Quelli che corrono per venti minuti

di Federico De Carolis
Al di là dei risultati che verranno e delle stesse qualificazioni auspicate e tuttora probabili (un quattro su quattro agli ottavi non sarebbe una sorpresa), le partite finora disputate in Champions hanno offerto ai tifosi italiani lo spettacolo di grosse carenze nelle loro squadre. L’Inter che perde contro il Barcellona rilancia la tentazione di mettere alla porta Mourinho, Ferrara con la Juve che non va proprio meglio a Bordeaux evidentemente meriterebbe la stessa sorte. Lo stesso si può dire di Leonardo, andando oltre i risultati. Le nostre squadre di club faticano in Europa, anche contro avversarie di tasso tecnico inferiore (discorso che ovviamente non si applica al Barcellona), perchè sono abituate ad un ritmo di gioco e ad un'intensità mentale diversa.
Il grande Mourinho, oltre a sostenere che il Barcellona abbia una rosa più forte dell’Inter (cosa peraltro discutibile, infatti Moratti si è infuriato soprattutto per questo), ci ha regalato una sola grande verità: non siamo abituati a vincere questo tipo di confronti. Mou ha parlato di tradizione e cose del genere, dimenticando che ad esempio il Milan avrebbe in questo senso ben poco da invidiare al Barcellona. L’allenatore dell’Inter, che pure passa per uno studioso dei problemi calcistici, non è andato oltre. Siamo sicuri quindi che il dibattito, soprattutto in caso qualcuno fra due settimane ci lasci le penne, verterà su concetti vaghi ed impalpabili come la mitica 'mentalità internazionale'.
La realtà è che per giocare e vincere fuori delle mura nazionali bisogna correre. Correre e ancora correre, come principio di base per un approccio rispettabile rispettabile a questo tipo di gare. Noi corriamo poco, anzi pochissimo: se si guardano le partite al di fuori degli highlights il problema è evidente. E non è solo italiano, basti pensare al ritmo a cui si giocano le partite della Bundesliga. Legato solo in parte alla corsa è un aspetto ancora più importante ed essenziale in un calcio moderno e dinamico: il pressing. Non lo facciamo non perché non lo sappiamo fare ma soprattutto perché, dopo averlo praticato per qualche annetto, abbiamo finito per disimpararlo per carenza di pratica. L’Inter o la Juventus in campionato non possono pressare avversari che appena il fischio d’inizio dell’arbitro si rinchiudono nella propria area, lasciando davanti a volte anche un solo uomo, come fosse una bandiera, e ritirando addirittura nei pressi della propria area quasi tutti i centrocampisti. Non si può far pressing contro un muro di gomma che, statico, si erge davanti alla porta avversaria. Stesso problema ha il Milan, aggravato da una taglia atletica inferiore alle due citate, e anche la Fiorentina si sta rendendo conto di cosa significhi in Italia essere percepita come 'grande': avversari arroccati e tu che (a volte) vinci per i colpi dei campioni o altri fattori meno nobili.
Il calcio sorride solo a chi è capace di aggiornarsi. Il Barcellona o il Bordeaux, sia pure in forma minore, in fase d’attacco avevano sempre tre o quattro uomini vicino al possessore della palla con almeno uno di questi che risultava per forza di cose libero di ricevere il passaggio. Il gioco olandese di una trentina di anni fa torna insomma a fare scuola, sia pure con variazioni al tema non proprio essenziali e non praticate da...olandesi. Far viaggiare poi la palla rasoterra e inventarsi azioni travolgenti a getto continuo è poi un altro problema che i nostri allenatori o non esaminano con attenzione oppure lasciano in disparte: tanto si vince sfruttando i calci piazzati e le mischie.
Noi restiamo affezionati al palla lunga e pedalare mentre gli avversari ci insegnano, correndo e molto perché tutto nel calcio è geometricamente correlato, come si fa a vincere e mostrare una superiorità che appare mostruosa. Ma che, in realtà è molto limitata perché i fuoriclasse che militano nei nostri team hanno ben poco da invidiare ai loro avversari medi. Se non ci adeguiamo a questa linea di condotta, molto probabilmente andremo incontro a delusioni ancora più cocenti. L’Inter che è andata in forcing a Kiev magari con la forza della disperazione, se fosse stata capace di attuare un minimo accettabile di pressing anche a Barcellona forse non avrebbe subito quella sorte amara. Così la Juve. Comunque che da domani questi problemi saranno accantonati per pensare all'ormai imminente derby d’Italia tra Juve e Inter. Chi vincerà avrà di che vivere in piena tranquillità in casa propria ma, a meno di ripensamenti, difficilmente avrà un comodo destino in Europa. Salviamo la faccia ed arriveremo forse in massa agli ottavi solo perchè abbiamo ancora più soldi di tutti, tolti inglesi e spagnoli: non è un merito, mentre giocare a calcio per venti minuti su novanta è senz'altro un demerito.
Federico De Carolis
(in esclusiva per Indiscreto)

