Popolo da spiaggia

di Libeccio
1. La sconfitta nella Supercoppa e il pari con il Bari avevano già creato nell'Inter un malessere che poteva rendere il confronto con il Milan penultima spiaggia. Se mai fosse possibile, l'Inter si è dimostrata una squadra ancora più tosta dell'anno scorso e che ha nei nuovi giocatori innestati due linee di crescita importanti: la prima è quella di avere in ogni reparto straordinarie capacità tecniche e di gioco, la seconda è quella di avere notevolmente abbassato il tasso falloso della squadra e quindi le prevedibili conseguenze in termini di gialli, rossi e punizioni subite. Infine, è una equipe più matura e più vicina allo standard delle grandi squadre europee. Se son rose, sbocceranno in primavera. Se no si cercherà di non arrivare secondi nell'emozionante campionato italiano (non dissimile da quello spagnolo) a due.
2. Oltre al Milan, altra vittima della seconda del campionato è stata la Roma di Luciano Spalletti. Di ieri sono le dimissioni di Spalletti e la sua sostituzione con Claudio Ranieri. A Spalletti bisogna riconoscere la qualità del lavoro svolto a Roma, con poca fortuna in termini di trofei alzati. Anche se non è obbligato a vincere, Ranieri avrà davanti a sé un compito difficilisssimo. Una società in gravi e persistenti difficoltà e una squadra che subisce costantemente i limiti imposti dalle ristrettezze di spesa sono due macigni difficili da spostare, per non parlare di un ambiente che nell'era Sensi ha alzato le sue aspettative a livelli assurdi.
3. Passando ad altro, leggiamo su titolati quotidiani l'ennesimo articolo a tutta pagina sulla sindrome da rientro dalle ferie. Se prendi 100 italiani e chiedi loro chi era Fernanda Pivano, in 97 ti rispondono che non lo sanno. Se agli stessi chiedi chi siano Fabrizio Corona o il Gabibbo in 97 sapranno risponderti anche con dovizia di particolari. A volte più di una indagine sociologica o antropologica basta un piccolo sondaggio per capire come siamo messi e dove stiamo andando. Il moralismo a volte è inevitabile, ma in questo contesto è di sicuro sempre inutile.
4. Lo scrittore Massimo Carlotto ha studiato per anni il problema delle mafie alimentari. E sul tema ha anche scritto un romanzo molto verosimile (Mi fido di te) che magnificamente tratta l'argomento. Abbiamo letto di recente che un milione e trecentomila litri di Brunello di Montalcino messo in commercio a prezzi esorbitanti era stato frodato, ovvero realizzato tagliandolo con altri vinaggi di scarsa qualità. Sulle mafie alimentari troppo poco si scrive, considerato che oramai si sono ritagliate un mercato abnorme dove girano abnormi volumi di denaro con rischi inesistenti. Ecco, chiedetevi perchè in Italia oggi si può allegramente avvelenare una intera comunità senza correre alcun rischio serio di una qualsiasi punizione. Al confronto, avere truccato qualche decina di campionati è quasi uno scherzo.
5. Su una spiaggia della Bretagna un paio di anni eseguimmo il seguente esperimento: attenti a non farci vedere, lasciammo cadere in acqua un bicchiere di plastica bianco e poi osservammo. La terza persona che passò sul bagnasciuga, una signora, lo raccolse e lo cestinò in un apposito cestino per rifiuti dislocato nelle vicinanze. Abbiamo ripetuto l'esperimento alcuni giorni fa su una spiaggia italiana molto frequentata, contando 107 italioti consecutivi che bellamente e senza alcun interesse sono passati facendo finta di nulla. Per questo sorridiamo quando ai vari convegni (a scanso di equivoci siamo dirigenti industriali, non giornalisti) si dice che il pubblico italiano compra pochi giornali perché vuole più analisi critiche, sulla propria squadra (non solo sportiva) e sulle altre.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

40 commenti:

Dane ha detto...

