I Chievo Grizzlies non vinceranno mai

di Stefano Olivari
I nostalgici del duopolio Juve-Milan, con Inter complice senza refurtiva e costosi inserimenti di poche altre creature politiche, forse staranno pensando che in fondo anche questa pompatissima Nba non è che abbia tanto ricambio, se è vero che i Lakers sono più o meno sempre lì e che in 63 anni di storia della lega hanno vinto 16 titoli assoluti (contando anche il periodo NBL e quello BAA di Minneapolis) e 30 di conference, mentre i Celtics ne hanno vinti 17 assoluti e 20 di conference. Traduzione: su 126 teorici posti in finale, Lakers e Celtics ne hanno occupati 50: quasi il 40%, ma soprattutto in due hanno vinto più di metà dei titoli assoluti. E quindi? Quindi guardiamo la situazione dalla stagione 1984-85, quando dopo decenni di liberismo quasi assoluto (a fine anni Settanta la lega fu sull'orlo del fallimento: aaah, se la ABA avesse resistito qualche anno in più...) venne introdotto il salary cap: 25 stagioni, con Lakers e Celtics che hanno incassato 9 anelli, di cui ben 4 frutto dei gruppi costruiti in era pre-salary cap e gli ultimi due regalati da trade quantomeno sospette, al di là del fatto che Garnett non volesse rimanere ai Timberwolves e che Memphis insieme a Portland sia la squadra del futuro. Insomma, 25 anni di comunismo morbido (la luxury tax in fondo lascia uno spiraglio anche agli sceicchi) hanno prodotto titoli per sette franchigie diverse (oltre alle due citate Pistons, Bulls, Rockets, Spurs e Heat) e finali per (i sette campioni più Blazers, Suns, Knicks, Magic, Sonics, Jazz, Pacers, Sixers, Nets, Mavs e Cavs). In italiano significa che in 18 (sulle 30 attuali, ma nel 1984 erano 23) sono stati ad un passo dallo 'scudetto'. Ma più delle sconcertiane statistiche conta la speranza: chiunque nella NBA è convinto che nel giro di due anni, con buone scelte al draft ed operazioni di mercato, di poter arrivare fino in fondo. Questa speranza nel nostro calcio (non parliamo nemmeno del basket, con il titolo già assegnato da un anno) manca non diciamo al Chievo, ma anche alla Fiorentina della situazione. Ed in Champions League cambiano solo le proporzioni, se il Lecce lo chiamiamo Anorthosis il prodotto non cambia. Chi mai si siederebbe ad un tavolo di poker sapendo di non avere nemmeno l'1% di possibilità di vincere, nemmeno fra vent'anni? Un altro dei miracoli del calcio: basta esserci, all'incasso si passa in altri settori.

31 commenti:

cydella ha detto...

(Im)modestamente penso di avere ispirato io questo post, concedetemelo... cosa intendi per trade sospette?

Peo ha detto...

Se fossero i "danè" a farla unicamente da padrone (come accade nella serie A nostrana) i New York Knicks sarebbero in finale da decenni...

Serve, anzi è necessario, possedere anche capacità manageriale di costruzione di una squadra anche in prospettiva, tenendo d'occhio i giovincelli e stando mooolto attenti al salary cap: in un ottica di mercato NBA un flop tipo Quaresma sarebbe parecchio pesante, ritorcendosi anche sul futuro...

Jakala ha detto...

Le trade sospette sono quelle di Gasol ai lakers, fatte da una franchigia che aveva prima come GM West e quella di Garnett ai Celtics fatta da McHale.
Sospette perché, oltre ai legami chiari fra le varie franchigie, si dice che hanno rifiutato trade migliori.

C'è anche da dire che molte città (NY, LA e Chicago) offrono mercati pubblicitari molto interessanti per i giocatori e ci sono città molto competitive sotto l'aspetto fiscale (Texas), mentre altre molto meno (Toronto).
Quindi l'eguaglianza perfetta non esiste nemmeno nella NBA

Simone ha detto...

