Tutti giornalisti con Wikipedia
Gli editori ed i giornalisti fanno a gara nel parlare male di Wikipedia, salvo poi usarla oltre i confini della decenza: fieri difensori del copyright che alla fine copiano...right, ma senza dirlo, interi paragrafi che sbattono all'interno dei loro prodotti senza alcuna verifica. Come quasi tutti dovrebbero sapere, Wikipedia (che si basa su una filosofia secondo noi meravigliosa, quella del sapere condiviso) è uno strumento insostituibile quando non ci si ricorda una data o un nome, a volte utile per ricostruire episodi, ad alto rischio in tutte le situazioni controverse. Rimanendo nell'orticello, abbiamo verificato qualche giorno fa alcune date importanti della vita di Enrico Preziosi (quelle di nascita e dei vari processi) ed abbiamo avuto la ventura di leggere anche il resto: praticamente dal tenore della biografia si evince che l'inibito proprietario del Genoa ha sì combinato qualcosa, ma che in fondo c'è stato accanimento. Però nessun grosso errore sui fatti concreti, solo una prosa da 'Giù le mani dal Grifone'. Qualche pazzoide (non noi, lo giuriamo su Jura e Panatta) ha messo in linea anche la nostra personale biografia, ad occhio copiata da un comunicato stampa di Tre, alle cui trasmissioni abbiamo partecipato due anni fa, con vari errori che non vale la pena di correggere. Di solito il vero giornalista si scrive lui stesso la biografia su Wikipedia, con esiti quasi sempre comici: sembra che il Pulitzer sia sempre lì, ad un passo. Ma questa pippa su Wikipedia ci è nata in testa l'altroieri, discutendo su uno dei nostri muri di Pierluigi Casiraghi: in pratica su Wikipedia si dice correttamente che l'ex attaccante è commissario tecnico dell'Under 21, ma anche che 'Pierluigi Casiraghi è attualmente il Responsabile dell' Area Ricerca Sett. Giovanile del F.C Inter'. In realtà il Casiraghi interista è solo un omonimo, nemmeno parente. Ma la leggenda metropolitana si è autoalimentata su blog e anche su quotidiani teoricamente scritti da teorici professionisti, con la variante 'In più Casiraghi è anche il genero di Guido Rossi'. E pazienza se Barbara, sposata quando ancora il bomber giocava nella Juve, è di Monza e con l'ex commissario della Figc non ha alcun collegamento.
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55 commenti:
Non sapevo fossi
tra i primi giornalisti a sperimentare la conduzione di una trasmissione in onda sui telefoni cellulari
Il problema di wikipedia è che si tratta di un sito al quale tutti possono fornire il loro contributo. Cioè tutti coloro che ritengono di sapere qualcosa su un argomento, e sono convinti che ciò che loro sanno sia la verità assoluta, possono andare a scriverlo su wiki, e quindi fargli assumere carattere di solenne ufficialità. Morale della favola: alcune tematiche sono trattate in maniera obiettivamente molto competente e precisa, altre con una sciatteria e una superficialità incredibili, zeppe di errori che anche un non esperto del settore riconoscerebbe. Quindi si tratta di un sito fondamentalmente inattendibile, perché c'è del vero e del non vero, mentre in un'enciclopedia (ciò pretenderebbe di essere wiki, l'enciclopedia on line per eccellenza) il "non vero" dovrebbe essere ridotto a percentuali da zero virgola zero zero qualcosa.
C'è da dire che per molte categorie Wikipedia ha dei relatori accreditati, se qualcuno scrive solenni cazzate o utilizza Wiki per mettere link sospetti nella sezione link esterni/risorse a pie di pagina per avere una spinta in ottica di ranking sul posizionamento nei motori (ora non piu' ma fino ad un paio d'anni in ottica di link-strategy un link da Wikipedia avevaun certo peso per l'algoritmo di Google)questi vengono modificati o cancellati
Wikipedia ha mandato ko Encarta. Ma visto che il sapere non è una guerra di standard come VHS contro Betamax (vinto perche sui VHS registravano i pornazzi....)fa un po' senso che una "piazza" dove tra tante persone coscienziose ed esperte ci sono dei perfetti idioti che scrivono stupidaggini batta uno strumento teoricamente sviluppato con crismi più autorevoli.
