La danza degli All Whites

di Stefano Olivari
Il sito della Fifa ha di recente ricordato una partita che abbiamo mitizzato, in quanto mai vista se non attraverso una sintesi (molti anni dopo la disputa, peraltro). Parliamo del match più ricordato e rievocato della storia del calcio neozelandese, quello con l'Australia per le qualificazioni, sì, avete indovinato, al nostro Mondiale 1982. Il sedici maggio 1981 al Cricket Ground di Sydney la squadra allenata dall'inglese John Adshead (da giocatore solo un modesto passato nell'Exeter City) scende in campo con questa formazione: Richard Wilson, John Hill, Ricki Herbert (proprio l'attuale c.t.), Robert Almond, Glen Dods, Duncan Cole, Steve Sumner, Keith McKay, Grant Turner, Brian Turner, Steve Wooddin. Il leader della squadra è il centrocampista centrale Sumner, di nascita inglese come il coach, ma nemmeno lui alla vigilia nutre troppe speranze. La partita di andata, giocata ad Auckland qualche settimana prima, è finita 3-3 e quindi l'Australia favoritissima può contare su due risultati utili. Inoltre i Socceroos sono in ritiro da molto tempo, agli ordini di Rudi Gutendorf: molto, moltissimo di più del solito tedesco giramondo (mentre scriviamo queste righe ha allenato una ventina di nazionali, oltre a non sappiamo quanti club). Anche la Nuova Zelanda è composta da professionisti, va detto, ma di livello molto inferiore. La posta in palio è chiara: primo posto nel gruppo di qualificazione che comprende anche Indonesia, Taipei e Figi, e avanzamento al successivo stadio. La partita è stata caricata anche dal fatto che poco tempo prima un incontro di cricket fra le due nazionali ha quasi portato ad una rottura diplomatica (in senso sportivo). L'Australia parte forte, ma gli uomini di Adshead non mollano ed alla prima occasione vanno in gol: al 29' un tiro potentissimo di Wooddin brucia Woodhouse. Assedio australiano, poche parate di Wilson e gol nel finale di Grant Turner di testa, per un due a zero storico. Turner è l'eroe di quella partita, ma purtroppo non riuscirà a giocare Spagna a causa di un infortunio ad un piede: per gratitudine sarà comunque inserito nei 22. Va anche detto che quella è rimasta per 27 anni l'ultima partita persa in casa dall'Australia nelle qualificazioni mondiali, fino al tracollo con la Cina del 2008. Tornando al 1981, la Nuova Zelanda prosegue il suo cammino ed arriva dietro al Kuwait e a pari punti con la Cina in un girone che comprende anche l'Arabia Saudita. Per andare in Spagna si spareggia con la Cina a inizio 1982, in campo neutro a Singapore: i gol che mandano in Paradiso gli All Whites sono di Wooddin e dell'appena maggiorenne Wynton Rufer. Un ragazzo che si farà, senza nemmeno le spalle strette.

127 commenti:

Dane ha detto...

Mitico Rufer, me lo ricordo nel Werder (in coppia con la pertica Neubarth) con in bocca sempre un chewing-gum più grande del pallone che calciava!... :-D

carloblacksun ha detto...

Frank Ordenewitz (chiaramente di origine prussiana), il capitano Mirko Votava - Kalle Riedle, Neubarth e Kiwi Rufer... naturalmente depredato dal Milan...ottimo Werder...

Vi ricordate il servizio sulla NZ del leggendario Golé?!? Mi ricordo che mangiavano quintali di Ketchup, in particolare Van Hattum...

Sul Mondiale 1982 un giorno sfiderò il Direttore al Megaquizzone...sul girone F sono preparatissimo...

Carlo Calabrò ha detto...

La Cina sembrava aver ipotecato la qualificazione e i giornali ne avevano già incautamente cominciato a celebrare la storica prima volta Mundial (addirittura il Guerin sportivo, in un inserto pubblicato nel numero di Natale 1981, l'aveva inserita fra le 24 finaliste di Spagna), invece nell'ultima partita del girone finale l'Arabia Saudita, già eliminata, si consegnò senza combattere ai neozalendesi (perlomeno così riportano le cronache dell'epoca), incassando una goleada che consenti al team di Adshead di raggiungere in classifica la Cina e di andare quindi a spareggiare il successivo giorno dell'Epifania, vincendo 2 a 1 e ribaltando dunque ogni pronostico.
Rufer fece poi un'ottima carriera europea al Werder. Durante il Mondiale di Spagna, una prestigiosa firma del nostro giornalismo scrisse che la Nazionale azzurra (quella formata da brocchi che di lì a pochi giorni sarebbero diventati inopinatamente campioni) avrebbe avuto persino bisogno di Wooddin e Rufer per crescere qualitativamente. Senza commento.

carloblacksun ha detto...
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carloblacksun ha detto...

charlie

è vero, ce l'ho pure io quell'inserto, l'ho comprato su ebay!!!

Dane ha detto...

Carlo, perchè "depredato dal Milan"?! Un episodio fantasma a testa direi...

Massimo ha detto...

uh mamma le figurine panini di spagna '82! la nuova zelanda - non c'era anche il fratello di wynton rufer? - e altre avevano le figurine doppie.
e le varie voci sotto la figurina: date e luoghi di nascita, club di apprtenenza... lì ho imparato dov'era tegucigalpa!
e i nomi degli stati nelle varie lingue: magyarisagorzaz o giù di lì!
sta a vedere che album e almanacchi panini vanno consdierati davvero libri di testo!!!

Dane ha detto...

Ah, quelle figurine doppie fantastiche...fino a poco tempo fa mi ricordavo anche le accoppiate (Selvaggi con Massaro, mi pare...), e ricordo lo scorno per gli italiani fotografati con la giacchetta della tuta bianca (Le Coq Sportif) invece che con la maglia azzurra... :-D

Massimo ha detto...

Vero Dane, avevano le tute bianche! Sbaglio o c'era anche Pruzzo nelle figurine?
A ruota libera: il belga Vanderbergh, autore del gol inaugurale, il nordirlandere Whiteside, Ungheria-El Savador 10-1, Madjer e Belloumi, Joe Jordan nella Scozia insieme ad Alan Brazil...

Carlo Calabrò ha detto...

Pruzzo era nel Panini dedicato ai Mondiali, gli azzurri con le tute bianche e in doppia figurina erano invece nel Calciatori Panini 82/83, quello con Bearzot in copertina.

Dane ha detto...

Giusto Charlie, è vero, era il panini "commmemorativo", però in copertina io ricordo Zoff con la coppa e uno strano fondo con varie istantanee tipo mosaico (ma potrei sbagliarmi...)...

p.s.: Massimo, io Whiteside lo adoravo, il più giovane esordiente ad un Mondiale, talento purissimo, per un certo periodo seguito da Torino e soprattutto Milan. Interruppe precocemente la carriera funestata da infortuni d'ogni sorta...

Massimo ha detto...

Hai ragione Charlie, comunque mi conservo il piacere di controllare sulle copie stampate dei due albi acquistati anni dopo non so più con che giornale (non l'Unità, più avanti). :)
Ricordo poi nomi esotici che da bambino mi facevano sognare gesta leggendarie, senza sapere il reale valore del giocatore: Paul Mariner, Didier Six, Tybor Nyilasi...

Massimo ha detto...

Ussignur Dane, è vero, anche l'Intrepido parlava della trattativa per Whiteside al Milan! Che ricordi... :)

Stefano Olivari ha detto...

Nell'Italia Panini del Mondiale 1982 c'era anche Bettega, ma perchè sembrava (l'album era stato 'chiuso' in aprile) che potesse recuperare in extremis dall'infortunio...qui in ufficio non posso controllare, ma giurerei che gli sfigati delle 'doppie' fossero la Nuova Zelanda, El Salvador, Kuwait, Algeria e Camerun. Non giurerei sull'Honduras, ma direi al 90% che avesse i giocatori con la dignità dei 'singoli'...stasera controllo durante Schalke-Cottbus...non che me ne importi qualcosa, ma ci ho messo 200 euro...

Massimo ha detto...

