un grande giocatore di ogni squadra nel dopo partita dire cose del tipo: "mi vergogno di questi tifosi, un vero schifo, abbiamo la tifoseria peggiore d'italia, ecc.."
non cambierebbe nulla (macchine rigate e insulti sotto casa a parte) ma sarebbe un bel sentire..
in effetti prendersela con gli stadi ignoranti è come prendersela con la febbre quando si ha la broncopolmonite.
per adesso, che ricordi, mai nessuno si è permesso di dire nulla..assurdo..felice di essere smentito..
D'accordo con Igor, questo è proprio il Paese del " ma allora anche..." e certamente il tema è spinoso: ricordo ancora quell'episodio in cui Lippi, invitato perché allenatore della Nazionale Italiana, simbolo, quindi, evitò di partecipare a un progetto sull'anti-razzismo nelle scuole. Doveva leggere brani di Primo Levi. Qualcuno osò ricordare che esprimere un pensiero sulla Shoah era implicitamente condannare i regimi nazifascisti che perpetrarono quell'orrore. Bene, Lippi sentì "puzza di politica" ed evitò di parteciapre al progetto. Ora, per me doveva assolutamente parteciparvi, proprio perché simbolo, CT dell'Italia, però il discorso è un altro. Sarebbe stato strumentalizzato? Gli conveniva, per evitare polemiche, darsi alla macchia: così fece. Perché qualsiasi cosa riguardi il razzismo ( ma anche temi meno importanti) deve concedersi a beghe di partito, simpatie pseudo ideologiche, voti?
E' veramente triste pensare che Lippi abbia fatto bene a ritirarsi.
E per aggiungere vergogna a vergogna, una legge ingiusta ha privato Balotelli (e con lui tutti quanti nascono in Italia, figli di genitori stranieri) della cittadinanza di questo Paese fino ai 18 anni.
jeremy
che vuoi che gli freghi che balotelli è italiano? che cambia? vedi che ne fai una questione ideologica dove di ideologico non c'è niente?
perchè, le mamme dei giocatori insultati sono forse di facili costumi?
vuoi spiegargli anche che la mamma di materazzi era una bravissima donna?
ma sai che gli frega a questi, l'insulto è fine a se stesso, la sua fondatezza è irrilevante.. serve ad irritare, a far male. punto. inutile farli più profondi di quello che sono..
Non parlo dello stadio, eltopo. Il mio discorso era in generale, in Italia. Prendevo Balotelli come esempio.
io sono interista, ma non ce la far a rendermi tuo nemico :D
scherzi a parte, tutto è condannabile
ma a me più dei cori a mario hanno dato molto fastidio i distinguo e l'ennesima predica al giocatore che è vittima di questi fatti e non il responsabile. cose del tipo "non sono razzisti perché non insultano muntari" oppure "lo insulto per altro ma uso il colore della pelle perché è il suo punto debole"
@ Jeffbuckely
Condivido specialmente la tua analisi sul concetto di "massa". Sarebbe da rileggere il trattato di Le Bon (non il cantante) sulla psicologia delle folle (o magari citare la frase di qualcuno che qualche annetto fa sostenne che "la folla è femmina e ama essere fottuta"). Personalmente credo che nel caso Balo una buona percentuale sia di odio nei suoi confronti e in misura leggermente minore razzismo (il "negro di merda" si sposa bene come insulto a uno come Supermario dal punto di vista del becerone neanche ultras che si sfoga nello stadio-bordello visto che non lo puo' fare in ambienti rispettabili). Se Materazzi fosse stato di colore oltre alla mamma chissà quanti altri improperi.
@el topo
che vuoi che gli freghi che balotelli è italiano?
gli frega, dal momento che Muntari, Sissoko, ecc., sono calciatori stranieri, incidentalmente neri, che ci fanno divertire e fra un paio d'anni non ci saranno più. Balotelli invece è qui per rimanere, di più, è un nero che pretende di essere italiano. E ancora è un nero bravo e ricco. Balotelli insomma fa paura.
balotelli gioca in una squadra che è un'odiata rivale, è questo il suo unico problema..
se domani esplode un giovane di colore del vivaio della juve non si fanno mica problemi ad acclamarlo, italiano o no..
ripeto, non fatela più complicata di quello che è..
allo stadio si insulta per il colore della maglia, non della pelle..
pelle madri mogli corna etc etc sono solo pretesti..