38 commenti:

jeremy ha detto...

Considerazioni condivisivibili e vere, ma non vorrei che passasse il messaggio che la Juve non vince a Bordeaux perchè il Siena si rinchiude in area di rigore dal primo minuto, visto che, anche quando siamo stati i più belli e i più fighi di tutti, il Siena (i senesi ci uccideranno per quest'uso improprio della loro squadra)di turno ha sempre fatto le barricate. Io credo che conti sicuramente la corsa, ma è la confusione in fase di possesso palla che mi lascia basito: quelli non sbagliavano un passaggio e i movimenti senza palla erano chiari, noi non sapevamo che farcene del pallone, andando a cercare sempre e comunque l'azione personale.

tasaril ha detto...

@Jeremy: L'esempio delle partite contro il Siena della Giuve pre 2006 non è proprio calzante :D

Sull'articolo: l'idea che l'Inter avesse più possibilità pressando il Barcellona non mi convince per nulla. Il gioco del Barcellona è fatto apposta per irretire il pressing avversario e far sfiancare gli avversari.

Concordo completamente sul gioco veloce palla a terra, gioco che, almeno a sprazzi, l'Inter fa in campionato.

ALla Juve ed al Milan invece manca l'allenatore, se escono tra ottavi e quarti in champions ed arrivano secondi e terzi in campionato, possono considerare la stagione TRIONFALE.

paperogha ha detto...

mi permetto di dire che pressing o non pressing, il Milan ieri sera ha messo l'uomo solo davanti al portiere 4 volte , più un cross sbagliato di ronaldinho che stava trasformandosi in un tiro beffa per il portiere avversario. Il Marsiglia è stato sfortunato sui due legni (uno colpito da zione di calcio d'angolo e uno in azione di contropiede) ma nonostanze la sofferenza non la vedo così negativa la prestazione di ieri sera.
Certo, con la freschezza atletica di 3, 4 anni fa probabilmente si sarebbe vinto abbastanza agevolmente. Ma lì il problema è più di dirigenza che di allenatore (forse con Cissoko al posto di Zambrotta e avendo almeno un cambio decente per il centrocampo si farebbero altri discorsi)

Krug ha detto...

Mah... Ho visto il Bari contro il Milan e contro l'Inter e non mi sembrava una squadra catenacciara; ho visto il Cagliari contro il Milan e non mi sembrava una squadra catenacciara; potrei parlare del Parma per non dire del Genoa o della Samp che però decisamente non fanno parte del gruppo delle cosiddette piccole... A me non sembra proprio che rispetto ad una decina di anni fa' le squadre medie-piccole siano più rinunciatarie, anzi, mi sembra piuttosto che le grandi siano decisamente meno grandi; e finchè continueremo a nasconderci dietro l'alibi che "i grandi campioni non vengono più qui" andrà sempre peggio...

kalz ha detto...

