Boro scatenato

di Christian Giordano
David “Spike” Armstrong al Middlesbrough detiene un record difficilmente superabile. In sette anni col club del Teeside, 356 presenze consecutive presenze fra campionato e coppe da esterno sinistro di centrocampo. Ovvio l’altro nickname a imperitura memoria: Mr Consistent, il signor Continuità.
Al Boro da quando aveva nove anni, professionista dal Capodanno 1971, debutta in campionato diciassettenne, nel marzo 1972, contro il Queens Park Rangers. Già titolare in prima squadra, nel marzo successivo, dopo aver saltato la trasferta di Huddersfield Town, comincia la fenomenale striscia che durerà fino al match col Nottingham Forest del settembre 1980, quando, per la prima volta in sette anni e mezzo, il suo nome non sarà a referto.
Nazionale inglese Under 23 e “B”, nel maggio 1980 è nella selezione maggiore che Bobby Robson schiera a Sydney contro l’Australia. Sarà il suo unico “cap” da giocatore del Middlesbrough, gli altri due (contro la Germania Ovest e il Galles) arriveranno con la maglia del Southampton.
Nell’ottobre 1980, appena 25enne, viene omaggiato con un’amichevole testimonial (la Jack Charlton’s Little Gem) contro il Boro 1973-74, quello della promozione. Neanche dodici mesi dopo, e 77 gol in 431 partite, viene ceduto ai Saints per 600.000 sterline. E alla faccia del loro calcio ultradifensivo, nell’81-82, la sua prima stagione al The Dell, segna addirittura 15 gol. 
Mancino naturale, visione di gioco da regista laterale, Armstrong sa coprire varie ruoli e l’innato carisma ne fa una ovvia scelta per la fascia di capitano. Ma dopo 262 gettoni, stavolta per una disputa contrattuale, se ne va al Bournemouth, dove chiuderà la carriera ad alto livello.
Oggi vive ancora al sud, e segue il Southampton come commentatore per radio locali. In precedenza aveva lavorato nel ramo commerciale al Waterlooville, incarico avuto grazie alle esperienze come dirigente sportivo nelle Hampshire Schools e al Reading come impiegato nelle pubbliche relazioni del club. In attesa che il Boro si ricordi di lui.
Christian Giordano
Football Poets Society


6 commenti:

Roberto Gotta ha detto...

Bravo Christian. Il 99% dei giornalisti, sbagliando, tradurrebbe Mr.Consistent come "Mister Consistenza"... e lo ha fatto, in passato... E io Armstrong l'ho pure visto giocare!

Tani ha detto...

Roberto: giuro! Leggendo, prima di arrivare al commento ho pensato la stessa cosa. :-)

E siccome nel tuo blog non si può commentare (mi perdonerà Giordano), l'ottima la scelta di riportare l'analisi perfetta di Gregg Easterbrook su Copenhagen.

Roberto Gotta ha detto...

@Tani: non si può commentare perché non voglio grane, e perché per carattere io risponderei a chiunque mi scrivesse, poi però non ho più tempo per il resto. Grazie, grazie... Easterbrook è uno dei pochi (e già ne leggo pochissimi) che mi fa ridere per quel che scrive, e al tempo stesso scrive cose molto carine.
Quanto al consistent, è una delle prime cose che compresi a fine anni 70, quando iniziai a leggere riviste e giornali inglesi... E' anche la parolina che mi ha appassionato al corretto uso, o meglio traduzione, delle parole inglesi, divenuta poi una mezza paranoia...

Roberto Gotta ha detto...

@Tani: non si può commentare perché non voglio grane, e perché per carattere io risponderei a chiunque mi scrivesse, poi però non ho più tempo per il resto. Grazie, grazie... Easterbrook è uno dei pochi (e già ne leggo pochissimi) che mi fa ridere per quel che scrive, e al tempo stesso scrive cose molto carine.
Quanto al consistent, è una delle prime cose che compresi a fine anni 70, quando iniziai a leggere riviste e giornali inglesi... E' anche la parolina che mi ha appassionato al corretto uso, o meglio traduzione, delle parole inglesi, divenuta poi una mezza paranoia...

Roberto Gotta ha detto...

Oh, me l'ha pubblicata due volte, non so perché...

spike ha detto...

ehi non scherziamo.Spike sono io :)