Vera impresa

Perdere una notte ha sempre un suo perchè, nella peggiore delle ipotesi sono ore di vita guadagnate. Perderla per Pennetta-Zvonareva ha avuto ancora più senso, non solo per le emozioni date dalla partita (sei match point annullati dalla brindisina nel secondo set, un tie break giocato a livelli stellari) e per la qualità vista in campo, ma per il modo in cui la numero 10 del mondo non si è rassegnata ad una bella sconfitta reagendo alle situazioni di difficoltà. In quasi tutta la partita ed anche sui match point la Pennetta ha giocato in maniera aggressiva, comandando gli scambi e confermando in un torneo vero (con tutto il rispetto per Los Angeles e gli altri) la sua estate straordinaria. Contro la miglior Zvonareva, cosa che insieme all'Arthur Ashe pieno da sessione serale accresce il valore dell'impresa. Non è certo la prima italiana che nell'ultimo decennio è entrata nei quarti di una prova dello Slam, la Pennetta (oltre a lei stessa ci sono riuscite Schiavone, Farina e Grande), ma a memoria è la prima a riuscirci non grazie ad un buco nel tabellone sfruttato con bravura ma battendo una top ten. Adesso Serena Williams, vista triturare la Hantuchova: considerando l'ecatombe di favorite un quarto di finale non fortunato, ma esserci arrivati in questo modo vale tantissimo. Federica Pellegrini ha lanciato, con buoni titoli a suo favore per farlo, la discussione sulla più grande sportiva italiana della storia e non vogliamo certo dire che Flavia Pennetta lo sia. Però il tennis è l'unico sport in cui tutti i professionisti del mondo lottano per gli stessi obbiettivi e negli stessi tornei senza disperdersi in mille sottodiscipline o categorie (che si chiamino fioretto, 110 ostacoli, 50 dorso, superwelter, eccetera) e senza protezioni nazionalistiche (il Celtic farà pena in Europa ma in Scozia arriverà sempre almeno secondo, tanto per non fare facili esempi italiani). Essere la numero 10 del mondo nel tennis, e non per votazione giornalistica, significa che nel tuo lavoro solo in 9 sono meglio di te. Ma davvero.

24 commenti:

jeremy ha detto...

Diretto, semplicistica la sua frase conclusiva ma maledettamente vera. E credo sia l'unico sport al mondo dove non possono esserci dubbi su chi siano i più forti in assoluto, con in competizione l'intero globo, sempre. Oddio, Bolt con quel fisico secondo me si mangia pure i 400 e gli 800 in scioltezza ma già si entra nel campo dell'ipotetico. Insomma tra la Vezzali assopigliatutto in uno sport di supernicchia e la Pennetta n.10 del mondo e costantemente ai vertici da qualche anno nel tennis supercompetitivo, non credo ci sia partita.

zoleddu ha detto...

gran partita davvero..peccato non abbia varianti tattiche per impensierire serena..giocano praticamente uguali con la differenza che la williams tira più forte e sul suo servizio parte almeno con 15 di vantaggio ogni game..lo stesso non si può dire di flavia..mah speriamo bene..

spike ha detto...

vero jeremy (bentornato).
Però il montante "pennettismo" già mi sta sulle balle (questo post non ne fa parte sia chiaro).
Non oso immaginare se vincesse gli us open che succederebbe.

jeremy ha detto...

Il pennettismo non va bene come tutti gli estremismi. Pero dovesse vincere gli US Open (difficilissimo) dovrebbero fargli un monumento. Perche con tutto il rispetto per la Vezzali e la Pellegrini, gli Us Open sono gli Us Open...

dag_nasty ha detto...

Per Flavia poi c'è una piccola grande fortuna, in mezzo a tanta bravura e prepaparazione: il suo picco in carriera coincide col punto più basso di sempre della WTA.
Parliamoci chiaro: le Williams part-time sbaragliano regolarmente la concorrenza, una situazione abbastanza grottesca.
Poi bravissima Flavia e un milione di complimenti a lei per l'atteggiamento vincente che mostra sul campo.

zoleddu ha detto...

il tuo ragionamento non fa una piega stefano. il grado di competitività nel tennis (soprattutto quello maschile) non ha eguali in nessun altro sport oggi. quindi senza addentrarci in lunghi e antipatici discorsi sul come si arriva a certi risultati (consideriamo i sacrifici e la durezza degli allenamenti uguali per tutti) allora ci si può concentrare su 2 parametri: valore assoluto (più semplicemente talento) nella prorpia disciplina e n. di praticanti a livello mondiale. si direi che pennetta potrebbe stare sopra pellegrini. anche se io personalmente scambierei un record del mondo solo con una vittoria (e non con un quarto) in uno slam..

jeremy ha detto...

