1. Quale futuro nel calcio per Rosella Sensi? Un ruolo di grande visibilità, sotto la supervisione di Unicredit e Galliani, magari ancora nella Roma. Ma non più della 'sua' Roma, quella per cui suo padre ha bruciato soldi e patrimonio vero (soprattutto negli anni a cavallo dello scudetto, dai 70 miliardi cash per Batistuta in giù). Nella capitale si sta facendo un gran parlare di cordate: ieri a 'Cuore di Calcio' (la trasmissione di Fabio Alescio) si è data per fatta, fattissima, la cessione ad un gruppo franco-svizzero, con il 28 aprile come data di ufficializzazione, secondo altre fonti i tempi sarebbero un mese più lunghi e l'acquirente sarebbe un fondo di private equity americano. In entrambi i casi le facce sarebbero italiane e ben note, dalla Sensi in giù. Quella presentabile sarebbe proprio lei, mentre per i ruoli da pelo sullo stomaco siamo alle autocandidature.
2. Per essere considerati mediaticamente 'morti di calcio' occorrono due requisiti: essere morti ed avere giocato a calcio. Per questo passato il momento del cordoglio e dei ricordi dolci (Scoglio lo aveva definito 'uno dei centrocampisti più forti d'Europa', per stupire i giornalisti adoranti ma anche per rendere omaggio ad un grande lavoratore) Franco Rotella sarà buttato nella fornace del sospetto. E pazienza se dopo essere cresciuto nel Genoa ha giocato e vissuto in ambienti diversi (Pisa, Atalanta, Triestina, Spal, Imperia), al di là del fatto che la leucemia tocchi anche gli impiegati. Giusto che Guariniello indaghi (ha già richiesto le cartelle cliniche di Rotella), se questo può servire ad andare al di là delle correlazioni statistiche o a punire eventuali responsabili, ma la sensazione è che si stia recitando stancamente lo stesso copione.
3. Sul tema Balotelli-cori abbiamo, tutti noi, scritto di tutto e anche di più. Facendo passare per il 'buono' della situazione Cobolli Gigli, che nel dopopartita ci era sembrato l'unico equilibrato. Poi il penoso ricorso contro una squalifica soft, credendo di guadagnare benemerenze tifose in questo modo oltre che con il reingaggio di difensori in declino. Per avere Tuttosport dalla sua parte basterebbe cacciare Ranieri, colpevole di essere arrivato in Champions League da secondo (forse) con una rosa che sulla carta era da terzo.
4. Ma cosa dice esattamente il regolamento che tutti citano senza nemmeno fare la fatica di leggerlo sul sito Figc? Ieri sera dibattiti televisivi tremendi, per i postulati ignoranti su cui si basavano e le stime sul numero degli urlatori (c'è chi ha sostenuto che 5mila sarebbero una minoranza trascurabile)...La norma che punisce i cori razzisti è l'articolo 11 comma 3 del nuovo codice di giustizia. Ritiene discriminatorio, e quindi sanzionabile, ogni comportamento offensivo, tra cui in particolare gli insulti per ragioni di razza. La sanzione non deve essere inferiore ai 20mila euro. In caso di pluralità di violazioni (così hanno segnalato gli ispettori federali presenti a Torino) oltre all'ammenda si possono applicare congiuntamente o disgiuntamente le sanzioni dell'articolo 18. Nostra sintesi: una o più partite a porte chiuse, la chiusura di settori (come è accaduto alla curva interista per gli striscioni anti-napoletani), squalifica fino a due anni del terreno di gioco. Al di là del fatto che secondo noi le squalifiche contro i fenomeni di massa, per quanto beceri siano, servono a poco e mettono nelle mani degli ultras un'arma di ricatto notevole (meglio una multa da 300mila euro da destinare a campagne di sensibilizzazione che giocare con il Lecce a porte chiuse), il provvedimento non è stato dei più duri.
5. E' interessante anche il discorso sulla sospendibilità della partita, volendo imitare il mito Hiddink o qualche caso spagnolo ed olandese affidato alla sensibilità ed alle orecchie dell'arbitro. In Italia la legge sportiva prevede che a decidere lo stop possa essere solo il responsabile dell'ordine pubblico allo stadio, non certo la coscienza anti-razzista di Farina, Ranieri, eccetera. Meglio come funziona da noi con un responsabile (che sabato sera evidentemente dormiva) ed una casistica chiari. Poi nessuna norma può cambiare il razzismo da stadio (di odiosità uguale ma strutturalmente diverso da quello quotidiano) ed altre forme di discriminazione secondo noi ugualmente gravi: nei confronti dei vecchi, dei disabili, di chi non rispetta certi parametri estetici, culturali o politici, degli animali (il modo in cui milioni di polli furono soppressi, nella nostra civile Italia, sulla base di semplici voci avrebbe imbarazzato Himmler), di chi non ha conoscenze, di chi non è furbo. Lo spirito di fazione è più forte di tutto, ma dal punto di vista dell'ordine pubblico è meglio riservarlo a Juventus ed Inter che ad altro. Adesso ci procuriamo qualche testo da scopiazzare, su controllo sociale e dintorni.
