Pochi messaggi all'alieno

di Stefano Olivari
Come sarebbe stata l'Italia senza Silvio Berlusconi? Forse nelle mani di ex fascisti, ex comunisti, ex democristiani, ex qualcosa, ansiosi di legittimarsi a vicenda nel nome del mitico 'primato della politica': tutti eterodiretti da una decina di famiglie e di banche cialtrone ansiose di scaricarci addosso la loro incapacità contando sul fatto che l'operaio cassintegrato non sfoga la sua rabbia contro John Elkann o Profumo.
Anzi, magari chiede loro di comprare un nuovo difensore per la Juve o di non far fallire la Roma. Per fortuna il ridicolo ci travolge alla fine tutti: per qualche ora un povero scemo isolato (un imprenditore!) è diventato secondo vari cinegiornali da Istituto Luce ('Vile aggressione'. 'Grave attentato', eccetera) dei bei tempi la testa di ponte del terrorismo mondiale contro il governo, l'Italia, la libertà, in mezzo a dichiarazioni di alleati troppo furbi e di avversari che non si capacitano del fatto che la maggioranza degli italiani sia di centro-destra (alla fine quello che davvero non sopportano del berlusconismo non sono i soldi ricevuti dall'avvocato Mills ma proprio questo: come, noi siamo migliori e queste teste di cazzo non ci capiscono?).
In realtà volevamo parlare solo di calcio, per dire che in un mondo che non nega solidarietà e magliette a nessuno il silenzio della maggior parte dei protagonisti (tranne quelli a libro paga) è assordante ed indicativo di molte cose. La principale è che da questo mondo Berlusconi è sempre stato percepito come un alieno. Prima di tutto perché ha cambiato le cifre in campo e la stessa natura del prodotto calcio, dopo il Mundialito del 1981 soffiato alla Rai (e poi parzialmente restuituito) e con la creazione quasi dieci anni dopo di Telepiù (in origine aveva il 10%, ma ne tirava di fatto i fili). Poi perchè con il Milan della fase propulsiva si è posto come contropotere ideologico, ancora prima che sportivo, al mondo Agnelli e soprattutto a quello politicante-Coni che distribuiva favori un po' a tutti.
Infine perchè è stato ed è un personaggio in sé, capace come nessuno di dominare diversi mondi ma rimanendone culturalmente estraneo. In politica da 15 anni, senza contare quelli del craxismo, ma definendosi sempre un imprenditore. Nell'imprenditoria da mezzo secolo, ma venendo sempre trattato con sufficienza dai grandi in quanto la comunicazione e la pubblicità non sono sufficientemente 'industriali'. Nel calcio da quasi 24 anni, ma risultando 'fuori dal giro' anche quando fra Carraro in Figc e Galliani in Lega ha controllato davvero tutto. Insomma, un alieno così a-ideologico (esilarante quando tromboni di varia estrazione cercando di tirarlo in mezzo a discussioni tipo eutanasia o matrimoni gay: non gliene frega niente!) da costituire un'ideologia in sè. Non è un caso che l'unica ragione d'essere di vari movimenti sia solo l'odio antropologico nei suoi confronti. Ci pensavamo quando due giorni prima, nella stessa piazza Duomo del duomino tirato in faccia al premier, ascoltavamo ad una manifestazione dei lavoratori del pubblico impiego una signora che inveiva, purtroppo al microfono, contro gli aiuti dati dal governo ai commercianti. 'Io sono laureata!', urlava, non capacitandosi di come si potesse considerare importante una categoria senza visibilità mediatica o culturale come i negozianti.
stefano@indiscreto.it

235 commenti:

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Dane ha detto...

@Smuzz: ribadisco, non hai cpaito nulla. Nons erve citarmi l'episodio in cui un prtigiano ha fatto qualcosa di utile, il mio discorso era diverso. Bravi i aprtigiani a consocere le starde e i valichi montani, ma senza gli alleati avrbebero liberato l'Italia?! No, eprchè si sons coperti aprtigiani solo dopo la sconfitta nella guerra, l'8 settembre, e l'arrivo degli alleati. A quel punto son diventati tutti bravi esploratori e guide alpine, ma gli eroi a casa mia sono d'un altra fatta.
Quindi citarmi episodio per episodio sposta poco, ma se ritieni prosegui...

@Transumante: "Dane: il valore della resistenza (e quindi ANCHE dei partigiani, visto che erano loro e la popolazione civile che resistevano) e' unanimemente riconosciuto dagli storici di tutto il mondo."

