Il segreto di Coppi

di Stefano Olivari
A quasi cinquanta anni dalla sua morte Fausto Coppi è in Italia un personaggio molto più famoso di un grande campione di oggi, anche prendendo in considerazione tutti gli sport.

A provarlo una quantità di libri geniali ed una ancora maggiore di opere cialtrone, copiate dalla biografia precedente: sommando i due gruppi ne avremo in casa almeno una ventina. Il prossimo acquisto (giudizio ovviamente sospeso) sarà il libro che Paolo Viberti, giornalista di Tuttosport, ha scritto attraverso il racconto di Marina, la figlia del Campionissimo: ''Coppi segreto''. Marina che del mito assoluto dell'Italia del dopoguerra ha ricordi ovviamente più nitidi del fratello (di madre diversa), essendo lei del 1947 ed Angelo Fausto (purtroppo più noto come Faustino) del 1955: entrambi comunque costretti da decenni ad alimentare l'industria della nostalgia, raccontando Coppi a persone che per età e frequentazione lo hanno conosciuto meglio di loro. Ma perché resiste il mito, al di là di vittorie lontane nel tempo (con lo stesso metro dovrebbe essere iper-celebrato anche Nedo Nadi) e di una storia umana unica? L'Italia in macerie risalita in bicicletta, nel 1945 dopo essere stato liberato da un campo di prigionia inglese (nonostante la fama, il Giro del 1940 ed il record dell'ora Coppi non si era imboscato: già per questo meriterebbe il mito), lo ha reso immortale più di mille Cuneo-Pinerolo. Per questo continua ad interessare ed emozionare, rivivendo attraverso il volto dei figli o del Bertoglio-Chioccioli di turno.

33 commenti:

kalz ha detto...

Coppi, senza saperlo, è stato il primo campione moderno dello sport italiano, nel bene e nel male. Bartali aveva solo qualche anno in più, ma era ancora un uomo tutto dell'Ottocento. Oltre alla morte prematura, quello che ha fatto di Coppi un mito, un emblema della dissociazione dell'uomo moderno è stata proprio la sua inconsapevolezza, la sua fragilità, l'incapacità di gestire gli eventi della vita, il suo sguardo perso. Per capirci, Fiorenzo Magni era mille volte più intelligente, sicuro e preparato alla vita di Coppi, ma proprio tutto questo gli ha impedito di diventare un eroe tragico. Avete presento Umberto Eco? Intelligentissimo, coltissimo, preparatissimo, ma "naturalmente" impossibilitato a scrivere un vero grande romanzo.

jeremy ha detto...

Kalz, molto giusta la tua considerazione. Ma se Eco è Magni, Coppi chi è?

kalz ha detto...

Non può che essere un campionissimo: Kafka

Italo Muti ha detto...

@Kalz
Perchè tormentato?
Non vedi meglio Goethe?
Italo

kalz ha detto...

Perché inadatto al vivere e portato via dalla malattia ancora giovane.

Goethe è Binda, un classico universale scolpito nel marmo già da giovane. Un monumento vivente vissuto molto a lungo.

Krug ha detto...

Kalz scusami ma perchè Il nome della rosa non sarebbe un vero grande romanzo per te?

axel shut ha detto...

e "Il pendolo di Foucault" per me gli sta alla pari tranquillamente

Dane ha detto...

@Direttore: purtroppo i personaggi raccontati da mogli, amici, parenti, si segnalano quasi sempre come opere cialtrone.....

@Krug: "Kalz scusami ma perchè Il nome della rosa non sarebbe un vero grande romanzo per te?"

Sì, ma è un unico caso sul quale il Nostro vive di rendita da anni ed è uno dei pochi casi in cui il film è superiore al libro...

Leo ha detto...

Dane volevo dirlo io ma avevo paura di passare da poco intellettuale. Il nome della rosa è l'unico caso, di cui io possa essere testimone diretto, di film che supera il libro...
D'altronde da quando son riusciti a sciuparmi "Fatherland" e "Archangel", nonché tutta la bibliografia dell'intellettualissimo Grangé (ok sono io scemo che ho una passione strana per attori e film francesi, la mi donna me lo dici sempre che se va bene son noiosi...), ho smesso di scherzare con il fuoco!

Infatti di Harry Potter guardo solo i film... ;-)

Krug ha detto...

A mio parere il film non è superiore al libro, semplicemente non sfigura nei confronti dello stesso (l'unico altro caso che mi viene in mente è "Sostiene Pereira"; in questo caso un immenso Marcello Mastroianni riesce a dare un valore aggiunto alla pellicola in modo da colmare il gap con il libro) grazie ad un'ottima sceneggiatura e ad un grandissimo Sean Connery...

Dane ha detto...

@Krug: "A mio parere il film non è superiore al libro, semplicemente non sfigura nei confronti dello stesso"

Sì, ma è la stessa cosa. Insomma, è ovvio che son stati tranchant ma il senso è quello (e non succede mai...), è ovvio che era un'opinione personale ma Leo testimonia di come non sia il solo a pensarla così (anzi, siamo in tantissimi: è questo il record!...).
In sostanza: la produzione letteraria di Eco è inversamente proporzionale alla sua fama da intellettuale per la quale se la tira tanto... ;-)

@Leo: c'ha ragione la tua donna: ma a te il cinema non piace?!... :-D

Leo ha detto...

