Inebriati dall'eccellente Us Open della Pennetta e da quello più che buono di Schiavone ed Errani, abbiamo sorvolato sulla presenza impalpabile degli uomini italiani. Pretesto per ricordare la migliore prestazione azzurra in questo torneo, quella di Corrado Barazzutti nel 1977. L'ultimo anno di Forest Hills e soprattutto l'ultimo anno pre-cemento (dopo erba e terra rossa, si giocava sulla ormai scomparsa terra verde), che il ventiquattrenne Barazzutti sfruttò alla grande superando nei quarti Brian Gottfried, numero due americano, grande doppista (Gottfried-Ramirez) e quell'anno davvero in forma (pochi mesi prima aveva perso in finale al Roland Garros con Vilas) anche in singolare. La strada per la finale americana fu sbarrata dal grande Jimmy Connors, che però si trovò davanti un avversario al top psico-fisico e capace di portarsi sul 5 a 3 nel primo set. Nel nono gioco il famoso episodio, con una chiamata dubbia che Connors gestì alla sua maniera condizionando l'arbitro ma soprattutto facendo una cosa mai vista, degna di una cacciata istantanea: incursione nel campo di Barazzutti e segno della palla cancellato con la suola. Da lì in poi il match cambiò, con Barazzutti in stato di sudditanza psicologica che finì per giocarsi male tutti i punti decisivi: perse in tre set e Connors andò in finale, dove fu giustiziato dal miglior Guillermo Vilas di sempre. Di quel match abbiamo letto tante cose, ma una dell'epoca ci è rimasta impressa: un articolo di Gianni Clerici su una rivista di tennis da anni defunta (Tennis Club, se la memoria non ci inganna) riferito al comportamento di Connors. Contenuto memorabile, ma sempre meno del titolo: ''La porcata del bastardo''.La porcata del bastardo
Inebriati dall'eccellente Us Open della Pennetta e da quello più che buono di Schiavone ed Errani, abbiamo sorvolato sulla presenza impalpabile degli uomini italiani. Pretesto per ricordare la migliore prestazione azzurra in questo torneo, quella di Corrado Barazzutti nel 1977. L'ultimo anno di Forest Hills e soprattutto l'ultimo anno pre-cemento (dopo erba e terra rossa, si giocava sulla ormai scomparsa terra verde), che il ventiquattrenne Barazzutti sfruttò alla grande superando nei quarti Brian Gottfried, numero due americano, grande doppista (Gottfried-Ramirez) e quell'anno davvero in forma (pochi mesi prima aveva perso in finale al Roland Garros con Vilas) anche in singolare. La strada per la finale americana fu sbarrata dal grande Jimmy Connors, che però si trovò davanti un avversario al top psico-fisico e capace di portarsi sul 5 a 3 nel primo set. Nel nono gioco il famoso episodio, con una chiamata dubbia che Connors gestì alla sua maniera condizionando l'arbitro ma soprattutto facendo una cosa mai vista, degna di una cacciata istantanea: incursione nel campo di Barazzutti e segno della palla cancellato con la suola. Da lì in poi il match cambiò, con Barazzutti in stato di sudditanza psicologica che finì per giocarsi male tutti i punti decisivi: perse in tre set e Connors andò in finale, dove fu giustiziato dal miglior Guillermo Vilas di sempre. Di quel match abbiamo letto tante cose, ma una dell'epoca ci è rimasta impressa: un articolo di Gianni Clerici su una rivista di tennis da anni defunta (Tennis Club, se la memoria non ci inganna) riferito al comportamento di Connors. Contenuto memorabile, ma sempre meno del titolo: ''La porcata del bastardo''.
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14 commenti:
@stefano
ricordo benissimo quell'anno, la terra verde che poi diventava scura con il passare delle ore giocate. Vilas vinse passeggiando, ma l'infamia di Connors rimase lì, segnata in rosso. Anche i giudici fecero però la loro parte.
Altri tempi, quelli anche di Solomon e Dibbs e dei pallettari.
Italo
Qualcuno ha tolto il filmato del gesto da You Tube:la scenetta è incredibile,mi ricorda(come cattiveria)una volata di Henk Lubberding contro Michel Laurent al Tour 1983.
E comunque stanotte,a New York,è accaduto un altro fatto controverso che diventerà,con il tempo,storico.
Perche controverso e storico?
Simone, cos'è successo?
PS: che tipo di superficie era la terra verde? Come caratteristiche, intendo.
@Jeremy,Nick:stanotte Serena ha perso dalla Clijsters su un contestatissimo foot fault e conseguente penalty point.
Eravamo sul matchpoint e la giudice di linea,per un attimo,ha visto la propria vita scorrere davanti ai suoi occhi...
Dopo le 15 posto qualcosa sul fatto.
E' ancora viva la giudice di linea?
La "simpatia" di Connors era causalmente collegata all'apparizione di McEnroe; uno che, come diceva proprio Clerici, pretendeva come suoi tutti i punti in cui la palla cadeva nell'area di un metro dalle righe
@Husker
La simpatia (eufemismo)di Connors arrivò quando preso a pallate da Borg e poi da McEnroe, conobbe bene la sconfitta, il suo meaning, cambiò qualcosa nel suo atteggiamento.
Tra le altre cose si sposò con una coniglietta, Patty, migliorando anche la sua imagine.
La coppia Connors-Evert era quanto di più antipatico si poteva incontrare nel tennis.
L'anno d'oro di Connors, il 1974, lo aveva illuso, anche se incontrò in due finali del grande slam Ken Rosewall, ormai over 40. Ricordando la faccia di Ken, non riesco a guardare con simpatia Jimbo
@Nick:la terra verde era una superficie usata negli States degli anni settanta.
Trattasi di terra hawaiana,con rimbalzi più veloci di quella classica,composta d'argilla rossa.
via di mezzo fra terra rossa e erba, quindi? (anche nelle caratteristiche oltre che nell'aspetto, intendo! :D)
@Nick:per l'altezza dei rimbalzi,si.
Come velocità direi una via di mezzo tra la terra classica e il cemento.
Favoriva un gioco di rimessa con scambi più corti e maggiore aggressività.
qualcuno ha il link al video di questa porcata? sono incuriosito...
Da vomito:
http://www.officinadeltennis.it/2009/02/26/barazzutti-connors-e-il-fairplay-semifinali-uso-1977/
Da vomito, sì.
Ma io ho le lacrime agli occhi!! :D
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