Il Valdano no-ogm da bancone Algida

Appena diventato sicuro il passaggio di Cristiano Ronaldo al Real Madrid per 93 milioni di euro più ovviamente il suo ingaggio, Andrea ci ha mandato un pensiero prontamente che gli rubiamo: ''Dov'è il calcio romantico, passionale, umano, no-ogm che Jorge Valdano ha sempre propagandato nei suoi libri?''. E, aggiungiamo noi, nelle sue serate anche italiane fra giornalisti adoranti, che si bagnano appena un sudamericano se la tira da intellettuale scomodo? Al di là di piccole questioni di merito (gli ogm sono di solito detestati da chi preferisce il suo formaggio dop, doc, granduff, lup mann, con i vermi alla vita di qualche milione di persone: per noi quindi ogm ha un'accezione positiva), la risposta è che quel calcio esiste, ma non è di sicuro quello professionistico di club che hanno come orizzonte il mondo: il neo-direttore generale del Real Madrid ci ha regalato ore liete con i suoi Cuentos de Futbol (cose del genere 'Aaahh, la fantasia di Baggio', però scritte secondo noi bene) ma all'atto pratico non ragiona diversamente dall'utente free della Gazzetta, quello che la sfoglia sul bancone Algida facendole scolare sopra la salsa del panino, che sosteneva fino a ieri che 'Moratti e Berlusconi con i loro soldi possono fare quello che vogliono' e fino all'altroieri che 'Agnelli di calcio se ne intende'. Certo, Florentino Perez lo paga: fra magliette e soprattutto aree edificabili i conti magari torneranno. Forse qualche anno fa gli appassionati di calcio jugoslavi erano fieri del fatto che il loro giocatore più forte stesse in tribuna in Italia o quelli brasiliani che il loro mito tirasse bene le punizioni nel nostro centro-classifica, tutto può essere. Uno sport con soldi no-limits è uno sport falso, come hanno capito anche quei socialisti della Nba e quei comunisti della Nfl: ma valeva anche per noi, ai nostri tempi. Teniamoci strette le nazionali, anche se Italia-Egitto sarà meno divertente del prossimo Real-Barcellona.

70 commenti:

Poli ha detto...

Pezzo al solito azzeccatissimo. Certo i problemi transnazionali creano parechie difficoltà nel solo immaginare forme possibili di salary cap, ma l'interesse in competizioni ormai completamente drogate da poteri di acquisto completamente e totalmente sbilanciati possono solo che perdere di interesse...

jeremy ha detto...

Facciamo l'ennesima proposta per risolvere il problema? Mettiamo il Salary Cap per accedere alla Champions. Nel campionato nazionale puo comprarti tutti i giocatori che vuoi, fare quello che cazzo ti pare. Ma se accedi alla Champions sappi che se paghi 3 giocatori quanto 5 squadre di massima serie, poi per gli altri 20 ti restano 2 euro. Pagheranno in nero? Sono affari loro. Ma le regole sono poste in maniera di equilibrare la competizione. Perche vedere il prossimo anno Real e Barca fare un sol boccone della Champions non è un bello spettacolo.

dag_nasty ha detto...

che poi magari la vincono quei proletari del Chelsea...;-)

jeremy ha detto...

dag, il Chelsea è russo. Quindi comunista. Quindi sovietico. Quindi proletario. Non fa una piega.

axel shut ha detto...

sono demagogo e populista se dico che in USA possono fare il salary cap perchè hanno un fisco che funziona alla grande (il temutissimo I.R.S.) e quindi niente pagamenti in nero?

Unknown ha detto...

Jeremy, è più fantacalcio il tuo che quello di Perez. UEFA e FIFA non riescono a mettere un chip nel pallone per capire se entra tutto o no, figurati se si accordano coi club su un eventuale salary cap...

Comunque le squadre non si fanno con le figurine, vediamo alla prova dei fatti cosà combinerà questo Real. In difesa lo vedo ancora deficitario, di certo Pellegrini in panchina è una garanzia.

angyair ha detto...

Sarà brutto da dire, ma vedendo la disperazione dei milanisti per cessione di Kakà perché gli altri offrono più soldi e per questioni finanziarie sto godendo un bel po' (e ancor di più se verrà ceduto anche Ibra)! Così imparate a capire come ci si sente a tifare per una piccola squadra che appena trova qualche bel giocatore è costretta a venderlo alla "Grande" di turno e tu che ti sei affezzionato a quel giocatore rimani con un pugno di mosche in mano.... Benevenuti nel "nostro" calcio! :D

jeremy ha detto...

Non è brutto da dire. E' l'amara verità....

cydella ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Simone ha detto...

Parole sante,soprattutto quelle sul danè infinito:che,in Italì,è finalmente finito.
Conservando la barbara usanza delle retrocessioni,il tetto salariale "hard" avrebbe prodotto, in questi anni,situazioni clamorose.
Nel foot e oltre.
Certi Milan della seconda metà degli anni novanta avrebbero fatto la fine dei Knicks dell'ultimo lustro:trasportati nella nostra realtà si sarebbero sciroppati la serie B.
Col salary cap gli scheletri non puoi nasconderli nell'armadio,ma devi schierarli in campo.
Si vedrebbero le reali capacità dei dirigenti,costretti a ragionare sul reale valore tecnico,e quindi economico,di ogni singolo giocatore.

ruben ha detto...