Sui libri "degli storici di tutto il mondo" che ho letto io ci son scritte cose diverse. Su come i aprtigiani abbiamo fatto al Reistenza mi sono già espresso, ma vedo che continuate a fare la lavagna dei buoni e dei cattivi vista solo dal vostro punto di vista e quindi vi lascio cantarvela e suobarvela da soli: come ho detto non son nè di detsra nè di sinistra, quindi non ho propaganda da avanzare...

"Parliamo di montanelli e citi dario fo, facendo tua la tecnica dialettica del paese delle contrade che tanto critichi. Ti fanno notare che fece pienamente parte dell'establishment del regime e allora vai di battuta sulla gambizzazione."

Ma cosa cazzo stai dicendo?! Ho citato Dario Fo (a cui chissà perchè non viene mai rinfacciato nulla...) per dire che a quell'epoca tutti quei coetanei credevano nel nuovo futuro vagheggiato dal Mascellone (tranne quelli che un ideologia folle ed utopistica in cui credere l'avevano già...). Poi ci fu chi ebbe la lucidità per distaccarsene in tempo utile non appena l'orizzonte fu più chiaro.
Fu il caso di Montanelli, di cui ho citato la gambizzazione per sottolineare la malafede con la quale le sue vicende vengono riportate: si distaccò dalla linea fascista e quindi venne fatto uscire dall'establishment del regime, mentre i faziosi raccontano che venne fatto uscire dall'establishment del regime e allora divenne antifascista.
Ma magari l'avete letta così sui libri degli storici di tutto il mondo, intanto da più di mezzo scolo contingete più di mezza Italia a turarsi il naso ed ancora non avete capito perchè. E vi chiamavano "intellighenzia".....

"Mi fermo qua, altrimenti arrivi a dire che
usiamo i numeri arabi e si insegna algebra nelle scuole a causa dell'egemonia della sinistra e in nome di un vuoto multiculturalismo, invocando il ritorno ai numeri romani"

Ah, ecco, siamo al consueto schema "buttala in caciara facendo passar Dane per fesso così vincerai il dibattito, tanto presto accorreranno gli alleati a darti man forte". Com'era il discorso sulla "tecnica dialettica del paese delle contrade"?!...

Dane ha detto...

Delgiu, hai mai provato a lavorare in un teatro italiano?!...

transumante ha detto...

Dane: certo, paragona tutti i coetanei a montanelli, che poteva viaggiare e conoscere realta' diverse, che aveva un cervello che il 99% delle persone non ha, che essendo fautore e non solo fruitore dell'informazione di regime ne conosceva i meccanismi e le tecniche di persuasione. Ma lascia perdere...

Poi fammi l'elenco degli storici che hai letto tu...

Io non ho fatto alcuna lavagna dei buoni e dei cattivi, se vuoi posso farne una di chi parla di cose serie in modo serio e chi no

La battuta sui numeri romani ovviamente non e' ironia, ma solo caciara, perche' non l'hai fatta tu. Ti hanno rubato l'anima

Dane ha detto...

Transumante, credo che quando Montanelli scrisse il primo articolo contro il razzismo dei nazisti (ricevendone i complimenti da Mussolini che disse "bravo, il razzismo è roba da biondi!..." Tanto per chiarire come cambiano le cose negli anni...) avesse intorno ai 20 anni. A quell'età certi entusiasmi si possono anche perdonare, dopodichè Montanelli cambiò rotta appena viste da vicino alcune cose (tipo la guerra d'Africa, folgorazione sulla via di Damasco per molti: anche mio nonno in quel momento capì la buffonata, e mio nonnno non è che fosse uno lucido e lungimirante...).
Senza voler far l'avvocato di nessuno (tantomeno gratis...) mi pare un percorso accettabile. Esattamente come non ci trovo nulla di male se molti ventenni divennero di sinistra alla fine degli anni 60 (probabilmente in quel contesto sarebbe potuto succedere anche a me...), quindi ritengo stupido il rinfacciare a tanta gente di esser scesa nelle piazze nel 68 (succede spesso nelle polemiche giornalistiche). Ritengo ben più grave il sostegno ideologiche che alcuni intellettualoidi maturi hanno dato al terrorismo di sinistra degli anni 70, tanto per fare un esempio.
Insisto, c'è contesto e contesto e i buoni non stanno mai da una sola parte. Io faccio le pulci a tutti, forse perchè non ho Chiese da difendere......

p.s.: poi se vuoi rimetterla su chi è serio e chi no (ovviamente tu stai nella prima metà della lavagna, io nella seconda.....ricominci con le tue gerarchie indiscutibili?!...) e sulla tua che è ironia e la mia che è caciara allora ti lascio da solo. Non mi interessa lo sfogo di astio personale, anche perchè perchè per risponderti a tono sarei costretto di nuovo ad offendere i malati di tutto il mondo.....

