Io sono un imprenditore

di Dominique Antognoni
1. Se per caso volete sapere l’ora e vi imbattete in De Laurentiis vi consigliamo di lasciar stare, tenendovi la curiosità. Rischiereste di avere come risposta un sermone dalla durata infinita. Invece di “Sono le tre e dieci” il simpatico (così dicono i giornalisti al seguito, memori del fatto che gli allenatori passano ma i proprietari in genere durano di più) presidente inizierebbe a raccontarvi la storia della sua vita, i suoi film, la sua esperienza nel mondo imprenditoriale (perché se non lo avete ancora capito lui fa l’imprenditore, lo ripete in media sette volte al minuto, non sia mai che uno non l'avesse ancora capito). Parla, parla, parla. In più è lento e prevedibile, noioso e autoreferenziale al massimo, sicuro che il mondo intero stia con il fiato sospeso nell'aspettare il suo vangelo. Ci avete fatto caso? Inizia una frase e dopo due parole sai già dove andrà a parare, ma lui ci arriva dopo un quarto d’ora.
2. Su Sky, nella trasmissione che precede le partite, parla a dismisura senza rendersi conto che ci sono pure altri a dover scambiare opinioni con Ilaria D'Amico e i suoi ospiti. Gli allenatori alle 15 devono sedersi in panchina, lui invece no, ha tutto il tempo del mondo e se ne sta là, comodo comodo, si mette in posa come un re antico e sbrodola verità avvolte in una finta modestia. A vederlo ti sembra di essere a teatro e di assistere ad un monologo della durata infinita. Manca solo il farsi una domanda e darsi una risposta, come da Marzullo. Poi va sempre fuori tema, tu gli chiedi di Hamsik e lui inizia da Hollywood e dal suo aereo che parte il 6 di ottobre, vuoi sapere di Donadoni e ti racconta dei suoi attori. Evidentemente tiene a ripetere pure questo: i suoi collaboratori lo venerano, nell'ambiente é famoso per essere generoso e giusto, bla bla bla.
3. Nello studio sono imbarazzati, vorrebbero fermarlo ma non c'é verso. Un po' perché é lento nell'esprimersi e gli vogliono lasciar finire la frase, un po' perché fa tenerezza, un altro po' per l'età e perché magari temono la sua reazione. Robe del tipo "io nella mia lunghissima attività imprenditoriale ho sempre rispettato le opinioni altrui per cui gradirei non fossi interrotto, da 30 anni faccio film e e e e". E' sempre scontento, certamente per finta, perché non é Florentino Perez ma De Laurentiis e ha comprato il Napoli non il Real. La squadra é modesta e occupa il posto che le compete, gli anni di Maradona sono lontani: metà classifica o giù di lì, nessun tecnico oggi farebbe meglio. A occhio il licenziamento dovrebbe essere un sollievo per Marino e lo stesso sarà per Donadoni. Immaginatevi la scena: Marino, criticabile ma almeno competente, che parla di calcio vero e De Laurentiis che ovviamente la sa più lunga e già pronto per dire la sua. Dei monologhi ai calciatori non vogliamo neanche parlare: un'ora di discorso, con i giocatori che pensano "Che pizza questo, però ci paga e alla fine dobbiamo dargli ragione". Non invidiamo i suoi dipendenti. Non abbiamo un'idea sul De Laurentiis produttore, speriamo solo non prosciughi di energie la gente alle nove del mattino. Certo lui parla per il tuo bene, perché vuol capire e farti capire. Devi essere onorato di essere destinatario del suo sermone. Gli uomini che sono nel suo libro paga forse devono abbassare la testa, ma il resto d'Italia trova De Laurentiis semplicemente ridicolo. Come i giornalisti, bravi a deridere un calciatore perché sbaglia un congiuntivo ma sempre pronti a prendere sul serio chi paga anche se fa discorsi sconclusionati. Scommettiamo che stasera a casa Marino si festeggia?
dominiqueantognoni@yahoo.it
(in esclusiva per Indiscreto)

14 commenti:

Ryan ha detto...

E' vero che la serietà e l' onestà sono silenziose e non fanno fracasso come i cosiddetti (per l'appunto) tromboni, ma leggere Indiscreto è ogni volta un insieme di consolazione ("ah, ma allora non sono l' unico che prova disgusto per certe cose") e di scoraggiamento ("che mondo di merda"). C' è bisogno di persone come Zeman.

axel shut ha detto...

stavolta sono d'accordo al 100% con Dominique (devo preoccuparmi?)

Vitale ha detto...

Se non ricordo male, in realtà in Napoli non è che sia proprio suo. Si discusse anni fa che la maggioranza fosse di una banca, la solita banca...

Nick ha detto...

