di Libeccio
Fra un piagnisteo esterofilo e l'altro (ieri il modello inglese, oggi il Barcellona, domani magari il campionato russo), l'applicazione dei modelli teorici di marketing al calcio e ai suoi tifosi (che ne sono i principali fruitori) può essere riassunta nella seguente domanda: il potenziale di spesa del tifoso medio è allo stato attuale adeguatamente sfruttato? La risposta unanime degli addetti ai lavori è negativa. Si pone dunque il problema di aumentare la 'superficie' utilizzata del reddito del tifoso. Come?
1. Le principali società di calcio (serie A) italiane sembrano scosse da una febbre da nuovo stadio. La conseguenza di tale febbre porterebbe a dismettere impianti sportivi storici come lo stadio Olimpico di Roma, piuttosto che il Meazza di Milano, allo scopo di costruirne di nuovi di proprietà diretta delle singole società di calcio. O stadio o morte. gridano i dirigenti sportivi di queste squadre, i Della Valle brothers, Rosella Sensi e Claudio Lotito in testa, seguiti a stretto giro di ruota da Massimo Moratti e Adriano Galliani.
2. Il razionale che sta alla base di questa febbre è presto spiegato: il calcio così come è organizzato oggi in Italia non è remunerativo, anzi spesso produce passività difficilmente recuperabili. Siccome il tempo dei mecenati (ai quali forse appartengono ancora soltanto Moratti e Berlusconi, con il secondo infase di ripiegamento), fintamente disinteressati ma rapportati al calcio comunque mecenati, è finito da tempo. Occorre procedere spediti verso la costruzione degli stadi di proprietà in modo da allargare la base del business derivante dal calcio. L'esempio scontato che segue è quello del calcio inglese: Manchester United, Arsenal, e via citando.
3. E' interessante sottolineare il termine che più sta a cuore ai signori sopracitati. Il termine pluri-gettonato per quanto riguarda i progetti di costruzione dei nuovi stadi italiani è quello di "cittadella sportiva". Non solo catino di gioco dunque, ma anche molto "altro" che con lo sport nulla ha a che vedere: mega-parcheggi, centri commerciali, negozi di ogni tipo, centri fitness, ristoranti e appartamenti a migliaia (per lo stadio della Roma se ne prevedono 3.000). Parliamo di una speculazione enorme, che prevede milioni di metri cubi di cemento in zone attualmente agricole o comunque scarsamente dense e quindi "polmoni verdi", costosissimi processi di urbanizzazione, ulteriori carichi di inquinamento su scala, peggioramento delle dinamiche del traffico e derivati. La superficie dei principali progetti messi a fuoco (Lazio, Roma, Juve, Inter, Napoli, Samp, Firenze, Cagliari) equivale a circa la metà del territorio di regioni come Abruzzo o Basilicata. Una enormità.
4. Chi ci guadagna in tutto ciò? Forse i tifosi? La famiglia Sensi ha un pesante debito con Unicredit, da anni non riesce a fare campagna acquisti se non vendendo pezzi pregiati (Samuel, Chivu, Mancini, Aquilani), però vuole tuffarsi con convinzione nel business del cemento. Idem per Lotito (anche lui con pendenze pregresse con l'Agenzia delle Entrate per ripianare passivi di lontane gestioni), che dello stadio nuovo (di proprietà) fa addirittura una questione di vita o di morte. Le dimissioni di Andrea Della Valle a Firenze vanno lette proprio in questa direzione: un messaggio trasversale alla giunta fiorentina a proposito della Cittadella dello sport (o ci autorizzate oppure cediamo la Fiorentina a qualche sconosciuto e vi mettiamo nei guai con i tifosi). Lo stesso Moratti sta guardando con interesse a questa matrice di business perchè forse la cosa potrebbe evitargli i continui ripianamenti personali del passivo dell'Inter: insomma, gli Eto'o del futuro potrebbero essere pagati dagli acquirenti di bilocali in periferie degradate.
