Oltre a Lippi c'è di più
Un punching ball per qualche decina di milioni di frustrati tenuti sotto scacco dalle mogli, per parafrasare il filosofo Morfeo (Mimmo). E per giornalisti che non possono criticare nemmeno per sbaglio la squadra del paesello, sfogandosi poi su quella che dovrebbe rappresentare ideali più alti. Questo da sempre è il c.t. della nazionale italiana, al di là delle critiche per situazioni del presente (arroganza, convocazioni sospette, scelte tattiche sbagliate). Nei vari interventi, anche su Indiscreto, sono stati giustamente ricordati i linciaggi di Bearzot, Valcareggi, Vicini, eccetera, tutti uomini oggi santificati: e quindi? Quindi Lippi è nell'immaginario collettivo di noi del bar assimilabile ad uno solo dei suoi predecessori, cioè Arrigo Sacchi. Tutti gli altri, a partire da Vittorio Pozzo e sorvolando sulle tante grottesche 'commissioni', erano tecnici di estrazione federale, uomini che venivano dal basso (Fabbri) o santoni in qualche modo 'purificati' dall'età e dal loro passaggio all'estero (Bayern Monaco) e in squadre fuori dal solito giro (Fiorentina). Non è quindi originale dire che molte critiche a Lippi siano anche figlie dell'importanza storica, in negativo, della Juventus di Lippi (e di Moggi) e che quindi a tutto vada fatta la tara. Questa premessa farraginosa ci serviva per una conclusione semplice, che potrà essere scontata per gli italiani che vivono all'estero ma che per altri non lo è: nemmeno il peggior commissario tecnico del mondo, dal punto di vista etico, rende sensato il tifare contro l'Italia da parte di un italiano.
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196 commenti:
Ma io non ho capito sta storia del tifare contro.....ma cosa c'entra?!....è dalla figura di merda di Lippi con l'Egitto che sento questo ritornello, ma chi ha tifato contro?!....sembra quasi un mettere le mani avanti per anestetizzare la critica...."eh, ma tu sei prevenuto perchè tifi contro..."....ma che state a di'?!.....
Il passato di Lippi non conta, conta il fatto che sia un allenatore sopravvalutato e raccomandato, il fatto che venga dalla Juve non sposta nulla. Anzi, se venisse rosolato come certi suoi predecessori mi starebbe pure simpatico (come ha cominciato a starmi simpatico Mancini, quando è arrivato all'Inter e la Cupola gliel'ha fatta pagare...).
Il problema è che questo me lo spacciano pure per un Vate intoccabile, e allora giran le palle.....
p.s.: e lasciate stare il paragone con Sacchi, che il romagnolo era massacrato da tutti e difeso solo dai conterranei Pistocchi e Crudelli...
Quali ideali dovrebbe rappresentare una nazionale assemblata con criteri di simpatia e di comodo (record da raggiungere, cartellini da far lievitare, sconti da far ottenere) per di più ad opera di un uomo talmente arrogante e talmente sicuro della propria impunità da non sentirsi nemmeno in dovere di fornire non dico una giustificazione, ma almeno una mezza spiegazione?
Quale simbolo di unità dovrebbe essere una selezione nazionale in un paese -e più in generale in un'epoca- in cui dell'identità nazionale non frega niente a nessuno e, anzi, ad invocarla in altri contesti ci si ritrova etichettati nelle peggiori categorie che la storia del mondo ricordi?
Il tifo per la Nazionale è, appunto, tifo e nient'altro.
E certo, non potrà mai essere spento neanche da un uomo come Grazie "Marcello" Lippi (ormai faccio confusione: qual è il nome?), ma attenuato, offuscato...questo sì.
Ma questa, casomai, sarebbe stata una morale da fare l'anno scorso di questi tempi.
L'importanza dell'allenatore e' particolarmente accentuata nel nostro paese, e da questo deriva la mielosa adulazione e la critica piu' severa. Non credo che nessuno santifichi vicini, che seleziono' bene e alleno' male, o valcareggi che riusci' nell'impresa perversa di panchinare il pallone d'oro/ miglior giocatore d'europa/decisivo in semifinale. Se qualcuno tifa contro, e' perche' si e' in generale stancato degli spacconi che incutono simpatia presenti a vari livelli nel nostro paese: se si vuole vendere fumo almeno poi si tagli bene l'arrosto
Sono d'accordo col direttore: un conto e' tifare contro la nazionale che ci dovrebbe rappresentare, un conto e' prendersela con il commissario tecnico per le sue scelte.
All'epoca dei mondiali di Francia vivevo a Londra e non ho mai visto inglesi o brasiliani o spagnoli che tifassero contro la loro nazionale causa ridicole motivazioni di club.
Sarebbe stantio tirare in ballo la solita faccenda dell'Italia del campanile...certo che l'altra sera c'erano amici miei che tifavano Brasile perche'..."ci gioca Kakà!"
E quando vedo queste cose mi cascano gli zebedei anche perche' ricordo ancora gli sfotto' dei francesi quando ci eliminarono nel 98...ma evidentemente il calciofilo medio (uomo o donna poco importa) ormai si e' inebetito da un decennio almeno di becerume biscardiano o marca QSVS...senza capire che quello e' cabarettismo puro.
Sinceramente non trovo niente di male in chi tifa contro l'Italia. Visto che quello che succede nel nostro paese (intendo dire chi fa male davvero all'Italia spesso osannato) fa specie pensare che un povero cristo che lavora onestamente non possa essere libero di non simpatizzare (o antipatizzare) per una nazionale che per certi versi è proprio lo specchio di come vanno le cose nel paese del sole. Quindi sebbene non tifo contro (ma neanche a favore) e per quanto l'altra sera simpatizzavo piu' per il Brasile di J.Cesar e Maicon (ma anche in un ipotetico Connors o Mcenroe-Panatta avrei tifato per l'americano o tra un Schumaker-Fisichella per il tedesco, sbagliavo?) non mi scandalizza chi non gode dei successi dell'Italia. O forse chi tifa contro Inter (o Milan Juve Roma etc.) in CL è migliore o a motivi piu' validi (ad esempio che non ci sono abbastanza giocatori italiani, ma tra Saverio Zanetti e Camoranesi o Amauri chi è piu' italiano?).
io ho tifato contro l'Italia l'altra sera, perchè questa nazionale ormaimi pare essere diventata proprietà privata di Lippi, che pare l'abbia trasformata nel suo club personale, senza nemmeno il fastidio di dover pagare cartellini ed ingaggi
E comunque tra Inter e Italia (nazionale intendo) metterei senza dubbio davanti la squadra di Club... e non credo solo per motivi di sfotto'.
E questo è cosi' tanto grave che quando Totti Maldini o Nesta hanno scelto per il Club (solo perchè li paga?) sono stati da tutti messi alla gogna: Vergogna... o forse ricordo male! Davvero bell'esempio.
Beati campioni a cui tutto è concesso! Invece il povero tifoso ha obblighi differenti.
Io ho fatto una distinzione tra cio' che è rappresentativa nazionale e cio' che non lo è. Il fenomeno del tifo contro la nazionale è solo una nostra prerogativa, purtroppo. Mai visto i brasiliani tifare contro la propria squadra, neanche quando a Italia 90 c'era Lazaroni a guidarla. I francesi non ne parliamo.
Ripeto, non si parla di Champions League o di sport individuali: sono d'accordo con 100anni perche' poco sopporto la retorica del tifo italiano a ogni costo per la squadra di club in CL o un eventuale Starace-Federer agli internazionali di Roma (altro discorso e' la Davis).
Ricordo sempre a Londra inglesi che tifavano per la Juve (CL 97/98) perche' gli stava antipatico Ferguson e Il Man Utd. Ma quello ripeto e' calcio di club...poi ognuno e' libero di vederla a modo proprio ci mancherebbe altro... consiglio pero' di provare a vedersi una partita del mondiale all'estero contro la nazionale locale e sentirsi preso in giro perche'...italiano...ti assicuro che ti girano comunque.
Questo articolo è perfetto...sintetizza al meglio la situazione.
Da sempre la figura del CT, soprattutto nei momenti neri, attira "l'odio calcistico" degli altri 50 milioni di commissari tecnici che fanno parte del partito de "Io avrei fatto così"...
Ma con Lippi e Sacchi la questione è diversa...a quello sopra citato si associa ed è inutile negarlo, l'astio nei loro confronti per essere stati uomini simbolo e vincenti di grandi società italiane...le più grandi invise alla maggioranza delle altre persone...
Con Lippi la situazione è ancora più particolare:attire le ire degli interisti perchè quando c'era lui alla Juve loro non hanno vinto niente...e c'è pure l'aggravante che quando è stato lì, ha fatto male...
Per tutto il resto,non c'è mastecard,ma ci sono semplicemente altri tifosi che, siccome ritengono ancor oggi le vittorie ottenute alla Juve da Lippi solo frutto di dolo, doping, mafia e Moggi, non si capacitano di come abbia potuto vincere pure in Nazionale...
Per cui, alla percentuale diciamo standard di astio che ogni CT per "contratto" deve attirare, Lippi e Sacchi ne hanno una quantità rilevante aggiuntiva...
Proprio ieri sentivo parlare e commentare la Nazionale...diceva un tale "Quello juventino di Lippi deve andare via..."
Più chiaro di così si muore...
..dimenticavo non tifo Italia (a favore ma neanche contro)dall'europeo del 2000 quando l'attuale premier (lui si che mette il bene della nazione davanti a quello personale) ci diede (Zoff compreso) lezione di tattica (bastava curare Zidane a uomo, che idea geniale!). Quindi nel mio caso non è Lippi (o Trap e Donadoni) il problema. Credo anzi sarebbe deavvero grave se l'odio o meglio l'antipatia per un CT che manco conosciamo personalmente fosse piu' forte dello spirito patriota. Semplicemente non ho questo sentimento nazionalistico verso una sqadra di calcio (che peraltro il 99% dei tifosi nazionali ha solo ai mondiali di calcio) pur avendo senso civico e senso di appartenenza alla nazione (di cui è cittadina anche mia figlia) molto spiccato. O forse un vero patriota si vede quando giocano gli azzurri? Pensato che l'altro giorno ho conosciuto un italiano (forse anarchico)che tifava Stoner! che mondo. Piuttosto una mia curiosità Bossi o Calderoli tifano Italia? o Padania per coerenza?
Questo atteggiamento a simpatie denota la condizione italiana in cui io ho la soluzione giusta e gli altri sono il problema. Che si vede anche in politica: non si pensa a costruire un qualcosa di serio per raccogliere i voti e la fiducia dei cittadini, si pensa ad andare contro. Dopotutto noi siamo il paese dei partiti condominiali, come trovare coesione in dei valori condivisi(che significa parteggiare per la propria nazione sempre, anche nelle sagre della pasta asciutta)?
Constatazione: sono italianissimo, non ho parenti australiani e tifo Stoner da quando correva in 125, quindi a prescindere dalla Ducati.
Sarà che forse un conto è un gioco (il calcio, il tennis, il motociclismo etc.) un conto la nazione con il suo territorio i suoi valori e i suoi usi e tradizioni. Scusate ma arrivando ai limiti estremi in veste di spirito nazionalistico non è piu' grave che so: chi comprava IBM invece che Olivetti, ha l'auto tedesca perchè i tedeschi sono migliori oppure vota per partiti separatisti (ce ne sono in tutti gli stati) In questi casi c'è un danno economico o politico. Ma se si tifa per la nazionale sei perdanato. Poi in fondo si sa che i brasiliani sono meno attacccati alla maglia dei nostri azzurri! Qualcuno ha visto i giocatori di Argentina o Inghilterra quando cantano con lo stadio l'inno nazionale? Ci sarà un perchè o è solo per colpa di Mameli.. o forse del Lippi che come sanno gli interisti frustrati allenava drogati e dipendeva da ladri mafiosi. Ci sarà un motivo se non vinciamo una guerra dai tempi dell'Impero Romano.
Senza falsi pudori soprattutto quando come nel caso mio il sentimento è sincero.
boh..
arriva morinho, lo special one, alla fine di speciale non c'è stato un cazzo e la cosa è stata rimarcata anche e per primi dai tifosi dell'inter..
ARIDATECE LIPPI!!!
arriva lippi, la nazione smerda come e più di prima, ma che vi aspettavate?
io sinceramente non capisco..
che poi quelli che hanno sempre considerato l'italia una succursale della propria squadra di club sono proprio gli juventini che se non gli convochi delpierino frignano..
a me se chiama o no materazzi non frega un cazzo, di balotelli parlo perchè oggettivamente nel panorama calcistico italiano attuale altro non si vede.. se ci sono dei fenomeni nascosti ditemelo..
Beh veramente una guerra l'abbiamo vinta....ma in Italia è piu bello festeggiare e ricordare le sconfitte. Il 4 Novembre vi dice qualcosa?!?...E comunque il senso di comunità si vede anche nelle piccole questioni come puo essere lo sport. E infatti anche nelle grandi questioni facciamo cagare a spruzzo, nel complesso. Sarà che di base, superata la porta di casa nostra, non ce ne frega un cazzo di niente e di nessuno?
e comunque ritengo assolutamente sbagliato parteggiare sempre e comunque per la propria nazione. Mai a priori o per partito preso. Solo con la coscienza che siamo un popolo unito, coeso e che la nazione viene davanti all'interesse personale (ma anche alle idee e soprattutto agli interessi personali). Cosi come fa il RE!
Forse ai piu' sono già piu' chiari i motivi per cui gli italiani son meno nazionalisti di altri popoli... Oltretutto che l'esempio migliore dovrebbe venire da chi ci ha comandato (stile italiota armiamoci e partite!) e da chi ci comanda (amo l'italia ma i soldi preferisco tenerli alle Bermuda)
Forse il disamore per la nazionale (che è poi il tifare contro) deriva da tanti fattori, non solo Lippi. Ci sono dirigenti incapaci, corrotti ed eticamente ridicoli, perfetti rappresentanti di un calcio marcio fin dalle sue fondamenta. Collusioni con la politica, con gli interessi dei club...c'è un atteggiamento da eterni sboroni, mai un'autocritica, sempre ad incensarsi...e tante altre cose.
Forse è (anche) per questo che dopo un po' la nazionale comincia a stare sui coglioni. Lippi è solo la classica goccia che fa traboccare il vaso.
io per la nazionale del primo Lippi ho tifato eccome, ho tifato per l'orrenda Italia di Sacchi che stentava con la Georgia, così come per la stenterella italia donadoniana.
Questa nuova versione lippiana non riesco a mandarla giù. Come dicevo sopra, perchè dovrei tifare per una squadra che è il giocattolino privato del CT, che è tornato dicendo più o meno: ora vengo e vi faccio vedere io come si vince un mondiale
Altrochè Jemery se è vero lo sport è sicuramene l'esempio migliore di quanto non tifiamo per l'Italia nella vita di tutti i giorni. Ma neanche per il proprio Comune o per la propria regione. In fondo volendo sdrammatizzare siamo piu' cittadini di mondo o campanilisti ma mi fermerei alle mure di casa che non alla chiesa del paese. Siamo avanti rispetto a queste barriere virtuali imposte dalle nazioni. In realtà siamo limitati alla famiglia o alla cerchia ristretta di amici.
E forse questo è molto piu' grave oltre che la ragione occulta per tifare Stoner o McLaren. Le proprie simpatie vengono prima ancora della nazione. E cio' la dice lunga... Senza pero' doversi vergognare, è un dato di fatto.
La questione è proprio questa, 100anni: ci dovremmo vergognare di questo atteggiamento di campanilismo sfrenato, perchè è la vera zavorra del paese. Siamo individualisti e campanilisti nel senso spregevole del termine. E se in nazionale c'è uno che ci sta sulle palle, schifiamo la nazionale. Io non la trovo una bella cosa, ma capisco che l'Italia è questa. Io però non riesco a rassegnarmi e a smerda tutto ancora non ci voglio giocare.
Tifare contro la nazionale di calcio?
Il problema è l'identità nazionale, l'essere stato, il sapere che siamo accomunati da una stessa Patria e Bandiera. Francia e Inghilterra lo sono da secoli ed hanno avuto il tempo di sedimentare il sentimento nazionale nella gente. Noi siamo stato dal 1861, troppo poco, per di più con annessione piemontese delle regioni meridionali. Sempre alla ricerca del protettore staniero, questa di fondo il difetto congenito della nostra difficoltà ad essere stato.