Riguardo al punto 4 quest'estate sul Corriere c'era un interessante articolo sui costi di produzioni e delle materie prime dello Champagne, che chiariva come i produttori di Champagne sarebbero miliardari anche se vendessero le proprie bottiglie al prezzo della Coca-Cola. Io, nel mio piccolo, ho aperto l'altro ieri un vasetto di sugo al Pesto alla Genovese Barilla e vi ho trovato dentro strani peli bianchi simili a quelli dei gatti. Mi piacerebbe conoscere un biologo per farli analizzare...

p.s.: per quanto riguarda il punto 5 io ho passato mezza vacanza a raccogliere lattine (o relitti di essi, con evidente pericolo per i passanti a piedi nudi) e cocci di bottiglie sulla spiaggia. Ormai anche per Rab son gli ultimi anni...

tutorisc ha detto...

Dimissioni di Spalletti.
Premetto che per me il tecnico di Certaldo ha pochissime responsabilità, queste semmai vanno imputate alla società e alle banche, perchè invece di Ranieri non si provava con la scommessa ZEMAN?
Si sarebbe continuato sulla strada dello spettacolo, della serietà, con un occhio ai bilanci.
Tra l'altro proprio il tecnico boemo era stato accostato ai giallorossi prima che si prendesse Spalletti (su 'consigilio' del signor Burns dei Simpson) con grande approvazione dei tifosi che ancora rimpiangono più lui che un tale di Pieris.
Avrebbe avuto una formazione sicuramente migliore di quella di allora, non avrebbe chiesto folli spese (non lo ha mai fatto), avrebbe tirato il meglio dall'attuale gruppo, e avrebbe dato nuovamente spettacolo.
In questo mondo però chi ha avuto il coraggio di denunciare certi fatti, avendo riguardo della salute dei giocatori non è gradito..ci meritiamo i Capello, i Lippi... e se il bilancio è in rosso a noi che ce ne frega.

Dane ha detto...

Tutorisc non sei aggiornato: per la Roma del New Deal di Rosella è più probabile un Lippi (o un Guidolin, o un De Canio, la cartuccia Delneri è già stata sparata...) che uno Zeman...

Simone ha detto...

3.E'un peccato che la Pivano,alla fine del suo cammino,abbia accettato tristi badanti come Ligabue.
Per continuare a scavare,verso l'abisso più profondo,son decisive le truppe profumate.
Signorini e Rossella lavorano meglio di Cosentino e Alfano.
E sporcano meno.
4.A scuola feci chimica,per un biennio,con una professoressa che conobbe il celeberrimo Ciravegna.
Il tipo era,senza alcun problema,il migliore chimico del lotto.
Fu solamente un banale errore a far scoppiare lo scandalo del metanolo:basta andare a controllare i luoghi di provenienza di alcuni vini.
Non ci sono gli spazi per certi quantitativi di produzione; quindi ci si ingegna con il meraviglioso mondo delle formule magiche...
5.No comment.

Stefano Olivari ha detto...

Ma Ligabue almeno non ha mai preteso di essere uno scrittore...invece McInerney sì...una delusione, per come era partito negli Ottanta...incredibile come goda di ottime critiche, forse nella descrizione martellante di ricchi newyorkesi tossici c'è una genialità che ci sfugge...

Carlo Pizzigoni ha detto...

A me la Pivano piaceva, era un'entusiasta della vita e volava basso, non dandosela mai da autrice. Poi, le cantonate capitano: meglio comunque Ligabue che Allen Ginsberg, provare per credere

Dane ha detto...

Direttore, però Ligabue ha preteso di essere regista, a proposito di "se un giovane è bravo prima o poi sfonda".....

Peo ha detto...

volendo esser cattivelli, potremmo anche dire che Ligabue è dal 1997 che pretende di essere un rocker, quando invece di roba nuova pregevole ne ha sfornata ben poca (diverso il discorso per live etc)...ma mi rendo conto che sono dannatamente OT...

Nick ha detto...

...almeno lui quella poca l'ha sfornata! :)

Dane, OT per OT....come si pronuncia il nome "Kranjcar"? E Modric si pronuncia così come si legge, con la c dolce?

Krug ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Krug ha detto...

Nick la c senza nulla si pronuncia più o meno come la nostra zeta, la c con la kluka (č, che se non ricordo male si usa solo all'interno di una parola) e la c con l'accento (ć, che se non ricordo male si usa solo alla fine di una parola) come la nostra c dolce; Modrić si legge come scritto... In attesa ovviamente di venir smentito da Dane...

Nick ha detto...

