La diversità di Cadel Evans

di Simone Basso
1. A Mendrisio, ieri pomeriggio, sembrava di essere a un antico Mondiale agostano. Una giornata estiva, il percorso iperselettivo e un corridore da Tour che s'invola verso il traguardo...Paperino Evans, con una scelta di tempo perfetta, piazza la botta decisiva all'ultimo giro: lo fa lasciando i rovi e le ortiche alla concorrenza litigiosa. Gli ultimi due giri sono stati favolosi, per intensità e livello agonistico, ma a liberare (?) la corsa da un finale scontato ci hanno pensato i favoriti spagnoli. Gli stessi che sguinzagliano Joaquim Rodriguez, fresco di firma con la Katusha, nella fuga di metà corsa e che lo lasciano a bagno nel finale. Il disastro tattico viene completato dall'atteggiamento del Purito che, nell'azione decisiva, collabora con Kolobnev ed Evans. Un chiaro ringraziamento (..) per la fiducia mostrata dai connazionali, che in precedenza l'avevano inseguito senza molta pietà. Il fenomenale squadrone iberico corre composto da...isolati: Ducati Sanchez (protagonista di un irreale tocco di ruota posteriore a una borraccia sull'asfalto..) e L'Embatido Valverde si ignorano a vicenda.
2. Gli altri, che s'appoggiano alle superpotenze Spagna e Italia, si perdono in una raffica di scatti e di tentativi a vuoto. Succede anche ai due che dimostrano, oltre a Evans, d'averne di più: lo strapotente Spartacus Cancellara e Alex Kolobnev. BicItalia rincorre il pokerissimo fino al penultimo giro, poi si arrende all'evidenza: nel finale il Principe Cunego non ne ha più e non coglie l'attimo fuggente del contropiede dei tre. E' una sconfitta onorevole, il valore complessivo del ciclismo azzurro è questo e stavolta la rassegna iridata non addolcisce un'annata mediocre.
3. Dopo l'approdo italiano in Saeco, Cadel Evans si rivelò al grande pubblico nel 2002: in Mapei, per quel Giro, l'aussie rappresentò una sorta di esperimento virtuoso. In una corsa dilaniata dalle polemiche, l'ex biker fu tenuto letteralmente a pane e acqua sotto l'osservazione del dottor Sassi. La corsa di Cadel si fermò, in rosa, a un passo dalla clamorosa affermazione: prese una cotta spaventosa verso Passo Coe, ultima salita di quell'edizione. Vederlo salire agli otto all'ora, con un'espressione inenarrabile in volto, fece venire una stretta al cuore di ogni appassionato. Da quel dì cominciò la rincorsa dell'australiano al suo sogno: il Tour de France. Un miraggio beffardo per due edizioni di fila: nel 2007 sottovalutò l'allora emergente Contador e perse per una manciata di secondi, l'anno scorso cadde e rimase ostaggio della fortissima Saxobank.
4. Il nativo di Katherine rappresenta per molti un esempio di professionalità e pulizia. Atleta di gran classe e cittadino del mondo, sposato con una musicista italiana (Chiara Passerini) e signore dai mille interessi. Una concezione del mestiere e della vita che lo separano anni luce dagli eccessi e dal fanatismo di molti suoi colleghi. Era ancora fresca la sua ultima occasione mancata, alla recente Vuelta, quando salendo verso Sierra Nevada è stato penalizzato da un imbarazzante cambio ruote. Ma quella progressione ai sei dall'arrivo ha giustificato tutto: anche le delusioni e le sconfitte. La maglia iridata, indossata tra le lacrime, è il giusto premio al suo talento e alla sua generosità. Pensando anche alla stupidità dei programmatori spilorci, i "ganzi" da una corsa e stop, convintissimi d'essere sempre nel giusto. Il Contador, per esempio,vedendolo scattare sull'ascesa di Novazzano, deve aver rimpianto amaramente la rinuncia al Mondiale elvetico...
5. Alcune considerazioni "politiche" sulla rassegna di Mendrisio: la strepitosa gara femminile,con il tandem Guderzo-Cantele sugli scudi, ha dimostrato il (notevole) livello tecnico del ciclismo rosa. Sottovalutato mostruosamente dalle linci dell'Uci, impegnate invece a varare nuove riforme per un radioso (?) futuro di questo meraviglioso sport. Innanzitutto la nuova formula iridata, un'operazione di restyling estremo: la corsa pro sperimenterà un formato nuovo, con la partenza in linea e la conclusione in circuito. La domenica prima, per allungare il brodo, sarà proposta una competizione a squadre: una cronometro per i gruppi sportivi che, per la prima volta, abbandonerà il concetto dell'appartenenza nazionale. I verbruggeniani provano a cancellare il senso di colpa dell'abolizione della mitica Cento Chilometri? Se almeno controllassero la qualità tecnica dei percorsi che scelgono, invece che contare i denari incassati: le competizioni iridate,nei prossimi due anni,si svolgeranno su tracciati da Milano-Vignola. Motocicletta Cavendish ringrazia commosso.
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)