Tifare contro la nazionale? Per me non esiste, mai in ogni caso, criticare Golden Lippi, tutta la vita. Specialmente di fronte a scelte suicide, sapendo benissimo che erano profondamente sbagliate.
Sarebbe bello che si tirasse fuori l'orgoglio nazionale in momenti estranei alle vere catastrofi, dove siamo bravi.
Italo
tralasciando i discorsi storico-politici (non siamo mai stati una nazione e una pseudo-unificazione fatta col culo di certo non crea da sola il tanto decantato "amore per la patria", creatura mitologica come lo Spirito Olimpico), il mio punto di vista è semplice.
Io non tifo contro l'Italia. Io sono indifferente, per me una partita degli azzurri equivale a una dell'Armenia. Non me ne po' fregà de meno.
L'Italia (al contrario di Berlusca) non è il paese che amo, perché lo ritengo pieno di rincoglioniti senza speranza. Un paese di idioti senza senso civico, senza responsabilità, senza nulla.
A 'sto punto preferisco simpatizzare per paesi a cui sono affezionato e nei quali ho amici: Scozia, Irlanda, Paesi Baschi (se gli riconoscessero la nazionale).
Poi certo Lippi e co. ci mettono il carico. Ma Cannavaro capitano non schifa a nessuno?
Mi spiegate come posso tifare una nazionale con Lippi come CT e Cannavaro come capitano? Apprezzerei di più una nazionale con dell'utri, cusani e mastella.
Il mio non è tifare contro, è restare indifferente ad una nazionale che non mi appartiene ne come uomini e nemmeno come ideali.
Poi dici perche non vanno a votare e se ne fottono dei referendum..... Di base sta antipatico Berlusconi o Prodi o Fini o Bossi, che loro facciano o meno il bene del paese non gliene frega niente a nessuno. Poi mi piacciono tantissimo i parteggiatori di entità straniere, anni luce da noi, possibilmente "fighe" perche indipendentiste. Mai uno che dica Germania, Olanda (no l'Olanda piace....), Danimarca o Rep. Ceca, per esempio. Siamo il paese della pappa pronta e sul tavolo: pure i valori di identità "nazionale" preferiamo surrogarli dall'estero, senza impegnarci a costruirceli da soli. E' incredibile.
Dal sontaggio gazzetta sugli innesti che Lippi dovrebbe fare:
http://www.gazzetta.it/appsSondaggi/pages/gazzetta/d_5381.jsp
Sbaglio o si sono "dimenticati" Balotelli?
@jeremy: perchè, in Italia c'è un identità nazionalista?Piccola considerazione:ho seguito un paio di partite all'estero dell'Italia donadoniana e la gente aveva le sciarpe e le bandiere dei club, non quelle della nazionale.
Ah signora mia, se in Italia non ci non ci fossero tutti questi "rincoglioniti senza speranza"...
Felix: ma no, non si sono dimenticati, Iaquinta, Gilardino, Toni,quagliarella e Pepe sono 5 bocche a fuoco che segnano gol a raffica, non hanno bisogno del miglior giocatore al mondo della classe '90.
Eric non accomunerei Cusani a Mastella e Dellutri, almeno lui ha pagato (4 anni e ha restituito molti soldi), cosa rarissima in Italia e anche come persona mi sembra tre spanne sopra. Scusate l'OT.
@dog_nasty: si beh, non so perchè mi è venuto in mente lui come simbolo di quell'italia che tanto piaceva... effettivamente ci sarebbero altri 3000 nomi molto più "indicati" per far parte di quel trio delle meraviglie
No non c'è perche a nessuno gliene frega niente. Come mai pero ci esaltiamo e parteggiamo per tutti quei paesi che fanno dell'identità nazionale la base del DNA civico? Troppo difficile costruire un sentimento condiviso in Italia: puo facile surrogarlo dall'estero, che ce l'hanno gia pronto.
Jeremy, ma se ho viaggiato, ho amato quei posti e ho amici lì che devo fare, spararmi? Se la gente in Irlanda mi sta centomila volte più simpatica degli italiani medi, è una colpa?
Io non ho nulla in comune con un milanese, un siciliano o un veneto e non vedo perché dovrei sentirmi "nazione" con popoli a me alieni. E non faccio il figo: viaggio, apprezzo e valuto con la mia testa.
Ho altre nazioni che mi stanno più simpatiche della nostra, en passant, come Portogallo e Finlandia, ma lì ho meno legami affettivi.
Il discorso col referendum cosa c'entra? I quesiti erano penosi, tranne il terzo, e non c'è stata informazione. Sfido che hanno fatto il 22%.
Questo argomento del tifo della nazionale ritorna ad ondate, premesso che tifo Juve e che 'odio' (nel senso sportivo del termine perchè grazie a Dio non odio nessuno)Lippi, ritengo che il modo di gestire la nazionale sia stato scandaloso fin dal primo mandato (ecclatante il caso Panucci!). Sono molto più affezionato ai campioni dell'82 probabilmente perchè battere l'Argentina, il Brasile e la Germania è un filotto irripetibile. Credo che questa nazionale non andrà da nessuna parte per motivi puramente tecnici dato che in Italia in questo momento Pazzini non è il Vieri fine anni 90 e Cassano non è il Totti dello scudetto senza parlare di difesa e centrocampo. Questa Confederation's Cup però era perfetta per fare degli esperimenti almeno per portare in Sudafrica un gruppo in grado di arrivare nelle prime 8. Io tifo Italia perchè ho iniziato a 6 anni (Wembley 1973 primo ricordo nitido) e non mi sembra bello cambiare bandiera come Emilio Fede. Per il resto come ho sopportato Lippi alla Juve, riuscirò a sopportarlo anche in azzurro semmai i discorsi di natura etica andavano fatti l'anno scorso.
Kalz: ironizza pure, poi però vai al bar, parla con qualcuno del caso Berlusconi-mignotte e dimmi se il Partito dei Rincoglioniti non è maggioranza assoluta.
Un vero "rincoglionito senza speranze" non frequenta i bar.
Queste sono cose che bisognerebbe sapere.
Forse avremmo dovuto precisare che dal punto di vista morale Lippi, Cannavaro e vari altri ci fanno ribrezzo, ma che il ribrezzo non è superiore come valore alla nostra identità. Qualcuno davvero pensa che la nazionale di calcio sia solo calcio? Non è che a causa della banda della Uno bianca ci siamo messi a detestare la polizia. E poi ci vengono in mente almeno dieci sport con contenuti tecnici, atletici ed etici superiori al calcio, a prescindere dalle persone che li praticano...
stefano: ho una amica che è stata premiata ad una manifestazione da un membro CIO di nome Franco Carraro. Quando me l'ha detto non riusciva a spiegarsi come, in paese civilizzato con una semi democrazia, gente come lui si è riuscita a riciclare in quel modo.
Forse perchè non siamo un paese civile?
In italia è lo stato che ti porta ad odiare lo stato stesso.
@edoardo: come sempre, pienamente d'accordo con te.
Ho più cose in comune con una persona di Edimburgo, o Madrid che con uno di Castellammare di Stabia o di Belluno.
Edo, vedi che mi dai ragione: a te, come a molti altri, non frega niente dell'Italia. L'italiano non è stronzo nel DNA, ma perche vive in un paese dove non gliene frega un cazzo a nessuno. E scusa che te lo dico, mettitici pure tu nella lista dei menefreghisti, perche è questo l'atteggiamento che porta alle conseguenze che conosciamo. La cattiva informazione non esiste perche chi si voleva informare lo ha fatto. Io l'ho fatto e sono andato a votare per il referendum. Aspettiamo sempre che la pappa ci arrivi bella pronta sulla tavola....
Campatelli: il tuo post sintetizza alcuni dei mali del paese. Ci si scaglia contro chi critica, a prescindere, cercando di minarne l'attendibilita': se uno critica lippi e' un interista o un invidioso, o un tifoso isterico. Non sia mai che abbia semplicemente messo in moto il cervello, e si sia stufato, come gia' detto, dell'arrogante burinaggine che permea la nostra societa', del comodo rifugio dell'esaltazione acritica dei propri colori, del proprio partito, o della propria nazionale.
Capisco che moggi sia il tuo idolo, ma per favore considera che l'universo e' grande, e contiene persone a cui sembra solo un guappo di paese arricchito, e crede che nello sport e nella vita si possa vincere anche in altri modi
Direttore, lei presume troppo. Molti lo sono "a prescindere". Per rimanere a Totò "sono di natura così" :-)
@jeremy: scusa, non voglio uscire OT, ma mi spieghi con tutti i problemi che ha l'italia perchè devo decidere (e spendere dei soldi) sul mega problema che comporta il fatto che un candidato si candidi in più circoscrizioni?perchè non fanno un referendum con dei quesiti che davvero interessano alla popolazione votante?
In altri tempi ed altri CT:
Buongiorno Italia gli spaghetti al dente
un partigiano come presidente,
con l'autoradio sempre nella mano destra
un canarino sopra la finestra.
Buongiorno Italia con i tuoi artisti,
con troppa America sui manifesti,
con le canzoni fatte con amore e cuore,
con più donne sempre meno suore.
Buongiorno Italia, buongiorno Maria,
con gli occhi pieni di malinconia,
buongiorno Dio ... sai che ci sono anch'io.
Buongiorno Italia che non si spaventa
con la crema da barba alla menta,
con un vestito gessato sul blu
e la moviola la domenica in TV.
Buongiorno Italia col caffè ristretto,
le calze nuove nel primo cassetto;
con la bandiera in tintoria
e una Seicento giù di carrozzeria.
Buongiorno Italia, buongiorno Maria,
con gli occhi dolci di malinconia,
buongiorno Dio ... lo sai che ci sono anch'io.
Eric, e torniamo allo stesso discorso: il metodo di elezione dei propri rappresentanti mi sembra assolutamente essenziale in democrazia. Se questi ti sembravano quesiti avulsi ai problemi del cittadino medio, dimmi tu cosa importa al cittadino medio che vive in un paese democratico. Ma certo siamo in Italia, dove ci importa solo se lo spaghetto è al dente sulla nostra tavola!! Poi non ci lamentiamo di Berlusconi & C perche chi è causa del suo mal pianga se stesso. E non rompa i coglioni, dopo.
Kalz: ripeto, continua a ironizzare, ma la sostanza dei fatti non cambia. Io un paese mentalmente sottosviluppato come questo non l'ho mai visto. E questo blog è una felice eccezione, ci tengo a dirlo.
Direttore: mai pensato che non provasse ribrezzo per quella gentaglia.
Il mio è un discorso più generale, non legato alla nazionale di calcio. In nessuno sport riesco ad essere interessato alle vicende degli azzurri, e anzi trovo fastidioso il tifo a tutto spiano, specie in certi sport dove la nazionalità conta pochissimo (tipo F1). Di solito simpatizzo sul momento, se c'è un atleta o una squadra di valore o che mi piace per ragioni umorali.
Eric: alla grande ;)
Io parlavo molto seriamente. Mi sembrava fosse chiaro.
@jeremy:scusami eh, tanto per fare un paio di esempi, perchè non hanno mai fatto un referendum sull'immunità parlamentare?o sugli onorevoli con delle pendenze giudiziarie?o magari spiegare un pò meglio che cazzo era davvero il premio di maggioranza alla lista più votata?
E comunque, identità nazionale o meno, al 99,9% degli italiani, come si è potuto vedere, non gliene frega un cazzo di decidere sta cosa, e credo che tu jeremy, sia piuttosto intelligente per capire come mai è stato chiesto questo quesito...
E cmq i referendum in italia hanno sempre fatto flop...
Jeremy: e qui ti sbagli. Non me ne frega da un punto di vista sportivo, ché non ambisco a veder primeggiare un paese per cui non nutro stima, ma dal punto di vista politico me ne importa eccome. Mi incazzo, mi indigno, combatto per cambiare una certa situazione, perché l'Italia esiste, è il posto in cui sono nato e mi devo sbattere per me e per le persone a cui voglio bene.
Da qui a tifare per un paese di merda, però, ce ne corre.
La cattiva informazione non esiste? Non pensare a te e a me che abbiamo internet, pensa a quel 70% di italiani che si informa solo tramite tv...
Considerazioni sparse:
Lippi e Sacchi stavano e stanno sulle balle per la loro arroganza e supponenza; Trapattoni pur essendo identificabile con il Milan come giocatore e con Juve ed Inter come allenatore godeva di una buona stampa ed una certa simpatia popolare; se Rocco avesse allenato la Nazionale mi gioco l'anima che sarebbe stato amato, nonostante avesse fatto grande il Milan.
Non tifare a prescindere per la propria Nazionale a mio parere non è una cosa tragica o negativa, però mi fa' ridere l'usanza tutta italiana di tifare per la Nazionale dell'idolo della propria squadra di club, idolo che (giustamente, è un professionista) appena trova un ingaggio migliore prende e se ne va'...
A chi dice che non vinciamo una guerra dai tempi dell'impero romano voglio ricordare la guerra Italo-turca e la guerra d'Etiopia ed anche la prima guerra mondiale perchè anche se dopo Caporetto sul Piave i c'erano anche soldati inglesi, francesi e americani il grosso delle truppe era composto da italiani ed il comando era italiano; giusto a mio modo di vedere non festeggiare il 4 novembre, sia perchè la prima guerra mondiale ha causato 650.000 morti sia perchè l'armistizio di villa Giusti e la successiva pace di Versailles prepara quella immane tragedia che è stata la seconda guerra mondiale; il 25 aprile era (forse lo è ancora) sentito solo nelle regioni che hanno vissuto la Resistenza quindi il centro nord con l'esclusione di quello che rimane della Venezia Giulia dove non c'è stato un 25 aprile bensì un primo maggio che ha visto l'ingresso delle truppe titine a Trieste.
direttore,concordo pienamente sulla chiusa ma lei molto meglio di me saprà o avrà notato che tra gli atteggiamenti tipici del popolo italico storicamente c'è l'odio viscerale per il vicino: se il mio compaesano mi sta sulle balle, meglio uno di un altro paese che lo umilii,piuttosto che il mio odiato vicino abbia un successo.
trasliamo il ragionamento alla politica,alla storia( lo dice persino Manzoni nell 'Adelchi che ho avuto l'onere di dover leggere a scuola) allo sport.
sport nazionale italiano è tifare contro l'italiano. poi non è così per tutti ovvio,e il diritto di critica c'è sempre(o dovrebbe).
poi per me Lippi è un pallone gonfiato e ammetto che dopo le sue frasi dopo l'egitto per un attimo ho pensato:se prendesse tre a zero gli starebbe bene. ma è stato u pensiero che ho soffocato,perchè come dice lei oltre Lippi c'è altro.
comunque ci sarà un motivo se siamo stati quasi gli ultimi in europa a diventare uno stato unificato........
chiedo scusa a Italo Muti se ho in parte rubato la sua considerazione,ma non avevo letto il suo commento,diciamo che c'è stata una concordanza di collegamento storico
@Eric
Infatti, 35 referendum hanno raggiunto il quorum 27 non lo hanno raggiunto; divorzio, aborto, nucleare, due tentativi di modificare il finanziamento pubblico dei partiti, limitazione dei ministeri, legge elettorale per i comuni, norme televisive eccetera eccetera eccetera...
Effettivamente non ha mai funzionato e non ha deciso nulla di importante...
Krug, però è da più di 10 anni che un referendum non raggiunge il quorum (dal finanziamento pubblico ai partiti, mi pare). In passato il referendum è stato uno strumento eccezionale per decidere su fatti vitali per la nostra democrazia, ma ora è inflazionato. qualcosa va rivisto nel suo utilizzo, mi pare.
io credo che la maggior parte dei tifosi contro, al dunque, tifi per il proprio paese, ma questo non significa che si possano trovare valide eccezioni.
@italo mutti: hai perfettamente ragione riguardo ai motivi storici della mancanza del senso di nazionalità; fatta l'italia ora dobbiamo fare gli italiani!!il problema è che siamo ancora al primo passo.
purtroppo nè la scuola nè la famiglia nè la classe politica parla più di convivenza civile, del bene comune, oggi qualunque estraneo è un nemico da affrontare, si sono ormai sgretolati i rapporti sociali.