@Cydella:lo scrissi sul Muro. L'arrivo di Gasol fu ispirato da Jerry West,una specie di omaggio a un mammasantissima che lavorò per Lakers e Grizzlies.
@Peo:lo sport europeo,con le regole Nba,ne uscirebbe trasfigurato.
Le milanesi del foot sarebbero una barzelletta come i Knicks...

Leo ha detto...

Non solo Peo, pensa a un Ronaldinho o uno Shevcenko, sarebbe un'operazione ipotizzabile solo per un anno di contratto, per liberare spazio salariale. Mentre per prendere il Cronaldo della situazione il real avrebbe dovuto seguire la politica che stanno facendo i Knicks da qualche anno, speranzosi che LeBron scelga la grande mela. Secondo me è stata più scandalosa la trade di Gasol che quella di Garnett

accoccolia ha detto...

Ma non è sbagliato il riferimento?
Campionato con play-off (NBA) con campionato senza play-off (SerieA).
Non dico che stravolgerebbe le statistiche del nostro campionato ma qualche finalista in più ci poteva essere stata no?

Leo ha detto...

No, l'eliminazione dei payoff avrebbe addirittura allungato la lista delle vincitrici. Basti pensare, negli ultimi anni, a Cleveland, Dallas, Phoenix. Non so nemmeno se gli spurs avrebbero vinto un titolo...

accoccolia ha detto...

Certo.
Io però intendevo l'opposto, con l'introduzione dei play-off nella nostra SerieA.. io una fiorentina o udinese di qualche anno fa le avrei viste in un eventuale "finale".
Certo si viaggia su ipotesi ed opinioni, per quello dicevo che il termine di paragone mi sembrava inappropriato.

carloblacksun ha detto...

il problema, che nessuno prende in considerazione, è quello del bacino d'utenza.

io per primo spero che nè il chievo nè l'empoli abbiano le stesse possibilità di vincere lo scudetto di inter e juve, perchè al massimo quelli del chievo fanno una festa con duecento persone...

una NBA nel calcio avrebbe senso solo a livello europeo, dove le grandi tipo real e manchester sarebbero comunque grandi, ma anche le medio-scarse rappresenterebbero realtà importanti come, che so, l'amburgo, lo sparta praga, il cska mosca e l'olympique marseille.. che come bacino d'utenza, quantomeno teorico, possono competere con Arsenal e Chelsea...

jeremy ha detto...

Carlo, non è completamente vero. Perche per un Chievo a dimensione rionale ci sono molti bacini d'utenza cospicui. Penso solo a Milano, Torino, Genova e Roma (8 squadre), Napoli, Bari, Palermo, Firenze, Bologna, Cagliari per citare i piu grossi. Si parla di 14 "bacini" su 18-20 a cui non manca nulla per essere realtà sportive importanti a livello assoluto. Sempre in un ipotesi di mezzi equalizzati per tutti.

Calvin ha detto...

accoccolia, play off al meglio delle 7? non so perché ma non ce lo vedo il chievo battere l'inter 4 volte su 7, ma magari mi sbaglio...

eltopo1971 ha detto...

il bacino d'utenza uno può anche crearselo..

il chelsea sembra che sia li ad alti livelli da sempre, ma alla fin fine chi è?
non so che bacino abbia in inghilterra, di per sè è un quartiere di londra che farà duecentomila abitanti..

cydella ha detto...

@eltopo: concordo. Il bacino d'utenza te lo fai (entro certi limiti) vincendo. Perchè uno non di Milano dovrebbe tenere all'Inter, se non per il fatto che vinca? Fai vincere al Chievo come il Milan in 20 anni e vediamo quanti tifosi ha.

jeremy ha detto...

Quello che potrebbe avere la Reggina. Anche se comunque si parla sempre di una squadra di Londra di un certo calibro. Certo tra QPR, Crystal Palace o Chelsea non credo sia tanta differenza.

cydella ha detto...

@vincenzo: la serie al meglio delle 7 nel calcio sono l'andata e il ritorno, lo sai anche te. E qualcosa può sempre accadere.

eltopo1971 ha detto...

cydella

magari proprio il chievo no, ma ad esempio la storia del chelsea fin'ora mi ricorda quello della sampdoria.. coppacoppe campionato finale di coppa campioni..
se avesse continuato su quel livello invece di decadere..