La soluzione di Jeremy sara' anche utopistica, ma mi sembra davvero l'unico modo di salvare la baracca. E le restrizioni sull'iscrizione dei 25 per la Champions possono davvero rivelarsi una soluzione pratica.

Ma gia' che ci facciamo queste seghe, aggiungo che si deve anche trovare il modo di tornare a formazioni con un massimo di 3 "stranieri". Proporrei una formula tipo 16 + 6 + 3. Dei 25 iscritti alla Champions 16 giocatori devono aver militato nel campionato di appartenenza da x numero di anni (o sin dalla primavera); 6 devono aver giocato nella propria squadra da x numero di anni (o dalla primavera); e 3 possono essere acquisti liberi.

cydella ha detto...

Comunque nella socialista NBA, la metà dei titoli li hanno vinti 2 squadre. Tante per dire le cose come stanno.

ruben ha detto...

Cyd, e' come dici tu. Ma almeno i Bulls si sono potuti tenere i loro campioni.
Comunque non penso che la realta' NBA sia trasportabile in ambito UEFA. Piu' semplicemente, bisogna trovare una formula che dia il giusto peso ai vivai ed alle intuizioni in sede di mercato.

Ataru ha detto...

La Uefa oltre che importi X giocatori dal vivaio e X giocatori di vivaio nazionale e un numero massimo in rosa non può fare.

Ci sono diversi regimi fiscali, diversi organi di controllo societari e diverse strutture societarie (il Real e il Barca non sono società con fine di lucro), armonizzare il tutto è pressoché impossibile.

cydella ha detto...

@ruben: Shaq lascia Orlando e va a Los Angeles, Garnett va a Boston,... Kakà e Ronaldo al Real. La visibilità mediatica che ti danno certe piazze non te la dà nessuno. Qui le tue sponsorizzazioni aumentano in maniera esponenziale e c'è poco da fare.

cydella ha detto...

@ataru: la UEFA non può imporre proprio niente. Voglio vedere se Confindustria ti imponesse 6 italiani in ditta, 3 cresciuti a Crema,... Sono discriminazioni in base alla nazionalità e un qualsiasi ricorso sarebbe accettato.

Stefano Olivari ha detto...

Centralizzando i pagamenti in Svizzera, facciamo a Nyon, l'armonizzazione fiscale non dovrebbe essere impossibile. Poi c'è il nero, ma non si può partire dal presupposto che 'tanto c'è il nero, quindi non facciamo niente'. Però si ritorna al punto di partenza: le italiane potrebbero tornare al top, se se liberassero dei dirigenti a commissione, ma il ricambio sarebbe più diffuso: già pronti gli editoriali 'Il Rosenborg in fonale dimostra che questa Champions non è stata di alto livello...'...

Eric ha detto...

concordo con cydella, la uefa non può imporre niente, al massimo può "consigliare" una specie di gentlemen agreement che ovviamente non seguirebbe nessuno.
E cmq non lamentiamoci: prima gli arabi, il real compra tutto, eravamo noi,ora dobbiamo lasciare strada.

cydella ha detto...

@stefano: cosa vuol dire "centralizzare i pagamenti a Nyon"? L'Inter opera a Milano e non credo possa decidere di pagare le tasse dei giocatori in Svizzera. Sennò sei perseguibile come quelli che dicevano di essere residenti a Montecarlo e invece erano sempre in Italia.
O forse è fattibile se tutti i giocatori fossero di proprietà dell'UEFA e questa li "affittasse" alle varie squadre... non so neanche io.

Stefano Olivari ha detto...

L'ingaggio dei 25 giocatori delle rose Champions, restringiamo il discorso, potrebbe essere corrisposto regolarmente dalla Uefa con ritenuta fiscale alla fonte. Certo, tutta Europa dovrebbe avere con la Svizzera lo stesso trattato contro la doppia imposizione: non dico che sia facile, ma solo che è teoricamente possibile. Di sicuro lo è su base nazionale, quindi che Inter o Juve possano spendere sempre, nei secoli, il decuplo del Bologna, è una cosa antisportiva che aggiunge finzione a finzione. Poi alla domenica non sappiamo cosa fare e ci va bene la situazione attuale, però già nell'orticello potremmo risolvere il problema.

cydella ha detto...

@stefano: ho capito cosa intendi in linea di principio, però a livello pratico (meccanismi fiscali, blablabla,...) non so come sia attuabile. Servirebbe qualche esperto in materia fiscale.

Poli ha detto...

@Stefano: parole sante...
ma veramente mi chiedo io appassionato di una piccola squadra al momento di serie B, ma non vi siete rotti anche voi tifosi di Inter Milan e Juve di decidere il campionato in 5 6 partite l'anno?

jeremy ha detto...

Diretto, si puo fare. E non è neanche questa grancosa. Resta l'adempimento di dichiarare nella nazione di competenza i redditi con ritenuta svizzera. E visto che dobbiamo organizzare squadre europee, dove piu o meno tutti hanno rapporti fiscali con gli elvetici, non è impossibile.

jeremy ha detto...