Cioè, la differenza sarebbe fra Modriz e Modric (come "Modrici", ma senza i) e quella corretta sarebbe la seconda?
Scommessa vinta a metà...aspetto conferme su Kranjcar!

delgiu ha detto...

Nick dovrebbe leggersi "kraniciar"
(tra l'altro anche Bizzotto pronuncia così)

gareth ha detto...

Se ricordo bene, la j è muta (kranciar) però potrei sbagliarmi

delgiu ha detto...

bravissimo gareth, ora mi sovviene che la j non si pronuncia!

JCaffelatte ha detto...

Sul punto 5...

Ma alla fine del test, almeno l'avete buttato via voi il bicchierino o ve ne siete andati lasciandolo li'?

;-P

Per mia esperienza personale gli stranieri sono barbari come e quanto gli italiani quando venno all'estero a fare i turisti. L'unica differenza e' che nei loro paesi vengono tenuti in riga da leggi e leggine che vengono fatte rispettare mentre da noi regna il permissivismo.

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

Nick, in generale le regole dette da Krug sono esatte, anche se ci sono molte irregolarità soprattutto nei nomi (quelli di città, soprattutto quelli "ereditati" da altre dominazioni, poi tirano veramente scemi...).
Facciamo un po' d'ordine. La C semplice si pronuncia zeta dura (crn, "nero", si pronuncia zrn), come la doppia zeta in italiano: come "pazzo" quindi e non come "zappa".
La kluka ( cioè č, la C con l'accento circonflesso) si usa "generalmente" all'interno di una parola (ma non solo, vedi ključ, che vuol dire chiave) ed ha suono forte (come una doppia: tipo bisaccia, goccia, cagnaccio, etc...).
La ciùa (cioè ć, C con accento acuto) va "generalmente" in coda alle parole (ma non solo, vedi kuća, "casa") ed ha suono più dolce, tipo ciao (in croato ćao...), ciondolo, ciabatta, etc...
La j tranne rari casi è lettera consonante equivalente ad una i liquida (tipo "ieri", "aiuola", etc.) e forma i cosiddetti "suoni derivati" accoppiata ad altre consonanti come la L (lj è la nostra gl dolce, pronunciata senza far sentire la i: come "figlia", "maglia", etc. Ad esempio trLJa, "triglia", si pronuncia esattamente come in italiano) e la N (nj è la nostra gn dolce, sempre senza far sentire la i: come "sogno", "bella gnocca", etc. Ad esempio mijeNJati, "cambiare", si pronuncia miegnati).
Quindi, in conclusione, Modrić si pronuncia come è scritto con la C dolce finale, Kranjčar è un po' più difficile perchè andrebbe pronunciato Cragnciar.
Ora, la kluka aiuta un po' perchè essendo suono pesante copre un po' la corretta pronuncia del suono gn (ci fosse stata la ciùa sarebbe stato più difficile), quindi potete dire "crànciar" che va benissimo (si sentirà un po' l'accento latino ma almeno non vi slogherete la mascella...).
Se invece volete fare i perfettini potete esercitarvi cominciando a dire ragno-ciao e poi man mano tentare di pronunciare sempre meno la O finale di ragno, fino a farla diventare qualcosa di più piccolo ancora della E muta che usano francesi ed inglesi...
Ultima precisazione, nell'uso corrente della lingua gli accenti stanno man mano sparendo dalla forma scritta (un po' come nel francese...), vengono tenuti ancora un po' giusto come addestramento (a proposito di propaganda nazionalista: insomma, al contrario dell'Italia, fatti i croati da secoli, ora tocca fare la Croazia...) perchè la Croazia è un paese giovane e il croato è una lingua ancora "infante": una specie di dialetto "promosso" di grado, tant'è che ancora adesso in zone diverse usano parole diverse e non ci si capisce. Al nord e nell'interno pentola si dice possuda, nelle isole dalmate si dice tekia. Se dici possuda in Dalmazia fai la parte del Dante Alighieri, se usi tekia al nord ti dicono che non vogliono prendere nulla e che comunque parli un pessimo inglese... :-D

il Prof ha detto...