Questo e' un articolo molto interessante su Wiki (e sulla technologia in generale), in Inglese: http://tinyurl.com/dzqvm3
Condivido sopratutto l'ultima frase: invece di lamentarsi che Wikipedia e' innatendibile, bisognerebbe invece correggere gli errori.
Dovrebbe essere piu controllata e dovrebbe essere identificabile chi scrive. Io stesso senza fare alcuno account ho corretto delle cazzate scritte (spesso erano delle stupidaggini non degli errori veri e propri). Cosi diventa inattendibile.
Rimane uno strumento straordinario, basta conoscerne le premesse e non tuffarsi a corpo morto. Dipende anche molto dal numero dei lettori (e quindi di potenziali segnalatori/correttori in tempo quasi reale): se andate su 'Adolf Hitler' o 'Mein Kampf' troverete riferimenti sostanzialmente corretti, nonostante la materia in teoria sia più pesante di Calciopoli.
Wikipedia è l'ennesimo segnale che descrive uno scenario huxleiano.
Al contrario di quanto sostenuto da quel parruccone di Orwell, Aldous Huxley fremeva per la paura che non ci sarebbe stata ragione di proibire i libri,perchè non ci sarebbe stato più nessuno che avrebbe desiderato leggerli. Temeva quelli che ci avrebbero dato tante informazioni,in quantità tali da renderci(di conseguenza)passivi ed egocentrici: la verità sarebbe sprofondata nel mare dell'indifferenza.
Per il buon Huxley saremmo diventati una cultura d'infimo livello,impregnata di sciocchezze.
Ci avrebbe distrutto ciò che amiamo...
E per completare l'informazione,of course, cito i due autori che mi hanno ispirato questa riflessione: Neil Postman e Dubravka Ugresic.
Simone,
hai scritto cose interessantissime.
Huxley e Postman li conosco, mentre niente so della Ugrešić.
Evitando d'andare su wikipedia (;-D), cosa consiglieresti di leggere di suo a proposito della questione di cui stiamo parlando?
Grazie e saluti,
ig.
Simone, troppi input frammentati e poco approfonditi che ci riempiono la testa di informazioni confusionarie e spesso inutili. Si è passati dal nulla pneumatico dove chiunque poteva intortare chiunque ad un mondo di "superinformati" che al primo peto pretendono di saperne più di un astrofisico sulla teoria del Big Bang. Beata l'ignoranza in chi la sa coltivare, ossia colui che è certo di una sola cosa: sa di non sapere.
Giuliano, si, l'informazione e' molto frammetata, ma gli approfondamenti sono li, e sono anche facilmente reperibili se qualcuno vuole cercarli.
Penso che l'informazione contemporanea ci aiuta ad avere una mente molto piu' critica e a non credere a tutto quello che ci e' presentato. Cosi' se leggiamo Repubblica sappiamo che ci scappera' una critica a Berlusconi - mentre se leggiamo il Giornale sappiamo che invece ci sara' un eulogia al primo ministro. 50 anni fa erano molte di meno le persone che potevano capire questa distinzione e credevano a tutto quello che i pochi media di allora gli propinava. Poi certo, anche adesso c'e' il popolo bue - ma (sopratutto fuori dal monopolio di informazione che esiste in Italia) la democratizazione dell'informazione aiuta a sviluppare il pesiero indipendente.
Era meglio la Brittanica o Encarta con l'informazione prodotta dai parrucconi o Wiki con l'informazione prodotta dal popolo?
@Igor Vazzaz:la Ugresic è scrittrice raffinatissima;"Vietato leggere" è un pamphlet pungente e insolito sull'industria culturale.
Narra l'ironico disagio di una scrittrice dell'Europa dell'Est,alle prese con le dinamiche del mercato globale.
Una giungla di editori,agenti,fiere...
"Il ministero del dolore" è un romanzo straordinario sulla disintegrazione della Jugoslavia.
Si parte dalla lingua,il serbo-croato,e si arriva all'identità delle singole persone.
@Giuliano:Non c è più rispetto per il silenzio.Anche nella conversazione:significa saper ascoltare il prossimo...