Ieri un articolo su Hateley del Guerin Sportivo mi ha fatto ricordare il poster del suo gol nel derby allegato a Supergol (direttore Maurizio Mosca), adesso quest'altro tuffo nel passato...

Carlo Calabrò ha detto...

Massimo: fra quelli che hai citato, Mariner e Six direi due attaccanti fra il discreto e il buono che nei primi Ottanta erano piuttosto in voga (Mariner, se non ricordo male, fu tra i protagonisti del miracolo Ipswich, di Six si ricorda la fuga sulla sinistra che portò al gol di Lacombe contro l'Italia nel '78, mentre nell'82 segnò la rete decisiva per la qualificazione al secondo turno contro la Cecoslovacchia), ma il migliore secondo me era Nylasi, un geniaccio dai piedi buonissimi che dalla trequarti in su giostrava a briglie sciolte ma era un po' limitato dal carattere (un po' come Torocsick, non ricordo come si scrive di preciso, comunque l'altro gioiello d'attacco di quell'Ungheria bella ma inespressa).
A proposito di Ungheria, ancora oggi mi chiedo come abbia potuto quella meravigliosa scuola calcistica inaridirsi all'improvviso, fino a metà anni Ottanta ha continuato a sfornare giocatori non fenomenali, ma comunque di buon livello.

banshee ha detto...

l'album panini originale e completo ce l'ho. in condizioni più che buone...

banshee ha detto...

Sempre per l'angolo amarcord, ricordo un articolo del guerino che parlava della qualificazione dell'Honduras: si chiamava "Costly quel che Costly".
Costly era il giocatore (centrocampista?) che aveva segnato il gol qualificazione, o qualcosa del genere.
Non so perchè ma 'sto titolo me lo ricordo a distanza di quasi 27 anni! :D

Massimo ha detto...

Banshee, i titoli calambour del guerin sportivo di allora erano un ca-po-la-vo-ro!

Massimo ha detto...

...come i disegni delle divise di marco finizio per i "campionati al via" o le didascalie sul lato della foto e non sotto...

carloblacksun ha detto...

banshee ha detto...
Sempre per l'angolo amarcord, ricordo un articolo del guerino che parlava della qualificazione dell'Honduras: si chiamava "Costly quel che Costly".
Costly era il giocatore (centrocampista?) che aveva segnato il gol qualificazione, o qualcosa del genere.
Non so perchè ma 'sto titolo me lo ricordo a distanza di quasi 27 anni! :D
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diciamo che questi titoli piacciono molto al direttore...

comunque l'honduras era in figurina piena, su questo posso scommettere.

Non so chi avesse voglia di controllare, per la serie "volti inquietanti" segnalo la tripletta dell'ungheria 1986, direttamente dalle steppe mongole, Peter Distzl, Antal Roth e Laszlo Distzl... poi Alexandr Chivadze dell'URSS (82 e 86) con al fianco Tengiz Sulakvelidze identico a Jimmy il Fenomeno.

Quindi Leonardo Cuellar (78) e il secondo portiere dell'Iran 1978 di cui non mi ricordo il nome ma dal volto molto profondo e sensuale, che, posso scommetterci, sarà morto durante la guerra Iran - Iraq

Da pelle d'oca infine la linea "alta" della seconda pagina del Brasile 1982: "Falcao - Toninho Cerezo - Socrates - Zico"

cito a memoria, mi pare di non sbagliare...

Hakata in Giappone ha detto...

Io non ce l'ho sottomano, ma di quell'album ricordo l'emozione che mi dava scorrere le figurine della formazione del Brasile... e mi torna in mente la goleada alla Nuova Zelanda con la sforbiciata di Zico.

Unknown ha detto...

Io ho l'album originale e incompleto, mi manca la figurina n.32, estadio José Zorrilla di Valladolid, era pressoché introvabile al mio paese e dopo Italia-Argentina e Italia-Brasile avevo più voglia di vincere il Mondiale che di investire capitali in quello stadio...
Confermo il ricordo di Stefano, l'Honduras aveva le figurine singole, mentre di quasi tutti i camerunensi e salvadoregni e anche di alcuni neozelandesi manca la località di nascita.
Tra i più o meno noti giocatori che appaiono nell'album ma mancarono il Mondiale ci sono Schuster, Ze Sergio, Preud'Homme, Lozano, Zimako, Chumpitaz.

Giorgio ha detto...

riallacciandomi a quanto detot da Charlie:
" ... A proposito di Ungheria, ancora oggi mi chiedo come abbia potuto quella meravigliosa scuola calcistica inaridirsi all'improvviso, fino a metà anni Ottanta ha continuato a sfornare giocatori non fenomenali, ma comunque di buon livello."

oso proporre al Direttore un articolo in merito, magari sull'inardimento dell'intera Scuola Asburgico-Danubiano

Poli ha detto...

Non devo dire niente :-) solo che tra questo post e quello della Torres...beh sono uscite delle cose di una bellezza incredibile, signori grazie...

Felix ha detto...

Tybor Nyilasi tutt'altro che uno scarso. Mi ricordo ancora la doppietta che ci mise di testa sovrastando Collovati in un Austria Vienna- Inter di Coppa Coppe rimontando lo zero a 1 di Carletto Muraro (il ritorno poi con un 1-1 volammo fuori nella cosidetta "notte dei lunghi coltelli").
Dell'Honduras mi ricordo il portiere che il telecronosta Rai in una mi sembra Spagna-Honduras continuava a chiamare "il nerissimo Arzu"...

jeremy ha detto...

In ordine di grandezza i crolli piu grossi, se pensiamo a cosa erano: Ungheria, Uruguay, Polonia, Austria, Belgio.

Tani ha detto...

Cazzo, ragazzi quanto vi odio! Bastardi, ricchi capitalisti che non siete altro!:)))
Voi parlate di figurine a colori. Di "Guerrin'. Io mi dovevo arrangiare con un quaderno e una penna stilografica (lo chiamavamo cosi). Figurine nemmeno per sogno. Un unico "giornale" sportivo di quattro pagine rigorosamente in bianco e nero dedicava una mezza pagina ai mondiali. Per avere le "mie" statistiche, dovevo annotare i nomi dei giocatori non titolari al momento dei cambi. Un sacco di squadre incomplete...Fucking life...

jeremy ha detto...

Questo è stato il socialismo reale, caro Tani:l'avervi privato prima di tutto del mondo all'esterno.

Angius63 ha detto...

Di quella qualificazione dei Neozelandesi ricordo un'intervista rilasciata alla Gazzetta da Artemio Franchi, allora ancora ai vertici di UEFA e FIFA, che si rammaricava per l'esclusione della Cina (ho in mente la frase "è dispiaciuto a tutti", tutti chi?). chissà se l'hanno letta in Nuova Zelanda. Di quei mondiali, Italia a parte, mi è rimasto impresso l'arbitraggio di Spagna-Jugoslavia con il rigore fatto ripetere ai padoni di casa perchè... il primo era stato parato!

jeremy ha detto...

Mi sembra una motivazione piu che valida per far ripetere un rigore.....

Hakata in Giappone ha detto...

Rigori regalati o no, quella Spagna era una squadra di peones e non sarebbe arrivata comunque da nessuna parte.
Spagna e Svizzera furono le uniche nazioni europee ad organizzare un mondiale in casa e non arrivare ALMENO in semifinale. Persino la Svezia ci riuscì...

Dane ha detto...

@Tani: piano con gli insulti, a me ricco non me lo dice nessuno!...

@Konradin: sinceramente Ze Sergio io me lo ricordo convocato...

@Jeremy: eppure la Jugoslavia non fu così isolata, comunque il crollo dell'Ingheria è ben diverso da quello dell'Uruguay...

@Giorgio: sulla meravigliosa scuola danubiana (che comprende anche l'Austria...) ce ne sarebbe da dire da fare un sito apposito...

@Massimo: fantastico l'Intrepido, era il "mio" giornaletto calcistico!... Comunque per Whiteside il Milan non intavolò una vera trattativa (non aveva i soldi...) ma ebbe solo un interesse. Trattò invece Ceulemans (che subì però il veto di mammà...) e Gomes (un vero fenomeno, anche quello credo non venne perchè costava troppo...).
Però Whiteside mi restò in mente perchè era il tipico giocatore che faceva sognare: giovanissimo, di talento, già affermato in una grande squadra.
Un po' come Ronaldo quando venne all'Inter, erano quelle trattative che ti facevano capire come l'Italia fosse l'ombelico del mondo del calcio...