Con il Marsiglia che aveva più corsa e più forza fisica il problema mi sembra che fosse quello di tenere palla, farla girare e obbligare i francesi a correre a vuoto. Il guaio è che i due uomini deputati alla gestione del palone, Pirlo e Seedorf, erano in serata a dir poco mediocre

Straw61 ha detto...

assolutamente d'accordo con quanto riportato nel pezzo, soprattutto per quanto riguarda l'Inter...la partita tra Inter e Barca è stata una partita tra una squadra che correva (con intelligenza) ed una che stava ferma. Per portare il pallone dalla tua tre quarti fino alla tra quarti avversaria,giocando palla a terra, non ti fa tutta questa differenza avere Cambiasso, Zanetti, Motta, Stankovic piuttosto che Keita, Busquez, Iniesta, Xavi, sicuramente non quella vista martedi'; il nostro portatore di palla veniva sistematicamente attaccato non da 1, ma da 2 avversari e tutti gli altri andavano a coprire le linee di passaggio orizzontali o in avanti, muovendosi tutti insieme come in una zone press cestistica...a quel punto se i tuoi compagni non vanno negli spazi liberi con movimenti rapidi e decisi, non hai alcuna possibilità di far circolare il pallone, cosa che è successa martedi' all'Inter. Se poi in fase difensiva lasci le tue punte a correre a vuoto inseguendo il pallone mentre dietro sono tutti fermi, oppure si muovono senza alcun coordinamento tra i reparti, la frittatona è completa.
Per fare un lavoro di questo tipo ci vogliono gambe, tanta voglia e tanto, tantissimo allenamento specifico sul posizionamento dei singoli e sui movimenti da fare.

jeremy ha detto...

Krug, in Italia le cosiddette grandi vanno avanti perche sono piene zeppe dei migliori giocatori del campionato. Se facciamo una classifica i primi cento giocatori del campionato giocano nelle 5-6 squadre che sono in zona Champions. Il resto è "scarto". Mentalmente sai che gira e volta la partita la porti a casa comunque, anche se davanti hai una squadra che ti fa passare il pallone tra le orecchie. E conta moltissimo l'atteggiamento di entrambe le squadre: in campionato una vuole vincere e l'altra magari vuole solo limitare i danni, in Champions tutte le partite sono giocate in funzione della vittoria da entrambe le parti. Io sono sicuro che ieri sera quelli della Juve non si aspettavano un Bordeaux che se la giocava e sono andati nel pallone ancora di più.

Unknown ha detto...

Non ho ben capito se, secondo De Carolis, in Liga contro il barcellona giocano tutti a viso aperto...io ho visto squadre che, contro i blaugrana, giocavano in 10 dentro l'aerea. Contro i ragazzi di Guardiola si può pressare, verissimo, ma prima o poi le gambe finiscono; sinceramente ho visto solo una squadra mettere in seria difficoltà i catalani, ovvero il Chelsea di Hiddink, che giocò due partite memorabili proprio in virtù di una condizione superiore, di un'applicazione feroce e di una convinzione strepitosa.
Per il resto, mi sembra che anche lo United abbia corso parecchio a vuoto, a Roma.
Secondo me l'Inter è sempre troppo timorosa quando gioca in Europa, colpa di una vecchia guardia mentalmente (e tecnicamente) inadeguata, da cambiare al più presto.

clinter ha detto...

Straw,oltre che applicare un pressing feroce i giocatori del Barcellona sanno far correre velocemente la palla, cosa forse più importante del correre del calciatore. In Italia Cambiasso-Motta valgono di più delle omologhe coppie che giocano nella maggior parte delle altre squadre.
Di fronte a Xavi-Iniesta,scompaiono. Sarà un caso che i due spagnoli siano la colonna portante della nazionale che va per la maggiore, e i nostri manco giocano nella loro nazionale? Ah! Sì, bastava mandarli dallo psigologo e convincerli che son più bravi loro. Non ci ho pensato io e nemmanco il Vate.
Detesto le critiche per partito preso a Moratti, ma nel caso specifico, lo giudico patetico quando pretende che il semplice ingaggio di un allenatore di fama, e sotttilineo fama, senza entrare nel merito se sia meritata o meno,
sia sufficiente a tarsformare ottimi giocatori in campioni.
Cambiasso ha superato il picco di maggior rendimento, T.Motta ha piedi buoni ma è lento nell'esecuzione, al cospetto degli spagnoli. Zanetti è il signor 6.5 da una vita, Stankovic è ottimo in campionato, ma quale grande europea l'ha mai cercato?
Detto questo, è vero che la passività è stata eccessiva. Aleno non si saran stancati, mettiamola così.