Dane onestamente no. Molto di più i libri di scrittori cazzari. Ora che mi ci fai pensare anche i film fatti sui libri di Grisham non sono male e non tradiscono il senso della trama. E non sono negativi nemmeno quelli sugli ultimi di Le Carré. Sui primi non so se ci hanno provato. Immagino che "La Talpa" cinematograficamente sarebbe un disastro. PS: son l'unico fan di Harris?

mizio71 ha detto...

Certo che passare da Coppi a U. Eco è un sentiero quanto meno ardito, ma molto intrigante. Concordo che il Mastroianni di sostiene Pereira è perfetto, uno dei pochi in cui il personaggio "pensato" è perfettamente identificabile con un attore !!! Il nome della rosa però è un Kolossal, con un budget impressionante rispetto al piccolo Trabucchi ... Permettetemi di tornare al ciclismo e dire che Bartali è stato un grmndissimo eroe al apri di Coppi, ha avuto il solo torto di "morire vecchio".... quindi di non diventare un icona sempe giovane.

Italo Muti ha detto...

@Mizio71

Per entare nel mito, la morte è d'obbligo, meglio se eroica.

Dai una lettura a quella di Teseo Tesei. Da brividi

Italo

Simone ha detto...

Molto bella la discussione sul termine di paragone letterario del Campionissimo.
Vanno benissimo quelli indicati,però potrebbe essere anche un eroe omerico...
Il miglior libro mai scritto su Fostò rimarra "Coppi e il diavolo" di Brera,che è anche e soprattutto un ritratto neorealista di quell'Italia.
Come spunti di cultura sportiva vorrei ricordare "Coppi vivo" di Sergio Neri e l'eccellente "Un certo Coppi" di Paolo Facchinetti,il diario di bordo del suo strepitoso esordio al Giro.
Per rimarcare l'eccezionalità del soggetto due appunti.
La popolarità di un personaggio si calcola attraverso la quantità di volte che si scrive il suo nome su un giornale (oggi sul web).
Da un calcolo statistico,in Italia,dal 1920 al 1940 dominò Benito Mussolini.
Dal 1940 al 1960 fu Fausto Coppi il più inchiostrato.
Il ventennio successivo non ebbe un primattore che si distinse particolarmente.
Dal 1980 invece non si quota nemmeno...
Per definire la leggenda (parola abusata,ma stavolta appropriata)dell'airone di Castellania bastano due cifre nude e spaventose.
58
Le vittorie solitarie.
3028
I chilometri percorsi durante quelle fughe.
Buonanotte.

@Mizio71:Bartali non fu un solamente un grande campione.
Bartali è stato l'Italia.

mizio71 ha detto...

Per Simone: anche se sono un coppiano convinto, adoro Bartali. Ho visto con interesse la fiction TV sul Ginone nazionale (a proposito, Favino è stato bravissimo)e credo che Bartali sia stato veramente un uomo fuori dal comune. Molti campioni nella vita normale sono dei falliti o quasi, Bartali è stato un uomo da ammirare. Per Italo: ho letto su wiki la storia di Teseo Tesei (ricordavo il suo nome ma non la storia esatta), il Pietro Micca del 900 direi. Però è anche vero che è morto per una "mignatta" !!!, mi ricorda qualcuno dei nostri giorni :-))

Italo Muti ha detto...

@Simone
un uomo solo al comando.....storia patria senza ideologia (forse)

Dopo i tuoi commenti sul mio blog, ho aperto davvero il bordeax del
99. Trovata nell'ultimo anfratto.

@Mizio71
C'è mignatta e mignatta. Lì però non aprivano le gambe, erano meno mediatiche ma più immediate.
Sono contento che tu abbia guardato.

Italo

mizio71 ha detto...

Caro Italo, a me piace parlare di cose che conosco o di cui mi documento. Come te, mi sembra, del resto ... anche se purtroppo non tutti seguono questa via ... non mi riferisco a Indiscreto, ma ai tanti censori e consoli moderni che parlano solo per sentito dire. Il riferimento alla Mignatta mi sembrava ironico ... senza mancare di rispetto alla MDVM, anche perchè sono un ex ufficiale in congedo, ho giurato sulla bandiera e stranamente mi commuovo per l'inno di Mameli ... Sarà perchè mio Nonno si è fatta tutta la prima guerra mondiale (uno dei ragazzi del 1897, che sfiga), collezionando medaglie al valore e incubi notturni per tutti i 90 anni che ha vissuto ....

Italo Muti ha detto...

@Mizio71
Mio nonno invece era un ragazzo del 99 ed era sul Piave.
Il tuo riferimento alla mignatta, visto il contento attuale, era ironico ed, infatti, la mia risposta ti viene incontro.
Sai, noi beceri qualunquisti.
Italo

Simone ha detto...