Anonimo ha detto...

@dane ribadisco: te non hai capito nulla. Non mi va proseguire, anche perché pare che tu non faccia nemmeno la fatica di leggere i commenti a cui controbatti, ci tengo solo a specificare che il mio intervento non era una risposta al tuo (non so nemmeno se l'ho letto...) quanto un contributo -credo obiettivo- alla discussione. saluti

Dane ha detto...

Ah, sì, obiettivissimo..... Il discorso sui miti dei partigiani l'ho tirato fuori io, quindi se la tua non era una risposta volontaria lo era ancorchè involontaria.
Poi, se anche tu vuoi darti a dettare gerarchie fallo, fra un po' verrà fuori anche che i partigiani hanno suggerito agli alleati la strategia da adottare.
Mi ricorda quando gli americani liberarono l'ostaggio italiano in Afghanistan e Berlusconi dichiarò "ho ordinato il "via alle operazioni" agli americani!"

p.s.: oooopppssss, scusate la caciara. E' più forte di me.....

Krug ha detto...

Scusami Dane, fammi capire; abbiamo un giornalista che si reca in Spagna come cronista, scrive una corrispondenza non gradita al regime che celebra come grande vittoria militare una passeggiata sotto il sole cocente mentre lui descrive come stanno realmente i fatti; il regime s'incazza e revoca al giornalista il tesserino; l'amico ministro dell'Educazione (Bottai) lo prende e gli dice "Tranquillo, vai a farti un annetto sabbatico in Estonia come direttore dell'Istituto Italiano di cultura (poveraccio, che lavoro umile per sopravvivere...) e poi torni"; il nostro ci va' e dopo un anno finisce a scrivere per il più importante giornale italiano fino al 1943; mi spieghi dove e quando viene fatto uscire dall'establishment del regime, di grazia? Se fosse stato tanto malvisto un regime che aveva fatto uccidere a bastonate un giornalista come Gobetti l'avrebbe lasciato scrivere avanti?
Dopodichè fammi capire ancora una cosa; il nostro giornalista dopo il 1943 entrò nella resistenza nei gruppi di Giustizia e Libertà, fu incarcerato, condannato a morte, salvato per intercessione del Cardinale Schuster e se ne fuggì in Svizzera; è anche lui un "merdoso codardo voltagabbana"?

Dane ha detto...

Krug, dopo l'episodio che citi Montanelli (che verso il regime conservava ormai molte riserve, tanto da scriver appunto quel pezzo che veniva dopo molti altri...) diventa se non un perseguitato di certo un malsopportato.
Non ho detto che è stato un eroe antifascista da sempre, ma di certo la sua presa di coscienza è ben precedente al 1943 e non è dovuta a salti sul carro del vincitore. Difatti diventa critico verso il regime quando le cose vanno ancora bene, mentre riconosce ai repubblichini una certa coerenza quando lui ormai è dentro Giustizia e Libertà. I suoi scritti in merito agli eventi sono di un equilibrio ammirevole, chiaro che la cosa sia di difficile gradimento presso i manicheisti (adesso arriva il fenomeno che mi dice che Montanelli teneva il piede in due scarpe: 10, 9, 8...).
Ripeto, c'è contesto e contesto, comportamento e comportamento, e senza voler esser l'avvocato di nessuno. Se vogliamo fare d'ogni erba un fascio ok, se vogliamo analizzare situazione per situazione la storia cambia. Allo stesso modo io vedo differenze tra Italo Balbo e Ciano e non riesco a metterli tutti sullo stesso piano. Non foss'altro perchè anche Balbo ricevette il prestigioso incarico venendo "promosso" governatore della Tripolitania, a seguito dell'insofferenza che il regime nutriva ormai nei suoi confronti (qualcuno ricorderà la famosa polemica a seguito delle leggi razziali...). Nemmeno di Balbo si può dire, vista la promozione, che venne fatto fuori dall'establishment, eppure alla notizia della sua morte a Roma si festeggiò.
Come al solito siamo alle sfumature, poi se si vuol fare la lavagna dei buoni e dei cattivi ho già detto che mi ritiro e vi lascio la vittoria a tavolino.....

Krug ha detto...

Dane a me di fare la lavagna dei buoni e dei cattivi importa 'na sega ma leggere "Talmente fascista riciclato Montanelli, che per sopravvivere finì ad insegnare italiano sul Baltico..." come se l'uomo fosse un novello Mazzini senza ribattere mi urtava un pochino... Sfumature? Sarà...