Eltopo resta una merdata uguale, perche puoi insultare qualcuno senza tirare in mezzo ne madri ne sorelle ne colore della pelle. Ripeto, anche negli insulti, bisogna avere civiltà.
Dopo 4-5 giorni di discussioni sugli insulti a Balotelli la cosa più sensata, a mio parere, è quella indicata dal direttore in questo articolo: negli stadi NON deve essere accettato quello che non accetteremmo in altri contesti. Solo che siccome il razzismo è il tema dominante della nostra epoca caratterizzata dalla trasformazione multietnica della nostra società, allora fa più notizia. Ci si riempie tutti la bocca, in primis i media, ed anche le istituzioni sportive sembra vedano solo quello. L'unica, secondo me, è togliere a questi babbuini da curva (con tutto il rispetto per i babbuini) il loro giocattolo, cioè sospendere le partite, magari una prima volta solo a tempo, quando si verificano situazioni del genere. Inoltre inasprirei le sanzioni alle società di calcio in caso di striscioni offensivi, dalla multa a salire fino alla squalifica del campo. Certo la societa non può sapere prima che distinti signori una volta sugli spalti si trasformano in bestie, magari col figlioletto a fianco, quindi a questi subumani devi impedire la visione della partita facendola ripetere, o riprendere, senza pubblico. Solo su una cosa non concordo con Stefano, ed è il ricordo di Collina che sospese la partita per lo striscione su Casarin. Non credo fosse la sua prima volta in presenza di striscioni offensivi per chicchessia, secondo me si mosse solo perche quello riguardava il suo capo di allora.
jeremy
appunto, una merdata, ma una merdata e basta, non necessariamente una merdata razzista..
è di questo che stiamo parlando..
Riprendendo l'episodio dello striscione e di collina mi viene in mente un Inter-Napoli di circa una ventina d'anni fa che prima della partita fu esposto uno striscione che augurava ai napoletani il medesimo tratatmento riservato da Hitler agli ebrei. L'Avvocato Prisco scese in campo e portandosi sotto al curva fece ampi cenni per levare lo striscione...che venne in effetti romosso.
Solo per ricordare un grandissimo personaggio che ancora prima di essere interista fu Alpino e reduce dell'ARMIR
Queste sono cose che fanno male al calcio
Poi dici perchè mi manca l'Avvocato Prisco....
Eltopo, io sto parlando di due cose differenti allo stesso tempo: i diritti sacrosanti dei vari Balotelli e gli insulti da stadio.
Si parla del becerume delle folle da stadio, ma anche il becerume di certi "addetti ai lavori" non scherza.
Ieri sera, sulle televisioni locali lombarde, il primo commento al tentativo degli ultras di sfondare le barriere per andare in tribuna a dirne (o farne?) 4 a Cobolli e Blanc è stato: Ma la società non doveva annunciare l'acquisto di Cannavaro, è significato gettare benzina sul fuoco.
Cioè, si ribaltano completamente le responsabilità. E allora volete che i simpatici ultras non si sentano autorizzati ad agire nel nome del sacro fuoco della fede se la società sbaglia?
paperogha, vorresti limtare la libertà di stampa...? :-D
Con l'esempio di Collina volevo proprio dire che è possibile anche intervenire su insulti che ormai riteniamo normali. Per 'Tizio buffone' poi è chiaro che non si sarebbe mosso, mentre per il suo capo Casarin altro metro...
Direttore, sono interista, abbonato (II anello rosso) da undici anni allo stadio (ogni tanto commentavo con il nick "uomosaggio" anche su La Settimana Sportiva) e sottoscrivo in toto il suo pensiero.
Ho sempre sostenuto che censurare l'insulto razzista e tollerare ogni altro fosse assurdo ed, in definitiva, strumentale: difficile stabilire a priori, secondo regole (ma decise da chi poi? E in base a quale autorità?) prestabilite, quali insulti possano davvero offendere e colpire la sensibilità di una persona. Anzi, allargando il discorso, ho sempre pensato che l'antirazzismo militante fosse una strumentalizzazione spinta da scopi di bassa cucina politica ed, in fin dei conti, la forma più odiosa di razzismo (utilizzare una presunta discriminazione altrui a proprio vantaggio per screditare qualcuno). E sono abbastanza convinto che tutti coloro che negli stadi profferiscono insulti razzisti non necessariamente siano davvero razzisti.