@eric: non è vero che i referendum abbiano fatto sempre flop (scelta tra repubblica e monarchia, aborto, divorzio solo per citarne alcuni). il problema è che il referendum baipassa la classe politica, può fa saltare i loro progetti, ed è per questo, vedrai, che cercheranno di eliminarlo almeno nella sostanza. insomma...perdio...oltre a votare cos'altro vogliono questi cittadini? anche assumere delle scelte politiche direttamente???
Edoardo io discutevo la frase "E cmq i referendum in italia hanno SEMPRE fatto flop..." di Erik; sostanzialmente sono d'accordo con te.
C'è da dire che questo referendum è stato praticamente "nascosto" venerdì (due giorni prima delle consultazioni) ho fatto un giro sui giornali on line per trovare un trafiletto sul referendum dovevi cercare col lumicino; non a caso l'ultima serie di referendum, nel 1995, che hanno raggiunto il quorum hanno beneficiato di un'incredibile campagna televisiva perchè interessava direttamente le tv berlusconiane.
Come cazzo si fa ad attaccare il referendum e questo in particolare??
Tolti i primi due quesiti, su cui ognuno giustamente può avere le proprie idee, il terzo ci permetteva di impedire che continuassero a essere eletti degli impresentabili con questa storia delle candidature multiple.
Lo scandalo è che con questa storia del quorum non passa più un referendum da vent'anni, perchè chi voterebbe "no" si astiene, forte dell'aiuto di milioni di menefreghisti che non votano mai, ma il cui peso si fa sentire come non mai in queste occasioni, mentre anche chi voterebbe "sì" sa che il quorum non sarà mai raggiunto e non va a votare in ogni caso (nella remota ipotesi che fosse informato).
Non credo che esista una persona sana di mente in Italia contraria all'abrogazione delle candidature multiple, così come dubito che esistano milioni di donne fermamente intenzionate a far decidere a dei preti fanatici che cazzo fare del proprio utero e come fecondarlo, fatto sta che però sti referendum (unico mezzo con il quale il popolo può esprimere la sua opinone direttamente) sono solo una perdita di tempo e soldi, per colpa di questo maledetto quorum (se non ci fosse il quorum tutti quelli della lega dell'idv e dell'udc andavano a votare no, tutti gli altri si, e sicuramente si andava oltre il 50%, altrochè sconfitta del bipolarismo come ci tocca sentire da quella facceia da culo di buttiglione).
é vero, anche con lippi, da interista emigrato, non c'é la faccio a tifare contro la nazionale .. pero ammetto che le sconfitte sono meno amare
@Edoardo Krug
Considerate anche che se i referendum raggiungono ilquorum, il comitato promotore ha i rimborsi dallo stato.
Ecco la motivazione per molti referendum insulsi, non tutti.
Italo
@Edo, scusa ma dai tuoi post precedenti su affinità personali e non si capiva altro, ovvero che a te, rassegnato magari dall'andazzo generale, non frega piu niente in generale dell'Italia. Sull'ambito sportivo, io non lo capisco ma non mi straccio le vesti se non tifate per la nazionale italiana. Semplicemente è un sintomo diffuso di qualcosa di piu profondo, ovvero la mancanca di identità a cui basta solo un'antipatia marcata per venir meno. Che infatti dagli ultimi post, non solo tuoi, si capisce. @Eric, sono d'accordo che l'informazione sia stata infima, ma si è andati oltre la disinformazione. Il 22% rappresenta il minimo storico dei quorum. Non è solo disinformazione E' menefreghismo dovuto ad una rassegnazione generale nei confronti delle istituzioni. Rassegnazione che pero noi non facciamo nulla per debellare. In primis non andando a votare.
Ma uno di Milano allora dovrebbe tifare Inter o Milan? E tutti a tifare la Ferrari?
Io mi sento molto più vicino a un cittadino anglosassone che a un italiano. E spiegatemi perchè dovrei fare il tifo per persone che mi danno l'urto del vomito solo a vederle?
Mi sembra che il tifare per la nazionale a priori è come votare la Lega nella valli anche se candidano un cervo o votare il PD in Toscano anche se candidano un cinghiale. Ma neanche per idea.
Cyd, si presume che il tifo per la nazionale vada oltre quello per Milan e Inter di uno di Milano. Come quello per un partito politico in particolare. Si parla di nazione, concetto astratto a cui noi non siamo abituati e non ci hanno fatto abituare.
@Direttore: io non riesco a non tifare per la mia nazionale (tifo addirittura per quelle dei miei nonni, che per alcuni è una minchiata ma è più forte di me...), ma capisco anche che alcuni non si sentano rappresentati dai propri rappresentanti (scusate il gioco di parole): capisco che non ci si senta rappresentati da gente come Berlusconi o Lippi e non ci vedo nulla di male.
Ci fosse un campionato Mondiale dell'aristocrazia, Lei riuscirebbe a tifare per i Savoia?!...
@Edoardo: guarda, l'esterofilia italica m'è sempre parso un vezzo paradossalmente allo stesso tempo snob e provinciale. Se dici che "Mi incazzo, mi indigno, combatto per cambiare una certa situazione, perché l'Italia esiste, è il posto in cui sono nato e mi devo sbattere per me e per le persone a cui voglio bene" significa che comunque riconosci che questo è il tuo paese e ci tieni anche un po', quindi sarebbe il caso di darsi da fare anche in senso positivo e non solo in negativo (a sputare sull'Italia siamo bravi tutti, ci vogliono un po' più di palle per far notare alla UE che sdoganare il "Parmesan" made in Sweden è una mafiata: non confondiamo l'oro con la merda, please...). Sono il primo a criticare gli italiani, ma quando all'estero mi fan le pulci mi diverto anch'io a segnargli le crocette col lapis rosso (la cosa più divertente è stato vedere le acrobazie dialettiche dei francesi per giustificare la testata di Zidane....la faccia come il culo!...).
Proprio quelli che fanno gli esterofili (ricordo un idiota che si presentò ad un reality tv con la bandiera della Scozia in valigia...) poi se gli proponi di imitare gli stranieri nelle cose più positive ti dicono "eh, ma non è la stessa cosa..." Eh, ma se neanche ci provi, cazzo!...
Perchè in questo paese proprio quelli che odiano il proprio popolo per il proprio individualismo poi sono i primi a rendersene interpreti: "Ho rinunciato allo scontrino, così mi ha fatto lo sconto..." E bravo pirla, così alla fine dell'anno pagherai tu le sue tasse...
A me quello che piace della nazionale è proprio l'unione di forze che annulla (o dovrebbe annullare...) i campanilismi e affratellarti unendo le forze a quelli che fino al giorno prima stavano al di là della contrada. Perchè è oltre la contrada che bisognerebbe andare per abbandonare il feudalesimo in cui ancora vive questa "giovane" nazione (permettimi la battuta: e voi toscani non ci aiutate di certo... :-D ).
Poi certo, certe gestioni della nazionale ti fan girar le palle, ma proprio perchè vanno in senso opposto al discorso che sto facendo e al contrario favoriscono i personalismi e le lottizzazioni (non ho mai sopportato le nazionali dei "blocchi"...).
Io personalmente ho tifato ancora più forte per l'Italia agli ultimi Mondiali, dopo aver visto l'Adidas e Blatter eliminare l'Argentina nei quarti: la mettete sulla mafia?! E beccatevi Cannavaro e Materazzi...
p.s.: vestiti Puma, tra l'altro...
@jeremy: ma semplicemente l'Italia non è una nazione. Fino a 150 anni fa era divisa e sotto dominazioni completamente diverse. Mi stupirei se si considerasse già una nazione unita.
@Dane
Milanista, fascista, argentino e croato...
Ce le hai proprio tutte... ;)))))
"Io non ho nulla in comune con un milanese, un siciliano o un veneto e non vedo perché dovrei sentirmi "nazione" con popoli a me alieni. E non faccio il figo: viaggio, apprezzo e valuto con la mia testa". Edoardo, non sapevo che milanesi, siciliani o veneti fossero una massa indistinta di persone tutte con le stesse caratteristiche.... Baschi e Irlandesi tutti a posto, milanesi tutti sboroni e siciliani tutti mafiosi? Mi sa che la tua testa è un po' limitata
cyd, non ci abbiamo mai provato ad essere una nazione. E' questo il dramma vero. Il fascismo, appropriandosi dell'onere di unire questa massa informe, ha marchiato a fuoco l'identità nazionale con qualsosa di sbagliato. Per decenni l'inno è stato bistrattato e nascosto, con i due partiti di maggioranza legati a poteri che dell'Italia unita se ne battevano la ciolla (leggasi Chiesa Cattolica/USA e blocco comunista). E noi in questo ambiente dovremmo dare direttive di vita civica agli immigrati?!? Ripeto: chi è causa del suo mal pianga se stesso....
Mi permetto di citare Gaber per racchiudere in poche parole tutta la querelle: "Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono"
@ jeffbuckley "milanesi tutti sboroni e siciliani tutti mafiosi?"
Poi Zerillo disse: " Ho saputo una cosa, una cosa che deve restare tra me e voi: riguarda il povero Laurana" "Era un cretino" disse Don Luigi
Cecco, entri anche tu nel favoloso mondo degli official partners di Giuliano/jeremy: frase finale durante il funerale di "A ciascuno il suo" di Sciascia. Mi bastano un tre chili di costate di Chianina....Grazie!!!!
Jeffbuckley: perdonami ma non hai capito il senso della mia frase. Partendo dal fatto che l'Italia non è mai esistita, come paese unito, fino al 1861 (e qui credo che saremo tutti d'accordo), non vedo perchè dovrei sentire una vicinanza "patriottica" per un veneto o un napoletano o un lomabrdo, che in teoria sono miei connazionali ma che provengono da un humus culturale, storico e politico distante anni luce dal mio. In comune abbiamo la lingua, ma per il resto con loro ho gli stessi punti di contatto che potrei avere con uno spagnolo o con un austriaco (cioè zero). Ho forse detto "irlandesi tutti fighi, milanesi sboroni e siciliani mafiosi"? Non mi pare proprio, lo hai scritto tu fraintendendo miei pensieri assolutamente lontani da quel concetto. Ho detto che la nostra unità è fittizia; se a questo ci aggiungi l'odio viscerale che provo verso la mancanza di senso civico e di legalità tipicamente italiana, ecco spiegato perché, a livello sportivo, di quello che fa l'Italia me ne sbatto.
Poi mi imegno a livello politico, ma questo è un altro discorso. In Italia ci devo vivere ed è mio dovere sbattermi.
Che poi mi senta più legato ad altri paesi è un fatto che deriva dal mio vissuto personale e dalle esperienze splendide che ho fatto in determinate nazioni.
Dane, penso di aver risposto pure a te. Condivido il tuo discorso fino al punto sul campanlismo, perché per me viene la città prima di tutto, poi la regione e infine la nazione ;)
La nazionale è senz'altro un simbolo, ma è un simbolo che viene riempito di persone che magari lo rispettano poco.
Io posso fare qualcosa per far smettere a Lippi di svuotare di significato questo simbolo? Che la finisca di far diventare la Nazionale il suo campanile? L'unica cosa è il tifo contro, non ho trovato altre soluzioni.
Sul referendum: il referendum è voluto da almeno 500mila persone che vanno a mettere delle firme per richiederlo (quanto consapevolmente non lo so, ma questa è la democrazia, bellezza, anche un perfetto idiota può andare in parlamento ed è giusto che sia così)
Paperogha 500.000 persone non sono nemmeno l'1 percento di questo Paese; capiamoci io sono favorevolissimo ai referendum ma se vengono utilizzati con parsimonia; x capirci a livello regionale siamo stati chiamati ad esprimerci sulla tutela del gallo cedrone; con tutto il rispetto per il simpatico pennuto credo che una giunta regionale possa esprimersi tranquillamente senza coinvolgere direttamente i cittadini...
@krug: sinceramente, dimmi un referendum negli ultimi 20 anni che ha raggiunto il quorum e ha cambiato le sorti del paese. Se mi parli del referendum repubblica-monarchia, quello sull'aborto e sul nucleare parli di cose votate in momenti storici totalmente differenti da questo. Io non dico che non bisogna andare a votare, dico che semplicemente questi referendum sono stati accompagnati da della disinformazione incredibile. Ok che c'è internet ma dimmi, come può una vecchietta di 75 anni prendere il pc del nipote e informarsi?
E' ovvio che il referendum in sè è importantissimo, vitale per una democrazia, se usato bene. Ora mi sembra una roba messa li "tanto per" visto che neanche ai diretti interessati (i cittadini e i politici) interessa più di tanto.
Eric, abbi pazienza, una cosa è dire "dimmi un referendum negli ultimi 20 anni che ha raggiunto il quorum e ha cambiato le sorti del paese." e possiamo essere d'accordo anche se 14 anni fa' un referendum ha raggiunto il quorum e contribuendo a puntellare il regime nerlusconiano, un'altra cosa è dire "E cmq i referendum in italia hanno sempre fatto flop...".
Dopodichè se per te è la stessa cosa va bene così
@krug: si percarità, però non è che si può sempre ragionare "60 anni fa il referendum sulla monarchia ha funzionato"...parliamo di momenti storici diversi dove il popolo credeva in una classe politica e quindi non si poneva neanche la domanda se andare a votare o meno, non ci andava e basta.
Già per le Europee e le provinciali credo che sia stato una delle affluenze più basse della storia, non c'è da meravigliarsi che la gente non voti 3 quesiti che scusami eh, ma detto papale papale per me che niki Vendola si candidi per la circoscrizione di foggia e per quella di milano può anche andar bene, ciò non toglie che forse ecco, in un paese dove la tribuna politica è "questo è andato a puttane a spese sue" secondo me c'è altro da cambiare.
@krug: "...non si poneva neanche la domanda se andare a votare o meno, non ci andava e basta."
ovviamente era "CI andava e basta"
comunque siamo andati OT, il succo del discorso è che a me dell'Italia di lippi che fa le convocazioni in base ai suoi interessi da mezz'uomo qual'è non rientra nelle mie grazie: Donadoni per quanto scarso (e non aiutato da nessuno in federazione perchè "uomo guido rossi") mi ha sempre dato l'idea di un selezionatore corretto e leale, lippi da l'idea (e anche non solo l'idea, è così e basta) di essere soltanto sporco.
Non siamo andati OT. Il concetto è quello: di fronte ad un personaggio quantomeno controverso, molti abbandonano l'istituzione pur di non seguire e sostenere il personaggio in questione. Questo perchè l'istituzione non rappresenta un reale valore condiviso. Magari abbiamo allargato il discorso al ruolo che il cittadino italiano interpreta, spesso a suo discapito, senza rendersi conto che è per la sua indifferenza che questa gente regna sovrana.
@jeremy: e quindi secondo te è un ragionamento sbagliato?
Io non stimo lippi, non stimo cannavaro, schifo quello che sono e quello che fanno... dovrei seguirli lo stesso, magari che ne so, fare in modo che loro capiscano che sbagliano, ma seguirli lo stesso e pensare che comunque quella è la mia nazionale e loro sono solo degli impiegati?
Io li schifo e basta, e scusami, e posso solo gioire quando dopo un fallimento va in scena l'imbarazzante corona di interviste arroganti e mafiose che loro sono sempre stati abituati a fare dopo un flop.
hai ragione Krug, 500mila persone non sono nemmeno l'1% della popolazione del paese, ma comunque, in termini assoluti non mi paiono poche.
Forse il numero va adeguato. Ma il mio discorso voleva semplicemente significare che non è che uno si alza la mattina e decide"ok, domani si fa un referendum".
Poi si può anche chiederci se la data del voto fosse stata diversa cosa sarebbe successo.
Comunque gli italiani hanno ancora dato retta ai partiti che gli hanno detto di rimanere a casa, che poi non se la prendano contro il governo ladro se, quando hanno occasione di contare qualcosa, se ne stanno a casa
Eric, si secondo me è sbagliato. Proprio per le cose che dici tu. Anche perche gli uomini passano, prima o poi...Poi per carità le vostre motivazioni, nel nostro contesto e nel contesto del sottobosco azzurro, sono tollerabili. Semplicemente, io non le condivido.
@jeremy: il problema di questo periodo dell figc è che passato lippi arriverà uno come lui. (che ne so, un misto tra mangano, dell'utri,satana,mazzei e carraro...uno solo a suo livello non ce lo vedo)
@Edoardo, con simaptia poi chiudo eprchè tanto non ci troveremo mai:
"Partendo dal fatto che l'Italia non è mai esistita, come paese unito, fino al 1861"
Adesso esiste, vogliamo far qualcosa o no?!...
