Mancano solo le classifiche

di Libeccio
1. Soprattutto in Italia il calciomercato impazza tutto l’anno (sui giornali sportivi, in tv e radio, sui giornali generalisti, sul web), dando luogo ad un fenomeno di pessimo costume nazionale che soprattutto classifica negativamente la stampa sportiva. Si assiste ogni giorno ad un tourbillon di ipotesi che collocano Tizio almeno in tre squadre diverse, Caio in 5, Sempronio invece è considerato inamovibile tranne che il tal patron non sia disposto ad una follia. Alla fine non si muove quasi nessuno. Le notizie del calcio mercato sono di una noia assoluta: “L’Inter sul nuovo Samuel”, “la Juve sul nuovo Platini”, “Milan: per il nuovo Kakà è fatta”, “Toni: sogno di giocare con Totti”. Sono i titoli sparati che ogni giorno senza ritegno, spesso basati su invenzioni. La tua squadra ha problemi di vario genere, ma quel nome potrebbe spazzare via tutto e risolvere ogni questione. E con quel giocatore ogni traguardo diventa possibile. Fateci caso: da quotidiani sportivi e pagine sportive dei quotidiani generalisti bisogna impegnarsi per trovare le classifiche, anche nei giorni che seguono le partite. Perché quelle non fanno sognare.
2. A Roma stanno rinnovando il contratto a Francesco Totti. Il giocatore ha 33 anni e viene da almeno due stagioni pessime, soprattutto a causa dei tanti infortuni patiti. Era appena rientrato dopo mesi di stop e si è dovuto fermare di nuovo per problemi al menisco che hanno imposto una nuova operazione. Il contratto dovrebbe essere di cinque anni a cinque milioni di euro netti l’anno più un vincolo per i cinque anni successivi a livello dirigenziale. A Totti sarebbe lasciato per intero anche il fatturato commerciale derivante dallo sfruttamento del suo nome/marchio attualmente di proprietà della Roma. Difficilmente comprensibile puntare su un giocatore di 33 anni in precarie condizioni fisiche, per un tempo così lungo. Incomprensibile comunque la si guardi. La Roma ha modeste possibilità economiche, è ostaggio delle banche, non può di fatto operare sul mercato. In questo contesto la società punta su un giocatore oramai al tramonto e investe sullo stesso un vero e proprio patrimonio stimabile in circa 40-50 milioni di euro. Tutto normale?Incomprensibile sotto il profilo finanziario e industriale (la Roma è quotata in borsa), incomprensibile sotto il profilo sportivo (servirebbe ben altro per il rilancio della Roma), incomprensibile sotto il profilo di gestione della squadra (in questo modo si vive alla giornata e non si pianifica il futuro). Ma Totti è ormai lo scudo stellare e mediatico dei Sensi, che non possono rifiutargli niente.
3. Walter Zenga a inizio campionato ne ha detta una delle sue, pericolosa come le sue uscite di quando difendeva la porta dell’Inter: “Per lo scudetto ci siamo anche noi”. La dichiarazione è sembrata una colossale balla, molto al di là delle normali panzane estive per i tifosi. Ma Zenga ha capito che con Zamparini bisogna vincere subito in ogni caso, vale sia per l'allenatore umile che per quello spaccone. Adesso sembra arrivato all'ultimo giro, la sua marcia di avvicinamento (nella sua fantasia, visto che Moratti ha altre idee) al dopo-Mourinho subirà un rallentamento. Ma in carriera si è tirato fuori da situazioni ben peggiori, con ingaggi molto minori di quelli del signore dei mercatoni. Che fra gli operatori del calcio gode di una buonissima fama, essendo uno dei pochi ad onorare davvero tutti i debiti.

9 commenti:

spike ha detto...

1)
Mica solo nei giornali, anche nei siti risultati e classifiche della Serie A non sono evidenziati.Non parliamo di quelli delle altre serie.Meglio polemiche e fiera dei sogni.
2)
Semplicemente assurdo.
3)
Walter conosceva il rischio. Il dopo Mou è già scritto:Blanc.

Nick ha detto...

1) Se nei giornali ci fosse spazio per le classifiche, Indiscreto sarebbe un quotidiano e la Signora Olivari amministrerebbe i miliardi (in euro) di Stefano.

2) A Roma c'è addirittura chi è esaltato dal rinnovo. La pietra tombale sulla grande Roma di inizio millennio.

3)Per il dopo-Mourinho neanche nei suoi sogni più belli, per il futuro magari sì visto che, paturnie zampariniane a parte, qualcosina Walter la sta dimostrando. Dopo Mourinho si va tra Fiesole, Francia e Spagna/Inghilterra, con il girondino davanti a tutti.

Leo ha detto...

Fiesole???

Dane ha detto...

Per me Libeccio è Dominique...

Nick ha detto...

Dane, credo che sia un'idea condivisa...

Leo ha detto...

A me sembra che scrivano in maniera diversa...

Eric ha detto...

1) un campionato con la prima avanti di 5 punti sulla 2. a novembre è un campionato chiuso. Solo la gazzetta può cavalcare l'onda del "la juve è come l'inter" o "inter e juve sono alla pari".
2) d'altronde mica può dire "ok ora non ti rinnovo più il contratto". totti per la roma è una croce secondo me.
3) Posto che moratti sta prendendo la berlusconite (legge per cui il passato sportivo antecedente a te non esiste), non vedo perchè si debba criticare un'uscita come quella di Zenga, palermo ha sempre avuto perdenti come guidolin o ballardini vitttime del "puntiamo alla salvezza e poi vediamo quello che arriva". Se il milan può puntare allo scudetto non vedo come non possa farlo il palermo.

Roberto Gotta ha detto...

Sul punto 1. condivido al cento per cento. E' un'orrenda usanza basata sul nulla, che diseduca il lettore ad apprezzare il calcio e lo sport in sé e per sé, riducendo l'interesse a chimere, che anche quando si concretizzano in un acquisto su mille, di quelli ipotizzati, spostano pochissimo, anche perché dopo dieci minuti si parla già della finestra del prossimo mercato. E' chiacchiericcio che non ha nulla a che vedere con lo sport vero. Un atteggiamento così demagogico rovina oltretutto la piazza a chi vorrebbe occuparsi solo di sport praticato e dei suoi risvolti concreti (schemi, tattiche, filosofie, uomini per quello che fanno e non per quello che farebbero se acquistati), ma questo è un altro discorso.

buran ha detto...

Mah, non credo proprio che Libeccio e D.A. possano essere la stessa persona, anzi, mi sembra che su molte cose la pensino in maniera radicalmente diversa. A meno che non siano entrambi, che ne so, Brian de Palma...