Prendendo spunto dal caso Cannavaro-vespa, si sono lette tante cose interessanti. La principale è che 'Nel calcio i controlli sono seri, ma siccome è uno sport tecnico il doping è molto meno diffuso e quindi smettiamola di fare insinuazioni', nostra sintesi brutale anche di molti post di Indiscreto. Da maestrini del sentito dire portiamo anche modeste esperienze personali, visto che per il nostro vero (si fa per dire) lavoro (si fa per dire bis) frequentiamo giocatori di serie C che una volta su mille diventano da Nazionale e ci rimangono fedeli. Campione a fine carriera, a trenta e passa anni ruba gli ultimi soldi ad una provinciale. Il medico della squadra è di scuola ciclistico-toscana (il che non vuole dire assolutamente che quella squadra sia toscana, stronchiamo subito il 'chi è'') e ogni giovedì ordina a tutti i componenti della rosa di sottoporsi ad una serie di flebo. Varie le sostanze iniettate, fra cui un potente cardiotonico, tassativa la consegna del silenzio anche con le famiglie. Nessuno si ribella, tranne due persone. I due vecchi, a cui della carriera frega ormai pochissimo. Dopo varie minacce vengono esentati dalle flebo, ma continuano a giocare. Fra l'altro molto bene, fisicamente reggono il ritmo degli avversari ma soprattutto dei compagni. Invitati da noi a denunciare l'andazzo, alla federazione o almeno ad un giornale (possibilmente il nostro), scelgono omertosamente di farsi i fatti loro. Sottoponiamo questa storiella al giudizio dei due partiti: si può dimostrare che il doping nel calcio serva meno che in altri sport ma anche che quello di squadra (quindi non dovuto a genialate individuali: Davids, Blasi, Kallon, eccetera) non sia mai stato nemmeno sfiorato dalle indagini: nè in Italia né nella mitica Spagna, per non parlare del resto del mondo. L'unica realtà certa è che il ciclismo ha il coraggio di abbattere i suoi idoli finti, il calcio no. Nessuna manifestazione popolare per Danilo Di Luca, nessun cassonetto rovesciato, nessun garantismo (che non è una brutta parola), nessun demente che urli 'Hanno voluto colpire l'Abruzzo'.
15 commenti:
"La principale è che 'Nel calcio i controlli sono seri, ma siccome è uno sport tecnico il doping è molto meno diffuso e quindi smettiamola di fare insinuazioni', nostra sintesi brutale anche di molti post di Indiscreto."
Direttore, ognuno risponde per sè, ma mi sento di poter dire che, al contrario, questa tesi è rigettata sdegnosamente dalla quasi totalità del forum...
Concordo con Dane.
Al di là di questo, articolo che fotografa fedelmente la situazione...con un ciclismo che sarà uno sport finto quanto vogliamo, ma che da questo punto di vista è sette gradini sopra al calcio.
Che di controlli, veri o finti, non ne ha nè a livello italiano nè a livello internazionale.
Poi il Generoso Rossi della situazione si colpisce senza pietà, ma al Gattuso che rifiuta i controlli si dà solo un buffetto..paura di scoperchiare il vaso di Pandora, e di fare la fine del ciclismo?
Diretto, noi categoria protetta di lettori indiscreti diciamo NO a questa generalizzazione sommaria fatta da lei di pirsona pirsonalmente. Oggettivamente, in pochi sostengono che il doping sia un elemento sconosciuto al calcio. E le statistiche sono brutali: lo ZERO (l'unico caso è un mondo a parte: se avessero potuto gli avrebbero imputato qualche omicidio o qualche rapina. Hanno scelto il doping e andava benissimo cosi.....)alla voce positivi nei Mondiali di Calcio è un'assurdità statistica. Poi si puo anche discutere dell'incidenza o meno sul reale rendimento, ma che non esista sa tanto di marmottone.....
Io ho parlato di sport tecnici ma non volevo sostenere la tesi che fossero immacolati (nel caso fosse riferito a me, non vorrei peccare di egocentrismo visto che oggi non ho letto i commenti del muro del calcio)
Mi e vi ricordo che c'è chi ha preso per il culo un allenatore per le bistecche di cinghiale, salvo poi adottare scusa similare quamdo è stato colpito un suo giovatore. Giornaservi compresi.
Ah, tra l'altro in un caso squalifiche sacrosante, nell'altro si è creduto ale pseudo bistecche o giù di lì. Cordiali saluti.
Oddio cecco, chi era che non mi ricordo? Uno dei due è Capello se non mi sbaglio.
@jeremy
http://www.youtube.com/watch?v=zYhJsNqqNFA
Fenomenale!!! Il tenero mammifero....il gusto di setola....
ma se il vecchio campione gioca bene perchè starebbe rubando lo stipendio?
Ma non si è sempre detto che ai controlli ne hanno fatte di tutte, tipo usare l'urina di tizio e caio al posto della propria etc.? Oppure: perchè si oppongono al famoso controllo comparato sangue-urine? E sempre a proposito di sangue, perchè l'ematocrito non si può controllare (almeno credo...), sapendo bene, eppure, che almeno in Italia (anche se non in Inghilterra e Spagna) è proibito l'aumento artificiale dei globuli rossi? Quello che mi stupisce di questo racconto è che si usino ancora i cardiotonici, non essendoci ormai più alibi: sono proibiti e soprattutto, rispetto agli anni 70, ne sono accertati gli effetti collaterali ampiamente negativi, tanto che non sono pochi quelli che ci hanno rimesso la pelle quasi certamente per il Micoren consumato a fiumi. Che fa male è una cosa risaputa, eppure insistono: roba da criminali veri e propri, non semplicemente da disonesti. Poi però tutti si indignano quando il bischero di turno viene beccato semplicemente per qualche pippata fatta per insana "passione"
Il Doping nel calcio per me è diffusissimo, semplicemente non lo cercano, per non fare la fiene del ciclismo. Lancio una provocazione (mica tanto poi), ma al ciclismo è convenuto essere l'unico sport che lotta seriamente contro il doping?
Assolutamente no. Come non ha senso per il calcio. Chi si bomba vince, solo se è già ad alti livelli di suo. Tanto vale liberalizzare il tutto e via, che crepino se sbragano... cazzi loro.
Testimonianza diretta del medico sportivo circa 10 anni fà sulla squadra di paesotto, corteccia surrenale a gogo.
Ma comunque mi pare che Diego non sia stato l'unico positivo nella storia dei Mondiali: mi ricordo un haitiano nel '74, uno scozzese nel '78 e uno spagnolo (Calderè) nell'86. Sempre poco roba, d'accordo...
Ragazzi, chiunque abbia mai giocato a pallone, anche nella squadra di amici nel cortile della parrochietta, sa benissimo che puoi essere tecnico quanto vuoi, ma chi arriva prima sul pallone comanda il gioco ... io lo vedo adesso che di anni mi avvicino ai quaranta, che differenza abbissale con qualche anno fa ... correre tanto e recuperare in fretta è essenziale, soprattutto nel calcio di oggi, delle 50-60 partite a stagione. E non vale solo per gli umili gregari, dove la differenza di corsa determina una carriera tra la A o la lega pro ... ma anche per campionati affermati, visto che oggi se toppi tre partite di fila sei con siderato finito ...
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