Veloci a schiacciare il pulsante

di Stefano Olivari
L’incubo di ogni bookmaker è il tempo che separa un cambio di punteggio dall’adeguamento della quota, per questo nella maggior parte dei siti per puntare in live betting occorrono almeno 5 secondi. Ma è evidente che a causa della trasmissione satellitare (a volte anche tre secondi di ritardo sulla ‘realtà’) chi è sul posto abbia vantaggi, come dimostra il divieto di scommettere all’interno degli stadi di tennis. Mettiamo che sul tie break del set decisivo, 6 a 5 con match-point a favore, Federer sia al servizio con Nadal. In quel momento la quota dello svizzero, basata sulla percentuale di punti sulle prime palle, potrebbe essere 1,10 e quella di Nadal 9,00. Federer serve, Nadal gli ritorna un missile e va sul 6 pari. Nello stesso istante lo scommettitore allo stadio punta 100 euro su Nadal a 9,00 sapendo che dopo una decina (tre di trasmissione satellitare e sei o sette per la digitazione della nuova quota) di secondi la quota si adeguerà. Avendo adesso i due campioni quasi le stesse probabilità di vittoria la quota di Federer salirà a 1,95 e quella di Nadal scenderà magari a 1,90. Basterà quindi mettere 500 su Federer per avere un guadagno sicuro: 300 con vittoria del maiorchino e 375 se prevalesse lo svizzero. Questo con bookmaker ‘classici’, senza bisogno di exchange: dipenderà solo da una velocità di giocata inferiore a quella di adeguamento della quota. La sfida si gioca sul filo dei centesimi e nel 99% dei casi viene vinta dal bookmaker, ma vale la pena provarci perché se viene accettata la prima scommessa il gioco è fatto.
stefano@indiscreto.it
(pubblicato ieri sul Giornale)

2 commenti:

Ataru ha detto...

Detta così sembra facile, ma chi frequenta gli Internazionali d'Italia può raccontare di centinaia di persone intente a smanettare sui loro portatili e/o palmari nel cercare di rastrellare il possibile sugli exchange, perché i classici in quei casi sospendono il gioco prima.

Una battaglia tutta interna in cui si gioca sul filo dei centesimi di secondo ed in alcuni casi qualcuno addirittura rischia anticipando il punto.
Senza contare il rischio della chiamata contestata e del punto girato (o da ripetere) alla moviola.

Ah, se ci fosse il vantaggio dei 10 secondi allora allo stadio si guadagnerebbe molto di più perché un gol davvero sposta le quote (in alcuni casi paga anche subito) molto più pesantemente.

Just my 2 cents

Stefano Olivari ha detto...

Non è facile, ma è più che possibile. Nel basket 'anticipare' è proprio solo questione di competenza, quando si sanno interpretare le segnalazioni arbitrali. Quante volte allo spettatore medio occorrono tre o quattro secondi per capire se è fallo del difensore o fallo di sfondamento? Porta questa situazione sul 71 a 70 a due secondi dalla fine...