di Stefano Olivari
Lo scandalo dei vaccini inutilizzati, un'idea basata sui contenuti e l'orgoglio dell'intrattenimento.
Dove eravamo rimasti? Ad un calciomercato meno fumoso del solito, nonostante il prezzolato entusiasmo per la porcata internazionale della fallimentare Dubai. L'idea di farne il centro del calcio mondiale è un po' come costringere Spielberg e Ridley Scott a montare i loro film in Burkina Faso o far sfilare Armani e Dior a Caracas, ma per fortuna è tutto finto: il mercato continuerà ad essere fatto ovunque ci siano soldi e squadre disposte a spenderli.
Come primo post del 2010 ci piace scegliere un argomento apparentemente lontano dal giornalismo sportivo, proprio perché siamo felici di occuparci di sport ed in ultima analisi di intrattenimento. Parliamo dell'influenza da virus A. Che era una puttanata, non per quanto riguarda la sua esistenza ma per il suo impatto sul tasso di mortalità (addirittura inferiore alla media). Peccato che per mesi la tribù della comunicazione abbia battuto in molti paesi il tam tam della pandemia, della tragedia epocale, eccetera. Come è andata a finire lo sapete: sono morte solo persone che insieme alla debilitante influenza avevano problemi ben più gravi (cardiaci, renali, eccetera). E i professionisti del terrore?
Oggi al Tg4 abbiamo ascoltato un incredibile servizio che parlava di 'allarmismo ingiustificato' sul virus A, seguito da una ancora più incredibile intervista all'inevitabile Fabrizio Pregliasco. Passi per il Tg4, che deve occupare con qualcosa la metà di telegionale non occupata da meteo e viabilità, mentre le parole di Pregliasco meritano una riflessione. Virologo di fama ma che fino a tre mesi fa non era conosciuto nemmeno dalla sua portinaia: in un centinaio di giorni ha avuto più interviste di Lippi in tutta la sua vita, buon per lui e per la sua eventuale attività privata. In sostanza lo scienziato ha confermato che l'allarmismo era ingiustificato (ma in almeno cento occasioni, su tutti i canali e tutti i giornali, lui e i suoi colleghi avevano invitato a vaccinarsi) e ha anche seminato per il futuro, anticipando che nuovi ceppi infliuenzali potranno essere identificati al ritorno dalle vacanze.
In generale la stampa che conta, posseduta direttamente o indirettamente (attraverso la pubblicità) da proprietari di strutture sanitarie private e industrie farmaceutiche, ha totalmente ignorato questa scandalosa opera di disinformazione. Pagata dallo Stato italiano attraverso l'acquisto di 24 milioni di vaccini, in gran parte inutilizzati anche per un piccolo e simpatico problema: erano in confezioni da 4, come l'ultimo dei nostri conoscenti nel settore medico può confermare, ed una volta aperte le confezioni per vaccinare il vecchino terrorizzato le tre dosi rimanenti dovevano essere utlizzate entro poco. Risultato: grandi pacchetti da tre dosi buttati nel cesso, con l'ironia delle vendita sottocosto dei vaccini a qualche paese del Terzo Mondo con funzionari intortati.
Non vogliamo ovviamente occuparci di medicina, anche se questa non è medicina ma spazzatura. Il nostro intento era spiegare perché stiamo lavorando ad un progetto editoriale che prescinda dalla pubblicità e che si basi solo sui lettori: non anticipiamo nulla, se la cosa non partirà diremo che è per mancanza di stimoli. Se però ci occupassimo di medicina e la Novartis (produttrice dei 24 milioni di dosi) fosse main sponsor del nostro giornale, prima di scrivere queste poche righe sui vaccini ci avremmo pensato cento volte. Ecco, ripartiamo da qui: non dalla competenza specifica nelle materie trattate (discutibile) nè da proclami sui fatti separati dalle opinioni (tutti abbiamo pregiudizi, un aggettivo in una notizia d'agenzia può valere come un editoriale di tre pagine), ma dalla buona fede almeno presunta.