P.S. Ne avrei anche per il Grande Eroe di Guerra il Principe Junio Valerio Borghese, protetto e paraculato dall'Oss (leggi Cia) nel dopoguerra ed apprendista golpista nel cosidetto golpe "da operetta" dell'Immacolata... 'Bbono quello...

Dane ha detto...

Krug, ho sbagliato ad usare il termine sopravvivere visto che non son stato capito, ma intendevo dare al termine un'accezione "professionale" e non dire che aveva rischiato la vita.
Per quanto riguarda Borghese lo ritengo un vero uomo d'onore e un ottimo militare come ogni esercito (oserei dire come ogni ambiente...) ne vorrebbe e soprattutto come il popolo che non riesce mai a finire una guerra nello schieramento in cui l'ha cominciata avrebbe bisogno. Non per questo significa ch'io ne condivida le linee politiche.
Ci risiamo, siamo al manicheista "o di quà o di là" e quindi parlo nel vuoto. Sul Golpe da Operetta (debolezze da nostalgico...) fino a prova contraria siammo alle leggende metropolitane, poi certo: se invece che dalla CIA fosse stato paracultato dal KGB sarebbe un eroe ricordato in tutte le piazze...

axel shut ha detto...

Borghese al massimo può essere definito coerente, se gli diamo dell'eroe allora lo può essere tranquillamente anche Mangano (al di là che tra i 2 termini ci passano un'infinità di sfumature)

transumante ha detto...

Dane: chi insulta personalmente sei solo tu, senza neanche riconoscere di aver sbagliato

Chi ha nominato per primo i partigiani sei stato proprio tu, in un modo che non avevo voglia di lasciar passare

Montanelli per te era "malsopportato", peccato che i veri malsopportati in quel periodo facevano una fine diversa dalla sua. L'ho definito scaltro, come definisco tutti quelli che se la cavano nelle contingenze piu' diverse

Se avessi avuto l'accortezza di leggere qualche post, avresti notato che ho proprio parlato della difficolta' di giudicare certi comportamenti senza contestualizzarli e di stabilire chi e' buono o cattivo, e che sia piu' facile parlare di sommersi e salvati. Montanelli e' stato un salvato, che c'e' di scorretto nel sottolinearlo? Nulla, solo che devi per forza considerare ottuso o bacchettone chi non la pensa al 100% come te

Dane ha detto...

@Axel: hai ragione, gli eroi sono quelli come Togliatti e Badoglio...

@Transumante: "chi insulta personalmente sei solo tu"

Che insulto ti avrei dedicato di grazia?!...

"senza neanche riconoscere di aver sbagliato"

Ma se ho detto che conoscendo i miei polli non dovevo usare il termine "sopravvivere" in senso così lato?!...

"Chi ha nominato per primo i partigiani sei stato proprio tu"

Perchè, è vietato toccare i santini?!...

"in un modo che non avevo voglia di lasciar passare"

Ma non è a Carnevale che ci si veste da sceriffi?!...

"Montanelli per te era "malsopportato", peccato che i veri malsopportati in quel periodo facevano una fine diversa dalla sua."

Niente, è più forte di te. Non concepisci le sfumature, o bianco o nero...

"L'ho definito scaltro, come definisco tutti quelli che se la cavano nelle contingenze piu' diverse"

Va bene, Montanelli era un furbastro, prima è stato con la maggioranza fascista, poi dopo l'8 settembre ha cambiato gabbana come tutti. L'articolo spagnolo è stato un errore di battitura e sul Baltico c'è andato per curare i reumatismi. Così va meglio?!...

"Se avessi avuto l'accortezza di leggere qualche post avresti notato che ho proprio parlato della difficolta' di giudicare certi comportamenti senza contestualizzarli e di stabilire chi e' buono o cattivo"

E allora che cazzo mi contesti?!...

"e che sia piu' facile parlare di sommersi e salvati."

Le patenti le dai sempre tu, ovviamente.....il ras del quartiere sarà antipatico, ma certo che anche sto cazzo di sceriffo di Nottingham ha un po' rotto i maroni...

"Montanelli e' stato un salvato, che c'e' di scorretto nel sottolinearlo?"

Sì, salvato da sè stesso però, non dalla mafia vincitrice della quale infatti non ha fatto parte a guerra finita...

"Nulla, solo che devi per forza considerare ottuso o bacchettone chi non la pensa al 100% come te"

Te l'ho detto: io non ho chiese da difendere. Ti sei mai accorto della straordinaria omologazione tra crocifisso e falce&martello?! Chissà perchè solo il primo "urta la sensibilità altrui"....

axel shut ha detto...

