L'ora di Sacripanti

di Stefano Olivari
L’allenatore del momento è Pino Sacripanti. Non solo per la vittoria di ieri pomeriggio della sua Pepsi Caserta su Milano, dopo due tempi supplementari: straordinarie le prestazioni di Ere e Bowers, mentre l’Armani ha avuto un ottimo Finley ed anche un Mancinelli capace di far dimenticare per due ore il caso Hall-Facebook (l’ala è stata messa fuori squadra per avere criticato la società via web). Sacripanti è anche diventato il candidato numero uno alla panchina della Nazionale. All’esonero di Recalcati manca solo l’ufficialità e i sogni proibiti, D’Antoni e Tanjevic, sono destinati a rimanere tali. Così è prevalsa la linea del presidente del Coni Petrucci: no ai potenziali ricatti dei grandi club, in primis la Siena di Minucci. Anche Meneghin si è convinto che Pianigiani in azzurro significherebbe esporsi ai condizionamenti di una realtà che vorrebbe riaprire il fronte dei cosiddetti ‘passaportati’, cioè gli italiani naturalizzati. Dall’anno prossimo dovrebbero essere al massimo uno per squadra, e siccome in Italia la Montepaschi è l’unica ad averne due decisivi (Stonerook ed Eze) è evidente che non lascerà partire il suo allenatore senza qualcosa in cambio. A questo scenario si aggiunge il fatto che i giocatori che dovrebbero costituire il futuro azzurro sono molto legati a Sacripanti, che li ha allenati nell’Under 20 e che più di Recalcati e di qualsiasi altra alternativa li ha avuti a disposizione insieme. Altro dettaglio: con un Recalcati ‘sopportato’ fino alla scadenza del contratto (30 settembre 2010) come supervisore, Sacripanti potrebbe convivere benissimo visto che gli ha fatto anche da assistente. Sarebbe una sconfitta politica per Siena, che però sul campo continua a dominare: dopo aver triturato Teramo sabato sera è in testa a punteggio pieno dopo tre giornate insieme all’Air Avellino, autrice di uno straordinario colpo a Roma, e alla Benetton. Proprio a Treviso si è giocata la seconda partita più emozionante della domenica, vinta dai padroni di casa su una Scavolini Pesaro trascinata dalla regia di Marques Green, dalla foga di Hicks e dai tiri da fuori del figlio d’arte Sakota e del belga Van Rossom (l’unico sbagliato quello del possibile sorpasso, sulla sirena): decisive nei momenti caldi la concretezza sotto canestro di CJ Wallace e la creatività offensiva di Gary Neal. Molto positivo Daniel Hackett, che dell’Italia di Sacripanti sarà una colonna. (pubblicato sul Giornale di oggi).

10 commenti:

Leo ha detto...

Ma Recalcati non lo possono licenziare? Io non gli farei supervisionare niente... L'aria da guru di un allenatore fallito è peggio dell'arroganza di chi per lo meno vince

Stefano Olivari ha detto...

L'unica salvezza per la federazione è che spunti un club disposto ad accollarsi almeno una parte dei 500mila euro del contratto del c.t., che in nessun caso andrà in panchina l'anno prossimo per le qualificazioni europee (l'ha detto lui stesso sabato sera a Cantù).

Leo ha detto...

Ho capito ma far fare il supervisore a una persona della quale vuoi liberarti che senso ha? Meglio pagare 500mila euro e non fargli fare niente. Non mi sembra un ruolo di secondo piano. Al limite potrebbe fare il dirigente accompagnatore...

transumante ha detto...

Leo: in consiglio federale ha molti amici, e lo staff delle nazionali e' composto da suoi uomini. Per questo non fu ingaggiato messina l'anno scorso, visto che avrebbe fatto pulizia

Stefano Olivari ha detto...

Sì, è un discorso molto politico. Se no non si spiega come nel toto-candidature non siano comparsi, nemmeno con l'1% di chance, il migliore dei disoccupati (Matteo Boniciolli) e quello che in rapporto al materiale umano allenato in carriera è il migliore di tutti (Lino Lardo). E' evidente che puntando su D'Antoni o su Tanjevic adesso il tuo scopo sia solo quello di farti dire di no.

kalz ha detto...

Sì, va be', Charlie in nazionale è cotto e stracotto, ma se il problema fosse tutto lì sarebbe una cuccagna. Tanto per citare un tipetto che nel dopoguerra ha portato il verbo del basket moderno in Italia, "Fondamentals, fondamentals, fondamentals", in questo caso non tanto riferito alla tecnica dei giocatori quanto all'intero movimento.

Leo ha detto...

Grazie per le spiegazioni. In ogni caso in tempi come questi dobbiamo ringraziare mille volte l'iperstraniera Siena che per lo meno ci colloca sulla scena del basket europeo.

nanomelmoso ha detto...

e dell'allenatore di milano non vogliamo parlare? anche lui mi pare un decotto ...

kalz ha detto...

@Leo, se seguiamo il tuo consiglio che ce lo mettiamo a fare un altro allenatore in nazionale. Anzi, aboliamo la nazionale, così abbiamo risolto.

Dane ha detto...

Settimana scorsa nella sala d'aspetto del notaio ho letto un interessante articolo su una rivista di basket (non ricordo il nome, ma non credo ne escano molte...Superbasket, Tuttobasket, può essere?!...) i cui oltre a personali valutazioni (persi i treni Messina e Scariolo, qualsiasi scelta diversa da Pianegiani sarà solo una scelta politica, etc...) si chiarivano i retroscena politici che hanno portato ad inchiodare Recalcati sulla panchina azzura.
Insomma, qualcosa dal calcio anche il basket italiano ha imparato.....