Cyd, il giocatore X ricevera dalla UEFA la certificazioni dei redditi che dovra dichiarare nel suo paese. Poi questa cosa si puo regolare in mille maniere con le società. E tralaltro si uscirebbe da questi vincoli di cartellini e robaccia varia e i giocatori sarebbero davvero dei professionisti e non delle attrezzature.

pierocic ha detto...

ma siamo cosi' sicuri che la uefa non possa imporre nulla???
alla fine i cmapionati sono un'organizzazione privata ed io ai miei tornei posso decidere di schierare chi voglio io....
ossia, provo a spiegarmi meglio.
la uefa non puo' imporre a inter o real madrid di non tesserare 1259 stranieri per il "trattato" di libera circolazione dei lavoratori... ma, a mio modesto parere, potrebbe dire: nei miei campionati giocano almeno 8 giocatori della nazione di appartenenza della squadra o n giovani"; in fondo è quello che succede in tutti i tornei della serie c in giu'.
allora un giocatore di 36 anni dovrebbe ricorrere alle leggi UE per dire che è discriminato dato che in serie c ha meno possibilità di giocare di uno di 21?

anche per il salary cap, credo che sarebbe possibile implementare legalmente.

se non lo si fa, è solo perche' non lo si vuole non penche'non si puo'

ruben ha detto...

Per Cyd e Eric: Non sono un esperto di diritto Europeo ma se e' gia' in vigore una regola per cui una squadra puo' solo iscrivere (in Champions) 25 giocatori, non mi sembra un sacrilegio precisare che di questi 25, 6 devono aver collezionato X presenze nel vivaio e 16 devono aver collezionato X numero di anni nel campionato di appartenenza. E' una restizione di natura puramente sportiva. In questo senso Javier Zanetti sarebbe non meno "italiano" di Del Piero, e Messi non meno "spagnolo" di Iniesta.
Comunque se sino ad ora nessuno ha trovato il modo di risolvere il problema vuol dire che manca la volonta' di farlo.

Sul "Salary Cap": paradossalmente mi sembra piu' difficile da imporre, proprio per il fatto che ci sono tanti trucchi per mettere i soldi in un bilancio piuttosto che in un altro. Per dire: Il Real a C.Ronaldo potra' dare la miseria di 1 mln all'anno di ingaggio, + 15 mln per la sponsorizzare del nuovo profumo "Eau de Bernabeu".

ceccotoccami ha detto...

scusate signori, ma questa è la legge del più forte
la legge naturale per antonomasia

non è che finché si parla delle strisciate nel campionato italiano va tutto bene ( mi attendo lo strisciato bugiardino ipocrita di turno che mi dice che lui parlava di iniqua distribuzione delle risorse economiche e di sudditanza psicologica da anni), e poi appena qualcuno viene a fare il boss a milano si devono cercare soluzioni.
Ho visto commenti più provinciali dei tifosi delle provinciali.
Un po' di amor proprio e dignità please; suvvia, passerà anche questo periodo, per me dura da una vita... calcisticamente parlando intendo, e la passione per la squadra della mia città non è venuta meno. Sopravviverete anche senza pato ibra o kakà, oddio su quest'ultimo qualche dubbio l'avrei :-), garantito. Ciao.

Nick ha detto...

Ruben, guarda che è già così: nella lista dei 25, 4 devono venire dalla primavera della squadra e 4 dalla primavera di una qualsiasi squadra della stessa nazione.

ruben ha detto...

Nick, ecco, allora facciamo le cose come Dio comanda e invece di 4+4 su 25 (che a mala pena ce ne accorgiamo), estendiamo il principio a numeri che si facciano sentire sul campo.

Ataru ha detto...

@Cydella,
ma guarda che già ora nella lista A (quella dei famosi 25 giocatori) 4 devono essere cresciuti nel vivaio del club (3 stagioni di fila tra i 0 e i 19 anni) e 4 in un vivaio qualsiasi di uno o più club della stessa nazione.
Non necessariamente giocatori italiani, ad esempio Jimenez è considerato italiano e Messi è considerato vivaio Barca, ma è già qualcosa.
Con questa regola ad esempio l'Inter si è trovata costretta a rinunciare a Crespo quest'anno ed altri giocatori utili negli anni passati.
Poi gli altri 17 possono anche essere il Brasile, ma almeno è un inizio.

Calvin ha detto...

cydella prima di aprire bocca le cose bisognerebbe saperle. Garnett ando' a Boston semplicemente perché il progetto era di costruire una squadra da titolo subito, mentre Minnesota voleva puntare sui giovani. Shaq è un caso particolare, dovuto ai soldi (Orlando non poteva pareggiare l'offerta di LA proprio per questioni di salary cap) e alle aspirazioni extracestistiche del diesel. Come controesempi, Jordan arrivo' a Chicago dal draft, Magic ai Lakers e Bird ai Celtics idem, Ducan a San Antonio idem. Senza contare che negli ultimi 20 anni hanno vinto 6 titoli i Bulls, squadra che prima di allora ne aveva vinti ZERO, 2 titoli i Rockets, squadra che prima di allora ne aveva vinti (guarda un po'!) ZERO, 4 titoli gli Spurs, squadra che prima di allora ne aveva vinti? Bravissimo, ZERO, tre titoli i Pistons (un po' scaglionati pero', 89-90-04), squadra che prima di allora blablabla ZERO. Arriviamo finalmente ai Lakers e ai Celtics, 4 titoli totali per le uniche due squadre che prima di allora avessero già vinto le Finals. Ah, il tutto con un numero di squadre fermo all'incirca in area 30, che vuol dire che non ci sono nuove candidate. Vogliamo fare la stessa cosa con la Champions? Le uniche squadre "vergini" negli ultimi 20 anni sono state la Stella Rossa, l'Olympique e il Borussia, il tutto con un bacino di candidate che cambia ogni anno. Sai se devi fare il pierino faresti meglio a documentarti meglio.