26 commenti:

jeremy ha detto...

Simo, ecco se c'è una cosa che mi fa più cagare dei circuiti (anche ieri che era bellissimo un po' di orticaria l'ho avuta...)sono gli "arrivi" in circuito, che mi sanno di passerella finale dei Grandi Giri. Pronostico: Cavandish quanti mondiali infilerà in sequenza? 3? 4?

Simone ha detto...

@Jeremy:per il britannico potrebbe esserci un gustoso 2+1.
I due prossimi Mondiali(uno in Australia,l'altro in Danimarca)e la gara olimpica londinese.
Ah,le riforme Uci toccheranno anche e soprattutto la pista:si parla dell'abolizione della Madison,dell'inseguimento individuale e della corsa a punti.
Video killed the radio stars.

Dane ha detto...

A proposito di pronostici....quanti avrebbero puntato su Evans?! Ribadisco: il pronostico sui vari Oscarito e Cunego era troppo scontato, la sorpresa era possibile e il fascino del Mondiale è questo... :-D

Dane ha detto...

"Ah,le riforme Uci toccheranno anche e soprattutto la pista:si parla dell'abolizione della Madison,dell'inseguimento individuale e della corsa a punti."

CANAGLIE!!!!!.....

jeremy ha detto...

L'UCI mi sembra formata da parrucconi con vena creativa. Tra un po introdurrano la cronometro su quadriciclo.....

jeremy ha detto...

Dane, io non ci avrei messo una lira. Per due motivazioni fondamentali: non me lo cagavo di striscio di suo e perche nn avrei mai pensato all'ennesimo suicidio collettivo dei "simpatici" spagnoli. Mi aspettavo la sparata della bomba di Cancellara al massimo ma no di Evans. Felicissimo di essermi sbagliato perche Evans è uno in gamba, perche gli spagnoli quando si flagellano non hanno eguali e perche è stato un Campionato del mondo bellissimo.

Simone ha detto...

@Jeremy,Dane:i verbruggeniani ne hanno fatto d'ogni razza.
Il capolavoro(?)fu il limite dei 200 ad alcune classiche,stile Wevelgem e Freccia,praticamente sfigurate dal punto di vista tecnico.
Per non scrivere dell'uso politico dell'antidoping.
Adesso "sognano" di corse in Arabia e in Asia...
Tutti si pensava al Cadello là davanti nel finale,nessuno all'Evans vincitore:a Stoccarda con il Grillo c'era anche lui.
Ed anche Kolobnev...

Dane ha detto...

