Di Luca e le motivazioni degli altri

Leggendo l'autodifesa di Danilo Di Luca, una prima domanda sorge spontanea: perché chiediamo ad un atleta professionista di essere più onesto della media dei suoi concittadini? Forse perchè essendo la media dei concittadini schifosa pretendiamo che lo sport non sia un'isola di purezza ma almeno l'unico posto in cui i meriti vengono premiati ed i demeriti puniti. Un posto dove non contino le raccomandazioni, le conoscenze, o anche solo il semplice ed osceno 'saperci fare', perchè il padre famoso può farti entrare nel settore giovanile importante o nella squadra di 'giovani' (nel ciclismo non mancano i figli d'arte mediocri, ma fanno meno strada di quelli Tg5-Sky-Rai) ma niente di più. Sappiamo benissimo che Di Luca ha fatto agli italiani mille volte meno danni di quelli di un Tanzi qualunque, e che nemmeno avrà un figlio senza vergogna che chiederà di essere ammesso nei creditori privilegiati del Giro, per non andare sull'attualità di grandi banche che si sono fatte imbrogliare da un immobiliarista ammanicato e che staranno in piedi scaricando sulle vecchiette la loro merda strutturata. La seconda domanda è ugualmente da bar, ma ha una risposta più concreta. Perché nel ciclismo, uno dei pochi sport che affronta seriamente il discorso (gli altri stanno ad esaltare i motorini del centrocampo, le 'motivazioni' ed il peperoncino), ci si continua a dopare pur essendo i controlli ad un livello di invadenza ed invasività anche psicologica da Gestapo? Senza addentrarci nel medichese (il Cera in vena è meno visibile di quello somministrato per via intramuscolare, al di là del fatto che potrebbe benissimo esserci un mercato parallelo che venda la sostanza senza marker: nelle case farmaceutiche lavorano tante persone...), perché il rischio è sempre calcolato su base statistica. Di Luca è stato sottoposto negli anni a centinaia di controlli (15 solo durante l'ultimo Giro), ma solo per due volte è stato beccato. Il suo vero problema è che è più conveniente parlare di lui piuttosto che di Zunino: per il solito genio che pensa che i ricchi italiani abbiano voglia di vivere in periferia (quando invece da millenni ci stiamo noi), e per i suoi finanziatori neo-graziati dal decreto anticrisi, quasi zero titoli. Le 'motivazioni' degli editori sono sempre chiare.

18 commenti:

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

Beh in effetti è stupefacente che un ciclista si dopi ancora ma evidentemente le spiegazioni che dai sono assolutamente plausibili. Io propenderei per il mercato parallelo, con qualcuno che fa il furbo e ogni tanto vende una fiala con marker spacciandola per una senza. E' lo stesso motivo per cui vedo male il nucleare in Italia perchè siamo disonesti e marchettari. Ieri ho parlato per lavoro con uno che fa i sondaggi e mi diceva che i farmacisti (intendo i titolari) che più o meno hanno tutti la barca prendono 20 euro per rispondere ai sondaggi a ui noi normalmente rispondiamo per avere un capllino in regalo dopo 100 sondaggi! Quest'ingordigia questa voglia di essere più furbi degli altri ci spinge sempre oltre il limite (che tra l'altro i vari governi già tendono a spostare di volta in volta).

Simone ha detto...

Eccellente!

Poli ha detto...

Ottimo articolo direttore. Di Zunino è incredibile ho trovato solo qualocsa sulla stampa "specilizzata" (Sole, MF, ecc..) ma sul resto della libera stampa (sempre quella da risse per gli zainetti e corse al buffet) come dice perfettamente lei, "zero tituli"...

Chiedo a Lei e anche a Simone, super editorialista di ciclismo, ma Contandor è per lo meno credibile?
E guardando nella parrocchietta italiana Nibali può darci qualche soddisfazione in futuro? Quest'anno col fatto che mi sono trasferito a Parigi per lavoro dopo tanto tempo sono tornato a seguire attentamente il Tour, ed è sempre uno spettacolo eccezionale, ed è inutile dire come qui sia seguitissimo...
Aspettiamo domenica per il "tradizionale carosello sui Campi Elisi"... (non so se Cecco se la vuole segnare)

Simone ha detto...

@Poli:Fai bene a seguirlo.
Il Tour,dal vivo,è uno spettacolo incredibile.
Il Contador,in questi dì,la sta facendo fuori dal vaso;i parametri di ieri e di Verbier son fisiologicamente inspiegabili.
O forse li potrebbe enunciare lo (scetticissimo)staff dell'Astana.
E' un peccato perchè la corsa,negli ultimi due-tre anni, esibisce sempre meno fenomeni da baraccone.
Vincenzino è affidabile,al Tour sarà il miglior italiano del prossimo lustro e oltre.
Mi sembra,ahinoi,l'unico di un certo livello della sua generazione.
Non badando ai Riccò di questo mondo...

Roberto Gotta ha detto...