Diego Del Pozzo ha detto...

Ciao Stefano, d'accordissimo col tuo post. Appena qualche giorno fa concludevo un mio intervento sull'ingordigia del Real Madrid portando a esempio proprio la Nba: http://calciopassioni.blogspot.com/2009/06/lingordigia-del-real-madrid.html
In particolare, scrivevo: "Per essere ancora più chiari: immaginate un appassionato di basket Nba che preferisce nove mesi di esibizioni degli Harlem Globetrotters alle emozioni di un reale - e combattuto - campionato con regole uguali per tutti e, almeno sulla carta, medesime possibilità di vincerlo da parte di tutte, o quasi, le squadre partecipanti. Negli Stati Uniti degli sport professionistici hanno riflettuto anni fa su questo paradosso. Bisognerebbe iniziare a farlo, seriamente, anche nell'Europa del calcio che conta".

Gabriele Porri ha detto...

non solo serie a e champions, la liga e la premier sono anche peggio, se possibile

Simone ha detto...

I Green Bay Packers sono una delle franchigie leggendarie dello sport Usa.
La cittadina del Wisconsin conta poco più di 100000 abitanti,il Lambeau Field(73000 posti)è sempre straesaurito.
Se volete abbonarvi la lista d'attesa è lunga 35 anni...

Nick ha detto...

Andiamo, su....i plyaoff nel calcio sono una fesseria. Nel basket òa palla è molto meno "rotonda": nella serie vince praticamente sempre il più forte.
Nel calcio non è così, perchè è uno sport a punteggio basso nel quale nell'andata e ritorno può accadere qualsiasi cosa.
Ci sono già le coppe per quello....sicuri di volere un campionato completamente affidato al caso?
Perchè -esempio- un'Inter che conclude la stagione con 97 punti a +30 dalla seconda dovrebbe andartsi a giocare lo scudetto, magari in partita secca?
Perchè "può succedere di tutto" e "magari lo perde"?
Che senso ha?
Mi sembra un concetto di sport abbastanza bislacco quello di fare di tutto per non premiare i milgiori.

Al limite si deve lavorare per far avere alle "altre" gli stessi mezzi per arrivare in alto (vedi, appunto, il draft o il salary cup) e per creare squadre competitive....ma lavorare per far vincere i meno forti mi sembra una fesseria bella e buona.

*Nota: qualcuno faccia sapere ai "giornalisti" di sportmediaset che si chiama salary cap, non salary cup. Non è un trofeo, nè una tazzina di caffè.

eltopo1971 ha detto...

guarda caso l'ingordigia che da fastidio è quella altrui..

a me se l'inter comprasse kaka e cristiano ronaldo non darebbe fastidio per niente..

che poi è il metodo con cui berlusconi ha ricostruito il milan.. com'è che ai tempi non dava fastidio? soprattutto negli anni con capello..

buran ha detto...

D'accordo con Cydella e gli altri: il bacino e' un misto tra "zoccolo duro" e quello che ti crei con le vittorie, che conta molto. Guardiamo lo zoccolo duro del già citato Chelsea: Londra è grande, ma leva le fette dell'Arsenal, Tottenham, West Ham, QPR, Crystal Palace etc. e vedrai che il bacino potenziale di un Amburgo o di un OM (che non hanno rivali "interni", come invece lo Sparta e il CSKA)è ben superiore, ma secondo me anche quello di un Napoli, di una Roma, di una Fiorentina o di una Lazio sono ampiamente paragonabili. Il tifo esterno alla collocazione geografica si conquista con le vittorie, o comunque stando sempre ai vertici.

buran ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Studio Gerosa ha detto...