5. La Juventus è la società più avanti da questo punto di vista e prevede di inaugurare il nuovo stadio Delle Alpi entro il 2012 (sono già in vendita i biglietti per la gara di inaugurazione). Sull'area di 34mila metri quadrati verrà realizzato uno shopping center disegnato da Giugiaro, con una superficie commerciale di 19.500 metri quadrati e suddiviso in tre corpi. Quello centrale sarà costituito da un ipermercato (di circa 5000 mq) accompagnato da una galleria commerciale con 60 negozi. A fianco avrà gli altri due edifici, uno dei quali sarà dedicato a una famosa catena di fai-da-te, oltre a 2.000 posti auto aumentabili. «L'area del nuovo stadio sarà concepita come un "superluogo"», dicono in realizzatori, perché catalizzerà quotidianamente un gran numero di persone, se ne prevedono 10mila al giorno, tutti i giorni escluso il dì di partita quando saranno molti di più, e molteplici funzioni: non solo lo sport, ma anche shopping, svago e altro.
6. Proprio a Roma l'altro ieri si è tenuta una importante conferenza stampa,i n cui AS. Roma, Comune e Regione hanno presentato il progetto del nuovo stadio di proprietà della Roma calcio. 55 mila spettatori su due anelli distinti ,massima vicinanza al campo, molte occasioni di svago aperte 7 giorni su 7 in modo da vivere la dimensione del tifoso full time (l'avete già sentita, vero?). Migliaia di abitazioni per essere romanisti anche in termini di residenza e domicilio. Il parcheggio potrà contenere almeno 10.000 posti, aumentabili alla bisogna. E' di poche ore un comunicato stampa del Ministro Bondi: "Apprendo dai giornali che ieri si è tenuta una importante conferenza stampa sulla costruzione del nuovo stadio della Roma. Iniziativa interessante, tranne il fatto che nessuno di questo ministero è stato avvertito. Ed essendo questo ministero guarda caso proprio quello dei beni culturali, avvertiamo che in una città come Roma (leggasi: in qualsiasi grande città) uno non può neanche pensare ad un progetto del genere senza averci preventivamente consultati". Il messaggio è chiaro: non pensino i politici locali di farsi belli agli occhi dei tifosi, anche noi dobbiamo essere della partita. E comunque non esagerate nelle semplificazioni a scopo propagandistico....
7. Gli stadi in Italia si riempiono sempre di meno, per non dire che sono spesso semivuoti, considerato che si è fatto di tutto per mettere il tifoso con il sedere incollato al divano allo scopo di favorire i padroni del vapore (pardon, delle pay-tv). Però ne vogliono costruire di nuovi perchè quelli che ci sono non vanno bene (parliamo di stadi seminuovi o rifatti di recente che già occupano superfici enormi). Perchè non vanno bene? Se lo chiede il tifoso appena appena avveduto, non quello che si beve qualsiasi tromboneggiamento degli ayatollah locali (ai queli magari verrà fatto uno sconto sugli appartamenti). Non vanno bene perchè su quelli vecchi nessuna speculazione può essere imbastita, visto che sono gestiti quasi sempre dai comuni e dal Coni. Per non parlare dei terreni di prossima destinazione che da agricoli diventeranno edificabili con margini abnormi di profitto, oltre all'indotto creato da questa edilizia assistita (ma i prezzi delle case non sono in calo?).
8. Inoltre queste operazioni saranno a costo zero, si affrettano a precisare gli accesi sostenitori dello stadio di proprietà. E qui dovrebbe nascere il sospetto delle implicazioni spesso ambigue di queste iniziative; a costo zero per qualcuno, ma salatissimi per la comunità. Trascuriamo quanto potrà accadere nella gestione di appalti e sub-appalti (non esistono solo i costi di costruzione dei privati, ma anche le opere di urbanizzazione a carico dei comuni), però forse è prematuro parlarne.
9. Lo scenario che si configura a lavoro effettuato (problemi d ispeculazione e inquinamento del territorio a parte) prefigura il tifoso "tipo"abitante dentro il bilocale con finestre colorate con i colori della squadra del cuore, che trascorre le sue giornate nel bar ristorante super tifoso, le sue domeniche dentro lo stadio da mattina a sera notte compresa. Tutto ciò può fare felice qualcuno, ma è lontano da un idea pur minima di socializzazione, rapporto con il contesto sociale, vivere lo sport anche per quello che lo sport può significare prescindendo dal tifo. Parliamo di cultura sportiva e di apertura verso la comunità. Il calcio forse ha bisogno di "uscire" verso la comunità piuttosto che "entrare" in questi mondi esclusivi dove la comunità spesso è intesa come "nemica" o nella migliore ipotesi "altro". Il calcio e i suoi tifosi deve uscire dalla storica ghettizzazione, mentre sembra che li si voglia sempre di più inchiodare dentro le loro stesse pulsioni distruttive e di isolamento.