12 commenti:
L'apologo parte un po' da lontano, ma centra perfettamente il problema. Ci sono poche cose per cui vale la pena davvero spendere i soldi, l'informazione è una di queste. La porcata dell'influenza A è davvero troppo grande per non scatenare un po' di indignazione. Solo che ormai ci sono talmente tante cose di cui indignarsi che se ne è persa la capacità. Tra l'altro non hai sottolineato il pericolosissimo effetto 'Al lupo, al lupo' che alimenterà questa vicenda. Di fronte ad una popolazione che ormai si fida solo degli astrologi, non sarà semplice spiegare, qualora se ne presentasse la necessità, che c'è un grave rischio per la salute pubblica.
Uno rischio vero, intendo!
Splendido.
In bocca al lupo per tutto, Diretto.
Per quello che conta, Nick ci sarà.
"Il nostro intento era spiegare perché stiamo lavorando ad un progetto editoriale che prescinda dalla pubblicità e che si basi solo sui lettori". Detto in modo papale papale, se c'è un modello di micropagamenti o simile (Tipo Il Foglio tanto per citare) io ci sto
Basta conoscere, almeno per sentito dire, l'elenco degli azionisti della Rcs per capire il perché di tanti articoli e soprattutto di tanti mancati articoli. I pezzi sul traditore Schumacher sono in questo senso da manuale...
Purtroppo l'unico vero problema dell'operazione, al di là del successo di pubblico che dovrebbe esserne la base, è proprio questo. Presto le novità, o anche nessuna novità (nel caso l'operazione sia infattibile). Di sicuro il momento giusto per buttarsi è questo, visto che il finto mondo della pubblicità sta crollando...
Direttore,
l'intenzione è encomiabile, ma io di progetti editoriali "di successo" che prescindano dalla pubblicità commerciale conosco soltanto l'accoppiata di fanzine "Torre di Guardia/Svegliatevi".
Inoltre, non vedo più annunci AdSense: ritorno troppo basso o era soltanto una prova ??
Scommetto che se ci s'indigna (giustamente) arrivano i teorizzatori della pandemia che ti spiegano che di solito si agisce quando i morti ci sono già (quindi troppo tardi) e che invece adesso hanno cercato di prevenire...
Passando dall'altra parte della barricata è pur vero molti medici lo dicevano chiaramente che la mortalità non sarebbe mai stato il vero pericolo dell'influenza suina, bensì era un problema socio-economico. Infatti si tratterebbe (o sarebbe trattato) di un'influenza non più virulenta delle altre, ma molto più contagiosa. Persone a casa in percentuale troppo elevata ed economia già debole di suo che va in pezzi... Poi abbiamo visto che era una puttanata anche questa.
@Stefano
Direi che parlare della bufala influenza A, dei suoi vaccini delle scatole con 4 dosi sia opera meritoria, necessaria e perfino morale.
Se ti ricordi tirarono fuori la spagnola con la sindrome cinese di scorta.
Cialtroni e speculatori di infimo livello.
Ma sui grandi canali non vedremo mai una giusta indignazione se non di comodo.
Se parte il progetto mi ci ficco anche se il piatto non è ricco.
Italo
Guus, hai in teoria (e purtroppo finora anche in pratica) ragione. Ma sono intollerante nei confronti deelle lamentele, anche delle mie, quindi in qualche modo ci proverò. Se no tanto vale fare direttamente gli addetti stampa, ammesso che ti assumano (di Moratti ce n'è uno): è un lavoro molto più nobile di quello del giornalista condizionato. Adsense mi è servito per raccogliere dati recenti su CPM e dintorni, per un articolo che sto preparando. Avendolo già sperimentato su Calciatori, ne conoscevo le potenzialità: nel nostro caso circa 2 (due) euro al giorno. E' un tipo di pubblicità che filosoficamente mi piace, ma che sotto il profilo quantitativo non esiste (per l'editore, perché all'inserzionista invece conviene). Italo, grazie per la fiducia ma ti ricordo che hai una famiglia: risparmia i soldi per la prossima Crociata, noi della Roslyn Chapel ci saremo.
Comunque qui in Francia di vaccini ne hanno comprati 94 milioni, in confezioni da 10. Ora cercano di rivenderli o di disdire l'ordine. Pensavano di far vaccinare l'intera popolazione e prevedevano due dosi per ognuno, invece finora solo in 5 milioni si sono fatti vaccinare...
@Giampaolo
.. addirittura in confezioni da 10 !! La solita "grandeur" francese ...
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