Dane ha detto...

Sincenull, calma: "persino la Svezia" perchè la Svezia aveva uno squadrone!... :-D

charliegeorge ha detto...

Ma Rufer andò al Werder molto dopo il gol di Singapore: prima fu protagonista di molte mie serate sintonizzato sulla TSI, giocando nello Zurigo (non un granchè).
Riguardo Six, a parte Italia Francia 1978, fu protagonista di Lens Lazio 6-0 in Coppa Uefa (non mi ricordo che anno), con due gol e una valanga di cross.

Pierfrancesco ha detto...

siccome qui si naviga fra nostalgici ricordi internazionali, approfitto per chiedere se sono sbarellato io o è vero quello che ricordo, cioè che il libero rumeno Belodedici e il suo omologo slavo Belodedic (a Italia 90 c'era) erano la stessa persona, dopo sapiente cambio di passaporto, uno degli ultimi quindi a giocare con le maglie di due nazionali diverse?
Nel caso, comunque, ottimo giocatore per quel che ricordo.

Dane ha detto...
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Dane ha detto...

@Charlie, nessuno qua ha detto che Rufer era un fenomeno, ma solo un giocatore "particolare" per tanti motivi (nel mio caso i tre pacchetti di Brooklyn che si mtteva in bocca) e che per questo è rimasto nei nostri ricordi.
Perchè quello che i talebani del risultato non riescono a capire è che il calcio è soprattutto emozione: a me Detari resterà nel cuore sempre più di Zidane.....

@Pierfrancesco: confermo, tra l'altro Belodedic fece il viaggio avanti indietro più volte man mano che cadevano i muri. Il giocatore era superbo, chi lo ha seguito lo ritiene non inferiore a Baresi e Scirea (poi è chiaro che in questo paese è vietato dirlo), io lo ricordo come uno degli ultimi liberi a superare la metacampo a testa alta: più tecnico e veloce di Ronald Koeman, più concreto e intelligente di Lucio...

Pierfrancesco ha detto...

PS ormai lanciati nell'operazione calcio romantico, direi che siamo prossimi al passo successivo: un bel post del Direttore su tutto ciò che ruotava in quegli anni magici (70-80) "intorno" al calcio, fra riviste specializzate per appassionati e giochi omologhi (anche se meno famosi e più naif) del Subbuteo... magari passando per "Arrivano i SuperBoys" (sottotitolo: Holly & Benji ce fanno 'na semplice) e quel pluridecennale fumetto inglese ("Roy of the Racers"? O comunque qualcosa di simile) amatissimo oltremanica, che ha narrato, fino a poco tempo fa, le gesta del biondo centravanti, capitano e poi allenatore, di una immaginaria squadra -ahimè- giallorossa...

Carlo Calabrò ha detto...

Incredibile quella Spagna, non era granché ma nemmeno la classica squadra di scappati di casa, c’erano Arconada, Camacho, Gordillo, Zamora e altri discreti giocatori come Tendillo e Saura. Secondo me nella disfatta ci mise molto il CT Santamaria… Incredibile perché per le Furie rosse era la classica occasione della vita, un’opportunità unica per far decollare un movimento calcistico che fino ad allora, a livello di squadra nazionale, aveva reso un centesimo del suo potenziale. In pratica, un po’ la situazione della Francia nel ’98, ma con esiti radicalmente diversi. Non fu certamente un caso che dopo quel fallimento, fatto salvo il clamoroso secondo posto all’Europeo di due anni dopo, la Spagna sia rimasta ancora a lungo ai margini nelle grandi manifestazioni internazionali. Insomma, per loro un Mundial nel segno di quel “vorrei ma non posso” che è rimasto a lungo il loro tratto distintivo.
Mi accodo alla richiesta di una bella inchiestona sul declino del calcio ungherese principalmente, e poi di altre scuole.
“Costly quel che Costly” lo ricordo anch’io!! E mi ricordo anche i barbutissimi ungheresi del 1986!
La vicenda Lozano – Belgio ’82 meriterebbe un capitolo a sé, doveva essere la grande figura di quella Nazionale ma poi ci si misero di mezzo problemi burocratici legati alla concessione della cittadinanza per mancato adempimento degli obblighi militari, se non ricordo male…

Hakata in Giappone ha detto...

Sì Dane, effettivamente la Svezia degli anni 50 aveva uno squadrone e poco ci mancava che la vincesse pure quella Rimet.
Mi premeva sottolineare che la Spagna, pur facendo parte della cosiddetta nobiltà calcistica continentale assieme a noi, la Germania, l'Inghilterra e la Francia, e pur godendo di favori arbitrali a dir poco allucinanti, abbia sprecato ignobilmente quella colossale occasione.
Piuttosto, Brasile a parte, mi chiedo come abbia fatto quella Francia a non riuscire ad arrivare in finale. Considerato poi come ha illuminato durante gli Europei dell'84. Secondo me ci è andata di lusso ad aver trovato la Germania Ovest in finale...

Carlo Calabrò ha detto...

Dane: no, ma infatti ho sottolineato anch'io che Rufer fece una buonissima carriera in un campionato fra i più duri d'Europa, quindi nulla da eccepire su ciò che dici... Era un giocatore di qualità, molto probabilmente cresciuto e migliorato col passare degli anni. Solo che invocarlo come toccasana per l'attacco azzurro in pieno giugno 1982, visto con gli occhi di oggi mi sembra un delirio nudo e crudo. E probabilmente, se all'epoca non avessi avuto 8 anni e non fossi stato impegnato a guardare i cartoni giapponesi in tv più che le partite dei Mondiali, avrei pensato la stessa cosa...

Dane ha detto...
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jeremy ha detto...

Rufer è acnhe il giocatore oceanico del secolo. E quello era un grande Werder, di cui mi ricordo la vittoria in Coppa Coppe.

Dane ha detto...

@Charlie&Sincenull: la Spagna dell'82 mancava di un fenomeno (trequartista o regista) ad inventare ed un centravanti vero. Queste sono state le tradizionali pecche che hanno generato le mancate vittorie a livello di Nazionale del calcio spagnolo (difatti anche i club si reggevano sui blocchi spagnoli a cui venivano aggiunti i vari Schuster e Valdano: e sti cazzi!...).
La Spagna non aveva insomma un Suarez e un Torres, come invece ha avuto la Francia nel 98 e 2000 e che grazie a questo è riuscita a diventare dato statistico...

@Sincenull: anche la Svizzera nel 54 era ancora ad alto livello, anche se non al livello degli anni 30-40...

@Charlie: non ho capito il discorso su Rufer (ripeto: buon giocatore, piuttosto tignoso, senza esser fenomeno e divenuto famoso più per folklore che per qualità tecniche) per l'attacco azzurro dell'82...

Massimo ha detto...

@ Dane: nei primi anni '80 l'Italia era l'ombelico del mondo calcistico. Non solo Platini alla Juve o Rummenigge all'Inter, ma anche Zico all'Udinese e MAradona al Napoli.
Il calciatore europeo di medio-alto livello ambiva a giocare nel "campionato più bello del mondo".
Ora invece i lidi sono altri e l'ultimo big ad arrivare è stato Ronaldo nel 1997.
I vari Figo, Beckham o Ronaldinho sono arrivati a fine carriera o in condizioni particolari.
I "colpi di mercato" delle squadre italiane sono ormai a livello locale, per esempio Mancini dalla Roma all'Inter.

Detari rischiò di vestire le maglie della Juve - leggenda vuole che fosse stato bocciato dall'Avvocato - e del Milan - quando si temeva di dover sostituire Gullit per problemi fisici. In alternativa Hagi, allora rivelazione della Steaua, oppure Riedle, uno dei migliori attaccanti (almeno potenzialmente) degli ultimi vent'anni.

Spero di non sbagliarmi, ma Lozano fu perseguitato per le sue preferenze sessuali.

jeremy ha detto...