Della vicenda Balotelli quello che mi ha infastidito è proprio che i professionisti dell'antirazzismo, quelli che vedono razzismo ovunque e tacciano di questa brutta piaga chiunque non sia allineato al loro modo di pensare, si siano sbizzarriti in articolesse che sottolineavano come, in definitiva, Balotelli si fosse meritato, a causa dei suoi comportamenti provocatori (ma quali? Quantomeno, quali che non facciano parte del comportamento di almeno il 50% dei calciatori?) i cori razzisti.
Quello che mi ha dato fastidio è che coloro i quali hanno tacciato di razzismo (dopo gli episodi degli striscioni antimeridionalisti di San Siro nel 2007, puniti con la chiusura per un turno dei settori nei quali erano stati esposti) l'intero pubblico interista (quindi anche il sottoscritto), ora difendono il pubblico di Torino, la città di Torino e imputano al solo Balotelli le cause di quei cori (iniziati, secondo il giudice sportivo, al 4° minuto.... chissà quali provocazioni può aver attuato Balotelli nei tre minuti precedenti).
E, più in generale, trovo inaccettabile la campagna di odio perpetrata ai danni di Balotelli dalla principale stampa italiana, roba virulenta da anni di piombo: se Balotelli viene insultato anche da tifoserie contro le quali mai prima d'ora ha giocato ancora prima dell'inizio della partita, c'è qualcosa che non funziona. Anche chi neppure l'ha mai visto giocare parla di Balotelli come di un provocatore, di un maleducato, di uno che non rispetta il "codice degli sportivi" (che consente a molti moralisti di sgomitare, di colpire, di sputare, ecc.). Questo è odioso. Il problema non è tanto il razzismo, quanto chi, per interessi di parte, istiga all'insulto razziale.
Distinti saluti.
Alessandro
Milano
posso dire una cosa un po' "sconveniente"?: secondo me la tesi per cui nello stadio non deve valere ciò che non vale fuori è una esagerazione. Per me allo stadio (e in campo) l'asticella della tollerabilità è decisamente più bassa.
Quando gioco a calcio io sputo per terra, mando affanculo i miei compagni di squadra e gli avversari e uso astuzie comportamentali (spintarelle, piccole provocazioni, ecc.) che in qualsiasi altro contesto, ad esempio sul lavoro non mi permetterei mai. Però questa cosa è pacifica e accettata: per esempio se mi scazzo in campo con un compagno non mi sento mai in dovere di chiarirmi dopo, se succedesse nella vita normale lo farei sempre. Idem, in maniera lievemente diversa, sugli spalti: lì mi sento libero, e legittimato, a urlare cose che per strada non mi permetterei mai (insulti, ironie, lamentele). Eppure io, come tutti i miei amici, mai e poi mai siamo stati coinvolti in scazzottate, risse o qualsiasi altra schifezza si possa vedere o immaginare in uno stadio o nei dintorni. In Chiesa io parlo sottovoce, a casa mia con un tono di voce normale, allo stadio urlo e strepito. Mi sembra giusto e normale. Faccio un esempio, spero di non ferire animi sensibili: quando allo stadio fanno Uh-Uh a Gattuso a me la cosa fa oggettivamente ridere. Ritengo sia ben facile identificare le azioni/cori che sono davvero intollerabili anche in un contesto di quel tipo, e che devono essere punite (qualsiasi violenza, anche minima, cori razzisti, etc.)
lorenzo, per me bisognerebbe solo tifare a favore della propria squadra e non contro l'altra; al limite alla squadra avversaria dovrebbero esser riservati fischi e ululati relativi a contesti di gioco (la melina, il fallo tattico, la simulazione etc...).