Franco Lampada ha detto...

Non capisco il discorso relativo al salary cap in Champions League.

Mi sembra una competizione ultra-competitiva dove potenzialmente parliamo di una dozzina di squadre che hanno la possibilità di arrivare in finale.

In secondo luogo il calcio non è il basket e non è sempre detto che il più forte vinca(Liverpool-Milan/Depor-Milan/Depor-Juve/Villareal-Inter) anzi tendenzialmente la competizione può riservare diverse sorprese.

Villareal, Inter, Valencia, Arsenal, BAyer Leverkusen, Monaco non fan parte del circolo delle grandi squadre storiche eppure in una maniera o nell'altra negli ultimi anni sono arrivate in finale o ad un piccolo passo da essa.

Se parliamo di salary cap interno ai campionati posso anche seguirvi (ma senza la scelta dai college mi sembra difficile che un Ibrahimovic possa mai finire al Lecce), ma a livello europeo in fatto di competitività la situazione non è disastrosa.

Inoltre il passaggio di CR9 al real rende la Premier molto interessante (se avessi un gruzzolo lo metterei sul Liverpool vincente dopo vent'anni)e mette il Real spalle al muro: con investimenti del genere non può permettersi di sbagliare (come invece capitò al Madrid dei sedicenti GALACTICOS mestamente eliminati dali monegaschi di Deschamps...).

Insomma, la situazione non è così drammatica come la si dipinge..

eltopo1971 ha detto...

Vncenzo

negli ultimi vent'anni anche il barcellona insieme alle tre che hai nominato.. pur avendo perso delle finali in precedenza..

per il resto non ho capito cosa ci sa dalamentarsi.. a parte che il sistema "compro tutti" che io sappia l'ha inventato il berlusca..

cydella ha detto...

@vincenzo: "Shaq è un caso particolare... alle aspirazioni extracestistiche del diesel"... E vedi che qui mi dai ragione. Puoi mettere i salary cap che vuoi ma alla fine è andato a Los Angeles e non nello Utah o nel Montana. Come Kakà è andato al Real e non al Villareal.

Garnett... solo Boston voleva fare una squadra da titolo subito? Alternativa a Boston qual'era? Los Angeles, tanto che Bryant disse che "potevano prenderlo loro dato che era stato preso in cambio di niente".

Ripeto: certe piazze ti danno una visibilità e un prestigio che in altre ti sogni.

Non capisco il tuo tono poi.

Calvin ha detto...

beh sai obiettare che il sistema "socialista" dell'NBA non funziona poi cosi' bene perché la metà dei titoli li han vinti due squadre è come dire che la Gazzetta è un ottimo giornale sportivo perché è il più venduto in Italia. diciamo che (b) non spiega (a).

Il caso Shaq, lo ripeto, fu anomalo perché il 32 di Orlando arrivo' alla scadenza del contratto, cosa che per le stelle di prima grandezza non succede spesso, visto che vengono protetti tipicamente con contratti lunghi.

Bryant che parla della trade Garnett è non è granché credibile, Ainge ha praticamente dato mezza squadra per prenderlo visto che il meccanismo del salary cap ti obbliga a grandi linee a pareggiare i salari tra giocatori in entrata e in uscita.

Mi spiace per il tono ma se parlando di una squadra che ha appena comprato gli ultimi due palloni d'oro qualcuno mi tira fuori che il salary cap non cambia granché perché in NBA due squadre han visto metà dei titoli, beh meglio "set the record straight" come dicono negli US prima che qualcuno finisca per crederci veramente.

Dane ha detto...

Vincenzo, sinceramente il tuo tono lascia perplesso anche me. La battuta di Cydella verteva sul fatto che se anche nell'NBA ci sono Celtics e Lakers che sono come Barça e Real probabilmente quel sistema (che è sicuramente meglio del nostro: il solo draft avrebbe mandato al manicomio Boniperti...) non dà la bacchetta magica. Tutto qua.
Poi certo, le situazioni vanno analizzate e intepretate (non mi intendo di NBA, lo dico subito...), però è indubbio che in Europa Celtics e Lakers non vendano lo stesso numero di magliette di Bucks e Clippers.
Quindi non mi pare che con quella frase Cydella si sia macchiato di lesa maestà.....

cydella ha detto...

@vincenzo: le star non vanno in scadenza? Come accadeva a Jordan ogni anno? Come a Wade e James nel 2010? Le star vanno in scadenza per strappare il massimo possibile.

@dane: ammazza, ti tocca pure difendermi. PS: quanto offri per Ibra?

Dane ha detto...

Sì, in effetti difeso da Dane significa che sei caduto proprio in basso.....mi dispiace averti infangato con questo benchmark.....non ci capisco più niente: la Fujiko in jeans e motocicletta non ha nessuna differenza con la Margot in tacchi a spillo ed elicottero, Celtics e Lakers valgono Pacers e Utah Jazz, Ibra valutato come Kakà.....l'Arcuri è ancora più gnocca di Maria De Filippi, vero?!...vi prego, rassicuratemi...

cydella ha detto...

Ti sbagli: Kakà è stato valutato 66 mentre Ibra 70. Comunque pensa se l'allenatore del Real fosse lo specialone: Ronaldo centravanti, Kakà e Huntelar guardalinee.