Allora Nick, Krug ha centrato la questione... ma giusto per puntualizzare: i grafemi č,ć e c - ed anche š e s, ž e z, corrispondono a tre suoni completamente diversi:
č si avvicina alla c dolce italiana di cielo, ciliegia, cioccolato
ć: è un suono difficile da pronunciare per gli italiani, si trova in genere in finale di parola e corrisponde all'unione di t+j, per cui si tratta di una c dolce pronunciata in punta di lingua.
c: come ricordava Krug, corrisponde alla z sorda di tazza.
Il problema ovviamente nasce nel momento in cui questi suoni vengono trascritti in italiano con lo stesso grafema c, originando dubbi e perplessità varie. Il problema sta a monte, ovvero nella professionalità del giornalista sportivo italiano medio a cui non si chiede di imparare lingue poco conosciute, ma che dovrebbe almeno prendersi la briga di informarsi su come si pronunciano i nomi stranieri.
Facendo poi qualche esempio di pronunce decisamente sbagliate, le più frequenti sono quelle di Kovač spesso pronunciato Kòvazz, Siniša "Sinìsa" Mihajlovic (in realtà Sìniscia), del macedone Džemaili "Dzzemaili", in realtà Gemaili con g iniziale quasi doppia e di Djurić del Genoa, che non è Diurich ma Giurich, con g dolce.
Capitolo Kranjčar: la pronuncia corretta è Krà gn čar con gn di gnomo, per noi italiani quasi uno scioglilingua...

Dane ha detto...

Già detto, comunque anche Mihajlovic ha detto che ormai s'è rassegnato al Sinisa italiano tanto che anche in famiglia ormai lo chiamano così...

Dane ha detto...

Ragazzi, siete peggio di Ancelotti...stavo appena riuscendo a resistere alla nostalgia e mi avete causato una ricaduta.....finirò come Borriello......

Tani ha detto...

Ero curioso di sentire i "croatologhi" per vedere se anche in croato la NJ si pronunciasse GN, come nella lingua albanese. Una lingua ancora più complicata da questo punto di vista. Con i suoi DH (come l'inglese THE-lingua tra i denti), GJ (impronunciabile in italiano), X (la z in zio),XH (reGGia),Ç (la c italiana), e la C (taZZina). Essere abituati a questi suoni difficili, aiuta poi con le altre lingue.

Dane ha detto...

Tani, la cosa più divertente nelle mie vacanze croate è sempre leggere le didascalie sulle scatole degli alimenti, che vedono nell'ordine ordine croato, bosniaco, sloveno, serbo, macedone, albanese, bulgaro, ceko: sembra di leggere la stessa lingua scritta da 8 dislessici di dialetto diverso...

Nick ha detto...

Ho sempre trovato il croato una lingua fantastica, pur non capendone una parola...semplicemente basandomi sui suoni. E a quanto leggo con la pronuncia -chissà perchè, solo un puro caso- me la cavo benino!

Un'ultima curiosità....non è croato, ma magari mi togliete anche questa.
Posto che Zlatan ha l'accento circonflesso sulla Z (giusto?) e che quindi questa va letta dolce in una via di mezzo fra una "sci" e una "ss"...la N si pronuncia o no?
Cioè...è Sslata o Sslatan?

Dane ha detto...

Non pronunci esattamente una N vera e propria bensì appena accennata, insomma pronunci la A finale con suono nasale...

Dane ha detto...

Ah, dimenticavo, non ho mai visto Zlatan scritto con la zeta accentata (difatti si pronuncia Slatan con una s dolce, come "casa", "naso", etc. Questo almeno in Croazia, altrove non saprei...), se avesse la zeta accentata comunque la pronuncia sarebbe una G strascicata come la j francese (jour, jamais, jean-paul, etc...).

il Prof ha detto...

@Nick: che il croato sia una lingua, beh, potremmo aprire un forum apposito... Giusto per capire che aria tira da quelle parti lì dal punto di vista linguistico, l'anno scorso il parlamento montenegrino ha approvato una mozione in cui si specificava che la lingua parlata in Montenegro era... il montenegrino. Lingua mai esistita, ovviamente (in Montenegro da che mondo è mondo si parla una variante di serbocroato con intelligibilità reciproca quasi al 100%).
La Z di Zlatan non ha nessun segno diacritico, se ce l'avesse si pronuncerebbe come la j francese di journal

Nick ha detto...

