Sesso gratis
Una decina di anni fa abbiamo avuto la sventura di credere a chi sosteneva che il web rappresentasse la premessa di un modo meraviglioso di fare informazione. Invece, senza grandi analisi massmediologiche, possiamo dire che è senz'altro un modo meraviglioso di vendere i propri prodotti-servizi ma che ha anche ammazzato quel poco che rimaneva del giornalismo. Cresciuti con la logica del 'se non lo fai tu ce ne sono dieci fuori dalla porta che lo farebbero per meno', abbiamo visto questo meccanismo crescere esponenzialmente fino al semidilettantismo (anche nostro) di oggi. Ma venendo al concreto, quanto vale la pubblicità in Italia sul web? Risposta: considerando il numero di persone coinvolte quasi zero. A luglio in totale la raccolta è stata di 41 milioni e 975 mila euro (dati FCP-Assointernet), rispetto al luglio 2008 significa più 1%: meglio del crollo di altri settori, con prestigiosi quotidiani nazionali che vendono pagine a 500 euro mettendo pubblicità di parrucche e vibratori, ma una miseria considerando il numero di siti di cui stiamo parlando e che la parte del leone nella spartizione (agli editori va circa la metà della raccolta) la fanno i siti legati a televisioni o giornali già esistenti. Traduzione: dei numeri agli inserzionisti continua ad importare poco, visto che continuano a farsi intortare dai cantori del 'brand'. Qualche speranza però c'è, perchè all'interno della raccolta web si notano tre tendenze diverse: stanno andando a picco (meno 14% sul luglio precedente) la pubblicità Display (quella tradizionale, sintetizzando brutalmente) e quella Affiliate (simpatica truffa attraverso cui le aziende piazzano il loro banner gratis, ben sapendo che saranno in pochi a cliccare e quindi a generare revenue per l'editore), mentre sta andando benissimo quella cosiddetta Search basata sui motori di ricerca. Conclusione-consiglio per chi abbia un sito con un traffico significativo e la pubblicità di Google Adsense o simili: infarcite di vostri articoli di parole chiave. Figa, soldi, gossip, guadagnare, sesso gratis, auto, calciomercato, voli scontati, bambine bionde, incontri, eccetera.
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18 commenti:
"Semidilettantismo"?
Addirittura?
(Addirittura "semi", intendo...)
PS: diretto, ha dimenticato "lesbo". Lo aggiunga, che sono un centinaio di accessi in più!
Ma non ho (ancora) inserito il codice di Adsense, quindi posso permettermi di mantenere un certo tono...
Confermo e concordo persino sulle virgole. Oggi incontro un carissimo amico che si è appena separato dalla moglie dopo 20 anni e lavora in un quotidiano dove tra accorpamenti, sinergie e minchiate varie si ridurrà il personale drasticamente nel futuro prossimo. Suggerimenti su come tirarlo su?
A proposito di AdSense, una volta lo inserii su un mio sito.
Tenendo un comportamento correttissimo (nessun click a vouto o generato appositamente, nè ci passavo sopra le giornate, insomma) mi sono ritrovato un guadagno molto alto (oltre 100€ il primo mese) e...la sospensione del servizio, senza spiegazioni, da parte di Google.
Adsense opera in un regime di sostanziale monopolio, può permettersi queste porcate senza dare spiegazioni (fra l'altro, simpaticamente, non è mai ben chiara la proporzione fra banner ed entrate)...lo usiamo su Calciatori.com, che ha venti volte i numeri di Indiscreto, e quasi mai si va oltre i 200$ al mese...il problema è l'argomento: se invece che di sport parlassimo di auto o di gioielli il discorso cambierebbe...
a dire il vero la pubblicità sul web per chi la deve fare è un oggetto complesso.
Ahime i banner pubblicitari (display) rendono pochissimo a tutta la filieara produttiva ma sono forse il modo migliore per farsi consocere in giro per il web perchè in qualche modo il marchio lo devi piazzare.
se tu produci qualcosa e nessuno sa che esisti sparare il tuo brand sui banner è un ottima cosa.
Solo che nell'analisi delle provenienze di chi mette il grano vincenti sono sempre gli ultimi e gli ultimi sono sempre i motori di ricerca per cui gli investitori mettono i loro soldi in quel sistema e sperano che sia vincente solo che alla fine spesso si trovano a pagare la pubblicità per la parola chiave che è il loro marchio.
