Il male dappertutto

Nemmeno il tempo di gioire per il disastro Ferrari ed ecco che la BBC pubblica sul suo sito la foto di un tifoso che si è presentato ieri a Montmelò con il volto dipinto di nero e con una maglietta della McLaren-Mercedes. Non siamo gente da secondo livello di lettura, quindi uno conciato così ci sembra un grande tifoso di Hamilton così come ai vecchi tempi uno a San Siro con il cappellino e le treccine lo era di Gullit o un altro con la bandana sul Mortirolo lo era di Pantani. Però qualcuno ha voluto vederci per forza del razzismo e così la Federazione internazionale ha annunciato indagini sull'episodio. Magari ci sbagliamo, ma non è che il male sia dappertutto.

9 commenti:

Nick ha detto...

Razzismo?
E dove sarebbe il razzismo, scusate?
(no, chiedo...non lo vedo sul serio...)

cydella ha detto...

Ossessionati da 'sto razzismo. Che rottura di coglioni. PS: si può dire rottura?

cuginostivi ha detto...

Ossessionati dal razzismo e dal politically correct; nessuno ha notato la variante in corso da "immigrato" o "extracomunitario" al più benevolo "migrante"?

Nick ha detto...

Sì...che tra l'altro in italiano sono due cose diverse.
Ma sul serio, io non vedo come possa essere interpretato come "razzista" un gesto del genere...ANZI!
Ricordo qualche anno fa in Serie B tutti i giocatori di una squadra (il Treviso?) che si presentarono ad una partita con il volto dipinto di nero per solidarietà verso un loro compagno fischiato dai loro stessi tifosi. Ho sperato che una cosa del genere accadesse anche all'Inter contro il Napoli...o in alternativa aspettare il primo mezzo coro razzista per tirare via la squadra dal campo. Poi vediamo se il problema si affronta o no.

KBLondon ha detto...

Comunque a Barcelona sono recidivi dai tempi di Alonso alla Mclaren - allora i tifosi che si dipinsero il viso usarono frasi e banner inequivocabili. Difficile sapere se questa volta l'intenzione era da tifoso di Hammilton. La BBC poi ha il dovere di diferendere i cittadini brittanici di tutti i colori - come se la Rai non facesse rumore se a un Toni lo chiamassero mafioso

Italo Muti ha detto...

Il politically correct è diventata un'ossessione, ma di fondo è una cagata pazzesca.
Come al solito si vede il pezzo del puzzle ma non il disegno nella sua completezza.
Da lì al neologismo, inventandosi le parole per essere corretti. Mitico il non trombanti di Amici Miei II per parlare di impotenti.
Poi alla fine si fa confusione e si prendono delle topiche assurde. Come fece un mio cliente che mi chiamò preoccupato perchè gli avevano masterizzato il bancomat...
Italo

Dane ha detto...

Italo, ai tempi della pecora Dolly alla domanda di un mio amico (che conduceva un sondaggio per conto di un'Università) "lei ha paura di esser clonato?!" un passeggero della Metropolitana Milanese rispose "Ciccio! Ma mi ghò il giessèmme!"...

p.s.: raccontata ad un amico cabarettista, ne fece anche un pezzo per la Tv: la creatività di certi uomini parte dall'ignoranza di altri...

Nick ha detto...

Il politically correct è diventato una cagata pazzesca: si arriva ad assurdi e ridicoli giri di parole e ci si inventa le "offese" più assurde (di grazia, qualcuno ha mai visto un cieco offendersi per essere chiamato "cieco"?).
Addirittura siamo passati da "disabile" (termine pultissimo già di suo) a "diversamente abile".
E improvvisamente "spazzino" è diventata un'offesa...

cydella ha detto...

Lo spazzino è diventato operatore ecologico. Un'alunna lo disse a mia mamma a proposito del lavoro del padre una quindicina di anni fa e mia mamma non aveva realizzato che lavoro fosse. Pateticche le continue evoluzioni da down a disabile a diversamente abile, come se queste persone migliorassero in seguito al cambio di denominazione. E il cieco non vedente? Spiegatemi che cazzo cambia?!
@KBLondon: la cagata è voler vedere cose che non ci sono. Saranno cazzi di quel tifoso se si pittura la faccia di nero. Ma chissenefrega. Se si fosse fatto i capelli biondi, allora stava prendendo per i culo Raikkonen?