"Condivido il tuo discorso fino al punto sul campanlismo, perché per me viene la città prima di tutto, poi la regione e infine la nazione"
E allora se l'Italia è un paese provinciale e senza coscienza civica è colpa di quelli come te. Ma non siamo tutti così, fortunatamente... ;-)
"non vedo perchè dovrei sentire una vicinanza "patriottica" per un veneto o un napoletano o un lomabrdo, che in teoria sono miei connazionali ma che provengono da un humus culturale, storico e politico distante anni luce dal mio. In comune abbiamo la lingua, ma per il resto con loro ho gli stessi punti di contatto che potrei avere con uno spagnolo o con un austriaco (cioè zero)"
Minchiate, minchiate, minchiate, minchiate, tra l'altro ritrite perchè ne abbiam già parlato in passato. Minchiate perchè sicuramente tu senti più piatto di casa la pastasciutta rispetto ai wursterl o ai cevapcici, perchè nelle canzoni di De Andrè c'è qualcosa di Donizetti e Bellini mentre non c'è un cazzo dei Mori (flamenco...) o degli zingari (jazz manouche), e perchè il tuo sangue e la tua cultura sono sicuramente più simili a quelli di un veronese o un napoletano che a quelli di uno spagnolo o un austriaco: Giulietta e Romeo sono stati ambientati a Verona, la storia è molto "sanguigna" e "terrona" (mi si passi il termine :-P ) tanto che noi la immagineremmo a Napoli o Palermo, ma vista dall'occhio di un inglese come Shakespeare già Verona era sufficiente. Un motivo ci sarà...
Che certe minchiate me le dica un coglione col fazzoletto verde al collo posso capirlo, che me le dica tu sinceramente mi sconvolge un po'. Mi sa che soffri della sindrome da Euskadi... :-D
Eric, devi essere fiducioso: oggettivamente e unanimamente, posso senza dubbio affermare che peggio non c'è. Il fondo lo abbiamo già toccato con il Ritorno. Dimmi uno che potrebbe sostituirlo e farlo rimpiangere?!? Dai non esiste un altro come lui. Alegher, insomma!!
@jeremy: son 15 anni che lo sento dire riguardo a Mr. B.
Ed è ancora capo di governo.
Idem per Andreotti, in passato.
Questo fa la fine di ferguson, ce lo teniamo 25 anni :)
@paperogha
Non è che non hanno dato retta ai partiti semplicemente non hanno reputato utile o necessario andare a votare
"..non vedo perché dovrei sentire una vicinanza "patriottica" per un veneto o un napoletano o un lombardo, che in teoria sono miei connazionali ma che provengono da un humus culturale, storico e politico distante anni luce dal mio. In comune abbiamo la lingua, ma per il resto con loro ho gli stessi punti di contatto che potrei avere con uno spagnolo o con un austriaco (cioè zero).." Edoardo, discorso complesso per un blog e già trattato in passato sempre a proposito di tifo per la Nazionale. Non voglio farla lunga (alla fine ognuno ha il diritto di pensare quello che vuole) ma quoto in pieno Felix e la sua citazione di Gaber e cito a mia volta una esilarante gag da uno spettacolo teatrale di Ivano Marescotti che ho visto l’estate scorsa a Cesenatico. Partendo da una discussione da bar su quali fossero gli esatti confini della Romagna (che i romagnoli tengono ben distinta dall’Emilia…) si partiva dai confini ufficiali (Ravenna a nord, Cattolica a sud etc…) per poi cominciare con una serie di distinguo che alla fine portavano il protagonista a dire che la vera Romagna era…. casa sua…! Capito? Nemmeno il suo paese, proprio la sua casa, la sua famiglia… “anzi, a voler ben guardare, mio cognato è si del mio paese ma è un tale imbornito …”
No scusa non ci confondiamo con dei "giganti". Il coniglio è gia scappato. Sono fiducioso che lo faccia anche dopo il prossimo Mondiale....
Scusa Krug, ma non andare a votare non mi sembra una gran scelta. Puoi andare a votare No, ritenendo che i quesiti siano un'emerita stronzata (io ho votato 2 no), ma il non voto non lo condivido.
Al contratio che nel calcio io penso che in democrazia gli assenti abbiano sempre torto
Bravo Jeff, hai centrato il punto: vedono le differenze anche dove non ce ne sono, così, giusto per distinguersi e pensare al "particulare" (che solitamente coincide col proprio portafoglio...). Poi difendono il Tibet, che tra gli intellettualoidi (magari quelli che han sempre votato per l'ideologia che oggi soffoca il Tibet...) fa molto figo. Non conoscono le proprie radici culturali: son cresciuti con la pasta di Napoli, il prosciutto friulano, e la pittura fiorentina, tutti indistintamente, ma giocano a fare i prigionieri politici perchè fa snob.
Poi seguono l'esterofilia che è una moda sempre in aggiornamento: negli anni 60 andavano di moda le atmosfere da film "frrranscese" (qualsiasi cosa, dalla frangetta ai pantaloni era "alla frrranscese", anche quando magari i francesi l'avevano copiata dagli italiani.. mah......), negli anni 70 l'irregimentata Inghilterra, negli anni 80 il machismo USA coi paninari che in Timberland e cintura El Charro correvano al cinema a vedere quelle porcate di Stallone, adesso è il momento delle minoranze etniche e ognuno recita la parte...
"eh, purtroppo gli italiani non sono uniti e non hanno senso civico e patriottico..." E fai qualcosa no?!...
Se una nazione non esiste dal 1200 non vale, e quindi ognuno si sente giustificato a far quel cazzo che vuole...pensa te...
p.s.: vadano in Croazia a vedere come si sente una giovane nazione, altro che contrade e sagre paesane...
@Dane
Quindi io che abito a Trieste, che mangio più cevapcici, wurstel, goulasch o sardoni in savor che pesto alla genovese, penne alla norma o penne all'arrabbiata, che per dessert mi ritrovo lo strudel invece dei babà, krapfen invece dei bomboloni, che nelle mie canzoni popolari (la vera anima musicale di una zona) ritrovo "Wien bleibt Wien", "Wiener blut" o le arie dell'Operetta e non la tarantella, che nel mio dialetto, veneto di base in quanto lingua franca dell'Adriatico, trovo parole slovene, croate, tedesche, ungheresi che faccio, tifo per l'Austria-Ungheria?
Ah, dimenticavo: Marescotti un grandissimo, troppo sottovalutato. Certo, facesse parte della tribù degli "anvedì ahò maddeghè ahòmaghestascerzà" avrebbe tutt'altro successo.....
Dane, mi trovi d'accordissimo su Marescotti. Grandissimo interprete e recitazione sublime. Peccato lo abbiamo quasi sempre relegato in parti da stronzo. Comunque eccezionale davvero.
Chiamo la "guardia" teatrale: Igor Vazzaz che ne pensi di Marescotti? Non ti dilungare che ti conosco!!:-))
Krug, volevi dire la minchiata e l'hai detta. Adesso sarai soddisfatto, ma io all'Esselunga di Trieste ho sempre trovato la stessa merce che all'Esselunga di Taormina... :-D
Poi se vogliamo andare avanti a colpi di casi limite per fare cabaret facciamolo, ma in ogni caso Arsene Wenger si pronuncia Vengher e non Venger perchè è un cognome alsaziano e quindi si pronuncia alla tedesca. Ma stai pur sicuro che la puttanata di sentirsi più crucco che sanculotto il Mister non la pensa e non la dice, fidati..... ;-)
p.s.: cià, renditi utile va': spediscimi 5 barattoli di Ajvar, che qua a Milano non si trova. Pago tutto, merce, spedizione e disturbo...
Eh, no Dane, fattela spedire da Taormina, perchè all'Esselunga (che qui praticamente non esiste) di Trieste l'Ajnvar c'è, così come i cevapcici... Come la mettiamo? ;)))
Cmq sono buono e ti mando volentieri l'Ajvar però mi spieghi il perchè avrei detto delle minchiate e cosa intendi quando dici "vadano in Croazia a vedere come si sente una giovane nazione, altro che contrade e sagre paesane..."
Krug, non hai detto niente di sbagliato, l'ho definita minchiata perchè avevi ovviamente citato un caso limite che non può essere preso a metro della situazione. Mio padre mi ha detto che in Sicilia da bambino vedeva tante donne cucinare il cuscus, ma ciò non ne fa un africano. Ti ho fatto l'esempio alsaziano (dove si mangia quasi solo wursterl e crauti, e Escargot avec Chateneuf du Pape te li tirano dietro...), ma ce ne sono tanti altri: l'Armorica dove si parla un dialetto più simile al gaelico che non al francese o il Mississipi francofono, la California che ha adottato lo spagnolo come lingua ufficiale alla pari dell'inglese o quel Montana dove la vita assomiglia certamente più al Canada che al Texas, etc...
E' evidente che le terre di confine hanno uno scambio più intenso con l'estero, ma sebbene i confini non siano a tenuta stagna la "media" del paese forma lo zoccolo culturale. Succede in tutti i paesi ma quando gioca il Dream Team l'inno lo cantano tutti, dalla California all'Illinois...
p.s.: ho fatto l'esempio della Croatia per dimostrare che non è l'età di una nazione che forma il patriottismo: ogni ragazzino croato ha la scacchiera biancorossa sullo scooter, i ragazzini italiani andavano in giro con la maglia di Germania e Olanda anche ai mondiali del 90.....
p.p.s.: i sueprmercati hanno un target regionale, ma come ho detto al cultura la fa la media. A Milano i cevapcic ci sono ma non c'è l'Ajvar, così come c'è il burro di arachidi che in molte regioni d'Italia non si trova: vuoi dire che a Milano ci stiamo americanizzando?!....
@dane concordo su tutto,anche sulla croazia,
la quale però ha fondato il suo patriottismo sul cancellare e fingere che non ci siano mai stati italiani,inventandosi a volte anche pezzi di storia.
poi c'è da dire che il nostro patriottiamo funziona come tutto ciò che funziona in italia:fuori dall'italia...
si veda gli italiani di nizza che sono ,in pochi anni(mesi?) diventati più orgogliosi di essere francesi dei francesi stessi.
il problema è allora solo il nostro paese? o siamo noi?
@jeff: hai ragione, sentimento nazionalistico a parte ciò non toglie che io abbia più punti d'incontro con uno che vive a madrid di uno che vive a melito di porto salvo.
Eric, non so cosa dire... Io sono di Milano e per certe cose sono probabilmente più simile a uno di New York o di Tokio che a uno di Piacenza ma in questo caso è per lo stile di vita imposto/permesso dalla grande città rispetto alla provincia. Sono cresciuto a libri, musica e films americani mentre non ricordo l'ultimo libro italiano che ho letto e Pupi Avati e Celentano mi fanno cagare ma non per questo mi sento del Midwest o del New England. Come in tutte le cose la realtà ha molte sfaccettature e credo si debbano guardare tutte, non solo quelle che ci piacciono.
Ciò detto, anche io considero la Nazionale come una squadra per la quale tifare o meno a seconda del fatto che mi sia simpatica o no, in base a chi l'allena e a chi ci gioca. Ultimamente però devo dire che oltre a Lippi e a 9 giocatori su 11, la Nazionale mi è sempre più odiosa per colpa della corte che ci gira intorno, dirigenti, accompagnatori, giornalisti.... p.s. a PROPOSITO DI REFERENDUM: NON SI PUO' FARNE UNO PER ABROGARE, CARESSA...??!!!!
Inizio dalla fine; no, Dane, non vi state americanizzando, vi state GLOBALIZZANDO, come ad un certo punto, con il fascismo prima e con la televisione poi i lombardi, i campani e tutte le popolazioni della penisola italiana si sono italianizzati, o almeno hanno iniziato a farlo; per fare un esempio Cavour parlava meglio il francese che l'italiano, non era mai andato più in giù di Roma e sicuramente si sarebbe trovato più a suo agio a Londra e Parigi piuttosto che a Napoli ed a Palermo, così come un Manzoni si sarebbe trovato più a suo agio in Svizzera; e non credo siano casi limite ma casi generalizzati. Come detto da qualcuno cento e cinquant'anni scarsi di unità italiana non sono bastati a cementare una nazione anche perchè da un certo punto in poi tutto quello che sapeva di patriottismo veniva etichettato come fascismo e respinto automaticamente.
Riguardo la Croazia premetto che la conosco sicuramente meno bene di te ma bazzicandoci spesso rabbrividisco pensando al patriottismo dei croati che spesso e volentieri mi sembra alquanto imposto dall'alto (soprattutto dall'Hdz del fu presidente Tudjman ma anche da forze politiche di centro-sinistra come l'HNS di Mesic) ed appoggiato dalla chiesa cattolica e che venga alimentato per nascondere i veri problemi del Paese. Dopodichè in certe zone, penso alla Dalmazia Settentrionale, la Regione Quarnerina e l'Istria mi sembra abbastanza più neutro rispetto ad altre zone del Paese.
@jeff: ma infatti io sono d'accordo con te, cioè il mio discorso era un sottolineare ciò che tu hai detto, non contestarlo.
E sono d'accordo anche con il tuo ultimo messaggio.
Dane, a me sconvolge il fatto che reputi "minchiate" ogni cosa che non approvi e che ti lanci subito in giudizi trancianti ("non sanno questo, non sanno quello, fanno questo, difendono quello") così, tanto per fare. Meno male che quelle cose me le hai dette simpaticamente, non oso pensare al tono che avresti usato se fossi stato incazzato...
Siccome non ho voglia di confutare punto per punto, dico solo una cosa: il mio non è assolutamente un atteggiamento razzista Padania-style (io sono un terrone, per loro), anzi, ma solo una constatazione di fatto che deriva dall'avere amici sardi, veneti, piemontesi, calabresi, ecc ecc e che ho rovato comune a molta gente di varia estrazione politico-sociale.
Io conosco le mie origini e conosco perché amo alla follia paesi diversi da quello in cui sono nato (altro che disquisizioni sulla roba da mangiare, dai). Sarò snob, sarò idiota e soffrirò della sindrome di Euskal Herria, ma sono fatto così e ne sono fiero.
Penso non si possa dire a qualcuno come tifare, cosi' come se uno e' incazzato (scusate) per ragioni proprie con le istituzioni non gli si puo' fare la morale se si sfoga prendendosela con chi, a seconda delle situazioni, le rappresenta. Pero', qui si tratta di tifare per la propria nazionale di calcio (calcio porca miseria, non i diritti dell'uomo alle Nazioni Unite) e francamente nonostante in tanti me lo abbiano spiegato io non riesco a capire come si possa NON tifare o addirittura tifare CONTRO. Manifesto la mia limitatezza, ma non vorrei che questo fosse piu' semplicemente un tifo per i propri colori portato all'estremo (tifo Brasile per Maicon e J Cesar, Lippi e Cannavaro mi fanno schifo perche' Juventini di Moggi, ...). Ancora piu' distante mi sento verso le tesi di chi non si sente italiano a favore di stati o minoranze "simpatiche" per dare una spiegazione logico-politico-antropologica ad un fatto per me tutt'altro che complesso come il tifo (o non) per la nazionale di calcio.
In ultimo, non penso che questo ci sia da sempre, nel 1970 o nel 1982, ma anche nel '74 o '78 sara' che essendo stato molto piu' giovane il mondo mi appariva diverso, ma non mi ricordo una cosi' grande NON partecipazione ai colori nazionali nello sport in generale e nel calcio in particolare; mi sbaglio?
@Krug&Arcangelo: il patriottismo della Croazia non è quello cavalcato e strumentalizzato da qualche estremista di una o dell'altra parte politica, ma quello che ho citato con l'esempio stupido della scacchiera sugli scooter. Il croato medio (che non odia gli italiani come certa pubblicistica istituzionale sia croata che italiana vorrebbe far credere) è fiero di sentirsi croato, prima ancora di sentirsi un asburgico fiumano o un mediterraneo spalatino e prima ancora di sentirsi di destra o di sinistra...
@Edoardo: "Io conosco le mie origini e conosco perché amo alla follia paesi diversi da quello in cui sono nato"
Oh, allora lo vedi che è un vezzo?! Ma allora dillo sinceramente, senza trovare giustificazioni socio-antropologico-culturali risibili.