18 commenti:
Un sentito cordoglio per Franco Rotella, a cui è legato il ricordo della mia prima partita vista dal vivo: Spal-Ancona 1-0 in serie C1, segnò lui con un tiro da fuori finito all'incrocio. Riposi in pace.
Il primo gol della prima partita vista dal vivo non si scorda mai... a dire la verità io mi ricordavo la partita, l'azione, il tiro, ma non il marcatore. Solo l'anno scorso grazie a Internet sono risalito al nome dimenticato: Rivera, l'idolo di tutta la mia gioventù calcistica.
sanzione che serve a nulla...se bevi due birre dal ragazzo che te le stappa e uno inizia a cantare negro di..ti scappa perché sei un essere stupido. ogni coro l'allenatore porta fuori la squadra e vediamo se succede ancora o se almeno i vicini non ti danno legnate in testa. dopo di che a Balotelli che grida vaffanculo e Farina finge di non sentire 3 giornate di squalifica
PierKalz, il primo gol della tua vita è stato segnato da Rivera e tu non te lo ricordavi?! Sei proprio un berlusconiano... :-D
@ Dane: vabbè, il mio dovrebbe essere stato di Verza in un Milan-Samb 2-2, priam giornata del campionato di serie B 82-83...
@ marcopress
Il discorso vale per tutti, anche del piero a mandato a fare i culo l'arbitro nel primo tempo... non ho sentito il commento di nessuno, addetto o non addetto ai lavori...
L'abitudine di rivolgere gestacci all'arbitro è un malcostume italiano... Inzaghi, totti, de rossi, del piero, gattuso, materazzi balotelli... abitudine alla quale gli stranieri ben si abituano in fretta... quel che non capisco (come non capisco la squalifica solo del campo della juve) è come mai a volte non si dice nulla ma per balotelli o anche per altri è un disastr...
Non parliamo delle finte che se le consideriamo cristiano ronaldo dovrebbe essere crocefisso, altro che pallone d'oro...
A
andrea, nessuno dovrebbe mandare affanculo l'arbitro e passarla liscia
Appunto Marco, neppure Del piero nel primo tempo Balotelli nel secondo... totti inzaghi e materazzi da una vita...
Le partite in Italia finiscono 7 contro 7
Io personalmento credo che con l'arbitro non si debba neanche parlare, altro che gesti o sbraitate in faccia ai collaboratori...
Complimenti per il titolo, sottile citazione.
Mi sono sempre chiesto cosa abbia spinto i Sensi a bruciare un patrimonio senza avere una comoda via di uscita.
La protezione di Geronzi non potrà durare ancora a lungo.
@jakala...probabilmente è stata la passione tifosa a portare i sensi alla (quasi) rovina, pochi possono dire cosa voglia dire farsi portare in trionfo dal popolo, una brezza che stordisce anche i più navigati; di contro penso che in questi periodi di vacche magre i Sensi si siano fatti scudo con la Roma per proteggere gli ultimi avamposti remunerativi del loro impero....penso che il mollare la proprietà sia solo perchè hanno avuto rassicurazioni serie sul loro futuro ( sia imprenditoriale che sportivo).@direttore Sembra in arrivo Beretta, purtroppo mi fido poco di chi ha fatto l'annuncio ....dov'è il trucco?
@Direttore
Più che supervisione Unicredit, direi supervisione Milan, visto che il Cav. ha esteso la sua optima suasion anche su Profumi. Galliani è un rafforzativo con funzione da valvassore per meriti pregressi.
Dopo l'ottovolante nei listini, si ammorbidisce anche il granto, figurati le sostanze con il vaporisateur.
Italo
Beretta è (sarebbe) una vittoria politica della Juventus e dei club medi (dalla Fiorentina in giù), dal punto di vista dell'immagine. Ma in Lega la vera battaglia è sul 'governo del consiglio', non ancora ben definito: se passa l'idea gallianiana (con il silenzio assenso di Inter, Roma e di vari mantenuti) il presidente di Lega rischia di essere solo una tagliatore di nastri.
quindi la roma diventa un club satellite del milan, con una proprietà fantoccio?
Impazzisco quando penso ai mantenuti e ai debiti di riconoscenza verso il padrone, nessuno che spieghi a questi signori che non è sky o mp a tenere in vita il calcio ma il contrario? Un minimo desiderio di affrancarsi e di crescere non riesce a smuoverli? Quando vorremmo tornare a dettare legge anche in Europa? Ci ricordiamo delle differenze quando c'è da rimarcare la diversità fiscale tra noi e loro oppure per difendere campagne acquisti indifendibili
Vere o no le offerte di russi Soros , tedeschi (a Roma), o americani (a Bologna), la morale è che lo straniero non passa se dalle stanze del potere c'è il niet. E finora c'è sempre stato....
Ale, non credo sia una questione di niet ma una questione di "comparaggio" con il potere costituito: o te magni sta minestra o te butti da finestra.
@ Jeremy
Per l'appunto. Qui la competizione si fa come vogliamo noi quindi chi entra non può pensare di competere in condizioni normali. Meglio se sta a casa sua che i fatti nostri ce li vogliamo sbrigare come meglio ci aggrada.
Guarda Ale, scrivilo con un bel font, incornicialo e mandalo in Lega e FIGC. Così lo appendono e lo utilizzano come motto istituzionale!!! :-)))) Ps e non solo loro.....
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