Il Napoli è di proprietà di una società che fa capo al 51% alla moglie di De Laurentiis e al 49% a una fiduciaria, mi pare.

L'unica cosa che non condivido dell'articolo è la "finta modestia" di cui si accusa il produttore.
Mai vista modestia nelle sue interviste, nè vera nè finta.

cuginostivi ha detto...

Il Cecchi Gori del 2000, ridicolo.

spike ha detto...

"Come i giornalisti, bravi a deridere un calciatore (...) ma sempre pronti a prendere sul serio chi paga anche se fa discorsi sconclusionati."
Parole sante.

jeffbuckley ha detto...

ieri ho sentito alla radio (in verità un po' distrattamente, ero in ufficio) una parte dell'intervento di delaurentiis e parlando di marino mi sembra che abbia detto soprattutto due cose: 1. avevo chiesto di creare una rete di osservatori che facesse capo a me e non è stato fatto 2. avevo chiesto di essere infirmato su alcuni movimenti di mercato e non è stato fatto. O qualcosa del genere.... in altre parole un'accusa nemmeno tanto velata di "interessi privati in atto societario"... Non c'è qualche muraiolo addentro alle vicenze del ciuccio che ci possa illuminare...?

spike ha detto...

jeff, voleva un ds che non è arrivato. Assumerlo personalmente no eh? inoltre ha detto che ha pagato troppo un sacco di giocatori, ma non credo che Marino entrasse in sede con un mitra costringendolo a firmare quei contratti.Fino a un mese fa si appropriava di tutti i meriti della campagna acquisti, ora gli altri sono incompetenti.

Ale ha detto...

Forse sono l'unico che non ha mai sentito un discorso di De Laurentiis ed in ogni caso credo a quanto detto da Antognoni condividendo altresì le sue considerazioni. Però una cosa me la sono chiesta: il Napoli da qualche anno sta spendendo cifre discrete, nulla di trascendentale, ma quanto una Fiorentina, un Genoa, una Lazio. Eppure arriva sempre ad anni luce dalla Champions. Probabilmente la colpa è del presidente che avalla gli acquisti ma gli ultimi tre-quattro anni della gestione di Marino, tra acquisti sbagliati o strapagati ed ingaggi eccessivi, mi sono sembrati disastrosi.

delgiu ha detto...

Considerazioni simili, seppur in forma embrionale, le avevo postate sul muro. Grottesche poi le uscite del Nostro a proposito del fatto che va negli spogliatoi nell'intervallo e spiega ai giocatori come mettersi in campo. Scuola Berlusconi, direi. De Laurentiis ha approcciato l'entrata nel mondo del calcio senza sapere che si tratta di uno sport, quindi svincolato da logiche del tipo "se io spendo, la squadra vince". Ad Ale dico che il Napoli è strutturalmente non eccelso come squadra, molti mazzolatori ai quali sono stati aggiunti Hamsik, Cigarini e qualche altro elemento valido. Fiorentina e Genoa si sono sviluppate dal famoso "progetto" , e in ogni caso se viola e rossoblu non chiudono in zona Uefa ecc. non ci sono processi sommari come quelli che si tengono a Napoli, dove, giova ricordarlo, è stato fatto fuori Reja perché "non adatto a una grande squadra" (opinione riportatami da tifosi del Napoli), traduzione: perché over 60 e magari perché non parla 5-6 lingue.

Ivan.fab ha detto...

Non mi sta simpa il De Laurentiis ma Marino negli ultimi 2 anni ha speso una barca di soldi malamente.

Leo ha detto...

DelGiu se la viola arrivasse ottava ti assicuro che i processi sommari ci sarebbero eccome...

Italo Muti ha detto...

Dominique,
approvo e concordo.
Mi sembra tanto di vedere Della Valle, il grande imprenditore che guarda al sociale e fa assemblare le scarpe in cina dai bambini.
Per i discorsi sconclusionati, meglio Lugaresi, magister in toto, ma senza tirarsela.
@Delgiu
Berlusconi ha azzeccato quasi tutto nel calcio a parte i primi anni e adesso con la decadenza totale. Certo aveva i sui scopi e pochi li vedevano, visto che voleva acquisire l'Inter prima del Milan. All'epoca fare veniva declinato con più significati.
Ma DeLaurentiis, nel caso fosse un epigono, ne deve ancora mangiare di polenta.
Italo

delgiu ha detto...

Italo, il paragone con Berlusconi era riferito esclusivamente all'invadenza (entrare negli spogliatoi e dire ai giocatori come muoversi ecc.). Da un punto di vista globale (squisitamente imprenditoriale, anche in ambito extracalcistico), il confronto non ha ragion d'essere: dire che De Laurentiis deve mangiare polenta è un eufemismo bello grosso!