L'insulto al singolo giocatore, i cori "devi morire..." etc. sono incivili, punto.
vedi, anche qui: si parlava prima dell'avv. Prisco. Lui era il re del tifo contro. Ti sembrava un approccio incivile? A me gli sfottò ai derby piacciono, mi fanno ridere, mi divertono. Boh, forse sbaglio io, ma a me indignano molto di più le "curve" per i loro comportamenti violenti o da "padroni" del tifo, che non per i cori contro. Se canti "devi morire" a uno cui un tuo giocatore ha fatto un "bell'intervento" per me ci sta, se canti "devi morire" a Manfredonia stramazzato al suolo no. Dire "è tutto incivile, è tutto maleducato" è un parente, all'estremo opposto, del "vale tutto
Lorenzo: "sanzioniamo i cori e gli striscioni razzisti ma anche tutti quegli altri che vadano al di là della volgarità media accettabile".
Questo passaggio dell'articolo di Stefano mi sembra risponda alla tua obiezione, tutt'altro che sconveniente. Tutti quelli che scrivono qui penso siano stati allo stadio almeno una volta, e tutti abbiano urlato qualcosa se veramente "presi" dalla partita (io lo faccio anche davanti alla TV). Come in ogni cosa ci sono dei limiti da non superare, e questo vale allo stadio come in chiesa.
Personalmente, sono di quelli che mandano in bagno (a espletare o a stimolare)i giocatori che mi fanno particolarmente incazzare.....
La pressione mediatica e tutto il resto rende oggi eclatante quello che anni fa non si menzionava nemmeno. Mi ricordo strisioni come (citando il caso di Manfredonia) "Lionello che peccato all'inferno non sei andato" oppure "Bologna badabooooom" degli ultrà veronesi che al tempo passavano sotto silenzio oggi provocherebbero interrogazioni parlamentari. Quello che avviene intorno al mondo del calcio intesio sia come gioco che come tifo oramai è una occasione troppo ghiotta per strumentalizzazioni ad uso e consumo di tanti ed il caso Balotelli racchiude in se tali e tante componenti che non poteva non essere sfruttato.
"uno striscione degli ultras della Reggiana dopo il raid americano su Tripoli negli anni '80. Diceva: "Grazie Reagan, bombardaci Parma""
come cantano gli Offlaga Disco Pax...
Altro fuoriluogo e dallo spirito inquietante era quello "Bin Laden hai sbagliato torri: erano Torre del Greco e Torre Annunziata" o giu di li...
mi sembra (ma non ne sono assolutamente certo, prendetelo con le pinze) in un Napoli-Juve di C.Italia un "vola Pessottino"
ripeto, sembra
Lorenzo: a chi gli faceva presente che l'inter è nata da una costola del milan, prisco rispondeva che spesso i grandi hanno umili origini... A me questo non sembra tifo contro ma geniale umorismo o satira, se preferisci. Certo, se pensi che oggi uno va in TV a dare del mafioso o dello psiconano a berlusconi e la chiamano satira capisco la tua obiezione.
Ricordo anche indegno "Mario e Vittorio all'obitorio" esposto da ultras avversari durante una partita con la Viola
Dopo aver intravisto la partita dell'Inter, ho appreso, dai sottotitoli di una trasmissione delle telebaciaculo, che anche la curva interista si è distinta per quella ignoranza che quì, in gran parte, viene definita non razzista, spiegando uno striscione contro Zoro. La cosa non mi stupisce, visto che per anni ho visto nella curva interista bandiere con la croce celtica, e visto che il razzismo è trasversale al tifo. Se ci fosse giustizia, anche l'Inter dovrebbe giocare a porte chiuse la prossima partita. Ma non di coppa Italia, di campionato. Giusto il rilievo del direttore, se intende dire che gli insulti tesi a colpire una debolezza, vera o presunta, di un avversario non sono meno razzistici di quelli rivolti al colore della pelle. Se io dico a uno nano pelato di m.... sono meno razzista di uno che dice negro di m....? Io non credo. Costui potrebbe essere la somma di tutte le negatività conosciute, ma io sarei di una piccolezza infinitesimale. Ma certo è difficile far capire questo a quelli che; 'la colpa è tutta dei sindacati', 'questo è un paese di merda'(ma da una vita votano per lo status quo, vecchia Dc, nuovo centro destra), 'gli statali non fanno un cazzo'(e loro evadono, da buoni professionisti, le tasse pretendendo dallo stato servizi ed efficienza),'la cultura è pro gay'(ma dove, se ogni pubblicità od ogni trasmissione non prescinde da un bel paio di tette o da un bel culo femmineo). Ho scritto un post a commento di un articolo apparso sul blog di Laura Alari, dicendo che avevo conosciuto il blog medesimo su Indiscreto, e lei mi ha fatto i complimenti per le mie frequentazioni internet.Ma complimenti de chè, dico io. Non basta saper scrivere bene, esser supercompetenti in questa o quella materia ,se si giustifica il doppio razzismo nei confronti di un ragazzo, uno per il suo colore, l'altro per l'odio incontenibile nei confronti della persona. Che cazzo nvuole dire che per strada gli danno il cinque? Peggio, vuol dire che pochi sfuggono alla logica del branco, la stessa logica che porta gli stronzi a sbeffeggiare chi ha una prsunta imperfezione, per dimenticare la pochezza della propria individualità. Questa è un'aggravante, non una giusticazione assolutoria del razzismo. Ogni insulto di qualunque tipo sarà gioia per le mie pupille, non per egogentrico donchisiottismo vittimistico, giusto per prevenire i so tutto io, ma nella speranza che oltre che scritti, vengano riletti e inducano alla riflessione sulla questione. Antipaticissimi saluti.