Nell'era della comunicazione prevale il rumore bianco di mille voci sovrapposte.
Kb meglio un'informazione fatta bene, che sia dei parrucconi o del popolo Wiki. Il problema resta la qualità delle informazioni: se io so mille cose poco approfondite insieme questo non mi aiuta ad esprimere un giudizio sereno e il più ragionato possibile su un argomento, ma un parere alla buona. Ok meglio questo che l'ignoranza totale, ma nel mezzo non c'è stata un'adeguata evoluzione civile che portasse al miglioramento della capacità di analisi delle informazioni ricevute e quindi nel commisurare il proprio giudizio al proprio personale grado di preparazione.
@simone
da roy tarpley sfatto in giro per milano agli scriti di Dubravka Ugresic passando per Aldous Huxley..complimenti per la trasversalità.una delle cose che apprezzo di più in una persona..dico sul serio. avendo grosse lacune in ogni campo del sapere ammetto di non aver mai letto nulla di Huxley..mi associo alla richiesta di igor vazz (nel senso cosa consigli di leggere, grazie)
@giuliano: Quoto tutta la vita KB, se vogliamo le informazioni ADESSO le troviamo ed anche gli approfondimenti e quant'altro, su qualsiasi cosa. Non c'è solo wikipedia o google, se sei capace, su internet puoi prelevare su un singolo argomento + informazioni di quante ne potrai mai leggere.
Un esempio banalissimo è questo blog (e prima la settimana sportiva), dove a mio parere si trovano sempre nuovi spunti x parlare di calcio e sport in genere.
Solo che il blog di Olivari nn lo trovi linkato sulla gazzetta, ma te lo devi andare a cercare :)
Tasaril, ma io non parlo di te o Kb, che cercate informazioni su internet e le approfondite, quando possibile. Piu o meno lo avreste fatto anche senza internet, con libri ed enciclopedie. Io parlo dell'utente medio che prende Wikipedia come le Sacre Scritture e che non cerca informazioni, ma le "trova" e le "subisce" passivamente. Il mio discorso è questo. Poi ripeto, meglio subire ma avere informazioni che vivere nella totale ignoranza. Semplicemente il passaggio doveva essere meno brusco e, secondo me, lo stiamo pagando a livello di qualità di analisi.
Ah, ma sei Jeremy :D
cmq ho capito meglio il tuo discorso, quello che volevo dire io, invece, e lo ribadisco, è che da quando c'è internet, in teoria, chiunque abbia accesso alla rete può farsi un idea, anche approfondita, su quasi qualsiasi argomento, sentendo sempre anche l'altra campana, qualunque essa sia e formandosi un idea completa.
Poi ovviamente se leggo solo i siti "ufficiali" ed i siti dove dicono solo quello che penso io, posso restare convinto che Moggi non ha mai usato il telefono in vita sua :)
@Zoleddu:anch'io ho "discrete" lacune culturali...rimango sempre ispirato da un motto di un vecchio disco di Rod Stewart:"Never a dull moment!".
Huxley è un pianeta lontano.
Si deve approcciare con rispetto: romanziere così così,ha visto come nessuno (forse perchè ipovedente...) gli scenari futuri della nostra società.
"Brave new world" ("Il nuovo mondo") è il suo classico distopico, l'alternativa lisergica all'Orwell di "1984".
Per me "The island"("L'isola") è il suo presagio più incredibile:racconta la globalizzazione e il suo impatto violentissimo sulle culture più "esotiche". Lo scrisse nel 1962...
Eh si scusatemi, per un po dovrei ribadire questa cosa: mi ci devo abituare pure io. :-))) Anzi faccio un sondaggio: pensate che il cambio nickname si possa fare, in quanto ormai qui ci conosciamo cosi, oppure no? Attendo molte risposte.
certo che il cambio si può fare, basta avvisare, tipo scrivere almeno per prime volte Giuliano ex jeremy. Insomma Giuliano l'apostata :)
@Giuliano:potresti usare,per 24 ore,l'acronimo TBFKAJ.
Ovvero The Blogger Formerly Known As Jeremy....!
