 di Stefano Olivari
 di Stefano OlivariPer emozionarci basta poco. Ieri ad esempio è stato sufficiente andare alla conferenza stampa di Leonardo a San Siro, in cui il neo-allenatore rossonero ha detto tutte le cose che già saprete su Milan, futuro di Kakà, eccetera. Inutile dire che per noi il vertice l'ha toccato quando, in mezzo a espressioni aziendal-trash come 'esperienza da manager' e 'know-how Milan' (davvero!), ha detto che il suo modello di calcio è quello del Brasile del 1982. Sì, proprio quello di Telé Santana: ''E' stata la squadra più bella di sempre, secondo me. Due difensori laterali come Leandro e Junior a spingere. Falcao, Cerezo, Socrates, Zico: quattro centrocampisti che si cambiavano di continuo di posizione. Se alla vigilia del torneo non si fosse fatto male Careca magari sarebbe finita in un altro modo, comunque la mia ispirazione è Telé Santana. Poi lo so benissimo che il calcio è anche consistenza, atletismo, battaglia...''. Quale allenatore italiano avrebbe come mito una squadra che non ha vinto e che quindi, per definizione, è da considerarsi perdente? Poi nemmeno le centesima riproposizione di quella partita riuscirà a levare dalla testa di chi copia dal copiatore precedente che quel Brasile non attaccò all'arma bianca: subì il primo gol di Rossi dopo un'azione manovrata Bruno Conti-Cabrini, il secondo per un errore di Luisinho, il terzo su azione da calcio d'angolo. Questi sarebbero stati i famosi gol azzurri in contropiede...
 
 
18 commenti:
ma lo sai che non sapevo che Careca si infortunò prima del Mondiale? e non ho mai capito perchè non giocò da centravanti Roberto Dinamite...
ho le lacrime. i Mondiali dell'82. Un mito.
Ps: ma è vera la storia dell'auricorale? lo porterà anche in panca?
Careca si fece male poco prima delle convocazioni 1982. Fra l'altro Placar lo mette come centravanti nella formazione ideale brasiliana del 1982 (e nota che giocava nel Guarani, quell'anno neopromosso), per dire come fosse considerato in patria. Roberto Dinamite fu convocato in extremis proprio al posto di Careca, ma al contrario di 4 anni prima (memorabile il gol all'Austria) non fu preso in considerazione. Visto che i gol non si potevano discutere, forse dava fastidio perchè faceva già politica...
ormai è chiaro che si debba far passare l'idea del Leonardo cazzone e servo sciocco. Quella dell'auricolare indossato durante la conferenza stampa, letta qui, è straordinaria. E il dettatore chi sarebbe stato, visto che l'AD era accanto a lui?
E poi perchè Ligresti (riferimento ad un'altra esternazione scritta qui dal proprietario del sito)? Perchè non lo sceicco ultramiliardario, come da Milano Finanza di oggi?
Che belli i tempi del Milan di Buticchi e Felice Colombo, vero?
E ti credo...
naturalmente non so come sarà l'aesperienza del Leonardo allenatore ma una cosa posso dirla da subito: l'uomo è eccezionalmente intelligente, molto cortese e disponibile (certo, da domani sarà più difficile incontrarlo al cinema e farci duie chiacchere...)e fosse solo per questo mi sembra un'ottima scelta.
Direttore, delle false leggende sulla storia del calcio tramandateci di generazione in generazione da scrittori e giornalisti superficiali e scopiazzatori abbiam già parlato. L'esempio del Brasile '82 trafitto dal contropiede azzurro è un classico, ma i casi si sprecano: prima o poi leggerò da qualche parte che la "mitica" Italia - Germania del '70, nel secondo tempo regolamentare, fu un assedio pazzesco dei tedeschi, con i nostri asserragliati in un catenaccio vergognoso e gli avversari che confezionavano palle gol in serie, mancate più che altro per sfortuna? E invece nelle rievocazioni ci si rammarica per il gol di Schnellinger giunto in pieno recupero!
Altre leggende: l'Italia '78 che domina la Germania Ovest nel primo incontro della seconda fase: vero solo in parte, in quanto gli azzurri alla lunga salirono effettivamente in cattedra, ma la prima mezz'ora fu piuttosto equilibrata e anzi i tedeschi ebbero un paio di occasioni mica male.
Poi la leggenda delle leggende, di cui ha parlato De Luca alla Domenica sportiva due giorni fa: il "negraccio" di Carosio al guardalinee etiope in Italia - Israele. Parola mai pronunciata, e non solo, nessuna espressione di disprezzo nei confronti dell'africano. Forse, in tutti questi anni, sarebbe bastato andare a rivedersi la telecronaca (e quantomeno chi lavora in Rai o più in generale in ambito giornalistico non avrebbe dovuto avere difficoltà in tal senso) e invece niente, tutti a ricordare come la carriera del grande radiotelecronista fu macchiata da quell'infortunio di stampo razzistico...