10. Alla luce di questi ragionamenti vi chiediamo: tutta questa roba conviene a itifosi e alle comunità che i nuovi stadi ospiteranno? Non si rischia l'ulteriore ghettizzazione del tifoso, già di per sè vincolato dentro stereotipi e proiezioni caricaturali? Non si rischia di produrre pesanti stravolgimenti degli equilibri dei territori dove i nuovi stadi devono sorgere e di trasformare in cattedrali nel deserto i vecchi (fino a quando anch'essi non saranno attaccati dalla speculazione)?
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)
P.S. Per la morte di Domenico, ammazzato brutalmente mentre giocava a calcetto, non si è tenuto neanche un minuto di silenzio sui campi di calcio italiani (di ogni serie). Di quelli che non si negano alla zia del presidente, morta magari di morte naturale a 95 anni. Non abbiamo sentito commenti da parte delle figure più autorevoli dello sport, e non solo dello sport. Si è fatta passare sotto silenzio (solo ''Chi l'ha visto'' gli ha dedicato ampio spazio) una cosa abominevole indegna di un paese appena appena civile. Anche questa volta il calcio non è riuscito a essere migliore di quello che sembra.
39 commenti:
Tutto condivisibile. Pensa che bello, nel "superluogo" (...) il tifoso in trasferta potrà andare al grande magazzino della catena fai-da-te e acquistare direttamente bulloni e cacciaviti pronti per l'uso!
La risposta del tifoso italiano sarà ferma ed inequivocabile: continuerà a comprare merchandising taroccato...
Diretto, la tradizione e i costumi prima di tutto....
immaginate le vetrate del centro commerciale alla prima sassaiola..
Sulla morte di Domenico Gabriele francamente mi aspettavo di più da parte di altre istituzioni, e magari un po' di fatti. Sinceramente, un ragazzo ucciso, preso in mezzo a un regolamento di cosche rivali, merita più di un intervento degli Abete di turno e di tanta retorica
Eltopo, sei un teppista!
Anche la morte del giovane calciatore albanese del Ravenna Brian Filipi è passata sotto silenzio. Solo Atzori lo ha ricordato. Brian era un ragazzo normale, tutto casa e pallone. Stava mettendo tutto sè stesso per sfondare nel calcio. L'ultima volta che l'ho visto gli ho fatto i complimenti e mi ringraziò abbassando gli occhi. Il pudore degli umili, che se ne vanno nell'indifferenza del baraccone, così come Domenico. Senza audience non sei nessuno.
Concordo con Carlo. Anche se troppo spesso si tende alla logica del Marchese del Grillo.
Io credo che tutto il pezzo fosse tranquillamente sintetizzabile in:
1) Parliamo di una speculazione enorme, che prevede milioni di metri cubi di cemento in zone attualmente agricole
2) a costo zero per qualcuno, ma salatissimi per la comunità
3) non esistono solo i costi di costruzione dei privati, ma anche le opere di urbanizzazione a carico dei comuni)
4) Lo scenario che si configura a lavoro effettuato (problemi d ispeculazione e inquinamento del territorio
5) Non si rischia l'ulteriore ghettizzazione del tifoso, già di per sè vincolato dentro stereotipi e proiezioni caricaturali? Non si rischia di produrre pesanti stravolgimenti degli equilibri dei territori dove i nuovi stadi devono sorgere e di trasformare in cattedrali nel deserto i vecchi (fino a quando anch'essi non saranno attaccati dalla speculazione)?
Aggiungiamo (sì, sono un rompicoglioni!...) che a tali centri commerciali il decerebrato medio giungerà in macchina (ovvio, vuoi mettere mezz'ora di coda chiuso nel suo acquario sedicivalvoletidissiai contro 40 minuti di pedalata all'aria aperta?!...), intasando i nuovi stradoni che i comuni saranno obbligati a costruire stuprando ulteriore erba.
