Addio ai Tremonti

di Italo Muti
1. Si parla tanto di ristrutturazione bancaria, di visione complessiva del sistema del credito in Italia. Poi, scavando bene, si scopre che la cosa è diversa e molti difetti stanno nel, sul e dentro il manico. Un manico intoccabile, fra l'altro.
2. Milano è il centro finanziario italiano in cui sono presenti anche le banche straniere. Gli italiani hanno sempre diffidato di loro. L’espansione estera del credito è stata sempre difficile. Vere e proprie barriere all’entrata inizialmente, poi crollata la difesa istituzionale per legge uffici di rappresentanza pronti a diventare the head of strategy conquest, se vi era l’opportunità.
3. Gli ultimi anni di crisi ripetuta hanno comportato il ripiegamento se non l’abbandono del capoluogo lombardo da parte di molti di questi istituti stranieri. Citibank, Macquarie bank, Dresdner bank, Deutsche bank, tanto per citare alcuni esempi. Il ridimensionamento avviene con il classico taglio del personale, con la vendita dei rami improduttivi o con la cessione di immobili prestigiosi (sede di rappresentanza Citigroup, piazza Castello a Milano, 50 milioni di euro la valutazione).
4. Oltre alla ristrutturazione dovuta alla crisi, la permanenza o l’ingresso sono sconsigliati anche dall’eccessiva fiscalità e dal malfunzionamento dei mercati. In prima battuta, gli istituti esteri in caso di crisi salvano le attività e le filiali di casa loro. Infatti i primi a essere tagliati sono sempre gli uffici esteri con i loro dipendenti, in primis i consulenti.
5. Ma è proprio la concorrenza a essere non funzionante, non viene accettata dagli istituti italiani e dai loro sponsor, i vari poteri più o meno forti presenti in Italia. Forse si dovrebbe parlare di lobby o centri di interesse, ma i termini a ben vedere sono un’identità e non un’uguaglianza.
6. La cosa però non torna molto. Basterebbe infatti il ricordo del 2 giugno 1992, e della riunione tenuta sul Panfilo Britannia al largo di Civitavecchia. La divisione della torta Italia fu decisa lì, grazie all’ospitalità dei reali inglesi. Gli ospiti furono innumerevoli, le più più grandi ed influenti banche anglofile presenti sul mercato finanziario e alcuni personaggi di rilievo italiani che sono ancora sul proscenio.
7. Il must che venne fuori divenne una parola magica: privatizzazione. Tale processo farsa fu possibile grazie alle nostre banche che, in poco tempo, convogliarono molti risparmi privati verso questo nuovo processo.
8. Le stesse banche che hanno rifiutato l’aiuto del governo attraverso i Tremonti Bond.
9. Senza entrare in un esasperato dettaglio tecnico, come mai c’è stato tale rifiuto da parte di Banca Intesa ed Unicredit? Vista anche una ripresa che non si vede e di cui non si vedranno i prolegomeni se non in primavera inoltrata 2010...
10. Forse la ragione sta nel regolamento etico-finanziario voluto da Tremonti che le banche avrebbero dovuto sottoscrivere per accedere a tali bond. Una normativa che avrebbe potuto difendere il risparmiatore italiano dalle ennesime alchimie di ingegneria finanziaria dei nostri fantasiosi istituti bancari.
11. Un ritorno a quella finanza che ha portato sull’orlo del baratro il mondo, mascherata con altri termini, tanto per cambiare la musica ma non la sostanza. In pratica sarà il parco buoi a sanare i core-tier 1 dei vari istituti bancari.
12. Si allega il regolamento di Tremonti in modo da far capire tale strategia agli astanti più diffidenti ed anche, a quelli che ritengono lo scrivente uno che se la tira tanto (in realtà sono solo un discreto trader con ottimi amici) e che pensa di vedere più lungo di tutti gli altri.
13. Regolamento Tremonti, dunque. a) Contributo finanziario per rafforzare il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; 2) aumento delle risorse da mettere a disposizione per il credito alle piccole e medie imprese; 3) sospensione del pagamento dei ratei del mutuo casa per almeno 12 mesi a favore dei lavoratori in cassa integrazione o che percepiscono il sussidio di disoccupazione; 4) promozione di accordi per anticipare le risorse necessarie alle imprese per il pagamento della cassa integrazione; 5) adozione di un codice etico.
14. Cose tristi, direbbe il bocconiano (ma senza costrutto) direttore di Indiscreto: lui sì che ha capito tutto (forse delle scommesse, quanto al resto...). L'altro giorno ero ad una di quelle inspiegabili presentazioni di grandi banche di cui si dovrebbero produrre dvd da mandare al parco buoi. E chi ti vedo? Uno dei possibili acquirenti del Milan. Inutile dire che la semplice ed ipotetica trattativa lo ha trasformato da piccolo industriale a personaggio di rilievo: il calcio fa miracoli. Per il futuro rossonero la vedo come il direttore (Expo-Ligresti), ma non a breve: dovremo ancora per un po' sopportare Ronaldinho ed i mediaservi che prima lo fanno sembrare una truffa ai danni del Barcellona ed adesso quasi un debosciato.
15. Giornalisti che non brillano nel raccontare le vere vite dei potenti, quando non ci sarebbe nemmeno bisogno di intercettazioni. Ascoltare i discorsi di Moratti e Montezemolo a margine di convegni e inaugurazioni (quindi fuori dai testi che qualcuno gli scrive) vi assicuro che è uno spettacolo che vale dieci Zelig. Il presidente dell'Inter è impreparato e vago su qualsiasi argomento, quello della Ferrari è sempre su di giri come un ragazzino e parla solo per battute. Nessun reato, ma un bravo cronista saprebbe rendere meglio di me il livello culturale delle persone che hanno in mano l'Italia insieme a qualche decina di illuminati. Forse il cronista ci sarebbe, ma l'editorialista 'democratico' stroncherebbe subito ogni forma di dissenso dalla linea unica.
16. Avendo una quota in una delle società di costruzioni interessate, faccio il tifo perchè questa nuova generazione di stadi venga costruita. In fondo non vivo né a Roma né a Milano né a Firenze: sono i loro abitanti che dovrebbero ribellarsi, ma vedo invece che manifestano a favore del padrone. Le persone che mi ispirano dicono che solo a Firenze qualcosa si muoverà a breve, fra un ricatto dei Della Valle e l'altro. A Milano e Roma le minacce serviranno ad ottenere altro.
Dentro la Finanza