Il verrou, il catenaccio, fu un "invenzione" svizzera intorno alla fine degli anni 40 se non mi sbaglio, non mi ricordo di quale allenatore in particolare pero.

jeremy ha detto...

Mi sono informato: risale addirittura agli anni 30 introdotto da Rappan(ora me lo ricordo) del Servette.

jeremy ha detto...

Massimo, in assoluto Riedle è stato un grande. Ma come colpitore di testa e acrobata io me ne ricordo davvero molto pochi come lui.

Dane ha detto...

@Massimo: di Detari al Milan non ho mai sentito nulla, mi ricordo invece di Riedle e Hagi (con Lucescu allenatore, seconda nomination per lui...).
Ricordo di Detari alla Juve, bocciato come anche Francescoli (e tenetevi Magrin allora!...).
Di Lozano ho sentito anch'io le medesime storie (il grande Peter Neal del Nestiforum direbbe "l'ho sempre detto che i belgi sono un popolo di merda!"... :-D).....

jeremy ha detto...

E' bizzarro come uno innamorato fisicamente di Platini e Zidane non possa farlo di Francescoli. Magari sara stata l'inflessione francese, che fa molto chic....

Carlo Calabrò ha detto...

Dane: in pratica una grande firma del giornalismo sportivo anni Ottanta ( e anche Novanta), nel corso del Mondiale '82, dopo le prime due non esaltanti partite degli azzurri, scrisse sul suo giornale che al nostro attacco avrebbero fatto comodo due giocatori come Wooddin e Rufer...

Hakata in Giappone ha detto...

@Danè: certo, la Spagna non aveva un fenomeno in cabina di regia, ma non ce l'avevamo neppure noi, eppure... Antognoni, Tardelli e Conti formavano un signor centrocampo "tecnica e fosforo", ma forse non si può parlare di fenomeni.
L'unica differenza è che ci siamo ritrovati il centravanti quando pensavamo di non averlo...

axel shut ha detto...

io nell'82 ero forse un'ipotesi, se venite verso i '90 posso seguirvi meglio
Platt e Boban al Bari, Hagi al Brescia, Francescoli a Cagliari, questo è quando davvero eravamo il campionato dove tutti volevano venire

Dane ha detto...

@Charlie: ah, caspita...questa me l'ero persa....spero fosse solo una provocazione per criticare l'attacco italiano, visto che era stato lasciato a casa Pruzzo e Altobelli svernava in panca (e non ditemi che ha fatto bene perchè poi ha vinto il Mondiale perchè vi mando affanculo!..)...

@Sincenull: ma che dici?! Conti era proprio il fenomeno di cui parlavo, aggiunto poi al Paolo Rossi a cui scoppiò il culo a livelli irripetibili (unico centravanti della storia a vincere una classifica cannonieri in coma vigile...). La Spagna questi non li aveva: Butraguegno (l'antenato di Owen) e Santillana erano un po' i Totti-Del Piero spagnoli...

jeremy ha detto...

Sincenull, perdonami: Antognoni era un grande e forse qualcosa in piu e Conti era un fenomeno.

Dane ha detto...

@Jeremy: al di là di Calciopoli e del Calcioscommesse dell'80, se c'è un motivo per cui avrei radiato la Juve è stato proprio quello...

jeremy ha detto...

Effettivamente accantonare due che segnavano caterve di gol contro chiunque per uno che era reduce dalla squalifica per il calcioscommesse ed aveva giocato prima del Mundial la bellezza di 3 partite ufficiali, è stata una mossa di grandissima sagacia tattica...A Coverciano si chiamano cosi le botte di culo.....

Hakata in Giappone ha detto...

@Jeremy e Dane: ci mancherebbe, non discuto assolutamente il valore di Conti, il miglior giocatore di quel mondiale. E' che bisognerebbe mettersi d'accordo sul significato della parola "fenomeno".
Maradona, Zico, Platini per me sono stati i fenomeni di quel decennio, mentre Conti, Antognoni e Tardelli sono stati dei grandissimi giocatori.
E' una questione di scala di valori e badate bene, lo dico senza ironia.

jeremy ha detto...

Sincenull, quel Conti andava piu a braccetto con i primi tre che con Antognoni e Tardelli. Come dici in quel mondiale fu il migliore in assoluto. Campione è riduttivo, fenomeno è esagerato, sicuramente un fuoriclasse della sua epoca.

Dane ha detto...

@Sincenull: Zeus era una divinità più importante di Ermes ma parliamo comunque di due divinità. Conti era un Dio del calcio (anche se non valeva Zico o Maradona), mentre Antognoni un "vorrei ma non posso" come Totti e Tardelli un gregario di lusso.
Per vincere un Mondiale devi avere un grande inventore e un grande finalizzatore, punto. Poi si può discutere sul significato di fenomeno (facciamo che diciamo "giocatore importante" e non se ne parla più), ma a memoria faccio fatica a ricordare una squadra che è arrivata in finale di Mondiale senza due giocatori così. Fanno eccezione i Mondiali 94 forse e l'Italia di Lippi (dove, Pirlo a parte, veramente ha vinto il gruppo). Per il resto ci son sempre stati i binomi Neeskens-Cruijff, Mattheus-Voeller, etc...

jeremy ha detto...

Dane, l'Italia del 94 è stata la squadra che si sia avvicinata di piu all'Argentina di Maradona. Perche, senza infortunio, Baggio avrebbe vinto da solo quel Mondiale.

Hakata in Giappone ha detto...

@Jeremy: E' esattamente ciò che intendevo. Uno come Conti mi sembra quasi un delitto tenerlo un gradino sotto al fuoriclasse, ma non mi viene nemmeno spontaneo affiancarlo ai tre che stanno sopra.

Fenomeno: Platini, Zico, Maradona
Fuoriclasse: Conti
Campione: Antognoni
Miracolato: "quel" centravanti di cui parlavate tre o quattro post sopra...

Dane ha detto...

@Jeremy, ti dirò....io non rimasi così esaltato da quel Mondiale di Baggio. Pochi colpi eccezionali ma in generale un rendimento sotto le aspettative, poi certo nella mente restano i 5 gol (di cui uno su rigore e uno per merito di...MUSSI!...): insomma, non un Mondiale da numero 10.
Per quanto riguarda la squadra non son d'accordo col paragone con l'Argentina: quell'Italia era uno squadrone e doveva stravincere quel Mondiale. Con un allenatore in panchina, magari.....

@Sincenull: ma anche i fenomeni mica son tuti bravi uguali: Maradona era più forte di Cruijff che era più forte di Zico che era più forte di Platini che era più forte di Mattheus etc., etc...

Hakata in Giappone ha detto...

@Dane: per vincere un Mondiale devi avere un grande inventore e un grande finalizzatore --> teoria indiscutibile!
Forse aggirabile solo in ambito Europei (vedi la Danimarca nell'edizione 1992 e la Grecia in quella del 2004).

Dane ha detto...

@Sincenull: anche in ambito Mondiale se pensi al Brasile del 94 (Romario più 10 steward...), ma le eccezioni ci son sempre... ;-)

Hakata in Giappone ha detto...

@Dane: Eh già, la dura legge delle classifiche! Diciamo che un fenomeno è un fenomeno, e ci rifacciamo al tuo brillante esempio sui numi dell'Olimpo.

Dane ha detto...

@Sincenull: anche perchè la classifica l'ho sparata a caso ed è sempre molto soggettiva, ma era tanto per capirci... ;-)

axel shut ha detto...

@Dane: sicuro che l'Italia del '94 fosse davvero uno squadrone? e che quel Brasile era formato da 10 steward?
la mia: Italia con una grande difesa (portiere compreso) ma un centrocampo e un attacco che forse aveva delle grandi potenzialità ma che nei fatti rese poco (Donadoni e Signori per esempio) e se questo fosse colpa solo di Sacchi ne possiamo discutere
poi il Brasile era sì abbastanza scarso, di certo il più scarso ad avere vinto un mondiale però oltre a Romario c'era Bebeto, Cafu, Branco, Aldair, Taffarel (che forse è meglio di Marcos che c'era nel 2002)
se invece di "erano steward" intendi "hanno fatto gli steward" sono già più d'accordo

jeremy ha detto...