Dane ha detto...

"Detto questo, è vero che la passività è stata eccessiva."

Fiuuuuu......che fatica!...

clinter ha detto...

Dettagli, Dane, dettagli. Mi ricordo una partita simile giocata dalla squadra che più ammiri in Italia(apprezzare la sottile finezza dell'assunto,please), contro il Deportivo, a la Coruna.
Eppure la suddetta squadra era, allora più di ora, una squadra di indubbia personalità europea, allenata da un allenatore di indubbia qualità. Può darsi che allora il Milan o oggi l'Inter non siano passati in farmacia, per aiuti al di sotto dell'illecito,sia chiaro, per presunzione.
A proposito se è giusta la mia convinzione che tu bazzichi ambienti giornalistici, ho letto bene che ci sarebbero partite di C.L. sotto inchiesta? Non è un'allusione achissacchè, è una domanda.

Dane ha detto...

1) Le partite di Coppa hanno andata e ritorno. I turni di coppa vanno valutati nell'insieme, la singola partita storta capita a tutti...
2) Se Maicon corre a 200 all'ora in campionato e in coppa ma in coppa trova uno che va a 230 all'ora posso pensare che l'avversario sia più bravo oppure dopato. Se Maicon va a 200 all'ora in campionato e a 80 all'ora in coppa mi sorge il dubbio che sia un bullo di periferia...
3) 7 partite dei preliminari, anche se non ho capito perchè non si riescano a sapere i nomi...

Straw61 ha detto...

clinter, certo che Xavi-Iniesta valgono più di Motta-Cambiasso, ma qui non si parla di far pesare la bilancia da una parte o dall'altra e di essere decisivi nel risultato finale, qui si parla di riuscire a portare il pallone dalla tua difesa alla tre quarti avversaria...cacchio, parliamo di gicatori di livello internazionale ed i giocatori del Barca che vengono a pressarti non sono certo i defensive backs dei Philadelphia Eagles, che te li trovi infilati nelle tonsille in un amen, o 5 cloni di Lebron James...parliamo di buoni atleti normodotati che facevano i movimenti giusti. Un po' di coglioni, un po' di testa, un po' di gambe e tanta organizzazione e la palla la porti di la' tutte le volte...ti ci vorranno 3 passaggi in più, perchè non salti l'uomo e non hai giocatori che sono in grado di trovare gli angoli di passaggio di Xavi e Iniesta, ma di là ci arrivi...

dag_nasty ha detto...

La teoria esposta nel pezzo io la penso da almeno due/tre anni. L'intensità di gioco delle squadre italiane è nettamente inferiore alle avversarie europee più quotate, è evidente!
Non so se il motivo è quello descritto dall'autore, ma qualcosa di vero c'è nella sua spiegazione. Ai tempi delle sette sorelle ad esempio in campionato ti trovavi spesso di fronte avversari simili a quelli che incontravi in coppa. Ora è impossibile.

L'avevo già detto in passato: l'Inter è esattamente sul livello del Parma di 10 anni fa, che faceva comparsate in Champions. Ma quel Parma vincerebbe il campionato italiano odierno.

clinter ha detto...

Straw possiamo girarla come vogliamo, ma più che disperarci non possiam fare. Del resto, per quale diritto divino dobbiamo aspirare a vincere la C.L.? Perchè Moratti butta un mucchio di soldi?
Perchè la squadra ha tanti tifosi?
Nun si sape! Ci son tante squadre che giocano la C.L. senza speranza di vittoria. Noi facciamo parte di queste. Amen.
Dane- 1- Una giornata 4 volte storta.
2- Su Maicon, con me, sfondi una porta aperta.
3- Gracias.

dani ha detto...
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dani ha detto...
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Anonimo ha detto...