49 commenti:

fantomaz ha detto...

ma quando dici "è sempre su di giri come un ragazzino" che si intende?? No perchè io conosco anche ragazzini timidi e tranquilli....

Tani ha detto...
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Tani ha detto...

Punto 6

Essendo curioso dalla nascita, ho voluto trovare chi erano questi personaggi misteriosi sul "Britannia". Cercando, cercando, è venuto fuori che poi non erano proprio sconisciuti:

"...Draghi, allora direttore generale del Tesoro, Azeglio Ciampi, in qualità di governatore della Banca d’Italia, e un centinaio tra rappresentanti della finanza anglosassoneamericana (Barclays, Warburg, azionista della Federal Riserve, PricewaterhouseCoopers – ex Coopers & Lybrand – Barings – oltre alla Goldman ecc.) e degli ambienti industriali e politici italiani. Era presente anche Costamagna, che diventerà dirigente della Goldman quando sua moglie finanzierà l'ultima campagna elettorale di Prodi."

Questo significa qualcosa?

alessiobaccetti ha detto...

Mi scusi Signor Italo , ma tra un quartiere di ligresti in mezzo ad una palude con aeroporto annesso ,e una ventata di novità come propongono i DDV cosa sceglierebbe?
Tenendo conto che i politici fiorentini si sono fatti imporre per 30 anni cosa da tutti pur di non decidere?
Per noi il fine giustifica i mezzi , infatti tutti i sindaci confinanti sono a cavillare .
tra i quattrini ai fratini alitalia e ddv noi scegliamo chi ci dà qualcosa , se guadagna pazienza ..

