Il calore del Rops

di Alec Cordolcini
1. Ci sono otto zambiani, un nigeriano, un brasiliano e un coreano nel Circolo Polare Artico. Può sembrare l’inizio di una barzelletta, e invece è la più fedele descrizione della rosa del RoPS di Rovaniemi, il club in cui, secondo il giornalista Juha Salminen, “nessun finlandese vuole andare a giocare”. Del resto la Lapponia con il suo clima rigido, l’inverno lungo e buio e una densità che in certe aree è di una persona ogni due chilometri quadrati, è una regione che si stacca nettamente dal resto della Finlandia. Lontani dalla cosmopolita Helsinki, dalla colta Vaasa e dalla tecnologica Oulu, una volta sbarcati all’aeroporto Finavia e imboccata la strada statale che porta a Rovaniemi, il capoluogo della regione lappone, sembra di essere stati catapultati in un mondo sospeso nel tempo.
2. Zeddy Saileti è arrivato in Lapponia nel 1994. Dopo l’exploit del Camerun a Italia 90 il presidente del RoPS Jouko Kiistala si era invaghito del calcio africano, chiedendo al suo amico Roger Milla di aiutarlo a portare nella sua squadra qualche giocatore locale. Milla fece il nome di Saileti, all’epoca impegnato nel campionato dello Zambia. L’attaccante decise di accettare quella strana avventura. “Quando arrivai a Rovaniemi la prima volta non conoscevo nulla della Finlandia”, racconta Saileti. “Era gennaio, c’era tantissima neve e si giocava solo al coperto. Non era facile, ma all’aperto i terreni di gioco erano tutti in sabbia. Durissimo giocare un incontro di campionato su un simile campo. Oggi con l’introduzione del sintetico la situazione è decisamente migliorata”.
3. Gestire in maniera professionale e funzionale un società calcistica a simili latitudini non è facile. Quando nel 2007 il RoPS tornò in Veikkausliiga, la massima divisione finlandese, ottenne dalla Federcalcio la licenza di iscrizione al campionato solamente grazie alla promessa scritta firmata dal sindaco di Rovaniemi che entro l’agosto dello stesso anno lo stadio del club, il Keskuskenttä, sarebbe stato dotato di fari per illuminazione notturna. Proprio la mancanza di questi ultimi aveva costretto il RoPS a disputare un incontro a mezzogiorno contro gli albanesi del Vllaznia nel secondo turno di Coppa delle Coppe 87-88. Ai quarti di finale contro l’Olympique Marsiglia la squadra fu invece costretta a disputare il proprio match casalingo a Lecce.
4. Tutt’oggi Zeddy Saileti vive e gioca a Rovaniemi. Con il RoPS ha disputato oltre 360 partite, ed è stato capocannoniere della squadra otto volte. Ha recentemente preso il patentino di allenatore (e dopo il licenziamento del tecnico estone Valeri Bondarenko è lui a guidare la squadra), ma a dispetto dei 40 anni di età non disdegna ancora qualche puntata in campo. Da un paio di stagioni è diventato anche talent scout, e sono così arrivati in Lapponia molti suoi connazionali. Tra questi le punte Nchimunya “Drogba” Mweetwa (nel 2007 17 gol in 25 partite che hanno garantito al RoPS la promozione) e Chileshe Chibwe, il trequartista Chanda Mwaba e il difensore centrale Stephen Kunda, quest’ultimo eletto dai tifosi lo scorso campionato giocatore dell’anno. “Abbiamo formato una bella comunità”, continua Zaileti, “e i tempi di ambientamento di questi ragazzi, che considero un po’ i miei fratelli minori, risultano sorprendentemente rapidi”. Le due-tre ore di allenamento quotidiano scandiscono le giornate. Poi magari una puntata al Sampokeskus, il centro commerciale di Rovaniemi, un giro in bicicletta sulle rive del fiume Kemijoki e per finire una cena a base di polpette di renna al rinomato hotel-ristorante Pohjanhovi ascoltando lo yoik (canto tradizionale dei Sami, la popolazione che in Italia chiamiamo erroneamente Lapponi) di Wimme Saari.
5. Da quest’anno nel RoPS, oltre all’Africa e al Sudamerica (l’attaccante brasiliano Jeferson Pires, originario di Brasilia ma frequentatore dei campi finlandesi dal 2001), c’è anche un pizzico d’Asia grazie all’arrivo del portiere sudcoreano Kwon Jung-Hyuk, ex Fc Seoul e nel giro della nazionale maggiore durante la preparazione ai mondiali casalinghi del 2002. Eterna gratitudine a Guus Hiddink (“per tutto quello che ha fatto per noi coreani”), il desiderio di trovare moglie in Finlandia, il sogno impossibile di diventare “forte come il mio idolo Gigi Buffon”. E allora qualcuno gli ha consigliato di prendere carta e penna scrivere una lettera da spedire al Joulupukin Pajakylä di via Joulumantiee 1. Chissà che il padrone di casa, un certo Babbo Natale, non decida di accontentarlo.
Alec Cordolcini
(per gentile concessione dell'autore, articolo pubblicato sul Guerin Sportivo)

18 commenti:

zoleddu ha detto...

bellissimo come sempre alec. la colonia di zambiani a rovaniemi mi hanno ricordato dei brasiliani a toftir nelle far oer...era fine anni 90..ho controllato..ora ci giocano un brasiliano due senegalesi due serbi e un olandese.