Come ho detto le frontiere non sono a tenuta stagna, quindi ogni paese ha ai suoi estremi differenze: ci sono tra un celtico dell'Armorica e un mediterraneo di Marsiglia, ci sono tra un boscaiolo del Nebraska e un vaccaro del Texas, ma questo non annulla il filo comune che li lega in un'unica cultura comune e in una patria unica. Vuoi vedere che nel mondo son tutti cretini che non capiscono il fascino della contrada provinciale?! La verità è che a qualcuno fa comodo chiudersi nella sua contrada e si trincera dietro l'alibi del "siamo nazione solo dal 1861..." per fare i cazzi propri, negando quella cultura comune che in Italia è presente dai tempi dell'Impero Romano (difatti gli italiani correvano tra le braccia di un padrone invasore piuttosto che un altro, ma sempre padrone invasore lo consideravano...). Poi, come diceva Enzo Biagi "non possiamo giurare sulla virtù delle nostre nonne..", quindi attaccarsi a ceppi etnici regionali è semplicemente ridicolo.
Non ho citato solo piatti tipici ma anche Donizetti e De Andrè. Sì, è vero, quello dei piatti tipici era un esempio stupido, ma visto come avete dribblato l'esempio di Donizetti o della pittura fiorentina, quello dell'esempio stupido era l'unica strada.
Fallita anch'essa, pazienza. Qualcuno chiuso nella sua contrada non vuole capire, e cerca solo una scusa per continuare a pensare ai cazzi suoi senza affrontare l'impegno di una coscienza civica: è più comodo così.
Poi qualcuno si chiede perchè i nizzardi si sentano così patriotticamente francesi: perchè i nizzardi non hanno scuse.....
@XLV: ti ricordi tutta la retorica sul presidente partigiano che festeggiava il Mondiale?!...
Se alle Olimpiadi capita di seguire il canottaggio(parlo per noi beceri, che lo guardiamo solo ogni 4 anni) istintivamente si tifa
per le canottiere azzurre. Idem per il pugliato, etc.. etc..
E' pattriottismo? Non credo, è più un sentimento di identificazione, bene o male guardiamo tutti la stessa Tv e votiamo in questo paese, alle cui istituzioni siamo soggetti.
Come mai per il calcio avvengono tutti questi distinguo? L'ha detta giusta Campatelli, quando ha accomunato Sacchi e Lippi.Troppe antipatie hanno accumulato, causa le loro vittorie, traendo inoltre da esse la convinzione di esserne i primi artefici e di poter riproporre l'artificio anche in nazionale, con conseguente prosopopea riguardo al 'gioco' od alla tattica. Da qui il tiepidismo di tanti riguardo alla sorti dell'italica pedata, il sentimento antipatriottico centra ben poco, credo. Se il C.T. è 'neutro', non è mai stato un 'nemico' dunque, vien più facile tifare per la nazionale, le critiche sono meno preconcette e la nazionale torna ad essere di 'tutti',più o meno. Per quanto riguarda il nazionalismo, son contrario, peggio cha alla pentola a pressione, anche a quelli piccoli. Viviamo nell'Europa Unita, in un mondo globalizzato, piaccia o non piaccia, il nazionalismo mi sembra ancronistico. Parlo in senso lato, non son nato a Bilbaho e non mi addentro nella questione basca per evitare di dire cazzate, il nazionalismo padano mi farebbe ridere se non fosse che mi fa piangere e manco lo conto, ma quei nazionalismi che portano o hanno portato lutti inutili non li condivido. Ovvio che se l'Iraq o la Turchia decidono di sterminare un pò di Curdi, questi hanno tutto il diritto di difendersi, non vorrei essere fraiteso.
@Clinter: infatti il patriottismo, il senso civico, l'identificazione nazionale sono cose diverse dal nazionalismo, che già nel suono della parola tradisce un certo fanatismo politico che lo nutre.
I baschi (così come i curdi, gli irlandesi, gli altoatesini, etc...) hanno tutto il diritto di non sentirsi spagnoli, e di far parte magari dell'Unione Europea ma da baschi e non da spagnoli. Quando medesime velleità vengono avanzate da Er Carota o da El Bepi sinceramente mi vien da ridere...
Dane: giustificazioni? Guarda che io non ne cerco. Sono convinto di quello che dico, ma siccome non ho voglia di confutare punto per punto i commenti di chi non la pensa come me, abbozzo. L'ho detto più volte che io non ho senso di appartenenza verso questo paese, e che ci posso fare se credi che sia un vezzo? Io più che ribadirtelo non posso fare.
L'esempio di Donizetti te lo dribblo ugualmente: la musica italiana mi ha sempre fatto cagare fin da quando ero piccolo, quindi certe influenze per me sono trascurabili. Mi emoziono di più a sentire le cornamuse, il folk dei Flogging Molly e dei Dubliners o lo ska dei Kortatu e degli Skalariak.
La cosa della coscienza civica però te la rispedisco al mittente: la mia frase sulla prevalenza di città e regione rispetto alla nazione era una battuta (non hai notato l'occhiolino finale?) e il mio comportamento è da sempre orientato al rispetto della cosa pubblica. Non serve tifare Italia o avere dentro di sé il senso della patria per aver rispetto dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi. Basta l'educazione.
@Edoardo: ma cosa c'entra, anche a me la musica italiana fa cagare (e l'Italia in generale, se è per quello), ma mica posso dirmi più vicino ad un negro dei campi di cotone del Mississippi solo perchè a me piace il blues!
"Rispetto dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi" è parte integrante del senso della patria, poi se vogliam giocar con le parole giochiamo.
Se non hai senso di appartenenza verso il tuo paese va bene, ma è un problema tuo quindi (ripeto) non tirar fuori giustificazioni ridicole per dimostare che il tuo sentimento e il tuo atteggiamento siano quelli "giusti": tra la pittura dell'orobico Caravaggio e del siculo Antonello da Messina c'è sicuramente più humus comune che tra i due e qualche fiammingo della medesima epoca, che a te vada di ammetterlo o no.
Lo scandalo non è che l'Italia come nazione indipendente esista dal 1861, lo scandalo è che non sia esistita da prima, visto che nell'800 d.C. (sparo una data a caso...) aveva una cultura, una lingua, un retroterra comune che dalle Alpi alla Sila la univa e la distingueva nettamente dalla Britannia o dai Balcani.
Poi a qualcuno ha sempre fatto comodo che l'Italia fosse considerata una mera espressione geografica, che fosse Papa Giulio, Metternich o Umberto Bossi.....
p.s.: mi sa che sei talmente affascinato dalla causa Basca da recitarne la parte...
e invece sì, Dane. Secondo il tuo ragionamento io dovrei essere più vicino al neomelodico D'Alessio che ad Enya, ma credo di essere esattamente equidistante rispetto a entrambi, perchè culturalmente non ho nulla da spartire con la musica napoletana né con quella irlandese. E a quel punto scelgo quella che più mi piace.
Altro esempio che non regge, quello della pittura: Caravaggio e Antonello da Messina hanno lo stesso humus di El Greco, per dire, ma questo c'entra poco con la nazione di provenienza.
Non ho senso di appartenenza ma senso dello Stato: non gioco con le parole, sono cose diverse. vivo in Italia e cerco di rispettarne al massimo grado le leggi, ma non per questo posso dire di esaltarmi quando sento l'inno o gasarmi al pensiero della fantomatica storia dell'Italia unita.
Vedi, in Euskadi hanno un proverbio che più o meno dice: un basco nasce dove vuole. Non c'è bisogno di nascere a Bilbao per sentirsi affini a loro, e sono loro stessi a dirlo, pensa te.
Bella discussione - mi sto gustando i commenti ed i punti di vista. Un paio di cose da aggiungere alla discussione:
Tradizionalmente il nazionlismo non e' tanto la creazione di un popolo (l'Italiano) per se, e' piu' la creazione di un nemico ("l'altro" in sociologia) contro cui contraporsi. L'inglese si contrappone al Francese o al tedesco (two world wars and one world cup...) per fatti di storia. Dal dopo guerra in poi l'italia non ha mai avuto un "nemico" comune, quindi non si e' mai unito. Per piu' piu' l'Italia in Europa e' una nazione piccola (vis a vis la Francia, la Germania il UK). Quindi non ha mai avuto quel sentimento comune di contro, ma storicamente si sente in soggezione. Solo nel '82 quando l'Italia ha battuto grandi nazioni (calcistiche) ha avuto questo sussulto di unita' nazionale. Finita quell'euphoria, e sopratutto con il declino economico "l'altro" e' stato accentuato internamente (sopratutto con la divisione nord-sud). Vi immaginate quanti italiani celebrerebbere un mondiale vinto con usa squadra di 9 giocatori Juventini oggi? Pochi, immagino.
Se pensate alla Croazia, non e' che gli Istriani e quelli di Zagreb sono piu' ugali dei Pugliesi con i Veneti. Ma i Croati hanno una storia recente di guerra contro la Serbia da una parte ed un rancore storico contro l'Austria e l'Italia dall'altra. E' cosi' che si crea il nazionalismo.
Ultimo appunto - domanda: e' piu' importante che la nazionale maggiore e' fuori dalla Confederation Cup o che l'under 21 e' in semifinale degli Europei? (Penso a molti giocatori che potevano essere provati con la nazionale maggiore, come Balotelli, Motta, Acquafresca etc., ma che forse possono prendere esperienze di competizioni vere)
Altro pensiero: dal 1990 l'Italia ha avuto un declino economico, insituzionale e culturale senza precendenti. Tutte gli export (economici-culturali) che possono rendere il popolo fiero vengono prima dei 90 (da Armani alla Ferrari, ad Alessi, a Ramazzoti, a Fellini). L'ultima cosa che veramente ha reso fiero l'Italiano e' stato il dominio calcistico in Eurooa. E' finito pure quello. Non mi soprende per niente che non c'e' niente a cui aggraparsi come popolo. Il primo ministro e' un buffone, l'economia e' al tracollo, c'e' un brain drain che manco il Ghana, la Mafia sta ancora li... Cosa ci rimane per andare fieri? Come si fa' ad avere un senso di Patria, se l'unica cosa di cui andare fiero e' il passato?
@Edoardo: "Vedi, in Euskadi hanno un proverbio che più o meno dice: un basco nasce dove vuole. Non c'è bisogno di nascere a Bilbao per sentirsi affini a loro"
Lo vedi che reciti la parte?! Mi ricordi il Montesano in quel film che si sentiva inglese e ad un certo punto credette di esser figlio della Regina d'Inghilterra (che in realtà era il soprannome della prostituta che lo partorì).....
Che ti piaccia o no se tu componessi musica il tuo iter compositivo sarebbe certamente più affine a quello di D'Alessio che a quello dei Dubliners o di Alan Stivell, esattamente come Giotto lo ritrovi più in De Chirico che in un fiammingo della stessa epoca.
Dopodichè, non è che io pretenda di farti cambiare idea: se il tuo sentimento è quello, quello è e non c'è niente da fare, quindi lo rispetto comunque. Se non senti il senso di appartenenza all'Italia ci sta, ognuno ha le sue manie ed io rispetto le tue. Ma non venirmi a dire che il tuo sentimento è normale e giusto perchè tra te e il tizio che sta al di là dell'Appennino c'è la stessa differenza che c'è tra te e un eschimese, perchè è una sonora minchiata. Dal punto di vista antropologico, dal punto di vista scientifico, dal punto di vista storico, e dal punto di vista culturale.
Poi, se vuoi suonarti la cornamusa suonatela, ma la suonerai comunque in Si bemolle e non in B flat: oggi internet ti fa accedere anche ai corsi di Didjeridoo, ma non cancella il background culturale.
Poi ognuno resta della sua e resta libero di cercarsi la propria identità se non gli piace quella che ha. Conosco gente che si è ricreata addirittura un passato, perchè quello che aveva non gli sembrava abbastanza affascinante da raccontare all'aperitivo...
@KBLondon: ti correggo solo una cosa: i croati non hanno solo una storia recente di odio verso la Serbia. Quello sì ha creato il nazionalismo vergognosamente cavalcato da gente come Tudjiman (e altri). Ma i croati hanno una storia di assedio contro tutti, e quello crea il loro patriottismo.....
Kb London, una cosa anch'io: Italia in Europa una nazione piccola? Solo la Germania ha più abitanti...
Credo di essere italiano perchè sono nato in Italia.
Sicuramente la scuola ha fatto si che io condividessi radici culturali con tutti gli altri italiani della mia generazione.
Ho visto la nazionale a san siro e il 6 nazioni di rugby al flaminio ed in entrambi i casi cantando l'inno ho sentito una certa emozione. Perchè l'inno è un capolavoro di bellezza? Perchè sono un nazionalista incallito? No, semplicemente perchè in quel momento sentivo di far parte di qualcosa. Forse il senso di appartenenza è solo questo. E il mio patriottismo (parola che non mi piace) si estrinseca nel cercare di far si che le cose migliorino in questo paese, perchè è il posto in cui vivo.
Detto questo, la retorica del campanile che cos'è se non un patriottismo in sedicesimo?
Quoto tutto Paperoga, è questione di visuale: alcuni ce l'hanno limitata...
@Dane
diplomatico come sempre.......
Alè, posso aggiungere due aggettivi al campionario che mi hai dedicato, Dane: fasullo (dato che reciterei una parte) e limitato. Comunque non mi pare di aver detto che vado in giro col basco parlando esukera, ma solo che sento più affinità con Euskadi che con la Sardegna o il Friuli. Il mio passato mi va abbastanza bene, grazie, e per fortuna non frequento aperitivi (e la gente che ci va) e quindi posso evitare di inventarmene uno.
Meno male che ci siete voi a spiegarmi le origini storico-culturali del mio paese...e io che ho vissuto nell'ignoranza per tutti questi anni! Grazie dell'illuminazione.
Quando hai tempo, Dane, quel discorso sulla musica potresti farlo ai Modena City Ramblers, che riescono ad essere innamorati dell'Irlanda e partecipi alle vicende italiane. Minchia che idioti.
Comunque esprimo un concetto per l'ultima volta, poi l'abbozzo perché mi sono francamente rotto le palle (e con me credo la maggioranza di chi legge): non ho cercato giustificazioni storico-antropologiche a quello che faccio (m'importa una sega di giustificarmi con te, en passant), ma mi sono limitato ad osservare che in Italia esiste un forte scollamento tra regioni (o gruppi di regioni) che determina il non-tifo o il tifo contro. Il mio discorso non era di stampo leghista (negher, terun, ecc ecc), ma mirava a dire questo: sentire affinità per il Salento o per il Connemara per me è lo stesso, vista la differenza culturale che intercorre tra la mia persona e queste regioni. Punto. Fine della sociologia spicciola e degli esempi alla cazzo.
Come me peraltro la pensano in molti, tra cui Eric qui nel blog. Pensa che conoscevo un empolese che era ultras dell'Atalanta perché innamorato di Bergamo e dei bergamaschi, e ogni domenica si faceva chilometri su chilometri per seguire la Dea. Un altro caso umano?
Se è per questo Dane la "scacchiera" croata la trovi anche negli uffici pubblici e privati magari messa nel posto dove fino a venti anni fa scarsi trovavi la foto del Maresciallo Tito (croato pure lui ma spesso accusato di parteggiare per i serbi); chissà magari prima c'era la foto di Pavelic, prima ancora di re Alessandro e di Francesco Giuseppe, i croati, in questo del tutto similmente agli italiani, hanno sempre avuto la vocazione a saltare sul carro dei vincitori...
Ribadisco sbaglierò ma il patriottismo, che troppo spesso sfocia nel nazionalismo, croato mi sembra alquanto pompato da Zagabria per poter unificare attorno a qualcosa un paese che è stato politicamente unito ed indipendente per pochissimo tempo e che si ritrova con il 10% di popolazione non croata.
@Edoardo: "Alè, posso aggiungere due aggettivi al campionario che mi hai dedicato, Dane: fasullo (dato che reciterei una parte) e limitato"
Madonna che specioso...adesso gli ho pure dato del fasullo...
"Quando hai tempo, Dane, quel discorso sulla musica potresti farlo ai Modena City Ramblers"
Ma cosa c'entrano la caricatura dei Dublin City Ramblers?! Anche quelli recitano la parte (strumentalizzandola politicamente tra l'altro, che è ancora peggio...).....
"sentire affinità per il Salento o per il Connemara per me è lo stesso"
Appunto: "per te", che ti limiti al particolare e non vai oltre la superficie.
