Patacche localistiche

Purtroppo le Provincie non sono ancora state abolite, nonostante l'intero arco costituzionale fino a pochi mesi prima delle ultime...Provinciali si fosse impegnato ad agire in tal senso. E siamo arrivati a quota 110, circa il doppio rispetto ai tempi dell'Unità d'Italia (quasi 150 anni fa, controllato sul Bignami) quando le difficoltà nelle comunicazioni e nei trasporti davano loro un senso almeno fisico. Nel 2009 enti per il parcheggio di falliti e raccomandati dei vari schieramenti politici, le loro competenze (di fatto solo alcuni tipi di strade e di scuole professionali) si sovrappongono in maniera assurda a quelle dei più riconoscibili Comuni e Regioni ma adesso potrebbero trovare nel calcio un motivo di esistere. L'idea del ministro delle Politiche Agricole e Forestali Zaia, di cucire i simboli locali sulle maglie delle società di calcio, sembra infatti tirata fuori apposta per esaltare l'identità provinciale dei club nell'era in cui tutti lodano il Barcellona ma poi non esitano a mettere su maglie spesso gloriose il logo della prima pizzeria pagante. Il club come identificazione ma soprattutto identità, la bandiera (locale) al posto dello sponsor, la continuità della maglia rispetto al merchandising selvaggio e senza lucro (essendo in gran parte tarocco o 'ufficioso', cioé senza il logo dello sponsor tecnico ma tollerato dalle società: Adidas e Nike Italia o dormono o hanno una strategia tropo sottile). Non sono esattamente idee anti-moderne, visto che qualche aziendina di Los Angeles interessata a mettere il suo marchio sulla maglia dei Lakers o di UCLA magari ci sarebbe. Nei paesi più civili questa identità viene pagata dal tifoso che compra la maglietta, da noi provvederebbe l'ente pubblico come già di fatto avviene attraverso pecorini ed enti turistici. Previsione facilissima: vedremo presto sulle maglie sia sponsor che patacca localistica spacciata per operazione culturale. L'Islam avanza e noi gli opponiamo l'inno-marcetta (e marchetta) della regione.

4 commenti:

Pierfrancesco ha detto...

Lo stemma della propria Provincia compare già oggi sulle maglie di qualche squadra, sotto forma di sponsorizzazione...

Unknown ha detto...

...e molto spesso gli stemmi di provincia/comune sono presenti sulle maglie di squadre provenienti da realtà difficili, dove i soldi, piuttosto che per una sponsorizzazione inutile, dovrebbero essere spesi in ben altro modo.

Stefano Olivari ha detto...

Tante piccole Euskadi, a livello di marchio, potrebbero anche andare bene a livello ideologico. Il problema è che tutto questo viene di solito pagato con soldi del vituperato stato centralista. Quante Provincie hanno il bilancio in pareggio? Per non parlare delle Regioni, il cui tumore è la gestione sulla sanità. Già adesso i 200mila per il pecorino della situazione saltano fuori, figiriamoci con il 'liberi tutti' dei marchi e delle bandiere...

cydella ha detto...

Siete fissati con 'sto "l'Islam avanza"... comunque credo che lo spirito con cui l'ha detto Zaia non sia quello della sponsorizzazione pagata, bensì della tipica boutade leghista.
A proposito del test di dialetto per insegnare, basterebbe fare un test serio di italiano: pieno di maestri e professori semianalfabeti che non parlano neanche in italiano (fanno il dettato e i bambini non capiscono neanche cosa dicono). Altro che dialetto...