Manco io, Dane. Ma l'effetto sarebbe stato quello: Mondiale vinto mettendo cinque firme fondamentali con un rendimento degli altri non proprio esaltante. Che poi i valori di quella squadra erano immensi non si sono dubbi: difesa impressionante, centrocampo con Donadoni Albertini e quel tank di Baggio D., Baggio Signori e Massaro, ovvero tre killer da one shot one kill. Con una squadra che avesse giocato un calcio regolare, sarebbe bastato creare un azione a partita fatta bene e tutti sotto la doccia a festeggiare.... Un po come il Milan di quegli anni.

Unknown ha detto...

@Dane

Ze Sergio non fu convocato, è nell'elenco dei convocati dall'album Panini (tipo Bettega e Pruzzo) ma non dai CT :-)

Unknown ha detto...

wiki -per quello che vale- conferma la non convocazione:

http://it.wikipedia.org/wiki/Convocazioni_Mondiali_di_calcio_Spagna_1982

spike ha detto...

Il mondiale del 94 fu uno dei più pilotati della storia.Finale già scritta e pure il vincitore (assurdo pensare che la squadra che veniva dal forno dell'est con un giorno in meno di riposo + il viaggio continentale+ partita alle 12 potesse vincere, fu un miracolo arrivare ai rigori). Mi sa che in Sudafrica rivedremo lo stesso film, che poi è anche quello di corea-giappone...

Carlo Calabrò ha detto...

D'accordissimo con Jeremy sullo spessore di quell'Italia '94: secondo me, come individualità, una delle migliori di sempre, addirittura mostruosa in difesa e in attacco. Giustissime le considerazioni "climatiche" riferite anche a un calendario modellato su misura per far trionfare il Brasile, ma forse con un altro tipo di gioco quella squadra avrebbe potuto trarre il massimo da sforzi limitati e giungere in fondo più fresca, invece in quel modo fu costretta a produrre sforzi fisici tremendi per partorire pochi gol e successi stentati e sofferti. Ma pure in uno stato atletico ormai quasi pietoso, in finale, pur subendo complessivamente il gioco del Brasile, costrui almeno tre palle gol clamorose.

jeremy ha detto...

Davvero costruimmo tre palle gol??? Quella finale io me la ricordo da catatonico, fu una botta tremenda al pari dell'eliminazione con l'Argentina 4 anni prima (l'unica volta che piansi per una partita di calcio): mi ricordo solo il palo per colpa di Pagliuca e i rigori (nemmeno tutti).

Nick ha detto...

MA perchè le competizioni pilotate sono sempre quelle che perdiamo e mai quelle che vinciamo?

jeremy ha detto...

Nick, la piu grande soddisfazione della vittoria Mondiale del 2006 è il fatto di non aver ricevuto dalle mani di Blatter la Coppa, sintomo che l'avevamo messa in quel posto a tutti, nessuno escluso.

Nick ha detto...

Ahahahah...no Jeremy, non c'era nessun riferimento stavolta (ma non ti ci abituare!!) :D

Era un discorso generale: quando vinciamo siamo sempre i più bravi e quando perdiamo c'è sempre qualcosa sotto...

Non voglio neanche discutere del fatto se esistano o meno "giochi sporchi"...ma se ci sono, ci sono sempre!

jeremy ha detto...

Perdonami, l'ho usato solo come esempio di inculamento del teorico complottone mondiale: non pensavo ti riferissi a quello in particolare!!!:-)))

Simone ha detto...

@Nick:l'edizione del '34 è una delle più corrotte della storia.
Le partite contro Spagna(due) e Austria furono scippi legalizzati: diciamo che la vittoria servì per la retorica del regime d'allora.
Chiunque abbia rivisto Italia-Camerun'82 si farà un'opinione precisa della (pseudo)contesa. S'arrivava dal regno del fu Artemio Franchi,la cui scia benevola influì positivamente sugli equilibri di quel Mundial.
D'altronde il sopracitato fu grande dirigente,molto diligente, nonchè grande gentiluomo: frequentò il circolo più all'avanguardia dell'epoca.
Provava permaflex...

Pierfrancesco ha detto...

tutti i Mondiali, quale più, quale meno, sono stati pilotati per portare in fondo determinate squadre (ed a volte fare alzare la coppa ad un determinato vincitore), ma credo che siamo tutti d'accordo nell'affermare che in questa speciale classifica nessuna edizione può battere il circense (in senso dispregiativo) Mondiale Corea/Giappone 2002...

axel shut ha detto...

@Simone:"provava Permaflex": geniale
ma dite che quello del 2002 è taroccato in generale o solo per quel che riguarda il cammino della Corea del Sud?
io credo più alle influenze arbitrali sulle singole partite, non su un torneo intero (Moggi escluso) (che poi un torneo sia fatto di singole partite è ovvio)

Nick ha detto...

Io credo che per pilotare una partita non ci si serva (e non ci si possa servire) del fallo da rigore o della gomitata...

jeremy ha detto...

Pierfra, io ho una teoria sul 2002. La Corea fu portata in spalla fino alla semifinale: tralasciando l'ottavo di finale contro quella squadra di babbei e arbitrata un po a cazzo, nel quarto derubo letteralmente la Spagna (tre gol annullati alle Furie Rosse uno piu regolare dell'altro e i rigori con il loro portiere che faceva quello che cazzo voleva). Al che il signor Kaiser Franz prima della semifinale con la Germania alzo un attimo la voce e disse che scherzi alla sua nazionale non sarebbero stati graditi dal prossimo organizzatore del Mondiale. Detto fatto: partita regolare risolta da Ballack a 15 minuti dalla fine. Finale con Yul Brinner nella seconda miglior versione di bounty killer (l'assasinio dell'Argentina nei gironi è il suo vero capolavoro)a controllare che il Fenomeno, portato in spalla e iperprotetto (mi ricordo l'incredibile ottavo con il Belgio, con il gol clamorosamente regolare annullato a Wilmots) alzasse la Coppa. Troppo Spectre?

Tani ha detto...

@Dane: scusami. Tolgo il "ricco". Bastardo capitalista, va meglio?!:)))

@Jeremy: tempi scuri! Ricordo ancora di avere camminato circa due ore sotto il sole per andare a casa di una mia cugina per...farmi regalare uno sticker di 2x3 cm con la foto di Platini, la quale lo aveva trovato in una confezione di calze da donna regalatasi da uno che faceva l'autotrasportatore con l'estero. Sai che figata farla vedere agli amici!!!

La storia di Belodedici, mi ricorda quella di tanti calciatori dell'est degli anni 70-80 (ma vale per qualsiasi altro talento) che oggi vivono in miseria solo perché quando potevano "vendere" il loro talento, altri decidevano per la loro vita. Scusate l' amarcord: Vasil Ruci era il centravanti talentuoso del "Flamurtari" di Valona(chiedere a Zubizarreta). All'eta di 19 anni aveva la possibilità di giocare la sua prima partita internazionale in Grecia contro AEK. Suo padre lo denuncio agli organi del partito, perché un giorno il figlio aveva detto scherzando (ma non troppo) che se andava in Grecia, non tornava più. Per fortuna, tratandosi di un talento non e stato mandato in galera, ma il più talentuoso attaccante dell'Albania degli anni 80 e stato chiamato in Nazionale una sola volta... quando questa ha giocato nella sua città fine anni 80.
Tempi scuri, Jeremy. Tempi scuri!

Simone ha detto...

@Axel Shut:danke.
E' più semplice,come sostieni tu, la sofisticazione di una singola partita.
Ma alcuni tabelloni vengono studiati scientificamente:terne arbitrali scelte pesando gli interessi geopolitici,percorsi studiati a doc per i prescelti, corridoi spartiti e riservati agli sponsor tecnici più pesanti economicamente.
Il metodo non ha l'esclusiva pallonara:in Europa fu "avanguardistica" la Fiba di qualche decennio fa.
Non penso che nulla possa rivaleggiare con certi arbitraggi di Coppa Campioni;il Cibona-Zalgiris'86 splende ancora alto nel firmamento della vergogna sportiva.

jeremy ha detto...

Tani, grazie come sempre.

axel shut ha detto...