Calvin ha detto...

mah Dane, ribadisco: se per buttare là che il sistema americano è comunque sbilanciato si tira fuori che la metà dei titoli li han vinti due squadre si dice una cazzata, tutto qua. e per la cronaca, anche i bistrattati Bucks hanno vinto un titolo.

del resto basta guardarsi l'albo d'oro per notare che le due squadre incriminate hanno vinto buona parte dei loro titoli prima del '70, quando la lega era decisamente diversa da oggi.

Dane gli sfigatissimi Jazz han fatto due finali assolute, e annoverano tra i propri ex due giocatori della NBA top 50 all time. I Pacers sono una squadra storicamente sfigatella ma nel 2000 sono arrivati alle Finals. New York, la piazza piu' ricca, attraente e blablablabla non vince il titolo dagli anni '70 e non passa un turno di playoff da 9 anni. Boston stessa prima del titolo dello scorso anno era niente piu' che una squadra con buone prospettive, che molto probabilmente si è giocata il futuro per vincere subito. Insomma, il fatto che alcune squadre abbiano più mercato o più attrattive di altre non implica che poi quelle squadre vincano, che è l'unico discrimine che mi interessa. A volerlo ammettere, l'unica eccezione sono i Lakers (non per niente li detesto) che con un buon mix di strategia e culo è dagli anni '80 che sono messi bene, con pause che durano massimo due-tre anni.

Ah, chiedo scusa a Wade, nel messaggio di prima ho scordato di ricordare che negli ultimi 20 anni un titolo l'han vinto anche i Miami Heat. Titoli vinti prima? ZERO, naturalmente :D

angyair ha detto...

E comunque non è che in NBA il salary cap esista da molto, anzi.....e quello attualmente in uso consente anche di sforare il limite pagando però una multa salata che va a tutte le altre che non lo sforano. I salary cap più puri sono quello dell'NHL e quello dell'NFL (dove c'è anche un minimo di spesa) ma sono comunque tutti entrati in vigore negli anni dal 90 in poi. Ma io non farei proprio paragoni perché comunque sono mondo diversi.
Ah....nella MLB, baseball, il salary cap non esiste, chi spende di più sono Yankees (non vincono dal 2000) e Red Sox (recentemente 2 titoli dopo che non vincevano da una vita), ma comunque se guardate l'abo d'oro recente vedrete tante squadre che hanno vinto o che sono arrivate in finale.

jeremy ha detto...

Moltissimo d'accordissimo con Vincenzo. Il succo della questione è questo: nessuno dei competitors degli sport USA parte "geneticamente" battuto come invece è lo sport in Europa. I Miami Heat (e chiedo confermaa Vincenzo e Simone)sono la franchigia che ha messo meno tempo a vincere il titolo NBA dalla sua creazione. Non so a cosa puo essere paragonabile in Europa, ma diciamo che è come se il Palermo (squadra tornata in alto dopo decenni)vincesse la Coppa Campioni prossimamente e ne avesse la possibilità per un lustro intero. Grande esempio quello dei Knicks (franchigia che mi sta sulle balle, in maniera incomprensibile tralaltro): piazza ricchissima, gente incapace. Senza salary cap avrebbero preso il Dream Team in blocco e avrebbero stravinto per chissa quanti anni. Con il salary cap se la prendono in der posto da una decina di anni. E in maniera molto profonda.....

jeremy ha detto...

Angyar, lo hanno introdotto proprio per incentivare la competizione. Pensa ai Cowboys senza "tetto": si prenderebbero Rothlie a fare il waterboy!!! Come si fa in Europa, dove la terza e la quarta squadra piu forte del basket europeo sono.....la panchina del CSKA e la panca del PANA......

Straw61 ha detto...

chiaro che anche nell'NBA vi siano squadre con più appeal di altre anche se è bene ricordare che in periodi di vacche magre a nessuno dei top player è passato per la testa di firmare con Boston o New York...ciò premesso è bene ricordare che il sistema americano è assolutamente straordinario nel garantire l'equilibrio ed il ricambio al vertice, perchè se è vero che buona parte dei titoli NBA li hanno vinti due squadre, è anche vero che negli ultimi 20 anni sono arrivate in finale ben 18 franchigie diverse. Sono però molto dubbioso su quanto il cap abbia di fatto spostato gli equilibri, i sistemi per garantire la parità ed il ricambio sono altri, in primis il sistema del draft. In MLB ad esempio, che non ha un cap ma una luxury tax (se sfori paghi una tassa alla lega), negli ultimi 20 anni sono state ben 21 le franchigie che si sono alternate in finale. Che in MLB vinca la squadra con il payroll più alto non è la regola ma l'eccezione...avere un buon scouting che ti consenta di reclutare i migliori giovani in giro per il mondo (america latina in primis) e farli crescere gradualmente nel farm system è il modo migliore per arrivare ai vertici, anche se poi inevitabilmente, se non hai i soldini, per mantenerti i tuoi talenti, finisci col perderli sul mercato dei free agents, dove gli Yankees di turno attingono a piene mani.

jeremy ha detto...

Straw verissimo ma il sistema del draft tiene finche ti puoi tenere Duncan a vita. Tralaltro il sistema piu competitivo è quello che crea piu uomini squadra a vita, infatti ogni franchigia NBA e NFL ha avuto decine di giocatori che sono "nati" e "morti" con una sola maglia addosso. I Raul, i Giggs, i Delpiero, i Maldini, negli USA sono un'assoluta normalità.