Tutto questo fino alla prossima speculazione che porterà ad abbandonare tali cattedrali. Finiranno così, come le fabbriche di Detroit: http://www.time.com/time/photogallery/0,29307,1864272_1810111,00.html
p.s.: massì, in fondo come mi è stato detto dal Muro, non bisogna sentirsi in colpa: http://www.artificialowl.net/2008/05/visual-archives.htm
Il mondo ha ormai imboccato un'altra direzione, ma gli italiani non se ne sono accorti.....
settimana scorsa durante il weekend oktoberfest, siamo andti con degli amici a visitare l'Allianz Arena a Monaco. Non ci sono ipermega centri commerciali nè appartamenti nei paraggi, ma una tangenziale, la fermata della metropolitana e un ampio parcheggio. Dentro negozi di merchandising e una birreria dove i tifosi che non hanno il biglietto vanno a vedersi la partita in tv. Troppo minimal, evidentemente, per gli standard italiani , ma del resto: cemento non olet :-)
Una cosa non ho capito: il concetto di costo zero. Per chi? Per la comunità? E ci mancherebbe altro che gli pagassimo un'opera ad uso PRIVATO e proprietà PRIVATA! Comunque gli oneri di urbanizzazione, sull'area, sono a carico dell'appaltante (non sono sicuro se anche quelle di raccordo sulle strutture gia esistenti sono a carico dell'appaltante, mi devo informare). Certo se costruisci in Culonia qualcuno ti dovra portare strade, luce, gas e fognature. E li scatta: E IO PAGO! E IO PAGO!
@ paperogha Ecco appunto, come avevo scritto a commento di un pezzo del direttore. Per costruire uno stadio nuovo (ammesso che ce ne sia la necessità) è obbligatorio costruire mille cose intorno ?
Giusto, sull'area. Ma se l'area è fuori mano? I mezzi pubblici di cui si parla saranno a carico di Unicredit? Della Valle metterà il marchio Tod's sulle fognature, come sponsorizzazione?
Si' Ale, perchè lo stadio nudo renderebbe vana ed inutile la speculazione.....
Direttore, di quali mezzi pubblici parla?! Si ricorda le premesse (o promesse...) al Forum di Assago?!...
C'è la navetta dalla fermata MM di Romolo...
Dane, forse, stanno per aprire le stazioni della Verde. Dopo 20 anni, credo. Diretto, è proprio questo il punto: si presume che essendo zona agricola abbia i servizi che gli competono (praticamente nulli, comprese le strade inadeguate al flusso di migliaia di persone). Quindi quando parlano di costo zero sono leggermente irritanti. E infatti non pensiamo ad un preservare l'ecologia quando sentiam parlare di terreni agricoli: semplicemente ci vogliono i dindini pesanti per renderle fruibili dal punto di vista urbanistico. Senno la Lombardia sarebbe un'enorme area edificabile da riqualificare a terreno agricolo, alla bisogna.
....i servizi che le competono....
Che voi sappiate riusciranno ad aprire la fermata Milano forum prima dei mondiali del 2010??
Scusate l'Ot, ma ultimamente sottomilano.it è scarsamente aggiornato
anjo, è tutto legato all'Expo. La data di fine lavori è il 2015. Per quell'anno dovrà essere tutto pronto. Anche se doveva essere pronto per il 2010, lo sara sicuramente per il 2015. Il Celeste e i suoi Cherubini hanno detto che sarà cosi. Amen.
Carlo: un presidente ha dedicato la vittoria della sua squadra all'amico boss. In molte zone d'italia chi ha ucciso domenico in genere e' considerato un eroe.
Piu' che minuti di silenzio ci sarebbe bisogno di minuti di urla
Dane: dopo tav, ponte sullo stretto, mose, salerno-reggio calabria, expo, non vale la pena neanche di spender mezza parola su ste quisquillie..adesso c'e' da pensare alla questione meridionale, da risolvere al piu' presto: leggiti il discorso di insediamento del duce...
@Direttore: "C'è la navetta dalla fermata MM di Romolo..."
Ahbbèh, allora ritiro tutto..... :-D
E se uno abita in Bovisa?! Ho un amico che lavora negli uffici di Milanofiori, quando c'è un evento serale per lui è praticamente impossibile tornare a casa la sera dopo il lavoro. Di solito si ferma lì a mangiare una pizza, aspettando che la carne in scatola parcheggi ed entri al forum...