@ Stefano: probabilmente non c'entra nulla, ma Ricky Williams, Miami Dolphins, con un passato discutibile (cacciato dalla NFL per marijuana nel 2004, tornato, sospeso per un anno nel 2006) viene testato (marijuana però, non altro) tre volte alla settimana, il figlio ormai riconosce e saluta il tizio che va a casa sua per i controlli (fonte: NYTimes, 22 luglio).

paperogha ha detto...

su zunino qualcosa sul Corriere on line c'è

http://www.corriere.it/economia/09_luglio_21/zunino_dadc8f5e-75c8-11de-95fa-00144f02aabc.shtml

Poli ha detto...

Grazie Simone!
E speriamo che qualcuno dei nostri domenica piazzi l'acuto anche se riuscire a farla franca al treno Columbia è durissima, peccato per Ballan oggi che c'ha provato e quasi ci riusciva...

jeremy ha detto...

Io faccio sempre affidamento sul Birillo 2010 che piazza la zampata della carriera.

Stefano Olivari ha detto...

Non conosco le modalità dei test su Ricky Williams, ma come tempistica (improvvisate alle 6 del mattino, eccetera) e 'umanità' è difficile che siano peggiori di quelli a sorpresa sui ciclisti. Questo al di là del fatto che molti corridori assumano effettivamente sostanze proibite.

spike ha detto...

nessuno sport è credibilw da questo punto di vista. la differenza è che il ciclismo i controlli li fa. GLi conviene?

Vero sui giornali trovi poco su zunino, come trovi poco sulla valutazione a bilancio degli asset intangibili, o sul fatto che i valori verdi delle trimestrali delle banche sono dovute alla storia del mark to market, e così via. Oramai le notizie importanti non ce le trovi.

Simone ha detto...

@Roberto Gotta e Stefano Olivari: ricordo un'intervista della Cnn all'inquieto running back.
Il buon Funari amava suddividere l'umanità in due categorie:quelli che baciano il posteriore altrui e quelli che invece lo prendono a calci.
Ecco,Ricky mi sembra iscritto al secondo partito.
Superfly.

@Poli:è dura ma non impossibile.
Mark Sanremo finora è l'Mvp della stagione ciclistica.
Diventerà un grandissimo.

@Jeremy:sperèm,la concorrenza è qualificata.
Magari succederà qualcosa ad Agosto..
Intanto lo rivedremo alla Vuelta.

jeffbuckley ha detto...

in effetti mi sono chiesto spesso il perchè dell'odio di tanti muraioli per armstrong. anche se in passato ha "abusato" ormai è pulito da anni (o almeno sembra, visto il numero di controlli che gli fanno...); prepotenti nel gruppo ce ne sono sempre stati (moser) e se non erano prepotenti erano corrotti o corruttori; quasi tutti gli ultimi vincitori o protagonisti dei giri sono stati beccati, contador è già più che fortemente sospettato... e allora?

cuginostivi ha detto...

@direttore...non centra con il post ma volevo chiederle se secondo lei Catricalà è impazzito a formulare delle accuse su "pacchetti ritagliati su misura" per l'assegnazione dei diritti tv? Non sà che è materiale potenzialmente deleterio, avvisatelo....o è tutto fumo negli occhi?

spike ha detto...

@cuginostivi

non hai letto quel "malpensante" di jeremy che ha scritto?

Stefano Olivari ha detto...

L'accusa di pacchetti ritagliati su misura per i due principali operatori è giustissima, basta osservare il panorama televisivo. Credo però sia solo fumo: cosa ci vuole a cambiare due frasi in un bando di concorso?

Roberto Gotta ha detto...

@ Simone, Stefano: vero, seconda categoria, anche se pure lì c'è chi ha trasformato l'anticonformismo in una carriera e non è meno fastidioso di chi ha scelto la piaggeria come stile di vita; certo, test ad ore e con modalità probabilmente diverse rispetto ai ciclisti, almeno così sembra. Io poi fossi nella NFL cercherei una mediazione, molto difficile specialmente alla luce delle grane in arrivo sul contratto collettivo di lavoro, per intensificare i controlli anti-steroidi, così da evitare derive tipo MLB.

Simone ha detto...

@Roberto Gotta:concordo anche sul ribellismo di facciata.
Roba da milionari tatuati.
Penso che l'Nfl tratti la materia doping come fosse la nitroglicerina.
Dal punto di vista politico mi auguro che un Goodell non si faccia tentare da derive verbruggeniane.
Mi riferisco all'antico boss del ciclismo,che iniziò a utilizzare l'antidoping come formidabile arma di ricatto politico.
Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti...

Ivan.fab ha detto...

Dai è conclamato che l'antidoping non è in grado di stare al passo del doping stesso. Di Luca in 15 anni di carriera l'han beccato una o due volte. Il rischio vale la candela. Moggi fa l'editorialista su Libero e il presdelcons non è un Santo. Non mi pare un paese che si fa troppi problemi morali.