Nonni multimediali
Uno dei più geniali personaggi di Mai Dire Gol era il nonno multimediale sedicente professore del MIT interpretato da Francesco Paolantoni, mentre molto meno divertenti siamo noi che stiamo cercando di capire se Twitter possa servire ad essere più immediati e meno 'cartacei' qui sul web. Inutile dire che nessuno ha ancora capito come guadagnare da Twitter, secondo le peggiori tradizioni della rete, ma tanto noi viviamo di scommesse (ieri ben 27 euro dal Valerenga). Fondendo questa nuova passione con il dispiacere per la morte e per parte della vita di Michael Jackson, l'altra sera abbiamo seguito la diretta televisiva della commemorazione funebre dello Staples Center con il computer acceso alla ricerca di impressioni dei presenti mandate a Twitter, e fra le altre abbiamo letto quelle di Jeanie Buss. Dal punto di vista del nonno multimediale l'avevamo scoperta qualche giorno prima, alla ricerca di anticipazioni sul futuro del fidanzato (nonché dipendente del padre Jerry) Phil Jackson. Alle prese con problemi di deambulazione e il desiderio di chiudere adesso con un anello, visto che l'anno prossimo fra Garnett sano, Shaq supergregario di LeBron James ed i Magic che hanno rimescolato le carte (ma avrebbero potuto tranquillamente presentarsi a garacinque in casa sul 3-1 in loro favore) pur perdendo l'immenso Turkoglu, la finale ammesso potrebbe dire male (ammesso di arrivarci, Artest potrebbe dare da meno infinito a più infinito). Invece circa una settimana fa la vicepresidente dei Lakers, di sei anni più anziana di noi, ha postato ''All of Phil's medical tests came back he's healthy & will be back coaching Lakers & going for XI championship. Can't wait for ring night'' e noi popolo bue ci siamo sentiti rassicurati. Al di là del fatto che ci occupiamo di cose inutili e che nulla al mondo valga un libro cartaceo (no Kindle, per favore) o un disco in vinile (conserviamo anche 'Dal tuo amico Walter Zenga', fra cento anni potrebbe valere molto), il web ha il suo perché.
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14 commenti:
tanto tutto gira intorno a odom, se non rinnova i lakers avranno perso due pezzi del quintetto per il solo artest, e li² vedrei avanti gli spurs.
@Direttore
Se la mettiamo così, io ho ancora un 45 giri di Vivian Vee, Give me a Break, 1981.
Se è per quello, personalmente non ho nemmeno capito a che serve Facebook. Quanto al suo blog mi sono sempre chiesto come mai non usasse ne la "poco remunerativa, ma sempre meglio di niente" pubblicità di Google, ne perchè non avesse mai aderito a programmi di affiliazione piuttosto remunerativi visto i suoi post molto interessanti e istruttivi sul mondo delle scommesse.
@Nicola: perchè il direttore ha dimostrato di essere un ottimo giornalista, ma uno imprenditore scarso...:-)
@Italo: 'sti cazzi! Vuoi battere il secondo album dei Fab Four trovato in uno scantinato di Toronto mischiato ad altri 250 dischi?
L'idea di mettere Google Adsense c'è sempre, ma mi hanno spiegato che chi parla di calcio, basket e tennis (gente come me, in sintesi)pubblicitariamente vale...niente. Dovrei discutere di scommesse, come è stato giustamente detto, tecnologia e finanza, solo per citare argomenti di cui so qualcosa (pochissimo, nel secondo e terzo caso)...oppure, andando su campi di cui non so niente: auto, lusso, eccetera...dopo l'estate ci penserò, per adesso mi ha preso questa cosa di Twitter...
La bellezza del Tweet e' la sua brevita'. Con dedizione e un buon dizionario, questi sono abbastanza per esprimere inteligentemente tutto
Io con il disco 45 giri "OK-Blue Jays-Let's play ball" in che settore nostalgico mi posso infilare?
@Stefano: No Kindle, d'accordo, e per me il piacere fisico di tenere in mano un libro - compreso il magnifico L'Altra Milano - è tale che a volte... non lo apro per non rovinarlo, ma ogni volta che da Borders vedo il Sony Reader ci giro intorno per un quarto d'ora, e - sul volo per tornare a casa 15 giorni fa - ho visto uno che leggeva su Kindle ed è un oggettino bellissimo...
Vincenzo Artest è una testa di c., ma è più forte si a di Ariza che di Odom. Ed è ai Lakers perchè ha voglia di vincere un anello...
@Vincenzo,Leo:Artest è notevole difensive stopper,nonchè muscolo cardiaco che fa provincia.
Ma nella triangolo potrebbe distruggere anche la combinazione più elementare.
I Lacustri hanno bisogno di uno psicodramma a stagione...
@Nicola:Facebook è un'interessante ricerca di mercato,offerta gratuitamente dai consumatori stessi.
Debordante.
@Italo Muti,Tani:a casa ho 5000 vinili,vorrei iniziare a venderli.
Si tratterebbe di trascrivere il codice sul disco per ognuno, affinchè si verifichi l'edizione e l'anno.
Al decimo ellepì mi sono arreso.
Me li porterò nella tomba e,soprattutto,da un appartamento all'altro ad ogni trasloco.
Aiuto.
si leo ma ne hanno comprato uno di artest, non due, oltre al fatto che sul fatto che sia piu' forte di odom avrei delle riserve. a fare la panca sicuramente, a giocare a basket non sarei cosi' sicuro, odom e' uno dei piu' grandi sottovalutati degli ultimi anni, se andrà via da LA si vedrà quanto contava nel sistema di PJ.
simone il problema e' proprio che artest dovrebbe giocare alla Ariza, cioe' difendere tanto e accontentarsi di triple con spazio quando gli arriva la palla in attacco. a houston ha iniziato a giocare davvero bene quando tmac (quello che calamitava piu' palloni nell'attacco dei razzi) si è rotto, sarà mica un caso? quanto al cuore di ron sfondi una porta aperta, proprio contro LA ai PO quest'anno è stato commovente.
@Vincenzo:lo so,infatti s'annuncia una telenovelas divertente.
Se funziona sarà il back-to-back, se va male sarà Waterloo.
Never a dull moment!
E comunque Lamarino è insostituibile in quel contesto:a meno che,con apposita macchina del tempo,non acquistino il Grant Hill vintage.
Allora sarebbe "Dynasty":sempre di serial tv si tratterebbe.
@Tani: ehm, vabbè lo si può diventare! ;)
@Direttore: basterebbero pochi (uno a settimana) e ben approfonditi post sul come imparare a scommettere; quanto a Twitter io lo vedo più come uno strumento per la comunicazione rapida, insomma da cronaca di partita ecco... magari si potrebbero aprire delle 'finestre' in occasioni sportivamente speciali, consideri che Twitter è collegabile al blog
@Simone: si lo so, anzi lo possiamo definire una vera e propria piattaforma per il marketing virale o un vero e proprio sistema operativo di nuova concezione su cui far girare applicazioni a pagamento (già cominciano a circolare i primi skill games con vincite in denaro), però a me il dubbio che serva soprattutto a farsi i ca##i altrui e appagare la propria morbosa curiosità, non me lo leva nessuno! :)
@Nicola:è un segno dei tempi,il trionfo del posticcio.
Un bel filtro emotivo,un media(l'ennesimo),che riduce ulteriormente l'empatia umana.
Arriveremo a Brian the Brain?
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