@Mizio71:Ginettaccio fu sempre se stesso,anche nei momenti più difficili.
Rappresentò benissimo con la sua figura e il suo esempio un'umanità un pò burbera ma saggia e infinitamente onesta.
Appunto,l'Italia prima del crepuscolo attuale.
Dimenticavo di citare,nelle letture,"Storia del ciclismo" di Ormezzano,in particolare la prima edizione.
La rivalità Coppi-Bartali,in quel libro,ha un taglio quasi sociologico:consigliatissimo.

@Italo:l'anno prossimo,al Tour,la crono decisiva si disputerà su quelle strade.
Gli organizzatori hanno predisposto un tracciato che esalterà il panorama della Gironda:sarà uno spettacolo incredibile.

GuusTheWizard ha detto...

@Italo + mizio71
A proposito di MDVM, altra storia incredibile quella di Amedeo Guillet (e comunque, per quanto mi riguarda: nonno materno classe '86 Cavaliere di Vittorio Veneto e socialista della prima ora che prendeva i fascisti a calci in culo, nonno paterno prigioniero degli Inglesi all'Amba Alagi)

Italo Muti ha detto...

@Guus
Verissimo, gentiluomo d'altri tempi.
Non scorderei però gli alpini della Tridentina e la carica di Nikolajewka. Fortissima nel ricordo di Peppino Prisco, anche se della Julia
Italo

GuusTheWizard ha detto...

@Italo
Nell'ARMIR c'era un mio zio materno (sottufficiale), che per sua fortuna riuscì a tornare.
Vabbè, mi hai fatto l'assit: Isbuschenskij !!!

Italo Muti ha detto...

@Guus
tridentina.....avantia

Italo

Marattroni ha detto...

nonno preso prigioniero ad el alamein... i suoi diari di prigionia sono una delle cose più preziose presenti nella mia casa.

Italo Muti ha detto...

@Marattroni
Mancò la fortuna non il valore.

Ragazzi mi commuovete, tutti!!

Italo

GuusTheWizard ha detto...

@Italo
... Alessandria 111.

Stefano Olivari ha detto...

In attesa dell'inevitabile discendente di Alessandro Magno e del probabil cugino di Napoleone, vinco io: trisnonno nei Mille (si chiamava Stefano Olivari, fra l'altro), nonno nell'equipaggio dei M.A.S. (non in quello di Buccari, purtroppo), papà ufficiale di fanteria...io nei Carabinieri ho abbassato la media...

Krug ha detto...

Bisnonno sulla Viribus Unitis e nonno militare in Sardegna durante la guerra, dopo l'armistizio finito a pelar patate per gli americani sconfiggendo la noia con qualche lancio col paracadute (e poi si chiedono perchè fra Vietnam, Iraq ed Afghanistan le hanno sempre buscate, fanno fare ai cuochi i paracadutisti...); insomma in perfetto stile fantozziano la mia famiglia ha perso due guerre mondiali e otto, dico otto, campionati del mondo consecutivi... Per evitare altri casini l'Esercito Italiano ha ben pensato di congedarmi per sovrannumero...

Io direi "Mancò tutto, forse meno di tutto il valore"...

dag_nasty ha detto...

Krug la citazione fantozziana mi ha piegato dal ridere...il fatto che nel tuo caso non è finzione!

Io non credo di avere avi distintisi in battaglia e per perpetuare la tradizione famigliare mi sono fatto scartare con scuse puerili dal servizio militare... ma non nell'esercito italiano! A servire un'altra patria mi sarei sentito pure traditore... Ho optato per il pusillanime! ;-)

GuusTheWizard ha detto...

Direttore,
effettivamente fra l'assalto notturno ad un porto Austriaco ed un posto di blocco sulla Paullese c'è qualche differenza, ma in fondo si fa quel che si può ;-)

Italo Muti ha detto...

@Direttore
Dopo il Dott., dobbiamo aggiungere anche lupo mann.?

In confronto a Voi, siam tutti Filini?

Absit iniuria verbis

@Krug
mi hai fatto morire dalle risate.

Italo

Dane ha detto...

Onestamente non trovo molto orgoglio nel nonno che ha fatto la guerra d'Africa, conservo solo la lettera che spedì a mia nonna con scritto "se vogliono che vinciamo sta guerra, dovrebero mandarci almeno qualche fionda e un po' di cerbottane!..." Il che dà l'idea del ridicolo di cui si coprì il mascellone, che pensava di combattere la guerra a parole (avrebbe vinto lui, sicuramente...) E pensare che era rientrato dal Sudamerica apposta perchè ci teneva a combattere è per la sua patria, e gli è già andata di culo che è tornato vivo...
Niente glorie militari per il sottoscritto, nè tra gli avi (nemmeno nel ramo Adler, che pure qualche guera l'ha combattuta...) nè personalmente: dispensato per esubero, era già stato abolito l'obbligo di leva e nei tre anni di cuscinetto i laureati erano i primi ad esser lasciati a casa.
Posso vantare però due vescovi ed un cardinale in famiglia, che dovrebbero aver valore come rappresentanti dello Stato più guerrafondaio della storia.......