"Se Maicon corre a 200 all'ora in campionato e in coppa ma in coppa trova uno che va a 230 all'ora posso pensare che l'avversario sia più bravo oppure dopato. Se Maicon va a 200 all'ora in campionato e a 80 all'ora in coppa mi sorge il dubbio che sia un bullo di periferia..."

STANDING OVATION!!! :-)

Non sono molto daccordo con quanto riportato nell'articolo. Effettivamente non è che nel campionato spagnolo tutte giochino col Barca a viso aperto e, a parte Real e poche altre, secondo me anche quel campionato come valori è in discesa libera (per intenderci molto, molto dietro quello Inglese).
Qualcuno ha citato il Chelsea di Hiddink come squadra in grado di mettere in difficoltà il Barca: giusto. Ma io ricordo un gran bel catenaccio (un pò come fece Lucescu in Supercoppa). Ecco tentare un catenaccio con 11 in area,chiudendo ogni spazio e cercare qualche contropiede? Boh...La butto la eh...

Ivan.fab ha detto...

Potrei avere l'elenco delle squadre del campionato italiano che fanno catenaccio? Non mi convince questa considerazione. Per altro non mi convince nemmeno veder spuntar fuori ogni 3 mesi un nuovo talento che corre il triplo del normale. Badate non è qualunquismo ma io alle mega ondate di talenti faccio sempre fatica a credere. Sulla partita dell'Inter sposo la tesi dell'inviato gazzetta che ha redatto le pagelle. Ci son giocatori che da anni falliscono miseramente tutte le sfide importanti, non può essere un caso.

ceccotoccami ha detto...

e anche la Fiorentina si sta rendendo conto di cosa significhi in Italia essere percepita come 'grande'

:-)

io mi accontento con poco

Tani ha detto...

@Dane: per le squadre albanesi (nei tuoi esempi Tirana e Vllaznia) vendere le partite è una prassi, in Europa e in casa. E nella maggior parte sono i presidenti che lo fanno. Quest'estate ho portato un caso qua sul Muro. In vacanza in Albania vado a vedere una partita di Europa League tra Flamurtari di Valona e Motherwell. Una partita di una rara bruttezza vinta da noi per 1 a 0, con gli scozzesi che non riuscirono a fare un'azione decente durante tutta la partita. Penso che al ritorno comunque perdiamo, ma non 1-8. La sconfitta con più di sette goal, mi dissero era dato 17-1 nel mercato illegale delle scomesse.
Si tratta di giocatori che guadagnano 20-30 mila euro l'anno (quando gli prendono). Di presidenti che sono entrati nello sport per pulire i soldi fatti con altri traffici e per i quali scommettere o trafficare eroina, sempre soldi porta. Insomma, parliamo di poveracci (i giocatori) che in questi pochi anni cercano di incassare come possono, o di gentaglia (i presidenti) che dello sport non frega un cazzo.

Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...
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cydella ha detto...

@dane, francesco: "se Maicon corre a 200 all'ora in campionato e"... se in coppa deve fare quasi il difensore puro perchè gli altri non sono in grado di farlo neanche partire. O era lui che doveva lanciarsi nei buchi lasciati dal Barca? Inverti Maicon e Alves e i commenti sarebbero Maicon travolgente e Alves "sfigato di periferia". Spero che non stiate dicendo che il problema è il terzino destro.

Dane ha detto...

@Marco: sì, era lui che doveva lanciarsi nei buchi lasciati da Alves, visto che Alves s'è lanciato nei buchi lasciati da Maicon.
Quando fa il figo contro l'Empoli "è il terzino destro più forte di tutti i tempi" meglio di Cafu, Carlos Alberto e Djalma Santos e quando va in Europa "è un terzino, la colpa non è sua"?!...e sti kazzi!...

@Clinter: il Milan vinse all'andata 4-1, quindi venne eliminato per un gol subito in casa (e sappiamo benissimo che il Milan crollò al ritorno perchè dopo il risultato dell'andata lo staff decise per un richiamo atletico che marmizzò le gambe dei rossoneri, altro che doping degli spagnoli...). Ripeto: il Milan anche quando viene eliminato può sempre dire di essersela giocata.

@Tani: ottimo aneddoto!... ;-)

Anonimo ha detto...