Certo Simone, mi riferivo a quello. L'esempio di Evans e Kolobnev alle spalle del Grillo è quello che intendevo dire, mentre invece la gente si sofferma solo sui nomi da copertina. Quando si pronostica un favorito bisognerebbe sceglierlo tra una rosa di gente che abitualmente arriva lì e, calcolando che il Mondiale serve spesso sorprese, può quindi pescare il biglietto della lotteria giusto.
Per questo motivo avevo indicato come possibili le sorprese di Cancellara (che è sempre protagonista e prima o poi nella storia dovrà entrarci: nella mia personale c'è già entrato con l'impresa di Pechino...) e Boasson Hagen, mentre non ho mai creduto per un solo attimo a Cunego (il fatto che fosse lui l'uomo di punta azzurro l'ho visto un po' come un segno del destino...).
Evans ha pescato il biglietto della lotteria, noi abbiamo sbagliato, non a non pronosticarlo vincitore, ma semplicemente a non ricordarci di lui...

alenar ha detto...

Simone, non ho capito due cose: la sparata impressionante di Cancellara sulla penultima salita, quando avrebbe potuto rifiatare e tentare la sortita alla Evans. Ho visto lo svizzero affranto all'arrivo. Cosa ha detto ai giornalisti? Poi la tattica di Ballerini: premesso che non avrei visto Cunego vincente comunque, mi sembra che abbia sprecato uomini ed energie per incendiare una corsa già durissima per il tracciato. Non sarebbe stato meglio aspettare gli ultimi tre giri cercando di tenere sempre tre corridori al fianco di Cunego? Basso e Pozzato hanno tirato per cento metri, poi si sono spostati. Pazzesco il suicidio degli spagnoli. Una richiesta, da fan dei tuoi articoli: cosa ne dici di scrivere un pezzo sulla sfiga che porta la maglia iridata negli ultimi vent'anni? Altro che scaramanzia, fossi in Evans comincerei a toccarmi e metterei sul manubrio un bel ferro di cavallo...

dag_nasty ha detto...

Anch'io lo credevo presente nel finale (è uomo di fondo, soprattutto se ci sono di mezzo delle asperità) ma non certo vincente. Proprio perchè è un... Paperino! Però questo mondiale "casalingo" lo ripaga di tante sfortune.
Cancellara (che stoltamente non avevo designato tra i favoriti) secondo me potrebbe essere entrato in una nuova dimensione: ora può anche vincere corse di un giorno che non siano la Sanremo e Roubaix.

Da segnalare che è il quarto mondiale in pochi anni per un corridore residente nel Mendrisiotto: Freire vive infatti a Coldrerio, a un paio di chilometri dalla salita della Torraccia (noi del posto la chiamiamo così, non con le due zeta...)

Visto l'incredibile "colpo di tacco" di Sanchez per togliere la borraccia dalla strada: onestamente un gesto da circo. Roba minimo minimo da Campatelli! (Campa si scherza eh...)

dag_nasty ha detto...

Alenar: sulla tv svizzera, appena finita la gara, Cancellara ha palesato parecchia delusione, sentiva che avrebbe potuto vincerla e ha aggiunto che semplicemente non è riuscito a pescare il giusto biglietto della lotteria.
Poi ha ammesso che forse è partito troppo presto, riconoscendo uno scarso tempismo nella fattispecie.

Simone ha detto...

@Dane:concordo.
Penso che Boasson Hagen sarà un cliente fisso delle prossime prove iridate,così come la locomotiva di Berna.

@Alenar:Spartacus assomiglia molto al Cecco Moser d'annata,talvolta esagera con la generosità e la voglia d'attaccare.
Se si fosse nascosto di più,forse sarebbe riuscito nell'impresa:dopo la prima trenata li ha spaventati tutti.
Si,negli ultimi chilometri Cunego è rimasto troppo solo.
Ma la mia impressione è che si dipendeva dalle lune iberiche:se Rodriguez non avesse collaborato con Evans e Kolobnev...
La maledizione dell'iride è un argomento succulento,si passa dalle tragedie(il povero Monsere) alle comiche di Tati.
Ok,scriverò qualcosa sull'argomento...

Il Bobone Nazionale ha detto...