Quella richiesta nasceva appunto da un opinionista TV che "PierLuigi Casiraghi grazie a Guido Rossi passa dall'Inter all'Under21". Peccato non ricordarmi il nome.
Appoggio piu l'idea di Spike, anche fare l'apotasta non mi piace. Simo, poi che faccio? mi trovo un simbolo e uso solo quello???? :-))) Mi state facendo venire dei dubbi, comunque...E' questo che dicevo: alla fine io qui per tutti sono jeremy......
No, Giuliano no! Sembri troppo adulto con quel nome: ))). A me piaceva Jerry. Più adatto ad un bambinacio come te...
Ecco di fronte al mio best costumer, al mio compare d'oltreoceano devo crollare. Tornerò a jeremy. Bah dopotutto l'importante è che sappiate come mi chiamo. Ovviamente vi potete rivolgere a me con il mio nome vero. Simo, mi dispiace, ma ti prometto che usero l'acronomino e il simbolo!! :-)))
Prima di definire "parruccone" Orwell ci penserei due volte, anzi tre, anzi quattro e poi alla fine eviterei di dire una corbelleria del genere.
curioso che Aldous Huxley temesse cose che invece suo fratello Julian (biologo) si augurava, per esempio il controllo delle emozioni tramite la chimica (qualcuno ha detto Valium?)
su Orwell parruccone mi permetto di dubitare, comunque anche nel "Mondo nuovo" i libri non esistevano più, non so se causa distruzione (alla Bradbury) o altro (vado a memoria, scusate eventuali errori)
Kalz, ma chi ha parlato di Orwell parruccone???
Vedi il primo posst di Simone
Riporto la mia esperienza da redattore editoriale nell'editoria libraria.
Anche nella compilazione di grandi opere dal supposto "alto profilo scientifico" (le enciclopedie), il ricorso a Wikipedia et similia è più frequente di quanto si pensi. Il che, se possibile, risulta più grave che nel caso del giornalismo, in cui la necessità di agire sull'attualità, l'intrinseca difficoltà a procacciarsi le fonti attendibili e la frequente spudorata ed esplicita longa manus della politica creano comunque degli anticorpi nel lettore, che con un minimo di malizia e raziocinio sarebbe portato a dubitare almeno in parte della veridicità della notizia (il che non giustifica i wiki-reporter, sia chiaro). Insomma, il giornalista non ha ancora una Storia (anche quella ve la raccomando...) cui deferire.
Nelle enciclopedie il discorso è diverso, e gravissimo.
Ho lavorato, tra gli altri, per un importante editore romano(romano in tutti i sensi), per l'esattezza un'Istituzione (letteralmente) che fa quella che viene considerata la mamma di tutte le enciclopedie. Insomma, tempi di consegna strettissimi, dinamiche da macelleria editoriale e la richiesta dell'editore (lo Stato, in realtà) di aprirsi all'universo pop hanno in pratica sdoganato il ricorso a certi sotterfugi.
Pertanto, un consiglio: se non vi fidate di Wikipedia e volete rivolgervi a qualcosa di più "autorevole", potreste entrare in un micidiale circolo vizioso
Visto kalz e per un volta mi dissocio da Simone. Non avevo letto il "parruccone". Galaxie, grazie per la positività: dopo il tuo post non ho piu fiducia nemmeno di Piero Angela!!! A sto punto meglio Giacobbo, almeno sai cosa mangi...:-))
Giù le mani da Giacobbo!!! Noi cultori dei Templari, di Atlantide e di Re Artù (a volte nella stessa storia...) lo difenderemo a spada (ovviamente quella nella roccia) tratta...concordo con l'intervento di Galaxie, l'autorevolezza non è nel mezzo ma in chi materialemente scrive o mette insieme varie fonti...in maniera un po' razzista considero chi legge migliore di chi non legge, e quindi in grado di opporre un minimo senso critico non dico al centesimo 'Diego manca solo la firma' ma anche ad omissioni e mistificazioni più subdole e influenti sulla nostra vita vera...
Diretto, si è dimenticato che tutto proviene dagli UFO, Templari Atlantide e Re Artu compresi!!!
a Pasquetta tutti a Rennes-le-Chateau!