Alessio Baccetti

jeremy ha detto...

In un mondo di ladri, seguiamo il ladro che ci lascia la mancia. Non fa una piega. E' molto triste ma non fa una piega. Tani, significherebbe tante cose ma poi il pericolo per la democrazia è sempre uno solo. Ma magari la colpa è proprio sua: senza la sua scomoda presenza (in tutti i sensi, positivi e negativi), staremmo a linciare sta gente. Italo, ma tra questi quanti sono ospiti fissi di quella simpatica riunione "segreta" chiamata Gruppo Bilder-qualcosa.....?

Tani ha detto...

@Jeremy: giacché sono in vena di tirarmi la merda addosso, provo a buttare li, casualmente, dei nomi e fatti dell'epoca:

Craxi, Mani Pulite, IRI, Mediobanca, lira, Soros, Lazard Frères, SME, governo tecnico, Berlusconi.

Buttate lì cosi, per puro gioco. Secondo te, cosa viene fuori?

jeremy ha detto...

Tani, pensa che Berlusconi tra questi non è nemmeno tra i pesci piu grossi. Ti ho detto tutto.

lisa ha detto...

mah, a far la massaia almeno si impara a far di conto. I Tremonti bond
prevedono, a carico degli istituti di credito che ne faranno uso, una cedola annuale compresa tra il 7,5 e l’8,5 per cento per i primi anni, poi crescente gradualmente mentre il costo di una recente emissione di debito subordinato da parte di una grande banca italiana si collocava poco sopra il 5 per cento.
La tesi secondo cui le banche dovrebbero ricorrere ai Tremonti bond per avere le risorse sufficienti a finanziare le imprese e allentare così la stretta sul credito è tutta da dimostrare. Sulla stretta creditizia si osservano segnali contrastanti, e quelli più recenti sembrano indicare che è la domanda di credito debole, non l’offerta. Ma allora perché insistere? Certo, finanziarsi al 4 per cento, ad esempio emettendo un Btp a dieci anni, e investire all’8,5 per cento in un Tremonti bond sembra effettivamente un buon affare: sì, ma per il Tesoro, non per gli azionisti delle banche.
mah, così dicono i conti, senza allusioni, senza mezzi toni. dimenticavo: fino a ora il commercialista, socio dell'Aspen club, da 5 miliardi (di lire) di reddito dichiarato all'anno, amico dei ricchi, potenti e poi dei ricchissimi non mi pare abbia brillato nella perequazione rdelle opportunità e delle risorse (chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, cari miei). o sbaglio? Ma forse è colpa del complotto plutogiudaicomassoniconmarxista. meglio guadare dal buco della serratura.

Jakala ha detto...

Faccio notare che malgrado siano chiamati bond, sono piu' simili alle azioni che a normali obbligazioni. Quindi il loro costo non va paragonato ad un'obbligazione, ma ad un aumento di capitale: quindi il rendimento che si aspetta un azionista deve essere maggiore, visto il rischio, di un obbligazione che si trovi sul mercato

jeremy ha detto...

Lisa, ma infatti era un modo di finanziare le imprese, non le banche. Comunque dove non arrivano le statistiche arriva la vita reale, da "operatore". Le banche hanno tagliato i fondi e le piccole imprese fanno fatica ad avere una linea di credito suppletiva, per contrastare il calo dei ricavi. Ultimamente ho inviato situazioni contabili provvisorie a tutte le banche che lavorano con le società dello studio: stanno misurando la febbre ai malati. Abbatterli o tenerli in vita? Sono queste le loro alternative.

jeremy ha detto...

Jakala, infatti non si capisce perche le avrebbero dovute accettare. Stiamo parlando di banche, non di Caritas. Pero magari visto che praticamente gli si perdona tutto, ma proprio tutto, un po' di collaborazione in tempo di crisi non sarebbe guastata. E comunque se Tremonti ha implementato un'operazione simile, significa che aveva il benestare degli "amici" di Piazza Cordusio e dei MiTo. Non si sarebbe imbarcato in questa figura da peracottaro altrimenti.