Pierfrancesco ha detto...

bella maglietta... peccato che abbiano qualche difficoltà nel reperire sponsor...
questi non hanno una divisa, hanno il depliant del Carrefour

jeremy ha detto...

Guarda Pierfra, non per sminuire il tuo umorismo, ma se cosi evitano di farsi finanziare con soldi statali ben vengano davvero i depliant come maglietta, con magari volantinaggio dei giocatori tra primo e secondo tempo! :-))) Comunque bellissimo pezzo, al pari di quello sul Tromso.

Federico Casotti ha detto...

Sugli sponsor delle squadre finlandesi si potrebbe scrivere un libro... non so adesso, ma qualche anno fa molti giocatori avevano gli sponsor personali e le maglie personalizzate. Il vero genio fu però Mika Lehkosuo (ex Perugia) che all'HJK portava il numero 96. Ovvero, la frequenza di una stazione radio privata di Helsinki che lo sponsorizzava...

Roberto Gotta ha detto...

Gran pezzo, Alec. Ovviamente conoscevo Rovaniemi di nome ma non sapevo altro, mi sa che è un bel posto per sfuggire a tutto e a tutti... Chi viene a cercarti, lassù?

Alec Cordolcini ha detto...

Già Roberto...eppure ti assicuro che è una città che offre tutti i servizi e tutti i comfort "occidentali" (consentimi il bruttissimo termine). Ci sono ristoranti, cinema, c'è l'università, ecc.

Grazie delle chicca sugli sponsor Federico. E poi, consentitemi, di Athletic Bilbao ce n'è uno solo...

Ale ha detto...

Bravissimo Alec. E' interessante scoprire realtà sportive di cui conosciamo poco. Preferisco leggere 1000 articoli su Tromso o Rovaniemi che uno solo sulle solite diatribe italiche. Complimenti e ... non vedo l'ora di leggere qualcosa su altri clubs di cui magari conosco solo il nome.

Roberto Gotta ha detto...

@Alec Concordo in pieno con Ale, e lo sai. Nessun dubbio sulle comodità di Rovaniemi, trattandosi di un paese civile. Io già 14enne volevo scappare in Tirolo o in Norvegia, figurati...

pierocic ha detto...

articolo splendido, complimenti Alec.
OT: peraltro la finlandia credo che sia il posto con gli abitanti più civili del globo

Unknown ha detto...

Bellissimo pezzo..come sempre del resto

Unknown ha detto...

ho mangiato il kebab (di renna) più osceno del mondo a rovaniemi. Dicono che la citté sia stata di segnata da Aalto e che, vista dall'alto (ah ah), abbia forma di renna.
Google earth non mi ha aiutato ad appurare.

dag_nasty ha detto...

Mi accodo ai complimenti ad Alec e, citando Ale e Roberto, viva gli articoli su Tromsoe e Rovaniemi e abbasso le discussioni su Calciopoli e Mourinho che hanno sfracellato le parti basse!!!

delgiu ha detto...

Davvero sorprendente il fatto che brasiliani e sudamericani in genere si adattino in tempi sempre più brevi a realtà geografico-climatiche poco gradite agli stessi europei. Concordo coi pareri sulla Finlandia (e Nord Europa in genere), eppure c'era, c'è e ci sarà sempre chi ripeterà "Ma noi abbiamo il sole "ecc. Questa è, se vogliamo, un'aggravante per noi italiani. Ridurre le effettive convenienze e i pregi di uno Stato ad un dono della natura è fuori luogo (anzi, i finlandesi, gli svedesi ecc. da una situazioni climatiche scoraggianti hanno tratto meraviglie).
Alec, perché secondo te la nazionale della Finlandia non riesce a qualificarsi ad un grande torneo? Non la vedo così inferiore ad altre (c'è riuscita la Lettonia, che non aveva certo tradizoni più solide).

Alec Cordolcini ha detto...

Delgiu, il livello del calcio in Finlandia è ancora basso. Vero è che si sta modernizzando, professionalizzando e quant'altro, ma la strada è ancora lunga. Del resto siamo ancora fermi, come stelle, a Litmanen e Hyypia.

La Lettonia credo abbia compiuto il classico miracolo, grazie anche al suicidio della Turchia. Attualmente comunque mi sembra un gradino sopra alla Finlandia.

Più che la Finlandia, la nazionale cui aspetto da anni la qualificazione ad un grande torneo è Israele.

jeremy ha detto...

alec, oltre a Israele, chi ti sembra "pronta" per debuttare? Slovenia Slovacchia o Bielorussia? La stessa Cipro è migliorata in maniera esponenziale.

delgiu ha detto...

Ancora ad Alec: in Finlandia il massimo campionato è del tutto professionistico o semi-professionistico? Israele manca dai grandi tornei da quando si è "trasferito" in Europa. La Slovenia ha fatto un Europeo e un Mondiale consecutivo, ora si è un pò impantanata. La Bielorussa è molto valida a livello giovanile, ma a mio avviso influisce anche la concezione dello sport adulterata dalla dittatura (in Bielorussia nei fatti c'è un regime). La Slovacchia ai mondiali c'e quasi. Io tra qualche anno mi aspetto la Bosnia.

Alec Cordolcini ha detto...

Mi incuriosisce molto la Slovacchia, riguardo alla Bielorussia invece non so che dire...il calcio dell'Est non è il mio pane, ne so davvero poco.

In Finlandia la Veikkausliiga è professionista al 98%

Unknown ha detto...

bellissimo articolo! ho visitato quest'estate rovaniemi ed è una bella cittadina! Il calcio finlandese mi affascina molto!