Alla Rosslyn Chapel sono stato sul serio, ma dieci anni prima di Dan Brown...
Ha ragione Jeremy: la chiave di tutto sono i "grigi" dell'area 51. Giacobbo è uno dei pochi che squarcia il velo dell manipulasioni intellectual che impediscono di arrivare alla vera conoscenza. Mitica la serie di puntate che ha fatto sul "drago" in formaldeide: è andato avanti per settimane camminando sul rasoio del verosimile / puttanata.
Ragazzi,
allora esageriamo, a Claivaux in Borgogna, il primo convento riformato fondato da Bernardo di Chiaravalle, Il primo convento Templare.
Italo
Cazzo, quindi Mourinho è stato mandato qui dai Templari per liberarci da Giacobbo!!! Diretto, sara il suo idolo dopo il vecchio bambino della Kinder, ma Giacobbo è un sobillatore di animi. Il mio podio di Voyager, al netto di Templari e Atlantide: la serie su John Titor (con l'attore del docufiction nell'ultima puntata), il drago nella formaldeide e il castello in Florida messo in piedi dall'omino di un metro e una lattina di aranciata schiacciata. Fuori concorso i teschi di cristallo, perche è la summa di tutto!!
Voglio assolutamente leggere i libri di quello 'studioso' che in una puntata aveva dimostrato che William d'Inghilterra discendeva in linea diretta da Re Artù...ammetto la dipendenza dalla trash-storia: nazismo esoterico, ipotesi sugli ultimi giorni di Pompei, vichinghi dappertutto...
Condivido la tua dipendenza Direttore: questo prima o poi lo leggerò...
Bella la trash-storia, ma lì almeno un po' di ricerca sul "reale" viene fatta. I cerchi nel grano, la massoneria, il graal, il pezzo grosso dell'aviazione americana che ha visto gli ufi (in realtà era un inserviente della marina che 20 anni dopo si è inventato la favoletta) sono l'esempio più grande di sdoganamento della puttanata che fa di Voyager e simili uno spettacolo imperdibile. Il bello è che, come diceva qualcuno più sopra, tutte le vicende vengono collegate fra loro, come per conferire un'autorevolezza al tutto: l'apoteosi della supercazzola.
Giù le mani da John Titor!La mia supercazzola preferita (fatta benissimo). Aggiungo le tombe dei giganti e la profezia Maya -Hopi sul 2012 (sai gli speciali nel 2011!)
Difficilmente battibile anche la puntata sull'uomo E, due ore di supercazzole su un poveraccio (probabilmente il solito ingegnere) sepolto vicino a un faraone. Inutile dire che Voyager insinuava il dubbio che l'uomo E fosse il faraone stesso...
Noto comunque come siamo tutti molto informati e appassionati di Voyager. Dobbiamo preoccuparci?
Certo che voi Voyager ve lo meritate!... :-D
@Kalz:La mia,su Orwell,è una pura e semplice opinione e la ribadisco.
Grandissimo romanziere,superiore ad Huxley,creò un immaginario potentissimo che ha influenzato l'intero Novecento.
Ma una cosa è saper scrivere,un'altra è riconoscere il futuro.
Il suo modello di totalitarismo si riferiva alle repubbliche sovietiche:quel tipo di sistema collassò cinquant'anni dopo l'uscita di "1984".
Temeva che ciò che odiamo ci avrebbe distrutto,non capendo ciò che intuì Huxley:ovvero l'esatto contrario.
Proprio perchè lo scrittore d'origine angloindiana era ancorato a una visione politica della società moderna: quindi,a lungo raggio, totalmente errata.
Aldous invece predisse,come uno scienziato,i futuri sviluppi. Applicò la biologia all'evoluzione del nostro sistema...
Non c è bisogno di cancellare le parole:basta modificarne il significato.
"Il Grande Fratello",per la massa contemporanea,è uno spettacolo televisivo!!!
Orwell temeva che avrebbero cancellato le informazioni,la verità è che oggi anneghiamo in un oceano di notizie e,la maggiorparte,d'infima qualità...
Pensava che avrebbero proibito i libri,invece basta che nessuno abbia il desiderio di leggerli...
