E' stato uno dei più grandi ottocentisti della storia, Sebastian Coe. Non solo perchè la seconda prestazione mondiale all time è ancora sua (l'1'41''73 di Firenze è stato record mondiale dal 1981 al 1997, prima che fosse prima eguagliato e poi battuto da Wilson Kipketer), ma per un decennio di continuità ad alto livello che nell'atletica di oggi sarebbe impossibile per mille motivi. Curiosamente gli ori più pesanti, quelli olimpici, Coe li ottenne però nei 1500 a Mosca 1980 e Los Angeles 1984. A Mosca veniva da un 800 perso da favorito contro l'arcinemico Steve Ovett (terzo il sovietico Kirov) il 26 luglio: una gara tatticamente scellerata, con volata iniziata troppo tardi. Quel pomeriggio del primo agosto Coe si presentò ancora da favorito, anche se Ovett era campione d'Europa in carica e da poco al Bislett di Oslo aveva eguagliato il record mondiale di Coe (le cose non stavano proprio così, ma il cronometraggio manuale arrotondò per tutti e due a 3'32''1). La gara fu tatticissima, con un passaggio 'femminile' agli 800: 2'05''...Cercò di sorprendere tutti il tedesco est Jurgen Straub, ottimo miler ma anche siepista, con uno strappo violentissimo. Coe gli rispose con gradualità, mettendolo nel mirino alla campanella e passandolo nel rettilineo finale con Ovett vicino ma che mai diede l'impressione di poter vincere. Oro a 3'38''4, Straub 3'38''8, Ovett di bronzo con 3'39''. Quinto, con il risultato della vita, il nostro Vittorio Fontanella, e ottavo uno Steve Cram ventenne che qualche stagione più tardi avrebbe dominato la scena. L'esultanza di Coe al traguardo è riproposta ogni anno dalla BBC, come sigla degli eventi di atletica. La sua vittoria più bella: in quel momento nacque il miglior Coe e finì il miglior Ovett.
11 commenti:
Di Coe colpiva soprattutto la straiordianria leggerezza di corsa, a dir poco anomala per un bianco
@ Kalz Giusta osservazione; sembrava sfiorare la pista per quanto era armonico e leggero nella corsa.
Scusate, come si spiegano tempi che durano vent'anni (penso anche a MEnnea) rispetto a evoluzioni repentine come i 100 piani?. Come si spiega che un bianco era in grado di andare sotto i 20 secondi nei 200 nell'80 e adesso non ci riesce più nessun bianco. O fare 1,41 negli 800? Avete detto che il podio di allora fu Coe, Straub, Ovett. I primi due, bianchissimi, come si allenavano, cosa mangiavano? E' così impossibile far ripetere le loro gesta a un altro biaco? Mah
@ Leo: Mennea nelle interviste fa sempre riferimento al fatto che si sottoponeva a degli allenamenti massacranti che ben pochi atleti riuscivano a sopportare. Inoltre non aveva distrazioni tipo Tribù, Talpe, ospitate in discoteca e spot vari...si allenava anche a Pasqua e a Natale...passava gran parte dell'anno ad allenarsi nel centro di Formia sotto la guida del prof. Messori. Praticamente più che vita da atleta faceva una vita da asceta. Però penso che una figura come quella di Mennea rappresenti l'essenza di ciò che dovrebbe essere uno sportivo vero (indubbio talento, predisposizione al sacrificio, preparazione mirata, cultura sportiva).
Eh, beh, Bobone i nostri velocisti e mezzofondisti non fanno niente altro che partecipare ai reality, non se ne può più...
E' per questo che non otteniamo dei risultati nell'atletica...
Il problema è anche, banalmente, di reclutamento. Come fai a convincere un ragazzo italiano veloce a non dedicarsi al calcio? Cosa gli offri in cambio? Sì, un sistema etico diverso, ma anche la quasi certezza che sarà battuto da atleti di stati dove i controlli antidoping a sopresa sono impossibili. Per andare in Russia ci vuole il visto, non parliamo poi dell'Africa. Prima di parlare di fibre bianche parliamo di questo...
Stefano i problemi sono svariati, il potere catalizzante del calcio, la sparizione di molti sport dai programmi televisivi in chiaro, il calo demografico, la scomparsa di ogni strategia scolastica tesa all'avviamento sportivo delle giovani leve; questo almeno per quanto riguarda l'Italia ma per il resto d'Europa il discorso non si discosta di molto; nei vari Paesi ci sono almeno tre-quattro sport con più appeal rispetto all'atletica...
il potere catalizzante del calcio c'era anche prima, quanto al reclutamento, prima c'erano i giochi della gioventù ora no, ma francamente non so quanta differenza faccia. Trovo che una spiegazione possa essere la sparizione dell'atletica dalla tv in chiaro. I meeting sono spariti.
Vale la pena vedere cosa riusciranno ad ottenere in atletica gli inglesi a Londra 2012, visto che anche lì come in tutti gli altri sport stanno facendo un accurato lavoro di selezione/preparazione. Se le cose andassero bene, sarebbe un esempio da seguire anche per noi essendo Paesi tutto sommato abbastanza comparabili per dimensioni e modelli. Senza andare a vedere realtà troppo diverse dalla nostra per tanti fattori, tipo Cina, USA, Giamaica
@ Stefano: sicuramente in altri Stati il doping è ancora più selvaggio, ma anche in Italia ci son tanti atleti che ancora adesso vengono colti con le mani nella marmellata (Gibilisco tanto per non far nomi frequentava lo stesso medico di Di Luca). Quindi non è che neanche noi siamo tanto puliti...detto questo, son perfettamente d'accordo con te sul discorso delle fibre bianche, degli afroamericani che dominano perchè son il risultato della selezione dei migliori schiavi e amenità simili...discorsi buoni per il cazzeggio olimpico made in Rai, non certo per un'analisi seria dell'atletica leggera!
Direttore io semplicemente non mi capacito di come non si riesca ad ottenere tempi fatti negli anni '80 (anche da non italiani). Tutto qui, e al netto di doping (più negli anni '80 che ora?), fibre colorate e reclutamento (non credo che prima al calcio facesse schifo giocare) la cosa non si spiega tanto. Perchè nel nuoto questo non accade? Tutti dopati? Supercostumi? Ma allora perchè nell'atletica non escono fuori superscarpe o supertappeti veloci? Si è arrivati ai limiti degli 800 metri?
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