Gli anni d'oro della grande Rial

di Stefano Olivari
Il Mondiale di Formula 1 con il salary cap a qualcuno piace. Nemmeno il tempo di aprire le iscrizioni per il 2010 (i termini scadranno fra una settimana) e subito l'adesione della Campos Racing squadra attualmente nel campionato spagnolo di Formula 3. Proprietario Adrian Campos, ex pilota ed ex manager di Fernando Alonso. La scuderia (che secondo Marca avrebbe fra i suoi finanziatori la stella dei Lakers Pau Gasol) si chiamerà Campos Meta 1 (Meta Image è la sigla dei soci di Campos). Il bello del salary cap è che potrebbe riportare in F1 quelle scuderie che non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena, ma che riuscivano spesso ad inventarsi qualcosa e spessissimo a lanciare piloti dal grande futuro. Rimanendo nel decennio più bello della storia d'Italia (che fra l'altro Campos visse guidando una Minardi che finiva pochi GP), di cui adesso stiamo subendo i sottoprodotti politico-culturali (un po' meno belli), ci vengono in mente, con lacrime agli occhi e in ordine sparsissimo: ATS, Ensign (fu con questa macchina che Clay Regazzoni ebbe il drammatico incidente di Long Beach), Shadow, Fittipaldi, Osella, Rial (nella foto Andrea De Cesaris a Silverstone), Onyx, Dallara, Theodore, Toleman, Eurobrun, Ram, Spirit, Lola, Coloni, Ags, Zakspeed. E chissà quante ne dimentichiamo, al di là dei vari team che con varie fusioni sono arrivati fino ai giorni nostri e di alcuni eroi dei Novanta come Leyton House, Fundmetal, Footwork, Life, Venturi, Andrea Moda, eccetera. Non è che una volta fosse tutto più bello, anche perchè i piccoli non vincevano mai. Però c'erano.

8 commenti:

Angius63 ha detto...

Uau, che tuffo al cuore! Stefano, mi hai riportato ai tempi in cui si andava a vedere il GP al bar perchè a casa non c'era il TV color e si riconoscevano al volo le monoposto dai colori e dalle scritte (come dimenticare la "lavatrice" Tyrrell sponsorizzata Candy?) . Oltre a quelle citate da te mi ricordo la Arrows ("spin-off" della Shadow), la Wolf, la Penske e la Merzario, sponsorizzata dalle pompe funebri.

buran ha detto...

Io che sono vecchio rilancio con Cooper, BRM, Vanwall, Lola (quella di un tempo), ma anche Brabham e Lotus, tutte macchinine di plastica che negli anni 60 si "truccavano" con pongo e piombi per sigillare i pacchi, per appesantirle e renderle stabili, e con cui si disputavano memorabili "corse" lungo i marciapiedi dell'isolato (il nostro circuito). Come team "spariti" segnalo anche, in tempi più recenti,Surtees, Alfa-Alfa e Ligier-Matra. Comunque un tempo le macchine si riconoscevano anche dalla forma: la Vanwall chiattona e larga, la BRM stile "inglese", etc. Ora, se si levano i colori, mi paiono tutte uguali.

Marattroni ha detto...

la Formula 1 è morta con la fine del turbo c'è poco da fare. e poi è stata sepolta del tutto il 1 tristissimo maggio di 15 anni fa.

Straw61 ha detto...

sigh...in cantina ho una valigetta piena di modellini di formula 1 anni 60-70 con i quali ho passato meravigliosi pomeriggi a fare gp in circuiti delimitati da carte da gioco...le mie preferite una Lotus di Jim Clark verde con banda gialla e la macchina più bella di sempre, la favolosa Lotus John Player Special nera del mio idolo assoluto Emerson Fittipaldi

Marattroni ha detto...

straw la lotus nera è il mio primo ricordo assoluto della Formula 1 e rimarrà per sempre l'auto più bella. Adoravo anche le Mclaren Marlboro del periodo Prost-Senna. Ancora oggi al nome Mclaren io associo Honda...

Stefano Olivari ha detto...

Spero di non essere stato il solo a completare l'album di Formula Uno...in cantina ho almeno venti doppie di Hans Stuck (quell'anno alla Shadow con Regazzoni), ovviamente Hans Stuck figlio...a proposito, la Shadow era meravigliosa: in certe stagioni cambiava piloti praticamente ad ogni GP...

Unknown ha detto...

Nessuno ricorda la Wolf di Jody Scheckter? 3 campionati e poi più nulla, ma stupenda, blu scuro e oro

Unknown ha detto...

a Long Beach Regazzoni ebbe l'incidente su Williams