Italo Muti ha detto...

@Lisa
Le banche stanno facendo morire le piccole e medie imprese, tessuto connettivo dell'Italia. io la vedrei così, i Tremonti Bond avrebbero dovuto portare ossigeno a queste aziende ma con un regolamento trasparente tendenzialmente rispettoso dell'etica. Le banche hanno detto no perchè gli equilibri politici sono ultimamente cambiati. Le due banche sono anche gli istituti vicini ai grandi collettori di interessi e Profumo non ha dimenticato lo scherzetto di marzo.
Non saranno certo i cosiddetti democratici a stare vicino alle piccole imprese, le detestano a livello antropologico. A loro piace il grande capitale, basta vedere la struttura dell'irap. Punisce il piccolo e grazie il grande imprenditore. Ssai com'è, i panfili sono tanto comodi e il puzzo della ggente non arriva a spalmare quel fastidioso miasma che ti impedisce di sorseggiare un cognac Napoleon invecchiato 20 anni
Italo

Italo Muti ha detto...

@Alessio
Ma io amo Firenze, sono toscano e non la vorrei mai deturpata. Fra i due è come scegliere fra cancro e leucemia.
Il progetto dovrebbe essere complessivo, una scelta per tutta la città, un vero miglioramento.

@Fantomaz
La neve andina caro mio

@Jeremy-Tani
Mettete nel puzzle anche la morte di Cuccia che sapeva tutto di tutti.
Berlusconi è appena appena sopportato, non fa parte di quel gruppo di simpaticoni. Questo è l'inizio della spiegazione, pur con tutta la sua inadeguatezza.

@Jakala
Infatti, al loro posto fanno aumenti di capitale, solo che il cash resta lì. E le imprese? A cagare
Italo

Anassagora ha detto...

Italo mi trovo d'accordo in toto sia sull'articolo che, soprattutto, per i tuoi successivi interventi...

Mi permetto però di dire una cosina non è che il sig tremonti improvvisamente sia diventato il paladino della piccola media impresa ... visto che negli anni passati fiscalmente ha tirato delle belle sòle...

K

Italo Muti ha detto...

@Andrea

Certamente Andrea, certamente. A babbo Natale non credo più da tempo. E' questione di capire la guerra in atto, guerra di potere. Una mano arriva anche dall'estero, ma questa è un altro pezzo del puzzle.
Senza fare il tifo, senza paraocchi si guarda meglio, non trovi?
Italo

alessiobaccetti ha detto...

@Italo , ma tu ci sei mai passato per le paludi di peretola? Perchè chiamarle Castello fà marketing in realtà sono la zona paludose di brozzi peretola ? Sono 1500 casucce nuove ligresti e un parco di 80/90 ha da fare con i soldi del comune ( che non li ha) Renzi da bravo furbo ha detto vi diamo la cubatura delle aree pubbliche scuole e nuova provincia , la scuola carabinieri da demolire , perchè appena costruita e non a norma , ma il parco non si tocca. Ha indicato al zona ma non ha offerto carta bianca , il problema è che siamo in mezzo alla decisione degli ultimi m cubi da fare a centro commerciale la coop di scandicci sollicciano ( un alra nome , ma è dietro al carcere) ne prenderà 10000 m ne rimangono 13000 o i Fratini con osmannoro 2000 o cittadella Viola.
Almeno il circo che vogliono i DDV darebbe a Firenze un attrazione nuova . In fondo non possiamo mica vivere solo con gli uffizzi ed altre 10000 cose della Firenze medievale e Rinascimentale .
La zona uscite autostrade , aeroporto paludi è pessima secondo me il progetto DDv è una simpatica novità , il problema è l'obolo da pagare ai costruttori della zona.

Alessio Baccetti

mizio71 ha detto...