@Simone: è vero ciò che dici dei tabelloni (ma anche dei gruppi, tipo la Germania nel 2006 che trovò Polonia, Ecuador e Costa Rica, che fortuna!)(altro che palline calde e palline fredde) ma le cose cambiano se passi da prima o da seconda (o da ripescata come l'Italia nel '94) e questo può succedere per tante ragioni
in concreto voglio dire che (Moggi a parte) non credo che il risultato finale di, chessò, Sudafrica 2010, sia già scritto oggi (è vero che Collina fa fuori l'Argentina ma questo non porta in automatico il Brasile in finale)
crediamo davvero che il gioco è truccato sempre e comunque? smettiamo di guardarlo (come io ho fatto per la Serie A pre-Calciopoli)
comunque non nego sorteggi pilotati e agevolazioni per le grandi (nazionali e internazionali) ma che sia tutto preordinato sì (io tifo una squadra che il 5 maggio è riuscita a perdere una partita comprata)(che non avremmo avuto bisogno di comprare se De Santis 2 domeniche prima non ci avesse derubato ma tant'è)

Nick ha detto...

Ecco, appunto...in finale la domanda che mi gira per la testa leggendo questi discorsi è proprio questa: ma come fate a guardare le partite se avete di questi pensieri?
Che senso ha?
Io mi sentirei un cazzone (e mi ci sono sentito, infatti...è stato in quel momento che ho smesso di guardare il campionato per qualche tempo..)

jeremy ha detto...

Ma che c'entra! Facciamo ragionamenti in termini macro e complottistici. Molto probabilmente spesso è solo un occhio di riguardo (Dotto, a machina ja guardo io...)e nulla di piu.

Simone ha detto...

@Axel Shut..non guardo una partita di foot da decenni:son ricordi d'infanzia.
Non m'interessa più come gioco,è interessante come fenomeno sociologico,oltre che da baraccone.
Però,istintivamente,riconosco ancora le situazioni e gli sviluppi tecnico-tattici:è un pò come le messe "subite" in tenera età;rimangono impresse nel codice comportamentale,malgrado l'usura del tempo.
Amarcord milanese.
Come scrissi a Dane:ho una foto "compromettente" del Beppino Prisco che mi teneva in braccio... malgrado la bandierina sventolata dal sottoscritto fosse rossonera!
Ah,il mio interista preferito di sempre fu il Nacka Skoglund.
Un portento.

axel shut ha detto...

"occhio di riguardo" credo trovi tutti d'accordo, solo in rari casi si va oltre
@Simone: riconosco che il tuo è un atteggiamento coerente e devo dire che io pure, in un momento di estremo disgusto (soprattutto per le cose che vedevo nel calcio italiano), ho cercato di intraprendere quella via ma non ce l'ho fatta
sono ancora troppo tifoso della mia Inter e soprattutto del gioco in sé

Calvin ha detto...

e' proprio vero che il calcio e' la materia opinabile per eccellenza! dell'italia del '94 io ricordo una difesa pazzesca non solo nei titolari (tifo Parma, Minotti/Apolloni/Mussi valevano i titolari quell'anno), un centrocampo ai limiti dell'indecenza (Dino Baggio "bravo nelle due fasi", Albertini un buon giocatore, Donadoni in fase discendente) e un attacco esclusivamente dipendente da Robi Baggio (Signori mentalmente fragilissimo, Massaro alla stagione della vita, Casiraghi pallino di Sacchi, peccato per Zola con la Nigeria). Sicuramente peggio della nazionale del 90 e non troppo diversa da quella del 98, dove la difesa era altrettanto buona ma almeno in attacco avevamo Vieri.

jeremy ha detto...

Vincenzo, il centrocampo ero buonissimo anche se con un Donadoni in fase discendente (che aveva appena demolito il Dream Team Barcellona...)come dici tu. il "mentalmente fragilissimo" Signori giocava esterno sinistro e fece un mondiale eccellente giocando totalmente fuoriruolo (gigantesco con la Norvegia e fondamentale con la Spagna). Massaro quell'anno era un killer senza eguali al mondo. E Baggio era Baggio. E hai ricordato pure Zola. Come potenziale quella squadra era spaventosa. Poi non rese una fava, ma è un altro discorso.

Calvin ha detto...

jeremy che donadoni avesse distrutto il barcellona non me lo ricordavo, di quella partita onestamente mi vengono in mente Savicevic, Massaro, Filippo Galli, Maldini, Desailly e Albertini. Del fenomeno Signori mi ricordo lo score in Europa, mi pare 11 partite 1 gol. Zola e Baggio giocavano nello stesso ruolo, e su Massaro killer senza eguali al mondo direi che siamo nel regno delle iperboli - senza contare che non so quanto sarebbe durato da titolare un 34enne viste le temperature tropicali. Cmq non ho ancora capito chi sarebbero i grandi centrocampisti tra Albertini, Dino Baggio, Berti, Conte, Donadoni ed Evani, so solo che tra i titolari a centrocampo del 1994 e quelli del 2006 ci penso meno di 4 secondi a scegliere i secondi. Al massimo si puo' discutere su quelli che restarono a casa, io per esempio Vialli me lo sarei portato a spalla.

jeremy ha detto...

Vincenzo, partecipo attivamente alla distruzione tralaltro con la strepitosa azione del secondo gol di Massaro (doppietta in quella finale). In quell'anno Massaro fece gol solo pesanti una tonnellata: era in pallissima. Signori era l'attaccante piu prolifico del campionato italiano da un paio di anni. E i centrocampisti non saranno stati dei fenomeni ma erano tutti degli ottimi giocatori. Poi cosa c'entra che Zola e Baggio giocassero nello stesso ruolo??? Che fai? Ti porti 11 giocatori e speri che resistano e non si rompano mai????? E Perrotta (titolare nel 2006) non vale un unghia dei centrocampisti che c'erano nel 94. Di cosa stiamo parlando?

Calvin ha detto...

Perrotta vale tranquillamente Dino Baggio, piedi e polmoni sono gli stessi. Pirlo vale piu' di Albertini, Camoranesi vale quanto Donadoni, De Rossi vale piu' di quelli che restano. Su Signori, anche Hubner e' stato capocannoniere due volte di seguito, ma non mi sembra sia mai stato nemmeno convocato. Massaro mi ha fatto vincere al Fantacalcio quell'anno, ma stiamo parlando di uno che ha fatto la stagione migliore in carriera a 34 anni, tra lui e Bobo Vieri di 4 anni dopo mi piglio Vieri 366 giorni all'anno. Quello che piu' mi spaventa e' che applicando gli stessi criteri nel 2002 non si doveva nemmeno giocare: col giocatore piu' forte del mondo all'interno del raccordo anulare mi sembra incredibile non ci abbiano dato la coppa prima ancora di cominciare.

jeremy ha detto...

Vincenzo stai facendo un inutile polemica visto che io non ho paragonato l'Italia del 94 a nessun altra e ho parlato di potenziale inespresso, non di rendimento. Se poi mi dici che Camoranesi vale Donadoni, la finiamo qui perche non c'è partita. Hai ragione tu.

Nick ha detto...

Camora....cosa???

gareth ha detto...

Donadoni vale tutto il centrocampo del 2006 in blocco, tra Albertini e Pirlo maglio il secondo ma tra i due non c'era poi un abisso, Berti vale due volte Perrotta e Antonio Conte sempre-sia-lodato, giocatore di enorme intelligenza, merita il Pallone d'Oro a prescindere; se poi tra i rincalzi devo confrontare Evani a Barone, diciamo che mi tengo il centrocampo '94 e del 2002 semmai prendo la difesa.

jeremy ha detto...

Gareth sicuro che Tassotti-Baresi-Costacurta-Maldini sia peggio di Cannavaro Nesta Maldini?

Carlo Calabrò ha detto...