Dane e Prof, sbaglio sicuramente io...comunque quello che mi interessava era la pronuncia, quindi vado di S semplice e n accennata! (trovo irritanti non tanto i commentatori che chiamano i giocatori italianizzandone il nome (Dida, Zanetti...) quanto quelli che si sforzano di pronunciarlo in maniera strana solo per darsi un'aria snob, storpiandone completamente la pronuncia (Xavier Ssanedi...terribile).

Sul discorso della lingua...quello che io indico come "croato" è quindi una specie di dialetto di un'unica lingua "jugoslava" o cosa?

Dane ha detto...

Nick, volendo volgarizzare il discorso sì, son tutti dialetti della stessa lingua (in teoria serbo e croato sono diferenti varianti del........serbo-croato!...). Volendo esser precisini no. Tanto per fare un esempio, Serbo e Montenegrino coincidono (difatti sulle scatole degli alimenti le due bandierine appaiono sopra la stessa didascalia...) e cambiano solo in alcune cosette come tra il toscano che pronuncia la C aspirata e il campano che la pronuncia G.
Per quanto riguarda la sostanza invece tra sloveno, bosniaco, serbo e croato ci sono differenze leggere (in sloveno scuola è sola e si pronuncia Sciòla, in croato è Skola e si pronuncia scòla...) e differenze più sostanziali.
Esempi: il serbo è scritto in cirillico, croato e bosniaco tendono a mettere il verbo alla fine della costruzione della frase (tipo il latino antico), lo sloveno contiene molti termini tedeschi slovenizzati, il croato s'è fuso col dialetto dalmatico ma risente del dialetto dalmata (lingua romanza, derivante dall'italiano dell'antico veneto e considerato da alcuni l'anello di congiunzione geografica tra l'italiano e il romeno), il macedone è l'unica lingua slava assieme al bulgaro che usa gli articoli (le lingue slave hanno le declinazioni...), etc...
Come vedi la distinzione è spesso sottile e la politica spesso annulla la differenza tra dialetto e lingua (pochi sanno ad esempio che il sardo è una lingua e non un dialetto...).... ;-)

p.s.: quella delle buffonate sui nomi pronunciati dai giornalisti è sempre stata anche una mia battaglia. Cazzo, con tutte le domande idiote che gli fai, ma chiedigli una volta come si pronuncia il suo nome, no?!...

il Prof ha detto...

@Nick: la questione è tremendamente complessa, credimi. Tanto per dirne una, quando l'anno scorso scelsi come argomento per la tesi di laurea le differenze tra serbo e croato, la mia prof (serba) disse che non c'era materiale perchè le due lingue erano uguali. Ovviamente non è vero, ma nella ex-Jugoslavia sostenere una delle due tesi è ancora oggi un fatto politico, non linguistico.
Ad ogni modo, al netto degli sciovinismi, le cose stanno più o meno così. Del territorio ex-jugoslavo facevano parte 6 stati, di cui due, Slovenia e Macedonia, riconosciute come lingue a sè stanti (in particolare, il macedone è una lingua "nata" negli anni 30 del '900, dopo che per secoli è stata considerata un dialetto del bulgaro).
Negli altri 4, Serbia, Croazia, Bosnia e Montenegro, si parlava e si parla tuttora una lingua molto simile. Semplificando all'inverosimile, è un po' la situazione del tedesco nell'Europa centrale: gli svizzeri parlano un tedesco che lessicalmente li discosta un po' dai cugini di Berlino, così come gli austriaci. Ma sia a Vienna che a Berna non si sognerebbero di chiamare le loro lingue "austriaco" e "svizzero". Ma la politica, soprattutto quella croata degli anni 90, ha mirato a rinnovare una presunta purezza linguistica croata, eliminando parole in comune con i serbi e facendo coniare neologismi che - è un dato di fatto - hanno di molto allontanato le due varianti. Ometto volontariamente Bosnia e Montenegro, perchè culturalmente sono ancora oggi appendici di Zagabria e Belgrado.
La soluzione salomonica individuata dai linguistici è finora quella del BHS: esiste una sola lingua con tre varianti, il serbocroatobosniaco.

Dane ha detto...