2 secondi posti al Tour (di cui uno concluso a 28" da Contador e l'altro pesantemente condizionato da una caduta), un 3° posto alla Vuelta (per colpa di una foratura), un ottimo Giro d'Italia ai primi anni in cui correva su strada (rovinato da una crisi nera...ma è successo a tutti, tranne ad Armstrong), un 5° posto ai Mondiali di Stoccarda (dove la salita finale non era al 12% come la Torrazza), una strepitosa continuità di rendimento, ha corso senza ombre contro avversari decisamente ombrosi...e lo chiamavano l'eterno perdente!
PS Ieri sulla Torrazza mentre i maxischermi proiettavano l'arrivo in solitaria di Cadel è scoppiato un applauso ecumenico...come ha giustamente scritto Simone (bellissimo articolo, complimenti davvero) questa è la diversità di Cadel Evans!

Dane ha detto...

@Simone: "Spartacus assomiglia molto al Cecco Moser d'annata,talvolta esagera con la generosità e la voglia d'attaccare.
Se si fosse nascosto di più,forse sarebbe riuscito nell'impresa:dopo la prima trenata li ha spaventati tutti."

Ecco questo è un errore che riconosco spesso a Cancellara, purtroppo (un po' come Bettini, capitano insolito: bravissimo a far la tattica per i compagni, meno per sè stesso...) spesso manca l'ingresso nella storia per errori di tempismo. A Pechino la sparata gli ha precluso il fiato per la volta finale anche se vi è sato costretto per rientrare sui fuggitivi (ma anche la sparata stessa era una conseguenza del risveglio tardivo, quindi di una prima errata scelta di tempo...), ieri gli ha scoperto le carte e visti i 4 assi i croupier han chiamato la sicurezza che subito lo ha accompagnato all'uscita dal casinò...

Simone ha detto...

@Il Bobone Nazionale:grazie.
Mendrisio 2009 è la prova iridata del decennio.
Il percorso durissimo ha spazzato via i classici figuranti da giornata della vita.

@Dane:il Cecco perse almeno un Mondiale,una Roubaix e un Fiandre per gli stessi motivi.
Ricordo la locomotiva elvetica alla Ronde 2006,quando partì a più di 40 km dal traguardo:fece una selezione spaventosa e favorì indirettamente Boonen,che vinse senza troppi problemi.
Se riuscisse a frenare gli istinti sarebbe,su alcuni percorsi,imbattibile:diciamo che Spartacus,tatticamente,non è un Kuiper o un Argentin...

dag_nasty ha detto...

Nota a margine (per la serie chissenefrega): stasera andando ad allenamento passerò proprio nel punto in cui Cadel ha sferrato l'attacco... avrò un piccolo tuffo al cuore!

delgiu ha detto...

Direi che il successo di Evans conferisce prestigio e considerazione al movimento australiano, da anni in costante crescità. La nazionale oceanica ha ottenuto anche l'oro nella cronometro under 23 (fenomenale la prova di Boobridge!). Mi sembra che gli aussie, ovviamente Evans in testa, abbiano anche un'interpretazione "soft" delle gare, senza sovraccaricarle di tensioni tipicamente europee.
Annata non eccelsa per il nostro ciclismo: dopo tre mondiali di seguito ci sta-e oltretutto i nostri sono stati in corsa per tutta la gara-ma i risultati nei grandi giri sono mancati: il Giro, riserva di caccia per i ciclisti azzurri, ha visto come miglior pizaato un atleta che presumibilmente smetterà per le note ragioni, al Tour la presenza italiana era appena sufficiente e no è arrivato neppure un successo in una tappa di trasferimento, meglio all Vuelta, dove Cunego si è guadagnato (a mio avviso) il premio di migliore italiano dell'anno. Da segnalare, in attesa del Lombardia, le buone prestazioni nelle classiche, specie il secondo post di Pozzato alla Roubaix. In fondo, grandi ricambi al momento non se ne vedono.

Simone ha detto...

@Dag Nasty:la grandezza del ciclismo sta anche nella ridefinizione del paesaggio.
Cambia le prospettive e le mitologie dei luoghi che attraversa.