Stupende queste polemiche di storia calcistica, ci starei dietro giornate intere... Sull'Italia '94 confermo quanto da me scritto sopra, ossia difesa e attacco mostruosi: in terza linea i due blocchi Milan e Parma, con menzione speciale per un Benarrivo per il quale stravedevo e la possibilità di permettersi il lusso di lasciare in panca un campione come Minotti, e dietro a tutti un Pagliuca all'apice della carriera (che però non fece un Mondiale irreprensibile), in avanti Roby Baggio - Signori - Massaro, potenzialmente una caterva di gol (Massaro era toccato dalla grazia, non si poteva non puntare su di lui, escludo invece Casiraghi, che in quel momento era il classico "pallino da CT" e sarebbe diventato vero giocatore da Nazionale solo successivamente). Qualche perplessità invece sul centrocampo: Donadoni grandissimo (non regge il paragone con Camoranesi) ma già in fase discendente, Albertini giovane e non ancora ai massimi livelli, Dino Baggio sul quale all'epoca la critica nutriva diverse perplessità (tecnicamente non eccelso e di scarso aiuto per la manovra) ma che tuttavia almeno in zona gol si faceva sentire eccome, Berti male utilizzato, Evani non più all'altezza dei tempi milanisti.. Oh, intendiamoci, comunque un reparto di tutto rispetto, ma inferiore agli altri settori secondo me. Mi tengo, in linea di massima, quello del 2006, con Gattuso e Pirlo strepitosi, ognuno alla propria maniera, e un Perrotta forza della natura e chiave tattica fondamentale, anche se in Nazionale solo in parte ha ripetuto gli exploit romanisti. Sull'Italia 2002-2004, potenzialmente schiacciasassi ma rovinata anche (non solo) dal peggior CT della nostra storia (soprattutto nel 2004), preferisco stendere un pietoso velo...

jeremy ha detto...

Gnaou, charlie. Dino Baggio divideva ma era un fior di giocatore, un cavallo con tanti gol nei piedi e nella testa. Meno ordinato di Perrotta ma con piu colpi in fase offensiva. Se valutiamo il rendimento al Mondiale ovviamente non c'è partita. Ma se guardiamo ad aspettative e potenziale di quella squadra siamo ad un livello piu alto.

Nick ha detto...

Chiarlie, per rendimento nella competizione sono veramente pochi i posti che non sarebbero occupati dalla nazionale 2006.
Ma da qui a dire che Grosso è meglio di Maldini ce ne corre però...
(mi riferisco alle tue parole su Gattuso e Pirlo, in particolare)

Carlo Calabrò ha detto...

Jeremy: d'accordo con te, in linea di massima, valutando singolarmente e per reparto, il potenziale '94 era più alto, senza nulla togliere alla comunque ottima squadra del 2006. E non solo per qualità meramente tecniche, ma anche per la personalità e l'esperienza internazionale che gli uomini a disposizione di Sacchi avevano maturato fino ad allora. Una grande occasione persa, in definitiva, ma come già evidenziato non solo per demerito dei giocatori e del CT (che pure ci mise del suo). In ogni caso, io ho sempre pensato che chi arriva secondo in un torneo di tale importanza non sia "il primo degli sconfitti" come in molti scrissero all'epoca, ma che abbia comunque realizzato una grande impresa, alla quale è mancato quel quid in più per entrare nella leggenda. E lo stesso discorso lo ritengo valido per il terzo posto del '90 (quella rimane la Nazionale alla quale sono più affezionato, gran gioco, ottimi giocatori e tanta sfortuna, ma magari ne riparleremo).
Nick: d'accordo, infatti io mi riferivo solo al centrocampo e segnatamente ai due milanisti, manco mi passa per la testa di dire che Grosso sia meglio di Maldini. E tuttavia il buon Fabio in Nazionale ha avuto un rendimento elevatissimo anche dopo i Mondiali, dove comunque fu tra i migliori in assoluto nel suo ruolo, anche meglio di Lahm. Per Gattuso e Pirlo, invece, confermo che al di là del loro rendimento mostruoso in Germania, in linea tecnica li ritengo superiori al 70-80 per cento del centrocampo '94, pur fra i distinguo che ho fatto sopra (Evani e sopratutto Donadoni in fase calante, Albertini non ancora al top, Berti fuori ruolo). Fare accostamenti fra stili di gioco di epoche diverse è assurdo, lo so, ma penso a un reparto di mezzo, negli Stati Uniti, con Gattuso-Donadoni-Pirlo e uno fra Dino Baggio e Perrotta: secondo me non ce n'era per nessuno... Fantasie bambinesche, ovvio!!

Calvin ha detto...

jeremy secondo me non hai letto bene. io non ho fatto paragoni, ho parlato di valore assoluto dei giocatori nell'anno del mondiale. Dino Baggio, te lo confermo, vale Perrotta, tifando Parma credo di averlo visto giocare a sufficienza, tanta corsa, tanta abnegazione tattica, bravo di testa ma niente piu' che un buon giocatore. Donadoni versone '94 non me lo ricordo cosi' devastante, un'ottima ala per carita' ma non mi pare che il Camoranesi '06 fosse tanto piu' scarso. Mi lascia sempre perplessa la sindrome delle merendine (copyright Stefano Olivari), se facessimo una graduatoria fra tutte le nazionali dal 1982 ad oggi sono quasi certo che rispetterebbe in buona parte il calendario, 1982 meglio del 1990 meglio del 1994 meglio del 1998 meglio del 2002 meglio del 2006. Bizzarro eh? Non vedo l'ora di avere Santon terzino sinistro nel 2014, cosi' potremo scornarci su quanto era superiore il numero 10 del Chieti nel 2006.

Calvin ha detto...

ah giusto un'aggiuntina su Signori. io non so di preciso che problema avesse beppegol, so solo che nelle partite di coppa solitamente faceva pena, ed anche in nazionale anche quando giocava da punta non rendeva mai ai livelli della Lazio. pure Toni del resto, che pure qualche gol in nazionale l'ha fatto, tra mondiali ed europei penso abbia fatto 3 gol in 11 partite. che siano coincidenze astrali o limiti mentali non lo so, del resto non tutti sono Michael Jordan che nei play off giocava meglio che in stagione regolare.

Dane ha detto...

Axel Shut: confermo, la Nazionale del 94 è stato il Brasile più mediocre della storia (ma va allo spareggio con quello del 90, basti osservare chi portava la maglia numero 10: due riserve...) ed era fatto da 10 steward che accompagnarono Romario: Lagrima Bebeto lottava per la UEFA in Spagna, Taffarel perse il posto a favore di Ballotta (che lo perse a favore di Bucci o era il contrario, comunque...), Branco non c'era (in quel ruolo venne arretrato il trequartista Leonardo...), Cafu era ancora in cerca d'identità (nel San Paolo veniva utilizzato indistintamente come terzino, centrocampista e attaccante laterale...) e stava in panchina e Aldair abbi pazienza sarà mica stata sta diga?!...
Per il resto mi fermo qua perchè ho la pelle d'oca a legger certe valutazioni e quindi preferisco non gettarmi nella mischia visto che si cade nel soggettivismo: dell'Italia 2006 per me solo Buffon e Pirlo (e forse Gattuso, ma forse...) sarebbero stati titolari in quella del 94.
L'unica cosa che mi permetto di dire è un invito a tutti a rivedersi il secondo gol di Massaro nella finale di Champions del 94: il giocatore dell'assist ha avuto "fase calante" superiore all'intera carriera azzurra di molti altri uomini copertina più pubblicizzati di lui.
Poi, certo: sposare una zoccola che lavora in Tv aiuta...

Calvin ha detto...

Detesto Cannavaro, miracolato fino ai 30 anni da compagni di squadra che ne coprivano le cappelle (grazie Sensini, grazie Thuram), ma titolare nel 1994 lo sarebbe stato pure lui. Il boro De Rossi nella mia scala di apprezzamento e' giusto un po' sopra al Re Coatto, ma tra lui e Dino Baggio mi piglio lui, e mi piglio pure Zambrotta per Tassotti (che tra l'altro avrebbe dovuto fare la panca a Mussi e Benarrivo, ma lasciamo stare). Hai ragione Dane, siamo nel campo delle valutazioni personali, pure io rabbrividisco a vedere Dino Baggio, uno che ha avuto la fortuna di crescere in pieno delirio sacchistico (bisogna correre, saper fare gli inserimenti e la diagonale), ricordato come uno dei pilastri di un grande centrocampo!

axel shut ha detto...
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Dane ha detto...