Prof, tutto giusto però:
1) in realtà tra tedesco e austriaco non ci sono molto meno differenza che ci sono tra le lingue balcaniche (in molte cose lo sloveno si avvicina al croato pi dl serbo).
2) Il camuffamento forzato della lingua da parte dei croati è una storiella che va bene per le sezioni di partito, tipo "i comunisti mangiano i bambini" e "il potere del popolo genererà il progresso della Madre REussia"...
3) Non cambi una lingua per motivi politici e comunque non lo fai in 5 anni: non è che la massaia di colpo smette di dire balanzani e dice patlidzan perchè l'ha deciso Tito o Tudjiman...
4) Considerare la Bosnia un appendice culturale di Zagabria è un po' classista, sarebbe come dire che l'Australia è un appendice culturale degli USA...

In conclusione, complimenti per la tesi ma si vede che la tua prof è serba!... ;-)

il Prof ha detto...

Dane alla fine ho dovuto cambiare argomento per la tesi, ma quattro anni di Belgrado (con annessi e connessi canali serbi e croati, amici serbi e croati, libri serbi e croati, tanto per farmi un'idea indipendentemente dalla prof serba) mi danno una certa sicurezza nel rispondere.
1)che lo sloveno sia una lingua a sè non c'è molto da discutere. Piuttosto, che la contingenza con la Croazia abbia portato a una comunanza di parole mi sembra nell'ordine delle cose.
2) e 3)parlare di camuffamento mi pare esagerato, anche se ammetto che l'argomento a Belgrado è piuttosto pompato. In realtà, il cambio di atteggiamento postbellico è evidente: fino agli anni 80 il motto era "volèmose bbene", traduzione libera di "bratstvo jedinstvo", fratellanza e unità, quindi in libri, film e tv si preferiva "venirsi incontro", cioè usare termini che potessero essere capiti dalla maggior parte delle persone. Dopo la guerra, l'atteggiamento è stato totalmente opposto, soprattutto da parte dei croati che storicamente reclamavano uno status diverso per la loro lingua. Ovviamente poi in 5 anni non si crea una lingua, ma in 50...
4) La divisione in cantoni della Bosnia fa sì che solo la regione di Sarajevo sia propriamente "bosniaca", mentre il resto è più o meno collegato a Serbia (vedi Republika Srpska)e Croazia.

Nick ha detto...

Il discorso lo inizio a capire, ma mi sfugge il lato pratico della vicenda: se io che parlo croato (magari...) vado in serbia o in un altro stato qualsiasi quante difficoltà ho a farmi capire e a capire gli altri?

Cazzo, con tutte le domande idiote che gli fai, ma chiedigli una volta come si pronuncia il suo nome, no?!..
Sapessi quante volte l'ho pensato...

Dane ha detto...

@Nick: ti capirebbero più o meno come noi capiamo Biscardi o Altobelli, e ti guarderebbero storto come a Bilbao guardano storto il forestiero con accento castillano... ;-)

p.s.: in tutta la mia vita ho visto solo un giornalista di chiedere a Cvrtlik come si pronunciasse il suo nome. E ogni volta che Tonino Carino pronunciava Cvetkovic mi andava il sangue alla testa.....

@Prof: nessuna intenzione di sminuire la tua competenza o scalfire le tue certezze (sul nocciolo della questione siamo comunque d'accordo). Comunque:
1) Le affinità tra Sloveno e Croato stanno più nella costruzione delle frasi (se non ricordo male in italiano si dice "analisi del periodo" e "analisi logica"...), il che le accomuna e differenzia dal serbo. Intendevo dire questo...
2) 3) Stikazzi, qua non ci sto. Diciamo che il "volemose bene" è stato imposto dal Minculpop della situazione, un po' come la sparizione dei termini stranieri nell'Italia fascista (non dico come il russo insegnato nella Polonia comunista, ma quasi...).
Al di là della propaganda e del nazionalismo croato (che ho più volte denunciato anch'io), al crollo della Jugoslavia le istituzioni croate hanno solo cercato di ripulire il croato da quelle caratteristiche imposte dall'alto. Tanto per fare un esempio cretino, per melanzana il dizionario croato prevede due termini: patlidzan e baladzani. Il primo d'origine slava, il secondo d'origine italiana (difatti oggi maggiormente usato in Dalmazia). Al crollo della Jugoslavia nel dizionario croato è stata cancellata la terza versione, plaviljian, perchè smaccatamente serba e mai fatta propria dai croati nei decenni di Jugoslavia unita. Scelta politica, certo, ma con un motivo ben radicato nel tessuto social-culturale (ma come cazzo parlo?!...) croato. Difatti anche tu dici che i croati han sempre reclamato uno status diverso per la propria lingua e difatti la scelta politica è ricaduta sull'espressione serba e non su quella di origine italiana.
4) Ni. Mantengo le mie riserve ma credo dipenda dalle diverse esperienze personali, quindi non insisto...

il Prof ha detto...

