La classe di Jimmy Greaves
Jimmy Greaves è stato uno dei più grandi attaccanti della storia inglese, terzo marcatore di sempre in nazionale dietro a Bobby Charlton e Gary Lineker, ma soprattutto avrebbe dovuto essere il protagonista del Mondiale 1966. Qualche mese prima del grande evento l'allora ventiseienne del Tottenham aveva avuto un'epatite, ma guarì in tempo per essere a disposizione di Ramsey. Fece un'ottima preparazione e fu lui il titolare nell'esordio a Wembley contro l'Uruguay: uno zero a zero che rappresentò bene quanto visto in campo. Con il Messico altra musica: tante occasioni, con un bellissimo gol di Charlton ed il raddoppio merito proprio di Greaves. Niente gloria nel tabellino, ma suo il tiro che Calderon respinse corto in bocca ad Hunt. Greaves sempre bene nella vittoria con la Francia, più uomo assist che goleador, ma con una gamba squarciata da un tackle avversario. Niente di drammatico, solo un profondo taglio, ma Ramsey usò l'infortunio per far 'riposare' Greaves, buttare nella mischia Geoff Hurst e recuperare la sua arma tattica (la genialata, vista a posteriori, fu rinunciare alle ali pure) Alan Ball. La vita è crudele: Hurst segnò il gol vittoria nel quarto con l'Argentina e non uscì più. In campo nella semifinale con il Portogallo ed anche nella finale, a dispetto della stampa che premeva per il ritorno del più talentuoso Jimmy. Niente da fare: Hurst entrò nella leggenda, Greaves guardò i compagni ritirare le medaglie. Già, perchè al tempo le medaglie venivano date solo agli undici in campo. Due giorni fa parziale giustizia è stata fatta con la consegna dei pezzi dorati agli undici esclusi del 1966. Un'iniziativa della Fifa, per indennizzare i giocatori non scesi in campo delle squadre vincitrici, messa in pratica a Downing Street dal declinante Gordon Brown. Di classe il commento di Greaves, che ha sempre ricordato con dolore quel Mondiale vissuto da comprimario (mentre nel 1962 con Winterbottom fu protagonista fino alla fine, cioé fino al quarto perso con il Brasile): ''Adesso tutta la squadra ha la medaglia. È molto bello, ma se Sir Alf fosse ancora qui, probabilmente l'avremmo avuta prima''.
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7 commenti:
Greaves, pazzerellone da giovane, è diventato un brilante opinionista alla tv inglese. L'ho visto più volte in trasmissioni sportive commentare non solo calcio. Schietto e simpatico. Ho dato una scorsa anche alla sua autobiografia e mi sembra di ricordare che era molto autocritico anche sulla sua breve e poco felice esperienza in maglia rossonera. Un bel personaggio!
ancora oggi miglior marcatore della storia del campionato inglese (e probabilmente lo rimarrà ancora per un bel po')
peccato che in Italia non si sia ambientato (e come lui un altro grandissimo sempre in quegli anni, Denis Law)
forse la guida a destra li scombussolava troppo
Ammesso che fossero in grado di riconoscere la destra dalla sinistra... :-)
Rimarrà l'unico nella storia a capeggiare contemporaneamente,come capocannoniere,la Serie A italiana e l'allora First Division inglese.
Un fuoriclasse assoluto:aveva tutte le fasi del gioco.
Al Milan confermò d'essere immarcabile,anche fuori e dentro lo spogliatoio...
Come centravanti,in rossonero,sta nella stessa categoria dei Nordhal e Van Basten.
Axel, non è vero che non si ambientò: se ne andò da capocannoniere! Venne "cassato" solo perchè le sue abitudini (rifiuti dei ritiri, dieta a dir poco "personalizzata", etc...) rischiavano di far saltare gli equilibri di uno spogliatoio in cui il Pallone D'Oro decideva la divisione dei premi in parti uguali anche con riserve e ragazzi...
@Simone: nella stessa categoria sì, allo stesso livello di Nordahl o Van Basten non lo so, allo stesso livello di uno Sheva o un Weah però sì...
@Dane: per ambientamento intendevo in tutti i sensi, ovvio che il suo problema non fosse tecnico
ma l'errore fu suo che non sapeva com'era la vita da atleta da noi o dei dirigenti che non glielo spiegarono e magari non conoscevano le sue abitudini?
insomma, se io vado in chiesa non ci entro tenendo il cappello
@Dane:anni fa,vidi un pò di filmati di Greaves in maglia Spurs.
Un giocatore moderno,poteva far gol e assist a piacimento.
Fu sfortunato in occasione dei Mondiali,altrimenti sarebbe ricordato come un Ronaldo dei suoi tempi.
Fu sei volte top scorer in Inghilterra!
@Axel Shut:la sua fuga da Milano creò i presupposti per...il ciclo della Grande Inter.
L'asse con Rivera,la combinazione tra il miglior 9 e il miglior 10 d'Europa,l'avrebbe impedito.
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