@Cyd: la battuta di Dane m'era piaciuta. Ovvio che il problema non sia (solo) Maicon, ma è innegabile che quello che è uno dei punti di forza in campionato, in Europa toppa costantemente e secondo me non è solo per i motivi tattici che tu hai descritto... Poi magari l'anno prox va al Real e spacca tutto pure in CL...

cydella ha detto...

@dane: il superCafu si è visto quando nel Milan 2003-2006 e nel Brasile. Nella Roma si diceva che era bravo ad "attaccare ma scarso a difendere". Esattamente come Maicon e Alves, solo che Alves deve solo attaccare, sia in campionato che in champions, mentre Maicon in champions deve difendere. Nel Milan 2007 (quello barricate e palla a Kakà), a Cafu veniva preferito Oddo, perchè più bravo a difendere; ripeto, Oddo. Ma mica ti dico che Oddo è meglio di Cafu.

Ps: anche Serginho poteva fare il terzino quando il Milan dominava e doveva solo attaccare.

Dane ha detto...

Cydella, non ho capito perchè i compiti di Alves e Maicon dovrebbero esser differenti, comunque non intendo smuoverti perchè so che su alcuni tuoi cavalli di battaglia sei di pietra. Poi nel momento in cui cerchi di far passare Cafu come la riserva di Oddo siamo alla farsa...

p.s.: anche Rivera era la riserva di Capello, Novellino e Bigon...

cydella ha detto...

I compiti di Alves sono diversi da quelli di Maicon, dal momento che il Barcelona riesce ad attaccare e basta, esattamente come fa l'Inter in campionato, e non deve preoccuparsi più di tanto della fase difensiva.
Dico che i terzini sono marginali nel gioco: mettessero anche Cafu al posto di Maicon, cambierebbe poco. E mettessero Maicon nel Brasile 98 o nel Milan 2003-2005, cambierebbe ancora poco.
Non ho detto che Cafu è la riserva di Oddo, ho detto che nel momento in cui bisogna anche difendere (come nel Milan 2007), Cafu, come Maicon, non è il massimo.
Non capisco cosa pretendiate da Maicon in champions. Se si trovasse uno contro uno, farebbe le stesse cose che fa in campionato.

mizio71 ha detto...

Secondo me i problemi sono molto più ampi di quello che dice l'articolo (magari fosse colpa del catenaccio, non sappiamo fare neppure quello ormai). Non è solo una questione di soldi (e di fiscalità, in Sapagna dal prossimo anno aliquota maggiore dell'italia, vedremo cse i campioni verranno qui ....). Anzitutto, Barcellona e Bordeaux avevano molta più gioventù in campo delle nostre due squadre italiane, le 2 presunti grandissime. In Italia le grandi non investono da tempo nei giovani: diciamo che un giovane è ormai considerato tale a 26/27 anni !!! Con qualche eccezione per carità, vedi Pato (e non a caso !!!). Ma anche alla Juve presi due giocatori ancora relativamente giovani (Diego e Melo), non si fa altri che criticarli e spostarli di ruolo per fare giocare i 33enni o i 35enni ... Eppoi ci lamentiamo che in Europa non corriamo ? La verità è che non abbiamo più allenatori che sappiano insegnare il calcio ai propri atleti: il vituperato Trap era uno che prendeva i ragazzi giovani e dopo l'allenamento li faceva fare sedute di training tecnico (palleggi e tiri). Oggi in Italia abbiamo allenatori bravi ad andare in TV, piacenti e abbronzati come i dirigenti. Ma che di tattica e calcio ne sanno poco (anche Mou per me è un bel bluff, solo più esperto di Ferrara e Leonardo). Abbiamo giocatori "anziani" strapagati, perchè le società insistono a fare contratti quinquennali a 30enni con ingaggi multimilionari !!! la Fiorentina è quella che corre di più ? Guarda caso ha Corvino che pesca sempre giovani ...

Dane ha detto...