Calvin ha detto...

Due aggiunte: stiamo parlando di uno sport dove solitamente chi vince il titolo è effettivamente il più forte, la formula "al meglio delle 7" serve proprio ad essere sicuri che non regni la fortuna. Se la NBA fosse sbilanciata, dovrebbe esserlo quindi ben più della Champions, dove in un anno per eventi eccezionali ti possono andare in finale Monaco e Porto. Eppure a me sembra che nelle prime 8 squadre d'Europa si ripetano molto di più gli stessi nomi rispetto alla NBA.
seconda cosa, non sto sostenendo che il sistema sia perfetto, se nel 1998 la prima scelta l'avessero avuta i Celts staremmo qui a dire che da 30 anni vincon sempre le stesse due. Insomma pure la fortuna puo' far molto, ma almeno quella non dipende dal portafoglio. poi aspettiamo pure il 2010, ma Bryant e LeBron (ovvero i due ultimi vincitori del pallon... ehm, MVP) nella stessa squadra direi che difficilmente li vedremo :)

Calvin ha detto...

straw, infatti ho sbagliato io che non ho citato un altro fattore socialista, ancora piu' importante del draft nel garantire gli equilibri: il contratto collettivo. per le stelle esiste una cosa chiamata MASSIMO SALARIALE. LBJ per il suo prossimo contratto ha già un massimo che puo' chiedere e quindi a parità di salario andrà a vedere il progetto tecnico migliore, sempre che voglia vincere qualcosa (visto il tipo sospetto di si').

Straw61 ha detto...

jeremy, non necessariamente devi tenerti le stelle "draftate" a vita per avere successo. Ti basta costruire un nucleo forte che ti porti al vertice, anche solo per 1 o 2 stagioni, poi (se non sei i Lakers o gli Yankees), inevitabilmente perderai i pezzi e tornerai in basso dove ricostruire daccapo...questo è il destino della maggior parte delle squadre.

Straw61 ha detto...

scusa Vincenzo, condivido i tuoi discorsi, ma non posso assolutamente farti passare il concetto di "Indiana Pacers squadra storicamente sfigatella" :-)...franchigia modello nell'ABA, assolutamente all'avanguardia, palazzetto sempre esaurito, 3 titoli, 5 finali in 9 anni...The Raja, Freddie Lewis, il vero McGinnis, Mel Daniels, Neto, Billy Knight, Keller e Buse, "Poor men's DrJ" Darnell Hillman, il mitico coach Slick Leonard...good ol' times.

jeremy ha detto...

Straw, vero ma se becchi il fenomeno hai molte piu chance di tenertelo perche il sistema te lo permette. Poi di strategie ce ne sono varie pero tutto è incentrato sul mantenimento e allo sviluppo di una competizione reale, con tutto questo insieme di regole e paletti. Il sogno NBA o NFL o MLB è vedere 30 squadre attrezzate per il titolo che si scannino per una stagione intera. La realtà della UEFA è dare la possibilità ai campioni di Malta di prendere allegramente 5 gol a partita nei gironi. Negli USA abbiamo il socialismo intelligente, in Europa ci è rimasto quello da elemosina radical chic.....

Dane ha detto...

Vincenzo, guarda che io non ti sto contestando. E' evidente che "il sistema NBA garantisce a tutti le stesse chance" (almeno teoricamente), dopodichè Cydella ha aggiunto solo quell' "almeno teoricamente" con una curiosità che ha sempre stuzzicato anche me. Mi son sempre chiesto se dipendesse dalla cultura cittadina (a Boston e Los Angeles il basket è religione, ma allora non mi spiego il continuo andare in bianco di New York).
E' evidente che un sistema che permette a LeBron di giocarsi la semifinale con Cleveland (o a Duncan di vincere l'anello in uno stato drogato di NFL) funziona meglio del nostro, si è solo fatto notare che anche in quel sistema può capitare che alcune franchigie pesino più di altre (un Lebron che va via da Cleveland io lo vedo solo in altre 2 o 3 franchigie, non di più, ma magari mi sbaglio...).
Come ho detto i numeri vanno intepretati e non contati, perchè se mi dici che i Jazz han giocato due finali allora tocca ricordati che al Palermo han rubato una finale di Coppa Italia, se mi citi l'anello dei Bucks io posso citarti i 7 scudetti della Pro Vercelli, i Pacers han giocato una finale ma la Fiorentina ha vinto 2 scudetti, sta a vedere che avevano ragione Moggi e Galliani (per non parlar di Boniperti che per 30 anni ha avuto il diritto alla prima scelta del draft e pure a aprametro quasi zero. Infatti quando arrivò il Berlusca entrò in analisi...).
Come vedi a botte di numeri e di provocazioni sprezzanti non andiamo da nessuna parte, il discorso è più articolato e il concetto NBA lo abbiamo capito tutti: l'ha contestato, poi però che i Lakers O'Neill non l'abbiano preso al draft è un fatto.
Vogliamo impiccare Cydella per una battuta provocatoria?! Minchia come siete rigidi, la palla è rotonda, anche quella da basket...

Carlo Pizzigoni ha detto...

«Il calcio è un gioco bellissimo che i mediocri vogliono
imbruttire nel nome del pragmatismo ed è un gioco primitivo che i rivoluzionari vogliono violare attraverso metodi ad ogni costo scientifici».
Così parlò lo sgherro di Florentino, aedo di corte e apprezzatissimo dalle nostre prime firme di calcio.