Dunque, in Armorica ascoltano Alan Stivel e la sua musica celtica, a Parigi ascoltano Les Rita Mitsouko quindi.....caspita, l'identità francese non esiste!...
p.s.: secondo te la lingua italiana discende da quella toscana o si è scelta convenzionalmente "una" delle sue forme tra quelle presenti sulla penisola?!...
"vista la differenza culturale che intercorre tra la mia persona e queste regioni"
Non è che quello che tu non riesci a vedere non esiste...
"Pensa che conoscevo un empolese che era ultras dell'Atalanta perché innamorato di Bergamo e dei bergamaschi, e ogni domenica si faceva chilometri su chilometri per seguire la Dea. Un altro caso umano?"
Un conto è la simpatia, un conto riscriversi il patrimonio culturale su misura: "...senta, scusi: io vorrei discendere etnicamente dai celti, (sa, ho sempre avuto simpatia per quei baffoni color del sole) e culturalmente dal ceppo mongoloide (mi han sempre intrippato quelle robe sullo zen, la pittura bidimesionale e il feng-shui...)..."
"...son tre chili e passa, che faccio, glielo incarto il suo patrimonio culturale o lo consuma qua?!..."
Massì Edoardo, ho capito: tu sei "basco dentro"..... :-D
@Krug: "Se è per questo Dane la "scacchiera" croata la trovi anche negli uffici pubblici e privati magari messa nel posto dove fino a venti anni fa scarsi trovavi la foto del Maresciallo Tito"
@Krug, ho distinto chiarissimamente tra il nazionalismo di maniera, (strumentalizzato per vari motivi, come fai notare tu), e il patriottismo (sentimento che nelle persone sgorga naturalmente).....
p.s.: saltar sul carro dei vincitori sto cazzo (scusa il francesismo, sai...le mie radici culturali...): i croati si son sempre opposti agli invasori, e non hanno mai invocato un intervento straniero per liberarsi. Per questo si son sempre sentiti assediati (creandosi la fama di eterni incazzati...) e per questo OGGI si sentono finalmente liberi e uniti "nel loro".....
ribadisco che sei un fenomeno. Vabbè, sono più scemo io che perdo tempo a parlare con uno che valuta minchiate le cose che non condivide, che offende, prende per il culo financo gruppi musicali che non apprezza, ecc ecc.
Sei di un'arroganza e di un'intolleranza tale che mi fai venire i brividi.
E comunque non hai capito un beneamato cazzo di tutto il mio discorso, quindi ti saluto e arrivederci (e accident'a me se riprenderò una conversazione stretta con te).
Vabbè Dane, a me sembrava che i croati fossero passati dagli fascismo Ustasa di Pavelic al comunismo di Tito per finire al nazionalismo di Tudman con una certa agilità riuscendo sempre, porestelle, a dimostrare di essere la parte debole oppressa; dopodichè se tu ritieni che i croati si siano resi indipendenti da soli senza il fondamentale appoggio diplomatico della Germania e del Vaticano, che ha pure ben pensato di beatificare monsignor Stepinac accusato di concorso in pulizia etnica liberissimo di farlo...
@Edoardo: "E comunque non hai capito un beneamato cazzo di tutto il mio discorso"
No, no, l'ho capito benissimo: tu non senti la patria, l'humus culturale comune e il filo che lega lo Stivale. Il che non significa che non esistano, punto.
@Krug: non esistono popoli "monoliticamente" buoni o cattivi. Non ho nessuna intenzione di santificare il popolo croato, come tu stai quasi riuscendo a criminalizzarlo. Un conto è avere un appoggio, un conto è vendersi ad un Imperatore per liberarsi di quello precedente (!).
Criminali politici ne esistono in tutti i paesi (anche in Croazia, che si spartì vomitevolmente la Bosnia con la Serbia più o meno come Russia e Germania fecero della Polonia, solo che lo fecero combattendosi invece che con un patto firmato...), i passaggi tra una parte politica e l'altra ti assicuro che sono stati molto meno "agili" di quanto tu voglia far credere: il sentimento di un popolo è differente dalla linea politica che il dittatore di turno (e i suoi "attivisti") gli impone. Oggi Tizio si fa amico Hitler, domani Caio scelgie Stalin, dopodomani Sempronio chissà.....magari il Vaticano.
Ma la scacchiera biancorossa che ho citato oggi pare una decorazione folkloristica ma per anni ha rappresentato l'inquietudine di un popolo, tanto da valere almeno una manganellata: tu lo sai perchè Boban ha saltato i Mondiali del 90?!...
p.s.: Tito era mezzo croato e mezzo sloveno, ma soprattutto era comunista: quindi nel suo caso l'identità nazionale cozzava contro il progetto politico e quindi andava annacquata. Nessuno meglio di un abitante del paese dello scempio catto-comunista dovrebbe capirlo...
ma che ci sia un filo che lega lo Stivale mi pare evidente. Che questo filo sia abbastanza forte da farci definire Nazione nel pieno senso del termine, no. Almeno io la penso così, ma al contrario tuo non ho nessuna intenzione di imporre la mia visione.
Quello che non capisci è che io non rifiuto nulla e non mi costruisco patrimoni culturali altrui. Il mio patrimonio culturale è quello toscano, che è ben diverso dal dire "italiano", visto che dovrebbe comprendere influenze che, a livello pratico, non esistono.
Adieu.
Qualche nota sparsa per farvi litigare ancora:
1. Il cuscus si è diffuso in Sicilia contemporaneamente al resto del mediterraneo sudoccidentale, quando la Sicilia era terra araba, mica è un piatto di importazione. Alle competizioni internazionali di cuscus la Sicilia partecipa a pieno titolo assieme a Marocco, Tunisia, etc.
2. Dane, sono nato in Cirenaica, quindi non rompere le palle per il fatto che sento il cuscus come parte della mia cultura
3. Affinità con il Salento? Sempre rifugiarsi in questi casi limite... Un punto per Dane
4. El Greco e Antonello da Messina, stesso humus??? Magari essendo entrambi parte del mondo cristiano, avranno qualche soggetto religioso in comune...
5. La poesia italiana fiorisce nel Duecento in molte regioni della penisola (e anche in Sicilia), la cultura italiana non data al 1861. Due punti per Dane
6. Ma dobbiamo sempre parlare di/con Dane?
7. Dane, ma 'sto Donizetti non me lo ricordo proprio, in che squadra giocava?
Dane non volevo criminalizzare il popolo croato, anche perchè in qualsiasi paese, figuriamoci in un paese sottoposto ad una dittatura, di destra o sinistra che sia, il cosiddetto "popolo" subisce le decisioni di una cerchia ristretta e non le assume; permettimi comunque di dissentire, a mio modo di vedere i circoli culturali croati d'inizio Novecento non riuscendo ad ottenere un impero asburgico triplicista (tedeschi, ungheresi, slavi) si rivolsero alla Serbia auspicando un regno dei Serbi, Croati e Sloveni che effettivamente fu creato dopo Versailles sotto la dinastia Karadjodjevic ma che svanì col colpo di stato del 1929; si rivolsero allora ad Italia e Germania che concessero una certa autonomia nel 1941 al neonato regno di Croazia; quando fu chiaro che l'Asse avrebbe perso la guerra aderirono in massa all'armata titina anche perchè l'alternativa erano i cetnici di Draza Mihajlovic propugnatori della Grande Serbia; per l'amor del cielo tutto ampiamente comprensibile soprattutto per l'italiano medio seguace del "Franza o Spagna purchè se magna" però affermare che non abbiano mai invocato l'aiuto straniero per liberarsi, beh, non mi sembra propriamente esatto...
Per quanto ancora adesso l'immagine di Tito mi procuri un certo fastidio fisico più di quella di Hitler o di Stalin non posso esimermi dal dire che Tito fu per molti aspetti un uomo politico accorto e capace.
Gareth, comunque sei peggio di Berlusconi e Franceschini messi assieme: pur di non parlare dei tuoi problemi personali ti vai a concentrare su queste futili discussioni. Parlami un po di Belli Capelli e dei Kennedy, invece...
@Krug, sui fatti che citi sono ovviamente d'accordo, perchè sono fatti e non si possono discutere (a parte il passaggio in massa dagli ustascia ai titini, che è un po' forzato: si trattò del solito passaggio dall'esser sudditi dello sconfitto ad esser sudditi del vincitore...).
Ma a me sembra evidente la differenza tra richiedere un appoggio per riuscire nel proprio progetto di libertà, e vendersi ad un altro. Gli italiani sono sempre stati predisposti a far da maggiordomi, i croati cercavano disperatamente qualsiasi mezzo per conseguire il proprio obiettivo (magari alla lunga...).
Formalmente i due atteggiamenti si possono confondere (i mezzi scelti dai croati sono stati spesso "machiavellici", ed uso un termine edulcorato per non offender nessuno), ma sostanzialmente c'è un abisso: gli italiani han sempre avuto in mente di servire il padrone che gli concedesse le condizioni migliori, i croati han sempre avuto in mente di diventare padroni di se stessi.
Gli italiani di fare i padroni non ne han mai avuto voglia (troppe responsabilità, meglio occuparsi di contrade e botteghe distraendosi con le cornamuse..) nè le palle, ai croati mancava solo la forza (anche e soprattutto bellica).
In Croazia, il minimo consenso che i vari dittatori son riusciti a creare è sempre stato infatti improntato all'unità nazionale: lo stesso Tito, politico accorto come dici, per tenere unita la Jugoslavia non ha combattuto i nazionalismi delle singole entità balcaniche ma li ha sostituiti con una specie di nazionalismo pan-jugoslavo (di stampo politico-ideologico più che etnico).
Perchè quella è sempre stata la molla che muoveva i croati, difatti una volta caduto Tito e il velo bugiardo dell'unità balcanica, i croati han ripreso a rompere i maroni e a fare gnè gnè gnè.
I croati non son passati da un dittatore di sinistra a uno di destra da vere facce toste, ma son sempre passati da un demagogo che parlava di unità nazionale ad un altro demagogo che parlava di unità nazionale: l'unica cosa che a loro interessava.
E' il motivo del culto per Tudjiman, che ha cavalcato il sentimento del popolo che oggi lo ricorda solo per questo, per aver formato finalmente la nazione croata e quasi se ne fregano di tutto il resto.
Atteggiamento discutibile senza dubbio (come ho detto, non santifico nessuno) ma tant'è. La cosa che mi ha sempre sconvolto infatti è come anche menti al di sopra di ogni sospetto (come Boban, uno che potrebbe fare il presidente della Federcalcio così come l'ambasciatore all'Onu...) abbiano sempre avuto questo culto per Tudjiman (uno che in una situazione normale passerebbe per uno dei tanti Berlusconi o Mastella di questo mondo...).
Davvero, io affinità col popolo italiano non ne vedo...
Belli Capelli si tiene pronto come traghettatore, perché Ferrara non regge fino al ritorno di Lippi (a meno di un'eliminazione dell'Italia in fase di qualificazione, che non mi auguro di certo, senza con questo voler offendere i baschi e tibetani del blog).
I Kennedy risponderanno comprando i dieci fuoriclasse richiesti ad un allenatore diverso, tipo Beretta o Mazzarri (meglio quest'ultimo, che magari richiama Cassano). Sigh...
Dane se ho detto oppure è trapelato dalle mie parole che ci siano affinità fra italiani e croati mi scuso, non era mia intenzione (che poi se mi beccano i miei parenti istro-italiani a dire una cosa del genere mi disconoscono); semplicemente quando affermi "vadano in Croazia a vedere come si sente una giovane nazione" mi piacerebbe che lo facessero con senso critico e non con spirito di emulazione, visto che secondo me, quello che potrebbe esserse innocuo patriottismo spesso e volentieri si trasforma in sfrenato nazionalismo; per onor di verità questo capita in molti, se non tutti, Paesi dell'Europa dell'Est, vuoi perchè cinquant'anni di "comunismo affratellante" hanno sopito storiche tensioni intranazionali (penso ad esempio alla Romania ed all'Ungheria), vuoi perchè vista la situazione politica ed economica di quei Paesi la classe dirigente agita il nazionalismo per nascondere altri problemi e mantenersi in sella; tutto questo in una penisola che è un crogiuolo di popoli e dove, non a caso, è scoppiata quell'immane tragedia che è stata la prima guerra mondiale.
P.S. Era un'idea malsana che mi era trapelata già con l'articolo su Cile - Urss, mi ritorna adesso con la citazione di Dane di quella tristemente famosa Dinamo Zagabria - Stella Rossa del 1990; direttore cosa ne direbbe di creare una rubrica in cui descrivere le partite che sono entrate nella storia per motivi extracalcistici? Penso ad esempio ad Honduras - El Salvador...
Gareth, 1) se il couscous è stato portato in Sicilia dagli arabi E' un piatto d'importazione (era ildiscorso sulle frontiere non a tenuta stagna...), il che non rende i siciliani più simili ai magrebbini che ai napoletani. Così come i salentini non sono più simili ai giamaicani rispetto ai veneti solo perchè hanno importato il reggae (eccheppalle con sta retorica della "Giamaica del Mediterraneo"!...).
2) Dove giocava Donizetti?! Che domande, nell'Atalanta! Fu uno dei primi prodotti dell'Accademia di Zingonia...
3) la poesia del duecento, giusto.....ottima mossa, pensa che se non fossero sbucati fuori Dante e Petrarca, come lingua italiana, sarebbe stata scelta molto probabilmente il siciliano, che ai tempi aveva l'Accademia più importante.....e nel Golfo di Trapani ne avremmo avuti di panni da sciacquare...
4) Al di là delle battute e delle provocazioni reciproche.......smettila di parlare di/con Dane!... :-D
@Krug: non intendevo affinità di razza o cultura, ma di atteggiamento (come sembrava trasparire dalle tue critiche): insomma, un conto è la strategia politica (e in questo croati e italiani possono aver avuto cose in comune) e un conto è il sentimento di un popolo unito (e qui non ci siamo proprio).
Per il resto, continuate a confondere secondo me il patriottismo col nazionalismo (fra un po' rischia di venir fuori che il Libertè-Fraternitè-Egalitè francese è un motto fascista...): quando dico "vadano in Croazia a vedere come si sente una giovane nazione" mi riferisco al patriottismo croato che smentisce l'alibi del "l'Italia è libera e unita solo dal 1861".
Non mi riferisco di certo al nazionalismo esasperato e razzista di estrema destra che rende le curve e le tifoserie croate tra le peggiori d'Europa, se non del mondo. Questo sì da osservare con spirito critico e non con spirito di emulazione.....
p.s.: vabbè, la mia l'ho detta, ora basta che sennò Gareth mi piazza il contatore...
Dane, non mi sono spiegato: la Sicilia era terra colonizzata dagli Arabi quanto il Marocco o la Tunisia (o metà della Spagna, che però non ha il cuscus), magari il cuscus in origine è nato proprio in Sicilia e poi è stato portato in Nordafrica, chi lo sa... Per i Siciliani (che lo fanno prevalentemente con il pesce) è un piatto autoctono, per gli Egiziani ad esempio è un piatto "importato". Il fatto che l'origine possa essere siciliana è suggerito dal fatto che ne esiste una variante sarda (il cascà); non solo la Sardegna non era colonia araba che io sappia, ma addirittura il cascà è fatto con carne di maiale...
@Dane
carissimo, hai detto tante cose che è difficile tenere il conto di tutte
1)Per quanto riguarda Pertini e la retorica patriottarda, basterebbe ricordare che al funerale di Tito baciò la sua bara sputando sugli infoibati. Non contento concesse la pensione Inps a Ivan Motika e Oscar Piskulic, simpatiche persone della proloco locale.
2)Il patriottismo croato molte volte è nazionalismo forte, non lo praticano tutti, vero, ma non è merce rara.Forse non odiano gli italiani, ma non ci amno minimamente. Cosa diversa per i tedeschi, con quello che si sono comprati, sono comunque benvoluti. Panzer anyway.
3)L'Italia è tale formalmente dal 1861, che il sentimento fosse antecedente è scontato, seppur sedimentato in maniera diversa nella penisola. Tale sentimento era molto forte in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, specialmente sulla costa. Solo foibe, morte e deportazioni hanno potuto piegare ma non sminuire tale sentimento sedimentato in 500-600 anni di dominazione veneziana.
A casa, da qualche parte, ho ancora una bandiera di Fiume,città simbolo diventata un vero cesso architettonico. tutto ciò che era italiano è stato cancellato, tranne il nome Fiumara. E pensare che siamo partiti da Golden Lippi.
