Il presente meglio della rovina

di Stefano Olivari
Non scommetteva via web, Christiaan Huygens, ma già nel Seicento aveva compreso i meccanismi attraverso cui il sistemista perde il suo patrimonio. Con qualsiasi metodo: non a caso uno dei teoremi più famosi dello scienziato olandese è quello definito ‘La rovina del giocatore’.
Traducendo dal matematichese, Huygens mostra la probabilità di perdere la posta iniziale pur avendo una probabilità di vittoria costante: idea che non è proprio intuitiva, visto che scegliendo squadre date al 66% uno si aspetterebbe nel lungo periodo di vincere il circa 66% dei colpi e di perderne il 34. In altre parole, di tornare all’equilibrio in forma più o meno accelerata dal cambio della puntata. Manca lo spazio per la dimostrazione, ma non quello per ricordare due corollari che ogni giocatore dovrebbe scrivere e tenersi nel portafogli. Il primo: anche quando la probabilità di vincita sulla singola scommessa è superiore al 50%, aumentare la singola puntata quando si vince e non ridurla quando si perde porta più velocemente alla rovina. Il secondo: anche quando si punta sul gioco più onesto del mondo, con il 50% esatto di probabilità di vittoria (il classico testa o croce), chi ha un budget limitato è destinato alla sconfitta contro chi, come il banco o un avversario di taglia superiore alla sua, non si alza mai dal tavolo. Concetti utili soprattutto ai sistemisti, visto che il giocatore ‘value’ puntando sulla quota favorevole riesce sempre a ragionare solo sul presente e sul singolo evento.
Stefano Olivari
(pubblicato sul Giornale di martedì 12 gennaio 2010)

5 commenti:

GuusTheWizard ha detto...

Direttore,
Huygens l'avevo rimosso. Il bastardo, insieme al compagno di merende Fresnel, ed in combutta con la professoressa di Fisica 2, mi fece sfumare un 30 in pieno recupero.
Relativamente al discorso del 50%, scusi l'ignoranza abissale, ma nei Casino non è vietato puntare ad oltranza su rosso e nero ?? Perchè andando sempre al raddoppio si potrebbe potenzialmente "uscire" con un buon gruzzoletto.

Stefano Olivari ha detto...

Non è vietato in maniera ufficiale, l'unico vero nemico dei casino è il gioco in team...che ho visto sconsigliare, soprattutto a Campione (mia maglia nera, Venezia e Sanremo mi intristiscono mentre sono un simpatizzante di Saint Vincent)...stessi metodi anche in Svizzera e in Francia, più liberali a Malta, mentre a Las Vegas (Flamingo Hilton e Caesar's) ho visto sistemisti o aspiranti tali per ore da soli contro il croupier...dove ci sono grandi numeri a difendere il banco basta la statistica.

Unknown ha detto...

in che senso il gioco in team? aggregando perdite dovresti forse solo perdere mediamente un po' meno, ma perdere comunque...

Stefano Olivari ha detto...

Nel circuito dei tossici girano studi sulle 'tendenze' (chiamiamole così) di alcuni tavoli, così non è raro trovare squadre di sistemisti che seguono lo stesso schema dividendosi le puntate ed evitando così di attirare l'attenzione del direttore di sala e dei suoi uomini (a Saint Vincent ho trovato una volta un ex brigadiere che ai bei tempi era mio superiore). Dal punto di vista matematico puro è una idiozia, nella realtà queste situazioni esistono. Hanno secondo me la stessa valenza dei ragionamenti sui 'vicini dello zero' e gli 'orfanelli', ma magari qualcuno si è arricchito: io di queste persone comunque non ne conosco!

Dane ha detto...

E qui la perplessità su certe situazioni aumenta: cioè, mo' non puoi nemmeno seguire il tuo schema perchè il Casinò ti "consiglia" di smetterla.....a sto punto tanto valer metter fuori dalla porta un cartello con scritto "la prima regola è che se entri qui devi perdere!".... :-D