Quanto mi piacerebbe leggere certi articoli sui quotidiani ... dove invece si lecca sempre il sedere dei potenti, anche quando sono visibilmente delle nullità, cresciute mediaticamente con i soldi del papà naturale o legittimo ... Il problema è che queste nullità sono diventati i nostri capi relai o virtuali e quindi si spiegano tanti problemi dei giorni nostri. Non sono un esperto di finanza, ma mi sembra che le Banche italiane i Tremonti Bondo non li abbiano sottoscritti per non trovarsi il ministero e Tremonti in casa ... insomma una questione di lobby e potere, considerando che Profumo è tradizionalmente poco amico del ministro delle finanze e di Super Silvio.... mentre i due sembrano più vicini all'ex presidente di Capitalia.... e i risparmiatori ovviamente pagano i canoni mensili, per avere interessi 0...

Italo Muti ha detto...

@Mizio71
canoni per non avere nulla, neanche la tranquillità del capitale. Metti che ti propongano una bella obbligazione della stessa banca indicizzata all'incremento dell'indice eurostoxx mid200 - 5 punti base + 1/3 dell'aumento medio dell'inflazione escluso il tabacco, quotato sul mercato lussemburgese.
Obbligazione che non riuscirai mai vendere con cedole da fame.
Sono soddisfazioni.
Italo

vincenzo ha detto...

Italo, ho sempre creduto che la storia del Britannia, fosse una sorta di leggenda metropolitana, una specie di frottola di stampo cossighiano. Dopo che tu hai fatto riferimento, comincio a sospettare che così non fosse.
Poichè ai tempi ero molto giovane e non ricordo nulla dell'evento, potresti spiegarmi in sintesi cosa accadde realmente su quel panfilo? Te ne sarei grato.
Quanto alle performance verbali di LCDM, la descrizione di un mio amico presente a una di queste coincide perfettamente con quella di Italo, sebbene i termini usati siano stati diversi e ovviamente irriferibili.

Anassagora ha detto...

@ Italo

... immaginavo, era solo per precisare, perchè tra i commenti spesso vige il tifo.... se parli male di tizio è "evidente" che tifi caio... invece spesso non è così...

Mi piace questa definizione "tifo" in politica... lo trovo uno dei veri problemi.. oramai la gente si beve gli slogan peggio che in guerra fredda (in ogni fazione)

K

Italo Muti ha detto...

@Vincenzo
Il caro carissimo LCDM, di cui il nostro Direttore è un certosino estimatore, ha un solo grande pregio essere figlio putativo. Ha dato un nuovo significato alla parola niente.
Sul Britannia posso dirti che è un fatto vero e da lì partirono i sentieri che portano ad oggi. Un pò alla volta vedremo di fare chiarezza, bisogna aver pazienza e sedimentare le notizie.
E' probabile che alcune cose le approfondirò solo sul mio blog, di sportivo non hanno nulla.

@Andrea
Low profile nella forma e un pò di equidistanza. Più lo fai, più autorevolezza e considerazione ottieni.
L'importante è poi mettere della bella sostanza.
Io ho le mie idee, ma quando butto giù un articolo, il tifo resta fuori dalla porta.
Italo

Anassagora ha detto...

Certamente... ma non mi sembra che la vita politaica e sociale sia vissuta dagli italini nella stessa (giusta) maniera...

K

Italo Muti ha detto...

@Andrea
giusto, non sarà mica colpa mia?
Italo

mizio71 ha detto...

Caro Italo, non compro più nulla di quello che le banche mi propongono, da quando il fondo sicuro e garantito da 5% annuo è diventata una perdita secca del 20%, con un investimento fermo da 4 anni. Però non mi arrabbio con la banca, ma con me stesso, perchè chi abbocca all'amo deve fare mea culpa .... PS: ma LCDM più che avere un padre putativo, non aveva proprio un padre non dichiarato, ma a cui assomiglia un pò troppo ?

lisa ha detto...