Ma a nessuno suona fasullo "Il sogno di Futbolandia"?

Dane ha detto...

I sogni son sempre fasulli, perchè sogni sono (il primo che cita Marzullo o Calderon de la Barca lava i piatti per tutte le vacanze...). Poi però tocca fare i conti con la realtà, non vedo lo scandalo...

Carlo Pizzigoni ha detto...

Non mi scandalizzo, io. C'è però gente in giro che crede alle panzane di Valdano-poeta-protettore delle nobili cause

Calvin ha detto...

Dane hai ragione, ma capisci anche il mio punto di vista di appassionato, il sistema NBA ha sicuramente i suoi difetti ma confrontarlo con il sistema calcio è come confrontare l'acqua S. Pellegrino con quella del Gange. Cioé, se da 10 anni ti bevi l'acqua del Gange potresti anche fare a meno di criticare la S. Pellegrino perché ha troppe bollicine, non ti pare? :D

straw mi cospargo il capo di cenere, parlavo dei Pacers versione NBA!

Dane ha detto...

Vincenzo, io non credo che Cydella intendesse dire che "loro" stanno messi come "noi", ma semplicemente che anhce lì eprò ualche anomalia si verifica, punto. In fondo è già successo di credere utopisticamente in un sistema per poi ricredersi capendo che non è tanto un problema di sistema quanto di uomini che lo applicano: quanti si ricordano i discorsi politici su "ci vorrebbe un sistema bipolare"?!...eccovela la magia del sistema bipolare........

@Carlo Pizzigoni: ma perchè panzane?! Ma che dovrebbe fare Valdano, cambiare il mondo da solo?! Tutti sogniamo un mondo diverso, però ogni giorno lavoriamo per gente a cui sputeremmo in faccia. Lo stesso Direttore riceveve tanti attestati di stima per la sua filosofia giornalistica (che è il vero motivo dell'audience di Indiscreto), però poi scrive anche per il Giornale.
Sì, lo ammetto io prima che me ne accusiate voi: su Valdano sono di parte... :-P

Simone ha detto...

Tra i due sistemi non c è paragone:il calcio,e gli altri giochi "europei",avevano un senso fino agli anni ottanta.
Dall'arrivo del Real Parmalat e del Milan All Iberian si sono modificate inesorabilmente le prospettive.
La Champions,come l'Eurolega,è 'na pantomima.
Gli Spurs sono la franchigia dell'ultimo decennio:è qualcosa di simile al Nottingham Forest dei tempi che furono.
Ma in questo caso ci sono le regole,da rispettare.
La "fortuna" dei Lacustri fu lo scambio di Vlade Divac a Charlotte per i diritti di un promettente liceale.
Con la scelta numero 13...e nel draft forse più qualitativo della storia.

cydella ha detto...

@vincenzo: non ho mai detto che è meglio da noi. Però i vari sistemi vanno anche contestualizzati e bisogna tener conto degli attori sulla scena. Secondo voi un Pozzo, un De Laurentis, uno Zamparini sarebbero contenti di avere un tetto ingaggi uguali fra tutti, con i tifosi che poi li obbligherebbero a spendere i soldi?

valentino tola ha detto...

A me il "Sogno di Futbolandia" è piaciuto molto. Non tanto per il sogno, su quelli son sempre un po'diffidente, ma per il "calcio". Credo ce ne sia tantissimo in quelle pagine in cui descrive giocatori e squadre, perchè di ognuna di loro ti restituisce la particolarità, l'anima direi (ritengo molto belli ad esempio i ritratti di Raul e Guardiola). Soggettive, estremamente soggettive, ma fasulle non credo. Direi che c'è qualcosa di più della semplice retorica.

Poi devo dire in tutta sincerità che non mi aspettavo che con lui alla guida il Madrid impostasse il mercato sullo scambio umanitario (del tipo: "Sir Alex, tu mi dai Ronaldo e io in cambio chiamo Castro e ti faccio mandare i medici da Cuba").

Carlo Pizzigoni ha detto...

Scusa Vale ma che c'entra lo scambio umanitario, i medici di Cuba o Castro? Mi pare che la filosofia tutto lustrini di Florentino sia agli antipodi da quella illustrata sui testi scritti (spero) da Valdano. Questo dico.
Si contestava, tutti devono campare. Giusto. Però, secondo me, a un certo livello puoi permetterti qualche "No" in più. Valdano può permettersi tutto. A me sembra più florentiniano del boss poi magari Kakà o Cristiano li ha convinti citando Ortega y Gasset.
Insomma, mi sbaglierò, ma io riconosco il santino Valdano (ripeto, il santino) e il DG del Madrid come due persone diverse. Nessuno la pensa così?

jeremy ha detto...

Conoscendo soprattutto l'uomo di calcio, il santino sembra una persona diversa. Ma nella vita si interpretano vari ruoli e la coerenza è un optional. Alla fine è come dice Carlo: non ci scandalizziamo ma non facciamone, ecco, un santino. Al netto dei talebani del caso, ovviamente.

valentino tola ha detto...

Vabbè, era solo una battuta per sottolineare quello che dici anche tu, che non potevano convincere lo United o il Milan con altro che non fossero tutti quei milioni.
Poteva dire qualche no, però quali di preciso?