Absit iniuria verbis
Italo
Italo, la Fiumana sta tornando, se Dio e la FIGC vogliono, e avrà anche un inno: io, attraverso un amico che conosce Sergio Vatta, sto spingendo perché sia "di nuovo in armi" degli IANVA.
La città di vita non sarà mai più quello che era, ma qualche simbolo lo salviamo ancora, se tutto va bene.
@Pierfrancesco
Speriamo che la Figc sia più inteligente del solito. Lo so, è un ossimoro, speriamo nei contatti segreti del nostro amatissimo Direttore
Italo
Strano che non ci amino minimamente, Italo, visto che prima delle foibe c'è stato il periodo fascista con l'italianizzazione forzata della regione, l'esodo (che sicuramente ha avuto numeri inferiori all'esodo italiano del dopoguerra) di gente slovena e croata, il campo di concentramento di Arbe e la Risiera di San Sabba; personalmente mi fa' specie sia il nazionalismo croato che quello italiano e la creazione 62 anni dopo l'esodo dei fiumani di una Fiumana a Torino non so perchè ma mi sa molto di pagliacciata quasi quanto la "decapitazione" di una testa dell'aquila bicipite dallo stemma di Fiume da parte dello stesso regime fascista; purtroppo è nel destino di queste terre il non poter, non dico dimenticare perchè non si DEVE dimenticare, ma guardare avanti...
@Krug
Io non vedo una retorica sbagliata nella Fiumana, solo la bellezza del ricordo.
Sugli sbagli dell'italianizzazione forzata non ho niente da dire, ci mancherebbe. Ma ci guardavano male anche prima, forse per invidia, forse perchè la gli italiani avevano più mezzi, con il commercio in mano. Non è iniziato tutto con Mussolini, lo sbaglio fu consumato con la pace di Versailles e il trattato di Rapallo, nonchè con la contemporanea miopia di Francia e Inghilterra.
Italo
Il ricordo di chi Italo? L'ultima partita di campionato della Fiumana è del 1943, praticamente se la ricordano gli ottantenni o giù di lì...
@Krug
Il ricordo di un'idea, il ricordo di Fiume Italiana, di un simbolo infranto, di una giustizia storica negata. Un ricordo comunque amaro.
Italo
Egregio Direttore, nutro per Lei una profonda stima, ma dissento sulla parte finale del discorso: tifare contro l'Italia oggi è possibile, per tre motivazioni:
1)La Nazionale italiana dovrebbe essere una rappresentativa dei migliori calciatori italiani e di quelli che si sono messi in luce nella Serie A e nei campionati esteri. Oggi è così? Con Lippi è mai stato così?
Posso anche capire che non si voglia far giocare un calciatore bizzoso per non disturbare l'armonia dello spogliatoio, ma per preferire Iaquinta a Rossi, Toni a Gilardino, Chiellini a Gamberini, Pirlo a D'Agostino, etc. etc., o sei uno psicopatico o sei in malafede.
2) Andandosene Lippi, cominceremo a vedere un pò di gioco, come accadeva (un pò) con Donadoni. Lippi ha vinto un Mondiale giocando contro 5 squadre materasso, la Germania più scarsa degli ultimi 50 anni e la Francia, contro cui subì per larghi tratti dell'incontro. Peraltro, si ritrovò con una squadra di indemoniati (milanisti e juventini) i quali sapevano che, senza una vittoria, sarebbero finiti tutti in serie C per aver falsificato 10 anni di calcio. Dall'alto della Sua esperienza, caro Direttore, giudica talmente epocale la vittoria di Germania 2006?
3)Mentre Donadoni era impagnato a vincere un difficilissimo girone di qualificazione all'Europeo, contenente Ucraina e Francia, incontrate durante il cammino Mondiale, e, successivamente, a passare il turno in un pazzesco girone con Francia, Olanda e Romania, Lippi, dalle sue terrazze, urlava a tutto il mondo di quanto gli mancasse la Nazionale, di quanto sperasse di farvi ritorno, etc. etc., fregandosene di creare turbative nell'ambiente azzurro e mancando di rispetto ad un ct che stava costruendo qualcosa di buono.
Per questi motivi, caro Direttore, ritengo giustificabile tifare contro l'Italia. Questa non è la squadra che rappresenta il nostro paese, bensì è il club Lippi, formato dai raccomandati del ct (in maggioranza juventini, ma anche milanisti), da qualche buon amico che ha come procuratore il figlio del ct, qualche antro amico tesserato con la Gea e qualcuno che semplicemente sta simpatico a Lippi.
Enrico, mi sbaglio o hai postato la stessa cosa ieri? Repetita iuvant?!?
Comprendo le motivazioni del tifo contro, del resto entrando nello specifico di questi argomenti abbiamo scritto mille volte, ma rimango della solita idea. Quindi vale il paragone della Uno Bianca: i fratelli Savi non mi hanno fatto disprezzare la polizia, il mondo da cui proviene Lippi non mi farà disprezzare l'Italia.
Direttore, mi consenta di non condividere il paragone della Uno bianca.
I fratelli Savi erano due poliziotti che alla fine rappresentavano solo se stessi.
Marcello Lippi è il simbolo dell'Italia calcistica nel mondo. E a me, personalmente non piace.
Lungi da me disprezzare la nazionale, ma diciamo che mi sono preso una pausa di riflessione :-)
@Gareth: io propendo per il couscous piatto arabo importato, tant'è che la Sicilia è pressocchè l'unica regione che lo cucina (il caso sardo è un po' particolare), esattamente come sono convinto per gli stessi motivi che il gyros greco discenda dal kebab arabo e non viceversa.
Ma sono quisquilie, la sostanza non cambia e sottilizzavo solo un po' per cazzeggiare, nella speranza di abbassare un po' i toni... ;-)
@ItaloMuti: 1) Montanelli diceva che "Pertini dice quello che pensa ma a volte dovrebbe pensare quello che dice"...
2) Sono stato il primo a denunciare e condannare una certa deriva nazionalista nei croati, ma continuo a ripetere che un conto è la strategia delle eminenze politiche, vedi le angherie subite dalla minoranza italiana di Fiume, e un conto è il sentimento del popolo: frequento la Croazia da quando ero bambino, le spiagge hanno nomi come Padova e Orizzonte, i ristoranti si chiamano Perla e Dolcezza, il ragazzo che mi affitta casa a Rab si chiama Marino e i suoi cani Luna e Nerone. Dovunque vado trovo gente che mi parla in italiano sorridendo (altro che i camerieri londinesi, che sanno benissimo che gli stai chiedendo una cazzo di Coca-Cola ma ti guardano stralunati e ti dicono "ma noi non vendiamo carbone!"...ma vaffanculo va', la volta che vieni in Italia se non mi reciti la Divina Commedia con l'accento di Benigni ti mando a Scampia qualsiasi indicazione stradale tu mi chieda!...).
Sono esempi stupidi, ma rendono l'idea, ed è così da sempre, non solo adesso che la Croazia libera avrebbe motivo di attrarre turisti italiani (difatti non mi riferisco solo alle zone turistiche: la Croazia e i croati sono impregnati d'Italia, piaccia o non piaccia a qualche fanatico nazionalista al potere).
Poi, certo, c'è la rivalità sugli spalti, il nazionalismo folle di qualche fanatico e l'odio per le brutture del passato ma in fondo anche gli italiani dovrebbero odiare i tedeschi ma nella "rossa" Romagna le bionde del nord son sempre state "graditissime" ospiti...
Insomma, guerre, foibe, fanatismi, rappresaglie reciproche son cose decise da pochi coglioni e che i popoli normalmente subiscono e basta ma che non cancellano il rapporto di scambio culturale tra due popoli: è così coi croati, è così coi greci (ma come cazzo poteva venre in mente ad un italiano di dichiarare guerra alla Grecia?!...) altro popolo che frequento spesso e che ricambia il mio amore per esso, è così anche con gran parte dei francesi (ai Biscardi della situazione fa comodo nasconderlo, ma la finale dell'Europeo venne presentata da un giornale francese col titolo "Una finale tra vecchi amici").
Lo spirito della gente (scusate la pessima scelta del termine) è altra cosa dalle rappresaglie belliche del passato, perchè la gente comune riesce ad andare oltre, molto meglio delle istituzioni che cavalcano l'odio (e i ricordi del passato) all'infinito per secondi fini.
Spiace dover sentire ancora dire "i francesi ci odiano, i tedeschi ci odiano, i croati ci diano....", io giro (non che gli altri non lo facciano, è solo una testimonianza personale) e vedo cose diverse, e non è che sia così simpatico da meritare un trattamento speciale... :-D
p.s.: sicuramente nel nord della Croazia, dove più è "vicina" la ferita italiana i rapporti sono un po' più delicati, ma sia greci che croati amano molto più gli italiani che i tedeschi, te lo posso assicurare... ;-)
@ Jeremy:
Si, l'avevo postato ieri, però era statao scritto nel mezzo di alcuni post trattanti referendum, Croatia, couscous, ed era passato inosservato :-)
@ Direttore Olivari:
L'esempio dei fratelli Savi non calza perfettamente. Come ha sottolineato anche paperogha, i fratelli Savi erano rappresentanti di sé stessi, mentre Lippi, quale selezionatore, ha il totale controllo su chi ci debba rappresentare nel Mondo, e, siccome utilizza male questo suo potere, chiama solo i calciatori facenti parte del "Club Lippi", ovvero juventini e (pochi) milanisti, qualche palermitano (quando può) e qualcun altro nelle sue simpatie.
E sai una cosa Enrico? Visto che mi ricordavo perfettamente del post sono andato a cercarmelo ma non l'ho trovato. Pensavo ad un dejavu e sono andato in crisi mistica, nella speranza di "vedere" in anticipo la pagina con i numeri del superenalotto del prossimo concorso..... Peccato :-))))
Dane che ci vuoi fare sarò stato sfortunato io a trovare svariati camerieri che fanno finta di non capire, poliziotti che ti fermano per farti la multa solamente a te perchè non hai il contrassegno con la I di Italia mentre fanno passare tutti gli altri (rigorosamente senza contrassegno), capiterà solo a me di accompagnare turisti italiani e trovarmi tutta una serie di guide che ti dicono quanto è bella la Croazia (e qui ci può stare), quanto è grande la Croazia, quanto si vive bene in Croazia, quanto sono i migliori i campioni dello sport croati e quanto cattivoni siano stati con i croati i popoli confinanti (ultimi in ordine di tempo gli sloveni con cui hanno un contenzioso sul golfo di Pirano) con i milanesi esausti a dirmi che effettivamente dalle loro parti croato è sinonimo di ottuso da quando qualche teutonico imperatore, come insegna il Giusti, "gli spinge di Croazia e di Boemme, come mandre a svernar nelle maremme"; sui nomi italiani la spiegazione è molto più semplice, il turista tedesco arriva in campeggio, si piazza lì e praticamente non spende nulla, l'italiano, nonostante sia molto meno danaroso spende e spande; di conseguenza per invogliarlo ad entrare non è che chiami il locale "An der grosse Frankfurter" o "Plucica na kiselo".
Dopodichè che all'estero l'italiano interpreta il biasimo per la cafonaggine come un biasimo per l'italianità è cosa lampante; se gli italiani si comportano bene sono sempre ben accetti e benvoluti ovunque.
Krug, si vede che io ho avuto più fortuna. Ho già detto di come i nomi italiani ci siano da prima dell'esplosione del turismo, che l'italiano spenda meno del tedesco è ridicolo, nella vecchia Jugoslavia i turisti italiani si contavano sulle dita di una mano perchè eran tutti tedeschi o olandesi eppure le spiagge e i ristoranti non si chiamavano Cruijff o Bundesbank.
I nomi italiani c'erano, ci sono e ci saranno perchè comunque quelle zone sono intrise di italianità e il cittadino medio non è interessato a cancellare tutto.
Poi, certo, in Croazia ci sono anche quelli che sentono la rivalità coi paesi confinanti (ma perchè, Olanda e Germania?! Francia e Inghilterra?!...l'ho detto che le zone confinanti sono sempre calde e i croati sono già incazzati di natura...), gli ultras che allo stadio fan la caccia all'italiano, e il becero nazionalista che disprezza il turista straniero che pur gli porta soldi (metà dei veneziani sarebbe da prendere a calci in culo...), ma se vi limitate a questo mi sa che non sapete cosa significhi l'odio tra due popoli.
Come dici tu l'italiano spesso confonde il biasimo per la sua maleducazione con l'odio per il suo popolo (dopo decenni di vacanze in Grecia e Croazia posso dire che agosto è il mese peggiore: arrivano gli italiani e i bagni dei campeggi sono invivibili, le strade impraticabili, etc...).
Le situazioni sono varie, in varie zone e per vari motivi (alla frontiera del nord i poliziotti ti trattano male, al sud ti fermano per chiacchierare di Boban). Io ritengo che quelle siano terre italiane tolteci ingiustamente (ma la colpa è anche degli italiani: han perso la partita, non potevano pretendere che l'arbitro omologasse lo 0-0 a tavolino. Se Mussolini avesse vinto quella guerra insulsa, credete che avrebbe restituito Albania e Grecia?!...la storia la fanno i vincitori, sennò l'Italia dovrebbe rivendicare mezza Eurasia perchè ai tempi dell'Impero romano, etc., etc...), ma oggi purtroppo sono croate. Bisogna ricordare il passato per non commettere gli stessi errori e non per portare avanti i rancori.
Fortunatamente le persone che incontro la pensano più o meno come me, e non perchè me lo dicono ma perche me lo dimostrano coi fatti.
Che volete che vi dica, io mi godo questa pace e mi spiace che altri non riescano a fare altrettanto...
p.s.: a Milano che Croato sia sinonimo di ottuso non l'ho mai sentito, forse ti confondi con crucchi, che sono i tedeschi. Se poi ci basiamo sui racconti, a Milano i triestini sono famosi per esser dei gran cagacazzo dal brutto carattere. Tipico il racconto del triestino emigrato: "son tornato a Trieste dopo tanti anni, ho chiesto l'indicazione per una via ad un passante e mi ha risposto di comprarmi una cartina..."
Ma se ci basiamo sui racconti e sui luoghi comuni, fra un po' arriviamo alle barzellette sui carabinieri...
p.p.s.: non vedo l'ora di arrivare a Rab quest'estate e raccontare a Marino che i suoi genitori gli han dato quel nome per attirare i turisti italiani.....
Avendo amici udinesi e triestini so che in generale si vogliono "tanto bene". Uno in particolare, friulano di un paese vicino Udine, li chiama "triesticoli". Ma sono le solite cazzate stereotipate: i triestini che conosco sono fortissimi e per nulla cacacazzo. Si vive di luoghi comuni: a me nessuno mi prende per calabrese finche non mi incazzo....
Il discorso è molto semplice: si pensa che, essendo italiani, si è obbligati a tifare per la propria Nazionale, ma troppo spesso ci si dimentica che parliamo di un gioco e che, come tale, possiamo scegliere chi ci piace più o meno. E' ovvio che nel cuore sento l'appartenenza al mio paese, ma se questo calcisticamente non mi rappresenta, non posso che tifare per chi dà un'espressione calcistica di mio gusto. Chi gioca meglio di Brasile o Spagna? (purtroppo ci sta che chi gioca meglio non vinca se difende con poca attenzione e l'avversario gioca con 10 difensori, vero team USA?) E' difficile attualmente dare risposta a questa domanda. Il fatto è che l'Italia gioca un calcio pessimo, di puro stampo juventino, a dispetto della presenza milanista ormai vecchia e poco produttiva, dove corsa, difesa e contropiede (mal eseguiti tutti recentemente) sono il pane quotidiano. Lippi è un grande motivatore, ma tatticamente e tecnicamente è un allenatore degno di Napoli e Cesena, che con la Juve si è fatto un nome grazie alla Triade e al doping e, pur avendo fallito all'Inter (ma tutti lo dimenticano perchè fa comodo), pensa che sia un vincente perchè ha vinto un mondiale dove le coincidenze più strane si sono verificate facendoci gioire, facendo così della sua arroganza il marchio di fabbrica; d'altronde se lo fa quell'incompetente di Mourinho, che addirittura molti trovano simpatico, può farlo anche lui. Senza dimenticare il fatto che, da milanista, non tiferò mai per questa nazionale, perchè in Italia il Milan, che negli ultimi 20 anni ha portato il maggior numero di trofei di marca mondiale ed europea, è la squadra più attaccata da tutti, anche dalla stessa attuale proprietà e management, e allo stesso modo da questo blog che, tramite il suo Direttore, non esita mezzo secondo ad attaccare Galliani e Berlusconi senza troppo spesso farne il nome, non appena si parla di una qualunque notizia marginale. Dunque perchè dovrei sentire di appartenere a questa Italia? In fin dei conti si parla di sport, giusto? Perchè devo tifare Valentino perchè vince su una moto giapponese, o Schumacher perchè vince su una macchina italiana, se l'Italia diventa il pretesto per salire sul carro del vincitore? Il popolo italiota, costituente la maggior parte del totale, è questo.
