Bandierine da buttare

Le merendine di una volta ci sono ancora (ogni tanto compriamo il Buondì, che però non è più della Motta), ma le nazioni no. Ce lo ha ricordato ieri sera al Golden Gala romano l'episodio che ha visto protagonista la mezzofondista del Bahrein Maryam Yussuf Jamal, che durante la premiazione per i 1500 appena vinti è stata avvicinata da uno spettatore etiope (penetrato non si sa come in pista) che ha provato a metterle sulle spalle la bandiera del suo paese. Sì, perchè la Jamal è il solito passaporto tarocco usato dagli staterelli ricchi (lo specialista in verità è il Qatar) per avere un medagliere dignitoso. Il caso della campionessa del mondo in carica, che da etiope si chiamava Zenebech Tola, è curioso perchè non ha fatto nemmeno il passaggio diretto: prima di essere del Bahrein è stata infatti svizzera, anche se non a pieno titolo. In Svizzera infatti aveva infatti ottenuto solo un permesso di residenza temporaneo nel 2004, visto che lei e il marito allenatore avevano chiesto asilo politico stabilendosi a Losanna: dove peraltro fanno base tuttora. Nata nella regione di Oromia (la stessa di Gebre, Bekele, Dibaba, eccetera), e ricevuto il no definitivo della Confederazione che chiede 12 anni di residenza, dopo vari tentativi di avere il passaporto americano ha detto sì alle offerte del Bahrein che le ha offerto soldi e la possibilità di rimanere cristiana (sia pure senza sbandierarlo e venendo mediaticamente linciata quando corse con il 'due pezzi', va ricordato agli occidentali autoflagellanti). La morale? In uno sport individuale ognuno gioca o corre per se stesso, il medagliere è ridicolo e si potrebbe anche smettere di mettere le bandierine di fianco al nome. Dello statunitense Lagat, dell'italiano Howe, del portoghese Obikwelu: campioni che si possono apprezzare senza logiche di appartenenza, come accade negli sport seguiti da gente civile. O meglio, dalla parte civile di ognuno di noi. Nel più popolare World's Game invece siamo per la bandiera ed il po-po-po, altrimenti non si potrebbe guardare.

10 commenti:

charliegeorge ha detto...

E' uno sport individuale, quindi si può fare tranquillamente.
Peccato per la coppa europa, che negli anni settanta mi divertiva un casino, con metà dei punti dell'Italia fatti da Mennea e Fiasconaro che si faceva squalificare per doppia falsa partenza negli 800 metri!
Però con la staffetta come la mettimao?

Leo ha detto...

Direttore io non vedo cosa centri Howe con gli atleti comprati da Bahrein e Qatar...

spike ha detto...

già, che c'entra?

Stefano Olivari ha detto...

Papà americano, mamma americana, nato neglu Usa...per apprezzarlo non ho bisogno di fingere che sia italiano, è un campione e basta...

spike ha detto...

mi risulta che il papà americano lo abbia lasciato in tenerà età e sia cresciuto fin da piccolo in Italia con un "papà" italianissimo. Se questo è vero (non mi va di consultare wikipedia) non c'entra una fava con gli atleti del Barhein.

Andrea ha detto...

con i biglietti già in tasca da tempo per i mondiali di berlino (prezzi elevatissimi: ho preso la giornata con più finali, anche se sono quelle secondarie), mi sono gustato il golden gala.

un plauso - inaspettato - alla regia rai che non ha interrotto gli sprint per mostrare i tentativi della di martino nell'alto.

invece peccato, al solito, per gli spalti semideserti (e i presenti, non per loro colpa, mi parevano tanto gentili omaggiati di ingresso gratuito...) e gli applausi quasi solo per gli italiani.

due considerazioni, una sul pezzo del direttore e una più frivola.

- anch'io sono per l'abolizione totale del medagliere. questo forse favorirebbe anche delle olimpiadi da vedere in tv con una logica decente e non con frenetici salti da un'arena all'altra per vedere l'azzurro da medaglia (che senso ha vedere il tuffo della cagnotto e gioire per il piazzamento se non mi mostri gli altri sette partecipanti?).

- so che molti sbavano per la vlasic, mentre io preferisco la isymbaeva. totalmente fuori forma, ma senza avversari. ma il nuovo completino rosa non è davvero un po' troppo striminzito in termini di centimetri?

Fabio B. ha detto...

Non c'è nessun bisogno di fingere che Howe sia italiano, lo è.

Krug ha detto...

Okkey ragazzi, niente Howe, parliamo della May, della Martinez, della Aguero, della Idem, di Camoranesi, Forestieri, Osvaldo e mille altri che dimentico o non conosco, penso che il problema sollevato sia un altro ed eventualmente concentrarsi su questo; personalmente il motivo principale per cui seguo le Olimpiadi è proprio la bandiera e proprio per questo mi dà particolarmente fastidio la corsa alla naturalizzazione di atleti di rilievo; fosse per me una volta indossata la maglia di una Nazionale anche giovanile non potresti più cambiare nei casi di atleti con doppia cittadinanza dovresti irrimediabilmente decidere per quale optare; ma non credo che al Cio ci sentano molto da quell'orecchio...

Stefano Olivari ha detto...

Noi regaliamo una divisa da finto finanziere o finto poliziotto, nel Bahrain danno direttamente soldi: c'è una differenza etica? Mi sfugge, al di là del fatto che il cuore di Howe sia davvero italiano essendo cresciuto a Rieti, mentre ai vari Cherono della situazione del Qatar importa zero.

eltopo1971 ha detto...

alemno qui in italia, chi praticherebbe certi sport minori senza quantomeno l'attrattiva di uno stipendio sicuro?..

e ancora, se gli togli anche la bandierina di fianco, chi li guarderebbe certi sport di nicchia?

già non li caga mai nessuno, se non ogni 4 anni alle olimpiadi, ma se non c'è nemmeno il proprio "connazionale" per cui tifare..