In "Futbolandia" poi la sua critica se non ricordo male era rivolta più a quelle che secondo lui erano le degenerazioni del gioco, sul campo (tatticismo esasperato, difensivismo etc...), piuttosto che all'effetto corruttore del Dio Denaro o cose del genere.
In questo senso la scelta di Pellegrini come allenatore (ricordiamo, la sua scelta subito dopo Wenger anche quando Florentino era tentato da Mourinho) mi sembra del tutto coerente con la sua idea di calcio.

Dane ha detto...
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Dane ha detto...

Io non faccio nessun santino, però magari Valdano in cuor suo avrebbe fatto una politica diversa almeno in parte ma si deve adeguare (magari anche controvoglia: qualcuno ha sentito dire a Valdano "volgio a tutti i costi Kakà e CRonaldo?!...) alle esigenze del boss che deve a tutti i costi far dimenticare la stagione del Barça che ha qualcosa veramente di storico e che ha affossato l'immagine dei Galacticos. Di certo le idee di Valdano sono molto dievrse da quelle di Zidane o Butraguegno, tanto epr capirci. Tutto qua.
Non capisco dove si voglia parare, il caso di Valdano mi pare lo stesso di Kakà: ma che si pretende, che si incatenino ad un cancello come il famoso Ignazio?!...
L'incoerenza mi pare quella di altri, tipo Gullit che dedica il Pallone d'Oro a Mandela e poi quando il Milan va in Sudafrica in tournèe pacca Desmond Tutu per restare in Italia a trattare il nuovo contratto con Torino e Sampdoria...
Per me invece il Direttore resta il Direttore anche se pubblica sul Giornale, Valdano resta Valdano anche se fa il dirigente del Real (e non dimentichiamo che da giocatore arrivò al Real a fari spenti e per due lire, eppure fu uno degli attacanti più forti della sua generazione...), Pizzigoni resterebbe Pizzigoni anche se curasse la rubrica sul calcio argentino per Mediaset...

Carlo Pizzigoni ha detto...

Boh.
Ammetto che riguardo a Valdano sono con Rafa Benitez: no tengo el mejor concepto profesional.

Valentino, sei certamente tra i migliori esperti di calcio spagnolo di questo Paese ma lasciami dissentire. A me pare che Pellegrini dovrà fare più che altro il vigile al Madrid, altro che allenare. Ed è uno spreco.
Non so se ricordi l'uscita di Valdano secondo cui chi non ha giocato ad alto livello non può capire i giocatori, e non li lascia liberi di assecondare il proprio estro (frase uscita per invidia nemmeno tanto velata verso tanti allenatori delle big d'Europa, a cominciare dal bersaglio Benitez, che agli occhi dell'argentino ha la colpa di "allenare troppo" e, aggiungo io, di vincere le Champions'). Insomma, condivide più o meno col presidente, l'idea che l'allenatore non esiste, un'idea, a mio parere, di calcio da paleolitico, certo, ora riproposta in salsa miliardaria e con tanti tra i milgiori giocatori del mondo. Prevedo quindi che l'idee di Pellegrini rimarranno sulla carta, e il cileno si adeguerà se vuole stare lì.

Carlo Pizzigoni ha detto...

@Dane

Non penso mi apprezzeresti come commentatore di calcio argentino: sparerei sul tuo River Plate (e sui bosteros) solo per far brillare il grande Racing: Acadé, Acadé... ;-)

Dane ha detto...

Bèh, il Real ha vinto una Champions con un vecchio allenatore della Primavera (come se il Milan di Van Basten avesse vinto la Champions con Galbiati in panchina...), Benitez ha vinto una Champions che nessuno riuscirebbe a spiegare (a parte Trapattoni e Mondonico...).
Più ripenso al Gerrard in marcatura su Serginho e più mi vengono gli eritemi sulla pelle.......forse han ragione gli inglesi, che fan sedere gli allenatori in tribuna, tenendoli lontano dal campo.... :-D

p.s.: sì, lo so, fatta da me è una battuta razzista, ma non ce l'ho fatta..... :-P

Dane ha detto...

@Carlo: sul River sparo anch'io e più forte di te, se poi stai facendo outing come talebano allora faccio in tempo a ritirare tutto!... :-D

p.s.: non so cosa sia esattamente il Racing, comunque sì, effettivamente me lo dicono in tanti che pare che il calcio sia arrivato anche ad Avellaneda... ;-)

valentino tola ha detto...

Quel rischio al Madrid c'è sempre, è chiaro, ma aspettiamo di vedere. Io sono più ottimista, penso che Pellegrini un'impronta la possa anche lasciare.

Idea da Paleolitico, sono d'accordo, però non credo onestamente che Valdano si appiattisca su quel livello.
Lasciami aggiungere peraltro una cosa (tanto per completare la demolizione del santino :-)), e cioè che con Benitez Valdano fece una caduta di stile pessima.
Nel 2007 dopo la semifinale col Chelsea definì il Liverpool di Rafa "una mierda pinchada en un palo" (anzitutto per la mancanza di rispetto, poi perchè era un giudizio sbagliato), affermazione alla quale Rafa rispose dicendo che le medaglie che sfoggiava Valdano da allenatore erano in realtà tutto merito di altri (leggi il vice Angel Cappa)... non elegante, ma non fu certo Benitez ad aprire le ostilità...

PS: Forza Boca!!! :-P

jeremy ha detto...

Domanda: ma Perez, Valdano e Butragueno. Non vi sembrano un po' troppi?