@Nick e Dane: sempre per rimanere in tema, qualche anno fa in occasione di uno Stella Rossa Chievo di Coppa Uefa giocò (e segnò, se non ricordo male) un certo Dragan Mrdja, da pronunciare come Murgia senza la u, ma scritto Mrđa secondo la grafia latina serba. Il modo becero in cui il telecronista apostrofò il povero attaccante, diventato una... merda nel corso della partita, fu ripreso anche da Striscia la notizia all'epoca.

Dane, ora veniamo a noi:
1)le mie conoscenze di sloveno sono più che sommarie, per cui non sono in grado di controbattere sul merito.
2) Concordo sul concetto, l'esempio è però sbagliato (tra le tre che citi patlidzan, che è una parola di origine turca, è comunemente usata in Serbia mentre di plaviljan neanche l'ombra e balanzani si usa in Dalmazia). In realtà il "volemose bbene" era una roba che stava attaccata con lo sputo, da Minculpop come dici giustamente e mai accettata se non superficialmente. Anzi, giusto per riportare questa discussione su un binario sportivo e calcistico, non so quanto la rivalità tra le varie etnie jugoslave abbia frenato le nazionali fino al 90. Con la Jugoslavia bottino internazionale magro (finale degli Europei del 68), ma Croazia (ovvero Jugoslavia diviso sei) terza ai mondiali al primo colpo. Come la mettiamo?

Dane ha detto...

Prof, non sono d'accordo. Che balanzani sia usato in Dalmazia (ma non solo) l'ho detto io per primo, detto questo è vero che patlidzan ha origine turca (usato anche in alcune zone della Grecia specialmente nelle isole ad est, tipo Patmos...), ma plaviljan esiste eccome, è molto utilizzata in molte zone della Serbia ed appariva sul "dizionario Jugoslavo" tra i termini imposti dal Minculpop.
Nemmeno la Serbia ha uniformità di linguaggio su tutto il territorio, non commettere l'errore degli stranieri che confondono l'italiano col romanesco... ;-)

Krug ha detto...

Premesso che la Jugoslavia unita ha avuto spesso buone squadre che hanno avuto anche discreti risultati (seconda all'Europeo del 1960, quarta ai Mondiali cileni nel 1962, quarta all'europeo del 1976) oltre che una discreta circostanza di sfortunati eventi (nel 1982 eliminata da Spagna ed Irlanda del Nord ma soprattutto dagli arbitri, nel 1990 sconfitta ai rigori nei quarti dall'Argentina) quella Croazia aveva veramente ottimi giocatori; non oso pensare assieme a quello che rimaneva della Jugoslavia cosa avrebbe potuto combinare (anche se il più grosso rimpianto va' al basket...). Oggigiorno se già è difficile fare una buona nazionale, figuriamoci sei; resta il fatto che negli sport con la palla le repubbliche ex jugoslave sono sempre temibilissime ed i motivi sono da ricercare nell'incredibile cultura sportiva (e se lo dico io che ho sempre tifato contro la Jugoslavia...).

il Prof ha detto...

@Dane: quando dicevo che plaviljan non esisteva non era solo in base alla mia esperienza "sul campo", o nello specifico, nell'orto, ma alla consultazione dei dizionari dell'epoca. Se poi neanche google me lo recensisce, siamo fuori strada. Considerazione a margine: i linguisti serbi sono molto accondiscendenti nei confronti delle parole di origine turca, quindi non avrebbe avuto molto senso imporre plaviljan. Ma aspetto smentite.

@Nick: i ragazzi e le ragazze jugoslave (senza nostalgia, è una questione territoriale)sono tra i più alti e strutturati d'Europa. Non è un caso vederli primeggiare in molte discipline - ultimamente anche individuali -, ma sono rimasto più che altro stupefatto dalla cultura sportiva generale. Piuttosto, negli sport di squadra si nota ancora oggi un eccellente livello medio in tutta la ex-Ju e mi chiedo quanto nel passato abbiano giocato le rivalità nazionalistiche e le scelte politiche (vox populi laggiù parla di un Mondiale 90 rovinato dalla necessità di schierare in campo almeno un rappresentante di ogni Repubblica) nel frenare il percorso verso l'eccellenza.