@Dane: adesso mi trovi un post in cui io o chiunque altro ha detto che quei due sono eroi (potrei anche offendermi per aver creduto che io potessi mai dire quella cosa di Badoglio)

Dane ha detto...

@Axel: no, sei tu che mi devi trovare un post in cui io ho definito eroe Borghese...

ceccotoccami ha detto...

Perchè non usare gli specchietti magici?

Dane ha detto...

Ma, io sto provando con la polvere di stelle....

axel shut ha detto...

volendo continuare col giochino io ho scritto "Borghese al massimo può essere definito coerente, se gli diamo dell'eroe allora lo può essere tranquillamente anche Mangano" senza indirizzare la frase a nessuno, la tua è stata una excusatio non petita?
al di là delle battute, tu hai scritto

"E' il motivo per il quale uno come Junio Valerio Borghese dovrebbe essere onorato da sto paese di merdosi codardi voltagabbana come eroe più del 99% dei partigiani rossi..."

magari non lo definiresti eroe tu personalmente ma se lo facesse qualcun'altro non avresti nulla da ridire, ho capito male?

Krug ha detto...

Dane, ora, io non capisco bene l'italiano però dichiarare "dovrebbe essere onorato da sto paese di merdosi codardi voltagabbana come eroe" mi sembra una dichiarazione abbastanza manichea; Borghese è stato un eroe di guerra, (e attenzione che l'affondamento della Valiant e della Queen Elisabeth viene citato e fatto studiare in tutte le scuole dell'Italia repubblicana, non è che viene nascosto...) ma anche il capo di una formazione che è stata utilizzata in atti di repressione contro i propri compatrioti armati e l'ideatore di un golpe nei confronti delle istituzioni liberamente elette del proprio Paese; ribadisco io NON lo considero un eroe sebbene io sia ammirato del coraggio da lui dimostrato in più occasioni; il mio rammarico è che sia morto (ammazzato?) in Spagna prima di poter spiegare alcuni risvolti di quel golpe da "operetta" che da alcune indagini istruttorie non appare assolutamente come tale; le idee politiche di Borghese (fu presidente del MSI oltre che acceso anticomunista) c'entrano veramente poco con il mio giudizio.

Dane ha detto...

@Axel: "senza indirizzare la frase a nessuno, la tua è stata una excusatio non petita?"

Mi stai prendendo per il culo?!...

"al di là delle battute, tu hai scritto"

Allora vedi che rispondevi a me?! A cercar di far passar per fesso l'altro...

"magari non lo definiresti eroe tu personalmente ma se lo facesse qualcun'altro non avresti nulla da ridire, ho capito male?"

Sì, hai capito male. Se ponessi la questione in quei termini sarei un ipocrita. Non ho scritto "Junio Valerio Borghese dovrebbe essere onorato" bensì "Junio Valerio Borghese dovrebbe essere onorato PIU' del 99% dei partigiani rossi".
E' chiaro?! C'è un termine di paragone in ciò che ho scritto, e voi dovreste conoscere la lingua italiana meglio di me.
Eroe non è il vincitore o chi è bello, buono e bravo, eroe è chi ha il coraggio di immolarsi per una causa, qualsiasi essa sia, ed abbia il coraggio di tentare il tutto e per tutto per difenderla. Anche e soprattutto tutto quando questa causa è ormai persa o si dimostra errata. Questa definizione di eroe non l'ho inventata io ma discende addirittura dagli antichi greci che ne hanno coniato la definizione: per tutti questi motivi Ettore è più eroe di Achille, e Junio Borghese è più eroe di quelle merde che divennero partigiani a guerra persa dopo un ventennio passato sotto il balcone o di quelle altre merde che combattevano la dittatura tedesca nella speranza di imporre quella russa. Solo che Borghese ha perso, le merde hanno vinto ed in Italia "chi vince ha sempre ragione" e la racconta come gli fa comodo.
Borghese ha avuto il "torto" di combattere per la propria patria e per la propria bandiera (per questo gli italiani non ne capiscono la linea...), scegliendo di farlo anche a partita persa per non subire l'onta di passare per ipocrita e vigliacco voltagabbana (un po' come quei socialisti citati da Italo).
Per questo ritengo Boghese più onorevole di chi in 5 minuti s'è tolto la camicia nera mettendosi il fazzoletto rosso al collo e facendo il cazzo duro nascondendosi dietro le uniformi alleate.
In conclusione, ritengo Borghese un pessimo uomo politico (specialmente quello nostalgico, così rispondo anche a Krug...) ma un "eccezionale militare come ne vorrei sempre avere nel mio esercito" (la metto tra le virgolette per interpretarla come metafora), e per questi motivi non me la sento di definirlo eroe ma non ne condivido il ritratto che ne viene fatto dai "vincitori" di quella guerra tra canaglie.
Tant'è che, sarà un caso, ma l'opinione di cui Borghese gode presso "gli storici di tutto il mondo" (specie quelli inglesi...) per come e quanto fatto da lui e i suoi uomini è ben più alta. Quando non si ha una Chiesa da difendere, i giudizi sono più lucidi.....

