La vera scommessa su Leonardo

di Stefano Olivari
Passare dalla scrivania alla panchina è una scommessa, in tutti i sensi. E quella della dirigenza milanista su Leonardo ha ottime possibilità di essere persa. Non stando al bar sottocasa, pieno di esaltatori di una vaga ‘esperienza’ e di una ancor meno definibile ‘gavetta’ (nemico numero uno di questi vecchi adoratori del patentino è stato Roberto Mancini), ma ai bookmaker internazionali. Poco conta che il Milan campione d’Italia 2009-2010 sia dato mediamente a 7,50, contro il 3 della Juventus, il 25 della Roma ed il clamoroso 1,80 dell’Inter: per gli amanti del bicchiere mezzo pieno significa pur sempre che una squadra dalla fisionomia incerta e reduce da un precampionato deludente viene accreditata del 13% (100 diviso la quota) di possibilità di vincere l’ex campionato più bello del mondo. Poco ma non proprio niente, il che rende più evidente la scarsa stima del mercato per Leonardo. Le quote sul primo allenatore della serie A ad essere esonerato sono in continua evoluzione, anche perché la maggior parte dei bookmaker ufficiali non le offre e quindi per puntare sui ‘fired’ bisogna andare su mercati dove grandi scostamenti da un’ora all’altra sono normali. Il candidato numero uno è comunque Ruotolo, dato a 5,50, ma è clamoroso come fra il tecnico del Livorno e quello della terza teorica forza del campionato ci siano davvero pochissimi colleghi. Ventura a 7, Zenga a 8 (bella quota, considerando le tacche sulla fusoliera di Zamparini), Donadoni a 11 e poi si arriva a Leonardo, pagato 15. Ovvio il confronto con un altro esordiente come Ciro Ferrara, che viene dal mercato considerato come Mourinho e Spalletti: tutti con quote intorno ai 30. In altre parole Ferrara come allenatore viene considerato il doppio del campione del mondo 1994 nonostante l’organico della Juventus sia ritenuto superiore a quello del Milan (e quindi i fallimenti maggiormente imputabili a chi siede in panchina). Forzato ma curioso il confronto con il primo esonerato della Premier League: Ancelotti viene pagato quasi a 40, addirittura come gli intoccabili Ferguson e Wenger. Più inquietante il modo in cui domanda ed offerta si incrociano su Leonardo ‘esonero assoluto’, cioè cacciato dalla panchina rossonera durante la stagione in qualsiasi momento: totonero e totogrigio pagano questa eventualità a 3,50, che con la solita traduzione significa che il mercato dà il brasilano di passaggio al 28,5%. Bisogna ricordare che non si tratta di probabilità solo sportive o basate su informazioni da insider, ma anche su quello che i giocatori di grossa taglia ‘credono’, costringendo così il banco ad adeguarsi con meccanismi spesso applicati a spanne. Conclusione facile: mezzo mondo scommette sul fatto che il Milan sia decente ma soprattutto che Leonardo sia di passaggio. E se fosse invece vero il contrario?
(pubblicato sul Giornale di oggi)

4 commenti:

paperogha ha detto...

ben tornao diretore.
Leonardo credo sia un scelta di Berlusconi quindi, se la mia supposizione è corretta, credo non rischi nulla. Non siamo di fotne al Terim o al Tabarez di turno.
Io penso invece che Ferrara sia più a rischio. Nonostante tutto la Juve non mi piace a centrocampo (rientrerà Sissoko?) e non sono convinto della durata di Diego per tutto la stagione.

Stefano Olivari ha detto...

Mi sembra che Leonardo sia lì per prendersi tutte le eventuali colpe per un numero ragionevole di mesi, in attesa che Berlusconi decida cosa fare del Milan e di tutto il resto. E' comunque soprattutto un uomo di Galliani (in passato ne è stato praticamente l'autista), anche se a Berlusconi piace come si presenta. Non è escluso, visto che nessuno lo sa, che si riveli un grande allenatore. Ma non è questo il punto...

paperogha ha detto...

quindi, essendo le mie premesse completamente errate, penso che giocherò qualche euro sull'esonero di Leonardo :-)

Demiurgo ha detto...

ho capito bene? il Giornale del fratello del Presidente del Consiglio ha scritto che secondo gente che mangia solo se azzecca la quota il Milan è una ciofeca? come se l'opinione del Presidente del Consiglio valesse quanto un caciocavallo?

e io che leggo il Corriere della Sera ...

saluti