Dane ha detto...

@Prof: guarda, io l'ho sentito usare ed anche spesso, e l'ho letto anche sui cartellini del prezzo delle cassette al mercato. Poi magari stanotte son caduto dal letto, ho picchiato la testa e me lo son sognato... :-D

Per quanto riguarda i risultati della Jugoslavia, più che le rivalità tra etnie credo abbia contato la povertà del paese. Non avevano i numeri a livello di uomini della Russia e non avevano la vita sociale media dell'Italia, questo ha fatto sì che gli jugoslavi fossero tutti fortissimi (han sempre fatto dannare le italiane, si pensi all'Europeo 68 o alle sfide in Uefa) ma facessero fatica a fare il grande salto: il comunismo dava come sempre grande attenzione allo sport, ma i mezzi eran quelli che erano.
Quando le cose sono migliorate poi si son divisi e non hanno fatto in tempo a raccogliere i frutti nel momento opportuno: la Croazia arrivò terza al Mondiale (che non è molto di più del quarto posto della Jugoslavia unita) per due disattenzioni che in passato sarebbero state imputate alle "diverse etnie rivali che impediscono di fare gruppo e di stare concentrati per remare tutti nella stessa direzione". Storie, aggiungi a quella nazionale un paio di nomi (che so, Mihaijlovic dietro e Mijhatovic in avanti ad affiancare Suker...) e la Francia avrebbe avuto bisogno di tutta l'arte politica di Platini per arrivare alla finale.
Poi certo, a calcio si gioca in 11 e già la Croazia schierava Boban-Prosinecky-Asanovic (e meno male che Jurcevic era arretrato a terzino che già stava fuori un nome come Stanic) dietro due punte, come avrebbero fatto a metterci dentro pure Savicevic e Stoijkovic non lo so. Ha più senso il rimpianto nel basket (dove ci son le sostituzioni...), perchè mettere assieme i Kukoc coi Divac veramente avrebbe fatto il crack ma questo aspetto che ce lo spieghi Simone...

p.s.: nel 90 la Jugoslavia perse per sfiga e perchè non fu abbastanza cinica contro l'Argentina (difetto tipico degli slavi, a proposito dei Paita che si buttano via...) le scelte politiche non c'entrano e la storia delle convocazioni "diplomatiche" mi fa ridere. Provocazione: allora perchè non si son portati Boban?!...

p.p.s.: sì, le ragazze sono molto "strutturate", confermo... :-D

Dane ha detto...

Sono un po' OT, ma visto che si parlava di confini non ho resistito.
Dopo Campatelli e Marcopress, anche Gheddafi si dà al cabaret:

"http://www.asca.it/news-LIBIA__GHEDDAFI__SVIZZERA_VA_CANCELLATA_E_DIVISA_IN_TRE-856563-ORA-.html

03-09-09
LIBIA: GHEDDAFI, SVIZZERA VA CANCELLATA E DIVISA IN TRE


(ASCA) - Roma, 3 set - La Svizzera va cancellata dalla carte geografiche e divisa in tre fra Italia, Francia e Germania.

La proposta shock e' del leader libico Mohammar Gheddafi che la presentera' all'assemblea generale dell'Onu il prossimo 15 settembre. La notizia, secondo quanto riportato dall'edizione online del quotidiano svizzero Le Matin, e' stata diffusa dalla parlamentare elvetica e vice presidente della commissione esteri Christa Markwalder, la quale ha riferito che il presidente libico ha chiesto che all'ordine del giorno dei prossimi lavori dell'assemblea delle Nazioni Unite ci sia la divisione del territorio svizzero fra i paesi confinanti, in base alle differenze linguistiche.

Gheddafi, che nel corso del G8 di luglio aveva accusato la Svizzera di essere ''una mafia mondiale e non uno stato'', e' in guerra con il governo di Berna dal luglio del 2008, quando il figlio del leader libico, Hannibal, fu arrestato insieme alla moglie a Ginevra con l'accusa di maltrattamenti nei confronti dei camerieri di un albergo..."