Dipende dai record del mondo. Senza tornarci sopra troppo, ma quelli di Bolt sono una cosa inumana, anche se fosse superdopato, e valgono come se non piu degli ori che si è appeso al collo. Ovviamente un quarto di un torneo dello Slam non ti porta in nessun olimpo dello sport ma come valore agonistico intrinseco non sei molto lontano da chi primeggia in sport con competizione inferiore.

Dane ha detto...

Scusate, ma anche fosse qual'è il problema del "pennettismo"?!... Abbiamo un atleta che è campionessa nella testa prima che nelle gambe (altro che "la partità di mercoledì s'è fatta sentire...") e stiamo qua a farle le pulci?!
Poi certo, se anche la Pennetta si facesse "veramente toccare" sarebbe più simpatica a tutti...

Stefano Olivari ha detto...

Contro una Serena centrata ha vinto solo la migliore Henin (a proposito, speriamo che fra dieci giorni non ci deluda: per fortuna ha scoperto in tempo che la vita vera, anche da ricchi, è peggio dello sport), contro una Serena distratta dalle mille cose (adesso anche la promozione della prematura autobiografia) i discorsi cambiano. Però questa di adesso mi sembra centratissima, anche se una delle qualità della Pennetta è proprio l'appoggiarsi alle bordate delle avversarie.

jeremy ha detto...

Perche di idolatrie varie in Italia siamo già pieni, passando da mezzi figuri a madonne assolute (dal calciatore rionale a n milioni l'anno a Valentino Rossi che si merita ogni leccata che gli fanno). Quindi si spera che il pennettismo non vada oltre il lecito, ovvero una sana gioia nel vedere un italiano primeggiare in un sport a livello mondiale. Questo per dire che il pellegrinismo o il Rossiccè, per esempio, hanno rotto un po' le balle, per dirla alla spike. Con tutto il rispetto possibile per gente di cui andare fieri, sempre.

zoleddu ha detto...

il pennettismo (ovvero se ho capito bene l'eccesiva esaltazione dell'atleta in questione) farebbe solo bene al movimento del tennis in Italia. sarebbe come dire: l'unica che ce l'ha fatta si allena da tanti anni in Spagna..forza ragazzi emigrate!

jeremy ha detto...

Zoleddu, non ho seguito i commenti generali sull'attuale esplosione della Pennetta, ma spero che qualche "grigio federale" non si faccia il bello perche sarebbe da forca immediata. E già in questo il pennettismo sarebbe una cosa da vomito assoluto.

Dane ha detto...

Quoto Zoleddu, ogni sport in Italia ha avuto bisogno dell'idolo per coinvolgere i ragazzi (nell'era Velasco ho visto passare a praticare la pallavolo ragazzi che fino al giorno prima lo consideravano uno "sport per le femmine" (aaahhh, la meravigliosa Educazione Fisica nelle scuole italiane...).
Poi, tutto sto pennettismo non lo vedo, io faccio fatica anche a sapere i risultati (però tutti i giorni il televideo mi tranquillizza sul fatto che i ragazzi allenati da "X" hanno svolto una sgambatina mattutina...)...

jeremy ha detto...

Dane, diciamo che stiamo mettendo un po le mani avanti sul pennettismo, che comunque non ci sarà, credo: come ben sai in Italia il secondo è uno stronzo, che per giunta ha avuto l'ardire di emigrare in Spagna per potersi preparare bene senza sfruttare la meravigliosa macchina federale italiana.....

Krug ha detto...

Jeremy, io non amo particolarmente la FIT, anzi, certi suoi dirigenti passati e presenti hanno fatto più danni di Attila, però non sarei troppo ironico nei confronti della "meravigliosa macchina federale italiana"; il centro tecnico di Tirrenia sotto la direzione di Renzo Furlan, un giocatore arrivato al n° 18 sebbene non abbia avuto dei grandissimi mezzi fisici e nonostante che la stessa Federazione non l'avesse filato nemmeno di striscio costringendo lui e Caratti a rivolgersi a Riccardo Piatti, è un'ottima struttura che ha permesso il raggiungimento di ottimi risultati a livello giovanile; quando il tennista diventa professionista a mio modo di vedere la tutela della FIT può anche venir meno e l'atleta deve essere libero di andare ad allenarsi e farsi seguire da chi vuole...

mizio71 ha detto...

Flavia Pennetta è stata bravissima a crescere costantemente in questi ultimi anni: non è né una meteora e né una toccata dalla fortuna. Ha un fisico "normale", non è un armadio a tre ante come molte giocatrici dell'est o americane. Gioca un tennis moderno (rovescio a due mani), è motlo mobile ed ha un buon tocco. Purtroppo non ha un punto di forza assolutol, quello che ti permette di vincere uno slam. Ed anche per questo mi è più simpatica ...

Leo ha detto...