mah, è che non mi piace supporre che far crescere la piccola e media impresa significa legalizzare di fatto l'evasione fiscale, tipo quella che sta passando zitta zitta in questi giorni con lorsignori: via gli studi di settore perchè, spiegano a noi massaie e popolo bue, c'è la crisi e quindi non è possibile adottare parametri reali. E allora pagherete su quel che dichiarate (!) e magari ci rivediamo tra un anno. Invece per chi c'ha un salario fisso (privato o pubblico non importa) è facilissimo parametrare quanto mi costano di più le tasse comunali e regionali aumentate quest'anno per gli stessi servizi di prima. Certo, titolari di uno studio professionale qualsivoglia e micro-imprenditori non sono la stessa cosa, ma se un governo vuole tentare (mica facile) di invertire la curva deflattiva non può dimenticarsi di una politica della domanda, che vuole dire leva salariale-fiscale ma passa anche attraverso un progetto sulle infrastrutture. mica il ponte di messina, più efficacemente, per esempio, portando l'Adsl in tutta o quasi la provincia (per chi non lo sapesse, oggi solo capoluoghi e città medie sono ben servite, per gli altri è un rebus). C'è qualcuno oggi che sostenga che questa non è un'infrastruttura necessaria?
mah, sarò stupida ma chi urla, urla al lupo poi lo scopro facilmente a banchettare alla mensa più ricca, magari in posizione defilata. In caso contrario si ritrova in un amen a fare il predicatore della domenica nel deserto. Tertium non datur, mi ha spiegato mia figlia.

jeremy ha detto...

Mah, abolire gli studi sarebbe un favore ai commercialisti piu che al contribuente evasore, che dello studio se ne sbatte altamente. Da operatore, non è cambiato nulla. Mentre chi faceva il solito black power (professionisti e artigiani che lavorano con i privati) continua a vivere nella beatitudine. Hai voglia a introdurre redditometri e roba varia se girando per Milano vedi solo targhe svizzere. Il concetto è che il privato deve ricevere una fattura che in qualche modo gli dia un vantaggio fiscale sistematico e immediato(rimborso parziale dell'IVA, per esempio). Piu difficoltoso andare a rompere le palle alle esenzioni (risparmio oggi 100 e non domani: chi li ammazza?). E fare controlli sistematici con mazzate nei denti. Ma se la stessa Agenzia pretende fideiussioni palesemente false per rateazioni oltre i 50.000 euro, da dove la vogliamo iniziare la vera lotta all'evasione?!

Italo Muti ha detto...

@jeremy
Partiamo dal rendere deducibile come costo qualsiasi cosa, basta avere fattura. Se tutti fatturano perchè non è conveniente il black power (definizione carina, basta non andare nell'antropologico), l'emrsione c'è di fatto. e' vero che l'italiano scappa, ma dagli alti scranni non è che diano un grande esempio. Vogliamo parlare della parte della remunerazione dei deputati che non entra nella dichiarazione?
L'americano medio se froda le tasse si vergogna.
Italo

jeremy ha detto...

Italo, d'accordissimo. Il problema è anche culturale: come dici tu un americano si vergogna, un italiano si vanta al bar con gli amici...

Italo Muti ha detto...

@Lisa
sono passato dall'incudine statale anch'io, so come ci si sente. Ma la cosa che mi ha spinto ad andarmene era la parificazione salariale per livello. Due lavoratori che hanno lo stesso livello ma che compiono in maniera diversa i propri compiti, uno in maniera scrupolosa e attenta, l'altro fregandosene altamente, alla fine stesso money. Uno dei gravi mali che hanno portato i sindacati è la proliferazione dei mediocri, specie protetta da contratto.
Italo

ceccotoccami ha detto...

@Italo
posso condividere l'ultimo commento su facebook?

Italo Muti ha detto...

@Ceccotoccami
fanne buon uso

Dane ha detto...

Tipo una t-shirt?!...

Italo Muti ha detto...

@Dane
Beh il creativo sei tu, carta libera.
Credevo che l'articolo non ti piacesse.
Magari metto il seguito solo sul mio blog dove entro più a gamba tesa, sempre senza fare tifo.
Italo

Tani ha detto...

