Gli anni d'oro della Mitropa

di Stefano Olivari
Il secondo trionfo internazionale di un club italiano arrivò nel 1934, l'anno del Mondiale casalingo: sempre Mitropa, sempre Bologna. In un'edizione che presentava la novità di 4 squadre partecipanti per ognuna delle 4 nazioni: anche il peggio della Champions era stato quindi anticipato. Protagonista assoluto fu Carlo Reguzzoni, bustocco di scuola Pro Patria: grande ala, Schiavio non mancava mai di ringraziarlo per i suoi assist, ed ottimo goleador, non entrò mai nel cuore di Pozzo. I rossoblu superarono in finale gli austriaci dell'SK Admira, antenati dell'Admira Wacker (nato nel 1971 da una fusione con il...Wacker) attualmente allenato dall'indimenticabile Walter Schachner. Era la 'squadra che tremare il mondo fa', secondo la retorica non solo giornalistica dell'epoca, di sicuro migliore italiana in Europa mentre in patria dominava la Juventus già agnellata. Nel 1936 allargamento ad altre nazioni: prima Svizzera e Romania, mentre seguente fu il rientro in pista della Jugoslavia. Tralasciamo gli albi d'oro e ricordiamo solo il senso del tutto: negli anni Trenta il meglio del meglio del calcio di club in Europa, Gran Bretagna esclusa. L'ultima edizione della Mitropa vera è datata 1940: in finale arrivarono il Ferencvaros ed il Rapid Bucarest, ma la partita non si sarebbe mai giocata. Pochi giorni prima della data fissata, infatti, l'Ungheria aveva invaso la Romania. Budapest era schierata con l'Asse, in maniera ancora più opportunistica e cialtrona rispetto all'Italia, mentre la Romania di re Carol (personaggio impossibile da liquidare in due righe ma comunque negativo, amico di Jules Rimet che più volte incrociò la storia del calcio) era all'epoca neutrale e con i nazisti si sarebbe messa solo qualche mese più tardi. Tutte cose più tragiche della fine della Mitropa, intesa come antenata della Champions.

6 commenti:

kalz ha detto...

Potremmo definire la Mitropa come la Kakania del calcio e lei direttore è il suo cantore. Insomma, il Musil della situazione... mica cotiche

Ishtar ha detto...

vado un "filino" fuori tema... prma che partano i "Santo Subito" per Briatore (anzi, già cominciati con Galliani che dichiara "Un gesto nobile l'addio di Briatore") ...tanto per ricordarsi chi è il Flavio http://www.pressante.com/attualita-e-societa/201-caro-briatore-meglio-se-la-ricordano-per-il-billionaire.html che, forse, beccato con le mani nella Nutella di nobile non ha proprio niente.

Pierfrancesco ha detto...

non solo l'infimo re Carol era neutrale, ma appena un anno prima aveva fatto assassinare il capitano della Guardia di Ferro Codreanu e tredici suoi compagni, oltre ad aver avallato negli anni una politica di torture e massacri (oltre che di scioglimenti amministrativi) nei confronti degli aderenti alla stessa Guardia, formazione nazionalista.

jeremy ha detto...

Si puo dire quindi che i romeni sono proprio degli sfigati: dopo questo sovrano illuminato, Ceaucescu....

Carlo Calabrò ha detto...

Curiosità del calendario internazionale dell'epoca: nel 1934 la Mitropa si svolse dopo la conclusione della Coppa del Mondo (che in effetti si disputò dal 27 maggio al 10 giugno, in leggero anticipo sui tempi poi diventati canonici per questa manifestazione). Un anno di iperattività per i calciatori più in vista del periodo, quasi ai livelli attuali, fra campionato, Mondiale, Coppa europea, impegni amichevoli delle varie Nazionali (che all'epoca venivano vissuti quasi si trattasse di partite "vere") e dei club.
Riguardo alla Coppa Europa del '39, mi ha molto colpito un articolo di un Calcio Illustrato del giugno di quell'anno, che ho con grande fortuna reperito in una fiera a un prezzo onesto: in esso si discute della riduzione di organico della manifestazione a sole otto squadre, a causa, dopo la sparizione della partecipazione austriaca (vedi Anschluss) anche di quella della Cecoslovacchia, e il giornalista, a tal proposito , scrive di "smembramento dell'assurdo stato-mosaico". Nulla di sorprendente, ma comunque un pizzico di amarezza nel constatare come anche la bibbia del calcio di quell'epoca fosse più che allineata allo status quo.

Dane ha detto...

"Era la 'squadra che tremare il mondo fa', secondo la retorica non solo giornalistica dell'epoca, di sicuro migliore italiana in Europa mentre in patria dominava la Juventus già agnellata"

Corsi e ricorsi storici.....