Spike se vincesse gli Us Open succederebbe quello che deve succedere. Non ricordo a memoria un risultato più prestigioso dello sport femminile italiano. Lo metterei al pari della vittoria mondiale delle azzurre di pallavolo. Tennis e pallavolo sono gli sport più praticati dalle ragazze. E gli Us Open valgono Wimbledon. Ecco l'albo d'oro degli ultimi us open: Williams - Henin -Sharapova - Cljsters...

Capitolo Pellegrini: a parer mio la sua antipatia ha fatto scordare a molti una cosa fondamentale: ha fatto un record mostruoso nei 200 stile. Non nei 50 dorso o nei 200 rana. Parliamo dei 200 stile. Chiunque sa che tutti si cimentano prima nello stile libero, quelli che non riescono ad andare veloci lì provano gli altri stili. Per me Phelps alle olimpiadi avrebbe potuto vincere tutte le gare che voleva, ma sono i 200 stile (con i 100) a farti campione. Tutti ci ricordiamo di Popov e Van den Hogenband. Qualcuno si ricorda i recordmen della rana?

spike ha detto...

@Leo è ovvio che se vincesse gli US Open sarebbe un risultato strepitoso.
Non ce l'ho con l'atleta, ma con giornali tv ecc. sempre a caccia del fenomeno da cavalcare.

Simone ha detto...

Lo so Olivari,lei scrive il vero.
Ma per i federali del Coni un bronzo europeo nel tiro alla fune vale più di un quarto posto olimpico nei 100 maschili.
Niente qualità,tutta quantità:e mi raccomando,fatturiamo l'inverosimile.
Tecnicamente,stanotte è l'impresa più alta dell'italtennis dai tempi dell'Adriano Nazionale.
Sarà solamente merito di quel suono simile,con solo il cambio di vocale e il raddoppio della enne?
A parte gli scherzi,la Zvonareva ha giocato quasi due set perfetti ed è stato clamoroso il tiebreak.
Certo,Vera Blue Eyes ha la tendenza ad ammattire,ma la Penna è stata sontuosa.
Peccato per i quarti contro Poppea Williams:dipenderà esclusivamente dalle lune dell'autentica numero uno mondiale.
Come ribadito da Zoleddu,Dag Nasty e Mizio71.
Un particolare,scrivendo di media,mi inquieta non poco e lo ha accennato Dane:la Pennetta si materializza dal nulla assoluto.
La colpa più grave,in questi anni di sport sottratto alla visibilità di tutti,è la mancanza della seppur minima cultura specifica.
Lei,come la Pellegrini, rappresenta un nome da proporre alla platea tuttologa ed esperta nel sottovuoto spinto.
Potrebbe essere un'attrice,una pornostar o una cantante d'opera:i temi proposti,l'enfasi preconfezionata e fessacchiotta,non cambia di tono.
Il misfatto vero è che la massa italiota non ha mai visto giocare Federer(ma nemmeno Sampras...): anestetizzata a pallonate e tubi di scappamento,per il resto della vita.

Stefano Olivari ha detto...

Purtroppo la tivù vera, quella che fa la differenza fra la popolarità e la nicchia, anche nel 2009 è quella in chiaro. I recenti coraggiosi esperimenti di Italia Uno, con share imbarazzante, spiegano perché nemmeno un Federer italiano convincerebbe, nell'Italia calciolobotomizzata di oggi, a cambiare i palinsesti.

anjo ha detto...

@ Spike: "Non ce l'ho con l'atleta, ma con giornali tv ecc. sempre a caccia del fenomeno da cavalcare" ed ovviamente faranno la solita, interessantissima domanda: "ma tu fai sesso prima delle gare?"

husker ha detto...

Però, nel leggere certi commenti, sembra che arrivare tra i primi dieci nel tennis, anche per una sola settimana, costituisca un valore sportivo superiore a qualsiasi dominio negli altri sport individuali.
Come a dire, per parlare della Svezia(un paese che di tennisti ne ha prodotti tanti), che Kent Carlsson o Pernfors sarebbero stati sportivi più importanti di Stenmark, visto che non faceva la discesa libera

Dane ha detto...

Husker, provocazione per provocaizone, ammetterai che diventare il calciatore più forte al mondo ha un po' più valore che diventare miglior fiorettista al mondo...

husker ha detto...

@Dane
Certamente; premesso però che si tratta di discorsi che lasciano il tempo che trovano, un elemento determinante di valutazione è dato anche dalla continuità dei risultati.
Arrivare tra i primi dieci al mondo nel tennis è sicuramente, in assoluto, più difficile che vincere un titolo mondiale individuale nella scherma(o nel tiro, o nella canoa; nel nuoto o nell'atletica, al di là della suddivisione per specialità, già il discorso è diverso).
Ma il confronto tra una permanenza di poche settimane o pochi mesi tra i primi dieci tennisti ed un dominio pluriennale nella scherma, ovviamente, muta i parametri di valutazione