Erano belli i tempi anche qaundo il Milan era una squadra di calcio e non un carrozzone....
Tutte leggende che io avrei dato per vere, anche quella di Carosio... invece Brasile-Italia '82 l'avremo vista in diecimila salse e la verità la sappiamo tutti, ma l'idea del Brasile che, non pago del pari qualificazione, attaccava sconsideratamente, e dell'Italia che realizza il gol vittoria con un contropiede uscito direttamente dalla sua tradizione calcistica, è troppo affascinante per cedere il passo alla realtà.
Sul piatto della bilancia andrebbe messo anche il quarto gol subito dal Brasile, quello segnato da Antognoni su azione classica di contropiede, ed erroneamente annullato dall'arbitro.
Effettivamente non ricordo nessun "negraccio" di Carosio, mentre, vero o no, si narra, sempre di Carosio, il proponimento di consumare di lì a poco un "wiskhaccio", esternato in diretta TV dal suddetto al termine della telecronaca di una partita in Scozia.
di quell'Italia-Brasile più che altro andrebbe ricordata la galleria degli orrori difensivi.
Sul primo di Rossi il marcatore si disinteressa completamente dell'attaccante, sul secondo addirittura sono in 5 brasiliani a fare cazzate (colui che passa, i tre in mezzo che dormono e il portiere che sviene), sul terzo il difensore che si scorda incredibilmente di salire lasciando in gioco Rossi.
Nei due del Brasile: sul primo gravi responsabilità di Zoff che si fa battere sul primo palo da un rasoterra da posizione angolata (!) e su quello di Falcao difesa azzurra fantozziana che gli dice pure "s'accomodi"!
eehhh non ci sono più i difensori di una volta!
Quel centrocampo era davvero meraviglioso. Poi se si aggiunge che il terzino sinistro era Junior (miglior centrocampista della storia del Toro post Superga)... In pratica quel Brasile faceva un 3-6-1 in cui l'uomo di minor tecnica era il sublime Cerezo.
Approposito, chiedo al sig. Olivari, ma il povero Eder non lo caga nessuno? Se ricordo bene anche lui era centrocampista. Solo che giocava sempre e solo sulla sinistra.
sempre a proposito di leggende metropolitane tramandate: Socrates è passato alla storia per essere lento.
Ma allora sul suo gol, quando dà almeno tre metri a Scirea in area di rigore?
O era lento da paura Scirea (ma mi sembra sia ricordato unanimemente come un grandissimo difensore) o Socrates era più veloce di quanto dicano tutti.
la cosa buffa è che il recentissimo gol di Del Piero nella semifinale mondiale 2006 contro Cruccolandia è la sublimazione del contropiede (recuperando palla sull'ultimo disperato assalto avversario, 4 tocchi tutti in verticale, difensore - regista - centravanti - seconda punta a rimorchio, per giunta a velocità elevatissima), forse il più bel contropiede manovrato che abbia mai visto... e stavolta non lo dice nessuno :-D
concordo, contropiede da paura!
Eder era un attaccante, che in quello squadrone spesso era costretto a fare il centrocampista essendo fra i titolari l'unico mancino naturale (nemmeno Junior, all'epoca impiegato come terzino sinistro, lo era). Se sulla destra scivolavano a turno Socrates, Falcao o Cerezo, sulla sinistra toccava quasi sempre a lui.
ah, comunque sulla carta il brasile del 2006 era meglio
Il brasile dell'82 era uno squadrone e faceva vedere il bel gioco mentre l'Italia stentava e vivacchiava con partite accomodate come con il "Camerun" o proponendo prestazioni scialbe come contro il Peru'.
Poi con l'Argentina il gioco di rimessa ed il lavoro di fine 'picchiatore' di Gentile su Maradona, regalo' una grande vittoria.
E' vero che il Brasile di Zico non attacco' a testa bassa contro l'Italia. Ma gioco' la partita a viso aperto quando in realta' gli bastava il pareggio per passare l'orrido gironcino a tre (pessima idea di quel mondiale...).
E' gia' questo fatto significa molto...
L'Italia di quel mondiale fece, nella ultime quattro partite, gioco difensivo e di rimessa. Ma lo fece molto bene e vinse con merito contro tre squadroni: Argentina, Germania e Brasile e contro una Polonia ancora forte.
Pero' e' innegabile che il Brasile si suicido' tatticamente.
Se Leonardo e' rimasto innamorato di quella squadra e di quella concezione del calcio, non ci vedo nulla di male.
Pero' e' un tipo di gioco e di mentalita' che nel campionato italiano non puoi adottare, nemmeno se ti chiami Milan perche' ti costera' molti punti.
Vedremo, sono molto curioso. Piu' sul prossimo calciomercato del Milan che sulle idee tattiche dell'allenatore...
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