Krug ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Leo ha detto...

In sto paese chi è di destra non può fare, nell'ordine, teatro, cinema, arte, lettere, giustizia (anche nel senso di giudice), politica (i politici di professione ormai son tutti di sinistra. Gli sono poi preclusi il lavoro (nel senso di operaio) e l'impiego pubblico (ché si sa che nei comuni ci lavorano i comunisti...).
Resta altro che fare l'imprenditore, ergo, la maggioranza degli italiani fa l'imprenditore.

Questo mi è rimasto della discussione, oltre al fatto che vorrei essere di destra

Krug ha detto...

Dane Borghese è stato insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare e NESSUNO si è sognato di revocarla e le sue imprese sono studiate a scuola nonostante sia stato per le leggi militari un traditore perchè tale è il soldato che si mette contro il suo governo legittimo (oppure vogliamo sindacare che il governo legittimo era quello della Repubblica Sociale e non quello del Regno del Sud?)); prendo atto che per te uno che tradisce il proprio Paese è più meritevole di uno che prende la strada della montagna per combattere gli invasori del proprio Paese.

P.S. Non ho mai creduto alla favoletta dell'Italia liberata dai Partigiani, posso avanzare qualche dubbio sul fatto che TUTTI gli italiani che accorrevano alle iniziative del fascismo lo facessero perchè sentitamente fascisti e non... P.N.F. (Per Necessità Familiare)?

gareth ha detto...

eroe è chi ha il coraggio di immolarsi per una causa, qualsiasi essa sia, ed abbia il coraggio di tentare il tutto e per tutto per difenderla. (...)
per tutti questi motivi (...) Junio Borghese è più eroe (...) di quelle altre merde che combattevano la dittatura tedesca nella speranza di imporre quella russa.
.

Dane, ma se fai così che gusto c'è a contraddirti?

transumante ha detto...

Dane: "Che insulto ti avrei dedicato di grazia?!..."

Lo sai benissimo, ti ho spiegato che per me quella e' maleducazione.

Quanto alle chiese da difendere, che e' un tuo trito marchio di fabbrica, e' implicita l'accusa a tutti noi di farne parte e assumerne le difese per partito preso. Perche' ovviamente solo tu conosci la liberta' e ne godi a piene mani, noi siamo schiavi di un'educazione castrante e ipocrita.

Come gia' detto sei un ultras di te stesso, e in quanto sceriffo mi puo' star bene. Quando pero' fai certe uscite da "manuale del giovane impertinente" ti metti allo stesso livello di chi organizza collettivi "per discutere della deriva trotzkista dei primi anni duemila" e far conoscere al pubblico "il dramma delle popolazioni del chapas".

Dane ha detto...

@Gareth: la tua correzione è inutile (e mi limito a questo perchè non voglio essere offensivo...) perchè è evidente che non è nella natura della battaglia di quelle che ho definito "merde" che stanno le mie riserve, ma nella condotta ipocrita. Il segnalare l'agognato passaggio da una dittatura tedesca ad una russa non serviva a dare più valore alla figura di Borghese ma solo a smascherare la balla della "lotta per la libertà" di taluni fantocci. Era "un di più", diciamo così, ma mi smebrava evidente che il mio discorso fosse un altro...
O ti sei dato anche tu al giochino "facciamo le pulci a Dane strumentalizzando i suoi post finchè ci manda affanculo"?!
Diciamo che anche stavolta mi sono spiegato male io...

@Krug: "oppure vogliamo sindacare che il governo legittimo era quello della Repubblica Sociale e non quello del Regno del Sud?"

Se è per quello anche Mussolini ricevette l'incarico di governo dal Re, allora perchè non parlate del ventennio come di un qualsiasi governo Giolitti o Andreotti?!...