Nick, i simpatici e preparatissimi giornalisti di sportmediaset ti direbbero: a) cup cap kep è uguale, non vorrai mettere in difficoltà l'ascoltatore medio? b) io sono giornalista e tu nun sei un c...o;

credo che il riferimento per il calcio dovrebbe essere più la NFL, dove con 17 partite e playoffcon partita singola creano degli eventi unici per ogni incontro ed ogni partita "pesa". la stagione del calcio è piena di partite inutili e sinceramente i campionati combattuti veramente fino alla fine si contano sulle dita di una mano.
per evitare la "rotondità della palla", ma una squadra più forte deve poter superare anche questo, basterebbe un po' di moviola invece di un quarto uomo nel ruolo del "barlafuss".

transumante ha detto...

nick: per mediavideo phil jackson ha vinto il decimo "scudetto", e fisher è una superstar che solo di malavoglia lascia il proscenio a bryant...ecco, non stiamo a sottilizzare, si saranno confusi

Nick ha detto...

yorick, la "rotondità della palla" è ineliminabile per la natura stessa del gioco: un conto è una partita in cui fai 50-60 (non sono esperto, vado a braccio) azioni offensive e ne subisci altrettante mettendo dentro 70-100 punti, un altro conto è una partita in cui crei tre/quattro palle gol e ne subisci altrettante...e allora può succedere di tutto, e la singola zolla può cambiare la storia di una stagione (vero Terry?). E' una cosa implicita nel gioco del calcio, che va ben al di là degli errori arbitrali.

Guarda l'Italia ieri sera: partita sostanzialmente dominata e portata a casa con tutti i meriti, ma se entra quel colpo di testa sul corner a 10 dalla fine non la schiodi dal 2-2.

Non conosco affatto la nfl quindi non posso esprimermi in merito....certo che in caso di playoff nel calcio avrebbe molto più senso una stagione cortissima, ad esempio senza andata e ritorno.
Un'altra pezza sarebbe quella che c'è in serie b e fa disputare i playoff solo se i punti di distacco sono meno di 10, ma insomma....per ripararne le storture si vanno a creare comunque sistemi ibridi che finiscono col non essere nè carne nè pesce.

Unknown ha detto...

puro commento da salotto: il campionato con la formula a girone e basta, la coppa con l'eliminazione diretta a me piace molto, perché consente di combinare due aspetti (l'essere un carroarmato costante nella stagione vs avere il killer istinct nei momenti decisivi). Nel basket NBA, fulgido esempio da molti punti di vista, la regular season frega poco o niente per l'80% delle partite. Nel nostro campionato al massimo al 20%

pietro ha detto...

Quale sarebbe la trade migliore offerta ai Timberwolves per Garnett? 7 giocatori + money per 1 giocatore, nel pacchetto c'era pure Al Jefferson...

C'era chi voleva scambiare Garnett con Odom e Radmanovic vari...

Il vero scandalo è il regalo-Gasol.

Stefano Olivari ha detto...

Anche senza senno di poi (nell'ottica della ricostruzione un'operazione così ci poteva stare, ma l'offerta di talento dei Bulls sembrava superiore) la versione originaria della trade prevedeva Rondo e non Telfair ai T-Wolves. Il vero favore fatto da McHale a Ainge è secondo me stato questo. In America si chiama network, in Italia più comodamente mafia...

Demiurgo ha detto...

Vorrei iscrivermi come nostalgico di quando il Milan c'era, duopolio o meno.
E credo che la prospettiva di passare più tempo a spasso con la famiglia, invece di assistere a entusiasmanti sfide alla pari tra Milan e Chievo (a proposito, sono ancora in A?) sia decisamente più vicina a realizzarsi, da quando Kakà è stato ceduto.
Ma immagino di non essere un buon esempio di sportivo o tifoso serio.

Calvin ha detto...

stefano non voglio fare l'irlandese a tutti i costi, ma col senno di allora tra Rondo e Telfair per chi non li conosceva da "insider" non c'era grossa differenza. certo credo Ainge avesse bell'e capito che Telfair somigliava molto a suo cugino Stephon come testa, mentre Rondo credo dimostrasse già allora un'abnegazione ammirevole, ma credo chiunque avesse visto (e veda) la meccanica di tiro di Rondo gli preferirebbe pure mia nonna...