@Jeremy: agli americani più che altro fanno un culo grande come il Grand Canyon se gli beccano ad evadere le tasse. In Italia gli evasori fanno le leggi...

@Dane: "Tipo una t-shirt?!.

:-))))

Italo Muti ha detto...

@Tani
ciao Bad Boy,
bella la foto, Olanda 1988 Campionati Europei?
Oltre al mazzo tanto, le remore sono anche morali, non sarà una febbre, ma sempre più diffuse che da noi. E in Canada?
Bye boss
Italo

Dane ha detto...

@ItalaoMuti: "Beh il creativo sei tu, carta libera.
Credevo che l'articolo non ti piacesse. "

Scherzi?! Senza voler fare il tifo (Tremonti mi ha sempre ricordato quei viscidi compagni di scuola che vengon promossi perchè copiano il compito dal vicino di banco ma poi fan carriera grazie al padre importante...), credo che la trovata di Tremonti sia stato una granat butatta in trincea per far saltar fuori le canaglie.
E siccome io sono uno di quelli che ritiene meno grave rapinare una banca rispetto a fondarne una.....
p.s.: ripasserò dal blog!... ;-)

@Tani: tu ridi ma io son serissimo. Senza voler demonizzare nessuno nè essere frainteso (ne abbiamo già parlato...), io della frase "Uno dei gravi mali che hanno portato i sindacati è la proliferazione dei mediocri, specie protetta da contratto" ne farei t-shirt da portare in giro...

p.s.: nel mio atelier ho già pronto anche il modello successivo: "Solo la muffa fa carriera per anzianità"

Italo Muti ha detto...

@Dane
Meno grave anche rapinare una banca che comprarla?
i creativi veri erano quelli presenti sulla Britannia che adesso ci ritroviamo a fare i moralisti o isoloni della democrazia.
Italo

Tani ha detto...

Ciao Italo,

In Canada sono meno severi, ma e il sistema stesso (Income Tax Act) che lascia spazio a mille interpretazioni, tutte accetate dal CRA. Siccome pero il livello dei servizi rapportato con il carico fiscale per il cittadino medio e più che buono, allora le tasse si pagano volentieri. Gli evasori, anche qui si trovano tra i piccoli imprenditori, quelli che possono lavorare cash.

I tulipani mi hanno fato innamorare con il calcio. Tutto comincio con la finale contro la Germania Ovest nel '74. All'età di sei anni mi trovai in una stanza piena di persone adulte (una ventina forse) che tifavano Germania. Cosi, per dispetto, ho scelto Olanda. Alla fine ho pianto, anche se di calcio non capivo niente. La delusione più grande pero e' stato il palo di Rensenbrink all'ultimo minuto contro l'Argentina quattro anni dopo. Ovviamente, l'apoteosi quell'indimenticabile tiro al volo con Dasajev impietrito.

Tani ha detto...

@Dane: guarda che io rido perché la battuta l'ho trovata geniale, mica volevo fare l'ironico.

Dane ha detto...

@ItaloMuti: guarda, spesso la gente si offende perchè come provocazione dico sempre che un voto comunista è un test di non-intelligenza. E' un po' una battuta (lo preciso prima che arrivi Clinter a sverniciarmi...) e un po' una cattiveria (il mio astio verso l'ipocrità santità della sinistra...), ma ho sempre usato certi eventi come dimostarzione del mio teorema.
Provate a pensare a Prodi: ai tempi in cui era Presidente dell'Iri ve lo sareste mai immaginato un giorno leader dei comunisti?!
A me se l'avessero ipotizzato mi sarei messo a ridere, e perchè non Montezemolo o lo stesso Berlusconi?!...

@Tani: lo so, ero ironico anch'io nel fare il serioso offeso. Teatro dell'assurdo, ho sempre adorato Dürrenmatt.. ;-)

cuginostivi ha detto...

e se invece i tremonti bonds fossero stati concepiti in quel modo per "non essere presi"? e i 12 miliardi stanziati saranno cosi' "reinvestiti" nella nuova cassa del mezzogiorno? 16. devo comprare impregilo?