Alè, tutti insieme appassionatamente in automobile, e mi raccomando: mai più di due per macchina...
@ Jeremy: il fatto è che la verde per Assago doveva esser pronta per il 2008 (per non parlare della gialla fino alla Comasina che doveva esser aperta nel 2007). Quando son passato l'ultima volta per Assago (qualche mese fa) mi sembravan a buon punto...
@ Dane: "tutti insieme appassionatamente in automobile, e mi raccomando: mai più di due per macchina..."
A proposito, qualcuno sa se riscontra successo il car-pooling sull'A8??
Ritornando all'argomento del post: eventualmente in quale zone farebbero il loro stadio il Milan e l'Inter? (lo chiedo perchè ho paura per il parco agricolo sud).
Se il progetto di realizzarlo andasse in porto almeno lo farebbero in condivisione (come il Bayern ed il Monaco 1860) o separate (mangiando ulteriore territorio)?
@ Dane: a "tutti insieme appassionatamente in automobile, e mi raccomando: mai più di due per macchina..." volevo aggiungerci: sacrosante parole
Metrò Forum Assago: come ogni anno, sarà pronta l'anno prossimo. In compenso avanzano i lavori per il nuovo villaggio commerciale, disegnato da architetti strabici: un vero pugno nell'occhio. DANE: sai che apprezzo la tua battaglia, l'altra sera pensavo a te quando due miei colleghi a mezzanotte sono ripartiti da Cologno in bici per rientrare a casa, perfettamente attrezzati e allenati, sciroppandosi una ventina di chilometri di strada. Il giorno dopo erano entrambi a casa, uno col colpo della strega, l'altro con la bronchite. Il problema per me non è la bici o la macchina, è il modo di utilizzarle. Milano è una città che non prevede più spostamenti, su due o quattro ruote. Rimane l'arte di arrangiarsi.
Alenar, se si sono infortunati per 20 km di strada (sta qua la pubblico su Ciclistica.it!...) allora non erano ben allenati come dici (che poi anche la storia dell'allenamento è una minchiata: la mia ragazza si fa Milano-Abbiategrasso in poco più di mezz'ora, con talleur e tacchi a spillo...).
Tu dici che non è un problema di mezzi ma di come vengono utilizzati. Fino ad un certo punto (perchè se il mondo fa cagare è certo più colpa dell'automobile che non della bici), comunque posso anche darti ragione (il caso di San Donato è eloquente.....) ed è quello che dico da tempo: l'automobile ha atrofizzato i cervelli: Agnelli, Pirelli e l'Anonima Asfalti ha convinto un intero popolo che senza macchina non si può e che con la macchina è meglio. Gli autosauri sono carne morta ma non se ne rendono conto, nel resto d'Europa hanno già aperto gli occhi. Ah, ma adesso arriva l'Euro 5....
"tutti insieme appassionatamente in automobile, e mi raccomando: mai più di due per macchina..." Grandissimo Dane! La cosa straordinaria è che in sto forum si è venuti subito al dunque della questione stadi (=SPECULAZIONE EDILIZIA), mentre moltissimi quotidiani non ci sono ancora arrivati...Cmq sti stadi son veramente un qualcosa di megatrash (lo Stadio delle Aquile è un piccolo capolavoro)...e poi io trovavo molto più affascinanti Highbury e l'Olympiastadion piuttosto che l'Emirates e l'Allianz...sti nuovi stadi mi sembrano tutti uguali!
Parlo per Firenze, le altre situazioni non le conosco:
- Il Franchi, pur essendo monumento nazionale, è obsoleto: inanzitutto andrebbe coperto, cosa costosissima, poi bisognerebbe eliminare le due curve e fare una cosa tipo Marassi, altra cosa costosissima, inoltre è inserito in una zona non adatta ad accogliere 40mila persone durante serate come quella di mercoledì, ergo ci vuole uno stadio nuovo a Firenze, tutti i fiorentini e non lo sanno, e se non lo sa Libeccio mi dispiace.
- L'area che dovrebbe esser stata individuata è a Castello (dove Carlo Lorenzini, in arte Collodi, ha realmente inscenato Pinocchio, pochissimi lo sanno), area sotto sequestro da parte della magistratura, dove era prevista la realizzazione di un parco e palazzine ad uso comunale. Questo non si farà più e Della Valle vorrebbe farci la cittadella, con museo sportico, alberghi e negozi annessi.