Compare, cosa ti ripeto sempre dopo questi pistolotti? Per favore, rivolgiti a chi, secondo te, ha scritto le cose che ti fanno incazzare e non fare di tutta l'erba un fascio.
Diretto, c'è qui un altro interista che non è riuscito a inimicarsi col suo post.
Sono perfettamente d'accordo...e, anzi, aggiungo che utilizzare certi termini ("razzismo") a ogni piè sospinto significa anche sminuirli e togliergli il significato pesante e gravissimo che hanno.
Fra negro di merda e nano di merda non è che ci sia tutta questa differenza...
Jeremy,cosa ti ho risposto in occasione di un altro mio 'pistolotto'? Che non ho un archivio con il profilo socio-politico-sportivo di ogni muraiolo,
che dalla somma di tutti i post mi restano delle sensazioni generali.
Sensazioni che a volte esterno, a torto a ragione? Quien sabe? Se ti disturba il sospetto di essere accomunato in un giudizio negativo, negativo dal mio punto di vista personale, ovvio, sarò espicito nei tuoi confronti. Sono in grado di farlo perchè sei fra i più presenti sul muro da più di un anno. Io e te la pensiamo, legittimamente, in modo diverso su parecchie cose, però mi sei simpatico e, se posso esprimere un'opinione, senza voler aver l'aria di uno che si permette di giudicare, il tuo profilo socio-politico-sportivo è molto migliorato in un anno, secondo i miei parametri personali.Certo, ti catalogo come persona di destra, che per me non è sinonimo di nazista nè di fascista, ma non sono l'oracolo di Delfo, se poi rientri in una delle categorie che ho citato in senso negativo tu solo lo sai. Comunque se i mie pistolotti ti infastidiscono tanto vedrò di tornare a parlare di argomenti affascinantissimi tipo la bravura di Ancelotti, la stronzaggine o meno di Mourinho o l'educazione di Ranieri. Sempre compari, spero.
Citando il Direttore: "continuo a pensare l'obbiettivo di uno stadio debba essere quello di diventare come una media strada italiana". Penso sia una (purtroppo) pia illusione. Lo stadio come i bordelli d'antan, ci si andava per sfogare istinti che con la propria devota moglie-madre non si osavano neppure...passatemi il forzato paragone ma fino a che sono andato allo stadio (mia ultima presenza il derby di coppa del candelotto a Dida dopo 25 anni di onorata frequentazione)la mia impressione è stata quella. Sia frequntando i margini della curva che altri settori piu' nobili per così dire,spesso ho assistito alla trasformazioni di persone che in strada o in altri ambiti per forza di cose dovrebbero mantenere autocontrollo.
Il razzismo quello vero e sottile penso sia qualcosa di differente dalla grossolana beceraggine da curva
Nono Clinter non mi sento messo in mezzo in questo tuo giudizio negativo: non ho mai giustificato il comportamento di Torino nei miei post, anzi ho parlato di livello di civiltà ai minimi termini. E non mi da fastidio il tuo "pistolotto" in se, anzi. Semplicemente quando generalizzi butti il bambino con tutta l'acqua sporca.
Posta un commento