L'altro apocalittico inglese,mi viene in mente un'opera "minore" come "I diavoli di Loudun",lesse l'umanità con ben altra efficacia.
@Axel Shut:Dovrei rileggere "Il mondo nuovo"...gli Huxley erano una stirpe di scienziati prestigiosi;Aldous scrisse molto materiale sotto l'influsso di mescalina e acidi lisergici.
Un bel personaggio...
Simone, Orwell non aveva fatto nessuna predizione, fece semplicemente una caricatura delle dittature per mostrare a che livelli potrebbero arrivare, punto.
Ogni scrittore si serve della propria fantasia, poi certe cose possono avverarsi (nella Germania nazista un giornalista al Bar si permise di dire "secondo me il Fuhrer adesso sta un po' esagerando...": sparì dalla circolazione a partire dal giorno dopo e nessuno seppe più nulla di lui...) o no, ma di certo non per lungimiranza o cecità dello scrittore.
Basti vedere il Nobel per l'economia: pochi premi nella storia son stati dati più alla cazzo di quello....
Se non vi va bene la Borgogna, il castello di Schounburg, in Moravia.
In marcia, Giacobbo ha trovato tracce dell'Arca dell'alleanza.
Che Antani sia con voi.
Italo
@Dane:concordo,infatti il miglior romanzo del temibile George(...)è "La fattoria degli animali".
L'aspetto profetico di alcune sue opere è sviante.
A proposito di "1984",figurati che prese la data di composizione del romanzo,1948,invertendo le cifre finali...
Simone, se concordi non puoi dare ad Orwell del parruccone: lui non ha mai detto "finirà così", ma in tono paradossale ha detto solo "guardate che arrivando all'eccesso può finir così".
Poi anch'io adoro di pi la Fattoria degli animali, che spiega meglio di qualsiasi altra opera l'ipocrisia del comunismo del "siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri" (è il motivo epr cui visceralemnte mi sento più anticomunista che antifascista).
Però, come detto, quelle di Orwell sono caricature, e non profezie alla Nostradamus, e possono essere atribuite a qualsiasi dittatura: sto rileggendo la Storia d'Italia di Montanelli, e mi fa ribaltare dal ridere un annotazione che il Minculpop inviò ai giornali in occasione di uno dei tanti comizi di Mussolini: "...il tono da dare alla notizia è quello indicato precedentemente. Il discorso del Duce può essere commentato. Il commento ve lo inviamo noi..."
@Dane:Proprio perchè caricaturali, ritengo certe parti di "1984" discutibili.E complessivamente sopravvalutate. Curiosamente,la potenza dell'immaginario di quel romanzo germina meglio,masticata e digerita,in un fumetto come "V for vendetta" o in un disco come "Diamond dogs"...
Orwell era un pamphleter quasi ossessivo:preferisco chi ha atteggiamenti più distaccati e "freddi".
Sui totalitarismi opposti(?)ci sarebbe tanto da dire:servì la Regina in Birmania e,prima di dimettersi dall'esercito,vide cose che avevano poco da "invidiare" ai campi di concentramento e ai gulag.
Ah,la coscienza...
Simone, la caricatura è discutibile se è involontaria, se è volontaria mi pare che l'obiettivo sia centrato. Se ha servito la Regina in Birmania magari sapeva meglio di cosa parlava, in ogni caso mi pare eccessivo sia esaltarlo che sminuirlo così.
Per me va preso per quello che è, uno che ha descritto in maniera satirica la ridicolaggine di certi pruriti...
Su La Repubblica di stamattina anticipazione da "Shakespeare scriveva per soldi",ultima fatica di Nick Hornby.Scrive di Orwell "..anche quando parla di cose che sa che non sono durate nel tempo,non riesce a prevederne la scomparsa assoluta..".
Sottolinea l'involontaria verve comica di alcuni suoi saggi:in una critica di Henry Miller riesce a mettere sullo stesso piano l'aspirina e i film di Hollywood con i lager,Hitler e Stalin...
Toh,quel reprobo di Hornby...
Nick chiiii?!....Ah bèh, se lo dice Hornby.....torniamo a parlare di Lenzarmstron, va'!... ;-)
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