- La cessione dei terreni avverrà, presumo, con il classico scomputo per oneri di urbanizzazione, che ovviamente sarebbero a carico delle società. Soldi per la costruzione di stadi e viabilità che ogni imprenditore vuol riprendere con gli interessi attraverso negozi, alberghi, ecc, mentre sono all'oscuro di ipotesi appartamenti, che troverei aberranti
Fermo restando il condivisibile messaggio di fondo dell'articolo, che resta la ovvia speculazione edilizia dietro tutte queste manovre, i casi vanno affrontati uno per uno e in profondità. Altrimenti si dice cose come: ma c'è bisogno dello stadio a Firenze? Provate a venirci e poi vi risponderete da soli
Mi permetto di correggerla direttore, la navetta per Assago parte da Famagosta e non da Romolo.
Mi sono giunte delle voci che il cantiere di Assago sia fermo a causa del fallimento della ditta appaltatrice. Mi capita di passarci spesso e dopo la realizzazione degli scheletri delle due nuove stazioni e del ponte che dovrebbe collegarne una al Forum (che sono lì da più o meno un annetto),non mi pare di aver più visto gente che ci lavora
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_luglio_28/accordo_metropolitana_assago_formigoni_moratti_prolungamento-1601611223806.shtml
è il link all'articolo più recentè trovato sulla questione metro ad Assago
Leo, scusa l'ignoranza ma sto cencando di capire il problema. Parto dal tuo "area sotto sequestro da parte della magistratura, dove era prevista la realizzazione di un parco e palazzine ad uso comunale"
1) Chi è l'originario porprietario di quei terreni?!
2) La qualifica catastale dei terreni è "edificabile" o "non edificabile"?!
3) Il Comune per farci parco e palazzine li avrebbe acquistati regolarmente?!
4) Perchè "questo non si farà più"?!
5) Per quale motivo i terreni sono stati sequestrati dalla magistratura?!
Denghiu, sto cercando di capirci qualcosa...
La vicenda di Firenze è ingarbugliata. Tralascio gli antefatti per snellire la spiegazione. I terreni dell'area di Castello sono di proprietà Fondiaria (Ligresti, quindi). L'accordo della proprietà con il Comune e gli altri Enti locali (contestato per anni e anni, ma poi andato in porto)prevedeva la costruzione di appartamenti, alberghi, centri commerciali nonchè uffici e strutture pubbliche come la Scuola sottufficiali dei Carabinieri (enorme), uffici della Regione e della Provincia (quest'ultima recalcitrante). In cambio la proprietà cedeva al Comune, come contropartita, un'area, contigua alla parte costruita, da adibire a Parco metropolitano, da attrezzarsi a carico di Fondiaria. Successivamente, questa primavera, veniva presentata l'ipotesi di progetto dello Stadio nuovo e della Cittadella viola a cura della proprietà della Fiorentina, chiedendo al Comune l'indicazione di un'area dove realizzarla. Con una procedura fulminea e per vie brevi, la giunta procedeva alla (tentata) modifica del Piano strutturale per poter collocare il tutto al posto del Parco metropolitano di cui sopra. Per questo l'intervento della Magistratura (con l'inchiesta e il sequestro di tutta l'area), che ravvedeva irregolarità varie, contiguità più che sospette tra l'Amministrazione comunale e Ligresti etc. Tralascio il contenuto delle intercettazioni che, al di là di eventuali reati penali, evidenziano una considerazione dell'interesse pubblico da parte degli amministratori di allora pari a sotto zero. La proposta del nuovo sindaco è invece di collocare le strutture della Fiorentina sempre a Castello, ma riazzerando tutto, in pratica il Parco metropolitano rimarrebbe tale e la Fiorentina, se vuole, può comprare i terreni o parte di essi da Ligresti, fatta salva la volumetria del costruito che deve rimanere uguale a quanto stabilito prima. Nel frattempo la Scuola dei Carabinieri è in forte discussione, sia per irregolarità del progetto, sia perchè ai Carabinieri alla fine non interessa poi tanto (lo scoprono ora!). In ogni caso, tutti gli uffici pubblici che dovevano essere costruiti lì, a mio parere, non sono poi così necessari (la Regione ha già uffici relativamente nuovi a Novoli) ma erano solo favori a Fondiaria, per permetterle di costruire poi la sua parte (sia centro commerciale che soprattutto appartamenti) a rischio di impresa zero. Ora Ligresti è in forte difficoltà: ha un'area gigantesca sotto sequestro giudiziario, un sindaco che non è più così propenso a fargli da zerbino e, se le commesse pubbliche vengono revocate, rischia di rimanere poi con centinaia di appartamenti invenduti sul gobbo. Per cui può darsi che alla fine acconsenta a cedere una parte dei terreni per la cittadella e lo stadio. Mi scuso per la pappardella piuttosto lunga, ma essere sintetici non sempre è possibile.