Si perchè quello che molti pochi ti raccontano è che la gran massa delle persone no sa distinguere tra barra degli indirizzi e barra d iricerca di google e mettono l'url dentro al cerca di google e poi cliccano sulla pubblicità a pagamento.
E quindi un risultato che a tuti gli effetti sarebbe un accesso diretto al sito diventa un accesso pagato a google.
non conosco la realtà dell'ad sense anche perchè tendo a non guardarli mai se non quelli che compaiono nella mia gmail per cui mi faccio delle grasse risate ...
la realtà è che su internet guadagnare è impossibile vendere è complesso anche se a leggere che i signori di mininova hanno fatto milioni di euro c'è da domandarsi perchè non cio ho pensato io ?
Quella del "dieci persone fuori dalla porta" è una realtà tristissima e purtroppo ben diffusa... Homo homini lupus, dicevano, e avevano ragione...
Riguardo alla morte del giornalismo, mi sembra che qui si possa parlare di due cose distinte.
La fine dei giornali come veicolo di informazione l'avevano decretata i TG gia' anni fa. Rimanevano i giornali come veicolo letterario (l'opinionismo delle cosidette grandi firme). E li' il web ha la colpa di intensificare un malinteso radicato nella cultura democratica moderna. L'idea che tutti abbiano il diritto alla propria opinione che in molti confondono con "tutte le opinioni sono uguali."
Ma se tutte le opinioni sono uguali cosa pago il giornalista a fare?
Forse la soluzione e' davvero quella di riciclarsi come venditori di fumo (o di sesso gratis). L'alternativa piu' allettante sarebbe quella di praticare un giornalismo snob. Per i pochi che sanno apprezzare (e son disposti a pagare).
Nel mentre propongo un compromesso. La rubrica "Highbrow XXX: nude celebrities per intenditori." Gia' mi immagino le foto di Gertrude Stein e Marianne Moore fra Megan Fox e Paz Vega ...
Si stima (perchè loro non lo ammetteranno mai) che il 90% del traffico di Corriere.it e Repubblica.it arrivi dalle photo gallery...
Un po' di search engine optimization (fatta bene e non dallo scappato di casa di turno) e si puo' ottenere del traffico di discreta qualità a costi per contatto molto bassi e non legati ad un budget adv che va ad ingrassare le tasche di Google tramite adwords. Non risolve i problemi ma aiuta
Riesci a ripetermelo in italiano?!... :-DDD
Yes ;-)
Il search engine optimization è quella attività che ha in se sia aspetti tecnologici che di contenuto (per farla molto breve) che consente di portare il tuo sito o sezioni di esso nelle prime posizioni dei motori di ricerca cioè i risultati organici che sono i veri contenuti di un motore ed essere così acceduti da utenti che stanno effettuando ricerche in linea con il contenuto e le informazioni del tuo sito. Si differenziano dai risultati sponsorizzati che sono sempre collegati a parole chiavi ma sono a pagamento. Quando un visitatore clicca tu paghi. In tal caso la presenza è subordinata ad un budget.
Spero di averti fornito maggiro info
spero che quel bambine bionde sia solo una autocitazione... perchè se servisse davvero ad incrementare il traffico bisognerebbe giustiziare sommariamente un po' di italiani..
Felix: "Il search engine optimization è quella attività che etc., etc....."
Ah, quella roba che le compagnie telefoniche cercano di venderti per 2000€ all'anno e che quando parli col tecnico ti dice che nessuno può garantire certi risultati... :-D
"Si differenziano dai risultati sponsorizzati che sono sempre collegati a parole chiavi ma sono a pagamento"
Ah, il famigerato AdWord..... ;-)
Ah, quella roba che le compagnie telefoniche cercano di venderti per 2000€ all'anno e che quando parli col tecnico ti dice che nessuno può garantire certi risultati...
Bravo, quella! :D
(cazzo, 2000€ l'anno? Io ho portato uno in prima su google per 500...che pirla!)
Nick, a me mi ci han portato per 400€. Un amico che lavora per un azienda che lavora per un azienda che lavora per un azienda che lavora per Seat Pagine Gialle che voleva vendermi sta roba per 1800€!!!... :-D
Il problema di questa attività è ci sono in giro molti improvvisati. Un po' come per gli avvocati...ce ne sono tanti. Alcuni molto bravi altri veri e propri scalzacani.
Il problema di questa attività è che i siti sono milioni e i link della prima pagina di Google sono 10. Quindi finchè ci sono tanti scalzacani in giro i pochi bravi possono garantirti certi risultati. E fino ad un certo punto.....
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