Cydella, anche al netto dlele colpe dell'allenatore Maicon nell'uno contro uno non ci si trova perchè non ci si prova, Cafu (che era meglio di Maicon in tutto, non era Tassotti in difesa ma il suo lo faceva certo meglio...) nel 2007 era un giocatore finito, per quello stava in panchina e non per questioni tattiche. Anzi, se giocava Oddo era proprio perchè Cafu non aveva più la forza di scendere sulla fascia a crossare e non perchè Oddo difendesse meglio (Oddo infatti fu preso per la sua fama nell'abilità ad andar sul fondo a crossare, il problema è che poi i cross li sbaglia...).
D'accordo che i guai dell'Inter non sono tutti colpa di Maicon, ma allora nemmeno tutti di Mourinho. E' un insieme di cose, se stiamo lì a crecare il capro espiatorio non ne usciremo mai.
Maicon ha una coppia centrale dietro più forte di quella del Barça, ha Zanetti che sta in campo solo per coprire lui, che gli costa cercare la sortita ogni tanto?!...
Magari è l'Ibrahimovic dei terzini.....

cydella ha detto...

@dane: secondo me sta qui l'errore. Zanetti copre solo lui, perchè è talmente scarso che Maicon si deve mettere in proprio (in campionato può farlo). Ma Maicon giocava meglio quando aveva da parte Vieira che sapeva scambiare (e Zanetti fuori dai piedi a sinistra nel rombo). Alves non parte da solo palla al piede, ma scambia con Messi, Xavi, Iniesta,... e è quello che fa Maicon nel Brasile. Mi sembrano due modi diversi di fare il terzino.

Dane ha detto...

Ma Maicon non era il Ronaldo dei terzini, quello che partiva dalla sua porta e andava fino all'altra?!... Io da certi giocatori vorrei vedere anche un'iniziativa ogni tanto...

cydella ha detto...

In campionato può farlo, in champions no. E' pur sempre un terzino, non un trequartista o un centravanti. Mi immagino i commenti alle iniziative uno contro tutti: "Chi cazzo si crede?! Si è montato la testa?!"

Dane ha detto...

Cydella, la mia è una provocazione! Ti pare che chieda ad un terzino di fare il Fernandez di Fuga per la vittoria?!...
Era solo un esempio, perchè qua mancano tutti: l'allenatore non da un indicazione alla squadra, i dirigenti fan gli spettatori non paganti, il presidente celodurista spara minchiate, ma anche i giocatori fanno ancora meno del compitino...
Capisco che il Barça sia uno squadrone, ma avete cercato di convincermi che il Brasile dell'82 era una squadra immaginifica e adesso se l'Inter non passa la metacampo contro Xavi e Iniesta (che son bravi per carità, ma non è che siano Zico e Falçao...) è tutta colpa di Mourinho?!...
Poi, se l'alibi di Maicon è Zanetti, allora ha ragione Mourinho, mettiamoci d'accordo.....

mizio71 ha detto...

ma avete visto i centrocampisti del Barcellona come stoppano la palla e la fanno girare ? quelli delle squadre italiane hanno difficoltà già nello stopparla ... e vogliamo parlare delle botte da orbi che oramai tiriamo, confidando nella bontà arbitrale ?

Dane ha detto...

Sì, ma a Stankovic e Cambiasso manca tutto fuorchè i piedi, quindi non facciamo mitologia...

collodi ha detto...

Potrebbe essere una spiegazione ma pare poco plausibile. Ma perché l'Inter non inverte la situazione ? Al cambio Mancini-Mou non è successo niente di nuovo, salvo la mancanza di un Burdisso da schierare a centrocampo, appena passata la frontiera. Il grande Mou non potrebbe insegnare ariosi fraseggi europei ai suoi virgulti, invece di sperare di vincere con le sportellate di Ibra prima e con i calci da fermo adesso ? Tanto in Italia vincerà comunque per dispersione, quindi cosa gli costa allenarsi per l'Europa ? Un allenatore allena anche teste, non solo bicipiti femorali ...L'articolo cerca scusanti deboli, deboli, pare il proverbio napoletano che quando il caffè viene male la colpa è dell'acqua. Se all'Inter serve un campionato migliore che regali alle concorrenti qualche dozzinante della sua strabocchevole panchina.