Vincenzo, su Tassotti hai ragione, mi son fatto condizionare dalla carriera senza valutare il momento specifico (però va detto che Tassotti veniva da un grande campionato mentre Zambrotta fece il canto del Cigno dopo due anni "alla Seedorf" e prima di due stagioni "alla Figo"...).
Dino Baggio non era un fenomeno e a me non piaceva ma lì l'equivoco era tattico: siccome aveva la schicchera dalla distanza davano a lui compiti offensivi e ad Albertini il ruolo di gregario, gli avessero fatto fare il Desailly lasciando ad Albertini la regia avrebbe reso di più: il Mondiale di De Rossi non è stato così memorabile.
Su Cannavaro miracolato dall'atmosfera del Mondiale siamo d'accordo, ma quando Costacurta era Costacurta valeva Cannavaro, Nesta e Materazzi messi assieme. Fece 3 o 4 anni consecutivi senza sbagliare un fuorigioco e la grande generazione dei grandi difensori italiani finirono lì: poi solo tanti zirconi scambiati per diamanti perchè circondati da troppi fondi di bottiglia.
Costacurta, Ferri, Wierchowood....tutta gente non elegantissima (nella tradizione di Rosato...) ma che a Cannavaro e Nesta darebbe due giri di pista...

p.s.: smetto di parlar del 94 perchè mi viene il nervoso, soprattutto pensando a quelli lasciati a casa: aggiungendo loro il Mondiale neppure avrebbe dovuto cominciare...

axel shut ha detto...

@Dane: alcune precisazioni
Leonardo giocò il girone e gli ottavi, le ultime tre le fece Branco (e segnò all'Olanda nei quarti con un siluro quindi qualcosa fece)
Bebeto con il Depor arrivò a pari punti col Dream Team di Cruyff, perdendo la Liga per differenza reti (e pareggiando l'ultima in casa col Valencia con Djukic che sbaglia un rigore)(e se Bebeto non era buono nel '94 cos'era nel '98, un'ameba?)
Aldair una diga no ma un bel giocatore sì (meglio di Apolloni che giocò quasi tutta la finale me lo concedi?)
Taffarel era in un momentaccio, vero ma se nel 2000 è ancora lì a vincere coppe Uefa col Galatasaray (e a castigare varie volte il Milan di Zaccheroni) vuol dire che del valore c'è (una carriera che ricorda quella di van der Sar)
che poi Zinho, Mazinho e Marcio Santos fossero delle seghe concordo
sulle Italie, Camoranesi dovrebbe baciare i piedi di Donadoni per la carriere che questo ha fatto ma ai Mondiali capitano spesso cose strane, Grosso e Schillaci hanno reso per 6-7 gare come mai (più) nella loro vita (e da interista lo so) quindi discussioni come queste tendono naturalmente all'infinito...

Nick ha detto...

Su Tassotti ti sei lasciato condizionare dal fatto che SEI UN MILANISTA!!!

Calvin ha detto...

Beh forse su Tassotti ho un po' esagerato, ma come scritto all'epoca tifavo accanitamente Parma e ad onor del vero in quegli anni dopo le nostre partite bisognava rizollare le fasce per quanto le aravano Mussi e Benarrivo (e Di Chiara) :) Ammetto che all'epoca avevo solo qualche dubbio su Maldini/Mussi, altrimenti la mia difesa titolare sarebbe stata senza dubbi quella del Parma, ovviamente con Bucci in porta. Ah gia', e Zola titolare al posto di Baggio, :)

Dane ha detto...

@Axel: adoravo Branco ma nel momento in cui l'allenatore preferisce artetrare un trequartista dovresti interrogarti sulle condizioni di quel terzino (sennò allora l'Italia aveva Tassotti e questo Milan ha Maldini e allora di cosa parliamo?!).
Bebeto valeva Di Natale e Aldair non te lo concedo: Apolloni (ingiustamente sottovalutato: del Parma era il migliore, per mezzi e rendimento...) di quelle 2/3 stagioni non valeva meno di Aldair.
Taffarel non era in un momentaccio, era solo il tipico portiere brasiliano che si tuffava per i fotografi: N'Kono valeva più di lui...
Qua non è questione di merendine, è questione che quel Brasile ha vinto un Mondiale e non sa nemmeno come: Mazinho, Marcio Santos, Branco, Bebeto.....ma nel campionato italiano una squadra così sarebbe arrivata sopra il sesto posto?!...
Ecco, sto cadendo nel soggettivismo e non so se sono troppo snob o troppo amante del calcio: ma l'Italia aveva uno squadrone e un altro mezzo squadrone lo lasciò a casa (Zenga, Vialli, Panucci....."quel" Panucci, che ad Atene non fece toccare palla a Stoichkov...).

Dane ha detto...

@Nick: non sfogare su di me i tuoi complessi di inferiorità... :-D

@Vincenzo: Maldini/Mussi giusto un dubbio, eh?!...

@Axel: ai Mondiali succedono cose strane, ma anche il Donadoni del 94 è da far vedere in videocassetta ai ragazzini: quello fu un maestro, Camoranesi solo un onanista pedatorio...

axel shut ha detto...

@Dane: è difficile eliminare il soggettivismo dal calcio e comunque si può sempre cambiare idea (personalmente sono stato recobiano per quasi 10 anni poi mi sono stufato pure io)(anche se chiedere che giocasse al posto di Hakan Sukur e Ventola non mi pareva tanto, no?)

Dane ha detto...

Axel siamo d'accordo, per quello ritengo il soggettivismo una malattia (per quanto mi riguarda Maradona e Pelè verrano sempre dopo Boban e Francescoli!... :-D) ma a parte gli scherzi c'è sempre un limite a tutto.
Il Milan della finale di Atene più Vialli, Zenga e Baggio per me sarebbe la nazionale più forte vista dal 74 ad oggi, ma al di là delle valutazioni personali sono certe facilonerie ad irritarmi: il Tassotti scarpone (sicuramente prima dell'avvento di Liedholm, vero Special One della storia del calcio, che lo trasformò in un brasiliano...) denunciato da chi esaltava quello scherzo della natura di Berti, le pulci fatte a Peruzzi ("E' lento!", giuro: sentita con le mie orecchie...) da chi poi chiedeva Seba Rossi in Nazionale, le perplessità sulla tecnica individuale di Bergomi di chi poi gli preferiva Torricelli, etc.
Insomma, ci vuol coraggio...

Nick ha detto...

Per te Maradona viene dopo Boban perchè SEI UN MILANISTA!!!!

:D

(oh, io lo faccio per sdrammatizzare eh...l'idea è quella di un po' di commenti così, in modo tale che il prossimo che te lo dirà si metterà a ridere da solo..)

Dane ha detto...

@Nick: "Per te Maradona viene dopo Boban perchè SEI UN MILANISTA!!!!"

Bravo Nick, è lo stesso motivo per cui Francescoli viene prima di Pelè!... :-D

axel shut ha detto...

@Dane: effettivamente se scrivi certe cose un po' te le cerchi :D

Nick ha detto...

E' ovvio: Francescoli è di Montevideo...come Viudez!
Per questo lo preferisci a Pelè.

Dane ha detto...

@Axel: sono da sempre affascinato dagli abissi della mente umana e ogni tanto per empirismo sono portato a mettermi nei panni dei talebani, giusto per capire "l'effetto che fa"...

p.s.: comunque io scherzo, in realtà lo so benissimo che a Pelè non mancava molto per arrivare a Francescoli... :-D

Dane ha detto...

@Nick: Poirot e Sherlock Holmes a te ti fanno 'na pippa!... :-D

Calvin ha detto...

Certo che se penso ad un eventuale best 11 italiano dei mondiali dal 1994 al 2006 faccio fatica a scegliere i centrocampisti. Sicuri Pirlo e Gattuso, per il 4-4-2 manca sicuramente l'esterno sinistro, per il 4-3-3 serve un altro interno che non sia Albertini (che si pesta i piedi con Pirlo). Il primo che mi tira fuori Dino Baggio gli mando un virus.

Calvin ha detto...

Per l'attacco invece e' facile, non si puo' prescindere da Baggio e Vieri. E il pupone e il pippero la partita se la guardano in tv.

axel shut ha detto...

@Dane: è che Pelè non ha mai giocato in Europa quindi non sappiamo realmente il suo valore
:-D