Ma che scuse, grazie mille piuttosto. Comunque vien voglia di tifare per il terremoto.....
@ Leo
in realtà Pinocchio è si stato scritto a Castello, che allora era nel comune di Sesto Fiorentino, ma proprio a Sesto Fiorentino si svolge gran parte della storia.
Mastro Ciliegia non sarebbe stato altri che tale Antonio Segoni, fabbricante di bare di via della Petraia, perennemente con il naso arrossato dal bere. Geppetto era invece un falegname suo amico, che veniva chiamato “Polentina” a causa di una vistosa parrucca bionda che copriva pudicamente una grave calvizie. Anche per il Grillo Parlante ci sarebbe stato un personaggio di riferimento: il prete Don Zipoli di Sesto, che nelle sue mansioni di confessore avrebbe suggerito a Lorenzini l’animaletto metafora della coscienza.
Il Pescecane era Girolamo Pagliano, ricco possidente napoletano trapiantato a Firenze, di professione usuraio.
La Fatina dai capelli turchini è la figlia del giardiniere della Villa La Petraia, Giovanna Ragionieri, vissuta dal 1868 al 1962.
Il Gatto e la Volpe erano due ladri di polli, anche se non esattamente identificabili: secondo alcuni erano della zona di Sesto Fiorentino, mentre secondo altri erano originari di Campi Bisenzio.
Venendo ai luoghi collodiani l’Osmannoro, zona ancora molto paludosa all’epoca poteva suggerire il mare in cui Pinocchio incontra il Pescecane e l'Isola delle Api Industriose dove Pinocchio si rifugia è il piccolo centro abitato di Santa Croce all'Osmannoro, che in inverno appariva come un isolotto in mezzo alla piana allagata.
Colonnata, sempre a Sesto, è il paese dei Barbagianni in quanto vi abitavano gran parte degli operai della ceramica Ginori che tornavano a casa sempre imbiancati dalla polvere di porcellana.
L'Osteria del Gambero Rosso è anch'essa a Colonnata, esattamente dove c'era nell'Ottocento un'osteria che, come ornamento, aveva due orci davanti all'ingresso, che raffiguravano due gamberoni
Il Campo dei Miracoli era il giardino della Villa Gerini, sempre a Colonnata, dove si racconta che un giardiniere trovò realmente due scrigni d'oro sepolti.
Il Paese dei Balocchi era la fiera di Sesto Fiorentino, che si svolgeva, e si svolge ancora, alla fine di agosto ed attirava visitatori dalle zone tra Firenze e Prato.
E' invece di Castello la Caserma dei carabinieri dove viene portato Pinocchio, lì dove adesso c'è una casa del Popolo.
La città di Acchiappacitrulli era Firenze, che all'epoca in cui Collodi scrisse il libro era in grave crisi finanziaria a causa degli investimenti fatti durante il periodo in cui fu capitale d'Italia e non si può non accostare il teatro delle marionette di Peretola, con il teatro itinerante a cui Pinocchio ad un certo punto si aggrega.
Per il resto del msg concordo con te e con la ricostruzione di Buran i cui antefatti tralasciati risalgono agli anni ottanta e che è bene tralasciare non solo per snellire la spiegazione.
Ciao a tutti.
Buran è stato perfetto Dane, non ho da aggiungere altro. Cecco sapevo che parte delle "scene" erano ambientate anche a Sesto, paese dei balocchi ecc. Ti ringrazio per la rinfrescata, soprattutto avrà incuriosito un po' tutti, dato che è stata soltanto Collodi, da un punto di vista turistico, a godere della fama di Pinocchio
Post da ovazione.Complimenti.
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