@Delgiu:si,è così;non s'intravedono grandi talenti all'orizzonte.
I nomi sono solo due:Nibali per i Giri e Visconti per le classiche.
A livello under 23,dopo quindici anni di oblio,riemergono i francesi.
Era ora.

enrico ha detto...

@ jeremy: definire questo campionato del mondo bellissimo è un pò azzardato. Il circuito era sì bello e difficile, ma le troppe ripetizioni (19) l'hanno reso molto molto meno bello.

Per quanto riguarda il vincitore - lo dico da cuneghiano convinto, amante del ciclismo pulito, nonchè ciclista amatoriale - credo che sia il più degno.
Evans è un campione formidabile: corre tantissime gare durante l'anno, è un corridore completo e forte da marzo ad ottobre e, cosa da non sottovalutare, è uno dei pochi su cui ci si può mettere la mano sul fuoco: Evans non è pulito, è pulitissimo.
La nostra amata nazionale ha fatto una gara modesta, e credo che gli unici che erano in forma fossero Cunego, Bruseghin, Visconti e Scarponi. Alla fine, Basso e Pozzato hanno tirato nemmeno un chilometro e si sono staccati, Ballan e Paolini si sono sciolti appena ripresa la fuga.
Ballerini stavolta ha sbagliato sia la tattica che gli uomini, ma ad uno che si è reso artefice di grandi successi, per giunta con 3 uomini diversi, non si può dir nulla.
Ps: io mi preoccuperei dei prossimi 2 mondiali, senza Petacchi non abbiamo grandi speranze. Bisogna trovare un velocista su cui formare la squadra. Un nome? Bennati? No, le ha prese troppe volte da Cavendish, e soffrirebbe di sudditanza psicologica. C'è bisogno di un invenzione di Ballerini!

jeremy ha detto...

Enrico visto che hai letto i miei commenti sai che i circuiti non mi piacciono proprio. Il persorso di Mendrisio era molto bello, come mi confermi, ma concordo con te che le ripetizioni gli hanno tolto qualcosa.

dag_nasty ha detto...

Simone, il fatto che negli under 23 abbia vinto un (fortissimo) francese come Sicard, può avere a che fare con un ciclismo che sta diventando davvero più pulito? Il ritornello dei francesi in questi anni infatti è sempre stato che da loro anche i dilettanti erano controllati, con conseguente mancanza di competitività al momento del passaggio fra i pro.

anjo ha detto...

@ dag nasty: ieri alla tv Svizzera ho sentito un'intervista in cui Evans diceva che, per far girare un po' le gambe, in serata avrebbe rifatto una parte del circuito ed era, un po' tra il serio e il faceto, rammaricato del fatto che probabilmente sarebbe stato staccato anche dai ciclisti amatoriali. Visto che tu in serata hai rifatto parte del circuito, non è che ti è capitato di incrociarlo e staccarlo? Io (da vero cialtrone) ne avrei poi scritto dicendo:"sarà pure un campione del mondo ma a me non mi è sembrato un granché" (Campatelli docet...ovviamente si dice per scherzare)

dag_nasty ha detto...

nessuna maglia iridata avvistata ieri sera, comunque posso assicurarti che l'avrei staccato senza problemi... sono passato infatti in auto diretto all'allenamento di calcio!

anjo ha detto...

@ dag nasty: eh eh eh, allora non c'è gara!
Scusa la domanda indiscreta: in quale squadra giochi? (anch'io abito dalle tue parti e conosco qualcuno nel Mendrisio Stabio)

dag_nasty ha detto...

nell'Insubrica, anche se giocare è una parola grossa, diciamo che mi alleno... il campo è quello di Seseglio a due passi dalla Torraccia "mondiale"...

Simone ha detto...

@Dag Nasty:al momento le due centrali del dopaggio stanno in Portogallo e all'estremo est.
I francesi,dopo quindici anni di vuoto assoluto,hanno parecchi giovani talenti.
Oltre a Sicard,potenzialmente fortissimo,ci sono Pinot,Geniez,Berard,etc.
Vedremo il loro futuro nei pro:di sicuro,in prospettiva,stanno meglio di noi.