Italo Muti ha detto...

@Cuginostivi
A me impregio non piace, però se fanno il ponte...
Prima di rifare una cassa del mezzogiorno manderei i tank per spazzare via mafia ed accoliti. bisogna agire anche nei gangli amministrativi, tutti quegli impiegati della macchina pubblica conniventi. Lì è il vero problema giuridico.
E comunque, secondo me dovrebbe essere a tempo con controllo stretto di gestione.
Ma è solo un'idea
Italo

Anassagora ha detto...

@ italo, certo che non è colpa tua.... era solo un commento non alla tua persona si intende.

Jeremy io non so da quando lavori ma per mia esperienza assicuro che gli studi un minimo di cambiamoento lo hanno dato (quantomeno le cose devono quadrare... se non quadrano gli acquisti...).

Il problema è soprattutto culturale... basti pensare che in valore assoluto (anche se nessuno lo dice mai) il settore con la più alta evasione è quello dipendente (accordo in nero dipendente/imprenditore). Rimane una questione culturale, e non (solo) di possibilità.

K

jeremy ha detto...

Andrea, 3 anni e gli studi sono una questione di quadratura come dici tu, ma se uno dichiara 5000 euro di reddito anche senza bisogno degli studi ti rendi conto che non è proprio normale come cosa.....Quindi sono fondamentalmente una cazzata, perche la dichiarazione è quella.

Dane ha detto...

"Rimane una questione culturale, e non (solo) di possibilità."

Sottoscrivo in pieno! Io stesso mi incazzo quando mi sento dire da amici e consocenti "ho pagato metà in nero e metà a fattura, così mi ha fatto lo sconto".
Non ti ha fatto lo sconto, lo ha fatto a sè stesso, cazzo! "Sconto" significa accettare di guadagnar meno per fare un favore ad un cliente o quantomeno non perderlo.
Se ti fai pagare in nero, lo fai per un tuo interesse non per quello del cliente. Ma "veniamoci incontro" che?!...
E faccio sempre il solito esempio: "Sei un dipendente?! Bene, quindi non puoi evadere, grazie a quel pagamento in nero quel tizio evaderà un tot di tasse, e da chi le andrà prendere lo stato quando a fine anno gli mancheranno?! da te!..."
E' un discorso "ruvido" messo così (non sono un contabile e dal secondo anno di Liceo in poi scambiai i disegni coi compiti di matematica della mia compagna di banco...), ma è per spiegarmi.
Ma gli italiani non lo capiscono, e si fanno ubriacare dall'uovo oggi per poi piangere quando lo Stato gli preleva la gallina domani.....

Anassagora ha detto...

Jeremy.. mica tornano gli studi con 5000 di reddito però....

jeremy ha detto...

Andrea, tornano...e il problema è proprio quello. Se vuoi far davvero controllo, alcuni parametri (taroccabili) non li devi nemmeno inserire nel calcolo. Perche gli studi sono diventati solo un metodo per controllare internamente il "nero": sai che devi fare tot senno esci dagli studi. E comunque, soprattutto per le ditte individuali e i professionisti, far tornare gli studi non è impossibile. Piu complesso farlo in un Srl, ma se gia escludi tutte le società oltre i 7 milioni di euro, dimmi tu che controllo è, a livello macro? I controlli si fanno in loco, in una nazione come questa, con multazze continue e inesorabili.

dag_nasty ha detto...

Questa è carina (a proposito di scudo):

Un bancario ticinese: "Se parlassimo, il governo italiano cadrebbe in 24 ore"
"Non c'è politico o esponente dell'economia italiana che non abbia un conto in Svizzera".

http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=501504&idsezione=1&idsito=1&idtipo=3

jeremy ha detto...

Dag, converrai che per quanto vero resta il fatto che la Svizzera resta una zona grigia (tendente al nero)che non aiuta di certo la lotta all'evasione. Che poi troppi da buoi danno del cornuto all'asino non ci sono dubbi...