Era anche fuorigioco

Non avevamo mai visto immagini del Cile-Urss del 21 novembre 1973, lo spareggio di qualificazione mondiale a cui i sovietici non presenziarono per protesta contro il golpe di Pinochet (non che dalla loro parte i golpe fossero mai mancati, ma la politica si fa anche secondo convenienza). L'amico Christian, di cui omettiamo il cognome perchè non sappiamo mai come comportarci quando ci sono datori di lavoro 'cinesi', ci è venuto in aiuto segnalandoci il link di quell'azione memorabile che portò al gol il capitano cileno Francisco Valdes. Fra le tante cose curiose di quell'episodio c'è che il gol sarebbe stato strutturalmente da annullare, da parte dell'arbitro: ogni passaggio in avanti, con meno di due difendenti fra la linea di fondo ed il giocatore che riceve il passaggio, crea infatti una situazione di fuorigioco. Mitico il tabellone 'La juventud y el deporte unen hoy a Chile' con il risultato parziale di uno a zero, rimasto immutato visto che nessuno avrebbe potuto far riprendere il gioco: per la statistica la Fifa avrebbe poi regalato ai posteri un due a zero a tavolino. In Germania il Cile si sarebbe comportato con molto onore, ma il ricordo di quella farsa è tuttora presente nelle menti dei giocatori: proprio 'Chamaco' ne ha parlato in una recente intervista. Senza rispondere alla vera domanda: è più ipocrita chi fa giocare contro nessuno o chi distingue fra dittature? A parte il fatto che l'eccellente Breznev aveva dato l'ok alla partita di ritorno, ma a patto che fosse in campo neutro.

11 commenti:

Dane ha detto...

Non ho capito perchè secondo Breznev il ritorno avrebbe dovuto giocarsi in campo neutro, visto che il Chile (a golpe già venuto) in URSS c'era andato e in silenzio. L'ipocrisia dell'ipocrisia.....

Carlo Calabrò ha detto...

Lo stadio non era poi gremitissimo come riportano le cronache dell'epoca... Poi inutile sindacare su chi avesse meno ragione e meno torto, la politica nello sport non dovrebbe entrare, oppure facciamocela entrare però allora d'ora in poi che non si disputino più Mondiali come quelli del 1934 e del 1978 o Olimpiadi come quelle del 1936, 1980 e 2008, e che ai grandi eventi internazionali partecipino solo i veri, autentici e riconosciuti paesi "campioni della democrazia". A quel punto, mi sa che il lotto dei contendenti si ridurrebbe ai minimi termini.

spike ha detto...

lungi da me giustificare breznev, ma nel novembre del 73 in Cile non si sparava ancora?

carloblacksun ha detto...

bellissima immagine... e io che pensavo avessero giocato in notturna...

ma pure roma - dundee si giocò alle 3 di pomeriggio, quindi nessuna sorpresa...

sono contentissimo che stefano abbia recuperato questa chicca, grazie a chi l'ha trovata!

Gian Luca Cervini ha detto...

un'osservazione generale:
tutta l'ideologia del boicottaggio ormai è diventata incomprensibile per il XXI secolo, e si tende a vederla come un vecchiume ridicolo nello stesso modo in cui si guarda un duello cappa e spada dell'Ottocento.
Negli anni '70, in una situazione bloccata con due alleanze militari che potevano solo distruggere il mondo intero o detestarsi pacificamente, boicottare un evento sportivo era il massimo dello sfregio immaginabile al nemico.

Nella nostra società post-guerra fredda e piena di guerre calde e tiepide (Iraq, Ex Yugoslavia, Georgia e zone caucasiche varie, le Twin towers etc.), il valore si è ribaltato, esserci a un mondiale/olimpiade e fare vedere la bellezza e il valore dei propri atleti è più importante di ogni cosa, lo sport è il supremo mezzo mediatico di legittimazione dei peggiori regimi e i peggiori regimi lo sanno benissimo (sono molto curioso di vedere la Corea del Nord 2010, magari con i nomignoli poetici ai giocatori, il fringuello di Hyesan, il Pibe de Uranio di Pyongyang)

zoleddu ha detto...

un grazie a stefano e (a christian) per avermi fatto scoprire una storia di cui non conoscevo l'esistenza.. ottimo anche il commento di maya e soprattutto pertinente..

Pierfrancesco ha detto...

mò passerò da saputo, ma che potesse esserci un fuorigioco (o più di uno) io l'avevo già sospettato leggendo il precedente post che parlava di questa non-partita. Volevo anche scriverlo lì, ma mi sono detto: saranno mai stati fessi i cileni a non passarsi sempre e comunque la palla all'indietro, come nel rugby?

...Evidentemente la non partita era così surreale che non c'era bisogno nemmeno di questa sottigliezza regolamentare...

Unknown ha detto...

a dire il vero io sapevo anche che esiste un numero minimo di giocatori che compongono una squadra (7, se non erro) senza i quali c'è sconfitta a tavolino...

Nick ha detto...

Ma infatti la partita è agli annali con il 3-0 (giusto?) del Cile...quello immagino fu uno spettacolino per il pubblico prima dell'amichevole con i brasiliani..

...o ho detto qualche stupidaggine? :)

dag_nasty ha detto...

Esatto Nick.
Infatti mi ha sorpreso vedere che l'arbitro avesse seguito l'azione, ma è ovvio che i direttori di gara a quei tempi erano più attenti alle direttive dei padroni di casa che non a quelle della FIFA.

Carlo Calabrò ha detto...

Ovviamente era una pacchiana messa in scena in stile "sudamericano", neanche il caso di parlare di fuorigioco e altre sottigliezze regolamentari. Il Cile aveva già vinto nel momento in cui l'Urss non si è presentata, tutto il resto è fuffa.