"prendo atto che per te uno che tradisce il proprio Paese è più meritevole di uno che prende la strada della montagna per combattere gli invasori del proprio Paese"

Va bene, il voltagabbana traditore è diventato Borghese. Strano che gli alleati abbiano più rispetto della sua condotta che non di quella di chi che fece loro da guida nei boschi (e da insegnanti di tiro, magari...). Sarà che gli italiani hanno una visione delle cose molto "particulare"...

p.s.: Borghese non ha tradito il proprio paese, al massimo ha tradito i Savoia. Chi invece è stato coi Savoia e Badoglio non lo ha fatto per nobiltà d'animo ma solo per salvare il culo in una guerra ormai persa...

"Non ho mai creduto alla favoletta dell'Italia liberata dai Partigiani, posso avanzare qualche dubbio sul fatto che TUTTI gli italiani che accorrevano alle iniziative del fascismo lo facessero perchè sentitamente fascisti"

Certo, infatti io non ne faccio mai una questione di compartimenti stagni. Però non è che sotto il balcone fossero in 4 gatti o ci andassero solo perchè obbligati. L'Italia era fascista, punto. Che non lo fosse al 100% (e forse nemmeno all'80) ok, ma non raccontiamocela più quella della minoranza che teneva in mano la maggioranza...

Dane ha detto...

@Transumante: va bene Madama la Maestra, mi illumini Lei il cammino verso la Redenzione...

Krug ha detto...

"Chi invece è stato coi Savoia e Badoglio non lo ha fatto per nobiltà d'animo ma solo per salvare il culo in una guerra ormai persa..."

Quindi, fammi capire per andare bene a Dane gli italiani della Seconda Guerra mondiale dovevano morire tutti, uno per uno, così avrebbero mantenuto la parola data e dimostrato nobiltà d'animo... E pensa 'sti infamoni di tedeschi che hanno posto fine alla guerra arrendendosi lasciando vivo qualche milione di persone... VERGOGNA!!!

Dane ha detto...

Krug, mi sa che non hai capito un cazzo. Lo avevo spiegato benissimo con l'esempio di chi l'8 settembre in 5 minuti si tolse la camicia nera per annodarsi al collo un fazzoletto rosso. Se ti ritiri dalla guerra ti dichiari sconfitto e basta, alzi le mani e ti fai da parte accettando la sconfitta. Non passi dalla parte del nemico nella speranza di passar per vincitore alla fine dei conti (come molti italiani credettero di fare, cadendo dal pero di fronte alla freddezza con al quale venne accolto De Gasperi.....cioè, pensavano pure di sedersi al tavolo dei vincitori!...).
Tu pensa se in una finale dei Mondiali Italia-Brasile, arrivati al 3-0 per il Brasile, Cannavaro si togliesse la maglia azzurra e si infilasse quella verde-oro nella speranza di alzare la coppa a fine partita.
Ma vedo che ormai siamo arrivati all'intepretazione pretestuosa dei miei post, quindi è inutile difendermi in questo processo farsa perchè avete già emesso la sentenza.
Ve li meritate i Savoia, ve li meritate.....

p.s.: Leo ti ricordi quando ridevamo del fatto ch'io riesca a passare dall'esser tacciato di comunismo all'accusa di fascismo in pochi giorni?!... Appunto!

Leo ha detto...

Dane a me sembra, sinceramente, che nessuno ti dia del fascista ma che ci siano diverse inerpretazioni della Resistenza, cosa non nuova in Italia. Ognuno dice la sua e della sua resta, proprio perché le sfumature sono milioni e ognuno ha le sue parti di ragione. Anche io, anche tu, anche Krug. Persino Italo (eh eh ;-).

Per questo il mio invito di passare al programma era per abbozzare il post, ma vedo che a tutti piace fermarsi a mettere i puntini sulle i.

clinter ha detto...

Ehhh!!! NO, caro Leo, c'è anche chi 'coraggiosamente' desiste(moi).

Leo ha detto...

Clinter touché

Dane ha detto...

Leo, era una battuta, non volevo certo coinvolgerti, tanto meno per difender me.
E' che fra un po' mi metteranno in bocca robe tipo "me la godo per le vittime dei Repubblichini" e quindi mi resta solo l' (amara) ironia.....

Krug ha detto...