@Jeremy: ecco, appunto...
@David: non è che fra un po' anche il Milan diventa "discriminato politicamente" come Oleguer?!...
David
"si pensa che, essendo italiani, si è obbligati a tifare per la propria Nazionale"
si pensa chi?
se tu non lo pensi non tifarla, chi ti dice niente..
però è la motivazione che adduci per non farlo che non la capisco..
che c'entra il milan con la nazionale?
@David, tento di riassumere il tuo pensiero: quando il Milan vinceva e l'Inter faceva cagare e i media tutti sottolineavano come l'Inter facesse effettivamente cagare, tu tifavi la nazionale...ora che l'Inter vince e il Milan fa cagare e, più o meno, tutti sottolineano come effettivamente il Milan faccia cagare, tu non tifi più la nazionale in quanto ritieni che sarebbe più corretto, da parte dell'intera popolazione italica, sottolineare come in realtà sia sempre e comunque l'Inter a far cagare...corretto ?
Mah, sarà, io di tedeschi nei ristoranti istriani e della Dalmazia del nord non ne ho visti poi tanti; avrò beccato quelli più cisti...
I triestini hanno un brutto carattere? Verissimo, siamo chiusi, diffidenti, burberi, irascibili, ovviamente con delle eccezioni (non il sottoscritto che ha un bel carattere di m... alla triestina). Verissimo anche che i friCULani ci chiamino triesticoli, e chiamare un triestino "friulano" è un offesa quasi (quasi...) pari che chiamarlo "slavo"; noi siamo giuliani e non friulani così come i ravennati non sono emiliani bensì romagnoli; dopodichè uno dei cognomi più diffusi a Trieste è Furlan, fino al 1700 in città si parlava il friulano ed una marea di cognomi finiscono in -ich palesando una probabile origine balcanica; a sottolineare magari che tutto 'sto senso di appartenenza ad una patria (a Trieste il vecchio MSI prendeva un'alta percentuale di voti inferiore solo a Bolzano) e questo campanilismo con Udine ed il Friuli fa' un po' sorridere; purtroppo con tutti gli avvenimenti del Novecento da queste parti c'è stato ben poco da ridere.
Straw, piu che corretto: perfetto!!!! Dopotutto si torna sempre al "teorema delle piatrelle" di campatelliana memoria..... :-))) Comunque con lo stesso ragionamento la Juventus dovrebbe essere protetta dal WWF perche ha dato piu campioni del mondo all'Italia nella storia che il resto delle squadre messe assieme? Ognuno porta acqua al proprio mulino....
Ritornando al calcio giocato la Spagna ha perso con gli Usa perché la allena Lippi, all'ala destra c'è Pepe e mancava Balotelli?
Mi sono espresso male dicendo "ci sentiamo obbligati", intendevo che dentro di noi siamo giustamente portati a tifare per il nostro paese, ma che va fatto con criterio, parlando in senso sportivo...Tutti siamo campanilisti, anche voi lo siete rispondendomi in un certo modo, non esiste l'obiettività, è assurdo che una persona sia obiettiva se tifa per una squadra... leggete meglio il commento invece di pensare solo alle vostre squadre.. ho detto che la nazionale gioca da schifo e che non mi rappresenta calcisticamente, oltre ad avere un c.t. incompetente... INOLTRE (ho scritto prima "senza dimenticare che.." intendendo "inoltre") non sento di condividere il mio tifo per l'Italia con juventini e interisti che, vivendo solo di invidia, non hanno alcun rispetto per una squadra importante, sfottendola e attaccandola a ripetizione oltre ogni limite, proprio come molti di voi hanno fatto... e questa è la prima e ultima risposta che do, perchè non ne vale la pena perdere tempo e pazienza con chi non rispetta le opinioni altrui...se poi vi fa comodo attaccarmi per sentirvi degli italiani doc fate voi, io non rispondo perchè ho già detto quello che penso, senza aver fatto nulla di male. Buona giornata a tutti.
jeremy, c'è da dre che certi ragionamenti oggi sono (ahimè) alquanto diffusi...quando le merendine erano più buone non ce ne importava un accidente se Cabrini, Rossi e Scirea giocavano nella Juve o Rivera e Prati nel Milan, quando indossavano la maglia azzurra erano i nostri eroi e basta...
Provocazione inutile, una partita storta può capitare (soprattutto alla Spagna).
L'Italia su 3 partite ha giocato bene solo il secondo tempo con gli Usa ed in parte il secondo tempo con l'Egitto. In ogni caso, con gli Usa, nonostante in 10 ci siamo salvati con 2 tiri da fuori, con l'Egitto purtroppo la nostra prima punta era Iaquinta e non si può pretendere che Iaquinta da "attaccante generoso" si trasformi in goleador, quindi si è perso.
Poi è arrivato il Brasile e ci ha trattato come in genere noi trattiamo (trattavamo) Cipro e San Marino, 3 gol, 2 pali e secondo tempo preso come una sgambata serale.
Poi se tu sei contento così e non noti le differenze tra l'eliminazione dell'Italia e quella della Spagna, auguro a tutte le squadre che tifi e che tiferai di essere come l'Italia della Confederation.
David, la tua opinione è fondamentale, altrochè: interventi come i tuoi sono essenziali, soprattutto per fare delle distinzioni. Comunque non pensavo che tra i milanisti ci fosse qualcuno con la sindrome d'accerchiamento, tipica dei nerazzurri. Stanno davvero cambiando i tempi....Tutta colpa dell'Inter, comunque e sempre!!!
Tasaril, non sono contento se perde l'Italia. Se non entri almeno nelle prime 4, tutte le eliminazioni sono uguali. In Spagna scrivono "fracaso", che vuol dire fallimento. Succede di perdere (anche con gli Usa, gran bella squadra, la Spagna non ha sbagliato partita, ha sbagliato le occasioni) senza che necessariamente l'allenatore sia un mafioso del calcio, un raccomandato, un cretino, un arrogante. E Del Bosque non è arrivato 4 volte in finale di Champions e, per ora, non ha vinto un mondiale.
@Jeremy: vi abbiamo attaccato i nostri peggiori difetti, l'Italia ormai è nostra!
muahahahahah
jeremy, poracci i cugini, come stanno messi...noi abbiamo retto con classe e dignità per 18 anni, questi dopo due sole stagioni sono già in analisi...
Insomma, classe e dignità...Axel, francamente è il primo milanista che fa un'affermazione simile: sarà il paziente zero?
marcopress
infatti non mi risulta che il calcio spagnolo ed in particolare una qualche squadra allenata da del bosque siano stati recentemente travolti da scandali..
Non capisco la teoria delle prime 4, cmq mi sembra contraddittoria dato che la Spagna tra le prime 4 c'è arrivata e noi no. Poi lo dici tu stesso, loro non hanno neanche sbagliato partita, solo le occasioni e cmq solo x 90°.
Noi in questa competizioni in 3 partite abbiamo fatto schifo x 2 e mezzo e, come ti ho scritto prima, siamo stati trattati come un Cipro qualsiasi.
Così come non mi sembra corretto dire "Lippi ha vinto il mondiale solo x fortuna e la dimostrazione è la Confederation", non mi sembra neanche corretto non evidenziare gli ENORMI errori commessi da Lippi dal suo ritorno fino alla partita col Brasile.
Marcopress, Del Bosque ha vinto due champions e due campionati in 4 anni a Madrid.
Il mondiale non lo ha mai giocato, quindi impossibile averlo vinto.
solo per la precisione :-)
Tasaril, mi sono espresso male, volevo scrivere prime 4 di mondiali ed europei, mi è rimasto sulla tastiera. Del tutto legittimo criticare Lippi per gli errori (giganteschi) della Confederation, ma quasi sempre si esce fuori tema.
infatti paperogha, ho scritto "per ora"...:)
David, hai già aderito alla campagna di Telelombardia 'Kakà ti voglio bene'? Mi domandavo se ci potesse essere un muraiolo a quel livello, forse ho avuto la risposta.
Ripensandoci, dopotutto la tua intemerata non è diversa dai miei post che denunciano l'antimorattismo a prescindere.
Quindi faccio ammenda e aderisco anch'io alla campagna di cui sopra.
In effetti io a Kakà voglio proprio bene perchè ha indebolito il Milan andandosene.
@Jeremy: beh, la società Milan nella sua accumulazione di figurine, trequartisti e gente con un grande passato e basta ha dimostrato di aver imparato molto da certe Inter morattiane
i tifosi sono influenzati dai risultati, 2 anni di SZERU TITULI cominciano a far vedere i primi frutti, chissà dopo 3 (con annesso sorpasso nel numero di scudetti)
Axel, quindi vuoi dire che tra un po' spunteranno gli sfruttatori della decadenza Milan e ne faranno bandiera per i posteri? Per interderci, tipo quelli che inzuppavano nelle sconfitte dell'Inter, teorizzando chissa quale inclinazione filosofica nerazzurra alla sofferenza e facendo un sacco de sordi?! Mioddio....
Il piacere della sconfitta associato alla squadra del presidente del CDM? Non ci credo neanche se lo vedo.
Forse non seguiranno il solco dei parassiti del morattismo, cultori della sconfitta coem espressione catartica, ma qualcuno si inventerà qualcosa magari con il complottismo come fil rouge.
non credo ci saranno cultori della sconfitta ma se penso che io interista potevo essere identificato con Severgnini dico "io ho già dato, adesso tocca a voi vergognarvi di certi vostri rappresentanti"
Axel, anche noi milanisti abbiamo già dato: Galliani a Marsiglia non è stata una bella scena, otre ad un presidente che sputtana gli allenatori e dice che i suoi giocatori guadagnano troppo...
@Paperogha: non parlavo di vergognarsi della propria società per ciò che fa più o meno in campo (certo, fare carte false per far giocare Recoba, manco fosse stato Maradona...) ma dei propri tifosi vip
Abatantuono o Mughini (nomi a caso), al di là di tutto, non hanno mai celebrato le sconfitte come modo d'essere diversi dagli altri, come snobismo particolare
Severgnini l'ha fatto (guadagnandoci soldi) e a un certo punto sembrava quasi dovessimo essere contenti delle sconfitte perchè era il modo migliore per essere interisti
io preferisco vincere 4 scudetti di fila ed essere odiato piuttosto che essere la squadra più simpatica d'Italia
axel
vergognarsi per un passaporto?
questi in 30 anni hanno messo insieme una retrocessione per illecito, una squalifica di un anno dall'uefa e un'altra retrocessione in classifica e penalizzazione di punti nel campionato successivo per condotta sleale..
ah, i pagamenti in nero ovviamente passati sotto silenzio perchè la stampa è quello che è.. me li scordavo..
manca qualcosa?
per me potreste andare anche a..... scrivere sul muro. il post è a fondo pagina, ed i post al post stanno andando decisamente verso l'o.t.
cavolo quanto continueremo a vedere tra gli ultimi interventi quelli scritti su "oltre lippi c'è di più"?
certo che ci si dice tutti itagliani, ma al contempo questo svegliarino dimostra che COME TIRANO IL CAMPANILISMO E LE RIVALITA' non tira niente; a parte il famoso - pelo di f... che tira più di un carro di buoi in salita-
saluti
Però Axel, Severgnii nasce dalle barzellete sull'Inter perdente del post Trap o è lui stesso uno dei costruttori di quelle storielle.
Non ho mai letto nulla, se non di sfuggita, di Severgnini, ma ho l'impressione (forse sbagliata) che lui non si sia inventato nulla, ma abbia amplificato a livello stucchevole (un libro simpatico sulla sfiga di tenere ad una squadra ci sta, ma un'intera serie, decisamente no)qualcosa che già esisteva. Forse fra 5 o 6 anni di emerson, oliveira, dorashoo viudec, cardacio etc etc avremo anche noi il nostro cantore delle sfighe rossonere.
Sui pagamenti in nero, El Topo, mi pare che le notizie delle condanne degli olandesi siano state date. Poi nemmeno gli opinionisti di fede contraria delle tv lombarde, fanno mai notare queste "sottgliezze" e sinceramente non mi spiego il perchè ("tengo famiglia" forse?)
@ElTopo: calma, non sto dicendo che i loro siano meglio dei nostri
in realtà non ho detto niente sui dirigenti e quella su Recoba era una mezza battuta
io stavo parlando dei tifosi vip
sui dirigenti (attuali, non tiriamo fuori Fraizzoli) parleremo un'altra volta (pure Moratti paga in nero e le plusvalenze false le hanno fatte insieme)
@Paperogha: un conto è accettare le sconfitte, un altro è vantarsene
Krug, io prendevo le distanze da certi luoghi comuni, non ho mai denigrato i triestini tacciandoli di brutto carattere o altro (le mie esperienze, fortunatamente, mi dicono il contrario).
Per il resto, "famosse a capisse", perchè se io parlo a bastoni e tu mi rispondi a coppe, rischiamo di cadere in una stucchevole gara a chi ha ragione che non serve a niente.
Tu parli del nord della Croazia, o comunque zone dove vista la vicinanza l'argomento (e la rivalità) è ancora calda e dove, per motivi logistici, il numero degli italiani in visita è superiore.
Io facevo una media del paese, con osservazione particolare delle zone del sud e delle isole (che per motivi familiari e vacanzieri conosco meglio). Zone che frequento da 30 anni, e dove negli anni 80 i turisti italiani erano pochi, negli anni 90 c'è stata la guerra, dal terzo millennio è ripreso il turismo ma comunque gli italiani restano una minoranza in confronto a tedeschi, olandesi ed europei dell'est in generale. Non solo: ma vista la superiore tradizione culinaria, gli italiani normalmente fanno la spesa e cucinano a casa, mentre i crucchi vanno al ristorante tutte le sere o quasi.
Quindi, dire che le attività o i toponimi abbiamo nomi italiani per lisciare il pelo ai turisti dello Stivale è un'affermazione priva di fondamento, e dire che i corati odiano gli italiani mi pare quantomeno avventato.
Come ti ho già detto le situazioni sono varie e variano da zona a zona, abbiamo opinioni differenti perchè differenti sono le nostre esperienze. Io ne prendo atto e registro le tue informazioni, tu di quello che testimonio io fai un po' quello che vuoi.
Ci siamo confrontati, a posto così...
p.s.: adesso che mi ricordo la sorella di Marino si chiama Josipa: vuoi vedere che i suoi genitori han pensato di lisciare il pelo agli staliniani per ricucire lo strappo di Tito?!...
Scusate se ritiro su un argomento vecchio, ma a proposito dell'utilità dei referendum (o del voto in generale):
L'Italia torna al nucleare.
Nello stesso ddl si parla di contributi per l'editoria, con apprezzamenti bipartizan e di class action senza valore retroattivo, giusto perché Parmalat et similia non siano toccate.
E' sempre bello sapere che, se cominciassero a costruirle domani le centrali nucleari, ben che vada, la prima energia sarebbe prodotta nel 2020 :)
L'unica nota lieta è che i miei amici ingegneri nucleari adesso troveranno lavoro anche in Italia
Vabbè Dane, cosa vuoi che ti dica, non vedo dove avrei fatto quello che volevo delle tue testimonianze; non penso minimamente che la mia sia LA verità assoluta e qualsiasi opinione differente o opposta sia impronunciabile; è ovvio che le mie opinioni nascano dalla mia esperienza, che per definizione è limitata, e che io sia condizionato dal mio "Heimat", ci sta benissimo che tu abbia opinioni diverse dalle mie, le hai motivate, eventualmente le ho controbattute a mio modo di vedere civilmente e senza astio. Se non l'ho fatto mi scuso e cambio argomento per non tediare maggiormente gli utenti del forum.
(P.S. Ho letto il tuo post solo adesso in quanto appena ritornato dalle ferie, fatalità proprio in Dalmazia oltre che in Bosnia Erzegovina)
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