Dane io questo desiderio di salire sul carro del vincitore lo vedo nel Governo Italiano, sinceramente nella gente che sale in montagna e rischia di farsi ammazzare, perdonami, lo vedo un po' di meno; premesso che molti salirono in montagna per evitare la chiamata alle armi nella RSI e che molti si scoprirono partigiani già quando gli Alleati erano arrivati nella Valle del Po io vorrei capire cosa avrebbero dovuto fare gli italiani che stavano nei territori occupati dai tedeschi; avevano due possibilità o arruolarsi nella RSI e farsi spedire al fronte a combattere una guerra ormai persa oppure darsi alla macchia; io onestamente non mi sento di condannare nè chi ha scelto la prima opzione nè chi ha scelto la seconda opzione se non altro perchè spesso la scelta è stata causata da fattori contingenti e/o non solo dall'ideologia; dopodichè da entrambe le parti chi scelse di combattere lo faceva per poter realizzare le sue aspettative "politiche" nel dopoguerra; non a caso nella RSI essendoci soprattutto (ma non solamente) i fascisti duri e puri si ripresero, se non altro a parole perchè mancò sia il tempo che la possibilità di attuarli, gli ideali del fascismo "sansepolcrista" che nel Ventennio erano stati accantonati e/o realizzati solo in minima parte; in soldoni non m'interessa giudicare, tantomeno arrivare a definire delle persone dei "pezzi di merda", al limite m'interessa analizzare quel che è successo per evitare che ricapiti una tragedia simile.

Dane ha detto...

Krug, stai arrivando a dire quel che intendevo dire io: analizzare quanto è successo.
Per questo smantello i santini, perchè per fare quel lavoro di analisi divisioni del tipo "da una parte i buoni (cioè i partigiani...) e i cattivi dall'altra" non mi sta bene.
Come già detto tra i partigiani ci son stati eroi, ci son state vittime degli eventi, ci son stati innocenti, ma ci son stati anche canaglie, trasformisti, opportunisti o seguaci di ideologie folli almeno quanto quella che intendevano smantellare. Dare a questi ultimi dei pezzi di merda non è un puro sfogo astioso, ma fa appunto parte di quel lavoro di analisi onde evitare mitizzazioni o ricostruzioni e revisionismi pelosi. Lo stesso fascismo è una storia complessa ed articolata: il Futurismo, Marinetti, D'annunzio vagheggiavano un fascismo certamente diverso da quello degli smanganellatori di piazza che lo stesso Mussolini faticò sempre a tenere a bada pur servendosene per andare al potere. Non si può mettere tutto nello stesso calderone, anche se è ovvio che ogni ingrediente ha servito la pietanza fascista.
Hai ragione quando dici "io questo desiderio di salire sul carro del vincitore lo vedo nel Governo Italiano, sinceramente nella gente che sale in montagna e rischia di farsi ammazzare lo vedo un po' di meno" (anche se ho già espresso le mie riserve su chi scappava in montagna dopo gli attentati lasciando che le rappresegalie mietessero vittime innocenti: se ti lanci in battaglia devi esser pronto all'estremo sacrificio...), ma mia nonna mi fu testimone diretta di un temuto ras del quartiere che dopo il comunicato dell'8 settembre entrò di corsa nel portone di casa con la camicia nera e ne uscì poco dopo col fazzoletto rosso al collo urlando "finalmente!" (!!!...).
Hai ragione anche quando dici "premesso molti si scoprirono partigiani già quando gli Alleati erano arrivati nella Valle del Po io vorrei capire cosa avrebbero dovuto fare gli italiani che stavano nei territori occupati dai tedeschi", tu pensa ai militari italiani di Cefalonia abbandonati al proprio destino (da uno stato maggiore composto da coglioni vigliacchi...) senza ordini nè istruzioni. Bèh, ho sentito da una di quelle merde di cui sopra che "tanto quelli erano militari che combattevano per il fascismo, quindi se alla fine l'alleato li ha accoppati tanto meglio". Io a sentir certe cose mi viene da vomitare e faccio fatica a non imugnare la daga da gaucho!...
Non si può dividere il mondo in bianco e nero, da una parte i buoni perchè combattevano il fascismo, da una parte i cattivi perchè lo sostenevano: tu pensa alla differenza tra i partigiani rossi di Porzus che volevano cedere parte della tua regione a Tito in cambio di una mano e Giustizia&Libertà coi fratelli Rosselli perseguitati anche in esilio lontano dall'Italia.
Quindi, al di là dei nostri diversi metodi (il mio di analisi caso per caso, il tuo di rifiuto di giudizio...) perseguiamo il medesimo obiettivo: "analizzare quel che è successo per evitare che ricapiti una tragedia simile".
Insomma, il solito giro di Dane in 80 post!
Ma proprio alla ricerca di quella analisi profonda degli accadimenti rifiuto il mito imposto dei partigiani paladini della Giustizia e della Libertà. Solo che a toccare certi santini o certi miti imposti si passa per eretici e quindi si scaldano gli animi...

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